Live 24! Sacilese-Padova, 1-0, brutto scivolone in Friuli. E l’Alto Vicentino vola a +3

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Ore 22.00 – (FriuliGol) Nella tredicesima giornata l’Unione Triestina ottiene il terzo pareggio consecutivo ed aggancia a 6 punti un’altra trentina il Mori S. Steafno. Un pareggio che muove di poco la graduatoria in attesa di trovare il successo per tentare di risalire.Squadra alabardata che si presenta con delle novità in campo con l’esclusione di Bez tagliato dalla società ed in avanti coppia inedita Pontrelli e Milicevic. Nella prima frazione succede poco il portiere giuliano Di Piero salva su Bertoldi ed al 42’ l’Unione passa in vantaggio con Proia che prima si vede respingere la conclusione di testa dal portiere Bordignon, sulla ribattuta segna il gol dell’ 1-0. Ma vantaggio ospite che dura poco infatti al 45’ Ciurletti in area con un diagonale di sinistro su assist di Grossi ristabilisce la parità. Nella ripresa la pioggia battente fa calare i ritmi ed i due mister provano a cambiare qualcosa, gli ingressi di Clara e Giordano vivacizzano l’attacco giuliano ed alla mezz’ora Aquilani segna da pochi passi ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Ma l’occasione più nitida capita sui piedi di Cicuttini, ma il portiere Di Piero salva la propria porta ed il risultato. Passi avanti per la squadra di Ferazzoli che sa però che la strada è in salita e la salvezza dovrà passare per forza attraverso delle vittorie. Nel prossimo turno Triestina al Rocco nel derby regionale con il Tamai, con una squadra alabardata che probabilmente sarà ancora cambiata con alcuni innesti sul mercato ed altre partenze.

Ore 21.30 – (VenetoGol) L’Union Pro di Checco Feltrin agguanta tre punti fondamentali  per la lotta salvezza vincendo a 6’ dalla fine grazie ad un gol  di pregevole fattura di Andrea Nobile. Per la verità la partita si era messa subito bene per i padroni di casa passati immediatamente in vantaggio con  il rigore trasformato da Rossi  dopo 1’ dall’inizio a seguito di un contatto in area di rigore fra Nastri e Visinoni. Il Fontanafredda di De Pieri ha reagito subito allo svantaggio e verso il 15’ è pervenuto al meritato pareggio con una punizione laterale a rientrare  del n.2 Ortolan: la palla si è insaccata all’altezza del secondo palo senza che ci sia stata deviazione alcuna dei giocatori, con Noe’ il portiere dell’Union Pro che nell’occasione si è fatto sorprendere dalla traiettoria. Il primo tempo ha visto un Fontanafredda più propositivo che ha sfiorato il gol  in almeno altre due occasioni, con tiri da fuori area di Tonizzo; l’Union Pro è apparso un pò timoroso, anche se Nobile, dopo un’ ottima discesa di Serena sulla sinistra,  ha sbagliato il gol del 2 a 1 mancando la porta da due passi, probabilmente sbilanciato da un difensore rossonero. Il secondo tempo ha visto l’Union Pro conquistare sempre più metri ed un Fontanafredda che si difendeva con ordine senza tuttavia rendersi pericoloso dalle parti di Noè. Un paio di mezze occasioni per l’Union Pro che non si concretizzavano e l’espulsione di Zanette per doppia ammonizione facevano presagire ad una conclusione della gara senza vincitori. La svolta della partita al 39’ del secondo tempo con Nobile che decideva di offrire il meglio del proprio repertorio: dribbling  in velocità lungo l’out di  sinistra cambio di direzione verso il centro e bolide di destro che si insacca a fil di palo. Al fischio finale dell’arbitro esplode la gioia dei sostenitori dell’Union Pro che vince una partita importante per la lotta alla salvezza.

Ore 21.10 – (VenetoGol) Inizia con una sconfitta l’avventura di Anton Žlogar sulla panchina del Kras Repen. Nel match valido per la 13a giornata i biancorossi hanno perso 2-1 contro il Giorgione. Nella prima frazione di gioco il Kras passa avanti alla prima occasione di rete: Grujic sfrutta l’indecisione di un difensore ospite, si invola sulla sinistra e serve un pallone col contagiri per Knezevic che in area piccola non sbaglia. La reazione degli avversari è immediata e in tre minuti il Giorgione ribalta il risultato. Al 27′, dopo un batti e ribatti, Mattioli si trova un pallone d’oro al limite dell’area che l’attaccante trasforma con freddezza. Al 30′ Gazzola defilato dalla destra fredda Budicin. Nella ripresa il Kras entra in campo con un altro piglio, ma non basta. Il Giorgione è bravo a chiudersi, sfiorando il tris in contropiede. Nel finale un doppio giallo ai danni di Donè lascia i veneti in 10 uomini, ma il risultato non cambia. Il Giorgione sbanca Repen.

Ore 20.40 – (Giornale di Vicenza) La svolta impressa dal tecnico Pasquale Marino prosegue anche a Varese da dove il Vicenza porta a casa altri tre punti pesantissimi. Gara iniziata non certo bene, visto che al 13´ i biancorossi erano andati sotto, ma poi è partita la rimonta e alla fine la vittoria è risultato meritato. L´allenatore Marino a fine gara non nasconde la propria soddisfazione per quella che definisce «forse la nostra migliore prestazione da quando ci sono io». Vittoria importante visto che si trattava di uno scontro diretto. «Di straordinaria importanza – risponde lui – perchè abbiamo giocato contro una squadra che davanti ha elementi fortissimi e i tre punti presi, vista la classifica, ci danno respiro. Ma ciò che più mia mi fa piacere è che abbiamo fatto una buona prestazione, la squadra ha sempre cercato di giocare con palla a terra e di manovrare, arrivando pure al tiro parecchie volte: insomma i ragazzi hanno riscattato in pieno la prima mezzora vista col Cittadella». Nella ripresa avete preso del tutto in mano le redini del gioco. «Abbiamo concesso assai poco, visto le potenzialità offensive del Varese e di contro siamo andati a segno due volte con Cocco e Laverone e abbiamo sfiorato il gol anche in altre occasioni. Ma siamo stati bravi anche nel primo tempo a rimettere la gara sul giusto binario pareggiando quasi subito con Giacomelli, insomma una bella reazione . Sì sono davvero soddisfatto». C´erano tanti ex tra nelle fila del Vicenza. «Ovvio che gli ex di solito abbiano più stimoli in queste gare e Laverone lo ha fatto vedere». Lei ha toccato pure le 400 panchine da professionista. «Sì e sono proprio contento di festeggiarle con questa vittoria». Questi punti vi danno… «Maggiore serenità, i ragazzi cominciano a credere in quello che fanno e a prendere consapevolezza nei loro mezzi e mi pare che stiano crescendo un po´ tutti». Lei alla vigilia aveva spazzato via gli alibi e nonostante le assenze di Di Gennaro e Moretti si era detto ottimista. «Lo ero perchè vedo come lavorano i ragazzi durante la settimana, non è che dico certe cose per incoraggiarli, loro sono bravi perchè si applicano con grande intensità e tutti cercano di mettersi a disposizione, non per nulla chi è stato chiamato si è fatto trovare pronto». Borghese non si scopre oggi ma visti i suoi quasi due metri di altezza e la sua abilità di testa non ha pensato ad un certo punto di inserire Gentili o Figliomeni? «Non possiamo variare formazione rispetto a quella che abbiamo pensato e preparato per un solo giocatore, poi questi sono piccoli dettagli anche perchè io faccio giocare chi sta meglio e chi mi dà più garanzie». Nella ripresa, oltre ai due gol, il Vicenza aveva avuto anche altre due belle occasioni con Cinelli e Camisa per passare, dunque vittoria meritata. «Sì meritata anche perchè abbiamo offerto una prestazione di grande personalità e nonostante il campo fosse stato reso viscido dalla pioggia i ragazzi hanno continuato a giocare palla a terra per cercare di arrivare con più facilità alle conclusioni».

Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Bastianoni uno di noi! Vabbè, va così. S´è vinto e si può pure scherzare. Certo, con due papere colossali in pochi minuti il portiere del Varese ha dato una grossissima mano al Vicenza. Ma vogliamo fermarci a questo? Certo che no. Perchè sarebbe ingiusto nei confronti di una squadra che ha conquistato con merito tre punti pesantissimi. Cominciamo con un po´ di numeri, che non fanno mai male. Il Vicenza è al quarto risultato utile di fila (tre successi e un pareggio). Prima di questa trasferta i biancorossi avevano vinto ad Avellino. Dove nessuno c´era mai riuscito. E stavolta hanno espugnato l´Ossola, altro terreno inviolato in campionato. Casualità? No, niente succede per caso. Se vinci vuol dire che resti sempre in partita. E se resti sempre in partita vuol dire che settimana dopo settimana stai trovando i giusti equilibri. Ecco, una delle parole chiave della gara di ieri è proprio questa: equilibrio. Il Vicenza non è stato impeccabile, anzi. Ha preso due gol evitabili e ha corso altri rischi. Ma non ha mai perso la testa. Ha continuato sulla sua strada. Ha dimostrato che sa usare la bussola e che ha in testa un percorso. E scusate se è poco… Soprattutto in una situazione come quella di ieri, con una squadra (nuovamente) da inventare. Ma va bene così, se cambiando gli interpreti il copione resta lo stesso vuol dire che gli autori sono in gamba. Anzi, un cambiamento c´è stato. In meglio. Non si è rivisto il pallido Vicenza del primo tempo di sabato scorso. E questo è importante perchè vuol dire che la lezione è stata appresa. In questo campionato se non vai in campo con la voglia di sbranare gli avversari non arrivi da nessuna parte. Messaggio recepito. Recepito da chi è andato in campo. Camisa, a dispetto dei dubbi della vigilia. D´Elia, al rientro da titolare dopo un´assenza prolungata. Sbrissa, Sciacca e Cinelli, protagonisti di una buona prova in un centrocampo privo degli squalificati Moretti e Di Gennaro. E poi il ritrovato Giacomelli. E poi Cocco, che per un´ora si vede poco, ma quando si sveglia fa un male… (d´altronde questo pare non fermarsi più: il bersaglio di ieri segue quelli con Avellino e Cittadella). E poi Laverone, che segna il gol dell´ex… Ecco, al centravanti e all´esterno ha dato una grossa mano Bastianoni. Ma è lo stesso Bastianoni che la scorsa settimana aveva fatto ottime cose contro l´Avellino. Cosa gli è capitato ieri? Non si sa e non interessa. Al portiere varesino una pacca sulle spalle e l´augurio di tante ottime gare. Sino al ritorno al Menti. Poi ci sono cose da mettere a punto. Parliamo, ad esempio dalla difesa. Il Varese passa in vantaggio con un gol che nasce da palla inattiva (ancora…) e con un difensore che colpisce di testa a difesa schierata (ancora…). Certo, Borghese è alto 197 centimetri. Ma comunque non si deve e non si può. Soprattutto se si rischia la replica con una traversa dello stesso gigante nella fase finale del primo tempo. Questo è un problema che si trascina dalla scorsa stagione. Urge risolverlo, perchè oggi la classifica autorizza a sorridere, ma guai a distrarsi. Vabbeh, Borghese porta avanti il Varese, un nobile pareggia dopo pochi minuti. Nobile nel senso di giocatore dal piede educato che però non sempre… Ma stavolta Giacomelli si fa proletario: bada al sodo e buca la rete. È la prima volta in questo campionato, si spera sia solo l´inizio. Si arriva alla ripresa, che a dire il vero non offre grandissime emozioni. A un certo punto verrebbe quasi da pensare che il pareggio non farebbe così schifo… Il Varese non è male, si gioca in un clima da Signore degli Anelli con i riflettori accesi nel primo pomeriggio, la pioggia, la nebbia… Ma a quel punto emerge Bastianoni; prima si fa bucare da una non irresistibile punizione di Cocco, poi completa la frittata sul tiro (ribattuto) di Laverone. Due disastri, due urli di gioia per i tifosi del Vicenza. Che anche ieri, a proposito, hanno ricordato i fatti di Empoli del ´92 (colpi di pistola delle forze dell´ordine contro i sostenitori) con uno striscione. A quel che successe in Toscana hanno pensato sicuramente anche i circa 15 ultras del Lanerossi Crew rimasti fuori perchè non in possesso della tessera del tifoso.
Sull´1-3 pensi di viaggiare in prima classe verso il successo. Ma invece ti complichi la vita con un altro gol evitabile. Ribadiamo, ci sarà da lavorare. Ma il lavoro nobilità l´uomo. E chissà, magari aiuta arraggiungere le posizioni nobili della classifica…

Ore 20.10 – Lega Pro, i risultati delle venete: pirotecnico 3-3 tra Real Vicenza e Torres, mentre il Bassano torna in vetta espugnando (1-2) il campo del Venezia.

Ore 19.50 – Serie D girone D, i risultati delle padovane: Thermal Abano-Rimini 0-4, Mezzolara-Abano 3-4.

Ore 19.30 – (Gazzettino) Un punto che vale più di una vittoria, soprattutto a livello di autostima. Questo, in sintesi, dice l’1-1 del Tombolato, con i granata capaci prima di acciuffare il pareggio in inferiorità numerica (gol di Coralli dopo il vantaggio su rigore del Brescia e conseguente espulsione di Pellizzer) e poi di difenderlo per tutto il secondo tempo addirittura con due uomini in meno (doppio giallo a Benedetti qualche istante prima dell’intervallo), recriminando per una rete annullata a Scaglia per un presunto fuorigioco. Una prova di straordinario carattere, che ha esaltato il grande cuore della squadra. Resta comunque il rimpianto per non avere potuto affrontare la gara ad armi pari. E, ironia della sorte, come già a Vicenza otto giorni fa è stato ancora un arbitro torinese ad accanirsi sul Cittadella: al Menti i pessimi fischi di Pairetto avevano punito i granata con un rigore dubbio e le severissime espulsioni di Barreca e Sgrigna, mentre questa volta è stato Manganiello a mandare all’aria i piani di Foscarini. Al minuto 18 la prima svolta. Un’accelerazione di Benali sulla corsia sinistra ha colto di sorpresa la retroguardia di casa. Scaglia si è fatto superare in velocità e dentro l’area la scivolata di Pellizzer ha mandato gambe all’aria il giocatore del Brescia. Nessun dubbio per il direttore di gare: rigore e cartellino rosso al capitano granata. Sul dischetto si è presentato bomber Caracciolo che di potenza non ha dato scampo a Valentini. Costretto a rivedere l’assetto difensivo, Foscarini ha accentrato Cappelletti e arretrato Pecorini al suo posto. Il coraggio dell’allenatore, che non ha rinunciato ai due attaccanti, è stato premiato al 25’ quando Coralli ha vinto il duello tutto fisico con Zambelli, si è aggiustato la sfera e ha fatto partire un destro micidiale al volo che è andato a insaccarsi proprio sotto l’incrocio dei pali. Da applausi, in questa fase, l’applicazione dei granata (su tutti un inesauribile Minesso) che in dieci non hanno concesso quasi nulla agli avversari, lottando strenuamente su ogni pallone. Già sarebbe stata dura arrivare al novantesimo in queste condizioni, figurarsi dopo l’ingenuo secondo cartellino giallo rimediato da Benedetti quando mancavano pochi secondi alla fine del primo tempo. Il giovane centrocampista è andato infatti a commettere un inutile fallo di ostruzionismo a metacampo su Morosini quando già Cappelletti aveva riconquistato il pallone. Busellato al posto di Gerardi l’inevitabile cambio all’inizio della ripresa. Foscarini ha chiesto ai suoi giocatori un ulteriore sforzo sul piano del sacrificio ed è stato accontentato. Facendo muro sulla propria trequarti, con il solo Coralli impegnato a tenere in apprensione i difensori avversari, il Cittadella ha retto bene l’urto di un Brescia troppo lento e prevedibile nelle sue giocate. Scaglia e Cappelletti si sono esaltati nelle respinte in area e quando non ci sono arrivati loro è stato Valentini a salire in cattedra con un paio di belle parate. Meritatissimi gli applausi che i tifosi del Tombolato hanno tributato al fischio finale ai propri beniamini. Al contrario la curva bresciana ha preteso un immediato faccia a faccia con Caracciolo e compagni che hanno ascoltato in silenzio e a testa bassa le rimostranze dei propri ultras.

Ore 19.20 – (Gazzettino) Grande impresa del Cittadella che in nove resiste al Brescia. Così il tecnico Foscarini sulle espulsioni di Pellizzer e Benedetti: «In quest’ultimo periodo i cartellini rossi ci stanno penalizzando. L’arbitro è stato molto fiscale, in particolare su Benedetti a tempo quasi scaduto. Gliel’ho detto nell’intervallo e lui mi ha risposto che ha applicato il regolamento. Noi stiamo commettendo delle ingenuità che paghiamo a caro prezzo. Non è stata una partita scorretta, come non lo è stata quella a Vicenza nonostante una decina di cartellini gialli». Quanto alla prova della squadra, sottolinea: «Abbiamo giocato con grande intensità e determinazione, mettendoci tanto cuore. Il Cittadella si era ritrovata già a Vicenza e oggi lo abbiamo confermato. In nove era difficile mantenere il risultato, giocando con questo spirito in parità numerica si poteva vincere». Doveroso un pensiero sui tifosi. «Mi ha fatto piacere l’incitamento del nostro pubblico alla squadra che stava dando l’anima. C’erano Coralli, Pecorini e Minesso che chiedevano il cambio perchè avevano speso tutto. Noi volevamo vincere questa partita togliendo il palleggio al Brescia. Abbiamo cambiato registro dopo il ko a Carpi, anche se noto che qualche giocatore sente come un’ossessione la ricerca dei tre punti e la sua tensione diventa negativa con qualche errore da evitare». Alex Valentini elogia il gruppo: «Stiamo remando tutti dalla stessa parte e solo così riusciamo a superare momenti difficili come oggi in nove. Abbiamo dato tutto per portare a termine un risultato utile. Purtroppo ci manca la vittoria, speriamo che cambi questo andazzo mettendoci la cattiveria che serve». Sul rigore, continua: «Ci stava, mentre l’espulsione di Pellizzer con il rosso diretto mi sembra esagerata. Anche quella di Benedetti poteva essere evitata. C’è stato un contrasto spalla contro spalla, la palla era lontana e il tempo stava scadendo. Gli arbitri prendono le loro decisioni, ma alcune mi sembrano esagerate. Più buon senso da parte loro e più attenzione da parte nostra non guasterebbero». Sulla classifica, il portiere conclude: «È quella che è, ma stiamo percorrendo la strada giusta. Spero che arrivi una vittoria che ci darebbe più entusiasmo e fiducia in noi stessi». Claudio Coralli sul bellissimo all’incrocio confida: «Ho saltato Zambelli e il primo pensiero è stato di tirare in porta». Poi aggiunge: «L’espulsione di Pellizzer è stata troppo veloce, anche se il rigore era netto. Quella di Benedetti ci stava, è stata una ingenuità nostra che avevamo la palla. Abbiamo comunque reagito da vero Cittadella, il punto ottenuto con il cuore fa morale, è come una vittoria. Rimbocchiamoci le maniche per fare un buon risultato anche con lo Spezia». «Una prestazione eroica – conclude il presidente Andrea Gabrielli – mettendoci tanto carattere e determinazione. Giocando così di sicuro ci salveremo».

Ore 19.10 – (Mattino di Padova) Si va avanti a pareggi, e si resta inchiodati all’ultimo posto (in compagnia non solo del Latina ma pure del Crotone). Tuttavia, c’è pareggio e pareggio e, se dal “Menti”, una settimana fa, si era usciti imprecando contro se stessi e l’arbitro, per aver visto sfumare una vittoria su cui non ci sarebbe stato nulla da ridire, stavolta il Cittadella può legittimamente parlare di punto guadagnato. Con il cuore, perché per l’intero secondo tempo ha giocato in 9 contro 11 e per un’altra mezz’ora in 10 contro 11. Poi, come vedremo, ci sarà da riflettere sulle tante cose che non vanno nel gruppo granata, forse sopravvalutato dall’ambiente (compresi noi giornalisti) l’estate scorsa e che alla prova dei fatti sta deludendo parecchio in alcuni elementi, ma intanto registriamo la nuova prova di carattere esibita al cospetto di un avversario sicuramente superiore come nomi, non altrettanto sul piano tecnico-tattico. Sesto pari su sette. L’ultimo successo della truppa di Foscarini risale al 20 settembre scorso, 3-2 sul Pescara. Da allora, la squadra ha ottenuto 7 pareggi e 5 sconfitte nelle successive 12 giornate. Una media-punti bassissima, che non a caso l’ha fatta scivolare in fondo alla classifica. Ma è altrettanto vero che, a parte il pesante k.o. di Carpi, nelle ultime sette partite ben sei volte, compresa quella di ieri, è uscita indenne dal campo. Per cui, al di là della sopravvalutazione in cui ci siamo fatti trascinare (e che resta), qualcosa di positivo c’è, ed è la voglia di reagire alle contrarietà, o ai propri limiti, non mollando mai. Ecco perché, a conti fatti, si tratta di un punto guadagnato, al contrario dei due persi nel derby. Non c’entra l’arbitro. Bisogna parlare sempre degli arbitri, dato che ormai sono componente decisiva degli esiti di ogni gara, ma in questa occasione, pur scontentando il pubblico in alcune occasioni per decisioni discutibili, dev’essere riconosciuto il fatto che il signor Manganiello non ha sbagliato sugli episodi-chiave: e se il Citta è rimasto in inferiorità numerica non una, ma ben due volte, lo deve solo ed esclusivamente ai propri errori, per certi versi puerili. Altri due “rossi” dovrebbero indurre il tecnico a prendere severi provvedimenti: non è possibile regalare pedine importanti in questo modo e chiudere le partite con uno o due giocatori in meno. Da ieri in testa alla graduatoria delle squadre più “cattive” della serie B c’è proprio quella granata, con 8 espulsioni dirette, di cui ben 3 di Pellizzer: tante, troppe per chi deve salvarsi. Il fischietto di Pinerolo ha applicato alla lettera il regolamento, sia quando il capitano ha steso, con un intervento netto, Benali lanciato in porta da un perfetto assist del giovane Morosini (18’), sia quando Benedetti, al secondo dei due minuti di recupero del primo tempo, ha toccato da dietro proprio Morosini, facendolo cadere a terra in una ripartenza bresciana. Colpe gravi, che hanno costretto l’allenatore a stravolgere i piani e i compagni a serrare i ranghi, per evitare di finire al tappeto. Eurogol di Coralli. Una volta trasformato il rigore con l’Airone Caracciolo – era il 18’ e il Citta da quel momento giocava in 10 – il Brescia ha creduto di poter arrivare sino in fondo con il minimo sforzo. E invece la forza di reazione dei granata si è tutta concentrata nei piedi di “Ciccio” Coralli, bravissimo nel contendere un pallone a Zambelli sulla sinistra, poco fuori l’area, a portarselo avanti di ginocchio e a scaraventarlo di destro nel “sette” con una conclusione bellissima, che ha lasciato Minelli di stucco (25’). Grande giocata e sesto sigillo per l’attaccante toscano, autentico trascinatore dei… sopravvissuti in campo. Assalto a vuoto. Fuori anche Benedetti, per l’ingenuità già ricordata, nel secondo tempo il Citta ha fatto di necessità virtù: gol annullato a Scaglia di testa dopo 2’, per una posizione di fuorigioco di Coralli, che avrebbe ostacolato la visuale al portiere, e poi tutti indietro a fare muro sull’arrembaggio ospite. Confuso, monotono (sempre e solo cross) e sterile, anche se Valentini ci ha messo le mani e i pugni in più di una circostanza. C’è molto da lavorare per Foscarini, ma molto di più per Marchetti: a gennaio questa rosa dovrà essere sensibilmente irrobustita e alzata di qualità, altrimenti non se ne verrà fuori.

Ore 19.00 – (Mattino di Padova) Udite, udite, ecco un allenatore che, dopo due cartellini rossi rifilati alla sua squadra, non lancia anatemi contro l’arbitro. «Tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo sono andato dal direttore di gara e gli ho detto: “Sei stato fiscalissimo”», racconta Claudio Foscarini nel dopo-partita. «Non gli ho detto: “Hai sbagliato”, perché credo che le due espulsioni ci stessero. Solo che, sul secondo “giallo” a Benedetti, credo potesse sorvolare e fischiare l’intervallo. Non sono ovviamente contento per tutti questi episodi che si ripetono, ma siamo noi che commettiamo ingenuità evitabili e che dobbiamo darci una regolata. Fatto sta che, per tutta la partita, mi sono posto la stessa domanda: come sarebbe finita se avessimo giocato in undici?». Ha l’aria stravolta, il tecnico granata. Qualcuno scherza parafrasando Grillo e gli dice che sembra “stanchino”. Lui spiega: «Mi sento come se avessi giocato i 90 minuti e anche i 5 di recupero (poi diventati 6, ndr). Capitemi, se mi vedete così». Sui crampi che hanno colpito Coralli, spiega: «Avevo sia lui che Pecorini e Minesso che da tempo mi chiedevano il cambio, per questo ho temporeggiato nel sostituirlo». Mentre al pubblico dedica parole speciali: «Di solito sono concentrato sulla partita e non sento i cori. Forse per la prima volta ho sentito il calore dei tifosi e mi ha entusiasmato. Serve anche ai ragazzi, perché vedano che, se danno l’anima, poi la gente applaude». Il presidente Andrea Gabrielli, in sala-stampa, dal canto suo non parla degli episodi che hanno caratterizzato la sfida, ma sottolinea: «È diventato sempre più difficile giocare all’inglese, ormai ogni fallo è un’ammonizione. Si è visto, però, tutto il carattere di questo gruppo: dopo una partita così, capisci che questa squadra ha i mezzi per salvarsi».

Ore 18.50 – (Corriere del Veneto) Due espulsi, un rigore contro, un gol annullato, polemiche, contestazioni e una vittoria che manca da tanto, troppo tempo. Le due espulsioni (per altro indiscutibili) comminate dall’arbitro Manganiello fanno passare un brutto pomeriggio al Cittadella ma i granata, nonostante la doppia inferiorità numerica per un tempo, riescono a strappare un pari bloccando un Brescia davvero pessimo. E così il paradosso è che, nonostante dodici partite in campionato senza una vittoria e una posizione di classifica sempre più traballante, a essere contestato è solo Ivo Iaconi, tecnico delle Rondinelle, ferocemente osteggiato dalla curva bresciana che ne chiede a gran voce le dimissioni. A fine partita il ds Andrea Iaconi, fratello dell’allenatore bresciano, fa capire che l’esonero potrebbe essere vicino e un Brescia tanto brutto è difficile, in effetti, ricordarlo. Squadra compassata, lenta e senza un gioco, che fatica tremendamente a tirare in porta e che alla fine segna solo dal dischetto. Al 18’, infatti, arriva la prima svolta del match: Pellizzer commette un fallo scriteriato su Benali, il rigore è solare e l’espulsione pure. Dagli undici metri ancora una volta va Andrea Caracciolo che, dopo il tris di sette giorni fa sempre dal dischetto, non sbaglia battendo Valentini. Il Cittadella non si arrende e reagisce rabbiosamente: il gol di Coralli al 25’ è un capolavoro. Stop e tiro sotto la traversa dopo aver superato un disastroso Zambelli. Nel finale di tempo viene espulso anche Benedetti: già ammonito, il centrocampista granata interviene a gomiti larghi fra spalla e corpo su Morosini lanciato a rete. Manganiello non ha dubbi ed estrae ancora il rosso. Nella ripresa Foscarini toglie una punta (Gerardi) e inserisce Busellato per 45 minuti in trincea. Filippo Scaglia (3’) si vede annullare un gol per sospetta posizione di fuorigioco e di pericoli e di occasioni vere per il Brescia c’è poco o nulla da segnalare: il più attivo è Sestu che sfiora il vantaggio con due tiri a giro di poco fuori. Valentini tra i pali fa il resto parando il parabile ma senza mai avere la sensazione di essere sul punto di capitolare. Finisce 1-1, difficile sperare in qualcosa di meglio, considerate le condizioni proibitive in cui il Cittadella è stato costretto a giocare per un tempo intero, con una doppia inferiorità numerica e con le assenze di Sgrigna e Barreca che hanno inevitabilmente pesato e non poco. Nel dopogara si registra anche la garbata ma decisa la lamentela di Claudio Foscarini: «L’arbitro con noi è stato troppo fiscale — dice la guida tecnica dei granata — ma è anche vero che non possiamo commettere certe ingenuità. Il regolamento con noi è sempre applicato alla lettera ma è vero che anche noi dobbiamo darci una regolata, non possiamo prendere tutte queste espulsioni». Espulsioni e cartellini gialli a raffica, per la squadra granata: segno di nervi a fior di pelle.

Ore 18.30 – (Mattino di Padova) Dopo la gara, il tecnico del San Paolo Damiano Longhi sorride e raccoglie i complimenti del suo presidente Giuseppe Tramonti. Poi commenta la gara con una punta d’orgoglio perché, come dice lui stesso, «abbiamo meritato la vittoria». «I ragazzi» continua l’ex capitano del Padova, «avevano già dato segnali importanti nelle scorse partite. Stavolta, però, sono riusciti a mettere in difficoltà una squadra molto forte come l’Este. Penso che i miei giocatori, soprattutto a livello agonistico, abbiano fatto benissimo: non hanno mai mollato e ci hanno messo il cuore». La vittoria è arrivata anche senza l’apporto di Davide Matteini, il grande escluso del derby: «È stata una scelta dettata da motivi disciplinari» taglia corto il mister gialloblù. «Domenica scorsa c’è stato un battibecco e in settimana ci siamo chiariti. Ma voglio sottolineare che non c’è alcun caso-Matteini: martedì riprenderà gli allenamenti e sarà a disposizione». Il trainer atestino Gianluca Zattarin, invece, fatica a digerire il ko: «Sono molto arrabbiato» esordisce. «Abbiamo commesso troppe ingenuità, frutto di disattenzioni e inesperienza. In questa squadra ci sono tanti giovani che hanno bisogno di crescere ma è logico che, se si vuole restare là in alto, bisogna evitare certi errori».

Ore 18.20 – (Mattino di Padova) È il derby che non tradisce mai. Errori clamorosi, capolavori su punizione, palloni schiaffati in rete di rabbia, carambole: San Paolo ed Este danno vita all’ennesima goduria come, del resto, accade sempre tra le due compagini, a prescindere dalle rispettive ambizioni. Stavolta, però, ad affondare (almeno sulla carta) doveva essere l’Atletico, che al contrario costringe l’Este, croce e delizia di se stesso, a leccarsi le ferite. Prova da petto in fuori quella dei ragazzi di Damiano Longhi, spinti dai gol di Rebecca (doppietta) e Guariento: tre punti che valgono il quadruplo, perché oltre a dare una botta di vita alla squadra, allontanano tutta quella serie di corollari, dalle presunte difficoltà economiche della società alla panchina traballante dell’ allenatore, che stavano minando il percorso di risalita. Che è ancora all’inizio, per carità, ma se non altro comincia a dare i suoi frutti sul rettangolo verde e non solo a parole e auspici. Le speranze sanpaoline, soprattutto nelle prime battute del match, sembrano restare tali: l’Este passa in vantaggio grazie a un lampo di genio di Rondon, che imbecca Mario sulla fascia destra. Il passaggio a rimorchio dell’esterno giallorosso arriva a Coraini, che si gira e spara all’angolino (16’). Un copione già scritto che si fa strappare al 19’, complice l’errore clamoroso in disimpegno di Zoppelletto, che si fa portare via il pallone da Rebecca a pochi passi da Lorello, infilato dall’attaccante di casa. Poco dopo la mezz’ora l’Atletico San Paolo ci mette il fiocchetto con Guariento, servito da Sambugaro a centro area, prima di beffare Lorello. I giallorossi escono intontiti dall’uno-due. Il solito Rondon infiamma una ripresa poco avvincente segnando il 2-2 su punizione, calciata con una naturalezza da oratorio (75’). Ma il colpo grosso è del San Paolo, che porta a casa la pagnotta grazie all’azione insistita di Marcolin e Rebecca, con l’esterno che entra di prepotenza in area, conclude su Lorello e poi lascia fare tutto al collega, pronto a concludere all’altezza del dischetto del rigore. Il quarto d’ora finale si perde nella sfilata dell’Atletico San Paolo, che gestisce, rischia di centrare il poker con Marcolin, e incassa una bella dose di applausi.

Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) Derby veneto intrigante, insidioso. Venezia per la ripartenza, Bassano per la conferma: arancioneroverdi per riscattare il doloroso scivolone di Lumezzane, giallorossi per dare continuità a un cammino imperioso. Antonino Asta ritrova il Venezia, dopo l’amarezza del pomeriggio di Portogruaro quando guidava il Monza, Cenetti adesso è un avversario, come Semenzato, uno degli “eroi” di Michele Serena a Sesto San Giovanni. Squadre falcidiate dalle assenza: Zima, Marino, Giuliatto, Carcuro, Espinal, Hottor e Alba da una parte, Bizzotto, Nolè e Pietribiasi dall’altra. Si gioca alla luce dei riflettori (14.30), tanto per dare un senso allo “spezzatino” della Lega Pro. Michele Serena entra in infermeria prima di compilare la lista per la partita e si mette in tasca il foglietto con la lunga lista di diffidati. Sistema Cernuto al centro della difesa per lo squalificato Marino, ritorna il metronomo Esposito con i ragazzini Zaccagni e Varano ai lati pronti a portare scompiglio nell’area della capolista, ritrova anche Greco, che sembra favorito su Magnaghi per affiancare Raimondi con Bellazzini alle loro spalle. Per completare la panchina deve affidarsi a Scanferlato e Siega e l’incubo del “giallo” per la trasferta di venerdì sera a Pavia. Venezia senza pareggi al Penzo (quattro vittorie, tre sconfitte), Serena senza pareggi con il Venezia (tre vittorie, due sconfitte). Dalla parte del Bassano invece Ingegneri o Zanella per lo squalificato Bizzotto al centro della difesa, Maistrello per lo squalificato Pietribiasi al centro dell’attacco, sostituire bomber Nolè non sarà semplice per Asta. «Questo è un gruppo vincente» ha sottolineato alla vigilia il tecnico del Bassano, «tutti sono titolari, gioco e atteggiamento devono rimanere gli stessi prescindere dagli interpreti. Venezia? Non ho un bel ricordo. Con il Monza ho perso la promozione negli ultimi cinque minuti quando pensavamo di averla in tasca, ma questa è una partita diversa». Così al “Penzo” ore 18. Venezia (4-3-1-2): 1 Fortunato; 2 Sales, 5 Legati, 6 Cernuto, 3 Ghosheh; 8 Zaccagni, 4 Esposito, 7 Varano; 10 Bellazzini; 9 Greco, 11 Raimondi. A disposizione: 12 D’Arsiè, 13 Panzeri, 14 Scanferlato, 15 Scialpi, 16 Franchini, 17 Siega, 18 Magnaghi. Allenatore: Michele Serena. Bassano (4-2-3-1): 1 Rossi; 2 Toninelli, 5 Priola, 6 Ingegneri, 3 Semenzato; 4 Proietti, 8 Cenetti; 7 Furlan, 10 Cortesi, 11 Iocolano; 9 Maistrello. A disposizione: 12 Grandi, 13 Stevanin, 14 Zanella, 15 Cattaneo, 16 Davì, 17 Tonon, 18 Munarini. Arbitro: Francesco Fiore di Barletta.

Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) Com´è triste Venezia alle 18 della sera, col meteo di sbieco e la carovana di supporter a seguito da Bassano che al triplice fischio deve fiondarsi a tutta velocità in stazione per non perdere l´ultima coincidenza disponibile per non pernottare in laguna. Orario infelice, anche se il Soccer Team sotto i riflettori non ha ancora steccato sinora. E soprattutto è tuttora imbattuto in esterna. Ma stavolta c´è puzza di bruciato, tira aria di imboscata, il Venezia prepara l´agguato. Sotto San Marco sventolano proclami bellicosi “Assieme per fermare la capolista” strilla più di un sito locale. E di questo qua da noi devono essere orgogliosi. Ci si impiega un attimo a passare da squadra simpatia a rompiscatole, il confine è sempre molto labile. Ma come? Era una Lega Pro apparecchiata per il Novara e per l´Alessandria, il Como e il Pavia, il Monza e chissà chi altro e dunque cosa diavolo pretendono questi virtussini? Hanno avuto il loro bravo quarto d´ora di gloria teorizzato da Andy Warhol. Bene, ora che sloggino e facciano largo a chi è più reputato e forse deputato. A Venezia hanno creato l´atmosfera da grande sfida, da stato dell´unione (arancioneroverde nel caso), esattamente come ad Alessandria 15 giorni fa. Il Bassano fa paura persino rabberciato, perchè oggi la Virtus è davvero presa maluccio. Manca il faro Nolè, è assente il centrattacco Pietribiasi e pure il leader difensivo Bizzotto, tutti appiedati dal giudice sportivo. Inoltre Semenzato solo ieri si è allenato regolarmente dopo una settimana spesa a combattere la lombalgia e soltanto un´ora prima del via si saprà se sarà arruolabile e con quanto minutaggio. In più lo staff medico ha rimesso in sesto prima del tempo Zanella e Cattaneo, ripristinabili quantomeno per la panchina ma con un´autonomia non superiore a mezz´ora. Coi cerotti e con le bende, perdippiù in un terreno pesante e più zuppo del solito e dinanzi a una formazione che il veneziano Serena da subentrante ha risollevato di peso. «Ora attaccano a tutto spiano anche loro – conferma Tonino Asta che contro il Venezia due anni fa perse una promozione allo spasimo che pareva già nel caveau – ha ridisegnato la squadra e per noi ci saranno mille rischi in più». Già, i boys Diesel troveranno più trappole che topi al Penzo, laddove Asta medita di ripensare il suo Bassano, non tanto nel modulo (che rimarrà 4-2-3-1), quanto nei suoi interpreti: dietro debutta dal 1´ Ingegneri in coppia con Priola per surrogare Bizzotto, mediana insolita con Cenetti e Davì e Proietti sorprendentemente inserito nella linea dei trequartisti a far le veci di Nolè seppur con altre caratteristiche, alle spalle del carrarmato Maistrello. «L´importante è che lo spirito resti il medesimo – avverte il timoniere cuore Toro – voglio la consueta aggressività, il desiderio di pungere senza modellarci o adattarci al gioco altrui. Loro sono eccellenti palleggiatori ma meno strutturati dell´Alessandria, per questo il fondo zuppo potrebbe penalizzare entrambi. In compenso lavorano benissimo sui piazzati, sulle palle inattive sanno essere pericolosissimi». Sulle linee nemiche si schiera Shadi Ghosheh, l´ex di lungo corso che presumibilmente dovrà tenere a bada i fremiti e gli assalti di Furlan. Serena c´ha una fifa blu degli esterni di Asta e precetta gente d´esperienza ad arginarli. E se Venezia sottoporta squaderna quel saltapicchio di Rimondi, un piccolotto velocissimo che sguscia di qua e anche di là, Bassano confida che sbocci Maistrello, risolutore in corso d´opera ma raramente decisivo da prima scelta. A parte Legati, un tipo niente affatto complimentoso che finirà con l´occuparsi del biondone svezzato dal vivaio, non ci sono troppi lunghi nel pacchetto difensivo di Serena. E chissà che i muscoli di Tommy traccino il solco. La staffetta con l´altro pivottone Munarini è credibile. Bassano in emergenza a Sant´Elena deve badare a stare a galla.

Ore 17.30 – Sala stampa Sacile, Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “Il risultato è bugiardo, abbiamo giocato benissimo per 70 minuti e ci è mancata solo la stoccata vincente. A partita in corso non pensavo che l’avremmo persa, quindi non sono minimamente preoccupato. Il mercato? Forse servono più garanzie in avanti, magari uno ‘stoccatore’… L’AltoVicentino? Vediamo come arriviamo allo scontro diretto, ma non credo che arriveremo messi molto peggio… E poi a marzo vinciamo il campionato!”.

Ore 17.25 – Sala stampa Sacile, Mauro Zironelli (allenatore Sacilese): “E’ stata una partita maschia e combattuta , siamo stati bravi a non mollare. Nel secondo tempo è stata una battaglia ma dimostra che possiamo davvero battere tutti. Loro non avevano mai perso, noi avevamo avuto una flessione ma possiamo ripartire adesso. Battere la capolista è sempre gratificante. Complimenti a tutta la rosa, anche a chi sta fuori. Favero è stato egregio, ma tutta la squadra è stata brava, ho tante alternative”.

Ore 17.20Sala stampa Sacile, Lazar Petkovic (portiere Padova): “Mi dispiace molto, anche perché il rigore parato non diventa utile ai fini del risultato visto che abbiamo perso comunque. Oggi per noi è stata una giornata storta, quando la fortuna non ti arride la palla non entra. Il rigore parato? Ho aspettato fino all’ultimo perché sapevo che Baggio li tira così, ma nei penalty oltre alla bravura conta anche la fortuna. Ora si guarda avanti, da domani prepareremo la sfida col Legnago imparando dai nostri errori”.

Ore 17.15Sala stampa Sacile, Carmine Parlato (allenatore Padova): “Ci è mancata un po’ di determinazione, il calcio è strano perché oggi non meritavamo di perdere. Loro ci hanno colpito nell’unica occasione. Oggi abbiamo perso e bisogna fare Mea culpa. La prestazione c’è stata ma bisogna rimproverare la mancanza di concretezza. Se non riesci a fare gol fai fatica, dispiace, ora dobbiamo guardare avanti. Le assenze? Da una parte può essere, ma dispiace perché i miei ci hanno messo impegno ma non cattiveria. Merito va dato anche al loro portiere. Sul gol della Sacilese c’era un fallo su Segato, ma non mi va di parlare degli episodi. Mattin? Si è comportato bene, poi l’ho visto escluso dal gioco e l’ho levato. Poi quel poco spazio che c’era prendevano sempre loro palla. Complimenti alla Sacilese. Gli esterni? Hanno forse fatto poco, però ci sono stati Cross, ripartenze, occasioni, tiri da fuori area. Oggi abbiamo trovato una difesa solida e organizzata. Domani si apre il mercato? A questo organico manca ancora qualcosa, siamo partiti il 5 di agosto ed è stata costruita in dieci giorni, qualcosa manca e stiamo facendo in modo di sistemare le cose”.

Ore 17.10- Sala stampa Sacile, Daniel Niccolini (difensore Padova): “Il migliore in campo loro è stato il portiere, il che la dice lunga. Il gol? C’era un fallo su Segato, non so cosa succede agli arbitri quando ci incontrano… Nella ripresa in un azione uguale l’arbitro ha fischiato fallo! Peccato aver preso gol nel nostro momento migliore. La vittoria dell’AltoVicentino? Nessun dramma, il campionato è ancora lungo”

Ore 17.05 – Sala stampa Sacile,  Alessandro Favaro (portiere Sacilese): “Per noi è una grossa soddisfazione aver battuto il Padova, mentre loro dominavano ho tenuto inviolata la porta”.

Ore 16.55 – Serie D (prossimo turno, giornata n.14, domenica 7 dicembre 2014 ore 14.30): ArziChiampo-AltoVicentino, Belluno-Kras Repen, Clodiense-Dro, Fontanafredda-Montebelluna, Giorgione-Sacilese, Mezzocorona-Union Ripa La Fenadora, Mori Santo Stefano-Union Pro, Padova-Legnago, Triestina-Tamai

Ore 16.50 – Serie D, la nuova classifica: Alto Vicentino 35, Padova 32, Belluno 29, Ripa La Fenadora 25, Sacilese 24, Tamai e Montebelluna 22, Clodiense 21, Giorgione 16, ArziChiampo 15, Legnago e Fontanafredda 14, Union Pro 13, Dro 11, Kras Repen 10, Triestina e Mori Santo Stefano 6, Mezzocorona 3

Ore 16.45 – Serie D, i risultati della tredicesima giornata: AltoVicentino-Belluno 2-1 (21′ pt Corbanese, 34′ pt Dal Dosso, 47′ st Paganelli), Dro-Triestina 1-1 (42′ pt Proia, Ciurletti), Kras Repen-Giorgione 1-2 (25′ pt Knezevis, Mattioli, Gazzola), Legnago-Clodiense 1-2 (18′ pt e 42′ pt Isotti, 8′ st Valente), Montebelluna-Mezzocorona 2-0 (Giglio, Scarpa), Tamai-Mori Santo Stefano 3-0 (26′ pt Furlan, 26′ st Zambon, 40′ st Zambon), Union Pro-Fontanafredda 2-1 (1′ pt Rossi su rigore, 12′ pt Ortolan, 41′ st Nobile), Union Ripa La Fenadora-ArziChiampo 3-2 (10′ pt e 27′ pt Brotto, 23′ st Carlotto, 28′ st Trinchieri, 48′ st Brotto)

Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Seconda trasferta consecutiva per la Clodiense che, dopo l’ottimo punto ottenuto martedì sera a Padova, oggi sarà ospite del Legnago (ore 14.30, arbitro Di Paolo di Chieti). La fatica maggiore per il tecnico granata Andrea Pagan consiste nel tenere alta la concentrazione ed evitare cali di tensione dopo la bella prova dell’Euganeo. «Era in effetti la mia preoccupazione maggiore» ammette Pagan, «invece alla ripresa degli allenamenti ci siamo dati una bella pacca sulla spalla facendoci i complimenti e poi ci siamo tuffati subito con la testa a Legnago. Veniamo da una gara molto tirata, giocata martedì in notturna e quindi rischiamo di pagare qualcosa dal punto di vista delle energie». La gara dell’Euganeo ha però lasciato qualche segno: Piaggio ha una botta ad un piede e rischia di non giocare, Pitteri ha un problema muscolare e Santi e Mastroianni sono piuttosto affaticati. Rientra invece Davide Boscolo Gioachina dopo la squalifica. Le formazioni. Legnago: Cybulko, Falchetto, Talin, Fonjock, Friggi, Tobanelli, Viviani, Ruffini, Farinazzo, Longato, Valente. A disposizione: Miletic, Zambrano, Rivi, Fidretti, Acquadro, Fatale, Dupi, Ronconi, Tresoldi. Clodiense: Okroglic, Boscolo Nata, Moretto, Boscolo Berto, F. Tiozzo, Mazzetto, Casagrande, Boscolo Gioachina, Pelizzer, Santi, Mastroianni. A disposizione: L. Tiozzo, Carlucci, Piaggio, Boscolo Gnolo, Pitteri, Fulchignoni, Olivieri, Isotti, Urtiaga.

Ore 14.20 – (Il Piccolo) Ivo Bez non fa più parte della Triestina, è stato tagliato. Interrotto il rapporto anche con il preparatore dei portieri Massimo Leo, mentre Marco Pontrelli rassicura non solo sui pagamenti delle vertenze, ma anche su quelli ai giocatori attuali: è il riassunto di un fine settimana burrascoso in casa alabardata. Anche se il presidente, ieri a Roma perché sta per diventare papà per la quarta volta, si dice serenissimo. Tutto comincia da qualche malumore all’interno della rosa per la mancanza di stipendi da due mesi (di per sé non esemplare, ma non certo cosa rara nel mondo del calcio dilettantistico, per un malcostume ormai consolidato). «Una bolla creata sul nulla da 3-4 individui, tra cui qualche giocatore – la definisce Pontrelli – che fa solo ulteriore danno a una squadra che in classifica sta già sull’orlo del precipizio». Fatto sta che la richiesta di chiarimento è avvenuta e Pontrelli giovedì ha rassicurato i giocatori: «Ho parlato con la squadra e la quasi totalità ha capito: ho detto che le mensilità non saranno un problema, ma come tutti sanno ci stiamo adoperando per mille cose, abbiamo oltre 30 protesti e l’operatività non è così semplice. Ogni settimana ha la sua priorità. Del resto non ho mica chiesto mesi di tempo, ma solo una settimana e poi avranno le loro spettanze». Anche per i pagamenti delle vertenze necessari a evitare punti di penalizzazione, il presidente annuncia la soluzione in pochi giorni: «Tra mercoledì e giovedì pagheremo tutto, giocatore per giocatore». Altra giornata calda è stata quella di venerdì: durante l’allenamento a Prosecco c’è stato uno scambio di vedute piuttosto vivace (per usare un eufemismo), tra lo stesso presidente e il preparatore de portieri Massimo Leo, sempre sull’argomento stipendi. Leo, da noi interpellato, non ha voluto rilasciare dichiarazioni, preferendo che a parlare fosse la società. Pontrelli da parte sua ha solo confermato che Leo non fa più parte della Triestina. Ma a proposito di tagli, il presidente ne ha annunciato uno roboante, quello con il bomber Ivo Bez, che pure ieri mattina si era allenato: «Bez non fa più parte della Triestina – dice Pontrelli – il motivo? Una scelta tecnica. Non rientra più nei nostri programmi perché come ho già annunciato, presto arriveranno altri giocatori». Già, perché Pontrelli conferma anche un mercato importante: «Ormai mancano pochi giorni e lo vedrete. Dicembre è il mese della rivoluzione definitiva: tireremo le somme su tanti aspetti, abbiamo lavorato tanto sul mercato e arriveranno rinforzi. E confermiamo i nostri due traguardi: risanamento societario e salvezza».

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Dopo la scoppola rimediata con il Tamai, il Montebelluna cerca un pronto riscatto ospitando al Comunale di via Biagi il fanalino di coda Mezzocorona. Impegno in apparenza facile, ma che il mister biancoceleste Pasa invita a non sottovalutare. «Nessuna partita è scontata, noi vogliamo ripartire dopo lo scivolone di domenica scorsa e cercheremo naturalmente di cancellare la sconfitta – puntualizza – venivamo da un buon periodo e la battuta d’arresto con il Tamai non ci voleva. In settimana abbiamo parlato di quanto accaduto, siamo dispiaciuti per come è andata però ormai è acqua passata e non è nemmeno il caso di ragionarci troppo». Che cosa ti aspetti di diverso rispetto a domenica scorsa? «Ovviamente il risultato ma, a parte gli scherzi, devo dire che a Tamai non avevamo iniziato male, poi alla prima occasione siamo andati sotto. Dovremo ritrovare soprattutto la concentrazione». Lunedì si apre la finestra di mercato e le indiscrezioni non mancano. Anche questo può distrarvi? «Alcuni ragazzi hanno giocato meno di altri, penso ad esempio a Baù, Gerini, Scarpa, lo stesso Slongo, di loro non posso dire nulla visto l’impegno costante che mettono. Ovviamente capisco le aspirazioni di ognuno. Io li ho convocati per questa gara, il resto sono discorsi che vedremo nei prossimi giorni». Per questo match l’unico sicuro assente sarà la squalificato Frassetto, oltre allo stesso Pasa che sconterà la seconda giornata di stop. In panchina anche stavolta siederà Tessariol. Probabile formazione (3-4-1-2): Rigo; Fabbian, Guzzo, Severgnini; De Vido, Bressan, Nicoletti, Perosin; Giglio; Masiero, Cecchel (Cusinato).

Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Su un campo piccolo e difficile come quello di Monrupino (Ts) il Giorgione di Paganin cercherà oggi di continuare la strada intrappresa domenica scorsa e centrare la prima vittoria in trasferta. Non sarà facile e ne sono convinti sia i giocatori che il tecnico. «Dopo la vittoria con il Dro sarà interessante vedere la sfida contro il Kras Repen – ha dichiarato Paganin – loro hanno cambiato guida tecnica da poco e sono una squadra da prendere con le molle, il campo piccolo li favorisce e per noi sarà interessante vedere i progressi fatti. Contro il Dro ho visto una squadra che ha commesso pochi errori e quindi la nostra crescita passa proprio attraverso queste partite dove oltre al bel gioco conta anche essere concreti sotto porta». Chi ha promesso la prima vittoria in trasferta è Mattia Episcopo, il fantasista che sotto la guida di Paganin sta trovando quella continuità che gli era mancata negli anni precedenti. «La promessa fatta ai tifosi è quella di vincere a Monrupino – ha detto la punta – la vittoria in trasferta ci manca e visto che in passato abbiamo già vinto su quel campo potremo ripeterci, anche perché la vittoria esterna un pò ci manca». Per quanto riguarda la formazione oggi i dubbi potrebbero essere proprio in attacco dove a fianco del capitano Gazzola sono in tre (Episcopo, Baggio e Podvorica) per due posti mentre a centrocampo ancora spazio al giovane De Stefani al posto del più esperto Favero. Probabile formazione (4-3-3): Bevilacqua, Prosdocimi, Eberle, Fontana, Vio (Donè), Giacomazzi, Episcopo, De Stefani (Favero), Gazzola, Mattioli, Podvorica (Baggio).

Ore 13.50 – (Gazzettino, edizione di Treviso) L’Union Pro, dopo 2 pareggi consecutivi, vuol tornare alla vittoria ospitando il Fontanafredda (14.30, arbitra Giordano di Novara) allenato dal moglianese Maurizio De Pieri colpito in settimana dal lutto della morte del padre. L’unico indisponibile fra i trevigiani è il centrocampista Busetto, ancora infortunato, mentre dalla prossima settimana saranno a disposizione anche i rinforzi di mercato. Oltre all’attaccante Cattelan è ormai fatta anche per l’ex punta del Treviso, Gnago (dalla Mestrina), e per un centrocampista con esperienza di D. Il Fontanafredda è reduce dal prezioso pareggio contro la capolista Altovicentino, motivo in più per stare in campana come dichiara mister Feltrin: «Domenica sono stati bravi anche perché hanno giocato in dieci uomini per tutto il secondo tempo e per poco non sono pure riusciti a vincere la partita. Per quanto riguarda la rosa a disposizione dei nostri avversari, spiccano i molti giovani di indubbio valore per lo più prelevati dalla Primavera del Pordenone. Sono una squadra fisica e tonica che aggredisce l’avversario e per questo non avremo vita facile. Ho detto ai miei ragazzi di giocare con calma senza sprecare energie per cercare la vittoria a tutti i costi, sappiamo a nostre spese che una gara si può decidere anche all’ultimo minuto. Per questo mi aspetto una formazione equilibrata in campo che giochi con lo stesso impegno dimostrato nelle ultime sfide che ci hanno visto fronteggiare bene l’avversario di turno. Ovviamente noi cercheremo di ritornare alla vittoria che ormai ci manca da troppo tempo anche se non abbiamo ancora tutti i giocatori a disposizione». Il tecnico dell’Union conferma di avere ancora qualche dubbio in attacco: «Se dovessi puntare su Visinoni, giocatore sul quale credo molto, mi aspetto che dimostri di non essere il calciatore sceso in campo contro il Kras (partita nella quale fu anche espulso, ndr)». Probabile formazione (4-2-3-1): Noè; Niero, Zanette, Trevisiol, Furlan; Rossi, Serena; Palmieri, Visinoni, An. Nobile; Comin.

Ore 13.40 – (Messaggero Veneto) Già che ci siamo, proviamoci. Detto sinteticamente, potrebbe essere il pensiero che alberga in casa Tamai. Mobilieri a 2 punti dalla zona play-off, ovvero dal quinto posto ora occupato dalla Sacilese, che avrà a che fare con il difficilissimo impegno interno col Padova. E allora la gara odierna, in casa col Mori Santo Stefano, sinora sempre sconfitto lontano dal suo stadio, potrebbe offrire ai mobilieri l’occasione giusta per l’aggancio ai “cugini”, se non il sorpasso. «Attenzione –avverte però il tecnico Stefano De Agostini – a sottovalutare il Mori, anche perchè noi soffriamo le squadre molto chiuse». Ma la voglia di bissare il largo successo sul Montebelluna è tanta. Ed è accresciuta dal fatto di disporre finalmente di quasi tutta la rosa a disposizione. Oggi al rientro nell’undici titolare il giovane Dal Bianco. Probabile 4-3-3: Peresson; Rigutto, Brustolon, Faloppa, Dal Bianco; Pavan, D. Furlan, Petris; F. Furlan, Sellan, Zambon. L’altra sfida. È uno scontro diretto in chiave salvezza. Il Fontanafredda ci arriva carico per l’impresa di domenica scorsa, quando al Tognon ha fermato l’Altovicentino. Ma oggi a Mogliano, campo della matricola Union Pro, i rossoneri saranno privi due pedine a dir poco importanti come Malerba in difesa e Florean in attacco. Ci si può consolare con il rientro di Ortolan, mentre in attacco mister De Pieri (colpito da un grave lutto in settimana) dovrebbe schierare il tridente dei baby terribili Alcantara-Salvador-Grotto. Dall’altra parte un’Union Pro che si annuncia in ripresa, dopo i pareggi con Tamai e Triestina, e alla ricerca di un successo interno che manca dallo scorso 28 settembre. Compito dei rossoneri, allungare l’astinenza dei ragazzi di Feltrin. Probabile 4-3-3: Vicario; Cao, Ianneo, Zorzetto, Nastri; Ortolan, Tonizzo, Tellan; Alcantara, Salvador, Grotto.

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Per questioni di rivincita. E per questioni di classifica, soprattutto. Union Ripa La Fenadora-Arzignanochiampo (ore 14.30) sarà questo e tanto altro ancora. Undici giorni dopo gli ottavi di finale di Coppa Italia (vinti per 2-1 dai bellunesi) la Banda Beggio ci riprova, stavolta in campionato. «Sarà tutta un´altra partita – commenta il tecnico Paolo Beggio -. La gara di Coppa è stata un intermezzo settimanale, dove qualcuno si è anche mascherato non facendo giocare tutti i possibili titolari. Ma un vantaggio c´è stato ugualmente: quello di vedere dal vivo alcuni elementi che non si conoscevano e avere la possibilità di preparare la gara sotto un´altra dimensione». Nel frattempo, la striscia positiva dell´Union Ripa si è allungata: sono sette i risultati utili consecutivi, fatti di ben cinque vittorie. Numeri pesanti che giustificano il quarto posto in classifica, soffiato proprio alla Sacilese, vittima della Banda Beggio sette giorni fa. «Quello dell´Union Ripa – prosegue poi il tecnico – è un campo particolare, come l´ambiente. Possiamo dire la nostra, dopo queste ultime due vittorie ci siamo ricompattati». Sottolineatura non da poco, vista l´aria che tirava non più di 15 giorni fa. «Forse quello che ci ha fatti riprendere è stato il fatto di non esserci mai imposti delle pressioni prima, così come adesso non vogliamo lusingarci. Il segreto è mantenere sempre il giusto profilo. Siamo stati bravi ad avere sempre la stessa faccia». E sul remake della sfida, Beggio commenta: «Dobbiamo giocare con le nostre armi che ci hanno fatto fare risultato anche con un´altra grande come la Sacilese». E sugli interpreti, il tecnico mette una pulce: «In settimana ci sono stati ragazzi che si sono allenati particolarmente bene, potrebbe anche essere che il detto “squadra che vince non si cambia” non si avveri per una domenica…». Nessuno squalificato nelle fila dell´Arzichiampo, il Ripa deve invece fare i conti con la squalifica dell´allenatore Parteli e di Dassié e Andreol, cui si aggiunge l´infortunio di Tomasi. «Davanti loro sono bravi con Trinchieri e Marchetti – ha detto il terzino neroverde Halil Gjoshi – ma anche a centrocampo sono messi bene, mentre non sono irresistibili dietro. Bisogna attaccarli alti, aggredendoli subito».

Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Per l’Union Ripa La Fenadora si rinnova la sfida con l’ArzignanoChiampo. I neroverdi, quarti con 22 punti, ritrovano, oggi al Boscherai, la formazione vicentina, nona con 15 punti, dopo averla eliminata due settimane fa, con il punteggio di 2-1, negli ottavi di Coppa Italia. «Nonostante il successo – spiega il vice allenatore dell’Union, Mauro Fin, che parla a nome dello staff, essendo squalificato Max Parteli che oggi sconta il secondo dei tre turni di stop – sarà una sfida molto difficile come tutte le altre partite. Le gare di Coppa hanno storia a sé, anche se l’obiettivo è sempre il medesimo: vincere». I vicentini sono comunque una squadra ostica che non concederà nulla grazie alle proprie individualità qualitativamente elevate, basti pensare a Marchetti (autore del gol in Coppa) oppure Fracaro che segnò al Ripa La Fenadora nella scorsa stagione quando vestiva la maglia della Sacilese. Sarà sufficiente ripetere la prova di Coppa? «La vittoria è nelle nostre corde. In quell’occasione noi sfruttammo bene il turnover mentre i vicentini schierarono la formazione base o comunque poco distante da quella standard. Quindi, ci sono buone possibilità anche se nulla è scontato. La gara era stata condotta per 60 minuti dal Ripa La Fenadora in modo ottimo, ma appena abbiamo concesso un po’ di spazio, i vicentini si sono subito fatti pericolosi. Non dobbiamo ripetere questo errore». Oltre ad Andreolla sarà fuori anche Dassié: come cambierà il centrocampo? «Da Tibolla a Venturin, tutti hanno dimostrato di essere all’altezza dell’impegno richiesto. Ci sono quindi buone soluzioni a disposizione dell’allenatore e ognuna di queste da massima garanzia». Con 7 risultati utili consecutivi, l’Union ha trovato il passo giusto. «Era sufficiente trovare la compattezza giusta, cosa che in questo momento della stagione c’è. Lavorare in una certa maniera e sfruttando la forza del gruppo paga e continuerà a pagare anche nella prossime partite. L’ArzignanoChiampo arriva da due successi consecutivi, con il Kras e con la quotata Sacilese, e sarà avversario degno». Oggi al Boscherai rivedremo in campo De Carli dopo lo stop defaticante di domenica scorsa. Questa la possibile formazione: De Carli, Gjoshi, De March, De Checchi, Salvadori, Tibolla, Antoniol, Cibin, Solagna, Brotto, Moresco.

Ore 13.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) I risultati? Eccezionali. Alla vigilia di un match che se dovesse terminare con un successo sarebbe sì eccezionale, Roberto Vecchiato guarda a quanto fatto fino a oggi e ammette: «Sì, siamo andati ben oltre le nostre aspettative – dice l’allenatore del Belluno -: i risultati raccolti in questi mesi sono eccezionali». E oggi, in casa dell’Altovicentino capolista, caccia alla nuova impresa. «Ci sarà da soffrire, loro sono costruiti per vincere il campionato e a fronte di tante armi hanno ben pochi punti deboli. Noi però dobbiamo giocare la nostra partita dimostrando chi siamo anche questa volta». Se in estate le avessero raccontato di un campionato così? «Avrei faticato a crederci, anche perché benché tutti continuino a dire che siamo sempre gli stessi, abbiamo cambiato quattro undicesimi e tutti i giovani. Mica poco». E allora come avete fatto? «Con un ottimo mercato, sbagliando nulla con i pochi mezzi a disposizione che avevamo, dicendoci cose importanti nello spogliatoio e con il lavoro sul campo. Così». A proposito di mercato… «In entrata non esiste mercato, sono partiti Prünster e Moretti per loro comprensibile scelta. Tra un mese “acquisteremo” Radrezza. Paoletti? È per la Juniores. Pellicanò? Mi ha detto che resta, altrimenti non sarebbe partito Prünster. La difesa è l’unico reparto che va rivisto perché abbiamo due soli centrali, ma da una settimana stiamo lavorando per adattare ed educare al ruolo Pescosta e Pellicanò e in più faremo salire qualche nostro giovane da formare. È un rischio, certo, ma abbiamo deciso di fare così. Oggi siamo quarti nella classifica giovani di valore e la meglio piazzata in classifica. Anche questo è un risultato». Il prossimo anno si cambia presidente. «Dopo due anni di Carbonari e due di Gallio se ho ben capito ora tocca a Perissinotto (sorride Vecchiato, ndr). Per me fa lo stesso, uno dei tre va benissimo».

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) «Mi aspetto una grande prestazione». Queste le parole di Enrico Cunico, tecnico dell´Altovicentino che oggi tra le mura amiche affronta il Belluno, seconda forza del torneo, per quello che sarà senza ombra di dubbio il big match della giornata (ore 14.30). I NUMERI. Con il Padova impegnato a Sacile, altro match stuzzicante, gran parte delle attenzioni in questo 13° turno di campionato saranno riservate allo stadio Fiori. Basta qualche dato per capire la portata dell´evento: bianconerorossoazzurri primi a quota 32 punti, gialloblu sul secondo gradino del podio attardati di sole tre lunghezze, ma forti della miglior difesa del girone (8 le reti incassate). Il confronto poi è tra due attacchi stellari: Peluso e compagni sono andati a bersaglio in 27 occasioni, mentre il fronte offensivo capitanato da Corbonese ne ha realizzati appena tre in meno. Gli ingredienti per una grande sfida ci sono tutti, anche perché non bisogna dimenticare che il Belluno in trasferta, eccezion fatta per la sconfitta di misura rimediata a Padova e il pari con il Dro, ha sempre vinto. «Ce la vedremo contro una formazione collaudata, dall´ossatura importante e che dopo quanto di buono fatto nella passata stagione – spiega Enrico Cunico- quest´anno sta confermando in pieno le aspettative della vigilia. È la classica partita da tripla per la quale è impossibile azzardare un pronostico stando al potenziale delle due squadre». SOLO IL BELLUNO IN TESTA. L´Altovicentino, in dubbio la presenza di Dalla Riva, si presenta all´appuntamento dopo il pari di Fontanafredda che non ha soddisfatto Cunico. «Domenica s´è sbagliato atteggiamento mentale, ma sono sicuro che i ragazzi non commetteranno lo stesso errore viste anche le motivazioni e gli stimoli che una sfida come quella odierna può regalare. Serviranno attenzione e fame di vittoria e dovremo pensare solo al Belluno lasciando stare le chiacchiere di mercato, che creano solo confusione». ZUBIN. Categorico anche il presidente Dalle Rive: «Fino alla fine dell´andata non ci muoveremo sul mercato, per cui ribadisco che su Zubin come su altri attaccanti le notizie che si sentono sono senza fondamento».

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Ancora una volta ridotto all’osso da squalifiche e infortuni, l’Abano affronta il Mezzolara con l’obiettivo di limitare i danni. Con ben nove squadre racchiuse in soli tre punti, dai playout alla zona salvezza a ridosso dei playoff, nessuno può sentirsi al riparo: «Fino ad ora contro le grandi ci siamo sempre espressi bene», spiega mister De Mozzi. «Ma quando l’abbiamo fatto è stato anche perché eravamo al completo. Oggi avremo gli uomini contati». Senza gli infortunati Zompa, Bilato, Guccione, Danieletto e senza pure lo squalificato Antonioli, l’Abano sarà costretto a lanciare dal primo minuto il giovanissimo Trovò, classe ’97 che fino alla passata stagione militava addirittura negli Allievi. «Porto con me diversi juniores che non si sono mai nemmeno allenati con noi e portare a casa i tre punti sarebbe una bella impresa. Il Mezzolara è una buona squadra, che negli ultimi anni è stata sempre nelle prime posizioni. Oggi stanno facendo un po’ di fatica, ma il girone è molto più difficile». E meno male che lunedì apre il mercato e i neroverdi potranno finalmente puntellare una squadra che fino a ora è stata colpita da una serie interminabile di sfortune: «Non possiamo pensare di fare il mercato delle grandi, ma abbiamo bisogno di un difensore centrale e di un attaccante d’area». A centrocampo l’innesto è già bello e deciso: lunedì arriverà il tesseramento per l’olandese Jaime Bruinier, ex Vitesse e Sparta Rotterdam, che a inizio stagione non aveva superato i provini del Padova che poi scelse di andare su Nichele. «Un centrocampista fisico, di corsa, discreto tecnicamente, abile nel gioco: ci darà una grossa mano».

Ore 12.30 – (Gazzettino) Tocca ad Abano e Thermal oggi alle 14.30 nel girone D. I neroverdi vanno a fare visita al Mezzolara (si gioca a Budrio) con gli uomini contati. È emergenza soprattutto nel pacchetto centrale della difesa dove mancheranno gli infortunati Zompa e Bilato e lo squalificato Antonioli. Assenze anche negli altri reparti dove le strategie di mercato si fanno già sentire: hanno lasciato il gruppo il centrocampista Danieletto e l’attaccante Guccione, e sono sul piede di partenza anche Da Ros e Beccaro, entrambi comunque oggi a disposizione. «Per come siamo messi serve un’impresa per fare risultato – afferma Massimiliano De Mozzi – In difesa abbiamo praticamente la squadra juniores, anche se è giusto dare fiducia ai ragazzini. Dobbiamo stare tranquilli, concentrarci sulla prestazione e provarci». A centrocampo il tecnico può contare su Ballarin, De Cesare e Baccarin, e in attacco su Bortolotto, Barichello e Franceschini. Quanto al Thermal, va a caccia di punti salvezza allo stadio di Monteortone anche se lo attende un compito arduo con la capolista Rimini. I bianconeri sono in silenzio stampa.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Allo stadio delle Terme arriva la capolista. Oggi la Thermal affronterà il Rimini (calcio d’inizio alle 14.30, arbitro Pietro Scatigna di Taranto), formazione che proprio domenica scorsa si è presa la vetta della classifica. Sarà un match complicato, dunque, per i rossoverdi di mister Vinicio Bisioli, che dopo la sconfitta esterna a Montemurlo col Jolly e il pareggio con la Ribelle si sono stabilizzati nella medio-bassa classifica. Un eventuale colpaccio ai danni del Rimini, allenato da Marco Cari, faciliterebbe (e non poco) la Thermal nella scalata verso i piani alti, visto e considerato che tra il quindicesimo e il settimo posto (occupato dai gemelli diversi dell’Abano) ci sono appena quattro punti di distacco. Il Rimini, dal canto suo, non salirà di certo in Veneto per fare il compitino, anche perché, in vetta, la bagarre è più che mai accesa. Delta Porto Tolle, Correggese e Este sono tutte lì, e un passo falso rischierebbe di far perdere l’ennesimo treno per la fuga solitaria. Sadocco e compagni, però, hanno già sgambettato avversari di tutto rispetto come Fiorenzuola (1-1 nella partita d’esordio) e Piacenza (nel 4-2 rocambolesco di due settimane fa), e potrebbero fare il tris con la truppa della Riviera. Il Rimini, in ogni caso, sta vivendo un momento fantastico, spinto dalla fantasia dell’ex Catania Adrian Ricchiuti e dal bomber Manuel Pera, che ha già segnato 12 gol in 14 partite. Il collega di sponda aponense Daniele Rocco è ancora fermo a quota cinque, ma l’intesa con gli altri attaccanti, Franciosi e Cacurio su tutti, funziona ancora bene. Mister Bisioli dovrà comunque fare a meno del solito Neagu, fuori dall’inizio della stagione per infortunio.

Ore 12.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «È una partita che piacerebbe giocare anche a me, in mezzo al campo, a fianco del nostro capitano (Stefano Favret, ndr), contro un grande avversario come il Padova e con una cornice di pubblico fantastica (attesi al XXV Aprile un migliaio di supporters patavini, ndr) fantastica. Invece – sorride Mauro Zironelli – mi dovrò accontentare di giocare il terzo tempo che qui da noi, come a Tamai, è da Champions League». Il tecnico della Sacilese (quinta con 21 punti) non sente la tensione che ti aspetteresti alla viglia dello scontro con la schiacciasassi biancoscudata, nonostante le due sconfitte di fila alle spalle e il rischio di venire estromesso dalla zona playoff. ASSENZE IMPORTANTI – Anche il Padova (primo assieme all’Altovicentino con 32) ha perso qualche certezza martedì nel posticipo (1-1) con la Clodiense. Inoltre giunge in riva al Livenza senza uomini importanti come Cunico e Nichele (squalificati) e con “Rulo” Ferretti in forte dubbio. «Già – annuisce Ziro – ma loro pescheranno alternative nella rosa. Le assenze nostre pesano di più». Sottovia (contusione) e Manucci (affaticamento) cominceranno probabilmente in panca. Partiranno (3-4-3) Favaro, Peressini, Baggio, Bolzan, Grion (Craviari), Boscolo Papo, Favret, Beccia, Beccaro, Spagnoli e Cima. Nel Padova, oltre a mister Carmine Parlato, ci saranno altri tre ex sacilesi: Dionisi, Niccolini e Segato. Vista l’attesa partecipazione di pubblico le biglietterie apriranno alle 10, i cancelli alle 13. Inzio della gara 14.30.

Ore 11.50 – (Messaggero Veneto) Un “XXV aprile” pieno come poche altre volte, una rivale di grande blasone con rinnovate ambizioni di grandezza, la voglia di smentire il pronostico avverso. Tre elementi di un pomeriggio speciale, quello che oggi attende la Sacilese e i suoi tifosi, al cospetto del Padova, capolista con l’Altovicentino, e del solito esodo biancoscudato sugli spalti. Medicina. La Sacilese sembra avere il raffreddore. Le due sconfitte di misura patite con Belluno e Arzignano hanno allontanato il terzo posto e destato un po’ di apprensione. Ma la medicina giusta potrebbe chiamarsi proprio Padova: un’avversaria che offre motivazioni particolari e in un contesto, come detto, inusuale per l’impianto liventino. «Una cosa è certa – avverte il tecnico biancorosso Zironelli – sebbene loro abbiano una rosa di categoria superiore e sinora in trasferta abbiano sempre vinto, noi proveremo a fare la partita e a imporci. Voglio una squadra che giochi con la testa libera, consapevole della grande forza degli avversari, ma pure convinta dei propri mezzi. Peccato soltanto per alcune assenze importanti». Le ultime. Zironelli non avrà Manucci, alle prese con un fastidio muscolare, e deciderà soltanto all’ultimo se schierare Sottovia (contusione) al centro dell’attacco. Al posto del primo si vedrà dal via il nuovo acquisto Bolzan, all’esordio da titolare dopo lo spezzone di Arzignano. Altra novità in difesa il rientro di Peressini, dopo due giornate di squalifica, per Biasi Manolache. Diverse incognite, invece, dal centrocampo in su: ballottaggio Grion-Craviari sulla destra, e se Sottovia non ce la facesse, pronto Cima, al fianco di Spagnoli e Beccaro nel tridente. In alternativa, Boscolo Papo trequartista dietro due punte. Infallibile. Sei su sei sinora per il Padova fuori casa: un ruolino di marcia esaltante. Ma oggi Carmine Parlato, che guiderà la colonia di ex composta da Dionisi, Niccolini e Segato, non avrà a disposizione gli squalificati Cunico e Nichele, e rischia di non poter disporre pure del bomber argentino Ferretti, reduce da una contrattura. Difficile che il tecnico campano lo schieri dal primo minuto: molto più probabile un inserimento in corsa, e se il risultato lo richiederà. Dal via, come unica punta, dovrebbe vedersi l’ex Udinese, Tiboni, che vanta un gol in serie A con l’Atalanta. Biglietti. Biglietteria aperta dalle 10 stamattina al “XXV” aprile per evitare code al botteghino. Si dovrebbe, maltempo permettendo, andare verso il tutto esaurito (1.200 persone). Spettacolo sugli spalti e, si spera, anche in campo.

Ore 11.30 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Petkovic; Dionisi, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Bedin, Segato; Aperi, Mattin, Mazzocco; Tiboni.

Ore 11.20 – (Gazzettino) Poi Parlato fa un passo indietro. «Nella valutazione della gara di martedì va vista anche la prestazione della Clodiense e quando l’avversario tiene un ritmo infernale sin dall’inizio, se non si prendono le misure a livello fisico e mentale, è difficile». Relativamente alla formazione, oggi potrebbe scattare il turno del giovane svedese Mattin, schierato alle spalle della punta (probabilmente Tiboni) o davanti alla difesa. «Può starci, è un elemento polivalente per la zona centrale del centrocampo, con tecnica e dinamismo. Vedrò chi scegliere come giovane tra lui Busetto e Pittarello». In ballo la conferma del 4-2-3-1, con Segato e Bedin in mediana e Mazzocco avanzato, o l’utilizzo del 4-1-4-1 con Segato davanti alla difesa. Anche a Sacile non mancherà il consueto seguito caloroso di tifosi, con i pullman dell’Aicb e del club Fossa dei Leoni e il resto del popolo biancosudato, ultras compresi, che si muoverà in auto. Botteghini aperti dalle 10, biglietti a 10 euro; disponibili 500 posti nella gradinata scoperta, con possibilità di optare pure per la tribuna coperta (1.250 posti).

Ore 11.10 – (Gazzettino) In casa biancoscudata indisponibili per squalifica Nichele e Cunico, con Ferretti (e pure Petrilli) in forte dubbio, anche se ieri nella rifinitura i due hanno in parte disputato le partitelle con i compagni. «Ferretti non è al cento per cento, partiamo in ventidue e poi ci confrontiamo prima della gara. Non mi piace parlare di assenze, avrei preferito affrontare gli avversari con tutta la rosa, ma non ci piangiamo addosso e sappiamo che fa parte del gioco e che il gruppo, seppure con assenze importanti, ha sempre dimostrato che con carattere, forza nel reagire e generosità può sopperire a queste mancanze». E proprio le doti mentali potrebbero quindi rivelarsi decisive nell’occasione, a maggiore motivo dopo la prova non brillante di martedì con la Clodiense. «Bisogna fare in modo di avere quell’ulteriore fame che ci è finora servita per realizzare un cammino importante e sarà necessario ancora di più giocare in undici e restare concentrati, anche perché loro hanno recuperato prima le energie e potrebbero avere la gamba un po’ più reattiva».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Il valore della Sacilese, quinta forza del campionato, tre assenze pesanti, salvo un difficile recupero in extremis di Ferretti, due giorni in meno di lavoro rispetto agli avversari. Bastano questi pochi elementi per sottolineare le difficoltà dell’impegno che attende oggi il Padova allo stadio “XXV Aprile” contro una formazione che Carmine Parlato ha già allenato in passato, lasciando un ottimo ricordo. Parlare di un vero e proprio banco di prova non è dunque improprio, il tutto nella domenica che prevede pure la sfida a Valdagno tra l’Alto Vicentino, formazione che divide il primato con i biancoscudati, e il Belluno che occupa il gradino più basso del podio, attardato di tre lunghezze. «È sicuramente una giornata importante – conferma l’allenatore del Padova – ma voglio guardare a casa nostra, dato che mancano ancora più di venti giornate. Ci attende una delle trasferte più difficili del campionato, contro una squadra che gioca bene e senza paura, forte nel collettivo e con ottime individualità. Cercheranno di romperci le uova nel paniere – aggiunge – conosco l’ambiente e so che dobbiamo attenderci una bella accoglienza, ma poi non ci regaleranno niente, anche perché devono reagire alle ultime due sconfitte».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Due padovani doc sulla strada dei biancoscudati. Marco Beccaro e Dario Sottovia – dodici sigilli in due – sono le punte di diamante della Sacilese. Per Beccaro, originario di Reschigliano, la sfida con il Padova è una questione di cuore: dodici anni nel settore giovanile biancoscudato con tanto di fascia di capitano nella Berretti, e allenamenti in prima squadra agli ordini di Ezio Rossi prima e Carlo Sabatini poi. «Sono tifoso del Padova, quando in estate ho saputo che era scomparso ci sono rimasto malissimo. Giocarci contro sarà un’emozione bellissima dato che nel club biancoscudato ho trascorso tutta la mia infanzia e mi hanno fatto crescere come uomo e come calciatore. Ho molti amici che vanno in tribuna Fattori, e sono amico di Cunico e Ferretti con i quali ho giocato insieme l’anno scorso al Marano». Beccaro è uno dei giocatori più gettonati in serie D avendo militato anche con Real Vicenza (due stagioni) e con Mezzocorona e Domegliara in Lega Pro. Se segna al Padova esulta? «Anche se è la mia squadra del cuore è giusto farlo dato che gioco per la Sacilese, è una questione di rispetto per i miei compagni e per chi mi ha dato fiducia a inizio anno». Cosa deve temere la Sacilese della truppa di Parlato? «Il Padova ha giocatori che conoscono bene la categoria, nell’ambiente si è creato un grande entusiasmo e i tifosi sono il dodicesimo uomo in campo. Noi veniamo da due sconfitte consecutive, anche se abbiamo espresso sempre il nostro calcio. Ce la metteremo tutta per portare a casa i tre punti, ma non sarà facile». Per Sottovia, che è di Campodarsego, nessun passato invece nei biancoscudati. Anche lui l’anno scorso era al Marano, insieme a Cunico e Ferretti. «Ogni tanto qualche messaggio ce lo mandiamo, come in occasione del nostro 2-2 con l’Altovicentino nel quale abbiamo segnato proprio io e Beccaro». Sottovia ha accusato un piccolo problema fisico nell’allenamento di venerdì, ma dovrebbe essere della partita: «Il Padova ha una rosa importante, noi siamo un po’ più contati, anche se giochiamo bene e il nostro allenatore è molto bravo. Se troviamo la domenica giusta, non sarà facile per i biancoscudati». Se segna esulta? «Sì, non sono un ex. Ma lo faccio sempre con rispetto».

Ore 10.30 – (Mattino di Padova, il punto di Stefano Volpe dal titolo “Novembre è da sempre il mese più duro”) November Rain, cantavano una ventina di anni fa in Guns and Roses. La pioggia di novembre, quella che storicamente si è sempre abbattuta sul campionato bincoscudato. Dagli intoppi di Sabatini e Calori, passando per quelli di Dal Canto e Pea, novembre ha sempre rappresentato un mese nero e che in molti casi ha preparato il terreno per le rivoluzioni di Cestaro. Ora che novembre sta per finire, nel primo campionato della Biancoscudati Padova è tutta un’altra storia, visto che suonerebbe alquanto stonato parlare di involuzione, per una squadra costruita in fretta e furia e capace di raccogliere 10 vittorie e 2 pareggi da inizio campionato. E se fortunatamente i borbottii di qualche tifoso sono già stati sovrastati dagli incitamenti della maggior parte, non si può non indicare nella partita di Sacile di questo pomeriggio, uno snodo importante nel cammino del Padova. Niente novembre di crisi, dunque, come in altri anni per i biancoscudati e anche per Carmine Parlato (il suo peggior mese nello straordinario campionato dello scorso anno con il Pordenone), sebbene gli unici due stop siano arrivati proprio nelle ultime settimane. Prima il pareggio con la Triestina, quindi l’ultimo 1-1 contro la Clodiense, specchio di una squadra meno brillante rispetto all’avvio di stagione e che sopratutto nell’ultimo mese (giusto per restare in tema) non è mai riuscita nemmeno una volta a mantenere la porta inviolata. Ed è questo l’aspetto che più rode a Parlato, che ha chiesto ai suoi una prova di spessore e solidità difensiva al cospetto, questo pomeriggio, dell’attacco più forte (alla pari proprio di Biancoscudati e Altovicentino) del girone. Riuscire a bloccare il tridente della Sacilese, risulterebbe un altro gradino superato in una scalata sempre più intensa e vertiginosa condotta a braccetto con i rivali dell’Altovicentino. E nonostante Parlato si concentri solo sui suoi, c’è da scommettere che oggi l’orecchio sarà teso al campo di Valdagno, dove l’altra capolista affronterà il duro scoglio del Belluno, sperando che i gialloblù abbiano la forza per fare l’impresa e rientrare in corsa per la promozione.

Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Petkovic; Dionisi, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Bedin, Segato; Ilari, Mattin, Mazzocco; Tiboni.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) In avanti, invece, sarà possibile contare su Ferretti? «Gustavo è ancora in dubbio, stamattina nella rifinitura (ieri, ndr) ha provato a sentire la tenuta della gamba ma non è al cento per cento, quindi dovremo aspettare la domenica per decidere se utilizzarlo. Può andare in campo, oppure in panchina lasciando il posto a Tiboni o Pittarello, vedremo». Per il resto, ha altri dubbi? «No, la formazione è quasi fatta, la rifinitura mi è servita per verificare un paio di situazioni. I momenti prima della gara non sono facili, non ho mai certezze e solo quando siamo sul campo mi posso rendere conto se la scelta sia stata quella giusta. Quella di oggi è una trasferta difficilissima, l’unico nostro pensiero dev’essere quello di giocarcela come una finale, con grande concentrazione, perché non ci regaleranno nulla». Tra Altovicentino e Belluno, quale risultato preferirebbe? «Credo che il 99% della nostra corsa dipenda da noi, quindi continuo a non darci peso. Qualsiasi cosa succederà, la strada è lunga. Se dovesse vincere il Belluno, allora potrebbe aprirsi una corsa a tre in testa alla classifica, e allora chissà».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) È così temibile, questa Sacilese? «Il loro punto di forza è il collettivo, ma non dimentico le loro individualità. Forse siamo abituati a pensare che il Padova abbia dei buoni giocatori, e che le avversarie siano al di sotto di noi: facciamo attenzione, oggi non andiamo a giocare contro gente scarsa, affrontiamo una squadra che ha giocatori bravi ed esperti». Dopo che con la Clodiense siete rimasti un po’ a guardare, cos’ha detto in questi giorni ai suoi giocatori? «Che abbiamo fatto fatica, ma che alla Clodiense vanno dati i giusti meriti. Il Padova non deve riscattarsi, perché martedì non è stata un’occasione persa: se il campo ha detto che il pari era giusto, non penso ai due punti lasciati per strada. Il problema, forse, è che la Sacilese sarà più riposata di noi». Con tante assenze a centrocampo può arrivare il momento dell’esordio di Mattin? «Ci può stare, non ho ancora deciso perché sto ragionando chi far entrare come quarto under: c’è lui, ma ci sono anche Busetto e Pittarello, diciamo che il primo a centrocampo può essere polivalente e giocare in diversi ruoli, ha tecnica e dinamicità».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Si riparte da dove ci si era lasciati: due squadre sole al comando, lanciate in una lunga corsa che troverà compimento solo a maggio con l’ultimo scontro diretto. Nemmeno il pareggio dell’Altovicentino, una settimana fa a Fontanafredda, è riuscito a spostare gli equilibri, col Padova fermato martedì dalla Clodiense. Oggi, però, c’è qualcosa in più: nella domenica di fuoco in testa alla classifica del girone C, c’è un Belluno lanciato a soli tre punti dalle due battistrada che va a far visita alla formazione vicentina, con il Padova impegnato invece sul campo della quinta in classifica. Le premesse per una domenica di grande spettacolo ci sono tutte, perccato solo per le assenze di Cunico, Nichele e quella quasi certa di Ferretti che complica i piani della squadra di Parlato: «Non piangiamoci addosso», taglia corto l’allenatore dei biancoscudati, «Avere tutta la rosa sarebbe stato un bene, ma squalifiche e infortuni sono parte del gioco e ogni tanto bisogna mettere in preventivo qualche assenza. Il gruppo ha sempre dimostrato che con unione e spirito di sacrificio può sopperire alle qualità che vengono a mancare. E sarà così anche oggi, anche se quella che ci attende è una delle trasferte più difficili del campionato».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Negli ultimi anni è riuscita, anche con Carmine Parlato in panchina, a diventare una delle realtà più in vista del calcio dilettantistico del Triveneto. È la Sacilese, nata nel 1920 e presa in mano quattro anni fa dall’attuale presidente Gianpaolo Presotto, dopo che nel 2009 aveva raggiunto il suo massimo risultato con l’undicesimo posto in Seconda Divisione di Lega Pro. Oggi la squadra, guidata in panchina da Mauro Zironelli, già calciatore di Vicenza e Venezia ed ex allenatore dell’Abano, rischia di dover rinunciare a Dario Sottovia: l’ex giocatore dei Este e Albignasego è in dubbio per un fastidio muscolare, e se non dovesse farcela verrebbe rimpiazzato da Cima con il dirottamento dell’altro padovano, Marco Beccaro, al centro dell’attacco. In difesa spazio al nuovo acquisto Bolzan, giunto a Sacile la settimana scorsa dopo il grave infortunio occorso a Grazzolo, operato in settimana al ginocchio.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Nessuna prevendita in settimana, ma anche senza la conferma diretta dei dati quella di oggi sarà un’altra domenica a tinte biancoscudate. Dovrebbero essere diverse centinaia, almeno cinquecento, i tifosi padovani che si metteranno in viaggio per Sacile per la terza – e ultima – trasferta in terra Friulana che ha visto la squadra di Parlato uscire sempre vincitrice già contro Tamai e Fontanafredda. I biglietti per la partita, al costo di dieci euro l’uno, saranno disponibili dalle 10 di questa mattina quando apriranno i botteghini dello stadio XXV Aprile, mentre i cancelli saranno aperti dalle 13. Per evitare code probabilmente è meglio arrivare in anticipo in modo da acquistare il biglietto comodamente.

Ore 09.00 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Petkovic; Dionisi, Sentinelli, Niccolini, Degrassi; Segato, Bedin; Ilari, Mattin, Mazzocco; Tiboni.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) L’impressione è che possa toccare a Tiboni, almeno inizialmente, sia per una questione di logica, sia per offrire al centravanti di Desenzano sul Garda un’ultima possibilità per dimostrare il suo valore, mai veramente emerso dal suo arrivo a Padova. E mentre radio-mercato continua il suo tam-tam su Emil Zubin, ieri fuori dall’undici titolare a Bolzano in Alto Adige-Pordenone, l’immediato presente racconta che l’Alto Vicentino aspetta il Belluno nell’altro big-match di giornata e che il duello con il club guidato da Rino Dalle Rive continuerà così quasi certamente fino al termine della stagione in corso. Oggi le assenze a Sacile saranno molto pesanti. Le squalifiche di Cunico e Nichele obbligheranno Parlato a rivedere la formazione e probabilmente anche lo schema tattico: «I ragazzi sanno benissimo quali sono i difetti da correggere — chiude l’allenatore biancoscudato — e sappiamo cosa dobbiamo fare per nasconderli. Avrei preferito qualche giorno in più per recuperare le energie, ma sapevamo da un mese che si giocava di martedì e questo non deve costituire un alibi in alcun modo». I tifosi ci credono e seguiranno come sempre la squadra in massa, ma quella odierna è davvero la trasferta più complicata che il Padova affronta dall’inizio del campionato. Vincere sarebbe una prova di forza maestosa anche agli occhi della concorrenza, ma i rischi di «steccare» questa volta sono concreti. Tocca al Padova gonfiare il petto e mostrare i muscoli, stavolta più che mai. Il primo tentativo di fuga si è infranto sul pari interno con la Clodiense, oggi a Sacile bisogna dare un segnale.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Il grande dubbio della vigilia si chiama Gustavo Ferretti. A Padova si sfoglia la margherita e la scelta è davvero complessa: rischiare grosso e puntare sul «Rulo» in una partita chiave come quella contro la Sacilese, o andare sul sicuro perdendo qualità ma evitando rischi di ricadute che sarebbero rovinose? Carmine Parlato si è preso la notte per riflettere e per ponderare al meglio la decisione, per nulla facile anche per un tecnico preparato ed esperto come lui. In attesa di capire come verrà rinforzato il reparto offensivo e chi sarà il prescelto fra Zubin e Zanardo per aumentare peso in un reparto che vive troppo sulle spalle di Ferretti, ci sarebbero anche Tiboni e Pittarello come soluzioni-ponte per evitare di giocare alla roulette con i muscoli (fragili) dell’argentino. «Sarà una delle trasferte più difficili del campionato — ammette l’allenatore campano — visto che affronteremo una buona squadra che giocherà senza alcun timore e che vorrà reagire dopo le due sconfitte consecutive. Conosco l’ambiente ed i suoi modi, verremo accolti a dovere con grande educazione ma non ci regaleranno niente. Il loro punto di forza? Senza dubbio il collettivo, ma hanno anche individualità forti come Favret. Hanno giocatori esperti e davvero bravi, ed è bello giocare con squadre così attrezzate. La loro è una sana e bella realtà e la società ti fa star bene». E su Ferretti nulla aggiunge rispetto ai dubbi disseminati lungo il percorso alla vigilia, che ha visto sia il Rulo che Petrilli in campo a lavorare con i compagni: «Valuterò prima della partita – taglia corto Parlato – vedrò se puntare su di lui oppure se andare su Tiboni o Pittarello».

Ore 08.38 – (Sacilese Calcio) La Sacilese calcio comunica che in occasione della gara con la Biancoscudati Padova in programma domenica alle 14.30 allo stadio XXV aprile, sarà eccezionalmente possibile acquistare i biglietti della partita in prevendita, recandosi dalle 10 di domenica nella biglietteria centrale dell’impianto biancorosso, nei cui pressi sarà pure allestito un chiosco. L’apertura dei cancelli è prevista alle 13, previo parere favorevole delle Forze dell’Ordine preposte. I tifosi ospiti saranno collocati nelle gradinate posizionate di fronte alla tribuna centrale e, in caso di necessità, anche nella zona nord dietro una delle porte. Ai tifosi biancoscudati interessati sarà pure riservato uno spazio nella tribuna laterale. Per la circostanza funzionerà su tutto l’impianto il servizio di videosorveglianza.

Ore 08.36 – Serie D girone C, il prossimo turno (tredicesima giornata, domenica 30 novembre ore 14.30): AltoVicentino-Belluno, Dro-Triestina, Kras Repen-Giorgione, Legnago-Clodiense, Montebelluna-Mezzocorona, Sacilese-Padova, Tamai-Mori Santo Stefano, Union Pro-Fontanafredda, Union Ripa La Fenadora-ArziChiampo.

Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino e Padova 32, Belluno 29, Union Ripa La Fenadora 22, Sacilese 21, Montebelluna e Tamai 19, Clodiense 18, ArziChiampo 15, Fontanafredda e Legnago 14, Giorgione 13, Dro, Kras Repen e Union Pro 10, Mori Santo Stefano 6, Triestina 5, Mezzocorona 3.

Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati della dodicesima giornata: ArziChiampo-Sacilese 1-0, Belluno-Legnago 3-1, Fontanafredda-AltoVicentino 1-1, Giorgione-Dro 3-0, Mezzocorona-Kras Repen 1-2, Mori Santo Stefano-Union Ripa 0-2, Padova-Clodiense 1-1, Tamai-Montebelluna 4-0, Triestina-Union Pro 0-0.

Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Supermercati Alì, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 29 novembre: rifinitura all’Appiani per i Biancoscudati, in gruppo anche Ferretti e Petrilli.




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