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Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) OLTRE LA MEDIANA – Il Giorgione che attende la Sacilese si trova giusto a metà del gruppo: nono posto e 16 punti. È una posizione più prossima ai playout (a quota 13) che a chi li precede (Clodiense, 5 punti avanti). Matematicamente facile scivolare in zona pericolosa, per il club di Castelfranco. Come è pure rischioso per la Sacilese uscire dal gruppetto playoff, di cui occupa l’ultimo posto utile (24), con due lunghezze di vantaggio sul Tamai. Il direttore di gara è Cassella di Bra, coadiuvato da Sciortino di Agrigento e Calegari di Bolzano. DAL PARON – Già il fatto di entrare nello stadio Nereo Rocco a Trieste avvinghia tutto in un fascino calcistico di prim’ordine. Se poi lì ti giochi qualcosa di significativo, vale più del doppio. Come fu a maggio scorso, per la matematica salvezza del Tamai. Come potrà esserlo domani, nell’inseguimento ai playoff. La Triestina è terzultima, non ha mai vinto e ha 6 punti frutto di altrettanti pareggi in 13 gare. Il rischio? Sbagliare partita, sottovalutandola. Da Milano arriva ad arbitrare Dalla Palma, assistito dal trevigiano Vettori e dal mestrino Faggian.
Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) C’è un Fontanafredda che fa bella figura e pure qualche punto con le grandi del campionato, per esempio l’Altovicentino. Ve n’è un altro che si ferma quando meno dovrebbe, come domenica scorsa in casa dell’Union Pro. Domani al Tognon, con il Montebelluna, è richiesto ai rossoneri di capire quale sia il vero Fontanafredda. «Il vero – afferma Maurizio De Pieri – deve essere quello visto fino all’altra settimana, prima di Mogliano. Fin lì il percorso era corretto: fatto punti con chi si doveva e perso contro compagini più attrezzate. Abbiamo toppato una volta, quando non dovevamo. Ci abbiamo messo del nostro. La sconfitta ci pone nelle condizioni di non poter più sbagliare le prossime partite, per arrivare alla pausa in una buona classifica. Non possiamo ancora permetterci di fare regali, come farci sorprendere in superiorità numerica». BABY – Traguardo al giro di boa? «Voglio vivere partita per partita. Questa con il Monte – risponde l’allenatore fontanafreddese – è sfida contro una sorpresa del campionato, con un organico penso più giovane di noi, e con 22 punti. Onori a loro, ma noi dobbiamo tentare di vincere, per riavvicinarci al centro della graduatoria. Metterei la firma per girare a 20, meglio 21, punti». All’opposto rispetto allo scorso anno, in questo il numero prevalente delle gare casalinghe è quello relativo alle sconfitte. Caso? «Sono cambiate categoria e squadra, ma non deve diventare un alibi per ragazzi che pagano la mancanza d’esperienza. Vediamo di risolvere i problemi d’immaturità calcistica». Da Bassano del Grappa arrivano arbitro (Rasia) e secondo assistente (Zampese), mentre il primo (Palumbo) è di Torre Annunziata.
Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Dopo un’Union, l’altra. Il Belluno gioca d’anticipo. Anticipo nel derby con il Ripa, che si giocherà sabato prossimo 13 dicembre, e anticipo pure per l’ultima partita dell’anno, contro la trevigiana Union Pro. La società gialloblù ha chiesto ai rivali della 16. giornata di campionato – l’ultima del 2014 – di anticipare la sfida natalizia a sabato 20 dicembre e i rivali hanno detto «sì». Non resta che avere l’ok pure dalla Federazione e poi che anticipo sia. Dunque domenica 21, che sarebbe dovuta essere una giornata tutta dedicata alla serie D – i campionati regionali dall’Eccellenza alla Seconda si fermeranno già il 14 – sarà invece la domenica dei recuperi qua e là. Sia Belluno sia Union Ripa infatti giocheranno il sabato, la prima per l’appunto contro l’Union Pro, la seconda contro il Padova in diretta tv su RaiSport. LA SITUAZIONE – A dirigere i gialloblù domani, in casa contro il Kras Repen, sarà ancora un fischietto rosa, Graziella Pirriatore di Bologna. «Sarà una partita tutta da vivere – assicura mister Vecchiato al termine dell’ultimo allenamento -. I tre punti sono fondamentali per tornare a respirare il profumo della vittoria e per dimenticare in fretta il Ko di Valdagno». Saranno assenti gli squalificati Corbanese e Posocco, al loro posto D’Incà e Sadio.
Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) Sotto con il Kras. Il Belluno, dopo la sconfitta contro l’Altovicentino, vuole tornare subito alla vittoria e attende la squadra triestina. Il Kras Repen si trova in quart’ultima posizione con dieci punti: quella che sulla carta può sembrare una partita facile, però non lo è affatto vista l’assenza tra le fila gialloblù di Corbanese, squalificato. Vecchiato in settimana ha chiesto ai suoi di fare una partita di qualità e rabbia, ma ha ricordato che aver giocato bene con l’Altovicentino non vuol dire automaticamente battere la squadra triestina che in difesa è fragile ma che davanti sa far male. «Contro l’Altovicentino abbiamo disputato un ottimo match, purtroppo una disattenzione difensiva e una svista dell’arbitro ci sono costati un pareggio che sicuramente sarebbe stato più che meritato», commenta il tecnico del Belluno, «la squadra non ha avuto assolutamente complessi di inferiorità, ha sempre cercato di attaccare e di mettere in difficoltà una corazzata come quella vicentina. Per la sfida contro il Kras Repen dovrò rinunciare a due giocatori importanti come Corbanese e Posocco, che però potrò avere al cento per cento nel derby del sabato dopo contro l’Union. I numeri dicono che il Kras Repen ha qualche difficoltà nel reparto difensivo, mentre non è male in attacco. Sarà comunque una partita tutta da vivere: per noi i tre punti sono fondamentali per tornare a respirare il profumo della vittoria e dimenticare il ko di Valdagno». LA PROBABILE FORMAZIONE. Vecchiato, viste le cessioni di Lorenzo Moretti e Julian Pruenster e le squalifiche di Simone Corbanese e Francesco Posocco, ha poche scelte per la formazione di domani. Il dubbio rimane se optare per il 4-3-3 o il 4-3-1-2. In porta c’è il solito ballotaggio tra Damiano Schincariol e Davide Solagna mentre per la difesa non ci dovrebbero essere dubbi. Merli Sala e Sebastiano Sommcal saranno al centro; per gli esterni Giovanni Pescosta dovrebbe prendere posto sulla destra mentre a sinistra si dovrebbe rivedere Stefano Mosca che può aspirare ad una maglia da titolare visto l’impiego di Sadio Samba, classe 1995, dal primo minuto. A centrocampo Bertagno, Miniati e Masoch non si toccano mentre davanti l’attaccante senegalese, ex Padova, sarà la punta di riferimento affiancato da Marco Duravia e Ruben D’Incà. IL BELLUNO VA DI ANTICIPO.Non è ancora ufficiale ma la squadra gialloblù probabilmente giocherà sabato 20 anche contro l’Union Pro. La partita di domani, quindi, sarà l’ultima del 2014 che il Belluno giocherà di domenica: infatti il derby contro il Ripa Fenadora è già ufficiale che verrà disputato sabato 15 dicembre al Boscherai.
Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) In sala stampa, al Fortunati, arriva il centrocampista Gennaro Esposito ed il suo commento non può che ricalcare ciò che ha detto pochi minuti prima il suo tecnico. «Non siamo partiti bene, anzi la nostra è stata una brutta partenza. Abbiamo avuto i primi 10-15 minuti di black out e il Pavia ci ha punito. Ma nel momento in cui siamo stati in svantaggio c’è stata una reazione importante che ci ha fatto riprendere». Negli spogliatoi la svolta. «Sì, alla fine del primo tempo il mister nello spogliatoio ci ha spronato. Siamo scesi in campo nella ripresa con uno spirito diverso e abbiamo trovati un meritato pari». Poi il Venezia è sembrato tirare il fiato. E quindi… «Poi, purtroppo, un episodio, un rimpallo ci ha penalizzato ed abbiamo subito il gol nel nostro momento migliore». Il Venezia ha perso ma non è una singola partita, bensì un periodo che va così. «In effetti è un periodo sfortunato. Ma non possiamo né dobbiamo abbatterci e dobbiamo andare avanti impegnandoci al massimo per invertire la rotta, magari sin dalla prossima partita». Il Venezia ha ricevuto applausi ma torna a casa con le mani vuote. Esposito, a questo proposito, è molto chiaro. «La buona prestazione non conta, preferisco giocare male e vincere. Il Pavia è comunque una squadra molto forte è tra i primi non per caso e noi siamo stati alla loro altezza». Chiusura sulla battuta d’arresto. «Se fosse arrivato un punto penso che non avremmo rubato niente».
Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La consapevolezza di essersela giocata fino alla fine. Il bicchiere mezzo pieno, insomma. Michele Serena nel dopo partita di Pavia è tranquillo e spiega. «Il Pavia è partito molto bene e ha trovato subito due, tre occasioni importanti, trovando anche il gol del vantaggio. Per noi è stato un inizio difficile, ma abbiamo reagito molto bene, trovando il pari nella ripresa». Viene interrotto per commentare il fallo da rigore. «Il penalty mi è sembrato giusto. Ghiringhelli è scivolato e ha ostacolato Varano. Perciò, per me, il rigore c’era». Poi, però, il Venezia è caduto. «Sì, siamo stati puniti proprio nel momento migliore ma questa è una prestazione positiva. Il Pavia è una squadra molto forte, che in casa ha quasi sempre vinto. Questa squadra ha saputo tenere testa al Bassano e oggi (ieri sera ndc) abbiamo giocato alla pari con un gruppo che combatterà per il primato. Ce la siamo giocata sempre. Ma se mi chiedete perché abbiamo perso, non ho una risposta.. Ho appena visto uno dello staff del Pavia che mi ha detto che il pareggio sarebbe stato un risultato giusto». Una pecca. «Ci siamo trovati in difficoltà con le ammonizioni che ci hanno fatto rischiare di perdere qualche giocatore. Ma siamo riusciti anche nel finale a lottare, fino al 92’quando abbiamo avuto anche un’occasione per pareggiare. Non è andata bene, pazienza ma, ripeto, ce la siamo giocata fino alla fine».
Ore 19.10 – (La Nuova Venezia) Il calice di Bonarda ha il retrogusto amaro della sconfitta. Brutto primo tempo, buono il secondo, il Pavia è una signora squadra e, a dirsela tutta, non ruba i tre punti. Ciò non toglie che il Venezia esca a testa alta dal “Fortunati”, terreno sul quale quest’anno hanno lasciato le penne quasi tutti. Buona gara, sopra la media dello spettacolo offerto dalla mediocre Lega Pro, La verità è che nel primo tempo il Venezia ci ha capito poco, sorpreso e quasi travolto dal rapidissimo fraseggio palla a terra capace di portare la squadra in quattro passaggi e tre batter d’occhi davanti al portiere. Ottimo Pavia, dunque, ma il Venezia resta in piedi e tira fuori un secondo tempo gagliardo, probabilmente spronato dal verbo di Serena all’intervallo. Poco alla volta prende le redini, e quando comincia a fare il pensierino malizioso – vuoi vedere che si può anche vincere – arriva da Pederzoli il colpo del ko, quello che fa cadere il castello. La partita è qui. Del Pavia bisogna dire che la partita più importante la sta vincendo in tutta la stagione: quella di riportare la gente e l’entusiasmo allo stadio. L’anno scorso Pavia-Venezia era stato un pianto sotto la pioggia, davanti a pochi e infreddoliti spettatori. Stavolta lo stadio presenta una tribuna piena e una curva densa e rumorosa. Potere dei cinesi, verrebbe da dire, nuovi proprietari della squadra e dei sogni della tifoseria. E così la squadra dei cinesi si impone su quella dei russi, in una sfida che ha per traguardo un risultato sportivo e soprattutto uno ben più grande in termini di business. Si parte dunque con il Pavia maiuscolo. Il gol arriva subito ed ha la firma di Samuele Sereni, che taglia l’area in diagonale sfruttando un pallone non intercettato da Legati. Reazione zero, ecco il problema del primo tempo veneziano. E un altro problema è quello delle punte veneziane, Magnaghi fatica a partecipare alla manovra, Raimondi avrebbe qualche guizzo d’estro, ma sono più le volte che finisce in fuorigioco. A ripensare al primo tempo, ci sono altri tre interventi di Fortunato, tre salvataggi, insomma il conto resta sull’1-0 e va bene così. Si lotta, Legati finisce con il turbante per una ferita in testa, ma poi lo toglie e riprende a lottare come nel calcio eroico di una volta. Tatticamente nel secondo tempo cambia poco, e ciò vuol dire che Serena tocca le corde giuste nello sfogo dell’intervallo. Venezia più rabbioso, più determinato e il gol è un premio perché arriva su rigore. Un rigore tanto netto quando inutile. Bellazzini gol e adesso ce la giochiamo. Ma poi vien fuori il nervosismo, le mischie, e, proprio in mischia, Alex Pederzoli inventa un pallone da piazzare all’incrocio. Sipario, perché da lì alla fine diventa un tira e molla, di qua e di là con squadre lunghe e falli tattici. Serve il tiraccio giusto o una magia della torre Marino. Si vede che non è serata.
Ore 18.50 – (Giornale di Vicenza) Chi vincerà il derby? La domanda stuzzica non poco il presidente del Real Vicenza Lino Diquigiovanni, che fornisce una risposta convincente, ma a microfoni spenti. Il suo intervento va più in profondità. «Mi dispiacerebbe solo che la partita venisse decisa da una casualità. Magari un rigore che non c´è o qualcosa di simile. È giusto che vinca chi merita. Il Bassano è un´ottima squadra, esprime un bel gioco. Ho visto anche la gara di Coppa contro la Feralpi Salò. Ma noi non siamo da meno – la sottolineatura – questo gruppo mi sta dando soddisfazioni e anche di Marcolini sono contento». All´epoca avevate valutato anche Tonino Asta, che ora guida con eccellenti risultati i vostri prossimi avversari. «È vero, è stato preso in considerazione come altri, ma sono soddisfatto della scelta che comprende Marcolini e lo staff». Come vivrà la vigilia? Il presidente Diquigiovanni crede nel valore di quelle che possono sembrare piccole cose. «Domenica alle 9 la squadra mangia. Ci sarò anch´io con i ragazzi. Certe cose sono importanti. E poi si va a Bassano, so già che parecchi nostri sostenitori arriveranno al Mercante, si sono organizzati con il pranzo visto che si gioca alle 12.30. Mi aspetto bellissimi duelli, per esempio Carlini-Iocolano e Lavagnoli-Furlan. Insomma credo ne uscirà una gran bella sfida. Polverini ci è mancato con la Torres, mancherà anche contro il Bassano. Magari tocca a Solini, mi aspetto che possa giocare». In effetti è la retroguardia il reparto in cui il tecnico del Real potrebbe cambiare qualche cosa. Finora le carte sono state tenute abbastanza coperte. Anche ieri Tomei e compagni si sono allenati in via Calvi con la massima concentrazione. Questa mattina si svolgerà la rifinitura e domani tutti al Mercante, per capovolgere gli sfortunati precedenti. Il Real ci crede davvero.
Ore 18.30 – (Giornale di Vicenza) Ci pensa Toninelli a inquadrare il derby di domani. «Se vogliamo, la noia maggiore è l´orario, anche se alle 12.30 è attesa una gran bella cornice di pubblico – spiega Dario – ma per noi che siamo stati la prima squadra professionistica a sperimentare ad agosto il calcio alle 11 non è certo un problema, sappiamo come si fa». Il terzino, superabile solo in velocità perché a spallate non lo sposti di sicuro, ha le idee chiare. «Il Real è fortissimo e pieno di ottimi giocatori ed è normale che se la giochi con le migliori. Noi dietro non dovremo sbagliare nulla se pensiamo che affronteremo due punte di livello assoluto come Bruno e Bardelloni, cioè il capocannoniere del torneo e quello che lo scorso anno con la Pergolettese ci fece penare l´inferno per tenerlo tranquillo (e a gennaio la società ci fece pure un pensierino che rimase tale, ndr). Senza dimenticare Lavagnoli, capace di inventarsi giocate pregiate e risolutive in ogni momento e tutte le altre grandi firme della squadra. Però per noi non cambia nulla, tiriamo a vincere lo stesso, è uno scontro diretto tra ipotetiche rivelazioni e ci proviamo. Eppoi è un derby, mica si può fare finta di nulla…». Il primato tuttavia non è un condizionamento. «Macché, andiamo dentro vogliosi ma sereni – chiarisce – l´essere capolista non deve rappresentare un´ossessione. Il campionato non finisce domani. Se non vinci ora magari vinci quella dopo…». È che non è in listino, altrimenti un gol di Toninelli (ancora a secco in carriera) sarebbe quotato oro dai bookmakers. «Ogni tanto tento anch´io ma con poca fortuna – ammette – di recente ho calciato in porta a colpo sicuro e ho beccato in pieno Maistrello… Però mi posso riciclare sempre come uomo assist» ci ride su. Il tour de force, in pista ogni 3 giorni non lo inquieta. «Ma no, è solo una questione di concentrazione».
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Bresciano di nascita (è nato a Codogne), ma vicentino di adozione, Sergio Vignoni non ha mai lavorato nella squadra della sua città, ma conosce bene il presidente Corioni. «Sono stato con lui all’Ospitaletto nel 1987-88 in C1, poi lui ha comprato il Bologna e io sono andato all’Atalanta. Per contro vivo a Povolaro dal 1991, quando sono arrivato al Vicenza per compiere tutta la scalata fino alla vigilia della semifinale di Coppa delle Coppe con il Chelsea nel 1998 (per trasferirmi al Lecce) e tornare come direttore sportivo dal 2006 al 2008, con un addio caratterizzato da strascichi vari». Pare che la lunga gestione Corioni a Brescia stia per terminare: si parla di una cordata pakistana rappresentata dall’ex-dg del Vicenza Sagramola. «Non è facile resistere per tanti anni con queste spese, ma Brescia deve dare atto a Corioni di essere riuscito a barcamenarsi da solo cogliendo anche risultati importanti ai tempi di Baggio, Toni e Mazzone». A Vicenza, invece, non si riesce proprio a vendere la società… «Intanto è assurdo che dopo due retrocessioni di fila gli stessi dirigenti siano ancora al loro posto. Quanto al resto, i motivi non sta a me dirli, ma dai rumors si evince che i debiti siano tanti e che la gente scappi. Nella congiuntura economica attuale, poi, non è facile trovare degli acquirenti per risanare un club ed investire». Il momento attuale della squadra è tutto merito di Marino o è anche il frutto del lavoro svolto prima da Lopez? «Come sempre la verità sta in mezzo. Lopez non stava facendo male, ma il cambio in questo momento ha dato ragione ai dirigenti, perché la squadra ha ripreso a viaggiare, sono le piccole cose all’interno del gruppo che ti inducono a cambiare la direzione tecnica». Qual è il suo pronostico per la sfida di lunedì? «Sono due squadre che si equivalgono. Il Brescia però arriva da un momento negativo, non riesce a vincere nemmeno in 11 contro 9, come è capitato sabato scorso a Cittadella e pare segni solo su rigore. L’allenatore Iaconi non mi piace ed il fatto che abbia anche il fratello direttore sportivo non depone a suo favore. Il Vicenza invece è carico di entusiasmo, perché i successi danno morale, e se vincerà, come spero, salirà in una posizione di classifica importante».Vignoni, cosa fa adesso dopo la toccata e fuga di Trieste la scorsa estate? «Seguo i giovani di 50 campionati esteri. Quanto alla situazione paradossale della Triestina, basti pensare al fatto che Mehmeti è stato arrestato e l’altro giorno la finanza ha trovato un buco di 5 milioni frutto di una frode fiscale».
Ore 17.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ continuata ieri pomeriggio con una partitella in famiglia sul campo sintetico di Isola Vicentina la preparazione del Vicenza in vista della sfida di lunedì prossimo al Menti contro il Brescia. Mister Marino ha diretto il test amichevole che ha visto da una parte schierato il probabile undici titolare e dall’altra le seconde linee. Il tecnico del Vicenza ha confermato la linea difensiva di Varese con Gentili che ha preso il posto dell’infortunato Camisa, mentre a centrocampo, dopo aver scontato il turno di squalifica, si sono ripresi la maglia da titolare sia Moretti, schierato da centrale come nelle prove di giovedì, sia Di Gennaro che ha giocato da interno destro mostrando però nell’applicazione del ruolo più di qualche difficoltà soprattutto in fase difensiva. In attacco confermati Giacomelli, Cocco e Laverone, con quest’ultimo che a un certo punto è stato abbassato nel ruolo di terzino destro al posto di Sampirisi per far posto a Lores Varela in attacco. Mister Marino, nel corso del test, ha provato anche Sbrissa al posto di Cinelli, e Figliomeni per Gentili, ma con i cambi la manovra non è certo migliorata tanto che le riserve sono andate a segno due volte; la prima con un bellissimo tiro dal limite di Urso, e la seconda con Spiridonovic dopo un’apprezzabile azione condotta in tandem con Gerbaudo. Un test che non ha certo soddisfatto mister Marino che al termine dell’allenamento ha chiamato il gruppo al centro del campo per un sereno confronto, in cui avrà sottolineato che lunedì prossimo, per battere il Brescia, servirà un altro Vicenza. La formazione lombarda che in classifica ha un punto in meno dei biancorossi, giovedì sera è stata eliminata dalla Sampdoria dalla coppa Italia perdendo a Genova per 2 a 0. «Abbiamo fatto il massimo per onorare l’impegno – ha spiegato Ivo Iaconi, tecnico delle rondinelle – ma è chiaro che l’attenzione era rivolta al campionato che resta il nostro obiettivo primario. Della prestazione sono comunque soddisfatto, abbiamo disputato una buona gara contro un avversario forte, e ritengo che il 2 a 0 finale sia stato anche un po’ penalizzante per noi considerato che la Sampdoria ha rotto l’equilibrio su un rigore che c’era e non c’era e poi il secondo gol è arrivato col solito errore difensivo». Archiviato l’impegno di coppa Italia, la concentrazione della formazione bresciana è tutta rivolta alla sfida di lunedì al Menti contro il Vicenza. «Veniamo da due pareggi che potevano e dovevano essere due vittorie – ha sottolineato Iaconi – per questo a Vicenza giocheremo per il bottino pieno. Non avrò a disposizione Sestu che sta attraversando un ottimo periodo di forma, e Antonio Caracciolo in difesa, ma ho valide alternative e chi giocherà non farà rimpiangere gli assenti. Dobbiamo reagire, aspettando buone notizie anche dalla vicenda societaria che, inutile negarlo, pesa».
Ore 17.30 – (Giornale di Vicenza) Un passo a destra per Di Gennaro, uno verso il centro per Moretti. Pasquale Marino è pronto a rimescolare le carte in mezzo al campo nel posticipo che lunedì vedrà il Vicenza ospitare al Menti il Brescia (fischio d´inizio alle 17,30). E così Di Gennaro e Moretti, entrambi al rientro dopo il turno di squalifica scontato a Varese, non ritroveranno le loro posizioni abituali, ma invertiranno ruoli e compiti: l´ex-Catania sarà in cabina di regia, mentre l´ex-Palermo agirà come interno destro, “gemello” di Cinelli sul centrosinistra. L´inversione. Perché cambiare un assetto che si era dimostrato efficace? Se Marino questa settimana ci ha pensato e lavorato, confermando l´intenzione anche nella partitella in famiglia disputata ieri pomeriggio sul sintetico di Isola, chiaramente è convinto di poter sfruttare ancora meglio le caratteristiche dei due centrocampisti. Da Moretti si attende maggiore fisicità nella fase difensiva e una conduzione del gioco più rapida rispetto a Di Gennaro, talvolta un po´ innamorato del pallone; allo stesso tempo proprio Di Gennaro, giocando da interno destro, potrebbe avere qualche occasione in più per inserirsi, inquadrare la porta e tentare la conclusione, valorizzando il senso del gol che ha dimostrato di possedere nelle stagioni precedenti. Gentili per Camisa. Per una scelta di natura tecnico-tattica, un´altra variazione nella formazione iniziale lunedì sarà invece obbligata: la piccola lesione al polpaccio di Camisa comporterà infatti il forfait del capitano biancorosso, con Gentili pronto a sostituirlo al fianco del confermato Brighenti nella coppia centrale difensiva. Per lo stesso motivo sulla fascia sinistra, come già a Varese, mancherà Garcia Tena e quindi D´Elia è avviato ad una sicura riconferma dopo il buon rientro da titolare nella scorsa partita. Per quanto riguarda i tempi di recupero di Camisa e Garcia Tena, se tutto procede senza ulteriori problemi il catalano potrebbe riaggregarsi regolarmente al gruppo già la prossima settimana, mentre per il capitano è ipotizzabile una gestione personalizzata un po´ più lunga per prevenire danni più seri. Catena rodata. Sono ormai ben oliati, nel frattempo, i meccanismi della catena di destra. Anche contro il Brescia ci saranno Sampirisi sulla linea dei difensori e Laverone avanzato nel tridente d´attacco, con Cocco al centro e Giacomelli sulla sinistra. Se poi la partita rendesse necessario un assetto più offensivo, la carta già pronta nel mazzo di Marino è l´inserimento di Lores Varela per Sampirisi con l´arretramento di Laverone: una variante puntualmente riproposta anche nella seconda parte dell´allenamento di ieri.
Ore 17.10 – Serie B, la classifica aggiornata: Carpi 33, Frosinone 29, Bologna 27, Spezia e Trapani 26, Avellino, Lanciano e Livorno 25*, Perugia 24, Ternana 22, Modena** e Pro Vercelli 21, Catania, Pescara e Vicenza 20*, Bari e Brescia 19*, Crotone ed Entella 17*, Varese 16, Cittadella e Latina 15.
Ore 17.00 – Serie B, i risultati finali: Avellino-Crotone 1-2, Bari-Carpi 0-1, Catania-Bologna 2-2, Lanciano-Trapani 2-2, Perugia-Latina 0-0, Pro Vercelli-Pescara 0-4, Spezia-Cittadella 0-0, Varese-Entella 2-2.
Ore 16.40 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 35, Padova 32, Belluno 29, Union Ripa La Fenadora 25, Sacilese 24, Montebelluna e Tamai 22, Clodiense 21, Giorgione 16, ArziChiampo 15, Fontanafredda e Legnago 14, Union Pro 13, Dro 12, Kras Repen 10, Mezzocorona, Mori Santo Stefano e Triestina 6.
Ore 16.30 – Serie D girone C, fischio finale: Mezzocorona-Union Ripa La Fenadora 1-0, rete decisiva di Bentivoglio al 43′ pt.
Ore 16.10 – (Messaggero Veneto) Biasi Manolache (’96) dalla Sacilese all’Altovicentino: fumata quasi bianca. Il club di Dalle Rive sembra aver trovato l’accordo con l’Inter (società proprietaria del cartellino) per il passaggio del difensore in bianconero a gennaio. Dal canto loro, i biancorossi stanno provando a resistere, perché il ragazzo si è inserito al meglio nel gruppo ed è un titolare inamovibile dello scacchiere di Zironelli (domani sarà in campo regolarmente contro il Giorgione). Intanto, prosegue la corte serrata del Venezia ad Alberto Spagnoli (’94). L’attaccante ex Milan ha dato continuità alle sue prestazioni (6 gol in stagione finora) e su di lui hanno messo gli occhi diversi club di Lega Pro, lagunari in testa. Il giocatore è attratto dall’esperienza nei professionisti e sta tentennando, anche se è più probabile che l’affare vada in porto la prossima estate. In caso comunque di cessione immediata, la Sacilese è pronta ad intervenire sul mercato.
Ore 15.50 – Serie B, i risultati dopo i primi tempi: Avellino-Crotone 1-1, Bari-Carpi 0-0, Catania-Bologna 0-1, Lanciano-Trapani 2-1, Perugia-Latina 0-0, Pro Vercelli-Pescara 0-1, Spezia-Cittadella 0-0, Varese-Entella 1-2.
Ore 15.30 – Serie D girone C: Mezzocorona avanti 1-0 sull’Union Ripa La Fenadora dopo il primo tempo nell’anticipo di giornata.
Ore 15.10 – (Il Piccolo) Daniele Rocco è ufficialmente un giocatore della Triestina. Che fosse ormai destinato a vestire l’alabarda, lo si sapeva già da giovedì, quando aveva disputato il primo allenamento agli ordini di Ferazzoli. Ieri è puntualmente avvenuto il tesseramento e la società alabardata lo presenterà oggi alla stampa. Inutile sottolineare come quello di Rocco sia un innesto che nelle speranze di società e tifosi è destinato a far compiere alla Triestina un salto di qualità in termini di pericolosità offensiva: il suo feeling con il gol è indubbio, perché oltre alla caterva di reti segnate con l’Ufm (47 nelle due stagioni di Eccellenza culminate con la promozione in serie D) ha dimostrato di essere prolifico anche in serie D (23 reti in una stagione e mezza con il Thermal Ceccato). Ma il mercato della Triestina, secondo la società, non è certo finito qui. Anzi. Si continuano a seguire l’attaccante Santi della Clodiense e il centrocampista del Frosinone Crescenzi, ma arrivano conferme di un forte pressing per il centrocampista del Padova Matteo Bedin, classe 1989, quest’anno 7 presenze con i Biancoscudati e in precedenza al San Paolo in serie D (26 presenze e 2 reti). E ci sono anche altre piste piuttosto forti, che potrebbero emergere già nel corso di questo week-end. Con la Triestina si sta allenando fra l’altro l’ex difensore dell’Ufm Strussiat, ma al momento pare solamente in prova. Buone notizie anche sul fronte dei pagamenti. Il presidente Marco Pontrelli, proprio mentre stava viaggiando in auto verso Trieste da Roma, dove mercoledì sera è diventato papà per la quarta volta, ha confermato il pagamento delle spettanze in sospeso con i giocatori dell’attuale rosa: «Stamattina (ieri, ndr) sono regolarmente partiti i bonifici per i giocatori e anche per tutti gli addetti ai lavori della società. E confermo che mercoledì prossimo ci vediamo con l’avvocato Paolini per chiudere anche la questione delle vertenze dei giocatori della passata stagione». Intanto gli alabardati continuano la preparazione in vista della sfida con il Tamai di domani (allo stadio Rocco si inizierà alle ore 14.30). E va registrato un recupero importante, quello di Federico Celli, che dopo l’infiammazione al ginocchio ha ripreso ieri a lavorare con il gruppo e pertanto dovrebbe essere disponibile per domani. Niente da fare invece per Fiore, Giordano e Crosato, che hanno proseguito con il lavoro differenziato. L’assenza degli ultimi due provoca ovviamente il consueto allarme under. Di disponibili ci sono Pontrelli e Nuzzi, poi Pennicchi convocato oggi con la Juniores, ma va registrato anche il recupero di Ventura, che dopo due esperienze con la formazione baby potrebbe essere pronto per il rientro in prima squadra dopo l’infortunio.
Ore 14.50 – (Gazzettino) Inseguendo la vittoria, questa “sconosciuta” in casa granata. Potrebbe essere lo slogan della trasferta in terra ligure, a La Spezia, non certo la più facile delle piazze per fare risultato, ma i tre punti al Cittadella servono come il pane mancando ormai dal lontano 20 settembre. Due mesi e mezzo, dodici gare, un’infinità. Se consideriamo poi che lontano dal Tombolato la truppa granata non ha ancora vinto, ecco che Claudio Foscarini alla vigilia della partita non esclude niente, neppure l’impresa. «Con la squadra abbiamo rivisto quanto fatto nelle ultime partite, dove abbiamo seminato bene. A parte le due espulsioni a gara, il Cittadella si è ritrovato, anche nello spirito, nell’atteggiamento in campo. I giocatori non hanno mollato mai, e partiamo da questo, convinti che ripetendo le ultime prestazioni anche i tre punti arriveranno. Non so se a La Spezia o contro altre squadre, ma andremo a cercarli anche in Liguria». L’emergenza continua: sei assenti pure a La Spezia, tre per infortunio, altrettanti per squalifica. «Non voglio giustificazioni, anche perché, giocoforza, ormai siamo abituati a questa situazione. Indipendentemente da chi gioca andremo a fare la nostra partita, e l’ho ripetuto ai ragazzi durante la riunione tecnica. Le assenze non devono rappresentare un alibi, in campo si va comunque in undici. Dalla prossima settimana, poi, andrà certamente meglio, quando recupereremo qualcuno». Minesso – uno dei migliori sabato scorso – in settimana ha lamentato qualche acciacco, ma è perfettamente idoneo. Proprio soffermandosi sull’attaccante di Piazzola sul Brenta il tecnico granata spende parole importanti. «È un ragazzo che forse conosciamo ancora poco, può certamente dare tanto al Cittadella con le sue caratteristiche. Gli manca un po’ di continuità, di equilibrio anche interiore. Se dovesse maturare in questo senso sono convinto che possa diventare davvero un gran bel giocatore. Vorrei vedere sempre il Minesso ammirato con il Brescia». Lo Spezia è un avversario in forma. «È una squadra diversa rispetto agli ultimi anni, più continua e tosta. Ha qualità, specie davanti dove c’è uno dei migliori attacchi della categoria. Lo Spezia poi è camaleontico, parte da un 3-5-2, ma sa cambiare pelle anche nel corso dei novanta minuti, diventando così imprevedibile. Non so se sia o meno l’avversario più adatto a questo Cittadella, e nemmeno mi interessa: noi dobbiamo ripetere le ultime partite, e cercare i tre punti contro tutti». Quanto alla formazione, al posto degli squalificati Pellizzer e Benedetti giocheranno Scaglia e Busellato; confermati Coralli e Gerardi in attacco. Tra le possibili varianti potrebbe esserci l’impiego di Paolucci dal primo minuto, a portare maggiore equilibrio e compattezza in mezzo al campo. QUI SPEZIA. Bjelica, tecnico dei liguri, avverte: «Il Cittadella non deve essere sottovalutato, gioca un buon calcio e non merita la posizione che occupa. La concentrazione non deve mai mancare, importante mantenerla sempre alta». C’è da dimenticare l’incredibile sconfitta di Trapani. «Vogliamo tornare a vincere».
Ore 14.40 – (Mattino di Padova) L’emergenza c’è, ma non è una notizia. Claudio Foscarini è partito ieri pomeriggio alla volta di La Spezia ancora una volta con gli uomini contati, tra infortuni e squalifiche: sono 18 i giocatori convocati, con l’innesto dei Primavera Amato e Battagliarin a rimpolpare il gruppo. «Ma questo non dev’essere un alibi», ribadisce il tecnico del Cittadella. E non può esserlo perché, dopo 12 turni senza vittorie e con una classifica che piange copiosamente, scusanti e giustificazioni lascerebbero il tempo che trovano. E i liguri? Vogliono riscattare la rocambolesca sconfitta subìta a Trapani, con la quale hanno interrotto una serie di sette risultati utili consecutivi. Per l’occasione dovrebbero recuperare il bomber Ebagua, che ha smaltito i suoi problemi al ginocchio ed è in ballottaggio con Giannetti (uno dei due “ex” della sfida, l’altro è il portiere granata Valentini) per affiancare Catellani in attacco. La strada giusta. «Dobbiamo proseguire lungo il solco tracciato contro Vicenza e Brescia. Sono convinto che, se manterremo lo spirito con cui abbiamo affrontato queste ultime due partite, i tre punti arriveranno. Magari non con lo Spezia, ma a breve. In questo turno affronteremo una squadra che ha grande qualità, soprattutto in attacco, e che sa essere camaleontica: credo partirà con un “3-5-2”, ma ha dimostrato di saper cambiare faccia più volte anche nel corso della stessa partita», sottolinea Foscarini. Inevitabile tornare sulle troppe espulsioni delle ultime giornate, che oggi mettono fuori causa Sgrigna, Pellizzer e Benedetti. «Sono obiettivo: ultimamente abbiamo sbagliato spesso e alcuni giocatori danno come l’impressione di sfogarsi in campo. Però ritengo che il Cittadella sia stato penalizzato dagli arbitri più del dovuto: vedo anche le partite delle altre squadre e non mi sembra che siamo i più cattivi». Il vero Minesso. In queste condizioni, va da sé che i dubbi di formazione sono pochi, con Busellato che affiancherà Rigoni («Non voglio affrettare i tempi di recupero di Paolucci»), De Leidi riportato al centro della difesa (a sinistra rientrerà Barreca dopo un turno di stop) e Gerardi riproposto al fianco di Coralli. Palma, che nei giorni scorsi ha lavorato a parte per un fastidio al ginocchio, è recuperato e andrà ad irrobustire la panchina. Nella sua analisi pre-partita il tecnico si sofferma in particolare su Minesso, protagonista nelle ultime due gare: «A Cittadella non si è ancora visto appieno il suo valore. Vorrei sempre averlo a questi livelli, perché può sposare qualità e quantità».
Ore 14.30 – (Corriere del Veneto) L’essenza del Cittadella, che sarà pure ultimo in classifica ma che proprio non ci riesce a giocare al risparmio, sono le parole di Nenad Bjelica alla vigilia della trasferta in Liguria che tenterà di riconsegnare oggi ai granata una vittoria che manca ormai da 12 partite: «Non sono per nulla sicuro che il Cittadella verrà al Picco a fare una partita di contenimento – evidenzia il tecnico dello Spezia – perché è una squadra che prova sempre a giocare, cercando di attaccare sia quando è sotto, sia quando è avanti nel punteggio». Solita litania che ha ormai stancato pure Claudio Foscarini, che dei complimenti non sa più che farsene. Servono punti per non sprofondare ancora e per ritrovare il successo che manca da oltre due mesi e mezzo: «Affrontiamo un avversario che vive un buon momento – evidenzia il tecnico trevigiano – e soprattutto affrontiamo uno dei migliori attacchi della categoria. Ma io ho fiducia nei miei ragazzi: l’atteggiamento che vedo in allenamento è giusto e credo che i risultati presto si vedranno». Le espulsioni a raffica stanno rovinando la stagione, Foscarini però bacchetta pure gli arbitri a suo dire troppo severi: «Penso che in questo momento il Cittadella sia penalizzato più del dovuto – chiosa – non siamo peggiori di altre squadre. Ne abbiamo parlato anche fra di noi, abbiamo sbagliato spesso e alcuni giocatori forse si sfogano sul terreno di gioco». Capitolo formazione: assenti per squalifica Sgrigna, Pellizzer e Benedetti, mentre per infortunio sono ancora ko Lora, Schenetti e Signorini. Solita emergenza da gestire con oculatezza.
Ore 14.10 – (Trentino) Luca Lomi non è uno abituato a troppi di giri di parole. «Dobbiamo muovere la classifica, non ci sono storie, anche se affronteremo una delle squadre più forti del girone». L’anticipo del sabato pomeriggio (calcio d’inizio alle 14.30) è di quelli da prendere con le molle per il Mezzocorona, che in via Santa Maria ospiterà l’Union Ripa La Fenadora, quinta forza del torneo e fresca di qualificazione ai quarti di finale della Coppa Italia di categoria. In tredici partite il “Mezzo” ha conquistato appena sette punti ma, nonostante questo, è ancora in corsa per la salvezza o, quantomeno, per un posto nei playout visto che Mori Santo Stefano e Triestina sono distanti solamente tre lunghezze. Certo è che la giovanissima truppa guidata da Luca Lomi (che sta dimostrando di essere un tecnico “vero” dentro e fuori dal campo) ha bisogno di un risultato positivo per dare una “spallata” alla graduatoria ma soprattutto per il morale. Il mercato non porterà grandi novità e allora la truppa rotaliana dovrà fare di necessità virtù, magari partendo già dalla sfida di oggi pomeriggio. Tanto per cambiare Lomi dovrà fare i conti con una rosa ridotta all’osso anche se il recente arrivo dell’attaccante Nicola Rota (classe ’94, ex Lecco), giunto in prestito in settimana dall’Altovicentino, permette al tecnico gialloverde di avere un’alternativa in più nel reparto avanzato. Rispetto a domenica scorsa tornano a disposizione Zentil e Baltieri, ma non ci saranno Appiah (trasferitosi all’Union Pro) e Folla, quest’ultimo ancora ai box per un problema muscolare. Lomi tornerà alla difesa a tre: davanti a Zomer ci saranno Cristanelli (protagonista di una buona prova sette giorni a Montebelluna), Zentil e Fochesato, mentre in mezzo toccherà alla giovanissima coppia composta da Lorenzi e Gironimi con Corrà (in ballottaggio con Magnanelli) e Baltieri sulle corsie esterne. Caridi agirà nuovamente da trequartista alle spalle della coppia d’attaccanti: Bentivoglio partirà sicuramente titolare, mentre Holler (al momento favorito) e il neoarrivato Rota sono in competizione per un posto nell’undici iniziale. L’Union Ripa La Fenadora è squadra organizzatissima e dalle eccellenti individualità: su tutte quella di Gianmarco Brotto, professione trequartista – attaccante esterno, che sta vivendo un momento di grazia come testimoniano le recenti performance. Ma, attenzione, anche all’esperto Andreolla e alla coppia di difensori centrali con De March che vestirà i panni dell’ex di turno. Il centrale veneto vesti la maglia gialloverde nella stagione 2010 – 2011 (l’ultima tra i professionisti del Mezzocorona), totalizzando 20 presenze.
Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Sabato speciale all’insegna degli anticipi per il calcio bellunese. Oggi pomeriggio saranno impegnate due delle migliori 5 formazioni in provincia: l’Union Ripa La Fenadora andrà a far visita al Mezzocorona e la Ztll sarà ospite del Godega. QUI UNION – Trasferta impegnativa a Mezzocorona per i neroverdi, quarti con 25 punti (in 13 partite) nel girone C di serie D: la sfida si gioca sul sintetico dei trentini, fanalino di coda a soli 3 punti (4 di penalizzazione). Nonostante il divario come sempre l’obbligo è di prestare attenzione. «La scorsa domenica, con il Montebelluna – spiega il vice allenatore dell’Union, Mauro Fin – i trentini hanno schierato una squadra giovanissima con 4 giocatori del 1996, 2 del 1995 e 2 del 1994, giocando dalla metà del primo tempo in 10 e mettendo in difficoltà i trevigiani. Dovremo mettere in campo la stessa capacità di corsa, di pressing e un qualcosa in più che sta nelle corde dei nostri giocatori più esperti. Se ci presentiamo pensando che il risultato sia dovuto faremo brutta figura». Fin sottolinea quanto buono sia stato il lavoro di preparazione soprattutto «favorito dalla serie positiva», con un occhio di riguardo per le palle inattive che hanno punito due volte l’Union domenica scorsa. In vista delle prossime gare pesa la diffida su Brotto e Antoniol, due uomini cardine che potrebbero essere tenuti oggi a riposo in vista degli impegni più corposi del mercoledì di Coppa (14.30 al Boscherai con la Correggese per i quarti di finale), del derby di sabato 13 e per la sfida del 20 con il Padova in diretta tv. «Ragioneremo partita per partita – spiega il vice di Parteli – senza fare calcoli. Ovvio che con tre gare ravvicinate ci saranno dei cambiamenti. Dobbiamo tener conto che rientrano da squalifica sia Andreolla sia Dassié». La gara verrà arbitrata da Ireneo Vidali di Pordenone assistito da Nicola Locatelli e Marco Pellegrinelli di Lovere (Bergamo).
Ore 13.40 – (Corriere delle Alpi) Occhio al Mezzocorona, perché a guardare troppo avanti si rischia lo sgambetto. Oggi il Ripa Fenadora gioca in anticipo col fanalino di coda, in trasferta, e lo staff tecnico tiene alta l’attenzione: «Insidie ce ne sono sempre tante, è una partita in cui abbiamo tutto da perdere. Tutti si aspettano che sia una gare semplice, ma bisogna giocarla e noi vogliamo farlo nel migliore dei modi», afferma il preparatore dei portieri Enrico Sgrò. «Riusciremo a portare a casa punti se ci proporremo con l’atteggiamento giusto. Se pensiamo che sia facile perché è l’ultima in classifica, compromettiamo la partita già in partenza». SPAZIO AL TURNOVER. «Mercoledì avremo un’altra partita molto importante in Coppa e ci saranno sicuramente alcuni cambi in funzione delle prossime gare (dopo ci sono il derby e la partita col Padova, ndr)», dice Enrico Sgrò, «tutti torneranno utili e il bello di queste settimane è che i risultati sono arrivati aldilà di chi è sceso in campo: la fiducia dell’intero gruppo è massima. A parole è facile dire che sono tutti utili; però si diventa utili quando si scende in campo, e lo hanno già fatto più o meno tutti, facendo bene. L’autostima è alta». Come sempre l’allenatore si è preso tutto il tempo possibile per decidere la formazione, valutando come gestire le forze in vista dell’impegno infrasettimanale a cui la società tiene moltissimo. «La vittoria ci potrebbe già dare quasi i play-off», aggiunge il preparatore dei portieri, «puntiamo a superare il turno in coppa Italia (con la Correggese, ndr)». IL MEZZOCORONA. Bisogna fare attenzione contro una squadra giovane (domenica scorsa ha fatto giocare otto fuoriquota), cercando di non fargli prendere entusiasmo. «Nelle ultime settimane hanno cambiato vari moduli, per cui non sappiamo bene cosa aspettarci», commenta Sgrò, «andiamo a fare la nostra partita, mettendoci intensità per cercare di vincere. Tre punti ci aiuterebbero a iniziare bene una settimana importantissima. Non penso faranno barricate, se la sono sempre giocata. È vero che hanno pochi punti, però quando hanno perso lo hanno fatto sempre in maniera risicata».
Ore 13.20 – (Gazzettino) Prende quota anche il mercato delle formazioni padovane impegnate nel girone D del campionato nazionale dilettanti. L’Abano ha ufficializzato l’ingaggio del centrocampista olandese Jaime Bruinier, che già da un mese e mezzo si stava allenando con i neroverdi: il giocatore è stato tesserato in settimana e domani sarà a disposizione per la sfida casalinga con il Bellaria. Il mercato in entrata degli aponensi non si ferma qui dato che la società è a caccia di un difensore centrale, reparto nel quale finora è stata spesso emergenza: Bilato è fuori uso per infortunio, mentre Zompa è dato in partenza per motivi di studio. In attacco se ne è andato Guccione, e anche Da Ros sembra indiziato a fare le valigie, ragione per cui il club è alla finestra nel caso in cui si presentasse l’occasione giusta per puntellare un reparto dove al momento figurano Bortolotto, Barichello, Franceschini e Giusti. Sul fronte uscite da registrare anche il trasferimento dell’esterno mancino Beccaro all’Arzignano Chiampo e del centrocampista Danieletto al Ponte San Nicolò Polverara. Movimenti, al momento solo in uscita, in casa Thermal. Ufficiale il trasferimento dell’attaccante Rocco alla Triestina, dove potrebbe raggiungerlo anche il centrocampista Strussiat che lascerà i bianconeri, mentre il centrocampista Parpajola si è accasato alla Piovese. «Rocco è tifoso della Triestina che ha mostrato interesse per lui e abbiamo chiuso l’operazione – spiega il presidente Maistrello – Rinforzi? Di sicuro ci saranno degli interventi per allestire una squadra che si possa salvare dignitosamente». Passando al San Paolo, è durata poco più di un mese l’esperienza della punta Sedivec che si è trasferito al Portomansuè, dove gioca anche l’ex meteora gialloblù Dall’Acqua. Resta avvolta dall’incertezza la situazione attorno al club di via Canestrini, dato che a ieri non erano ancora stati pagati gli stipendi di novembre ai giocatori. Nessuna operazione al momento per l’Este, anche se qualcosa bolle in pentola. «Ci stiamo guardando attorno – afferma Zattarin – e se sarà possibile cercheremo di rinforzare la squadra».
Ore 13.00 – (Gazzettino) Occasione nella quale, tra l’altro, si potranno avere gli ultimi indizi con riguardo al resto della formazione, dove sembra profilarsi l’arretramento di Nichele (munito di mascherina per proteggere la frattura al naso) al centro della difesa in tandem con Thomassen vista la squalifica della coppia titolare Sentinelli-Niccolini. Anche ieri Nichele è stato provato in quella posizione, che consentirebbe di liberare Dionisi a destra e anche Segato avrebbe il posto assicurato davanti alla difesa. Il mercato comunque resta sempre vivo. E le voci non si placano. Una riguarda l’esterno offensivo Paolo Zanardo, che ieri ha effettuato l’ultimo allenamento con il Piacenza in attesa di trovare una nuova sistemazione. A sponsorizzare il suo arrivo all’ombra del Santo sarebbe proprio Parlato, che ha avuto il giocatore l’anno scorso a Pordenone. «Con Parlato ci sentiamo dato che ci conosciamo da tempo – afferma Zanardo – Se ci fosse la possibilità di venire al Padova, metterei subito la firma». Considerato che la rosa biancoscudata è già nutrita, qualcuno dovrebbe prima fare le valigie, anche per questioni di budget. E in attacco gli indiziati sono Tiboni e Petrilli. Quanto all’innesto a centrocampo, resta viva l’ipotesi Giglio del Montebelluna, ma al tecnico non dispiacerebbe Mattielig, altro giocatore del Pordenone. Anche in questo caso qualcuno dovrebbe uscire e gli indizi portano a Bedin che piace a Triestina e Giorgione.
Ore 12.50 – (Gazzettino) Il Padova si appresta a vivere il fine settimana su due fronti: l’appuntamento in campionato con il Legnago e il mercato che, dopo l’arrivo di Zubin, farà registrare altre novità. Tutte le attenzioni in queste ore sono rivolte principalmente alla sfida di domani all’Euganeo con i veronesi, tanto più che i biancoscudati sono chiamati all’immediato riscatto dopo la sconfitta con la Sacilese per restare con il fiato sul collo dell’Altovicentino. Notizia di ieri è che la squadra potrà contare anche su Ferretti, clamorosamente contattato a inizio settimana proprio dall’Altovicentino rimediando un “picche” dal giocatore e scatenando il risentimento del club biancoscudato. El Rulo si è allenato per la prima volta questa settimana in gruppo effettuando tutta la seduta, ed è stato schierato nel presunto undici titolare (4-2-3-1) in occasione degli schemi provati dal tecnico sia su azione e sia su palla inattiva. Insomma, tutto lascia pensare che possa essere della sfida dal primo minuto, dopo aver saltato precauzionalmente la trasferta con la Sacilese per una contrattura al flessore della gamba destra rimediata con la Clodiense ed essere stato fino a mercoledì a Empoli per le ultime cure. Conferme ulteriori si potranno avere questa mattina nella rifinitura all’Appiani.
Ore 12.40 – (Gazzettino) ARBITRO. Sarà Davide Curti di Milano a dirigere la sfida con il Legnago. Il fischietto lombardo sarà coadiuvato da Mirko Andreetta (Conegliano) e Andrea Selva (Portogruaro). TIFOSI. Si chiama “Natale con i tuoi colori del cuore” l’iniziativa del Padova. I tifosi che hanno conservato il biglietto della gara con la Clodiense e che acquistano per lo stesso settore quello per il il Legnago riceveranno un biglietto gratuito per la gara con il Ripa (sabato alle 14.30) presentandosi con i tagliandi alle biglietterie sud dello stadio il 17, 18 e 19 dicembre (15.30-18.30). Da lunedì 29 dicembre a venerdì 16 gennaio 2015 sarà inoltre possibile sottoscrivere l’abbonamento per le nove gare casalinghe del girone di ritorno. Prezzi: Tribuna oro 170 euro (85 euro ridotto); tribuna ovest 80 (40); tribuna est 50 (25); tribuna Fattori 35 (20). PADOVA 1910. Il vecchio club biancoscudato ha proposto ai creditori di pagare in due anni il 30 per cento di quanto avanzano per cercare di evitare il fallimento. La prossima settimana si saprà se la manovra sarà andata o meno a buon fine.
Ore 12.20 – Tra i 22 Biancoscudati convocati non figurano Matteo Bedin e Christian Tiboni.
Ore 12.15 – Sul mercato: “Penso davvero solo alla partita di domani, è la cosa più importante per me”.
Ore 12.12 – Su Ferretti: “Sta bene, è voglioso e carico quindi la sua disponibilità c’è. Il contatto con l’AltoVicentino? Preferisco restare fuori ai discorsi di mercato”.
Ore 12.10 – Sulle scelte: “Nichele centrale? Devo valutare questa soluzione, l’ha già fatto in passato a Pordenone così come Dionisi”.
Ore 12.07 – Sul Legnago: “Ha un reparto offensivo di buona dinamicità, ha preso tanti gol ma ha inanellato risultati positivi anche se viene da una sconfitta e vorrà rifarsi”.
Ore 12.05 – Arriva Parlato. Sulla squadra: “È stata un po’ una settimana particolare, dopo la prima sconfitta siamo tutti ansiosi di vedere la reazione della squadra, io in primis. A livello di prestazione non si può dire nulla alla squadra ma dobbiamo gonfiare la rete. Domani i nostri tifosi dovranno starci vicino fino al 95esimo e sostenerci, anche se è una cosa scontata dato che conosco il calore dei nostri sostenitori. Domani dobbiamo unire tutti le forze, anche chi non potrà essere allo stadio dovrà pensarci. Adesso dobbiamo essere ancor più cinici, si sta per chiudere il girone d’andata ed i punti già iniziano a valere doppio”.
Ore 12.00 – Mercato Padova: Bedin vicino alla Triestina.
Ore 11.50 – Qui Appiani: termina l’allenamento.
Ore 11.30 – Qui Appiani: provate soluzioni su palla inattiva.
Ore 11.10 – Qui Appiani: partitella finale in corso.
Ore 10.50 – Qui Appiani: lavoro atletico. Si rivede anche Formigoni, tornato dal periodo di prova col Delta Porto Tolle.
Ore 10.30 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo, provati già i primi schemi. Ferretti regolarmente in gruppo.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Penocchio & C. sperano davvero di cavarsela così?”) Il resto della (penosa) vicenda lo conoscete, inutile tornarci sopra. Entro due settimane sapremo quale sarà il destino del glorioso, ma ormai sempre più moribondo, Calcio Padova Spa. Ogni creditore farà le sue opportune valutazioni, ma non si può proprio dire, stando alle prime indiscrezioni, che stia emergendo la tanto auspicata convergenza di pareri positivi sulla proposta di accordo formulata. A provocare alcune reazioni negative sarebbe soprattutto la rateizzazione del credito suggerita: una prima parte entro 4 mesi dalla ufficializzazione del concordato; una seconda a 12 mesi dal pagamento della prima; una terza entro due anni dalla corresponsione della seconda. Insomma, per essere liquidati delle proprie spettanze (parliamo sempre del 30% pattuito) bisognerà attendere quasi 3 anni e mezzo dopo il via libera del giudice. A questo punto, va ricordato, basta che uno o più creditori dicano di no e il concordato “in bianco” salterà. L’ipotesi è meno peregrina di quanto si creda, anche se il commissario giudiziale nominato dal Tribunale, Marco Basaglia, ha dato tempo sino a venerdì 13 dicembre all’ex proprietà biancoscudata per ottenere il “sì” da tutti. Il fallimento si staglia minaccioso all’orizzonte e, se così fosse, vecchio logo e vecchio nome andrebbero all’asta. A Trieste, per chi se lo fosse dimenticato, sono stati i tifosi a rilevarlo.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Penocchio & C. sperano davvero di cavarsela così?”) Adesso che la proposta del vecchio Padova ai creditori (più di 100), in attesa di capire come e quando si sarebbe concretizzata l’istanza di concordato “in bianco” presentata al giudice fallimentare del Tribunale, è stata messa nero su bianco, con la lettera inviata a tutti dallo studio legale Perazzolo, si può finalmente ragionare su qualcosa di concreto.Partiamo da uno stato di cose ovvio, ma sul quale – è bene ribadirlo – c’è il sigillo dell’ufficialità: l’Acp 1910 è all’agonìa, essendo in gravissime difficoltà finanziarie. E pensare che il 18 giugno, sei mesi fa, dopo il deferimento della società e dei suoi legali rappresentanti alla Procura Federale, sul sito ufficiale era apparso questo comunicato: «Il Calcio Padova prende atto del deferimento comunicato in data odierna dalla Procura Federale, provocato da un’irregolarità amministrativa, e, stante la natura di mera e fiscale applicazione dei termini amministrativi, informa di aver dato mandato ai propri legali di difendere gli interessi del club nelle sedi istituzionali. A beneficio dei tifosi padovani, inoltre, si precisa che ciò non interferirà e sarà di pregiudizio per le regolari attività della Società biancoscudata, ivi compresa l’iscrizione al prossimo campionato». Frottole, come si è visto, perché già allora Diego Penocchio aveva perfettamente capito che, se non fosse intervenuto l’ex socio Marcello Cestaro a tirarlo fuori dai guai (e non è intervenuto…), il destino del club sarebbe stato irrimediabilmente segnato.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Al di là della presenza o meno di Ferretti, sulla linea dei trequartisti agiranno sicuramente Cunico e Petrilli, più uno tra Mazzocco e Ilari. Dopo la buona prova messa in mostra nella ripresa di Sacile, Parlato ha infatti deciso di dare una chance dal primo minuto all’esterno che De Poli ha voluto portare via da Martina Franca nell’ultima estate. Il quale, dopo un inizio promettente, non aveva sin qui trovato molti spazi: «Un po’ per un modulo che dalle tre punte durante il ritiro è passato più spesso a due», spiega Petrilli, pronto a giocarsi le proprie carte contro il Legnago, «ma soprattutto per l’infortunio che ho subìto alla prima ufficiale: mi sono fatto male in Coppa e sono stato fuori un mese e mezzo, a quel punto non è stato facile rientrare in una squadra già rodata e che aveva cominciato a vincere». Rapido nel breve, devastante nell’uno contro uno, le sue qualità per ora non sono bastate a garantirgli un posto: «Per me sono stati mesi difficili, ma sapevo che prima o poi sarebbe arrivato anche il mio momento. Non ho mai pensato di andarmene, anche nell’attimo più buio: credo in me stesso e so quello che posso dare a questa squadra, spero che tra me e il Padova possa nascere un lungo percorso».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Può bastare una sola settimana per cancellare le scorie di un periodo non del tutto ineccepibile? La risposta la darà il campo domani pomeriggio. A sei giorni dalla prima sconfitta stagionale patita sul campo della Sacilese, i Biancoscudati si preparano alla sfida di domani contro il Legnago. Ancora una volta senza due elementi pesanti come Sentinelli e Niccolini, ma con un Ferretti in più e una formazione in parte rivista e che spera di trovare nuove frecce. Ferretti, si decide. Ferretti ieri mattina si è allenato insieme ai compagni all’Appiani, ma per precauzione, nonostante sia comunque stato inserito nel probabile undici titolare, ha preferito non forzare ed evitare di calciare con il destro. Questa mattina la rifinitura, sempre all’Appiani, sarà decisiva: se la gamba destra che lo ha tenuto fermo negli ultimi dieci giorni per una contrattura non darà ulteriori fastidi, domani pomeriggio l’argentino sarà regolarmente al suo posto al centro dell’attacco del Padova. E vien da sé che dalla sua presenza – o meno – dipende a cascata gran parte del rimanente undici di partenza. Perché se Ferretti non dovesse farcela, Carmine Parlato avrebbe un “under” come Pittarello in avanti e potrebbe gestire un po’ meglio la presenza in campo dei giovani. L’idea è quella di non rivoluzionare troppo la difesa rispetto a quella di Sacile, mantenendo Degrassi e Dionisi con l’ingresso in campo di Thomassen e di un altro elemento. Busetto, in posizione di terzino destro, oppure Nichele, arretrato sulla linea dei difensori con Dionisi a presidiare la sua consueta fascia di competenza. Almeno davanti, il mister ha le idee abbastanza chiare.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) «Il mio obiettivo? Per adesso rientrare nei professionisti. Ma non nascondo che Padova mi è rimasta nel cuore, tornare ad indossare quella maglia rimarrà il mio sogno nel cassetto». Lo dice apertamente, e con un po’ di emozione: per Ludovico Longato, centrocampista del Legnago pronto alla trasferta dell’Euganeo, quella di domani non sarà una partita come le altre. Lui, che per due anni ha indossato la maglia della Primavera biancoscudata e pure la fascia di capitano, il Biancoscudo ha rappresentato un pezzo di crescita importante: «Ricordo le settimane a Bresseo, le panchine che Pea mi permise di fare con la prima squadra, il Padova mi è rimasto nel cuore», racconta il ventunenne nativo di Dolo. «E questo anche se il modo in cui ci siamo lasciati mi è rimasto sullo stomaco. Con De Franceschi, a fine stagione, eravamo rimasti in parola di rivederci a luglio, di svolgere il ritiro con la prima squadra e poi, eventualmente, di passare in prestito in qualche squadra di Lega Pro. Invece, ad inizio luglio, arrivarono la nuova società e Marco Valentini, che si occupava del settore giovanile: prima ci fecero credere che quella parola sarebbe stata mantenuta, poi non li sentimmo più e, per quel che so, non rinnovarono l’accordo a nessuno di noi, di quella Primavera. A metà agosto mi ritrovai praticamente in mezzo ad una strada, e Marano fu una buona occasione per ripartire». Proprio da lì, a casa di Rino Dalle Rive, Longato tentò una nuova risalita: «Ma l’anno scorso fu un anno difficile: dopo quattro presenze in campionato e tre in Coppa, cominciai a soffrire di una pubalgia che praticamente mi fece perdere l’intera stagione. Dalle Rive fu un signore: mi tenne con sé anche se avevo qualche offerta a dicembre, mi pagò casa e cure mediche. Una personalità incredibile: dalle cene di pesce a metà settimana ai colloqui individuali a fine stagione per fare il punto di cosa era andato e cosa no, lo ricordo sicuramente come una bellissima esperienza. E poi avevamo davanti un certo Ferretti». Che ritroverà, di fronte a sé, domani all’Euganeo: «Sarà bello, una grande atmosfera. Ci tengo molto: voglio fare bella figura, in uno stadio che un po’ sento anche mio».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Pillole di verità disseminate qua e là lungo il percorso. Allenamento del venerdì mattina allo stadio Appiani, Gustavo Ferretti lavora con i compagni, Christian Tiboni ci dà dentro fiutando una possibile chance da titolare. Come finirà? Ferretti passa velocemente a fine allenamento e si ferma a parlare con un tifoso: «Sto abbastanza bene, vediamo come si mette…». Il rischio di far saltare il banco c’è, il centravanti argentino ci sta pensando, lo staff medico stavolta sembra orientato a non rischiare. Probabile vada in panchina e che subentri nella ripresa, ma sono solo sensazioni non supportate da alcun dato oggettivo, almeno per ora. Poi c’è Tiboni, in odor di partenza, ma nemmeno poi troppo, a giudicare da come il centravanti di Desenzano del Garda ha reagito all’arrivo del super bomber Emil Zubin. Sul campo sgomita e ci dà dentro che è un piacere, sa che quella col Legnago di domani potrebbe essere una delle ultime occasioni per recuperare posizioni nelle gerarchie di Carmine Parlato. Poi a fine allenamento si ferma a dialogare brevemente con i cronisti: «In avanti eravamo in tanti già prima – evidenzia Tiboni – sono convinto di potermi giocare le mie chance anche dopo l’arrivo di Zubin. Chiaro che è arrivato un concorrente importante, ma io a Padova sto bene e voglio dimostrare il mio valore». Non è detto che col Legnago toccherà a lui, perché scalpita pure Pittarello e c’è pure l’ipotesi di Cunico falso nueve che piace non poco a Parlato. Tutte ipotesi che andranno verificate oggi durante la rifinitura. Nel frattempo il ds Fabrizio De Poli prosegue nella ricerca di due rinforzi per difesa e centrocampo. Tanti i no negli ultimi giorni, fra cui quelli di Pellicanò (Belluno), Rosina (Spal) e Giglio (Montebelluna). Il Padova non si è ancora arreso, ma le possibilità si sono ridotte e De Poli si guarda attorno.
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (quattordicesima giornata, domenica 7 dicembre ore 14.30): ArziChiampo-AltoVicentino, Belluno-Kras Repen, Clodiense-Dro, Fontanafredda-Montebelluna, Giorgione-Sacilese, Mezzocorona-Union Ripa La Fenadora, Mori Santo Stefano-Union Pro, Padova-Legnago, Triestina-Tamai.
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino 35, Padova 32, Belluno 29, Union Ripa La Fenadora 25, Sacilese 24, Montebelluna e Tamai 22, Clodiense 21, Giorgione 16, ArziChiampo 15, Fontanafredda e Legnago 14, Union Pro 13, Dro 12, Kras Repen 10, Mori Santo Stefano e Triestina 6, Mezzocorona 3.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della tredicesima giornata: AltoVicentino-Belluno 2-1 (21′ pt Corbanese, 34′ pt Dal Dosso, 47′ st Paganelli), Sacilese- Padova 1-0 (44′ pt Sottovia), Dro-Triestina 1-1 (42′ pt Proia, Ciurletti), Kras Repen-Giorgione 1-2 (25′ pt Knezevis, Mattioli, Gazzola), Legnago-Clodiense 1-2 (18′ pt e 42′ pt Isotti, 8′ st Valente), Montebelluna-Mezzocorona 2-0 (Giglio, Scarpa), Tamai-Mori Santo Stefano 3-0 (26′ pt Furlan, 26′ st Zambon, 40′ st Zambon), Union Pro-Fontanafredda 2-1 (1′ pt Rossi su rigore, 12′ pt Ortolan, 41′ st Nobile), Union Ripa La Fenadora-ArziChiampo 3-2 (10′ pt e 27′ pt Brotto, 23′ st Carlotto, 28′ st Trinchieri, 48′ st Brotto)
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E’ successo, 5 dicembre: allenamento mattutino all’Appiani, Ferretti torna regolarmente in gruppo