Live 24! Padova-Triestina, -4: doppio allenamento alla Guizza, domani l’amichevole con l’Arcella

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Ore 21.30 – (Trentino) Altro giro e altra sconfitta per il Mezzocorona, che rinvia di almeno un’altra settimana l’appuntamento con la prima vittoria stagionale. Quattro punti in otto giornate sono un bottino che definire preoccupante è puro eufemismo, se poi i quattro pareggi sono serviti solamente per annullare la penalizzazione, allora la situazione è quasi disperata. Il gol di Bentivoglio, il primo in assoluto in categoria per l’attaccante noneso e il secondo del campionato per la squadra di Luca Lomi, non possono bastare per trovare il bicchiere mezzo pieno in una giornata nella quale alcune dirette rivali nella corsa salvezza (Legnago e Fontanafredda) hanno guadagnato ben tre punti. La Triestina (che ieri ha cambiato allenatore: al posto di Lotti è arrivato il romano Ferazzoli, ex giocatore professionista e tecnico con una buona esperienza in categoria) è lì, ma sembra destinata a spiccare il volo, e allora su chi farà la corsa il “Mezzo”? Inevitabilmente sulle altre due trentine. Intanto la situazione societaria resta difficile e, in tutto questo, c’è anche chi (leggasi alcuni pseudotifosi: impossibile definirli in altro modo) non trova nulla di meglio di prendersela con i giornalisti.

Ore 21.10 – (Trentino) La situazione, oggettivamente, è difficile. Non tanto per l’attuale classifica bensì per l’atteggiamento di tanti, troppi giocatori. La sconfitta di domenica nella sfida diretta con il Legnago Salus, che ha un organico di tutto rispetto ma sta attraversando un momento difficilissimo, ha lasciato pesantemente il segno in casa Mori Santo Stefano. Che sarebbe stata durissima era cosa arcinota sin dalla scorsa estate, certo è che i lagarini sino a questo momento hanno dimostrato di non essere all’altezza della categoria. L’organico numericamente c’è, ma a livello di qualità la rosa a disposizione di Davide Zoller ha troppe “pecche”. Partiamo dal comparto over, nello specifico dalla difesa dove alcuni elementi cosiddetti esperti hanno sin qui reso molto meno rispetto a quanto era lecito attendersi. Su tutti Crestani, protagonista domenica di una prova estremamente negativa (errore decisivo in occasione della marcatura avversaria), ma più in generale incapace di essere leader nonostante sia l’unico con esperienza in categoria. Poi c’è la linea mediana: l’arrivo di Calliari, la cui condizione è però ovviamente approssimativa, porterà qualità ed esperienza, ma non può bastare. Cristelotti si danna l’anima (e questo è un dato incontrovertibile), mentre il rendimento di Sceffer e Tisi (giocatori che la serie D la conoscono bene) è deficitario. In avanti, invece, il problema è molto più semplice: Deimichei e Tranquillini sono giocatori con qualità tecniche indiscutibili e si stanno facendo in quattro, ma nessuno dei due può essere considerato un bomber di categoria. Zoller avrebbe gran bisogno di un attaccante all’altezza della situazione ma, si sa, le “punte” di serie D hanno costi troppo elevati per il bilancio della società lagarina. Detto dei “vecchi”, gli under stanno pagando a caro prezzo il salto di categoria: sino ad oggi il solo Dossi, elemento duttile e dotato di buona corsa, sta reggendo l’impatto con la serie D mentre tutti gli altri (anche chi, come Eisenstecken, ha già giocato in Quarta Serie) faticano moltissimo. Per salvarsi serviranno un cambio di marcia e, magari, un paio d’innesti a dicembre quando, si spera, non sarà troppo tardi.

Ore 20.50 – (Trentino) Chi sbaglia paga. E, in serie D, ad ogni errore grave corrisponde quasi sempre un gol incassato. Troppi sono quelli presi dal Dro, che domenica a Fontanafredda ha fatto e disfatto a proprio piacimento. Approccio perfetto alla gara, dominio assoluto del campo per una quarantina di minuti con tanto di gol del vantaggio e poi? Puff, l’ennesima follia difensiva della compagine gialloverde ha dato il via ad un’altra partita: i friulani hanno prima pareggiato, poi trovato la rete del vantaggio (ad inizio ripresa: evidentemente l’approccio al secondo tempo non è stato quello d’inizio gara) e hanno chiuso la partita al 90’ dopo che il Dro era rimasto in dieci per l’evitabilissima espulsione (per doppia ammonizione) comminata a Cicuttini. I numeri della squadra di Manfioletti sono preoccupanti: sino ad oggi la squadra droata ha segnato appena cinque reti e ne ha incassate undici, tre delle quali domenica scorsa a Fontanafredda. In pratica il Dro fa gol con il contagocce e ne subisce troppi, la maggior parte dei quali a causa di errori individuali e non di reparto. La sconfitta patita due giorni fa rischia di lasciare il segno, per come è maturata (in rimonta) e soprattutto, perché è arrivata contro una diretta rivale nella corsa salvezza che stava attraversando un periodo di crisi nerissima. Basti pensare che la scorsa settimana tra squadra e dirigenza era avvenuto uno scontro durissimo con il bomber De Martin che aveva preso la decisione di lasciare definitivamente la squadra. L’ex attaccante del Vittorio Falmec domenica non c’era, ma ci ha pensato Florean a condannare il Dro alla quarta sconfitta in otto partite. La “medicina” per curare il “malato” sarebbero i tre punti immediati. L’utilizzo del condizionale non è però casuale, visto che i prossimi impegni che attendono Ischia e compagni sono a dir poco proibitivi. Domenica ad “Oltra” arriverà il Belluno, una delle “big” del campionato (che, a detta di tutti, è la squadra che esprime il miglior gioco del girone), poi trasferta in terra vicentina con l’Arzignanochiampo e, infine, il trittico “terribile” si chiuderà con la sfida alla “corazzata” Biancoscudati Padova. Dove si disputerà la sfida contro la capolista (inevitabilmente non a “Oltra”, che non sarebbe in grado di ospitare le centinaia di tifosi che ogni domenica seguono la squadra di Parlato in trasferta) non è ancora dato saperlo, certo è che il rischio concreto è che il Dro si ritrovi tra tre settimane con gli stessi (e pochi punti) conquistati sino ad oggi.

Ore 20.20 – (Il Piccolo) Seconda partita di fila senza prendere gol e prima vittoria in campionato. E’ un Kras Repen che finalmente può sorridere. Domenica a Mogliano Veneto la formazione allenata da Predrag Arcaba non ha certo inscenato la sua miglior prestazione dell’anno, però ha evidenziato dei notevoli progressi. In primis nel reparto difensivo. Con la coppia centrale d’esperienza formata dagli sloveni Miroslav Cvijanovic e Luka Spetic, inaugurata nel match pareggiato per 0-0 contro il Tamai, il Kras non ha di nuovo subito gol. Un fattore che evidentemente peserà sulle casse finanziarie di Arcaba che aveva promesso che ad ogni partita senza gol avrebbe offerto il pranzo ai ragazzi. Battute a parte il Kras sta iniziando a trovare la sua fisionomia. Sulle fasce i giovani Slavec e Fross garantiscono copertura ma anche spinta in avanti. Budicin ha ritrovato la sicurezza, facendosi poi trovare sempre pronto al momento giusto. A centrocampo invece l’assenza di Ulpiano Capalbo è stata ben coperta da Sebastjan Komel, protagonista dell’azione che ha portato un giocatore dell’Union Pro a fare un fallo da rigore poi trasformato da Radenko Knezevic. In mezzo al campo buone anche le prove di Milan Grujic e del giovane fuoriquota Andrea Maio. Nota di merito a parte ancora per Anton Zlogar, il vero fulcro della zona nevralgica del campo. In attacco Bordon e Knezevic stanno iniziando a conoscersi sempre meglio. E il buon capitano Radenko, seppur su calcio di rigore, ha dimostrato ancora una volta di essere decisivo. La pessima prestazione a Boscherai contro l’Union Ripa è solamente un lontano ricordo? Probabilmente quel netto ko è stata la svolta per il Kras Repen. La squadra si è stretta attorno al tecnico Predrag Arcaba e dopo un bagno di umiltà ha raccolto un bel punto col Tamai e poi si è tolta finalmente la soddisfazione dei primi tre punti dopo sette lunghe giornate.

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) A Sacile e in tivù. Tra quindici giorni sarà la volta del Belluno. In occasione del match contro la Sacilese i ragazzi di Roberto Vecchiato saranno i protagonisti di giornata della diretta su RaiSport. Da ieri è ufficiale, c’è una data e c’è un orario: sabato 15 novembre alle 14. La voce è diventata certezza nel corso della giornata di ieri quando la società ha ufficializzato anticipo e diretta tv con un comunicato. Prima della Sacilese però ci sono altre due partite da giocare a telecamere spente e la prima, una settimana dopo lo 0-0 con il Giorgione, è quella di domenica prossima in casa del Dro. Ovvero il match in cui i gialloblu cercheranno di tornare al successo dopo quindici giorni di digiuno a causa del ko con il Padova e il pareggio di domenica. «Vista la prestazione contro il Giorgione siamo fiduciosi – ha assicurato ieri pomeriggio alla ripresa dei lavori mister Vecchiato – ma sappiamo anche che sarà una partita tosta e uscirne con i tre punti in tasca sarà per niente facile». E sulla prestazione di domenica il tecnico è tornato per sottolinearne pregi e difetti. «Quando ne vinci sei consecutive diventa quasi fisiologico pensare che puoi vincere sempre – commenta Vecchiato – ma è ovvio che non può essere così; domenica abbiamo incontrato una squadra in salute, che ha corso per 90’e dunque il pareggio è stato positivo. Siamo stati meno precisi del solito negli ultimi metri forse, ma nei secondi 45’abbiamo giocato su una sola metà campo, costruendo buone occasioni da gol. Dobbiamo ripartire da questo ed è il motivo per cui, come detto, siamo fiduciosi in vista della partita di domenica».

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Per un Padova, seppur protagonista dell’ottavo successo di fila, che al Dal Molin ha mostrato segni di stanchezza, ecco un Altovicentino che dopo una partenza poco entusiasmante sembra aver trovato i giusti equilibri e ora vola a suon di reti. Quattro quelle messe a segno sul campo del Montebelluna in poco più di mezzora dopo il fischio d’avvio. A spianare la strada della vittoria ancora una doppietta di Maurizio Peluso che sembra averci preso gusto. Il 29enne attaccante, lo scorso anno in forza al Pistoia con il quale ha disputato 31 partite mettendo a segno 14 reti, dopo i due gol messi a segno sette giorni prima all’Union Pro si è infatti ripetuto. Montebelluna ha segnato anche due new entry nella classifica marcatori della squadra: si sono infatti aggiunti il difensore Di Girolamo e l’ultimo attaccante arrivato, Falomi, che settimana dopo settima sta ritrovando la miglior condizione. In campo s’è rivisto anche Toledo, schierato sin dal primo minuto, e la punta brasiliana non ha disatteso la fiducia del mister disputando una buona partita. Peccato per due reti incassate, ma il presidente Rino Dalle Rive è ugualmente contento. «Abbiamo fatto un primo tempo da grande squadra, con ottime giocate e personalità. Nel secondo siamo entrati in campo poco attenti e imprecisi, ma comunque siamo sulla giusta strada».

Ore 18.50 – (La Nuova Venezia) Stefano Fortunato si è fatto trovare pronto. Come la scorsa primavera, quando Dal Canto gli affidò la maglia di titolare nelle ultime giornate prendendo il posto di Vigorito. Zima resterà fuori per almeno quaranta giorni. «L’ho sentito stamattina» racconta Fortunato, titolare sicuro almeno fino a Natale, «mi dispiace veramente per Lukas, e non sono parole di circostanza. Ora giocherò con più continuità, ma non è in ogni caso un problema, anche se fosse stata una sola partita. So che devo farmi trovare pronto ogni volta che l’allenatore mi chiama in causa». Fortunato parla brevemente con Massimo Lotti prima dell’allenamento ripercorrendo le tappe salienti del match di domenica scorsa. «Il Venezia ha perso una partita che doveva quanto meno pareggiare, non abbiamo concesso non dico un metro, ma nemmeno un centimetro ai nostri avversari» osserva il portiere che abita a Vicenza, «la Cremonese ha trovato i gol solo su calcio di rigore e sugli sviluppi di un corner. Noi potevamo chiudere la sfida già alla fine del primo tempo, sono sicuro che avremmo vinto anche se fossimo andati al riposo in vantaggio uno a zero». Una pausa, poi riprende e si vede che il risultato non è ancora digerito. «La Cremonese si è risollevata con quel rigore, avevo anche intuito la traiettoria, ma Jadid ha tirato forte e angolato». Domenica arriva il Giana al Penzo in un orario insolito, alle 11 di mattina. «Credo di aver giocato a quell’ora l’ultima volta quando ero negli Allievi, ma non conterà né l’orario né l’avversario, potrebbe esserci anche il Real Madrid, dobbiamo assolutamente vincere».

Ore 18.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La parola d’ordine è positività. Alla ripresa degli allenamenti mister Michele Serena mette al bando i musi lunghi. «E’ vero, le quattro sconfitte consecutive non aiutano, ma io in questo momento voglio positività», dice il tecnico del Venezia subentrato in corsa a Dal Canto, voltando subito pagina rispetto al ko di domenica con la Cremonese. «Teniamo conto che la scorsa settimana sono arrivato giovedì, con la squadra che si è allenata a ranghi ridotti dopo la Coppa Italia — premette — ma ho visto segnali positivi, ho visto una squadra viva, che ha avuto molte occasioni. Sono convinto che da questo Venezia possiamo aspettarci di fare un campionato senz’altro migliore di quello fatto fino a qui». La squadra ha risposto e, se qualcuno temeva che ci fosse una sorta di blocco psicologico nei giocatori, il tecnico arancioneroverde sgombra il campo dai dubbi: «Sappiamo che dobbiamo migliorare sotto tutti gli aspetti, ma i giocatori non sono bloccati. Se devo invece pensare a qualcosa che domenica non mi è piaciuto, direi gli ultimi dieci minuti, quando abbiamo giocato in superiorità numerica — spiega il tecnico — ma non abbiamo saputo sfruttare la situazione. Non avremmo dovuto farci prendere dalla foga, avremmo dovuto gestire meglio, con più fraseggi. Invece siamo stati precipitosi». La sfortuna, però, continua a perseguitare il Venezia che nell’ultimo fine settimana ha perso il portiere Lukas Zima e, nel ruolo già sguarnitissimo a centrocampo, Davide Carcuro. Mister Serena non si scoraggia. «Non dobbiamo piangerci addosso e non dobbiamo cercare alibi per via di questi infortuni. Per quanto riguarda Zima il reparto è ottimamente coperto grazie a Fortunato e non ci sono problemi. E’ vero invece che a centrocampo siamo un po’ corti, ma ora contiamo di recuperare Espinal». Il dominicano ha avuto il via libera a forzare i tempo di recupero e potrebbe essere disponibile a breve, magari dalla prossima trasferta. Ieri intanto il giudice sportivo ha diramato i provvedimenti disciplinari: non ci sono fortunatamente squalifiche nei confronti degli arancioneroverdi che saranno dunque al completo, infortuni esclusi, per il match di domenica mattina (si gioca in un orario decisamente insoliuto, le 11) al Penzo con la Giana Erminio. Ci sono però ben sei giocatori in diffida: a Carcuro (che però è infortunato), Esposito e Marino si sono infatti aggiunti Franchini, Zaccagni e Sales.

Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) Siete tutti invitati al B&B. No, non è una proposta per pernottamento e prima colazione, ma un suggerimento per vedere all´opera, sabato al Menti alle 19.30, due grandi cannonieri. Salvatore Bruno da una parte, Andrea Brighenti dall´altra. Real Vicenza-Cremonese include la sfida tra i due attaccanti che comandano la classifica dei marcatori del girone con 6 reti a testa. Il guastafeste, in questo avvincente testa a testa, è Andrea Soncin del Pavia, 6 gol anche per lui alla vigilia dell´undicesima giornata. Tra Bruno e Brighenti ci sono 8 anni di differenza, gol e stagioni che data l´età sorridono al bomber campano del Real Vicenza. Ma Brighenti, 27 anni di Brenzone, è un giocatore che ha tutte le carte per percorrere la strada segnata da Bruno. E sabato al Menti sarà proprio l´ariete grigiorosso l´osservato speciale, il giocatore a cui non lasciare per nulla al mondo spazi. Lo raccomanda anche il segretario generale del Real Pasquale Paladino, che era alla Sambonifacese quando Brighenti è esploso. «Oltre ad essere un ragazzo d´oro e un professionista serio, è un ottimo giocatore. Bravo con entrambi i piedi, ha il senso del gol ed è un attaccante tuttofare che batte le punizioni, calcia i rigori e la butta sempre dentro». Tredici gol lo scorso anno, 6 per il momento con la Cremonese. Ma Michele Marcolini ha Sasà Bruno, un giocatore che non sta tradendo le attese ed è in piena salute (negli ultimi turni ha subìto ripetutamente colpi sul tendine ma non ha problemi a giocare). Anch´egli potente, ha segnato gol importanti con la maglia biancorossa. Gol d´astuzia, in alcuni casi prodezze balistiche che gli stessi compagni hanno applaudito. «Intendiamoci – l´allungo di Paladino – non cambierei Bruno con Brighenti. Ci teniamo stretto Sasà».

Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Sfuma l’occasione buona per il Real Vicenza. Prima del match con la Giana Erminio, giocatori e mister biancorossi avevano lanciato un’occhiatina, uno sguardo furtivo e speranzoso alla classifica. In caso di vittoria, il Real si sarebbe goduto almeno una giornata di primato in solitudine, in attesa del match del Bassano. Invece il Real prosegue sì la sua serie positiva (non perde dal match di esordio con il Feralpi Salò), ma rallenta il passo e incappa nel secondo 1-1 consecutivo. Nulla di preoccupante, e infatti mister Marcolini non si agita: «Abbiamo sbagliato atteggiamento nella fase iniziale del match. Un primo tempo così lo abbiamo fatto solo a Salò. Ci siamo riscattati nella ripresa, dove, malgrado l’inferiorità numerica, ho visto un altro Real. Pazienza, gran merito ce l’ha avuto anche la Giana, che ha giocato in maniera molto aggressiva». L’episodio a cui si riferisce Marcolini è la doppia, inopinata ammonizione di Bardelloni. Il torello bresciano è riuscito nell’impresa di farsi espellere in pieno recupero nel primo tempo, collezionando due ammonizioni (una più evitabile dell’altra) nel giro di cinque minuti. Troppo severo l’arbitro, soprattutto nel primo cartellino giallo, ma ingenuo anche Bardelloni. Vedremo se il mister avrà lo stesso coraggio di Gorgonzola, quando, lungi dall’arroccarsi a difesa del punto in dieci contro undici, nella ripresa ha gettato nella mischia nientemeno che Odogwu al posto di un centrocampista come Malagò. Mossa temeraria, che ha dato ottimi frutti: «Volevo tenere costante la pressione su di loro, tenerli lontani dalla nostra area. Raphael crea sempre scompiglio quando entra». Il mister non lo fa giocare dal primo minuto perché ha sempre paura, con Bruno punta fissa, di ammassare troppi uomini nello spazio ristretto dell’area, ma Odogwu ha dimostrato di saper gestire bene un’ampia zona di campo e lo stesso Bruno non disdegna di tornare spesso indietro a caccia di palloni giocabili.

Ore 17.10 – Qui Guizza: terminano partitella (pareggio contestatissimo) ed allenamento.

Ore 16.40 – Qui Guizza: mister Parlato fa divertire i suoi giocatori indicendo una partitella “giovani contro vecchi” a campo ridotto.

Ore 16.30 – Qui Guizza: partitella a campo ridotto con le sponde.

Ore 16.20 – Qui Guizza: regolarmente in gruppo Ferretti, Dionisi e Dené, schierati a rotazione anche coi titolari.

Ore 16.00 – Qui Guizza: provati i primi schemi anti-Triestina.

Ore 15.40 – Qui Guizza: rientra negli spogliatoi Niccolini, a questo punto in dubbio per domenica.

Ore 15.20 – Qui Guizza: inizia ad allenarsi col gruppo anche Niccolini, che ieri ha lavorato a parte a causa di un affaticamento agli adduttori. Ancora assente invece Pittarello, febbricitante.

Ore 15.00 – Qui Guizza: riscaldamento per i Biancoscudati.

Ore 14.40 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento, colloquio tra i giocatori e mister Parlato.

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) È ufficiale: la Coppa Italia non è più un impiccio, ma qualora nel pomeriggio si prolungasse a supplementari e rigori diventerebbe ugualmente immane seccatura. Parole e musica di Tonino Asta (a cui si accoda peraltro il dirimpettaio Ivan Juric, ex grifone genoano ora sulla panchina del Mantova). Insomma, la Coppa intesa come opportunità per tutti, purchè però risparmi inutili e pericolose appendici e stia nei tempi senza tirarla troppo per le lunghe. La formula se non altro accattivante: basta con la stucchevole manfrina dei gironi infiniti, gustosi ed elettrizzanti come un brodino ospedaliero. Da un paio d´anni anche in Lega Pro si procede con l´eliminazione diretta: dentro o fuori, una specie di roulette russa e chi si è visto si è visto. Bassano-Mantova alle 15 al Mercante è l´aperitivo della partita vera, quella di campionato, in cartellone sulle medesime zolle domenica 9 novembre alle 18. Questa tuttavia ha un senso compiuto e non solo perchè chi passa si becca al turno seguente la vincente del derby bresciano tra Feralpi Salò e Lumezzane. «Sia chiaro che per me la Coppa vale eccome – sgombra il campo dagli equivoci Asta che col suo Monza lo scorso anno approdò in finalissima mollando poi il trofeo alla Salernitana di Gregucci – giocheranno quelli che sinora sono stati meno impiegati che naturalmente per me non sono riserve poichè al Bassano io ho solo titolari. Tanto che ieri gli ho ribadito che non devono dimostrarmi un bel niente, il loro valore lo conosco già e bene. Semmai devono riprodurmi lo stesso atteggiamento della domenica: rabbia agonistica, aggressività, voglia ed energia. Guai se mi accorgessi di una formazione che palleggia in mezzo al campo in modalità Coppa, non lo posso accettare. Voglio provare ad andare avanti attraverso il calcio che ci appartiene. Dite che sabato c´è la Pro Patria e il viaggio a Busto Arsizio? Non mi interessa. Alla Pro Patria ci pensiamo da domattina».

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Lo 0-0 con la Torres è già alle spalle e oggi si torna in campo per la Coppa Italia. Il Bassano si prepara ad affrontare il Mantova (fischio d’inizio alle 15 al Mercante) e Antonino Asta si affiderà a un robusto turnover, considerati i prossimi impegni di campionato. Giacomo Cenetti ripensa alla vittoria mancata di domenica ma guarda avanti con fiducia: «Abbiamo fatto la partita per 95 minuti — ribadisce il centrocampista giallorosso — e c’è rammarico per non aver conquistato la vittoria. Loro non hanno praticamente mai tirato, hanno rischiato poco e, da un certo punto di vista, ci deve far piacere che le altre squadre ci temano. Vogliamo continuare la striscia di risultati positivi, per rimanere lì in alto il più a lungo possibile. Pensiamo però già alle gare che ci aspettano: oggi c’è la Coppa Italia contro il Mantova e sabato poi affronteremo la Pro Patria. Sarà un tour de force, stiamo lavorando tanto ma abbiamo una rosa importante e chi scenderà in campo oggi darà tutto come sempre, ci teniamo a far bene ad ogni gara e non vogliamo mollare nulla». Già eliminato, invece, il Real Vicenza di Marcolini, che pensa già al campionato e allo scontro con la Cremonese di sabato al Menti.

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Il Vicenza ancora una volta si fa male da solo e il d.g. Andrea Gazzoli a fine gara ammette: «Rompe un po´ le scatole questa sconfitta perchè a mio avviso il primo gol ha spostato l´equilibrio a favore del Modena che ha fatto veramente poco in tutto l´arco della partita e però – ha continuato il dirigente biancorosso – adesso non deve proprio succedere che la squadra si demoralizzi. La serie B è molto lunga e non è detto che sabato a Carpi non si riesca a fare un risultato importante». Quindi dopo queste due sconfitte non si deve correre il rischio di demoralizzarsi. «Ogni gara ha la sua storia, poi se il Modena giocando così ha vinto significa che ce la si può sempre fare». Il Vicenza purtroppo continua a crearsi problemi da solo. «Questo sì ed infatti bisogna cercare di commettere meno errori possibile, perchè quello che abbiamo commesso in occasione del primo gol è stato davvero grossolano». Errori che si ripetono, perché. «Forse c´è un po´ di preoccupazione ma non deve essere così». I ragazzi com´erano a fine gara? «Li ho visti abbattuti ma devono reagire da subito, chiaro la squadra è molto giovane e dunque patisce un po´ di più , ma queste sono lezioni che maturano». Il problema è che non si riesce a finalizzare. «Eppure abbiamo creato qualche buona occasione, anzi, se parliamo di azioni manovrate siamo arrivati più vicini noi al gol del Modena ».

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) É un compleanno agrodolce per Federico Moretti. Ieri titolare contro il Modena, la sua ex squadra, il centrocampista biancorosso ha compiuto 26 anni, ma non ha potuto festeggiare come avrebbe desiderato. «Avrei voluto la vittoria e una bella prestazione per concludere in bellezza la giornata» ha spiegato a caldo il numero 4 biancorosso. Moretti, il Vicenza cade ancora dopo Catania. Stavolta però pesa ancora di più perchè in casa. «È una sconfitta brutta, amara perchè immeritata. Abbiamo subìto gol su due episodi sfortunati».
Il primo gol di Granoche l´ha visto protagonista in negativo, assieme a Gerbaudo. Può spiegare cosa è successo? «Io ho fatto la diagonale sul cross, poi abbiamo provato ad allontanare la palla con efficacia ma è andata male purtroppo. E Granoche ha potuto concludere senza problemi. Si è verificata un´incomprensione. Più che un errore vero e proprio c´è stato un eccesso di foga da parte nostra che ci ha portato a sbagliare». Peccato perchè il Modena nel complesso, e fino ad allora, aveva fatto pochissimo per portarsi in vantaggio. «Dispiace proprio perchè abbiamo fatto noi la partita. Loro non hanno praticamente mai tirato in porta e sono riusciti a portare a casa il risultato pieno». L´episodio l´ha condizionata nel resto della gara? «No, perchè comunque avevo tanta voglia di fare bene e ho cercato, come tutti i miei compagni, di fare il massimo sin dall´inizio. Purtroppo non è bastato».

Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Sconfitta sabato a Catania, stagione praticamente finita per Ragusa, sconfitta ieri sera al Menti con il Modena. Il Vicenza sta vivendo il momento più difficile in questa sua nuova avventura in serie B. Lo sa bene il tecnico biancorosso Gianni Lopez, che però da vero condottiero prova subito a risollevare il morale della truppa e dell´ambiente: «Almeno un sorriso ragazzi, che sennò qua è una disperazione…», è il suo saluto all´ingresso in sala stampa nel dopogara. È difficile commentare una partita persa senza che il Modena abbia fatto nulla per vincerla. «Lo so. In questo periodo abbiamo addosso una sfiga incredibile, questa squadra sembra portarsi dietro una negatività che dobbiamo toglierci al più presto». Crede che il Vicenza potesse fare qualcosa in più? «Tutti hanno dato il massimo, ho apprezzato l´impegno dei miei giocatori. Considerando il tipo di attaccanti che avevamo a disposizione, l´unica strada per noi era provare ad arrivare verso la porta avversaria giocando la palla. Nel primo tempo ci siamo anche riusciti abbastanza bene, purtroppo abbiamo fallito con Spiridonovic l´occasione per far girare a nostro favore la partita». La squadra ha lottato. «I ragazzi sono con me e la squadra è unita, di questo sono sicuro. Se solo pensassi il contrario, sarei il primo a farmi da parte per il bene che voglio a questi colori e a questa città». In occasione dei gol, purtroppo, ancora una volta gli errori del Vicenza hanno agevolato gli avversari. «Il primo ce lo siamo fatti praticamente da soli, eravamo in tre su quella palla. Il secondo invece lo abbiamo subito su una ripartenza, ma a quel punto ci può anche stare». Giacomelli e Spiridonovic si sono pestati un po´ i piedi.
«Sono due giocatori con caratteristiche molto simili. Uno ha cercato di andare più incontro alla palla, l´altro di trovare maggiore profondità, ma non è che si possano snaturare di colpo». Data l´emergenza, Bartulovic potrebbe rivelarsi un giocatore da utilizzare? «Se l´ho fatto entrare è perché vedo in lui delle qualità, è cresciuto molto in questi mesi. Però è anche giusto tenere conto degli equilibri interni al gruppo». Conta di recuperare Di Gennaro per la trasferta di Carpi? «Spero di sì, vedremo con il dottore come sta. Comunque Moretti che ha giocato al suo posto mi è piaciuto. Di sicuro almeno recupereremo Sbrissa e Cinelli che mancavano per squalifica, e Laverone che ho tenuto in panchina a scopo  precauzionale». Perché è stato espulso? «Ero abbastanza nervoso, può darsi che abbia detto qualcosa di troppo. L´indicazione l´ha data il quarto uomo all´arbitro, sinceramente non mi ricordo bene».

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Il Vicenza ci ha provato, ma è stato battuto dall´emergenza prima ancora che dal Modena, cui sono bastate due stoccate del “diablo” Granoche, una per tempo, per conquistare il successo con il minimo sforzo, dando talvolta l´impressione di giocare al gatto col topo con i biancorossi, generosi, volonterosi, ma troppo teneri in tanti giovani che Lopez è stato costretto a schierare e solo a tratti all´altezza nei più esperti che hanno sostituito i molti, troppi titolari in tribuna per infortunio o squalifica. Non si possono regalare in un colpo solo Ragusa, Cocco, Di Gennaro, tutti in infermeria, più Sbrissa e Cinelli squalificati, neppure ad un Modena che non è certo apparso brillante. Eppure gli è bastato attendere la prima occasione per far centro. Al 36´ di un primo tempo in cui il rivoluzionato Vicenza ha dato perfino l´impressione di poter mettere sotto l´avversario (ma purtroppo solo quella) Gerbaudo e Moretti si sono bisticciati una palla in area, mandando fuori tempo anche Gentili, con il risultato di regalarla a Granoche in agguato. Gol al primo tiro ed è cominciato a calare il sipario nella serata, già di suo gelida in via Schio. Nella ripresa il Modena targato Novellino, e quindi attento come sempre per prima cosa a non rischiare nulla, ha potuto controllare il risultato e arrotondarlo di nuovo con Granoche agli sgoccioli: diagonale deviato da Camisa e tanti saluti. Non si poteva far altro che sperare che un Vicenza così rattoppato e ricostruito in poche ore con giocatori che quasi mai avevano giocato insieme potesse per miracolo avere la capacità di diventare squadra e di contrapporsi ad un Modena mai bello fin qui, ma certamente collaudato e solido. La realtà è stata invece quella che si temeva: le assenze sono state pagate come una cambiale, le alternative non sono state all´altezza dei titolari, nè peraltro si poteva pretenderlo e in definitiva è stato un Vicenza troppo tenero per salvare la buccia.

Ore 13.00 – (Gazzettino) Un pareggio che vale oro, maturato in inferiorità numerica di fronte al Livorno, una delle candidate alla vittoria finale del campionato. Tante emozioni al Tombolato, con il pubblico che ha sostenuto il Cittadella dall’inizio alla fine, e contestato apertamente l’operato dell’arbitro Ghersini, apparso inadeguato nella gestione dell’incontro. Così dopo le tre sconfitte consecutive, i granata tornano a fare punti nel proprio stadio, un piccolo passo in avanti in classifica e una grande iniezione al morale. Nessuna sorpresa in difesa e centrocampo rispetto alla formazione annunciata, mentre in attacco Foscarini preferisce Coralli a Gerardi e Mancuso a Minesso. Niente tatticismi in campo: il Cittadella vuole tornare a vincere dopo sei turni e punta all’impresa davanti al proprio pubblico che nelle ultime tre partite ha sempre visto perdere i granata, il Livorno intende rifarsi dal passo falso casalingo con lo Spezia. Sono proprio gli ospiti a creare le prime occasioni, minacciando per due volte in rapida successione Valentini: il portiere prima respinge di piede il destro di Siligardi, quindi con il corpo la conclusione ravvicinata di Lambrughi. La risposta del Cittadella non si fa attendere: il cross di Sgrigna è respinto in tuffo da Mazzoni che anticipa Coralli, quindi il colpo di testa di Coralli sfiora di un niente il palo. Clamorosa svista dell’arbitro Ghersini al 19′. Incursione centrale di Busellato e grande parata di Mazzoni che poi a terra aggancia Mancuso pronto a ribattere a rete. Sarebbe rigore ed espulsione del portiere. Si scuote il Livorno, che al 23′ colpisce la parte alta della traversa con il tiro-cross di Cutolo, quindi il diagonale di Siligardi sfiora il palo. Infine al 33′ controllo e tiro di Vantaggiato, para a terra Valentini. Il primo tempo termina a reti inviolate, ma le occasioni ci sono state da entrambe le parti. Rischia di pesare nell’economia dell’incontro l’errore dell’arbitro Ghersini. Comincia male la ripresa per il Cittadella, costretto a rinunciare a Lora per infortunio (di nuovo problemi a un ginocchio) dopo una decina di minuti, al suo posto Pecorini. Al 17′ punizione di Siligardi e Djokovic non impatta il pallone da distanza ravvicinata, poi Vantaggiato non inquadra lo specchio della porta deviando sottomisura il cross di Cutolo. Il Livorno passa in vantaggio al 23′ con Ceccherini, pronto a ribadire in rete la conclusione di Belingheri respinta da Valentini. Restano dubbi sulla posizione di partenza di Belingheri. Sotto di un gol, il Cittadella resta in dieci uomini per l’espulsione di Pellizzer per doppia ammonizione, ma come a Crotone, la squadra di Foscarini nella parte finale della gara ci mette tutto quanto ha in corpo e riesce a pareggiare al 40′ con il gran sinistro dal limite di Rigoni, servito da Coralli. Adesso bisogna recuperare le forze per la trasferta di Terni, dove oltre a Lora mancheranno Pellizzer, Busellato e Gerardi, tutti per squalifica. Ma il Cittadella con il Livorno ha dimostrato di avere ritrovato grinta e determinazione che si erano smarriti strada facendo.

Ore 12.50 – (Gazzettino) In sala stampa Claudio Foscarini analizza con lucidità il risultato: «Questo pareggio per quanto mi riguarda è come una vittoria, anche se sto già pensando che nella prossima partita avremo tanti giocatori fuori tra squalificati e infortunati, per cui faccio fatica a gioire. Ma recuperare una partita del genere, in inferiorità numerica, è come una vittoria, lo ribadisco. Ho recuperato quel Cittadella che vorrei sempre vedere, una squadra che gioca, che lotta e non molla mai». Sull’arbitraggio aggiunge: «Credo non sia stata una giornata felice per la terna arbitrale. Sono sempre molto cauto sugli arbitraggi, ma alcune decisioni mi hanno lasciato perplesso e credo che ci abbiano penalizzato molto, anche se rivedrò con attenzione tutti gli episodi, dal presunto rigore all’espulsione di Pellizzer. Soffermarci su questi episodi, comunque, lo considero riduttivo. Preferisco concentrarmi sulla prestazione, abbiamo dimostrato che la squadra non ha perso lo spirito delle prime giornate. Ho sentito anche il pubblico entusiasta alla fine, ci hanno incitato tutta la partita, e mi ha fatto molto piacere». Sull’infortunio di Lora: «Faremo una risonanza nei prossimi giorni. Ci auguriamo che sia una distorsione al ginocchio e non qualcosa di più grave, come sembra dalle prime impressioni, ma bisognerà fare degli accertamenti». Una versione confermata poi anche dal dottor Roberto Bordin. Prima volta da titolare per Leonardo Mancuso, che afferma: «Sono soddisfatto della mia prestazione, anche se posso ancora migliorare. È stata dura, il Livorno è forte e noi siamo stati bravi a stare sempre in partita». Sul fallo del presunto rigore spiega: «Il portiere si è alzato venendo su di me, il fallo c’era, come pure un altro non rilevato alla fine del primo tempo». Sul fallo in area su Mancuso e sul gol del Livorno in presunto fuorigioco, si esprime così il direttore generale Stefano Marchetti, che nell’occasione è stato anche allontanato dall’arbitro: «Non mi piace commentare a caldo, ma sono episodi che fanno la differenza e se sarà confermato che siamo stati danneggiati, sarà una doppia beffa».

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Ma il Citta, passato indenne il pericolo, reagisce e dimostra di avere più ritmo, con corsa e pressing finalmente significativi. E quando i granata vanno in area, sono pericoli seri per Mazzoni. Che viene graziato dall’arbitro Ghersini – il peggiore in assoluto – al 19’: Busellato va in percussione centralmente, entra nei 16 metri e batte a rete, con deviazione di un difensore, l’estremo difensore ospite ribatte in qualche modo e poi frana letteralmente su Mancuso, pronto a spingere la sfera nella porta vuota. Ci starebbero rigore ed espulsione, ma il fischietto genovese incredibilmente fa cenno di proseguire, fra le proteste dell’intera panchina padovana e del pubblico, furibondo. Traversa di Cutolo. Episodio pesante, certamente, che non rende giustizia agli uomini di Foscarini, i quali ringraziano la buona sorte per avere nella traversa (parte superiore) il complice in grado di sventare la minaccia portata da un lungo cross dell’ex biancoscudato (23’). Il Livorno cresce con il passare dei minuti, costringendo l’avversario a chiudersi nella sua metà campo e si fa pericoloso soprattutto con Siligardi: Valentini fa buona guardia (26’). Ancora il portiere di casa è bravissimo ad intercettare un diagonale di Vantaggiato (33’) e un colpo di testa sempre del centravanti (46’). Lora, grave infortunio. Nella ripresa la partita scende sensibilmente di ritmo, il Livorno ha sempre in mano il pallino del gioco e, quando preme, crea le premesse per sfondare, ma senza risultato, anche se Djokovic (17’) e Vantaggiato (18’) sono davvero lì, a due passi dalla linea. Purtroppo per il Citta si fa male (e seriamente) Lora sotto la tribuna, e la squadra perde uno dei suoi punti di riferimento importanti. Entra Pecorini, ma non è più come prima. Gol viziato da fuorigioco? A furia di insistere, il Livorno trova il gol, ma l’azione è contestatissima. Punizione dalla sinistra, Belingheri (appena entrato) colpisce indisturbato, oltre i difensori avversari, in sospetta posizione irregolare, Valentini vola e respinge, ma proprio sui piedi di Ceccherini, che, in linea con il compagno, controlla e mette dentro da due passi. Ghersini convalida, scatenando un nervosismo in campo di cui poco dopo fa le spese Pellizzer, espulso per doppia ammonizione (secondo “giallo” gratuito), al 28’. La “botta” di Rigoni. Pur in dieci, Coralli e compagni si gettano generosamente in avanti, e la loro caparbietà viene premiata con un gran gol del centrocampista ex Chievo, che al 41’ trafigge Mazzoni con un gran destro dai 25 metri. Giusto così, anche se metterne insieme undici per Terni sarà un bel problema.

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Il cuore granata oltre l’ostacolo Livorno e oltre un arbitraggio scandaloso, che dovrebbe imporre al designatore della Can B Stefano Farina di rivedere totalmente i criteri con cui vengono scelti i direttori di gara di giornata in giornata. Davide Ghersini è lo stesso che un anno fa negò al Padova, all’Adriatico di Pescara, un rigore nettissimo per un braccio alzato da un difensore biancoazzurro in area su una conclusione diretta in porta. Ieri sera si è… superato: ha chiuso gli occhi su un fallo altrettanto netto davanti alla porta dei toscani, ha distribuito un’esagerazione di cartellini gialli (sette), ha espulso Pellizzer per una doppia ammonizione che non ci stava, e ha concesso, con l’assistenza dell’assistente Citro di Battipaglia, un gol alla squadra di Gautieri molto dubbio, per un presunto fuorigioco di Belingheri. Alla fine, gli è andata bene perché il Cittadella ha rimesso in piedi una gara che sembrava segnata, ma non si possono rovinare le partite in questo modo. Il pubblico ha urlato “ladri, ladri” ai toscani, ai quali il punto sta stretto, certo, ma va anche detto che i tre sarebbero stati un premio esagerato per loro. Foscarini va finalmente in doppia cifra (quota 10), ma rimane al terz’ultimo posto, anche se in buona compagnia. È il secondo pari di fila recuperato con carattere, soprattutto serve ad infrangere la maledizione casalinga, dopo i tre k.o. di fila con Pro Vercelli, Lanciano ed Entella. Rigore negato. Il turnover e la squalifica di Benedetti impongono al mister di cambiare un paio di tasselli rispetto alla formazione di Crotone. Ecco allora la chance per Mancuso, preferito a Minesso, mentre Coralli è la boa di centroarea, con Gerardi in panchina. Dall’altra parte manca Emerson, appiedato dal giudice sportivo, e l’assenza è di quelle pesanti. Si gioca con una temperatura attorno ai 9 gradi, ma la serata è tersa. In campo, nelle file dei toscani, tre “ex” Padova, Mazzoni, Vantaggiato e Cutolo (più Jelenic in panchina), con il napoletano che, ogni volta che tocca il pallone, è “beccato” dal pubblico, proprio per i trascorsi nei derby con i biancoscudati (due volte a segno, una all’Euganeo e un’altra su questo stesso campo). Qualitativamente, la squadra di Gautieri è superiore a Pellizzer & C. e, se non ci fosse Valentini a negarle il vantaggio per due volte nel giro di 10 secondi (fra il 3’20” e il 3’30”), prima su Siligardi, poi su Lambrughi, il suo approccio al match si potrebbe considerare ottimo.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) «È un pareggio che vale come una vittoria. La reputo tale, anche se non posso essere contento se penso alla prossima partita: tra infortuni e squalifiche mi sa che avrò disponibili 12 o 13 giocatori». È un Claudio Foscarini contento a metà, quello che commenta il pareggio interno col Livorno. Il riferimento è all’infortunio di Lora («Speriamo sia una semplice distorsione al ginocchio ma dovremo valutarlo») e all’espulsione di Pellizzer («Mi riservo di rivedere le immagini: lui dice che non ha fatto nulla»). Di fatto, però, se l’ultima volta, contro l’Entella, il Cittadella aveva lasciato il Tombolato tra i fischi, stavolta ci sono stati solo applausi. «Abbiamo mostrato che siamo vivi. Finalmente abbiamo rivisto il Citta che sa giocare, come a inizio stagione, e quando succede sappiamo trascinare il pubblico, che vede l’impegno di una formazione che non molla». Inevitabile parlare dell’arbitraggio. Non solo per la doppia ammonizione a Pellizzer ma per tutta la conduzione dell’incontro. E c’è poi l’episodio del rigore non concesso, con la possibile espulsione di Mazzoni. «Ho visto anch’io quello che avete visto tutti, ma non mi va di soffermarmi». Sull’episodio incriminato, Leonardo Mancuso nel dopo-partita conferma: «C’erano sia il rigore che il cartellino rosso». Anche il dg Stefano Marchetti, espulso subito dopo lo 0-1 di Ceccherini, dice la sua: «Sono episodi che avrebbero cambiato la gara. Ma dobbiamo elogiare anche il grande cuore di questa squadra che ha recuperato il risultato in dieci».

Ore 12.10 – (Corriere del Veneto) Un frullatore: Cittadella-Livorno è una centrifuga di emozioni, tra errori, gol, orrori arbitrali, topiche da guinness dei primati, decisioni contestate e cartellini (nove) che vengono sventolati senza un criterio preciso. Dietro la lavagna finisce Ghersini, autore di una direzione disastrosa, ma pure il Livorno, che butta via una vittoria che pareva già in cassaforte. Il Tombolato al fischio finale urla «ladri» ai toscani, in tribuna c’è tensione ma alla fine il Cittadella strappa un punto d’oro meritato in dieci contro undici quando tutto sembra perduto. Non è poco, considerato che la partita si era messa malissimo. Una sola novità rispetto a quanto ipotizzato alla vigilia. Mancuso viene preferito a Minesso, Coralli la spunta su Gerardi, mentre a centrocampo Palma finisce in panchina dopo l’ennesima chance fallita a Crotone. Gautieri risponde con il tridente e rinuncia al turnover, confermando il tridente Siligardi-Vantaggiato-Cutolo e rinunciando alla qualità di Belingheri in mezzo. Il risultato è una partita vivace ma ricca di errori. Clamoroso l’errore di Ghersini al 17’, quando Mazzoni stende Mancuso in piena area. Sarebbe rigore ed espulsione ma il direttore di gara lascia invece correre, scatenando le proteste granata. Il Cittadella, però, subisce la maggior qualità del Livorno, che sfiora il vantaggio in due occasione. Nella prima (23’) un tiro cross di Cutolo battezzato colpevolmente fuori da Valentini si stampa sulla traversa, nella seconda (27’) lo stesso Valentini si riscatta respingendo un diagonale di Vantaggiato. La partita, però, non decolla e continua ad essere dominata dalla paura (del Cittadella) e dall’imprecisione (del Livorno). Vantaggiato sfiora il gol su punizione mandando appena alto al 7’, si ripete al 18’ quando non arriva per un attimo sul cross di Cutolo. Poco prima Foscarini deve togliere Lora (sospetta distorsione al ginocchio con tanto di urla di dolore al momento del ko) e continua a dare fiducia ai suoi. Al 23’ il risultato si sblocca: Belingheri tutto solo davanti a Valentini, in sospetto fuorigioco, si fa respingere il tap-in, poi Ceccherini non può davvero sbagliare mira da due passi. A quel punto le forti proteste di Marchetti provocano l’ennesima espulsione del dg granata, a cui segue pochi minuti dopo il rosso al capitano Pellizzer, che si fa cacciare per doppia ammonizione. L’arbitro Ghersini sembra perdere completamente il controllo della partita, in campo saltano i nervi un po’ a tutti e fioccano i cartellini. In dieci contro undici c’è ovviamente spazio quasi solo per il Livorno, che va a un passo dal 2-0 con un diagonale di Siligardi che sibila a lato di pochissimo. Ma il Cittadella ha sempre dimostrato di essere una squadra che non muore mai: Coralli (41’) lavora uno splendido pallone per Rigoni, che insacca con un formidabile destro alle spalle di Mazzoni. Arriva il pareggio, e non è poco.

Ore 11.50 – (Gazzettino) Sarà una giornata speciale per tutti. Domani alle 14.30 l’Atletico San Paolo entrerà nel carcere Due Palazzi di Padova per disputare un’amichevole con la Pallalpiede, la squadra di detenuti che da questa stagione disputa il campionato padovano di Terza categoria. La formazione allenata da Valter Bedin, seppure fuori classifica, ha finora conquistato dodici punti in sei partite nel girone B, vincendo per 5-2 l’ultima sfida con il Pio X Abano, ovviamente in casa. Perchè la Pallalpiede, che nasce grazie al supporto di Nairi Onlus e San Precario, per forza di cosa non può andare a giocare in trasferta. Domani l’amichevole con una squadra di serie D sarà un’occasione speciale per i detenuti, ma non solo. «Questa è una esperienza che aveva fatto anche il vecchio San Paolo – racconta il team manager Favio Barbin – Abbiamo pensato così di ripeterla, anche perchè segna le coscienze di tutti in maniera forte». La proposta, tra l’altro, è arrivata proprio dalla società gialloblù. «I ragazzi sono stati molto contenti di questa idea, c’è entusiasmo. Abbiamo molti giovani in squadra e per loro in particolare sarà un momento di crescita, un’occasione di conoscere un mondo ignoto».

Ore 11.40 – Giudice Sportivo: nessuno squalificato per Padova e Triestina. Multa di 1.000 euro all’ArziChampo “per avere propri sostenitori, al termine della gara, lanciato una bottiglietta di acqua semipiena all’indirizzo del Direttore di gara senza tuttavia colpirlo. Inoltre, persona non identificata ma chiaramente riconducibile alla società si introduceva nello spogliatoio arbitrale e rivolgeva espressioni offensive ed irridenti al Direttore di gara”.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) È il capitano, in campo e all’anagrafe. Dalle parti di Abano, la sua pelata è diventata un’istituzione, proprio come la voce suadente della moglie, Lady Helen, conduttrice radiofonica di Bella e Monella e apprezzatissima disc jockey che ogni domenica chiama a gran voce il suo ”Pa” dagli altoparlanti dello stadio. Paolo Antonioli, a 36 anni suonati, fa ancora la differenza in serie D con la maglia dell’Abano. Eppure, con il suo curriculum, potrebbe permettersi di vivacchiare sui campi di provincia senza sudare troppo. D’altra parte, ha comandato le retroguardie di Spezia, Vis Pesaro, Padova, Frosinone, Gallipoli, Lanciano e Fano, tra serie B e C, sotto l’occhio vigile della sua Lady, originaria di Vo’ Euganeo, che l’ha sempre seguito, dalla Pianura Padana al mar Ionio. Tanti momenti, dal rhum e pera galeotto in maglia biancoscudata al pollo della domenica sera, che la wag ha voluto raccontare per festeggiare i 18 anni di carriera del marito, dieci dei quali al suo fianco. «E pensare che, all’inizio, manco mi piaceva» scherza Elena Vezzù, in arte Lady Helen, che ha riscosso grande successo al fianco del noto dj Gabri Ponte. «Nel 2004 lavoravo nelle discoteche della zona, e Paolo mi “sfruttava” per avere il tavolo riservato alla domenica sera con i compagni del Calcio Padova. Per due anni non lo calcolai nemmeno, ma poi iniziai a vedere che dietro a quel calciatore che mi cercava solo per andare a ballare c’era una persona genuina. Poi mettici qualche rhum e pera, il bacetto rubato e tac, persa di uno stopper che, diciamocelo, non è mica un figone!». Un amore, a quanto pare, travolgente: «Lavoravo per Radio Company, ma misi in secondo piano la carriera perché lui mi aveva preso di brutto» racconta la conduttrice, mamma di Nicole e Cristian. «Anche se non sopportavo quella musicaccia tedesca, quella dei Rammstein, che ascoltava e ascolta ancora prima delle partite. Di dance anni ’90, che sono il mio mondo, non ha mai voluto saperne». Antonioli, che aveva lasciato Padova a malincuore dopo cinque stagioni, nel Lazio visse le sue migliori stagioni, con la vittoria del campionato di C1 e l’anno in B in cui «ebbe l’onore» sorride la speaker, «di farsi passare sotto le gambe il duecentesimo gol di Del Piero con la Juventus». Il difensore si trasferì poi a Gallipoli e Lanciano, ma la saudade padovana, alquanto strana per un mantovano di nascita, lo spinse ad accettare l’invito dell’amico ed ex compagno di squadra Andrea Maniero per aiutare l’Abano a puntare la serie D, raggiunta in tre anni. L’Abano di Antonioli e Lady Helen domenica affronterà l’Imolese in trasferta.

Ore 11.10 – (Il Piccolo) Primo allenamento alabardato ieri pomeriggio per il nuovo tecnico alabardato Giuseppe Ferazzoli, che ha rilevato Stefano Lotti dopo le dimissioni del tecnico triestino. Sul sintetico di Prosecco il nuovo allenatore si è presentato alla truppa dei giocatori per poi guidare la prima seduta della settimana. Una settimana che si annuncia molto delicata, perché dopo la sfilza di risultati negativi arriverà domenica nientedimeno che la terribile trasferta in casa della capolista Biancoscudati Padova, che finora viaggia trionfalmente a punteggio pieno e sembra oggettivamente fuori portata per l’attuale Triestina. Ieri comunque prime indicazioni tattiche di Ferazzoli, con una serie di partitine a tema che si sono concluse con un lavoro aerobico accompagnato dall’uso del pallone. Il nuovo tecnico ha trovato anche una squadra alle prese con l’infermeria piena. Ieri hanno svolto lavoro differenziato Arvia e Giorgino, rallentati dai noti recenti malanni muscolari: difficile ipotizzare un loro rientro in vista della trasferta di Padova. Ovviamente rimangono fermi ai box Ventura e Fiore, entrambi alle prese con infortuni ancora più gravi. Oggi intanto è in programma un doppio allenamento, al mattino nella palestra dello stadio “Rocco” e al pomeriggio sul campo di Prosecco.

Ore 10.50 – (Gazzettino) «La Triestina cercherà di portare a casa il risultato». In classifica però hanno solo 2 punti. «Ricordiamoci che con il Mori doveva essere una partita abbordabile e abbiamo vinto al 94′. Ci sono tante componenti che influiscono sull’andamento di una gara, il risultato non è scontato e dobbiamo guadagnarcelo. La Triestina verrà agguerrita all’Euganeo dato che ha anche cambiato allenatore e i giocatori vorranno dimostrare di meritare la maglia». Dionisi conosce molto bene Ferazzoli, neo tecnico alabardato. «L’ho avuto a Rieti in serie C2, è un buon allenatore al quale piace giocare palla a terra. Non è facile subentrare a campionato in corso, anche lui vorrà partire con il piede giusto e caricherà la squadra, a maggior ragione giocando fuori casa con il Padova primo in classifica. Ci sarà una cornice di pubblico importante, anche la Triestina ha un bel seguito. È raro trovare in D squadre e tifoserie di blasone». Quanto agli altri biancoscudati, differenziato per Niccolini (affaticamento all’adduttore), assente Pittarello (febbre).

Ore 10.40 – (Gazzettino) «In questi primi giorni comunque devo stare un po’ attento, e poi posso cominciare a spingere». Gliela si legge in faccia la voglia di tornare. «Non vedo l’ora, si soffre troppo fuori. La voglia c’è, per continuare questa striscia positiva e cercare sempre di dare una mano». Parlato recupera anche Dionisi, costretto ai box nelle ultime due sfide di campionato per un colpo a un testicolo rimediato in Coppa Italia. Per lui tutto ok alla prima seduta, con lavoro atletico supplementare al termine dell’allenamento. «Ho fatto un po’ di fatica dato che ero fermo da una decina di giorni, ma è andata bene e la voglia di ricominciare era tanta. Fastidi? Fortunatamente no, devo stare attento ai contrasti, ma quando sono capitati ci sono andato tranquillo e senza timore». Con la Triestina ci sarà. «Sono a disposizione, se gioco dipende dal tecnico. La squadra sta facendo bene con questo modulo, sarebbe anche giusto continuare così. Busetto ha giocato bene, ma tutta la squadra ha risposto al meglio. Abbiamo allungato la serie di vittorie, cerchiamo di proseguirla anche se domenica sarà una partita difficile».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Doppio sorriso alla ripresa della preparazione per la sfida con la Triestina all’Euganeo. In campo anche “El Rulo” Ferretti e Matteo Dionisi, che hanno effettuato il primo allenamento in gruppo dopo i rispettivi infortuni: entrambi sono arruolabili per domenica. Ferretti, sei gol prima dell’infortunio al flessore della gamba sinistra con il Mezzocorona, ha saltato i match con Fontanafredda, Belluno e Arzignano. Il momento del rientro è dietro l’angolo. «Devo aspettare ancora tre-quattro giorni per sentirmi più sicuro e ritrovare la fiducia, ma sono contento. Questo allenamento era la prima prova di fuoco: al ritorno in campo uno pensa che possa sempre succedere qualcosa (gesto scaramantico, ndr), invece ho sentito la gamba sciolta. Domenica? Adesso sono tornato nel gruppo, se tutto va bene sono a disposizione. Non sento fastidio, anche se ho preferito evitare di calciare con il sinistro». Durante la partitella Ferretti si è reso protagonista di un perentorio stacco di testa. «Quando sei in campo non pensi di essere al rientro da un infortunio».

Ore 10.20 – (Gazzettino) La squadra viaggia a gonfie vele, ma una sbirciatina al mercato il Padova la darà. La finestra per i trasferimenti da una società all’altra andrà in scena da lunedì 1 a mercoledì 17 dicembre, fermo restando che si potranno tesserare giocatori professionisti svincolati fino a fine dicembre e giocatori dilettanti svincolati fino a fine marzo 2015. «Dobbiamo parlare un po’ con l’allenatore e con la proprietà – afferma il direttore sportivo Fabrizio De Poli – faremo con calma le nostre valutazioni nei prossimi venti giorni. Se c’è qualche situazione con la quale si può migliorare la squadra, vediamo di agire. Nel caso, lo faremo all’apertura della finestra di mercato». Attualmente la rosa è formata da 27 giocatori, non pochi da gestire. «Basta essere chiari. Ma non dimentichiamo che tra i 27 ci sono dodici under».

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Se Ferretti riprenderà, domenica con la Triestina o, al più, la settimana prossima con il Giorgione il suo posto in attacco, l’infortunio di Dionisi ha avuto l’effetto di regalare al Padova e a mister Parlato un Busetto in stato di grazia come terzino destro. Le scelte ora si fanno difficili: Dionisi, l’uomo che sembrava imprescindibile, deve guardarsi da un ragazzino che, se gioca così, ha dalla sua, oltre che la bravura, anche lo status di “under”, una caratteristica non da poco sulla bilancia delle scelte di formazione. «Io per domenica sono a disposizione, ma se anche non venissi scelto non sarebbe un problema, visto che, oltre a Busetto, l’intera squadra si è comportata molto bene nelle ultime partite». E sulla panchina della Triestina, domenica, siederà per la prima volta il nuovo tecnico Pino Ferazzoli, un allenatore che Dionisi conosce bene: «L’ho avuto in C/2, quando giocavo a Rieti», spiega il difensore. «Un allenatore cui piace far giocare palla a terra le sue squadre. Non è mai facile subentrare a campionato in corso, ma sono sicuro che caricherà i suoi a maggior ragione, visto che giocherà in casa della prima in classifica».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Sono contento, la gamba ha risposto bene, è andata sciolta, anche se a tratti l’ho tenuta un po’ indietro. Per domenica sono a disposizione, da questa settimana sono in gruppo e domenica ci sarò se non sentirò fastidi. Ad un tratto ho anche saltato di testa senza rendermene conto, quando poi sono ricaduto mi sono detto: “Forse non dovevo farlo”. Sul cross mi è venuto istintivo cercare di andare sul pallone, questo è un buon segno perché vuol dire che la paura di farmi male sta scomparendo. Ora ci sono, non vedo l’ora di tornare». Così come Ferretti, anche Dionisi è finalmente pronto a riprendere il suo posto in campo dopo il brutto colpo subìto al testicolo nella gara di Coppa Italia contro il Fano: «La voglia di iniziare era tanta, ma dopo dieci giorni a riposo c’è stata un po’ di fatica. Grossi fastidi non ne ho avuti durante l’allenamento, sono solo stato un po’ attento ai contrasti, ma per il resto non ho avuto dolori né timore. L’importante è quello, mi è stato detto che non dovrei nemmeno aver bisogno di particolari protezioni, basterà solo un po’ di attenzione per evitare problemi».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Due pedine fondamentali dello scacchiere biancoscudato sono pronte a tornare in campo. Gustavo Ferretti e Matteo Dionisi, fermi rispettivamente da circa un mese e da una decina di giorni, ieri erano attesi alla prova del nove dopo le rispettive riabilitazioni: al primo allenamento della settimana, entrambi si sono subito rimessi a macinare corsa e palloni. Come se niente fosse successo: magari non sarà dal primo minuto, ma in vista della sfida con la Triestina di domenica prossima entrambi sono arruolabili. «Avevo fatto ulteriori controlli mercoledì scorso, e si vedeva bene che le fibre muscolari si stavano cicatrizzando e la ferita era ormai quasi guarita», spiega il “Rulo”, reduce dalla lesione muscolare rimediata contro il Mezzocorona. «Sono bastati altri tre o quattro giorni di attenzione, giusto per sicurezza, ed eccomi qui. Mentalmente devo ancora trovare un po’ di fiducia, convincermi che non c’è più alcun problema, al momento questo è l’unico vero ostacolo, perché sul campo il primo allenamento è andato bene».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Se gli oltre 5.000 spettatori allo stadio Euganeo sono motivo d’orgoglio, i numeri dei tifosi biancoscudati in trasferta a volte possono diventare un problema. Fra tre settimane, dopo le partite con Triestina e Giorgione, il Padova sbarcherà infatti a Dro: stadio omologato per mille spettatori ma con diverse difficoltà. Dei mille omologati, quasi la metà sono posti in piedi (a ridosso, per esempio, della pista ciclabile sovrastante), e ci sono evidenti problemi di parcheggi e di gestione di numeri considerevoli di presenze. Una riunione tecnica svoltasi ieri sera in Questura a Trento ha affrontato la questione, e oggi dovrebbe arrivare il responso: Dro-Padova potrebbe andare in scena a Rovereto, allo stadio “Quercia”, impianto da 5 mila spettatori, che aveva ospitato il Padova per l’ultima volta in occasione di un’amichevole estiva con il Barletta, tre anni fa, in pieno ritiro estivo a Folgaria. L’ipotesi che si potesse giocare al “Briamasco” di Trento è sfumata per i problemi logistici del capoluogo trentino, alle prese con il nuovo museo d’arte contemporanea, ubicato a pochi passi dallo stadio, che ogni week end fa registrare il pienone. È invece già certo, con la conferma giunta nelle ultime ore, che la partita tra i Biancoscudati e il Kras Repen, programmata per la quindicesima giornata il 14 dicembre contro la formazione carsica della cittadina di Monrupino, si giocherà allo stadio “Nereo Rocco” di Trieste.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Oggi era la prova del fuoco, la gamba è andata al meglio. Se tutto va bene domenica sarò regolarmente a disposizione. Non ho calciato ma ho saltato di testa, è un buon segno. Ho saltato tre partite e mezza, voglio tornare perché si soffre troppo fuori… E voglio dare una mano per prolungare questa striscia positiva della squadra». Dei gol di Ferretti il Padova ha necessità: Tiboni ha ancora bisogno di qualche partita per entrare in condizione e la squadra, nelle ultime due uscite, ha palesato qualche problema a finalizzare la manovra e che le vittorie contro Belluno e ArziChiampo, pur fondamentali, sono state ottenute entrambe per 1-0. C’è la voglia, quindi, di ritrovare Ferretti ma allo stesso tempo ci si vuole andare con i piedi di piombo. Parlato ha parlato a fine seduta con l’argentino e viste le condizioni (pessime) della Triestina che arriverà all’Euganeo, potrebbe anche decidere di non rischiare. Insomma, Ferretti c’è, ma con tutte le accortezze del caso.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Dall’infortunio muscolare subito contro il Mezzocorona sono trascorsi 23 giorni. Se tutto dovesse procedere nel modo migliore Gustavo Ferretti tornerebbe a disposizione di Carmine Parlato più o meno un mese dopo il brutto ko. Un risultato decisamente positivo, considerata la gravità della lesione subita quella maledetta domenica all’Euganeo. Ieri il «Rulo» ha svolto alla Guizza il primo allenamento con il gruppo e ha fatto quasi tutto il lavoro con i compagni di squadra, partitella compresa. Non ha tirato in porta, unica precauzione presa dallo staff tecnico e medico, ma per il resto è parso in condizioni tutto sommato buone. Difficile dire se possa essere impiegato domenica, l’ipotesi più probabile al momento è che vada in panchina per giocare un piccolo spezzone solo in caso di estrema necessità. «Ho avuto risposte positive da questo primo allenamento – ha sorriso il centravanti argentino – sto bene e devo solo trovare un po’ di fiducia».

Ore 08.38 – (Biancoscudati Padova) Questo il programma allenamenti della prima squadra fino al 4 Novembre: Martedì 28/10 allenamento alle 14.00 al centro sportivo Memo Geremia (Guizza). Mercoledì 29/10 allenamento ore 10.00 e alle ore 14.30 al centro sportivo Memo Geremia (Guizza). Giovedì 30/10 Gara amichevole presso il centro sportivo di via Bressan ARCELLA-BIANCOSCUDATI PADOVA, calcio d’inizio ore 15.00, entrata ad offerta libera, Venerdì 31/10 allenamento alle 14.30 al centro sportivo Memo Geremia (Guizza). Sabato 1/11 allenamento alle 10.00 allo stadio Appiani di Padova. Domenica 2/11 ore 14.30 gara di campionato 9° Giornata: Biancoscudati Padova – U. Triestina. Lunedì 3/11 riposo, Martedì 4/11 ore allenamento alle 14.30 al centro sportivo Memo Geremia (Guizza).

Ore 08.36 – (Biancoscudati Padova) La Biancoscudati Padova informa che sono già in vendita i biglietti per la gara Biancoscudati Padova – Unione Triestina, in programma domenica 2 novembre alle 14.30. I tagliandi possono essere acquistati nei punti vendita Ticketone, sul sito www.ticketone.it fino alle ore 12.00 di domenica 2 novembre. Le biglietterie dello Stadio Euganeo apriranno il giorno della gara alle ore 13.00. Punti vendita TicketOne abilitati alla vendita dei biglietti: – Coin Ticketstore – via Altinate 16/8 – Padova – Tel. 049-8364084. – Toto Abano – viale delle terme 87 – Abano Terme – Tel. 049-810665. – Totoricevitoria “Casa Fortuna” – via Bajardi 5 (presso Centro Commerciale “La Corte”) – Tel. 049-8647805. – Lastminute Tour Vigonza c/o Centro Matrix Shop – Via Udine 3, – Vigonza (Padova) – Tel. 049-629171. Per informazioni – Mail – biglietteria@biancoscudatipadova.com Tel. 049 604498.

Ore 08.34 – Serie D girone C, il prossimo turno (domenica 2 novembre, ore 14.30): AltoVicentino-Mori Santo Stefano, Clodiense-Giorgione, Dro-Belluno, Kras Repen-Fontanafredda, Legnago-ArziChiampo, Montebelluna-Union Pro, Padova-Triestina, Sacilese-Mezzocorona, Union Ripa La Fenadora-Tamai

Ore 08.32 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 24, Alto Vicentino 22, Belluno 19, Sacilese 15, Tamai 14, Clodiense 13, Union Ripa La Fenadora 12, Montebelluna, Fontanafredda, Giorgion 10, ArziChiampo 9, Union Pro e Legnago 8, Kras Repen 7, Dro 6, Mori Santo Stefano 3, Triestina 2, Mezzocorona 0.

Ore 08.30 – Serie D girone C, i risultati dell’ottava giornata: ArzignanoChiampo-Padova 0-1, Belluno-Giorgione 0-0, Fontanafredda-Dro 3-1, Mezzocorona-Clodiense 1-2, Montebelluna-AltoVicentino 2-4, Mori Santo Stefano-Legnago 0-1, Tamai-Sacilese 2-1, Triestina-Union Ripa La Fenadora 0-1, Union Pro-Kras Repen 0-1

Ore 08.28 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.26 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 28 ottobre: i Biancoscudati tornano ad allenarsi dopo il giorno di riposo, regolarmente in gruppo anche Dionisi e Ferretti.




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