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Ore 23.00 – (Unione Triestina) Primo contatto. Questo pomeriggio i rosso alabardati hanno fatto la conoscenza di mister Ferazzoli sul sintetico di Prosecco. Dopo le presentazioni il neo-tecnico ha guidato la prima seduta di allenamento della settimana che porterà la Triestina sul campo della capolista del girone domenica 2 novembre (stadio Euganeo di Padova, inizio ore 14.30). Terminato il consueto riscaldamento, il professor Mario Ciac ha impegnato i ragazzi con esercizi di mobilità e allungamento prima di lasciare spazio alle indicazioni tattiche di mister Ferazzoli. Il tecnico ha messo alla prova il gruppo con una serie di partitine a tema concludendo con un lavoro aerobico accompagnato dall’uso del pallone. La sessione, durata circa 90 minuti, si è chiusa con esercizi defaticanti a cura del preparatore atletico Ciac. Lavoro differenziato per Arvia e Giorgino, rallentati dai noti malanni muscolari. Fermo ai box Francesco Fiore. Portieri impegnati con mister Leo: esercizi di forza, partitine a tema e conclusioni in porta. Domani sono previste due sedute: mattina nella palestra dello stadio “Rocco” e pomeriggio sul campo di Prosecco.
Ore 22.40 – Serie B, la classifica aggiornata: Bologna e Carpi 21, Frosinone 19, Lanciano, Livorno e Trapani 18, Avellino e Perugia 17, Bari e Spezia 16, Modena 15, Brescia e Pro Vercelli 14, Catania e Varese 12, Entella e Latina 11, Cittadella, Pescara, Ternana e Vicenza 10, Crotone 7.
Ore 22.30 – Serie B, i risultati finali: Bari-Pescara 1-1 (Memushaj, De Luca), Brescia-Crotone 2-1 (Ciano, Benali, Scaglia), Carpi-Ternana 3-1 (Bianco, Concas, Mbakogu, Ceravolo), Catania-Entella 5-1 (Escalante, Rinaudo, Lanini, Sauro Martinho,Marcelinho), Cittadella-Livorno 1-1 (Ceccherini, Rigoni), Frosinone-Varese 1-1 (Curiale, Lupoli), Lanciano-Pro Vercelli 2-0 (Vastola, Gatto), Perugia-Avellino 0-0, Spezia-Latina 1-1 (Paolucci, Ebagua), Vicenza-Modena 0-2 (2 Granoche).
Ore 22.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Cinque gol in Eccellenza a 17 anni, tre in serie D a 18, domenica il primo in maglia Union Ripa, a 19 anni ancora da compiere. Marco Dassiè ha confidenza con la porta avversaria. E un sogno, comune a tanti ragazzi: diventare un calciatore professionista. Nel suo percorso di crescita, ha scelto proprio il club neroverde per il primo salto di qualità: lasciare casa, trasferirsi, cambiare vita. Da Vittorio Veneto a Pedavena il salto non è così insopportabile, anzi. E l’Union Ripa viene spesso indicata dai giocatori che arrivano da fuori come un ambiente ideale, la giusta combinazione tra famigliarità e professionalità. «È la prima volto che vivo fuori casa e mi sto trovando bene – conferma Marco -. Frequento il quinto anno alla Ragioneria Colotti, in classe ho trovato ragazzi simpatici. Insomma tutto bene, fin dall’inizio». E domenica è arrivato un gol pesantissimo, per firmare una delle vittorie più prestigiose nella giovane storia dell’Union Ripa: l’uno a zero alla Triestina. «Un bel gol, trovato alla fine, grazie alla squadra. In realtà è stata una partita sofferta. Siamo cresciuti nel secondo tempo, giocando di più la palla». Marco Dassiè ormai è un titolare di questa squadra: qual è il ruolo preferito? «Centrocampista offensivo. Mi sento una mezzala». Al di là della posizione in campo, per un fuoriquota conta molto anche l’ambiente. «Dal primo giorno ho la sensazione di essere qui da sempre. Il gruppo è unito, è la nostra forza. E mister Parteli coinvolge tutti». Come in ogni squadra, ci sono giovani e ci sono i veterani. Come il capitano Paolo De Carli, o Sandro Andreolla che allo stadio Nereo Rocco ha collezionato la presenza ufficiale numero 500. Com’è giocargli a fianco? «Andreolla è un grande. Certo non è più un giovincello… Scherzi a parte, Sandro insegna qualcosa a tutti noi». […] Stupito dal Padova che vince sempre? «No, me l’aspettavo, è una piazza abituata a serie B o serie C. Il gioco migliore però ce l’ha la Sacilese. L’Altovicentino? Forte nelle individualità». Obiettivo finale dell’Union Ripa? «I playoff, così ci siamo detti a inizio stagione. Per ora pensiamo a vincere ogni partita, una partita alla volta». La prossima sarà al Boscherai, domenica prossima, contro il Tamai.
Ore 22.00 – (Corriere delle Alpi) Vittoria speciale, tutto molto bello, però prendiamoci i tre punti. Questo il concetto in casa Ripa Fenadora dopo il successo storico contro la Triestina al “Nereo Rocco”. «Rimane la grande emozione, ma giochiamo a calcio, è importante aver vinto e adesso possiamo e dobbiamo fare sicuramente meglio dal punto di vista del gioco». Pensa concretamente il ds Alberto Faoro. «Di fronte avevamo un avversario che per tante ragioni era difficile da incontrare, con tante insidie dietro l’angolo. Lo sapevamo, ma è una partita che possiamo giocare meglio di come abbiamo fatto. Bene i tre punti, adesso però bisogna rimettersi a lavorare a testa bassa, perché domenica arriva il Tamai che ha battuto la Sacilese e ha ambizioni più o meno come le nostre. Squadra solida, con giocatori importanti, che sta facendo un buon campionato ed è uno scontro diretto. Domenica servirà qualcosa in più». Risultato prestigioso. «La storia è scritta», scrive la società sul proprio sito internet. «Partendo per la trasferta abbiamo attraversato il primo campo in cui si disputò una partita ufficiale dell’Union: sabbia, sassi e tutto intorno un prato. Dopo 7 anni lo scenario è ben diverso, ma lo spirito “contadino” è lo stesso. Solo ricordando da dove sei partito, puoi essere determinato per sapere dove vuoi arrivare. Un grazie, come sempre, ai nostri numerosi tifosi che anche a tre ore di strada da casa non hanno fatto mancare il caloroso supporto». È una soddisfazione importante. «Potremo raccontare ai nostri figli che abbiamo vinto al Nereo Rocco. È un risultato prestigioso per la nostra società, un’altra cosa da ricordare. Tanta emozione, ma ci eravamo detti che volevamo fare la partita».
Ore 21.40 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Al Giorgione e al suo allenatore serviva una conferma e da Belluno ecco arrivare le buone notizie. Il Giorgione pareggia anche contro una delle grandi del campionato e continua la sua serie positiva che dura da cinque turni, ovvero la squadra di Antonio Paganin, partita tra la diffidenza generale ora sta dimostrando che in questo campionato di serie D può recitare una parte da protagonista con risultati che stanno andando anche al di là delle previsioni iniziali. Un pareggio quello conquistato a Belluno che porta ancora la volta la firma dei “giovanissimi” di Paganin, ovvero quella difesa che con Pazzaia in porta e con i vari Fontana, Vio e Eberle non prende gol nonostante un’età media che è ben al di sotto dei 20 anni. E uno dei giovanissimi di questa squadra è il centrocampista Andrea Giacomazzi, classe 1995, che è anche uno degli stakanovisti della squadra rossostellata visto che Paganin in questo campionato non l’ha mai tolto dal campo. «A Belluno abbiamo conquistato un pareggio più che meritato – attacca il giovane centrocampista di San Giorgio in Bosco -. Abbiamo disputato un’ottima partita contro la migliore squadra finora incontrata, una gran squadra che sicuramente lotterà sino alla fine per le prime posizioni e che siamo riusciti a limitare e a mettere in difficoltà». Quindi un pareggio che allunga la serie positiva. «Si e soprattutto stiamo crescendo domenica dopo domenica. All’inizio eravamo partiti un po’ in sordina anche perché c’era una squadra completamente nuova e non era facile amalgamare un gruppo così giovane e rinnovato. E’ stato bravo il mister e siamo stati bravi noi a seguire i suoi insegnamenti». Tu sei uno dei pochi ai quali Paganin finora non ha mai rinunciato. «È vero, ma questo non significa che ho il posto sempre assicurato. Il posto ce lo giochiamo durante la settimana, il mister non guarda in faccia nessuno quando ci sono delle scelte da fare: gioca chi è più in condizione. Lo so anche perché con Paganin ho già giocato l’anno scorso alla Beretti del Bassano». Ora la classifica vi sorride, alziamo l’asticella degli obiettivi stagionali? «No, noi dobbiamo conquistare innanzitutto la salvezza e poi si vedrà. La squadra sta facendo bene e sta crescendo ma non dobbiamo montarci la testa. La forza di questo gruppo sta nello spirito di unione che si è creato all’interno dello spogliatoio: siamo tutti giovanissimi e ci capiamo al volo». E una vittoria in trasferta quando arriva? «Domenica prossima a Chioggia! Puntiamo a vincere anche fuori casa: finora non ci siamo riusciti ma non è per un fatto di atteggiamento tattico. Noi giochiamo sempre per vincere ma purtroppo finora per vari motivi non ci è andata bene: abbiamo sempre raccolto dei pareggi, positivi sicuramente, ma la vittoria un po’ ci manca e domenica potrebbe essere l’occasione giusta».
Ore 21.20 – Serie B, i risultati alla fine dei primi tempi: Bari-Pescara 0-1 (Memushaj), Brescia-Crotone 2-1 (Ciano, Benali, Scaglia), Carpi-Ternana 3-0 (Bianco, Concas, Mbakogu), Catania-Entella 1-0 (Escalante), Cittadella-Livorno 0-0, Frosinone-Varese 1-0 (Curiale), Lanciano-Pro Vercelli 2-0 (Vastola, Gatto), Spezia-Latina 0-1 (Paolucci), Vicenza-Modena 0-1 (Granoche).
Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dopo una mini serie negativa di risultati (tra campionato e Coppa) la Clodiense è tornata al successo. I tre punti sono stati conquistati lontano dal «Ballarin» di Chioggia e precisamente sul sintetico di Mezzocorona. Una vittoria sulla formazione trentina che dà morale alla squadra allenata da Andrea Pagan e che permette di affrontare con maggiore serenità il prosieguo del campionato. Un successo però che non sorprende il tecnico chioggiotto. «Abbiamo giocato come in altre partite dove però eravamo usciti sconfitti – ci tiene a precisare l’allenatore granata. Solo che questa volta siamo riusciti a superare i momenti difficili combattendo con lucidità e soffrendo senza lasciarci andare ad errori che ci sono costati punti preziosi. Con il Tamai e con l’Arzignano avevamo pagato alcuni minuti difficili ma avevamo sempre giocato bene». Eroe della giornata il centravanti Santi, autore della doppietta che ha steso il Mezzocorona. «Sicuramente chi fa gol diventa il protagonista, come è giusto – commenta Pagan – ma non vorrei che si dimenticasse il lavoro sporco di Mastroianni a servizio della squadra». Da non dimenticare anche le prove positive di Pellizer anche nel non possesso palla, dei centrocampisti, dell’intera difesa con i giovani Tiozzo Francesco e Boscolo Nata e la sicurezza tra i pali del veterano Tiozzo Luca partito titolare al posto dell’infortunato Okroglic. «Dalla vittoria sul Mezzocorona – continua Pagan – voglio rimarcare la voglia di sacrificio dei ragazzi che credo abbiano capito come si gioca in questo campionato. Dobbiamo ritrovare continuità nelle prestazioni e quindi ritornare a far risultato in casa. Dopo l’eliminazione dalla coppa abbiamo avuto la possibilità di allenarci meglio ed i risultati si vedono. Domenica prossima dobbiamo assolutamente ritornare al successo contro un avversario pericoloso come il Giorgione». Intanto la Società ha comunicato il tesseramento dell’attaccante uruguaiano Pablo Urtiaga (’94). «Il ragazzo era con noi già lo scorso anno – ci spiega Pagan. Abbiamo ritenuto opportuno riprenderlo perché oltre ad essere un giocatore molto tecnico che farà comodo è anche un ragazzo straordinario come persona».
Ore 20.40 – (Messaggero Veneto) C’è la firma di Lauro Florean, invece, sul riscatto del Fontanafredda, tornato alla vittoria dopo 4 ko di fila. L’ex neroverde ha siglato la doppietta (la prima in rossonero) che ha steso il Dro e ha dedicato la vittoria a Massimo De Martin, il collega di reparto che ha polemicamente rescisso il contratto dopo la strigliata della società della settimana scorsa. Ma intanto questo successo ha riportato la tranquillità. Niente pace, invece, a Trieste, dove ieri si è consumato il primo cambio di panchina del girone. Via (dimissioni) Stefano Lotti, ecco il tecnico romano Giuseppe Ferazzoli. Per lui esordio in salita: domenica lo attende il Padova.
Ore 20.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Non era fuorigioco. Siamo pronti a dimostrarlo: abbiamo le immagini». È un quasi un telegramma, quello di Mauro Narder, team manager del Tamai. Le immagini non sono delle televisioni ufficiali che hanno ripreso il derby di domenica (2-1 per i rossi) dall’alto della tribuna in posizione centrale, bensì di Mimmo Boscaia, dirigente della società che da sempre filma le gare. Mimmo era appostato in linea con l’azione di Federico Furlan che ha messo sui piedi di Riccardo Zambon un pallone d’oro. Facile e pronta la deviazione dell’attaccante che già aveva deciso a settembre il derby di Coppa al XXV Aprile: 1-0 per le furie a un passo dalla zona playoff. CAMBIA POCO – Zironelli aveva protestato a lungo, come tutto il popolo biancorosso presente al Comunale di via Giovanni XXIII, con il collaboratore del nolese Di Gioia, “reo” di non aver alzato la bandierina. «Cambia poco o niente – commenta il giorno dopo Zironelli -. Resta il fatto che perdere un derby fa sempre male. Perderlo dopo aver dominato ancora di più. Mi tornano in mente – continua il tecnico sacilese – il salvataggio sulla linea di Davide Furlan sulla botta a colpo sicuro di Spagnoli o le tre parate in 20 secondi di uno strepitoso Peresson sul bombardamento dei miei. Oltre al gol abbiamo costruito almeno una mezza dozzina di palle-gol. Loro hanno fatto due ripartenze e altrettante retil». Ziro prova a consolarsi: «È girata male. In ogni caso dopo 8 partite abbiamo 15 punti, 2 in più rispetto alla passata stagione». Domenica al XXV Aprile arriverà il Mezzocorona. VITTORIA A LETTO – Stefano De Agostini, con una febbre da cavallo, ha fatto visita alle furie nello spogliatoio prima dell’inizio. Poi le ha lasciate nelle mani di Saccon ed è tornato a casa, a letto. A informarlo gli sms e le telefonate di Narder. Poi si è guardato il “nastro” di Boscaia. «Siamo orgogliosi – premette -: abbiamo battuto la squadra che gioca il miglior calcio del torneo e ciò accresce la nostra autostima. È andata come l’avevamo preparata, attenti in difesa e pronti a sfruttare le ripartenze. Peresson? Non lo scopriamo oggi, come Federico Furlan. A me però piace sottolineare la grande applicazione di tutta la squadra». Ora le furie tallonano a una sola lunghezza i cugini biancorossi, appostati al quarto posto a quota 15.
Ore 20.10 – (Messaggero Veneto) Chi si rivede nei piani alti. Da tre anni il Tamai non si trovava in zona play-off dopo 8 giornate di campionato. La scorsa stagione a questo punto del torneo i mobilieri avevano appena 7 punti e stazionavano al quartultimo posto. Doppia velocità. Il Tamai attuale ha doppiato (14 i punti raccolti) il suo più recente passato. E sta viaggiando ai ritmi che nel 2011 lo portarono a essere per un periodo la prima alternativa alla coppia di testa composta da Porto Tolle e Venezia. Allora la squadra allenata da Birtig raccolse 18 punti nelle prime 8 gare, ma poi vanificò tanto sforzo con un pessimo girone di ritorno. Trappola in cui cercherà di non cadere quest’anno Stefano De Agostini, che dopo aver salvato le “furie rosse” ora le sta riportando nell’élite della categoria. «Una vittoria – ha commentato il tecnico mobiliere, domenica costretto a dare forfait per una fastidiosa influenza – come quella ottenuta contro la Sacilese, che pratica il miglior calcio del girone, ci darà ulteriore spinta e convinzione». Polemiche. E’ stato un derby deciso tra le polemiche a consegnare al Tamai la prima vittoria casalinga e, viceversa, a infliggere alla Sacilese la prima sconfitta dopo 7 risultati utili di fila. Ma Zironelli per certi versi sembra averla presa bene: «L’anno scorso di questi tempi di sconfitte ne avevamo già tre. Il bilancio è in attivo, pure come punti (15 contro 13). Certo, mi rimane il rammarico di aver perso un derby a causa di un gol dubbio e con il loro portiere migliore in campo». Sul gol (di Zambon, già letale ai liventini in Coppa Italia) le immagine televisive non hanno fugato le perplessità, mentre pochi dubbi sul momento d’oro di Tommaso Peresson. L’estremo mobiliere, dopo la sfortunata stagione a San Vito, è tornato a essere decisivo. Tra Kras e Sacilese, 4 punti che hanno la sua impronta.
Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) «Lo sapete, io non mi nascondo: quest’anno ho ancor più la consapevolezza che il Belluno possa stare tra le prime». Chi pensa che la mezza frenata col Giorgione possa aver tolto un grammo di fiducia a Yari Masoch, è completamente fuori strada. Il primo pareggio stagionale (0-0) pone fine alla serie di tre successi consecutivi tra le mura amiche del polisportivo. Ma per il centrocampista agordino gli orizzonti gialloblù non cambiano. Anche perché il Belluno è sempre terzo in graduatoria e allunga sulla Sacilese, ora a -4 dai ragazzi di Vecchiato in seguito al ko di Tamai: «Già la passata stagione – riprende Masoch – parlavo di playoff ed ero fiducioso. Ora lo sono a maggior ragione perché siamo un grande gruppo, l’organico è ampio e coloro che entrano dalla panchina garantiscono freschezza. Possiamo vincere contro chiunque». Cos’è mancato contro i rossostellati di Antonio Paganin? «Solo la giocata finale, l’ultimo passaggio: avremmo dovuto essere più precisi in diversi cross. E anche sulle palle inattive siamo stati poco pericolosi. In ogni caso, abbiamo giocato la gara che dovevamo: loro erano veloci, ripartivano bene, hanno buoni attaccanti, ma tutto sommato non abbiamo concesso molto». Quante energie ha prosciugato la super sfida dell’Euganeo? «Sì, in effetti non era semplice ripartire dopo aver dato tanto sia mentalmente, sia fisicamente contro il Padova. Ed era difficile anche calarsi in una partita completamente diversa come è stata quella col Giorgione, con un avversario che ti aspetta e non gioca a viso aperto».
Ore 19.40 – (Belluno Calcio) Manca ancora qualche settimana al match di alta classifica contro la Sacilese, ma è ufficiale che la sfida contro i biancorossi si disputerà sabato 15 novembre alle ore 14 e non come di consueto alle 14.30, questo perché la gara sarà trasmessa in diretta tv da Raisport.
Ore 19.30 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno è tranquillo. Dopo l’euforia delle sei vittorie consecutive è arrivato un punto nelle ultime due partite, ma non c’è nessun allarme in casa gialloblù, la squadra sta andando molto bene ed è perfettamente in linea con le aspettative. L’unica sconfitta stagionale è arrivata contro la corazzata Padova, mentre il pareggio di domenica col Giorgione è un risultato che a conti fatti ci può stare. Il Belluno ha creato un’elevata mole di gioco facendo per gran parte dei minuti la partita, ma non è stato brillante negli ultimi metri dove ha sbagliato molti palloni. Si poteva vincerla con quell’occasione di D’Incà, ma anche perderla con la conclusione nel finale dell’ex Fabrizio Nenzi. «È mancata la cattiveria giusta negli ultimi metri – racconta Simone Bertagno – in area ci siamo fatti anticipare spesso dagli avversari anche se a conti fatti abbiamo giocato una buona partita collezionando numero angoli e azioni. Alla fine credo che il risultato sia giusto, è stata una partita che potevamo vincere ma allo stesso tempo perdere, il Giorgione non ha rubato nulla. Per fare meglio in futuro bisogna migliorare sui calci da fermo, queste partite spesso sono decise dagli episodi e dobbiamo sfruttarle meglio, visto che in squadra abbiamo un giocatore come Marco Duravia che è molto bravo a battere i piazzati». Il Belluno è terzo. «Non c’è nulla da preoccuparsi – continua “Berta” – siamo terzi con quattro punti di vantaggio sulla Sacilese. Ad inizio stagione avremmo firmato per un risultato del genere. Per rimanere lì davanti, però, dovremo sicuramente continuare a lavorare e migliorare ancora, al posto nostro il Padova in una partita come quella di domenica avrebbe vinto 1-0. Il Belluno è una squadra giovane è ha ampi margini di miglioramento».
Ore 19.10 – (Giornale di Vicenza) Il Real Vicenza non perde da nove turni. Ecco come risollevare il morale a chi magari sta rimuginando sul pareggio di Monza. Note dolenti/1. Odogwu, che era entrato al posto di Malagò nel secondo tempo, si è infortunato e ne avrà per un mese. Difficile in questo momento stabilire i tempi di recupero del centravanti. Odogwu deve tenere le stampelle per venti giorni (si è procurato una microfrattura alla caviglia destra) e il suo ritorno in campo potrebbe concretizzarsi, con cauto ottimismo, attorno alla 15a giornata, quando il Real ospiterà la Torres. Per la sfida di sabato, che vedrà impegnata la squadra di Marcolini al Menti contro la Cremonese, non ci sarà neanche Bardelloni, che a Monza è stato espulso e salterà il turno. In questi giorni Marcolini dovrà scegliere con cura il partner di Bruno. Non resta una grande scelta, dal momento che anche il baby Ungaro è infortunato. Sarà maglia per due tra Galuppini e Bigoni con il primo che parte favorito perché ha infilato parecchie presenze a differenza dell´ex Pistoiese. Note dolenti/2. Ultimamente il Real Vicenza ci resta di legno. Contro l´Alto Adige è finita 1-1, un risultato che è andato strettissimo a Tomei e compagni capaci di costruire almeno cinque-sei occasioni e di premere sull´acceleratore oltre il 90´; nella ripresa Malagò aveva colpito anche il palo. Contro la Giana, nonostante il Real fosse in dieci, ha provato ripetutamente a raddoppiare senza fortuna. A 10´ dalla fine, Vannucci ha colpito la traversa con un tiro sfiorato dal portiere di casa.
Ore 19.00 – (Corriere del Veneto) Un pareggio può anche essere un risultato da non disprezzare, soprattutto se la concorrenza non pigia sull’acceleratore e se la Torres per poco non si mette pure in testa di tendere la trappola perfetta. Guardi la classifica e scopri che il Bassano è sempre lassù, a fare la lepre e a tirare il gruppo che insegue. Il Como preme, le altre sono lì, a mettere assieme un risultato buono e uno cattivo, nel tentativo di non perdere terreno rispetto alla capolista. «Bisogna sempre ricordarsi la nostra dimensione e da dove siamo partiti — sbotta Antonino Asta — siamo sempre primi e credo che nessuno si aspettasse un simile risultato dopo le giornate che abbiamo disputato. Devo anche aggiungere che non posso rimproverare nulla alla squadra, che si è ben comportata, anche in una giornata dove la palla non ne voleva sapere di entrare». Insomma, un punto da tenersi stretto e che tornerà sicuramente utile più avanti. «Era una di quelle domeniche in cui puoi stare anche venti ore a tirare che non segnerai mai — sorride con un pizzico di velata amarezza il tecnico giallorosso — per cui portiamo a casa questo pareggio che significa comunque proseguire il nostro filotto di risultati utili: andiamo avanti senza paura». Ha le sue belle gatte da pelare pure Michele Marcolini che, nello spazio di poche ore, si è trovato a dover fare i conti con la squalifica di Bardelloni e con l’infortunio di Odogwu, che rimarrà fuori dai campi di gioco almeno 45 giorni. Due brutte tegole per un reparto che ora poggia tutto su Salvatore Bruno, ma che ha bisogno pure di qualche alternativa importante per diversificare le opzioni offensive. E il menù che offre il calendario per il prossimo turno è davvero succulento: Real Vicenza-Cremonese al Menti (si gioca in anticipo, sabato, alle 19,30) e Pro-Patria Bassano allo Speroni di Busto (sempre sabato, alle 17). La Cremonese di Montorfano ha liquidato domenica il Venezia in casa 2-1, la Pro invece si batte sul fondo e ha pareggiato 2-2 a Lumezzane. Davvero niente male, non c’è che dire.
Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) È normale il rammarico dopo una sfida come quella pareggiata con la Torres. Non è certo una battuta d’arresto che frena i giallorossi, un punto fa sempre bene e il primato è ancora del Bassano Virtus, ma la sensazione è che sia mancato qualcosa per aprire quella difesa perfettamente messa in campo da mister Costantino. Nel primo tempo ci aveva provato Luca Cattaneo, un suo sinistro ha visto la grande risposta del portiere avversario Testa, le sue giocate non sono bastate per sbloccare il risultato. «Abbiamo avuto tante occasioni, si può tranquillamente dire che abbiamo dominato – spiega l’esterno – diciamo che è mancato solo il gol. Negli spogliatoi ci siamo guardati e ci siamo detti che dobbiamo pensare che abbiamo fatto una ottima prestazione, siamo consapevoli di aver dato il massimo». Cattaneo è stato nel primo tempo il fulcro del gioco bassanese. «Mister Asta mi aveva chiesto di puntare l’uomo appena potevo, a me e Furlan, perché dagli uno contro uno poteva nascere poi la superiorità: la squadra ci ha aiutato, peccato veramente che non è arrivato il gol. Il Primato? Ovvio fa piacere essere rimasti ancora davanti». Il Bassano ora è di fronte all’ennesimo turno infrasettimanale, questa volta la Coppa Italia mercoledì contro il Mantova. «Abbiamo subito l’occasione di rifarci – spiega Cattaneo – giocare domenica, mercoledì e poi sabato contro la Pro Patria non è facile, ma noi anche in coppa vogliamo fare bene, anche perché davanti al nostro pubblico che non ha smesso mai di incitarci».
Ore 18.40 – (Giornale di Vicenza) Qualche bello spirito domenica sera sosteneva che quelli della Torres probabilmente erano rimasti chiusi nello spogliatoio dopo esserlo stato in campo tutta la partita. Gag simpatica, ma del resto anche la difesa è un´arte e i sardi la esercitano benone. «Si sono protetti in nove – ragguaglia Giacomo Cenetti – era francamente complicato passare. Hanno rinunciato a giocare per difendersi e basta, sono scelte anche queste, non sta a me giudicare. Poi è un segnale che anche le altre squadre cominciano a temerci e questo è certamente un aspetto positivo. Qui poi parliamo della Torres, formazione assemblata per stare come minimo nella parte sinistra della classifica. È vero che si è costruito meno occasioni cristalline del passato, ma li abbiamo messi sotto dal primo all´ultimo minuto, ho ancora negli occhi la chance di Iocolano: solo la respinta in pieno viso di Migliaccio ci ha negato il vantaggio». Il mastino napoletano guarda già oltre. «Ovvio, brucia un po´ avere perso un punto di vantaggio, però ora occupiamoci della Coppa Italia di domani col Mantova al Mercante (alle 15, ndr) una gara secca nella quale vogliamo passare il turno a tutti i costi. Eppoi c´è il match di Busto Arsizio del tardo pomeriggio di sabato con la Pro Patria in cui provare magari a recuperare ciò che ci è sfuggito l´altroieri».
Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) A guardare il risultato e la deludente classifica, con appena 5 punti sull’ultimo posto e sole 5 squadre alle spalle, per ora la differenza tra il vecchio Venezia di Dal Canto e quello nuovo di Serena sembrerebbe non esserci. Di questo avviso non è però il ds Ivone De Franceschi, convinto che a Cremona, nonostante l’1-2 (4. ko di fila, 5. con la coppa), gli arancioneroverdi abbiano cominciato ad invertire la rotta. «Ho visto possesso palla e verticalizzazioni, profondità e tiri in porta, la squadra sul piano della prestazione va elogiata e mantenendo questo atteggiamento ne verrà fuori – assicura il dirigente lagunare -. Abbiamo appena cambiato allenatore e dopo un esonero questa è il tipo di reazione che ci si aspetta di vedere. È chiaro che la sconfitta non va bene». Dopo l’iniziale vantaggio di Raimondi il rigore del possibile 2-2, sparato in curva da Greco, rende difficile digerire il sesto stop in 10 giornate (solo il fanalino di coda Pordenone ha perso di più, 7 volte). «La classifica non rispecchia il valore di questo gruppo e guardandola ci sta tanto il «fastidio» quanto la preoccupazione. Purtroppo a Cremona ci è mancato solo il risultato, Greco ha sbagliato un rigore ma merita un incoraggiamento perché può succedere. Semmai penso sia stato indecente quello concesso ai nostri avversari, inesistente è dir poco: eravamo nel recupero del primo tempo, è chiaro che andare al riposo in vantaggio avrebbe fatto tutta la differenza del mondo. L’errore dell’arbitro ha certamente condizionato la partita». Domenica si torna al Penzo, nell’inedito orario delle 11 di mattina, contro la Giana Erminio di Gorgonzola che sta tre punti più su (13 a 10). «Serena ha schierato Bellazzini come trequartista? L’ho visto in crescita, ma dal «Bella» e da tutti ci aspettiamo quel cambio di passo che non è così lontano».
Ore 18.10 – (La Nuova Venezia) Il vento non gira per il Venezia, nemmeno con l’avvento di Michele Serena in panchina. E non tanto per la sconfitta di Cremona, la quarta di fila in campionato (la quinta se si considera anche quella di Coppa Italia a Ferrara), quanto per le “perdite” in campo. Il Venezia, infatti, dovrà fare a meno per almeno 40 giorni di Lukas Zima e per tre settimane di Davide Carcuro. Il portiere figurava nella distinta presentata in tribuna stampa allo “Zini”, ma poi in porta si è presentato Fortunato. Mistero? No, come ha spiegato Serena in sala stampa: Zima aveva rimediato nell’ultimo allenamento un colpo alla mano e il dolore si era ripresentato pochi minuti prima della partita con la Cremonese. Ieri il portiere ceco si è sottoposto a una radiografia che ha evidenziato la frattura della falange distale dell’indice della mano sinistra, in settimana sarà visitato anche dagli ortopedici dell’ospedale di Savona, essendo il giocatore di proprietà del Genoa, e verrà deciso se sarà necessario effettuare un intervento di osteosintesi. Girone d’andata praticamente chiuso per Lukas Zima, lo rivedremo a gennaio. Out per una ventina di giorni anche Davide Carcuro, costretto a chiedere il cambio poco dopo il quarto d’ora in seguito a un colpo al ginocchio: il centrocampista ha provato a continuare per qualche minuto, accasciandosi poi a terra venendo sostituito da Varano. Carcuro ha riportato la lesione del gemello laterale del ginocchio destro che lo costringerà a stare fuori per almeno 20 giorni. Un inizio di stagione condizionato dagli infortuni, soprattutto a centrocampo, dove Serena non può contare già su Espinal (ma il dominicano è vicino al rientro) e Hottor, ma anche Giuliatto è rimasto fuori quasi due mesi per l’infortunio muscolare occorsogli contro il Renate. In porta Stefano Fortunato garantisce affidabilità, come ha dimostrato nella passata stagione quando Dal Canto lo preferì a Vigorito nella parte finale del girone di ritorno, con la promozione di D’Arsiè in panchina, portiere che Serena conosce bene dalle giovanili arancioneroverde.
Ore 17.50 – (Biancoscudati Padova) Questo il programma allenamenti della prima squadra fino al 4 Novembre: Martedì 28/10 allenamento alle 14.00 al centro sportivo Memo Geremia (Guizza). Mercoledì 29/10 allenamento ore 10.00 e alle ore 14.30 al centro sportivo Memo Geremia (Guizza). Giovedì 30/10 Gara amichevole presso il centro sportivo di via Bressan ARCELLA-BIANCOSCUDATI PADOVA, calcio d’inizio ore 15.00, entrata ad offerta libera, Venerdì 31/10 allenamento alle 14.30 al centro sportivo Memo Geremia (Guizza). Sabato 1/11 allenamento alle 10.00 allo stadio Appiani di Padova. Domenica 2/11 ore 14.30 gara di campionato 9° Giornata: Biancoscudati Padova – U. Triestina. Lunedì 3/11 riposo, Martedì 4/11 ore allenamento alle 14.30 al centro sportivo Memo Geremia (Guizza).
Ore 17.30 – Queste, invece, le dichiarazioni rilasciate da Matteo Dionisi: “Avevo tanta voglia di ricominciare, dopo due settimane di stop si fa un po’ di fatica ma è andata abbastanza bene. Ho fatto attenzione nei contrasti ma senza tirarmi indietro. Domenica ci sarò? Dipende dal mister, l’importante è continuare così. La Triestina? Non va sottovalutata, vorranno fare punti sfruttando anche il cambio di allenatore. Saranno agguerriti, sarà una partitaccia e il risultato non è scontato. Ho avuto Ferazzoli a Rieti, gli piace giocare palla a terra e di sicuro vorrà fare bella figura, al pari dei suoi giocatori che vorranno mettersi in mostra per meritarsi i guadagnare il posto”.
Ore 17.20 – Queste le dichiarazioni rilasciate al termine della allenamento odierno alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” da Gustavo Ferretti: Ferretti: “Ho avuto risposte positive da questo primo allenamento! Sto bene, devo solo trovare un po’ di fiducia com’è logico che sia. Oggi era la prova del fuoco, e la gamba è andata al meglio. Se tutto va bene questa settimana domenica sarò regolarmente a disposizione. Non ho calciato ma ho saltato di testa, ed è un buon segno. Ho saltato tre partite e mezza, voglio tornare perché si soffre troppo fuori! Voglio dare una mano per prolungare questa striscia positiva”.
Ore 17.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.40 – Qui Guizza: partitella ancora in corso, gran gol di Tiboni e Cunico.
Ore 16.20 – Qui Guizza: partitella in corso, ancora in campo Dionisi e Ferretti.
Ore 16.00 – Qui Guizza: esercizi per il possesso palla, vi partecipano anche Ferretti e Dionisi. Rientra invece negli spogliatoi Niccolini.
Ore 15.40 – Qui Guizza: lavoro col pallone per i Biancoscudati, divisi in tre gruppi.
Ore 15.20 – Qui Guizza: regolarmente in gruppo Ferretti e Dionisi, si allena a parte invece Niccolini.
Ore 15.00 – Qui Guizza: scendono in campo i Biancoscudati.
Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati ancora negli spogliatoi, a colloquio mister Parlato coi giocatori.
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) «Non possiamo piangerci addosso». Con Sciacca e Cinelli squalificati, Ragusa e Cocco infortunati, ci sarebbe di che disperarsi, ma Giovanni Lopez non accampa scuse per la sfida di stasera al Menti con il Modena. «Andiamo a giocare e proviamo a vincere questa partita. Ci mancano dei calciatori importanti, giocheranno altri. Non possiamo piangerci addosso. Il sistema di gioco rimarrà lo stesso, cambieranno gli elementi. Sarà un attacco che promette qualità, giocate importanti. Spiridonovic è un calciatore molto veloce, Giacomelli è di raccordo e di qualità. Entrambi dispongono di caratteristiche diverse ma importanti rispetto l’altra coppia d’attacco e possono farci vincere la partita». Mai come stavolta conterà il collettivo… «Il gruppo nelle situazioni difficili riesce ad emergere. Dopo le sconfitte abbiamo sempre fatto una grande gara. Mi aspetto questo anche adesso, non c’è demoralizzazione. Certamente l’infortunio di Ragusa durante la gara ha comportato un momento di sbandamento, però questo non ha intaccato il nostro spirito. I gol presi contro il Catania sono evitabilissimi. Ovvio che esiste un margine di errore, l’importante è trarre dagli sbagli qualcosa di positivo. Quello che non si deve fare è perseverare negli stessi errori, ma questo non lo abbiamo mai fatto». Il Modena si preannuncia un cliente ostico. «Conosco mister Novellino, è stato mio allenatore, il Modena è un avversario che ti fa giocare male, si difende molto bene e risulta difficile fargli gol. Presenta individualità importanti come Ferrari e Granoche davanti. Sono fiducioso, anche se abbiamo delle assenze importanti sapremo ovviare con giocatori altrettanto importanti. Sono convinto che il Vicenza saprà fare la partita. Non ho nessun dubbio, andremo per vincere pur tra molte difficoltà. Non dimentichiamoci poi che l’obiettivo è la salvezza e che queste difficoltà alla fine riusciremo a superarle». Il tecnico esclude infine al ricorso a svincolati in attacco. «Non penso si possano condurre operazioni ora, perché c’è una lista bloccata e il mercato è chiuso».
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Anche peggio del temuto. Il Vicenza perde Antonino Ragusa per gran parte della stagione e non avrà neppure Andrea Cocco per tre settimane. Il verdetto degli esami diagnostici cui sono stati sottoposti ieri i due attaccanti non ha lasciato speranze per quanto riguarda il bomber biancorosso: lesione del legamento crociato del ginocchio destro con rottura del menisco interno. L´infortunio di Catania si è rivelato grave proprio come aveva ipotizzato quasi subito il medico sociale. Ragusa dovrà essere operato e in questi casi occorrono in genere 6 mesi per rivedere il giocatore in campo: considerato che ottobre volge al termine, per l´attaccante si può parlare, purtroppo, di stagione sostanzialmente chiusa. Sul reparto avanzato si è abbattuta una nuova mazzata dopo quella subìta con l´infortunio di Piergiuseppe Maritato alla quarta partita, a Perugia, a fine settembre: anche in quel caso legamento crociato rotto e addio all´attaccante protagonista l´anno scorso in Lega Pro fino alla prossima primavera. Non solo, quello di Ragusa è il terzo legamento crociato che salta in casa biancorossa, perché ad inaugurare la serie nera era stato Gennaro Tutino, infortunatosi nella gara di coppa Italia col Bassano. Detto di Ragusa, dall´infermeria non sono giunte buone notizie neppure per Cocco, anche se fortunatamente nel suo caso l´infortunio non è così grave. Ma la forte distorsione alla caviglia sinistra riportata dal centravanti sempre nella gara di Catania lo terrà lontano dai campi di gioco per almeno 20 giorni, proprio in un periodo in cui fra l´altro si gioca con frequenza. In attesa di fare ricorso al mercato quando ci sarà la finestra invernale nel mese di gennaio 2015, considerato che il panorama degli svincolati (tesserabili subito) non offre grandi possibilità, il Vicenza dovrà fare di necessità virtù, puntando, oltre che su Cocco quando avrà recuperato, sul tandem Giacomelli-Spiridonovic, finora le punte di scorta.
Ore 13.10 – (Gazzettino) Il Cittadella si aggrappa all’orgoglio del pareggio strappato a Crotone, nei minuti di recupero, per trovare la forza necessaria per tenere testa all’ambizioso Livorno. La squadra sta attraversando un momento difficile, la vittoria manca da sei partite dove sono stati raccolti appena due punti, ma è fondamentale ripartire proprio dai minuti finali del confronto di sabato, dove i granata hanno dimostrato di non mollare mai. E se sulla carta la gara di stasera vede il Cittadella sfavorito, è prorio in questo genere di partite che tante volte la truppa di Foscarini è rinata. Sarà una questione di stimoli, sarà perché avversari come il Livorno giocano e lasciano giocare, stasera ci si aspetta una grande prova da parte di Sgrigna e compagni, decisi a non deludere ancora una volta il proprio pubblico dopo le ultime tre sconfitte consecutiva in casa. Il tifoso vuole il Cittadella, il Cittadella ha bisogno del sostegno della gente. Ed è quello che auspica Foscarini: «Mi auguro che il pubblico aiuti e inciti i ragazzi, dal primo al novantesimo. Noi dobbiamo fare la nostra parte, mettendo in campo impegno e determinazione. I nostri tifosi sono persone intelligenti e meravigliose: a volte anche uscendo sconfitti al novantesimo ci hanno riservato gli applausi, perché hanno visto un Cittadella che ha dato tutto in partita. L’ho detto ai ragazzi: crediamoci, fino all’ultimo». Servirà lo spirito evidenziato nei minuti finale di Crotone, con la quadratura evidenziata nella prima mezz’ora di partita. «I numeri parlano chiaro: fino all’ultimo il Cittadella lotta, sa farsi valere. È un segnale positivo, come pure lo è l’unione fra i reparti che abbiamo tenuto nella prima parte, dove siamo stati più corti, più stretti, più compatti». Ancora una volta il dito è puntato sulla difesa. «Analizzando i gol subiti finora, ci è sempre mancato qualcosa, tante volte ci siamo fatti male da soli, pagando disattenzioni e marcature non sempre convincenti e aggressive. In questa categoria ci sono giocatori che non hanno bisogno di tanti spazi per punirti, noi invece ne concediamo troppi». Oltretutto il Livorno ha un parco attaccanti di assoluto livello. «Hanno fatto 11 gol in tre partite, numeri incredibili che testimoniano la pericolosità del reparto. Siligardi, Vantaggiato e Cutolo stanno attraversando un grande momento di forma, non possiamo commettere errori. Il Livorno poi è una squadra che cerca sempre di giocare per raggiungere il massimo risultato. Sarà una partita diversa rispetto a quella di Crotone». Non sarà tanto diverso invece il Cittadella: rientra Rigoni dalla squalifica, ma non ci sarà Benedetti fermato per un turno. Il modulo sarà il 4-3-3 con Minesso che farà il quarto di centrocampo nei ripiegamenti e il terzo d’attacco in fase offensiva. Probabile formazione Cittadella (4-3-3): Valentini; Cappelletti, Scaglia, Pellizzer, Barreca; Busellato, Rigoni, Lora; Minesso, Gerardi, Sgrigna.
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) La battuta migliore arriva alla fine della consueta conferenza-stampa della vigilia: «Mi piace l’idea di un Cittadella “mina vagante” del campionato. Peccato che a volte ci dimentichiamo di togliere la sicura, e la mina non esplode». Claudio Foscarini scherza, ma sa bene quanto sia importante ritrovare al più presto quei tre punti che alla sua squadra mancano ormai dal 3-2 rifilato al Pescara lo scorso 20 settembre, più di un mese fa. E l’avversario di stasera, nel turno infrasettimanale della serie B, non è dei più agevoli: il Livorno di Carmine Gautieri, desideroso di riscattare l’inattesa sconfitta interna subìta dallo Spezia sabato. È Cittadella-Livorno, ma sembra quasi un derby con i “cugini” di città, visti i tanti ex biancoscudati presenti nelle file toscane: Vantaggiato, Cutolo, Mazzoni e Jelenic. E proprio due di loro sono sulla carta gli elementi più pericolosi secondo il tecnico granata: «Lì davanti il Livorno ha un potenziale enorme. Cutolo e Vantaggiato sono due giocatori diversi rispetto alla scorsa stagione, mentre Siligardi si sta confermando ai suoi livelli. Quei tre sanno fare la differenza, in campo si cercano e si trovano e possono sempre inventarti la giocata decisiva. Mancare di concentrazione e aggressività nella fase difensiva sarebbe deleterio contro attaccanti così». Il riferimento è anche ai due gol presi a Crotone, in una partita riacciuffata solo al 95’ da Busellato. «La rimonta non è stata casuale: questa è una squadra che lotta sino alla fine e che spesso è riuscita a recuperare il risultato. È vero, piuttosto, che dovremmo essere più bravi a gestirlo quando ci troviamo in vantaggio, ma rispetto alla partita con l’Entella, in cui avevo visto una formazione sfilacciata, i progressi ci sono stati: a Crotone il Citta era compatto fra i reparti. Se poi andiamo a vedere i gol subìti, la difesa non ha mai sbracato come reparto: ci sono state, invece, disattenzioni in marcatura in entrambe le azioni dei gol. Proprio quello che non deve succedere». Più di qualche giocatore avrebbe bisogno di rifiatare, in casa granata, «e penso per esempio a Barreca, che è giovane e ha giocato sempre, ma purtroppo abbiamo diversi elementi fuori causa, che ora ci sarebbero utili», continua Foscarini, riferendosi a Schenetti, Paolucci e Donazzan, oltre allo squalificato Benedetti. Facile immaginarsi che venga proposto un undici simile a quello visto in Calabria, con Sgrigna a girare attorno a Gerardi (in ballottaggio con Coralli) e con Minesso a fare da collante fra l’attacco ed il centrocampo, reparto che ritrova Rigoni, al rientro dalla squalifica, e in cui sarà riproposto Lora, dopo la buona prova offerta allo “Scida”. Foscarini torna anche sui fischi del Tombolato dopo la gara con l’Entella. «Al pubblico chiedo che venga allo stadio per sostenere questa squadra dal 1’ al 90’, indipendentemente dal risultato. Ma noi dobbiamo essere bravi a coinvolgerlo: i tifosi del Cittadella sono persone intelligenti e, se vedono che la squadra lotta, sanno apprezzarla. È quello che dobbiamo fare». Probabile formazione Cittadella (4-3-3): Valentini; Cappelletti, Scaglia, Pellizzer, Barreca; Lora, Rigoni, Busellato; Minesso, Gerardi, Sgrigna.
Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Più che di Cittadella-Livorno, bisognerebbe parlare di un quasi derby, rievocando un passato (recente) che non c’è più, dopo la fine del Calcio Padova 1910, sparito dal professionismo e in questo momento affiliato, sì, alla Figc ma senza svolgere alcuna attività agonistica. Eppure, per molti tifosi biancoscudati il turno odierno della serie B suscita una comprensibile nostalgia, perché al Tombolato sarà in campo, nelle file amaranto, un pizzico della storia di quel Padova, incarnato da quattro giocatori che sino a maggio, tranne uno, hanno fatto parte del gruppo di Michele Serena, retrocesso in Lega Pro dopo la partita di Siena: Luca Mazzoni, portiere, classe 1984, uno dei pochi a salvarsi nell’ultimo tribolatissimo campionato; Enej Jelenic, esterno d’attacco, classe 1992, sloveno; Daniele (“Ciccio”) Vantaggiato, attaccante, classe 1984; Aniello Cutolo, attaccante, classe 1983, la stagione scorsa al Pescara, ma prima per due tornei di fila con il Biancoscudo (2011/12, 32 presenze e 8 reti; 2012/13, 39 gettoni e 12 gol). Insomma, si rinnova una sfida nella sfida, e c’è da credere che soprattutto Cutolo e Vantaggiato di stimoli ne avranno parecchi. In questo stadio, fra l’altro, entrambi hanno già segnato, pur con esiti diversi per quanto riguarda il risultato: finì 3-1 per i granata la sfida del 14 marzo 2011, una sconfitta che costò il posto all’allora allenatore del Padova Alessandro Calori. Due gol di Piovaccari e uno di Nassi condannarono i “cugini”, a cui non bastò il punto della bandiera realizzato su rigore proprio dal centravanti brindisino, che si infortunò poi alla coscia, restando fuori a lungo (e sin lì aveva ottenuto 10 gol in 22 gare). Cutolo, invece, realizzò l’1-1 nel 3-3 del 13 aprile 2013 e l’1-0 nel 3-1 con cui all’Euganeo la squadra di Pea superò i granata il 17 novembre 2012. Quanto a Mazzoni, ha ancora il dente avvelenato per i 4 palloni finiti nella sua porta il 22 marzo scorso, quando il Citta espugnò l’Euganeo scatenando una delle tante contestazioni contro Penocchio & C.
Ore 12.20 – (Corriere del Veneto) Chissà se questa sera fra i pali del Cittadella che affronta il Livorno risponderà per l’ennesima volta «presente» Andrea Pierobon, 45 anni, inossidabile highlander che non vuole saperne di appendere i guantoni al chiodo. I tempi per il ribaltone che puntualmente si verifica a ogni campionato sembrano (quasi) maturi. Su Fb nel gruppo «Citta del cuore» alcuni tifosi hanno lanciato l’hashtag #iostoconpierobon , invocando l’accantonamento di Valentini. L’ex portiere dello Spezia è finito nel mirino per una serie di prestazioni non all’altezza, ultima delle quali a Crotone. Claudio Foscarini sta riflettendo, ma potrebbe concedere un’altra chance all’attuale custode della porta granata. «Con il Livorno ci attende una partita molto diversa rispetto a quelle che abbiamo giocato sinora – evidenzia Foscarini –anche perché di fronte abbiamo una squadra che, prima di sabato, ha fatto 11 gol in tre partite. Occhio ai tre davanti: Siligardi, Vantaggiato e Cutolo formano un trio d’attacco di grosso spessore. Il Livorno ha nel reparto offensivo un potenziale enorme: mancare domani in fase difensiva potrebbe essere deleterio per i miei». Il rendimento del reparto arretrato, in effetti, pare il vero tallone d’Achille della squadra nelle ultime settimane e il pareggio in extremis a Crotone non ha spento l’allarme. Foscarini teme i mugugni che fanno capolino qua e là sugli spalti e sulle bacheche virtuali dei siti di riferimento. «Mi auguro che si parta dal presupposto di aiutare e incitare questa squadra. Mi aspetto che i tifosi ci sostengano, noi dobbiamo essere bravi. Con impegno e determinazione dovremo essere bravi a coinvolgerli e portarli dalla nostra parte. A Cittadella i tifosi sono molto intelligenti e in altre occasioni, pur non vincendo, siamo usciti tra gli applausi». Capitolo formazione: mistero fitto sul turnover (che ci sarà), l’ultima rifinitura di stamattina chiarirà (forse) qualche dubbio di troppo che serpeggia nell’ambiente. Probabile formazione Cittadella (4-3-1-2): Valentini; Cappelletti, Scaglia, Pellizzer, Barreca; Busellato, Rigoni, Palma; Sgrigna; Gerardi, Coralli.
Ore 12.00 – (Il Piccolo) Al netto dell’utilizzo (ancora non definito) delle due pedine Clara e Milicevic in attacco, mancano nella rosa almeno uno o meglio due ’96 già in grado di farsi valere nelle categoria. Nessuno di quelli impiegati finora (cioè tutti) ha dato garanzie sufficienti anche se i giovanissimi possono crescere solo giocando (si è visto nella scorsa stagione con Frangu e Ferrara). La difesa è spesso vittima di black-out per errori propri (che saranno enfatizzati dall’assenza per infortunio di Fiore) ma anche per una scarsa propensione alla copertura dei tre centrocampisti finora impiegati. Probabile che il nuovo tecnico cominci a lavorare sotto questo aspetto. La fase offensiva resta un punto di domanda legato appunto all’integrazione dei nuovi ma, per quanto si è visto finora, non solo gli uomini a disposizione hanno scarso senso del gol ma soprattutto il collettivo non riesce a costruire più di due-tre occasioni a partita. Nemmeno se l’Unione avesse nei pressi dell’area uno come Godeas sarebbe facile perforare le porte avversarie. Ferazzoli, visto il suo curriculum, ha più esperienza di Lotti e identificherà presto quali sono le lacune del gruppo che Pontrelli e soci gli mettono a disposizione. Oltre al recupero degli infortunati e all’impiego degli stranieri “border line”, Pontrelli ha già annunciato l’arrivo di qualche altra pedina. E c’è da credergli visti i precedenti. Ma più che un mercato ipertrofico in entrata e in uscita sarà utile sul piano delle prestazioni sportive lavorare in modo mirato ascoltando le richieste del tecnico e nel rispetto della sua autonomia. Non resta che attendere. I tifosi devono armarsi di pazienza per un po’ di partite. Ma nonostante tutto il tecnico dovrà lavorare con un fardello di pressioni inconsuete per la serie D (almeno al Nord). Auguri.
Ore 11.50 – (Il Piccolo) I tifosi domenica, dopo la sesta sconfitta, hanno chiesto ai vertici societari una scossa. E la scossa è arrivata grazie anche al “beau geste” di Lotti. Pontrelli e soci in poche ore hanno trovato il suo sostituto a dimostrazione che già avevano il suo nome sul taccuino. Del resto Giuseppe Ferazzoli ha lavorato parecchio negli ambienti calcistici laziali. Lotti era stato sempre protetto e incensato dalla dirigenza triestina. Logico aspettarsi altrettanto trattamento al nuovo arrivato. Ma il tecnico non ha il vantaggio di essere triestino come Lotti e quindi c’è da scommettere che farà più fatica a evitare gli strali dei tifosi nostrani. Ma quel che conta nel calcio sono i risultati più ancora che i bilanci. Negli ultimi anni i cambi di panchina (anche se in questo caso formalmente non si tratta di esonero) non hanno portato benissimo. Rossitto l’anno scorso ha tenuto grosso modo la media punti di Costantini, mentre Roccia la stagione prima aveva fatto meglio di Sambaldi ma alla fine aveva mancato la promozione. Nelle tre stagioni precedenti otto allenatori in panchina e tre retrocessioni. Ma il passato è passato e vale solo per gli amanti della statistica e per gli scaramantici. Quello che preoccupa è il presente con il quale Ferazzoli da oggi dovrà misurarsi. Il nuovo tecnico deve partire da un discreto handicap in classifica più che recuperabile. Ma l’handicap più pesante è la precaria condizione psicologica del gruppo e soprattutto il gap tecnico e tattico dell’attuale Triestina rispetto alle avversarie.
Ore 11.30 – (Gazzettino) Juniores Nazionali. Rompe finalmente il digiuno di vittorie e abbandona la maglia nera del girone C l’Este che con una prestazione di carattere supera 2-1 l’Arzignano grazie ai gol di Zamariola e Destro. Un’iniezione di fiducia in vista del prossimo incontro con la capolista Virtus Vecomp. Malgrado una rete non vista dalla terna arbitrale e due espulsioni il Padova nel girone D degli Juniores Nazionali conduce in porto la partita con il Fontanafredda (1-0): decide un’incornata di Mbengue. La partita di lusso tra le due capolista del girone G, Delta Porto Tolle e Atletico San Paolo, finisce sull’1-1. I rodigini interrompono l’imbattibilità dei sampaolini al 20′, ma i gialloblù agguantano prima della fine del tempo il pari con Sambugaro. Grossa opportunità per vincere la gara nella ripresa con un calcio di rigore fallito da Zaggia. Domani (ore 14.30) nel terzo turno infrasettimanale, il San Paolo affronta all’Appiani l’Alma Juve Fano, terzo in classifica e staccato di una sola lunghezza. Pareggio in fotocopia, 1-1, per l’Abano a Civitanova e il Thermal Abano Teolo in casa con il Romagna Centro. E domani (campo di Monterosso, inizio alle 15.30) derby tutto aponense. GIRONE D: Union Ripa-Montebelluna 4-0; Dro-Triestina 1-2; Belluno-Mezzocorona 0-2; Giorgione-Mori 0-0; Padova-Fontanafredda 1-0; Kras Repen-Tamai 2-0; Sacilese-Union Pro 3-0. Classifica: Biancoscudati Padova 18, Union Ripa 15, Mezzocorona 13, Giorgione e Triestina 12, Sacilese 11, Mori 8, Montebelluna e Fontanafredda 7, Union Pro 6, Dro 4, Kras Repen 3, Tamai 2, Belluno 1.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Torniamo all’attualità. «Speriamo di recuperare Ferretti e di allungare questa striscia positiva. La prova della verità sarà il 4 gennaio (sfida con l’Altovicentino, ndr), qualcosa di più su dove possiamo arrivare si capirà dopo quella partita». Ci sono più di due mesi allo scontro diretto, e per quella data l’attuale vantaggio di due punti potrebbe essere lievitato. «Io sarei già contento di arrivarci con due punti in più». Crede che sarà corsa a due? «La classifica dice questo. Domenica la Sacilese ha perso e il Belluno ha pareggiato, chi procede a marcia spedita siamo noi e l’Altovicentino. Intanto, godiamoci questi momenti di gioia, lì da soli in vetta con un pubblico che ci segue, un organigramma societario completato e uno spirito nuovo». È possibile l’ingresso in futuro di nuovi soci? «Siamo aperti a tutti. Quando dico che bisogna programmare, significa che occorre guardare i numeri per vedere ciò che possiamo fare da soli e con l’aiuto di altri imprenditori e dell’azionariato popolare, quando si svilupperà, per costruire un grande Padova, ciascuno con la sua quota. Siamo partiti io e Bergamin, e si potranno aggiungere altre persone fermo restando tre requisiti: ci deve essere la passione per il Padova, gli imprenditori devono essere padovani e ci deve essere feeling reciproco tra le persone».
Ore 11.00 – (Gazzettino) «Proseguiamo così fino a Natale, e da gennaio cominciamo a ragionare per la prossima stagione». Sono passati tre mesi (24 luglio) da quando lei e Bergamin avete fondato il Padova. È una bella soddisfazione a livello personale vederlo così in alto? «Abbiamo fatto un buon lavoro, ciascuno per la sua parte. Siamo più che soddisfatti, però dobbiamo restare con i piedi per terra, società e squadra, perché non abbiamo ancora vinto niente. Al di là di essere in testa alla classifica e di avere portato seimila persone allo stadio, alla fine i tifosi si ricordano di chi viene promosso. Cerchiamo di arrivare davanti e di programmare il futuro per fare tornare il Padova agli antichi splendori». All’inizio della vostra esperienza avevate parlato di tre anni per riportare i biancoscudati nei professionisti, sembra che le tappe possano essere bruciate. «Abbiamo costruito una buona squadra, De Poli e Parlato hanno svolto un ottimo lavoro. Può darsi che arriviamo al primo step prima di tre anni e bisogna cominciare a lavorare per il secondo step che sarà più difficile dato che tutto, squadra e struttura societaria, dovrà essere adeguato alla Lega Pro. Migliorie che servono per fare il salto di qualità, ecco perché dico che a gennaio bisogna cominciare a impostare la prossima stagione con un’alternativa A e un’altra B. Poi se non riusciamo quest’anno a salire pazienza. Se però ci riusciamo, dobbiamo essere pronti perché non si può programmare a giugno, è troppo tardi».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Un filo diretto da Giacarta a Padova. L’amministratore delegato Roberto Bonetto, che si trova in Indonesia per lavoro, è rimasto incollato al telefono domenica per seguire la partita dei biancoscudati. «Sono rimasto in contatto con mio figlio che mi ha mandato un paio di messaggi, mentre mia moglie ha guardato la gara in tv raccontandomela al telefono. È stata una vittoria un po’ sofferta, ma è arrivato il risultato che ci auspicavamo tutti». Ha sentito anche il presidente Giuseppe Bergamin? «Sì, mi ha esternato la sua sofferenza. Spero che questa settimana passi in fretta per venire anch’io a soffrire in prima linea. Domenica il mio arrivo in aereo è previsto alle 13.40, mi auguro che non ci siano ritardi per potermi vedere tutta la sfida con la Triestina, spero di godermela. Anche perché una partita posso saltarla, ma due non ci riesco». Otto successi di fila a inizio stagione è un record per il Padova. «Domenica abbiamo raccolto una bella vittoria, continuiamo a crescere come squadra e come punteggio. Da amministratore delegato sono abituato a guardare i numeri e dicono che lo start-up è stato realizzato bene: abbiamo una vera struttura organizzativa, una società che ha chiuso i contratti con i suoi dipendenti, abbiamo 450-500 giovani che giocano a calcio, mio figlio e Alberto Noventa che seguono il marketing hanno chiuso molti contratti pubblicitari come si può vedere allo stadio».
Ore 10.40 – (Gazzettino) Ripresa della preparazione oggi alle 14.30 al Geremia in vista della sfida all’Euganeo con la Triestina. Nell’occasione saranno rivalutate le condizioni di Ferretti, che già dalla scorsa settimana ha ripreso a correre; dovrebbe riprendere a lavorare con i compagni anche Dionisi, ai box con Belluno e Arzignano per un colpo rimediato in Coppa Italia. Intanto, giovedì alle 15 è in programma un’amichevole sul campo dell’Arcella, squadra che milita nel campionato di Seconda categoria. Giovedì 6 novembre i biancoscudati affronteranno un test con la Santangiolese, altra compagine di Seconda categoria.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) «Siamo migliorati molto nella difesa delle palle inattive e questo non è certo un aspetto di poco conto». Su corner e punizioni si soffre meno, al resto ci pensa un super Petkovic, diventato uno dei tanti punti di forza della squadra. In vista della prossima sfida contro la Triestina è ancora in dubbio il recupero di Dionisi, ragion per cui potrebbe essere confermata ancora la difesa vista nelle ultime due uscite. In settimana si capirà anche quante chance ci siano per un ritorno del “Rulo” Ferretti, anche se è più che probabile che possa partire dal primo minuto ancora Cristian Tiboni. «Tiboni è un giocatore che sta crescendo», sottolinea Parlato. «Contro l’Arzignano ha speso tantissimo e anche per questo poi rischia di avere meno lucidità in zona gol. Più in generale, però, dobbiamo cercare di sfruttare meglio i calci piazzati a favore. Per come è strutturata la nostra squadra, abbiamo tutte le caratteristiche per far male da fermo e partite rognose come quella di domenica scorsa spesso vengono decise proprio da un corner o da una punizione».
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Sono soltanto numeri, ma contano parecchio per un tecnico vincente e pragmatico come Carmine Parlato. «Devo ammettere che è un aspetto che mi fa molto piacere», la sua analisi il giorno dopo l’ottava vittoria su otto partite. «Una squadra che viene battuta così poche volte resta sempre in partita, fino all’ultimo, qualunque sia il risultato. Io ricerco sempre l’equilibrio giusto, che porti a difendere la porta, per potersi alzare e andare a colpire verso l’area avversaria. Ogni allenatore, poi, ha la propria filosofia, e c’è chi pensa soltanto a fare un gol in più dell’avversario. Io mi preoccupo maggiormente di subirne uno in meno, e preferisco vincere 1 a 0 che 4 a 3». E infatti tre degli ultimi quattro successi sono giunti proprio con il punteggio minimo. Ma non è un caso nemmeno che l’ingresso di Nichele in pianta stabile dal primo minuto, abbia contribuito a proteggere ancora di più la retroguardia. «È un giocatore che ci dà grande forza ed è molto bravo dal punto di vista tattico», conferma Parlato, prima di soffermarsi su un altro punto.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il Padova adesso ha alzato anche il muro. Mister Parlato aveva lanciato l’allarme dopo la tribolata vittoria per 3-2 a Tamai: «Non possiamo permetterci di subire così tante reti». Detto, fatto. O, meglio, impartito in allenamento. Nelle successive quattro giornate, infatti, i biancoscudati hanno incassato una sola rete, per giunta su rigore, a Fontanafredda. Petkovic, decisivo anche ad Arzignano con due grandi interventi, non subisce gol su azione da 409’. Et voilà, dal reparto in fase di allestimento visto nelle prime giornate, con 5 gol presi dall’inizio del campionato il Padova si ritrova ad avere la miglior difesa dell’intero girone. Un primato che fa sorridere non poco l’allenatore. E di certo non lo coglie di sorpresa se è vero che, appena glielo si ricorda, esclama: «In Italia, considerati i primi 4 campionati, meglio di noi hanno fatto solo le difese di Juventus, Roma, Reggiana e tre o quattro squadre in serie D». Preparato il mister, visto che in tutto il campionato nazionale dilettanti hanno subìto meno reti del Padova solo Seregno, Maceratese, Potenza e Akragas.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) L’unico problema, in questo momento, è che l’Altovicentino riesce a tenere i ritmi indiavolati del Padova e, nonostante il percorso netto dei biancoscudati, è distante appena due punti. «Sapevamo che anche l’Altovicentino, oltre a Belluno e Sacilese, è una squadra che può tenere testa sino alla fine. Noi finora abbiamo fatto cose incredibili, due mesi fa nessuno avrebbe mai scommesso su otto vittorie in otto incontri, ma, vista la classifica, siamo ancora al punto di partenza». Adesso arriva la Triestina, che senza la penalizzazione del Mezzocorona sarebbe ultima. Ma guai a sottovalutarla, come spiega Bonetto. «Ho visto gli alabardati quando hanno giocato in anticipo a Belluno e, secondo me, non sono affatto una cattiva squadra. Anzi, in quell’occasione meritavano più degli avversari». La squadra, intanto, tornerà ad allenarsi oggi, alle 14.30, alla Guizza.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Otto vittorie su otto e un cammino fin qui inarrestabile. Le scaramanzie in casa biancoscudata continuano, anche se ad Arzignano, per cause di forza maggiore, si è dovuto interrompere uno dei tanti riti. Per la prima volta, infatti, non era presente l’amministratore delegato Roberto Bonetto, impegnato per lavoro in Indonesia. C’era, però, il figlio Edoardo, vice-presidente della società, che ha palpitato come tutti dalla tribuna. «Con mio padre che mi ha chiamato un migliaio di volte in tutta la domenica per sapere com’era andata», scherza Edoardo, prima di svelare la ricetta vincente di questo Padova. «La nostra arma in più è Parlato, credo che un mister come lui sia assolutamente sprecato in serie D. Ci chiediamo come faccia ad allenare ancora in una categoria così bassa. Noi, ovviamente, ce lo teniamo stretto. A vederlo ogni settimana si capisce quanto sia bravo dal punto di vista tecnico e anche umano. Poi riesce a leggere le partite in maniera perfetta, come abbiamo visto anche ad Arzignano con il cambio di modulo decisivo e le sostituzioni giuste».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il nuovo allenatore della Triestina è Giuseppe Ferazzoli. Prende il posto di Stefano Lotti, dimessosi domenica sera dopo la sconfitta interna (0-1) con l’Union Ripa La Fenadora. Quarantotto anni, romano, Ferazzoli è cresciuto come mediano nelle giovanili della Lodigiani, giocando poi con Como, Barletta, Taranto e Piacenza, dove è approdato in serie A. Altre tappe della sua carriera da calciatore: Avellino, Pescara, Pontedera, Ternana, Savoia, Giugliano, Gualdo e Castel di Sangro. Come tecnico, ha esordito con due subentri al mister esonerato, prima a Castel di Sangro e poi alla Cisco Roma. Quindi ha allenato Rieti (C/2), Isola Liri (D, promosso), la Primavera dell’Ascoli, Aversa Normanna, Neapolis, Astrea, Aprilia e, ultima esperienza, la Primavera del Perugia. Il ds Maragliulo era attivo in una società, l’Atletico 2000, strettamente collegata al settore giovanile degli umbri, e questo spiega la sua scelta. La classifica degli alabardati piange: 2 punti in 8 partite. E domenica c’è la trasferta di Padova.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Angelo Di Livio è un sentimentale e ammette di guardare, ancora a distanza di anni, con un occhio di riguardo la sua ex squadra, quella che lo lanciò, di fatto, nel calcio che conta. «La domenica, non appena posso — sorride l’indimenticabile “soldatino” — mi informo sempre sul risultato dei biancoscudati. Sono molto contento per la rinascita del mio Padova e spero che possa tornare al più presto nel grande calcio. Il primo passo sarebbe quello di lasciare immediatamente la serie D, poi ci sarebbe la possibilità sicuramente di consolidarsi anche a livello di calcio professionistico. La garanzia per questa squadra è sicuramente Parlato, uno che a questi livelli difficilmente sbaglia stagione». E Galderisi rilancia: «Carmine è come un fratello — spiega — e se è vero che nessuno si sarebbe aspettato otto vittorie consecutive, è anche vero che chi ha vissuto e respirato quel grande gruppo che siamo stati noi, sa trasmettere certi valori. E non bisogna perdere l’entusiasmo e andare avanti senza fermarsi, perché in D basta il minimo errore per passare da primi a secondi…».
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Io a quei tempi giocavo ancora a centrocampo, mentre era lui a guidare la difesa. Poi, quando lui l’anno dopo se ne andò, io indietreggiai per diventare il libero o comunque il centrale vecchio stampo». La marcia trionfale biancoscudata cattura simpatie ed entusiasmo, tra cui quelli di Nanu Galderisi, che si limita a sedersi idealmente in curva a tifare per il biancoscudo. «Mi fa immensamente piacere vedere il mio Padova così avanti in classifica e capace sinora di vincere sempre — sottolinea l’ex centravanti biancoscudato — è bello vedere lo spirito di questi ragazzi che lottano e sputano sangue per la maglia, cosa che non sempre è avvenuta nel recente passato. Mi hanno fatto dimenticare le facce di chi ha distrutto il vecchio Padova. E poi occhio, che adesso rientra il Rulo che quest’anno farà 22 gol…». Un fior di pronostico per il centravanti italo-argentino, che scalpita per rimettere piede in campo dopo l’infortunio muscolare patito contro il Mezzocorona.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) E fanno otto. Otto vittorie di fila. Toda joia, toda beleza? Non proprio ma quasi. A voi l’ottava meraviglia targata Padova, quella meno accattivante forse, quella più complicata da comporre e plasmare, forse la più importante. Perché permette di scacciare il ronzio vicentino proveniente da Arzignano e di tenere a debita distanza (due soli punti, ma in serie D i campionati si decidono talvolta anche per le virgole) lo scatenato Alto Vicentino di Rino Dalle Rive, che sinora si è fermato a 7 vittorie e un pareggio. Carmine Parlato si tiene stretto l’ottavo successo consecutivo conquistato sul campo, in attesa di ricevere all’Euganeo la blasonatissima ma inguaiata Triestina che annaspa in fondo alla classifica. Un inizio così nessuno, neppure il più ottimista dei tifosi, avrebbe potuto immaginarlo. E loro, i grandi ex che osservano da lontano le meraviglie di Parlato, applaudono con grande convinzione: questa è la strada per la rinascita. «Sono felice per Carmine — ammette Marco Franceschetti, uno dei punti di forza del Padova di Mauro Sandreani in serie A — lo conosco bene perché siamo stati compagni di squadra».
Ore 08.38 – (Biancoscudati Padova) La Biancoscudati Padova informa che sono già in vendita i biglietti per la gara Biancoscudati Padova – Unione Triestina, in programma domenica 2 novembre alle 14.30. I tagliandi possono essere acquistati nei punti vendita Ticketone, sul sito www.ticketone.it fino alle ore 12.00 di domenica 2 novembre. Le biglietterie dello Stadio Euganeo apriranno il giorno della gara alle ore 13.00. Punti vendita TicketOne abilitati alla vendita dei biglietti: – Coin Ticketstore – via Altinate 16/8 – Padova – Tel. 049-8364084. – Toto Abano – viale delle terme 87 – Abano Terme – Tel. 049-810665. – Totoricevitoria “Casa Fortuna” – via Bajardi 5 (presso Centro Commerciale “La Corte”) – Tel. 049-8647805. – Lastminute Tour Vigonza c/o Centro Matrix Shop – Via Udine 3, – Vigonza (Padova) – Tel. 049-629171. Per informazioni – Mail – biglietteria@
Ore 08.36 – Serie D girone C, il prossimo turno (domenica 2 novembre, ore 14.30): AltoVicentino-Mori Santo Stefano, Clodiense-Giorgione, Dro-Belluno, Kras Repen-Fontanafredda, Legnago-ArziChiampo, Montebelluna-Union Pro, Padova-Triestina, Sacilese-Mezzocorona, Union Ripa La Fenadora-Tamai
Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: Padova 24, Alto Vicentino 22, Belluno 19, Sacilese 15, Tamai 14, Clodiense 13, Union Ripa La Fenadora 12, Montebelluna, Fontanafredda, Giorgion 10, ArziChiampo 9, Union Pro e Legnago 8, Kras Repen 7, Dro 6, Mori Santo Stefano 3, Triestina 2, Mezzocorona 0.
Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati dell’ottava giornata: ArzignanoChiampo-Padova 0-1, Belluno-Giorgione 0-0, Fontanafredda-Dro 3-1, Mezzocorona-Clodiense 1-2, Montebelluna-AltoVicentino 2-4, Mori Santo Stefano-Legnago 0-1, Tamai-Sacilese 2-1, Triestina-Union Ripa La Fenadora 0-1, Union Pro-Kras Repen 0-1
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E’ successo, 27 ottobre: giornata di riposo per i Biancoscudati dopo la vittoria sull’ArziChiampo.