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Ore 22.30 – (Giornale di Vicenza) A volte le strade tornano ad incrociarsi ed è quello che potrebbe succedere al Vicenza e a Rinaldo Sagramola , direttore generale biancorosso dal gennaio ´99 all´agosto 2004. Insomma lunedì 8 dicembre, quando al Menti arriverà il Brescia, Sagramola potrebbe già essere entrato a far parte della società biancazzurra. Comunque per saperne di più lo abbiamo rintracciato e l´ex d.g. si è dimostrato disponibile ed ha accettato di spiegare la situazione. Senta Sagramola la prima domanda che viene spontanea è: ma visto che anche il Vicenza è in vendita perchè lei non si è mosso per i colori biancorossi? «L´acquisizione del Brescia non parte da me, io sono sono stato contattato da un gruppo importante che già aveva iniziato la trattativa e che solo dopo si è rivolto a me perchè facessi delle verifiche e vedessi se c´erano eventuali opportunità, cosa che appunto ho fatto». Ma lei al Brescia, se venisse acquistato da questo gruppo, farebbe il d.g.? «Al di là dei ruoli avrei senza dubbio la responsabilità della gestione della società». Entro quando vi aspettate una risposta dalla proprietà biancoazzurra ? «L´offerta è stata perfezionata mercoledì 26 novembre ed ha validità fino al 5 dicembre sera, poi decadrà». Perchè questa data? «Perchè il 15 dicembre ci sono scadenze precise come il pagamento degli stipendi di settembre e ottobre e se non si interviene a Brescia si rischiano altri punti di penalizzazione che, sommati a quelli che tra un po´ già arriveranno, renderebbero la situazione quasi insostenibile». Mettiamo non vada in porto col Brescia, questo gruppo non potrebbe essere interessato al Vicenza? «Non lo so, la cosa dovrebbe essere valutata da questi imprenditori che comunque anche lì vorrebbero capire il contesto e quali potenzialità ci sono». Come dire che l´interesse per la società è legato magari alla possibilità di costruire lo stadio? «Guardi, era importante già 14 anni fa e proprio a Vicenza provammo a portare avanti un discorso di questo tipo, ma purtroppo non se ne fece nulla. Oggi è un passaggio ineludibile». Perchè? «I club tra due anni saranno obbligati a spendere non più di quanto ricavano. E ora a Vicenza, ma anche in tante altre società, che introiti si possono avere? Ecco perchè lo stadio diventa fondamentale, perchè darebbe appunto la possibilità di aumentare i ricavi e di conseguenza di avere più soldi a disposizione per accrescere la competitività della squadra». Ci sentiamo il 5 sera? «Beh, facciamo anche il 6 mattina!».
Ore 22.10 – (Tribuna di Treviso) Nicholas Siega. Segnatevi questo nome: dovrebbe essere lui il rinforzo di dicembre in casa Montebelluna. Centravanti di Favaro Veneto, classe ’96, è di proprietà del Venezia, ma in Lega Pro non trova spazio, figurando come quarta punta: all’attivo la miseria di 15 minuti che gli sono valsi tre presenze. Il club biancoceleste attende una risposta la prossima settimana, ma il suo trasferimento in via Biagi sembra molto probabile. Sulle sue tracce ci sarebbero pure Union Pro ed Este. Se sceglierà la D, dovrà però rescindere il contratto che lo lega agli arancioneroverdi. Prenderà il posto di Luca Gerini e Davide Scarpa, destinati a partire. Entrambi ai margini, il primo (richieste in D ed Eccellenza) aveva dato buone indicazioni in settembre, facendo bene con il Legnago e segnando al Dro, salvo poi uscire dai radar. Ha avuto meno chance del secondo, rivelatosi un oggetto misterioso, inconcludente e avulso dal gioco. Se ne andrà pure il centrale Tiziano Slongo, chiuso dal pari età Guzzo: il Monte, titolare del cartellino, lo girerà in prestito a fare esperienza.
Ore 21.50 – (Il Piccolo) La scontro diretto Dro-Triestina che va in scena domani, sarà l’ennesimo capitolo di una lotta salvezza che dal punto di vista geografico parla chiaro. Basta guardare la classifica per appurare che la battaglia per la sopravvivenza della serie D riguarda quasi esclusivamente due entità ben precise, ovvero Trieste e il Trentino. Nelle ultime sei posizioni dell’attuale graduatoria, infatti, troviamo le due squadre della provincia di Trieste, ovvero Triestina e Kras, e tutte le tre compagini del Trentino, ovvero Mezzocorona, Dro e Mori Santo Stefano. L’unica intrusa è l’Union Pro, la sola compagine del Veneto che sta facendo fatica, come del resto si è visto domenica scorsa al Rocco, quando la Triestina avrebbe meritato il successo. Per il resto il Veneto sta quasi giocando un altro campionato, a partire dalle due corazzate Padova e Alto Vicentino. Ma anche il Friuli se la cava egregiamente: Sacilese, Tamai e Fontanafredda, tutte della sponda pordenonese della regione, per il momento se la passano bene: le prime due sono addirittura al quinto e settimo posto, ma anche il Fontanafredda che è quella messa peggio è comunque tranquilla con 14 punti. Del resto è da quella zona geografica che arriva la seconda entità calcistica dietro all’Udinese della regione, ovvero il Pordenone che attualmente milita in Lega Pro, anche se per ora è ultimissimo. Insomma, sembra che la lotta per la salvezza si giocherà su un asse ben preciso, fra le due ali deboli del girone C: come se lo zoccolo duro fosse il centrale Veneto (con zona pordenonese annessa) e la periferia calcistica risiedesse a ovest (Trentino) e a est (Trieste). Proprio per questo, gli scontri diretti come quello di domani assumono ancora più importanza. E così, mentre rumors di mercato danno la Triestina sulle tracce dell’esterno Andrea Veronese, un classe 1992 con tanta serie D e ultima stagione al Licata (16 presenze), gli alabardati si preparano alla sfida di domani a Dro (inizio ore 14.30, arbitra Cusanno di Chivasso) con il problema Crosato. Anche ieri il baby terzino alabardato ha svolto un allenamento differenziato assieme ad Arvia, e pertanto la sua disponibilità per Dro è sempre in forte dubbio. In preallarme ovviamente c’è Pennicchi, che infatti non è stato convocato per la partita odierna della formazione Juniores a Prosecco contro l’Union Ripa, per la quale è stato chiamato invece Giorgino, che è squalificato in prima squadra.
Ore 21.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Stefano De Agostini predica umiltà. Intanto però prepara il sorpasso nei confronti dei cugini di Sacile. Il Tamai (19 punti) aspetta il Mori Santo Stefano (6) per la seconda gara interna consecutiva. Sempre domani la Sacilese (21) dovrà invece vedersela con la capolista Padova (32). «Auguro a Ziro di vincerla – premette il tecnico delle furie -, ma se non dovesse farcela noi dovremo essere pronti ad approfittarne». Il sorpasso significherebbe per i rossi anche entrare in piena zona playoff. OCCASIONE INSPERATA – «Non avrei mai pensato – ammette – di arrivare a fine novembre a insidiare il posto playoff della Sacilese. Prima di guardare al risultato dei cugini, tuttavia, dobbiamo pensare a battere il Mori. Le esperienze con Kras e Dro ci hanno insegnato che le gare più difficili sono proprio quelle che sembrano facili». Il tecnico avrà tutti a disposizione, a eccezione di Colombera. BIANCOROSSI RABBIOSI – Quando gli viene chiesto un pronostico sul big match del XXV Aprile, De Agostini non si sottrae. «Normalmente – dice – sarebbe favorito il Padova, ma questa volta Parlato dovrà fare a meno di uomini importanti (Cunico, Nichele e Ferretti, ndr). La Sacilese inoltre è rabbiosa per le due sfide consecutive perse. Per Favret e compagni sarà la gara della stagione. Perderla potrebbe compromettere le loro ambizioni. Per questo dico 1-X». SENZA ALTERNATIVE – Di diverso parere Renzo Nadin. «I Bincoscudati – afferma – si sono già giocati il jolly martedì (1-1 con la Clodiense, ndr). Avrebbero dovuto approfittare del mezzo stop al quale abbiamo costretto noi l’Altovicentino. Troveranno il modo d’incassare. Lo stesso faranno i vicentini con il Belluno. Certo sarebbe più suggestivo un successo dei ragazzi di Vecchiato contemporaneo a quello della Sacilese. Avremmo tre squadre assieme in testa e un campionato riaperto».
Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) L’Union Ripa La Fenadora chiude l’anno in anticipo. Dopo la sfida di domani con l’ArzignanoChiampo (nono con 15 punti), la formazione neroverde (quarta con 22 punti), sarà impegnata sempre di sabato nelle ultime tre gare di campionato del 2014. Sabato prossimo, 6 dicembre – manca solo l’ufficialità -, fuori casa con il Mezzocorona, sabato 13 al Boscherai per il derby con il Belluno e sabato 20 per la storica diretta tv a Padova. In mezzo a queste partite si sistemano i quarti di finale di Coppa Italia, a Pedavena contro la Correggese, mercoledì 10 dicembre. Bisogna però compiere un passo alla volta e ora nelle mire dei neroverdi c’è la partita di domani e l’obiettivo di portare a 8 i risultati utili consecutivi (5 vittorie e 2 pareggi) e magari di allungare a 4 la striscia di vittorie. Lunghissima la lista delle assenze: per squalifica Andreolla (che sconterà la seconda e ultima giornata), Dassié (un turno per recidività in ammonizione) e mister Parteli (cui ne mancherà un’altra da scontare), fuori anche Nicola Tomasi che oggi si sottoporrà a risonanza per l’infortunio al ginocchio. Alle 14.30 al Boscherai fischierà l’inizio dell’incontro l’arbitro Enrico Bertozzi di Cesena assistito da Matteo Saccone di Forlì e Gabriele Calapai di Bologna.
Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) A caccia del quarto successo consecutivo. Obiettivo, «allungare la striscia vincente», guida la truppa il terzino Michael Salvadori. Il Ripa Fenadora che domani ospita l’Arzignanochiampo punta a proseguire la marcia e vorrebbe approfittare degli scontri diretti Belluno-Altovicentino e Sacilese-Padova, quattro delle prime cinque in classifica che si incrociano. In casa neroverde c’è l’assenza pesante di Andreolla, che deve scontare il secondo turno di squalifica, a cui si aggiunge quella del giovane fuoriquota Dassiè, che ha preso il quarto giallo domenica scorsa. Out anche Tomasi per l’infortunio al ginocchio. In panchina al posto dello squalificato Parteli ancora il vice Fin. VOGLIA DI VINCERE. «Siamo pronti, come sempre scendiamo in campo per vincere», dice Michael Salvadori, «sappiamo che l’Arzignano è una squadra forte, soprattutto davanti dove ha Trinchieri come prima punta che può fare la differenza. Loro hanno appena battuto la Sacilese e saranno carichi e motivati, però noi arriviamo da tre vittorie di fila, e quindi siamo consapevoli di quello che possiamo fare e vogliamo fare bene, cercando di vincere anche questa». RUSH FINALE. «Vogliamo fare bene le prossime due partite (con l’Arzignano e poi in trasferta col fanalino Mezzocorona) per poi arrivare al trittico prima di Natale con la coppa, il derby e la partita contro il Padova con il morale alto», sottolinea il difensore, «ma intanto ci concentriamo all’Arzignano e vediamo di vincerer questa: poi penseremo alle altre. Guardiamo partita per partita». OCCHIO ALL’ARZICHIAMPO. C’è sempre il rischio che gli avversari vengano al Boscherai a fare catenaccio, «ma non credo loro lo facciano», commenta Salvadori, «in Coppa mi è sembrata una formazione veloce, che gioca. Comunque non sarà la stessa squadra vista in Coppa, sarà una gara diversa. Credo sarà una bella partita, con azioni da una parte e dall’altra:, speriamo di vincere». CHIAVE TATTICA. Trinchieri pericolo pubblico numero uno, ma in generale «dovremo fare attenzione al loro reparto avanzato, che è il punto di forza dell’Arzignano», rimarca il terzino neroverde, «dobbiamo stare attenti soprattutto a Trinchieri, che è veramente forte. Non dobbiamo avere fretta, sbilanciandoci troppo». DIFESA BLINDATA. Il Ripa Fenadora ha la terza difesa del campionato: «Da difensore mi fa piacere, speriamo di continuare così e chissà che non arriviamo ad avere la miglior difesa in assoluto. Sarebbe una bella cosa», commenta Savaldori, «personalmente devo dare un apporto in più davanti, mettendo più cross al centro perché un attaccate come Moresco ha bisogno di palle in area».
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) A maggio loro, domenica noi. Gianpiero Perissinotto non è mai stato così felice del suo Belluno. Giovane, bellunese, vincente e pronto dunque a sfidare senza timore una corazzata come l’Altovicentino (si gioca domani a Valdagno alle 14.30: arbitrerà Andrea Zingarelli di Siena), mentre qualche giocatore esce e qualcun’altro, in sordina, entra. «Alla lunga nell’arco dell’intero campionato squadre come Altovicentino e Padova non potranno che vincere – conferma il vicepresidente gialloblù – ma sulla partita secca possiamo assolutamente giocarcela. Le prossime due trasferte sono con l’Altovicentino e il Ripa? Sei punti facili (ride, ndr)». Effettivamente il successo di Sacile ha fatto capire che sui 90’ il Belluno può giocarsela con chiunque. «È stata una vittoria molto importante proprio per questo: ha dato ai ragazzi la consapevolezza di essere all’altezza di qualsiasi altra squadra del girone». Insomma si sta divertendo. «Stiamo costruendo un campionato al di sopra di qualsiasi aspettativa. Soprattutto perché oltre ai risultati stiamo giocando davvero bene. E se devo dirla tutta vincere con una squadra di giovani dà molta più soddisfazioni che con una squadra di vecchi marpioni. Quest’anno poi parliamo di giovani davvero forti, bravi, perfettamente in sintonia con i più vecchi, parte di un unico gruppo solido e unito». Non a caso un paio di giovani già ve li chiedono. «Pellicanò resta, Moretti va. Così come è andato giustamente Prünster. Non avrebbe mai giocato, è stata una scelta condivisa anche con il mister. Dietro siamo a posto, all’occorrenza si accentreranno Pescosta o Pellicanò stesso». Ne escono due e non ne entra nessuno? «Entra Paoletti, che mi dicono essere molto forte e se non sbaglio si sta allenando ora con la squadra, e rientrerà Radrezza. Così i numeri sono ristabiliti». Nemmeno i vecchi scherzano. «Corbanese è il solito, ma sinceramente io non mi aspettavo che Bertagno fosse così forte. Nell’arco di un campionato si rivela un giocatore essenziale, e con cui ho già perso una scommessa per i gol segnati». Quando intendete ufficializzare il nuovo presidente? «A marzo dovrà esserci un nome, per la programmazione. Io ne ho uno in mente…». Anche gli altri: il suo. «Lo so bene (ride Perissinotto, ndr), lo danno addirittura per scontato».
Ore 19.40 – (Corriere delle Alpi) Aggancio possibile. Il Belluno è pronto per il big match di domani contro l’Altovicentino: in caso di vittoria raggiungerebbe proprio i vicentini al secondo posto, mentre per un’eventuale prima posizione bisognerà invece attendere il risultato del Padova in trasferta contro la Sacilese. Nessuno si aspetta una partita facile contro la formazione di Cunico, sia chiaro: ma i tifosi e l’ambiente gialloblù sono giustamente ottimisti, visti i numeri della squadra di Vecchiato. «Servirà una partita fatta di tanta attenzione e aggressività», spiega l’allenatore del Belluno, «l’Altovicentino secondo me ha più qualità rispetto al Padova ma è meno fisico: è una squadra che muove molto il pallone. Come con tutti gli avversari, in settimana abbiamo studiato il loro gioco sui dvd e arriveremo pronti alla sfida. Bisognerà stare assai attenti ai loro giocatori molto veloci, soprattutto in avanti». I GIOVANI DEL BELLUNO FANNO GOLA. Dopo l’addio di Pruenster, il probabile prestito di Moretti e la possibile partenza di Pellicanò il tecnico gialloblù deve cominciare a fare i conti con una rosa più corta e con meno giovani. «Sono arrivate offerte per questi ragazzi da parte di alcune società e ci è sembrato giusto dirglielo dando la possibilità di decidere a loro», continua Vecchiato, «è vero che ora siamo in meno ma questo sarà motivo per promuovere alcuni giovani del 1997 e del 1998 dalla juniores. Non è un problema solo delle partite ma anche degli allenamenti durante la settimana. Per quanto riguarda i centrali stiamo lavorando con Pellicanò e Pescosta e, in caso di necessità, giocherà uno di loro. A dicembre c’è chi compra, noi preferiamo investire sui nostri ragazzi. Il nostro miglior acquisto sarà Andrea Radrezza che verso Natale si aggregherà al gruppo». CHI GIOCA? In porta c’è il solito ballottaggio tra Damiano Schincariol e Davide Solagna. Non è chiaro il criterio con il quale il tecnico gialloblù ogni domenica scelga l’uno o l’altro ma potrebbe essere il turno di Solagna viste le ultime due da titolare da parte di “Schinca”. In difesa dovrebbe tornare al suo posto Giovanni Pescosta, assente per infortunio col Legnago ma ben rimpiazzato da Paganin. Al centro Merli Sala e Sommacal non si discutono, ancor meno con la partenza di Pruenster; a sinistra toccherà molto probabilmente a Paolo Pellicanò, anche se tutto dipenderà da che formazione Vecchiato vorrà schierare (4-3-3 o 4-3-1-2?) e di conseguenza dai fuoriquota da utilizzare. Dopo la squalifica Simone Bertagno ritorna in regia supportato da Yari Masoch e Mike Miniati. Nel tridente, Simone Corbanese guiderà l’attacco insieme a Marco Duravia e ad uno tra Ruben D’Incà e Francesco Posocco.
Ore 19.10 – (Messaggero Veneto) «Parlato? Se ora allena il Padova lo deve anche un po’ a noi». Il ds della Sacilese, Denis Fiorin, si prepara ad accogliere il tecnico che proprio lui ha rilanciato nell’estate del 2011. Il trainer campano era fermo dopo la lunga esperienza di Rovigo e in riva al Livenza trovò l’ambiente giusto per rimettersi in luce, portando subito i biancorossi ai play-off. Meno soddisfacente (ottavo posto) la stagione seguente, ma tanto gli valse la chiamata del Pordenone. E ormai fa parte della storia neroverde ciò che è successo l’annata scorsa: promozione in Lega Pro e scudetto. «Con Carmine – continua Fiorin – ho conservato ottimi rapporti. Ma domenica mi piacerebbe tanto “regalargli” una delusione. La Sacilese vuole rialzarsi dopo due sconfitte consecutive e forse questa partita, per quanto sulla carta proibitiva, arriva al momento giusto. Ti fa andare a mille anche se stai attraversando un momento di leggera flessione». L’appello. Fiorin non guarda tanto alle assenze (Cunico e Nichele squalificati, Ferretti e Petrilli in dubbio) in casa biancoscudata, ma piuttosto alla voglia di Favret e compagni: «La loro rosa è talmente ampia che anche se non giocasse un attaccante del calibro di Ferretti (ieri allenatosi a parte, ndr), non ne risentirebbero più di tanto. E’ la nostra prestazione che invece deve fare la differenza. Sono convinto che la squadra risponderà alla grande: in fondo non abbiamo nulla da perdere, dobbiamo giocare per divertirci e divertire. A proposito: sono attesi tanti tifosi biancoscudati, e sono i benvenuti, ma mi attendo una risposta importante anche dal nostro pubblico». Per l’occasione, la biglietteria dello stadio domenica sarà aperta dalle 10, così da consentire l’acquisto dei biglietti in prevendita. I tifosi ospiti saranno collocati nella gradinata di fronte alla tribuna centrale e a loro sarà pure riservato tutto il parcheggio dell’area nord. Mercato. Alla vigilia dello scontro diretto, Sacilese e Padova sono impegnate anche sul fronte mercato, con un possibile intreccio. Dopo aver acquistato l’ex “pro” Bolzan, i liventini rischiano di perdere il giovane esterno Alex Biasi Manolache (’96), di proprietà dell’Inter e in questo momento richiesto proprio da Padova e Altovicentino. L’ennesimo duello tra le due corazzate del girone, impegnate a contendersi l’ormai ex bomber neroverde Emil Zubin.
Ore 18.40 – (Giornale di Vicenza) Se l´infortunio di Polverini, che tornerà in campo non prima di un mese, è stato inatteso e accolto con un certo dispiacere dal Real Vicenza, il recupero-lampo di Raphael Odogwu è stato salutato con una certa allegria. Non che il clima sia cupo in casa biancorossa, e ci mancherebbe. Guardate la classifica, il rendimento, considerate i risultati ottenuti dal 31 agosto ad oggi. Il Real Vicenza, dopo la battuta d´arresto di Arezzo, spera di ripartire domani (ore 14.30 al Menti) contro la Torres che ha assenze pesanti ed è carente in fatto di risultati. Il presidente Lino Diquigiovanni è fiducioso: «Facciamo un altro bel filotto di risultati positivi», ha detto ieri pomeriggio mentre seguiva l´allenamento della squadra. Odogwu, si diceva, è apparso in salute e si è perfettamente reinserito negli schemi di Marcolini. Smaltito l´infortunio rimediato con la Giana a Monza (una microfrattura alla caviglia destra), l´attaccante ha ritrovato da giorni ormai il gruppo. Marcolini potrebbe portarselo già domani in panchina, ma il tecnico scioglierà le ultime riserve soltanto oggi. Quel che è certo, è che Odogwu ci sarà domenica prossima al Mercante, per la supersfida con i “cugini”. Sono in ripresa poi Calcagnotto, Barzan e Ungaro; ma per rivedere in campo il prodotto del vivaio atalantino bisognerà aspettare ancora. Attenzione ai cartellini. Oltre allo squalificato Tomei, per l´espulsione rimediata ad Arezzo, il Real ha parecchi diffidati: Carlini, Dalla Bona, Cristini e Bardelloni, oltre a Polverini che però non sarà del match. Un´ammonizione potrebbe significare lo stop nel derby col Bassano di domenica prossima in casa dei giallorossi: c´è da scommettere che i ragazzi di Marcolini presteranno la massima attenzione .
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il Venezia ritrova l’esperienza di Esposito e Greco ma il nuovo ko di Carcuro complica la vigilia del derby con la capolista Bassano. Cattive notizie per Michele Serena in vista dei 90′ di domani al Penzo (ore 18), autentico crocevia per legittimare le speranze di risalire la classifica dall’attuale modesto 11. posto. Ieri, infatti, il tecnico arancioneroverde ha reso noto che il centrocampista Davide Carcuro non sarà della partita essendosi infortunato al ginocchio, stavolta per un trauma contusivo dopo quello muscolare che l’ha tenuto ai box nell’ultimo mese. Una vera e propria tegola, peraltro con l’ennesima beffa per la tempistica, visto che Carcuro si è fermato proprio nel momento del rientro in campo come già era capitato ai compagni di reparto Espinal e Hottor. «Non ci voleva, però non dobbiamo fasciarci la testa, per noi non deve cambiare nulla e per battere il Bassano dovremo a maggior ragione fare una grande gara sul piano dell’agonismo e dell’intensità» la solita grinta di Serena. Rispetto al ko di Lumezzane nel 4-3-1-2 del Venezia entreranno Cernuto al centro della difesa per lo squalificato Marino, Esposito per Scialpi in regia con Zaccagni e Varano giocoforza confermati come mezzali. In avanti Bellazzini alle spalle di Raimondi e Greco, favorito su Magnaghi. «Possiamo e vogliamo rubare punti a un Bassano fortissimo – sempre il tecnico lagunare -. Loro avranno tre squalificati? Sul fronte assenti comunque paghiamo qualcosa di più noi». Ieri la Lega Pro ha ufficializzato gli orari dell’ultima giornata del 2014 (18. e penultima di andata): il Venezia giocherà a Busto Arsizio con la Pro Patria sabato 20 dicembre alle ore 15.
Ore 17.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Affrontiamo la prima della classe, questo lo sappiamo bene. Loro sono meritatamente in cima alla classifica. Ma noi abbiamo bisogno di punti e faremo la nostra partita come sempre». Mister Michele Serena sprona i suoi a non avere alcun timore reverenziale di fronte alla capolista Bassano: domani al Penzo va in scena il derby tra Venezia e i giallorossi (ore 18) e la sfida si presenta tutta in salita. Il divario dettato dalla classifica è ampio, i giallorossi sono primi con 28 punti e una partita in meno, mentre gli arancioneroverdi (a quota 19) stanno cercando di recuperare terreno dopo l’avvio di stagione non esaltante. L’arrivo di mister Serena ha dato la sferzata sperata (tre vittorie in cinque partite), ma non sarà facile avere ragione di un Bassano lanciatissimo in vetta. Anche perché l’emergenza assenze e infortuni non accenna ad allentare la presa, anzi. Si sperava di arrivare alla partita di domenica recuperando finalmente Davide Carcuro e invece il centrocampista è di nuovo fermo: risale a un mese fa il problema al ginocchio che l’aveva tenuto ai box, ma quando ormai si pensava che tutto fosse archiviato, si è presentato un nuovo fastidio che richiederà ulteriori accertamenti. Ancora una volta, quindi, mister Serena si ritroverà con un centrocampo praticamente obbligato, anche se il rientro di Gennaro Esposito dalla squalifica è certamente una buona notizia, così come la disponibilità di Giuseppe Greco che aveva saltato il match con il Lumezzane per un piccolo problema fisico, ma più che altro per precauzione. Davanti, in ogni caso, Serena ha l’imbarazzo della scelta con Raimondi che dovrebbe essere affiancato da uno tra Greco e Magnaghi. I problemi ci sono piuttosto in difesa, dove mancherà lo squalificato Marino, ma per quanto riguarda i centrali anche Cernuto potrebbe dare forfait per problemi fisici, tanto che mister Serena in caso dovrà rimescolare le carte e chiedere a uno tra Sales, Panzeri e Ghosheh di sacrificarsi e affiancare Legati. Il tecnico arancioneroverde non intende però piangersi addosso. «E’ vero, dietro non ho possibilità di scelta, ma non mi fascio per questo la testa. Ho uomini a sufficienza e cercherò di scegliere per il meglio tra chi avrò a disposizione». Ma anche il Bassano arriva all’appuntamento del derby con parecchie defezioni. Mister Antonino Asta non potrà contare sul bomber Stefano Pietribiasi (già 6 gol all’attivo) espulso lunedì nel big match contro il Como. E sempre per squalifica mancheranno l’altro attaccante Raffaele Nolè e il difensore Nicola Bizzotto. In attacco dovrebbe così trovare spazio Tommy Maistrello. Per infortunio, inoltre, daranno forfait Zanella e Cattaneo. Assenze importanti pure per i giallorossi, dunque, anche se mister Serena non si può certo consolare per questo, considerando il livello generale della rosa giallorossa, che non perde in campionato dalla prima di campionato e tiene la vetta del girone ormai da parecchi turni. «A parità di assenze, noi paghiamo un po’ di più. E loro sono in una condizione psico-fisica ottimale, vivono il momento dell’entusiasmo. E’ una squadra rapida, che gioca impostando l’azione fin dai primi fraseggi. Ma anche noi abbiamo qualità e intendo sfruttare le nostre caratteristiche. Dobbiamo fare punti e dunque — chiude Serena — contro la capolista dobbiamo essere ancora più bravi».
Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Arriva il Bassano, il Venezia pulisce il mirino per colpirlo e accorciare le distanze dal vertice della classifica. A Michele Serena la sconfitta di Lumezzane non è andata giù, anche se per raddrizzare nuovamente la schiena domani si presenta al Penzo l’avversario più ostico. «Il Bassano è una squadra tosta, ma lo è anche il Venezia» ha esordito il tecnico nella conferenza stampa di ieri, «ho visto i giallorossi dal vivo lunedì sera contro il Como e mi hanno confermato le sensazioni che mi ero fatto dai filmati. Sono due-tre anni che il Bassano veleggia nelle zone alte della classifica, e non può essere sicuramente una casualità, è una squadra abituata a gestire situazioni di vertice e sta attraversando un eccezionale periodo di fiducia nel propri mezzi. Tutto gli viene più facile, naturale, anche giocare a lungo contro il Como in inferiorità numerica e non calare né la pressione né l’intensità fino a trovare il rigore del vantaggio». Un avversario che il Venezia proverà a domare, anche se Serena dovrà fronteggiare l’ennesima situazione di emergenza. «La mia è una squadra con giocatori di qualità, in grado di fermare anche il Bassano. Se vogliamo accorciare le distanze dal vertice, bisogna cercare di vincere. Chi è davanti può permettersi passi falsi, chi insegue deve limitare gli errori, e noi siamo reduci anche dal passo falso di Lumezzane». Tre vittorie e due sconfitte nella gestione di Serena, a conferma che il pareggio è un perfetto sconosciuto per il Venezia. Il Bassano intanto lamenta le assenze di Bizzotto in difesa, Pietribiasi e Nolè in attacco. Serena invece ritrova capitan Esposito a centrocampo, perde Marino in difesa squalificato, Alba e Giuliatto non sono ancora recuperati, ma la nuova tegola arriva dal’ennesimo infortunio occorso in allenamento a Davide Carcuro. Prossimo al rientro, come lo erano Hottor ed Espinal, il centrocampista trevigiano è out per un problema al ginocchio. «Sembra una situazione paradossale» osserva Serena, «che colpisce sempre un determinato reparto». Lunedì ulteriori accertamenti per Carcuro stabiliranno l’esatta entità dell’infortunio. «Io preferirei aver sempre l’imbarazzo della scelta» aggiunge amaramente il tecnico «contro la sfortuna non puoi però far niente. Inutile star qua a pensarci troppo anche perché chi può andare in campo darà il massimo». Si rivede Beppe Greco in ballottaggio con Magnaghi, in difesa scatterà il turno di Cernuto al posto di Marino, ma l’allarme è sempre a centrocampo con l’incubo dei tanti giocatori sotto diffida, mentre dalla prossima settimana dovrebbe ritornare in gruppo Zima.
Ore 17.10 – Serie B, la classifica aggiornata: Carpi 30, Frosinone 29, Avellino, Livorno, Spezia e Trapani 25, Lanciano 24, Bologna e Perugia 23, Modena e Pro Vercelli 21, Vicenza 20, Bari, Brescia, Catania e Ternana 19, Pescara e Varese 17, Entella 16, Cittadella, Crotone e Latina 14..
Ore 17.00 – Serie B, i risultati finali: Carpi-Frosinone 0-0, Cittadella-Brescia 1-1, Crotone-Modena 1-4, Entella-Avellino 0-0, Latina-Pro Vercelli 1-1, Livorno-Perugia 0-0, Ternana-Catania 1-0, Trapani-Spezia 3-2, Varese-Vicenza 2-3.
Ore 16.30 – Serie D girone D, fischio finale all’Euganeo: San Paolo-Este 3-2, al momentaneo pareggio su punizione di Rondon risponde ancora Rebecca.
Ore 16.10 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) È il turno di Tommy Maistrello. La contemporanea assenza di Pietribiasi e Nolè in attacco garantiscono una sicura maglia da titolare al giovane attaccante padovano contro il Venezia, nel primo dei due derby (Real Vicenza) che i giallorossi disputeranno nelle prossime due domeniche. «Sono due partite che sentiamo molto – spiega la punta recentemente premiato dall’Aic come miglior giocatore del Bassano della scorsa stagione – mi aspetto due belle partite. A Venezia molto dipenderà dal campo, ci aspettiamo una sfida molto fisica, dura: chi vincerà? Io credo chi correrà di più, non credo che i lagunari si chiudano, ma cercano di giocarsela a viso aperto». Il Bassano è la squadra da battere. «Fa piacere che sia ad Alessandria che ora a Venezia stanno parlando di capolista da battere, è un segnale che stiamo facendo bene. Per me è la prima esperienza in C Unica ma credo, vedendo anche le squadre affrontate fino a questo momento, che meritiamo il primo posto». Tommy è il dodicesimo uomo del Bassano, una gara da titolare e praticamente tutte le altre giocate nel secondo tempo. «Stefano (Pietribiasi ndr) sta facendo un grandissimo campionato ed è in un ottimo momento di forma, giusto che sia lui titolare. Ora deve scontare la squalifica e tocca a me: il mio obbiettivo è giocare al meglio tutti e 90′, nonè facile quando sei abituato a dare tutto in venti spalmare le energie su tutta la gara». L’attaccante classe 1993 è a quota tre reti. «Ho più gol annullati che segnati – scherza Maistrello – sono contento fino ad adesso del mio rendimento, sto cercando di migliorare sempre di più, spesso mi fermo dopo allenamento per perfezionare a livello tecnico, dribbling, controlli, per crescere come giocatore». È giovane, segna, piace al pubblico bassanese. «È bellissimo sentire i boati quando vado a scaldarmi o i cori a mio favore dalla tribuna». A Venezia la grande chance per Maistrello: segnare e magari decidere un derby.
Ore 15.50 – Serie B, i risultati dopo i primi tempi: Carpi-Frosinone 0-0, Cittadella-Brescia 1-1, Crotone-Modena 0-1, Entella-Avellino 0-0, Latina-Pro Vercelli 0-0, Livorno-Perugia 0-0, Ternana-Catania 0-0, Trapani-Spezia 0-0, Varese-Vicenza 1-1.
Ore 15.40 – (Giornale di Vicenza) Quel marcantonio di Tommy Maistrello e una portaerei al posto del torace a fare la guerra in laguna. Sarà lui il centravanti nei due derby (Venezia subito, Real Vicenza il 7 dicembre), visto che Pietribiasi è stato fermato dal giudice sportivo per 2 giornate. Quasi Tommy se ne dispiace, in una pagina da libro Cuore. «È un peccato che Stefano stia fuori – riconosce – stava attraversando un momento di condizione fisica e mentale straordinaria. E segnava a raffica». E allora dentro il gigante che da subentrante fa sfracelli e da titolare fisso non sempre è così deflagrante. «È ora di invertire la tendenza – ammette – il campo dopo la pioggia non sarà ottimale. Mi aspetto una sfida estrema sul piano fisico, ma siccome loro sono eccellenti palleggiatori dovremo correre di più». Non crede a un Venezia attendista. «Spesso le squadre quando ci affrontano si chiudono tutte dietro e puntano esclusivamente sulle ripartenze perchè siamo diventati la formazione da battere. Ma il Venezia tra la propria gente non potrà permettersi di agire solo di rimessa. E quanto a noi, a prescindere da ciò che accadrà domani sera (alle 18, al Penzo, ndr) sono convinto che il primo posto sia assolutamente meritato. Per il momento nessuna ci ha messo sotto completamente». Per ora con 3 reti personali in cassa (e altrettante annullate in un singolare record al contrario), Maistrello centrattacco di scorta funziona benone come arma tattica. «Prolungo sempre gli allenamenti con sedute supplementari di tecnica di base, visto che da ragazzino non ho frequentato scuole calcio. E devo dire che i risultati si stanno toccando con mano». E magari pure di testa visto che il menu settimanale ha contemplato traversoni a raffica per il cabezòn del panzer Tommy.
Ore 15.20 – Serie D girone D, San Paolo in vantaggio 2-1 sull’Este dopo i primi 45 minuti: vantaggio giallorosso con Coraini, ma Rebecca e Guariento ribaltano il risultato.
Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Dopo quello di sabato scorso contro il Cittadella, il Vicenza affronta oggi un altro scontro diretto contro una squadra che lotterà insieme ai biancorossi per evitare la caduta in Lega Pro. La squadra guidata da Pasquale Marino, alla sua 400esima panchina da professionista al Franco Ossola dovrà fare a meno dei centrocampisti Di Gennaro e Moretti, entrambi fermati dal giudice sportivo, e dell’ex juventino Garcia Tena bloccato da un problema al polpaccio. «Quello di Garcia, squalificati a parte, è l’unico inconveniente della settimana. Peccato perché stava recuperando ma ha voluto forzare, peggiorando lo stato delle cose. Probabilmente quando inizia la competizione all’interno del gruppo si teme di perdere il posto, ma la concorrenza deve essere positiva e non creare ansie ed incertezze». Il problema più grosso da risolvere è però quello del centrocampo, considerato che mancheranno contemporaneamente i due giocatori capaci di creare gioco. »Speravo di non perderli nella stessa partita — spiega il tecnico del Vicenza — ma a centrocampo giocheranno ragazzi che ho sempre tenuto in grande considerazione come Sbrissa, che al mio arrivo era stato impegnato con la Nazionale e avevo visto poco oppure Sciacca, che adesso sta bene, Alhassan, che è in crescita e Gerbaudo, che è un ragazzo interessante. Le alternative quindi non mancano e sono certo che faranno bene». Un’affermazione che tende a richiamare il brutto primo tempo disputato sabato scorso contro il Cittadella. «L’intelligenza delle persone si vede negli errori — sottolinea mister Marino — se li ripetessimo anche a Varese sarebbe molto grave. Nonostante tutto siamo stati comunque in grado di creare parecchie occasioni con Cocco, Di Gennaro e Giacomelli, la prestazione della ripresa è stata buona. Lo spirito di reazione si è visto, abbiamo capito l’errore commesso e siamo determinati a non ripeterlo». Anche perché a Varese i punti avranno un peso doppio, visto che si tratta di un altro scontro con una diretta concorrente alla permanenza in serie B. «Si tratta di un’altra partita difficile che dobbiamo disputare al massimo dell’intensità —precisa mister Marino — il Varese è una squadra simile al Cittadella sotto il profilo dell’aggressività e del ritmo, e quindi dovremo essere pronti a correre e a lottare su tutti i palloni». Per farlo servirà però una condizione fisica ottimale e invece potrebbe essere che qualche difficoltà, dal punto di vista fisico, questo Vicenza ce l’abbia ancora. «La mia idea — spiega Marino — è che il primo tempo contro il Cittadella sia stato più un episodio negativo. Si era lavorato in maniera particolarmente intensa e qualcosa ne abbiamo risentito a livello fisico. Ma il gruppo che alleno è composto da ragazzi che hanno voglia di fare, recuperando qualcuno inevitabilmente la competizione aumenta, portando tutti a dare il massimo per essere protagonisti. Chi resta fuori non può essere contento, questo è chiaro. Però, se molla, si mette da parte da solo». E Marino torna a ribadire un concetto che per il tecnico di Marsala sembra davvero fondamentale: «Noi sappiamo di dover ragionare sempre da squadra — dice — se invece si ragiona singolarmente non si va da nessuna parte».
Ore 14.40 – (Giornale di Vicenza) Il dubbio è nel cuore della difesa. La presenza in campo di Camisa, che tra l´altro è uno dei tanti ex del Varese, di cui è stato anche capitano, è in forse. Il centrale del Vicenza, infatti, ieri mattina non ha svolto la rifinitura al centro tecnico Morosini con la squadra. Il giocatore è stato tenuto al riposo in via precauzionale – così ha precisato il tecnico Marino – ma è stato convocato, e quindi o in campo, o in panchina, ci sarà. Il dubbio comunque permarrà almeno fino a pochi attimi prima dell´inizio della sfida allo stadio Ossola. Nel caso in cui Camisa non fosse schierato dal primo minuto, è pronto uno tra Gentili e Figliomeni, con il secondo in vantaggio rispetto al primo, visto che il difensore toscano è reduce da un affaticamento muscolare ma è da considerarsi recuperato. Ieri, quando è stato il momento di provare e riprovare le soluzioni su palla inattiva, quindi calci di punizione e angoli, Gentili e Figliomeni si sono alternati, scambiandosi le casacche e fungendo da attaccanti aggiunti vista la loro prestanza fisica. Per completare la difesa, sono sicuri gli impieghi di Sampirisi come terzino destro e D´Elia terzino sinistro (al rientro dopo l´infortunio rimediato nella partita contro la Ternana), mentre il partner di Camisa, o del suo sostituto al centro della difesa, sarà Brighenti. Nel reparto arretrato, va considerata l´assenza di Garcia Tena che è ai box per una piccola lesione al polpaccio sinistro e ne avrà per due settimane. Il tecnico che non può schierare gli squalificati Moretti e Di Gennaro, ha predisposto un centrocampo da battaglia con Sciacca in cabina di regia, il giovane Sbrissa come interno destro e Cinelli a sinistra In attacco non si cambia: giocheranno, da destra a sinistra, Laverone, Cocco, Giacomelli. Tra gli avversari ci sarà anche il centrocampista offensivo del ´95 Dennis Scapinello, 8 presenze con il Varese in questo campionato, e un bel ricordo lasciato da gennaio a maggio in Seconda divisione con la maglia del Real Vicenza dove era giunto in prestito.
Ore 14.20 – (Gazzettino) Ieri mattina il sindaco Giuseppe Pan, presentando il progetto per la copertura della tribuna est del Tombolato, ha detto che «crediamo alla serie B, altrimenti non faremmo un investimento di questo tipo». Per restare in categoria, però, occorre una brusca sterzata al trend del Cittadella, che non vince in campionato dall’ormai lontano 20 settembre. Lasciare ad altri l’ultimo posto in classifica è il primo passo da compiere, e la squadra di Foscarini dopo la buona ma sfortunata prestazione di Vicenza oggi proverà a interrompere il digiuno che si protrae da oltre due mesi. I tifosi granata quasi fanno fatica a ricordarsi del 3-2 inflitto al Pescara proprio tra le mura amiche: è il caso di aggiornare i tabellini. La base di partenza, però, è quelle delle altre volte, ovvero una rosa ridotta all’osso per infortuni (Lora, Signorini, Schenetti e Palma) e squalifiche (Sgrigna e Barreca). Per avere a disposizione diciotto giocatori Foscarini ha infatti dovuto convocare due giovani della Primavera. E per fortuna che rientrano dal turno di stop Scaglia e Busellato. In settimana è stato provato un Cittadella con il 4-3-3: De Leidi in difesa per Barreca (Donazzan l’alternativa), Minesso, Coralli e Mancuso in attacco. È la soluzione forse più logica visto il momento. Difficile prevedere la coppia “pesante” Coralli-Gerardi, anche perché Foscarini rimarrebbe senza attaccanti d’area in panchina. «Per sostituire Sgrigna ci sono diverse opzioni -ha detto l’allenatore alla vigilia della partita – Può giocare Mancuso oppure Gerardi, a seconda delle circostanze». Un’assenza pesante, quella di Sgrigna, l’uomo che più di tutti più cambiare l’inerzia di una gara. Foscarini non lo nasconde: «La sua espulsione ci penalizza, abbiamo parlato con lui in settimana, è importantissimo per noi». A disposizione è tornato comunque Paolucci, un giocatore che può dare una grossa mano al Cittadella, anche se non dall’inizio. «È difficile che giochi titolare, sarei infatti costretto a programmare un cambio sicuro. Paolucci ha comunque dimostrato a Vicenza che sa gestire bene il pallone». Il Cittadella riparte proprio dal derby, dove ha evidenziato progressi rispetto alle precedenti uscite. «Dobbiamo proseguire su questa strada, sabato scorso secondo me abbiamo fatto bene». Il Brescia non sta vivendo un grande momento, ma può contare sempre su un centravanti di spessore come Caracciolo. «Un super attaccante per la categoria, poi ci sono esterni che spingono molto». Foscarini è tornato pure sulla sua espulsione nel derby: «Non ho offeso nessuno». BRESCIA. La società economicamente non vive in buone acque, ma all’orizzonte potrebbe esserci Ubi Banca a dare una grossa mano. Si deciderà tutto nei primi giorni di dicembre. Per la gara di oggi, Iaconi potrà contare su Sestu dal primo minuto, a comporre il tridente con Caracciolo e Morosini, autore della tripletta con il Carpi nell’ultima giornata di campionato. Negli ultimi cinque incontri disputati tra le due formazioni ci sono due pareggi e tre vittorie del Brescia, l’ultima dello scorso 25 marzo (0-1). Probabile formazione Cittadella (4-3-3): Valentini; Cappelletti, Scaglia, Pellizzer, De Leidi; Pecorini, Rigoni, Benedetti; Minesso, Coralli, Mancuso.
Ore 14.10 – (Mattino di Padova) A caccia delle rondinelle. L’arte venatoria non c’entra, ovviamente. C’entra, invece, la sfida con il Brescia in programma questo pomeriggio al Tombolato, a cui il Cittadella si presenta dopo aver sparacchiato a salve, o quasi, nelle ultime undici giornate, nelle quali ha infilato nel carniere la miseria di sei pareggi e cinque sconfitte. Dal canto loro i lombardi vengono da un bottino di due risultati utili consecutivi (vittoria per 2-1 a Bologna e pareggio interno per 3-3 con la capolista Carpi), ma devono anche fare i conti con una situazione ambientale tutt’altro che serena, con il tecnico Iaconi apertamente contestato dai tifosi e con la famiglia Corioni, che da anni gestisce la società, pronta a farsi da parte a breve. Tocca a Gerardi? Mai una volta che Claudio Foscarini non abbia gli uomini contati. Stavolta ai lungodegenti Lora, Schenetti e Signorini si aggiungono Palma, che accusa un fastidio al ginocchio, e gli squalificati Barreca e Sgrigna. Proprio su quest’ultimo, espulso per proteste nel corso dell’incontro con il Vicenza, si sofferma il tecnico: «Abbiamo parlato tanto assieme, in settimana. Ha capito che ha sbagliato, e noi abbiamo la necessità vitale di avere il miglior Sgrigna se vogliamo salvarci». Per sostituirlo sono pronti Mancuso e Gerardi, favorito per affiancare Coralli in attacco. L’altro dubbio riguarda l’impiego del rientrante Busellato, reduce dal gol realizzato con la maglia della B Italia nella sfida infrasettimanale con i pari categoria della nazionale russa, anche se Foscarini potrebbe ripresentare il centrocampo che tanto bene si era comportato al Menti. «Dobbiamo ripartire dal derby, dove ho visto una squadra compatta e tosta, almeno fino a quando siamo rimasti in parità numerica». De Leidi dovrebbe invece prendere il posto di Barreca. Il marziano. E gli avversari? «Il Brescia è un bel mix fra giocatori esperti e altri più giovani. Ha qualità in mezzo al campo, fa molto possesso palla, spinge sulle fasce con Zambelli e Scaglia e poi davanti ha un marziano come Caracciolo: un attaccante che, per le qualità che ha, non niente a che fare con la serie B» prosegue Foscarini nella sua disamina pre-match. «C’è un clima teso a Brescia? Guardate che le contestazioni possono toglierti qualcosa ma anche farti dare di più in campo». Contro i biancorossi è rientrato Paolucci, ma oggi sarà difficile vederlo in campo dal primo minuto. I botteghini. I botteghini dello stadio Tombolato questo pomeriggio apriranno alle ore 13.30, ma i biglietti per Cittadella-Brescia saranno acquistabili anche nella sede della società granata in via Ca’ dai Pase, dalle ore 9 alle 11.30. Qui Brescia. Un solo dubbio nelle file lombarde, legato all’impiego dello scalpitante Sestu. Pare probabile, però, che il tecnico del Brescia non operi rivoluzioni e riconfermi l’albero di Natale con Morosini e H’maidat alle spalle di Caracciolo. La Primavera. Il Citta di mister Giacomin segue il cammino inverso rispetto alla prima squadra: questo pomeriggio, alle 14.30, sarà a Brescia. Probabile formazione Cittadella (4-4-2): Valentini; Cappelletti, Scaglia, Pellizzer, De Leidi; Pecorini, Rigoni, Benedetti, Minesso; Coralli, Gerardi.
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto) Sentenziare che c’è chi sta peggio del Cittadella in questo momento pare quasi un paradosso. Invece il Brescia che si presenta oggi al Tombolato è una squadra a pezzi, con un allenatore contestato e valori tecnici annacquati dall’impossibilità di sapere neppure se arriveranno gli stipendi alla fine del mese. Insomma, Cittadella-Brescia potrebbe essere un’insperata occasione di riscatto per i granata, che non vincono da 11 partite e che dovranno fare a meno di Sgrigna e Barreca. «Abbiamo alcuni giocatori da sostituire per squalifica — sospira Claudio Foscarini — fra cui Sgrigna. La sua espulsione ci penalizza, abbiamo parlato in settimana e se ha sbagliato pagherà. Il resto della squadra sta abbastanza bene, mancherà Palma che ha un fastidio al ginocchio, per il resto siamo a posto». La tentazione è quella di rilanciare Paolucci dal primo minuto: «Non lo so — si schernisce Foscarini — ci sto pensando ma è difficile». Un’ultima parola sull’espulsione del Menti: «Non ho offeso nessuno, sono perplesso dal comunicato sulla mia diffida». Nel frattempo ieri mattina nella sede comunale è stata presentata la nuova copertura della Tribuna Est del Tombolato, un ulteriore passo verso uno stadio a misura d’uomo. I lavori dureranno circa un mese e potrebbero concludersi entro la fine di marzo del 2015. Probabile formazione Cittadella (4-4-2): Valentini; Cappelletti, Pellizzer, Scaglia, Donazzan; Busellato, Paolucci, Rigoni, Benedetti; Minesso, Coralli.
Ore 13.40 – (Gazzettino) Sulla carta è il classico testa-coda, ma quando c’è di mezzo un derby tutto può succedere. E così l’anticipo di campionato oggi alle 14.30 all’Euganeo tra San Paolo (ultimo) ed Este (secondo) promette scintille. Il San Paolo deve fare punti per raddrizzare una situazione di classifica sempre più complicata. I numeri fino a oggi sono da bollino rosso: un solo successo casalingo (3-1 con il Montemurlo) e appena due punti nelle ultime sei uscite. Uno dei due punti, tra l’altro, è arrivato nel derby con il Thermal (0-0) nel quale i gialloblù hanno fallito anche un rigore. «Il fatto che sia un derby deve essere solo da stimolo – sottolinea Damiano Longhi – Sappiamo di affrontare una buonissima squadra che sta bene fisicamente e mentalmente. La rispettiamo, ma possiamo fare una buona gara. La nostra classifica è povera, però i risultati sono frutto di nostri errori e ingenuità. Dobbiamo essere più bravi nello sfruttare gli episodi, e metterci maggiore attenzione e cattiveria». Quali i giocatori da temere? «Lelj, Rondon e Beghetto sono quelli che in questo momento stanno incidendo di più». Tra i gialloblù indisponibili per infortunio Antonelli, Masiero e Barbin. Tutt’altra musica in casa dell’Este che sta tenendo un ruolino di marcia invidiabile, anche se l’ultimo pareggio con il Bellaria ha frenato i giallorossi, scivolati di un punto alle spalle della nuova capolista Rimini. In caso di successo la squadra si riprenderebbe il primato, in attesa domani del risultato del Rimini impegnato con il Thermal a Monteortone. Finora nei derby l’Este ha fatto l’en-plein: vittorie 3-1 con Thermal e 1-0 con l’Abano. Favoriti anche oggi? «È normale che lo siamo alla luce della classifica – dice Gianluca Zattarin – ma non guardo a queste cose. Con il Bellaria non eravamo gli stessi delle precedenti uscite, dobbiamo tornare ad avere la determinazione giusta se vogliamo restare dove siamo. Il San Paolo è una buona squadra e sta disputando buone prestazioni, anche se i risultati gli danno torto. Hanno giocatori di spessore come Matteini, Sedivec e Sambugaro, per noi è una prova di maturità e bisogna fare una grande partita». Squalificati Rubbo e Bonazzoli, con quest’ultimo che terminerà di scontare la maxi squalifica (10 gare) proprio oggi. L’incrocio tra i due tecnici vuole dire anche un amarcord in comune al Padova. «Quando ho esordito in serie B con i biancoscudati Damiano era il mio capitano – afferma l’allenatore dell’Este – Un grande giocatore e uomo, sempre con il sorriso e pronto a darti una mano. Abitiamo a un chilometro di distanza, ci vediamo spesso. Lo stimo molto». Ecco Longhi: «Gianluca veniva dal settore giovanile, era agli inizi in campo professionistico. Adesso è un tecnico preparato, ci terrà anche lui a fare bene nel derby». Il biglietto d’ingresso costa un euro per i residenti in città e nei comuni limitrofi, dieci euro per tutti gli altri.
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Basterà un euro (ma solo per gli abitanti di Padova e comuni limitrofi) per gustarsi il derby Atletico San Paolo-Este, fanalino di coda contro (ex) capolista del girone D. Allo stadio Euganeo (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Giovanni Loprete di Catanzaro), per ovvi motivi, non è atteso il pienone, anche se il presidente del San Paolo Giuseppe Tramonti ha voluto prezzi popolari per attirare più persone possibili. D’altra parte, il patron sa bene di non poter contare sullo stesso pubblico dei “veri” padroni di casa di viale Nereo Rocco, i Biancoscudati, ed è pure consapevole del fatto che, l’ultimo posto solitario, non permette di gridare slogan da big match. Ma la sua squadra, che in serie D ha sempre disputato ottimi campionati, ha tutte le carte in regola per risalire la china: giovani interessanti, “vecchi” di grande esperienza (Sedivec e Matteini non sono gli ultimi arrivati) e un gioco che non meriterebbe tale imbarazzo in classifica. Mister Longhi, nel frattempo, si sta facendo scivolare addosso le voci che lo vorrebbero vicino all’esonero (anche se la dirigenza non lo ha mai ufficialmente messo in discussione). La combriccola di allenatori senza contratto che ogni domenica assiste alle partite del San Paolo, d’altro canto, farebbe fischiare le orecchie a chiunque. L’ex capitano del Padova, però, punta dritto ai tre punti: «L’Este sta facendo benissimo e merita rispetto, ma noi abbiamo le possibilità per fare una buona partita e magari vincerla» afferma. «Dovremo essere molto più concreti e cattivi dal punto di vista agonistico rispetto a domenica scorsa. Solo così potremo mettere in difficoltà i nostri avversari. Sarà un bel derby, questo è poco ma sicuro». Sull’altra panca siederà Gianluca Zattarin, tecnico che una ventina di anni fa esordiva (da giocatore) nel calcio professionistico sotto l’ala protettrice del collega sampaolino: «Lui e Ottoni erano i “miei” capitani» ricorda il trainer atestino. «Longhi, comunque, ha a disposizione una buona squadra, e per il valore dei giocatori non merita di stare così in basso. Dovremo stare molto attenti: il derby è sempre un’insidia e per noi sarà una prova di maturità». Il San Paolo non potrà schierare gli infortunati Masiero, Antonelli, Barbin e Cardo del San Paolo. L’Este, invece, dovrà fare a meno di Rubbo (squalificato per due giornate) e Bonazzoli.
Ore 13.10 – (Gazzettino) Sarà decisiva la rifinitura di questa mattina all’Appiani per Ferretti, anche se le speranze di un suo recupero in extremis per la trasferta con la Sacilese sono ridotte al lumicino. Anche ieri il bomber ha proseguito nel lavoro differenziato, e la logica porta a pensare che è meglio non rischiare se la contrattura al flessore della gamba destra non è del tutto smaltita. Eloquenti le parole del Rulo: «Sento ancora un po’ di fastidio quando allungo il passo e le distanze. Ci tengo a esserci con la Sacilese, ma non voglio correre il rischio di farmi male e restare fuori un mese. Preferisco stare tranquillo e saltare una partita invece di tre o quattro». Domani il Padova con la Sacilese e Altovicentino con il Belluno. «Loro hanno una partita più difficile della nostra. È una domenica importante, ma non decisiva. Manca una vita, lo dico in base all’esperienza dell’anno scorso: con il Marano avevamo cinque punti di vantaggio a quattro gare dalla fine, e l’ha spuntata il Pordenone». A proposito di Pordenone si parla del possibile arrivo di Zubin, con il quale ha già giocato al Venezia: problemi di coesistenza tra voi due? «Assolutamente no. Io sono più prima punta, a lui piace girare attorno. Mi sono trovato molto bene con lui al Venezia. Se ci viene a dare una mano in attacco, ben venga. L’ho sentito anche giovedì, non mi ha detto niente. Speriamo che venga qui, se va dall’altra parte (Altovicentino, ndr) gli faccio un grosso in bocca al lupo». Sempre in tema mercato, altro obiettivo è il diciannovenne esterno sinistro Paolo Pellicanò del Belluno. Così l’interessato: «La settimana scorsa De Poli ha contattato il nostro diesse Fardin. Potevo andare al Padova, ma ho deciso di restare, anche se il discorso con i biancoscudati non è definitivamente chiuso». Perché non si è fatto? «Volevo qualcosa di concreto, un contratto. Il discorso economico era secondario. Rischiavo di concludere poco se non avessi avuto garanzie di giocare. Non pretendo una maglia di titolare, ma almeno di potermela giocare come a Belluno». Il Padova resta una forte tentazione. «Sì, specialmente se arriverà tra i professionisti».
Ore 13.00 – (Gazzettino) La Lega ha reso noto il regolamento dei play off e saranno riconosciuti contributi in denaro in caso di non ripescaggio in Lega Pro (trenta mila euro alla squadra vincente, la metà alla finalista). I play off si disputeranno indipendentemente dal distacco di punti in classifica tra le squadre coinvolte. Prima fase (gara secca campo neutro 17 maggio 2015) tra quarta e quinta classificata; seconda fase (20 maggio) tra terza classificata e vincente tra quarta e quinta classificata; terza fase (24 maggio) tra seconda classificata e la vincente della gara tra terza classificata e la vincente tra quarta e quinta classificata; quarta fase (31 maggio) con le nove vincenti del turno precedente più la migliore semifinalista di Coppa Italia; quinta fase (7 giugno) con le cinque vincenti del turno precedente più la perdente della finale di Coppa; semifinali (10 giugno) con le vincenti del turno precedente più la vincitrice della Coppa; finale (14 giugno).
Ore 12.50 – (Gazzettino) Si è spento ieri mattina, circondato dall’affetto dei familiari, Silvano Barichello, 64 anni, residente a Fontaniva. La malattia diagnosticata un anno fa legata all’esposizione all’amianto non gli ha dato scampo. Aveva lavorato all’Ima Saf di Cittadella. Barichello era molto conosciuto per la sua grande passione calcistica. Era il presidente onorario del Club Alta Padovana Biancoscudata, fondato nella cittadina nel 2009. Tifoso storico del Calcio Padova non è mancato a nessuna partita casalinga dagli anni ’70. Aveva giocato nelle categorie dilettantistiche con il San Giorgio in Bosco insieme all’attuale presidente del Padova Giuseppe Bergamin. L’ultima partita vista da Barichello insieme alla figlia Antonella e agli amici Stefano Rubagotti, Marcello Mezzasalma, e altri è stato il match casalingo con la Triestina dello scorso 2 novembre.«Pur non avendolo frequentato al di fuori dello stadio, – spiega il presidente dell’Aicb Giorgio Ferretti – a prima vista si vedeva il suo grande attaccamento ai colori biancoscudati, e nel corso della stagione si perdeva ben poche partite del Padova, in casa c’era sempre, in trasferta partecipava quando poteva. Tale passione ha portato a creare a Fontaniva un nucleo di tifo biancoscudato da cui poi è sorto nell’Alta anche un vero e proprio club». Lascia la moglie Carla con il figlio Matteo e la figlia Antonella con Leonardo e Giacomo. Le esequie si svolgeranno lunedì alle 15 nella chiesa arcipretale di Fontaniva. La preghiera di suffragio si terrà domani alle 19.30 sempre nella parrocchiale. La famiglia ha chiesto di non acquistare fiori, ma di devolvere offerte a favore della Cooperativa Fratres di Fontaniva.
Ore 12.32 – Su AltoVicentino-Belluno: “Preferisco un pareggio o una vittoria del Belluno? Preferirei una vittoria nostra…”.
Ore 12.30 – Sulla squadra: “I ragazzi sanno benissimo quali sono i difetti da correggere, sappiamo cosa dobbiamo fare per nasconderli. Avrei preferito qualche giorno in più per recuperare le energie, ma sapevamo da un mese che si giocava di martedì…”
Ore 12.27 – Su Petrilli: “Anche lui sarà dei nostri”.
Ore 12.25 – Su Ferretti: “Valuteremo nella giornata di domani se rischiarlo o se virare su Tiboni o Pittarello”.
Ore 12.22 – Su Mattin: “Giocherà titolare? Potrebbe essere ma lo sto valutando, a centrocampo è molto versatile”.
Ore 12.20 – Sulle scelte: “La formazione è quasi fatta, oggi ho voluto provare un paio di soluzioni e vediamo cosa dirà il campo”.
Ore 12.18 – Sulle assenze: “È ovvio che vorrei avere la rosa al completo, ma non piangiamoci addosso perché gli uomini a mia disposizione col sacrificio e la fame riusciranno a sopperire ad ogni problema”.
Ore 12.15 – Arriva mister Parlato. Sulla Sacilese: “Sarà una delle trasferte più difficili del campionato, contro una buona squadra che giocherà senza alcun timore e che vorrà reagire dopo le due sconfitte consecutive. Conosco l’ambiente ed i suoi modi, verremo accolti a dovere con grande educazione ma non ci regaleranno niente. Il loro punto di forza? Il collettivo, ma hanno anche individualità forti come Favret. Hanno giocatori esperti e davvero bravi, ed è bello giocare con squadre così attrezzate. La loro è una sana e bella realtà e la società ti fa star bene”.
Ore 12.00 – Qui Appiani: termina l’allenamento.
Ore 11.40 – Qui Appiani: provate soluzioni da palla inattiva.
Ore 11.20 – Qui Appiani: partitella finale.
Ore 11.00 – Qui Appiani: cambio di moduli ed interpreti.
Ore 10.40 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per l’allenamento, già provati schemi anti-Sacilese. Presenti Ferretti e Petrilli.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Le contromisure. Senza Ferretti, Parlato dovrà rivedere i suoi piani. E ieri mattina, a questo proposito, l’accantonamento del 4-3-3 visto sul campo giovedì è stata un’indicazione importante. Domani il Padova, pur senza tre pedine fondamentali, potrebbe mantenere il 4-2-3-1 di base, con Mattin pronto all’esordio dal primo minuto accanto a Segato, e Bedin scalato sulla linea dei trequartisti. Un’opzione che, innanzitutto, permetterebbe al tecnico, visto l’inserimento del giovane svedese a centrocampo, di non sacrificare Matteo Dionisi in nome del numero obbligatorio di “under”: ad accomodarsi in panchina, a questo punto, potrebbe essere Busetto, mentre il ballottaggio in attacco si fa sempre più incerto. Pittarello non sembra ritenuto in grado di reggere da solo l’attacco biancoscudato, ma nemmeno Cristian Tiboni, reduce da un problema muscolare, convince in pieno.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Il weekend di fuoco, che tra Sacilese-Padova e Altovicentino-Belluno potrebbe spostare gli equilibri in vetta alla classifica, non parte con i migliori auspici per i biancoscudati: «Mi spiacerebbe non esserci, ma il rischio di uno strappo è alto ed è meglio non rischiare. Ci terrei molto a giocare questa partita, contro una squadra difficile e in salute nonostante le ultime due sconfitte. La Sacilese ha giocatori validi, sarà una domenica importante per la classifica: sulla carta la partita più difficile è quella dell’Altovicentino, perché il Belluno sta molto bene, e se va a fare il colpaccio a Valdagno può raggiungerli in classifica. Non sarà decisiva, perché mancano ancora tantissime partite, ma potrebbe spostare qualcosa in classifica». E quella di domani potrebbe anche diventare l’ultima domenica del primo Padova, quello costruito in estate: già tra lunedì e martedì arriverà la decisione di Emil Zubin, l’attaccante individuato per affiancare il Rulo in attacco e conteso anche dall’Altovicentino: «Abbiamo giocato insieme a Venezia e ci siamo sempre trovati benissimo perché mentre io sono più una prima punta, a lui piace svariare. Spero venga qui da noi, è un grande giocatore e anche in spogliatoio è una grandissima persona. Ci sentiamo ancora molto spesso, e spero di vederlo presto con la nostra maglia».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Al momento le sensazioni pendono più verso il “no”. Sarà difficile che domani, contro la Sacilese, Gustavo Ferretti possa essere del match: ieri mattina, in occasione dell’ultimo allenamento settimanale alla Guizza, l’attaccante argentino ha effettuato solo pochi minuti di corsa a parte, prima di rientrare negli spogliatoi. La rifinitura in programma questa mattina all’Appiani dirà l’ultima parola, ma al momento le possibilità di vederlo in campo dal primo minuto sono poche: «Se dovessi valutare sulla base delle impressioni di oggi», spiegava ieri il Rulo, «Direi di no. Sento ancora un po’ di fastidio, il che a sole 48 ore di distanza dall’infortunio è normale: ho provato a testare la reazione del muscolo, diciamo che sul corto non mi fa male ma se allungo il passo e le distanze sento ancora un po’ la contrattura. Adesso vediamo come andrà, sto lavorando tutto il giorno per cercare di farlo passare, ma se domani (oggi, ndr) mi farà male sarà dura essere in campo domenica». Domenica bestiale. Dopo quelle di Cunico e Nichele, squalificati, si profila quindi un’altra assenza di peso per Parlato.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Proprio quest’ultimo resta tuttora uno dei beniamini della tifoseria friulana: «Fa piacere anche perché pure io conservo ricordi molto intensi», il commento del terzino. «Una piazza tranquilla dove si può vivere il calcio con divertimento e serenità. Mi sono sempre sentito a casa da quelle parti. Domenica dovremo fare grande attenzione, li ho visti in tv e sono veramente una squadra temibile». Chi invece ha raggiunto le vette più alte, a livello calcistico, della storia della Sacilese, è Nicola Segato, protagonista nell’ultima delle due stagioni biancorosse in Lega Pro nel 2010/2011. «Il primo campionato in cui ho giocato con continuità tra i professionisti», il ricordo del mediano. «Una società familiare, composta da brave persone. Peccato per la beffa della retrocessione ai playoff. Di quella squadra non è rimasto nessuno, il nostro capitano era Vecchiato, l’attuale mister del Belluno». La Sacilese di oggi com’è? «Un osso duro. Giocano bene e noi dovremo essere bravi ad andarli a pressare molto alti. Con la Clodiense non si è visto il vero Padova, dobbiamo far meglio e prendere meno gol».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Ritorno al passato per una delle sfide più delicate dell’anno. Se Sacilese-Padova non ha precedenti storici, la partita di domenica prossima rappresenta un tuffo nei ricordi per tanti biancoscudati. A cominciare da Carmine Parlato, che a Sacile ha lasciato una traccia importante dopo aver preso la squadra biancorossa a inizio stagione nel 2011, in zona retrocessione, e averla trascinata ai playoff. L’anno successivo, dopo una stagione di metà classifica, il tecnico decise di firmare per i rivali del Pordenone, lasciando un po’d’amaro in bocca alla dirigenza del Sacile: «Che accoglienza mi aspetto? Quella di una tifoseria che si farà valere per trascinare la propria squadra», spiega il tecnico. «Io ho passato due anni molto belli, la società è sempre stata seria e disponibile e con tutti conservo ottimi rapporti. Sul campo mi resterà sempre impresso il grande girone di ritorno del 2012, nel quale subimmo appena 7 gol in 17 partite». Difesa blindata anche grazie alla presenza di Niccolini e Dionisi, fedelissimi di Parlato.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) L’Alto Vicentino non si arrende e farà di tutto per far cambiare idea a Zubin, i tifosi si stanno spazientendo e qualcuno si interroga sulla convivenza del centravanti di Capodistria con Ferretti. Un falso problema, a sentire il centravanti argentino: «Ci ho giocato insieme a Venezia — spiega — e con lui mi sono trovato molto bene. E non siamo uguali, io sono una prima punta mentre lui ama svariare di più. Se verrà a darci una mano ben venga, Emil è un ottimo giocatore e una grande persona. Lo sento spesso, l’ho sentito anche ieri ma non mi ha detto niente. Spero che venga da noi, e se invece va all’Alto Vicentino… Beh, gli farei comunque un in bocca al lupo». Il «Rulo» se ne va e pensa alla Sacilese. Difficile che riesca ad essere della partita, sarebbe un rischio non da poco. Oggi arriverà la decisione, non certo semplice da prendere anche per lo staff medico.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) L’Alto Vicentino non si arrende e farà di tutto per far cambiare idea a Zubin, i tifosi si stanno spazientendo e qualcuno si interroga sulla convivenza del centravanti di Capodistria con Ferretti. Un falso problema, a sentire il centravanti argentino: «Ci ho giocato insieme a Venezia — spiega — e con lui mi sono trovato molto bene. E non siamo uguali, io sono una prima punta mentre lui ama svariare di più. Se verrà a darci una mano ben venga, Emil è un ottimo giocatore e una grande persona. Lo sento spesso, l’ho sentito anche ieri ma non mi ha detto niente. Spero che venga da noi, e se invece va all’Alto Vicentino… Beh, gli farei comunque un in bocca al lupo». Il «Rulo» se ne va e pensa alla Sacilese. Difficile che riesca ad essere della partita, sarebbe un rischio non da poco. Oggi arriverà la decisione, non certo semplice da prendere anche per lo staff medico.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Il centravanti sloveno ha già comunicato la propria decisione al Pordenone e quel che è altrettanto chiaro è che, se il Padova deciderà di fare veramente sul serio, Zubin vestirà di biancoscudato. Troppo forte il richiamo della piazza, troppo stuzzicante la scommessa di salire di categoria per la seconda volta in 12 mesi sotto la guida di Carmine Parlato, troppo differenti Valdagno e Padova come realtà in cui vivere e giocare a calcio. E dunque? Il fatto è che nessuno al quartier generale biancoscudato ha la minima intenzione di alimentare un’asta all’ultimo rilancio per un attaccante che, dopotutto, non è l’unico di livello sul mercato e che ha pur sempre 37 anni. E quindi l’offerta presentata non verrà ritoccata al rialzo. Zubin non ha procuratore, si gestisce da solo e sta meditando. Ha già mosso i primi passi per una casa nella città del Santo ma fino a quando non ci sono le firme nessuno può dirsi veramente certo dell’affare.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La fiera delle smentite in ordine sparso. «Non lascio Pordenone»; «Non sto cercando casa a Padova»; «Non ho incontrato Zubin, ero in Russia e lo possono confermare i miei collaboratori»; «Non si muove da Pordenone e non abbiamo mai pensato di cederlo»; «Non ho mai parlato con Zubin e non ci interessa». A dar retta alle dichiarazioni di Rino Dalle Rive, Sergio Pinzin, Fabrizio De Poli e del diretto interessato verrebbe da pensare di essere capitati in un mondo parallelo. In realtà non è proprio così, visto che la verità che si muove dietro le quinte è diametralmente opposta rispetto a quella raccontata dai protagonisti. Quel che è certo è che Emil Zubin, 37 anni compiuti, lascerà Pordenone e che il prossimo 4 gennaio sarà in campo, salvo infortuni o squalifiche, nel big-match del girone C del campionato di serie D, con una tra Padova e Alto Vicentino.
Ore 08.38 – Grande serata di festa ieri per il gruppo “Arrapaho”, riunitosi a San Giorgio in Bosco alla presenza di due vecchie glorie biancoscudate quali Emilio Da Re e Claudio Ottoni nonché di rappresentanti dell’attuale Padova, a partire da Lazar Petkovic e Davide Mazzocco fino ad arrivare al ds Fabrizio De Poli ed al presidente Giuseppe Bergamin, a cui è stata consegnata una targa in marmo bianco.
Ore 08.36 – (Sacilese Calcio) La Sacilese calcio comunica che in occasione della gara con la Biancoscudati Padova in programma domenica alle 14.30 allo stadio XXV aprile, sarà eccezionalmente possibile acquistare i biglietti della partita in prevendita, recandosi dalle 10 di domenica nella biglietteria centrale dell’impianto biancorosso, nei cui pressi sarà pure allestito un chiosco. L’apertura dei cancelli è prevista alle 13, previo parere favorevole delle Forze dell’Ordine preposte. I tifosi ospiti saranno collocati nelle gradinate posizionate di fronte alla tribuna centrale e, in caso di necessità, anche nella zona nord dietro una delle porte. Ai tifosi biancoscudati interessati sarà pure riservato uno spazio nella tribuna laterale. Per la circostanza funzionerà su tutto l’impianto il servizio di videosorveglianza.
Ore 08.34 – Serie D girone C, il prossimo turno (tredicesima giornata, domenica 30 novembre ore 14.30): AltoVicentino-Belluno, Dro-Triestina, Kras Repen-Giorgione, Legnago-Clodiense, Montebelluna-Mezzocorona, Sacilese-Padova, Tamai-Mori Santo Stefano, Union Pro-Fontanafredda, Union Ripa La Fenadora-ArziChiampo.
Ore 08.32 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino e Padova 32, Belluno 29, Union Ripa La Fenadora 22, Sacilese 21, Montebelluna e Tamai 19, Clodiense 18, ArziChiampo 15, Fontanafredda e Legnago 14, Giorgione 13, Dro, Kras Repen e Union Pro 10, Mori Santo Stefano 6, Triestina 5, Mezzocorona 3.
Ore 08.30 – Serie D girone C, i risultati della dodicesima giornata: ArziChiampo-Sacilese 1-0, Belluno-Legnago 3-1, Fontanafredda-AltoVicentino 1-1, Giorgione-Dro 3-0, Mezzocorona-Kras Repen 1-2, Mori Santo Stefano-Union Ripa 0-2, Padova-Clodiense 1-1, Tamai-Montebelluna 4-0, Triestina-Union Pro 0-0.
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Ore 08.26 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 28 novembre: allenamento alla Guizza preceduto da una sessione video, ancora a parte Ferretti.