Live 24! Padova-Mezzocorona, -3: si suda alla Guizza per proseguire la cavalcata

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Ore 21.40 – (Messaggero Veneto) Sono costate un turno di squalifica le proteste di Stefano De Agostini nell’ultimo match col Padova. L’allenatore del Tamai dovrà così guardare dalla tribuna la prossima sfida di Legnago, in programma sabato alle 15. Siederà regolarmente in panchina, invece, nel recupero della gara con la Clodiense, rinviata lo scorso 21 settembre e ora prevista per mercoledì 8 ottobre (saltata l’ipotesi del 22, nonostante la richiesta del club lagunare). Sul versante giocatori, niente trasferta a Chioggia per il difensore del Fontanafredda, Nicola Cao, espulso col Belluno e fermato per una giornata. Così come dovrà disertare il match con la Sacilese l’ex biancorosso Dario Zanette (un turno), ora all’Union Pro. Una giornata anche per il centrocampista della Clodiense, Tommaso Piaggio. Mentre due le gare di stop rimediate dall’attaccante del Dro, Nicola Donati, che dunque salterà anche il match di Tamai. Aumentano, intanto, gli anticipi di sabato: oltre a Legnago-Tamai e Belluno-Triestina, si giocherà anche il derby Dro-Mori.

Ore 21.10 – (Giornale di Vicenza) A Paolo Beggio i numeri non piacciono. E non va matto neppure per le statistiche e lo studio matto dell´avversario. Al tecnico dell´Arzichiampo piace lavorare sulla testa dei propri giocatori, pensare per sé (intesa la squadra) nell´ottica di migliorare domenica dopo domenica. E per andare a studiare i risultati ultimi, è necessario però dare anche un´occhiata a quei numeri. Quelli relativi al campionato dell´Arzichiampo dicono che la Banda Beggio è ancora imbattuta, come la Sacilese (con cui divide il pianerottolo in classifica) e come il Belluno, il Padova e l´Altovicentino (il tridente che guida il campionato). DNA. «È un dato che fa piacere – commenta il tecnico -. Essere ancora imbattuti, tra partite ufficiali e non, è una cosa confortante. E il fatto che, in Coppa, due vittorie su tre siano arrivate ai rigori significa che chiunque giocasse ha sempre lottato per portare a casa il risultato». Un dato che fa piacere, appunto. Ma che non è certo frutto di una casualità. Sarebbe stato fin troppo facile ritrovarsi con la pancia piena dopo aver eliminato i cugini dell´Altovicentino… «Noi ci ritroviamo tutte le sere a ripeterci una cosa soltanto: il nostro obiettivo è la salvezza. Non importa dove siamo e contro chi giochiamo, dobbiamo solo pensare a fare la nostra partita». Il segreto, quindi, se c´è, è uno solo: «Ribadire quello che sta scritto nel nostro Dna: l´umiltà». SARACINESCA. Imbattuta, e non è poco. Ma l´Arzichiampo è anche la squadra che, assieme alla Clodiense, ha la difesa meno perforata del girone: solo due gol subiti. E anche qui, nulla è per caso. «Nella mia carriera mi è capitato spesso di essere soprannominato “il difensivista” – scherza Beggio -, ma credo che per giocare bene non sia necessario vincere sempre 4-0, quando può bastare anche un 1-0 costruito in un certo modo. Ecco perché spero che questa caratteristica mi accompagni anche quest´anno». Un primato che richiede applicazione: «Quando iniziamo la preparazione, lo studio della difesa è sempre il primo ingrediente» confessa Beggio. E se gli si chiede se è soddisfatto, il tecnico cala il carico: «Voglio misurare la reazione dei ragazzi quando, anche se spero il più tardi possibile, andremo sotto di un gol».

Ore 20.50 – (Corriere delle Alpi) Entusiasmo ritrovato e fiducia alta in casa Ripa Fenadora. «Il morale è sicuramente alto dopo la prima vittoria». Alberto De March suona la carica in attesa della sfida contro il quotato Altovicentino. «Siamo consapevoli che non abbiamo giocato bene contro il Legnago, però per noi era importante fare tre punti e andiamo a Valdagno a giocarcela. Loro sulla carta hanno una corazzata, però domenica scorsa hanno pareggiato con la Sacilese, come noi, quindi le partite sono tutte da giocare sul campo». A caccia dell’impresa. «Il più forte che hanno è metà campo, ed è Dal Dosso», commenta il centrale difensivo. «Poi hanno tutti nomi di categoria superiore per cui risulta difficile dirne uno piuttosto di un altro, ma andremo lì a provare a giocarcela perché dipende tanto da noi. Se andiamo con paura, chiudendoci dietro, per come la vedo io primo o dopo un gol lo prendi. Siamo una buona squadra, bisogna giocarsela senza timore». Squadra in crescita. «Di sicuro non siamo ancora al cento per cento. Comunque siamo a buon punto, molto meglio rispetto a Doro e alla Clodiense. Stiamo andando migliorando ogni gara, quindi mi auguro che anche in trasferta contro l’Altovicentino riusciremo a fare un altro passo in avanti». Famiglia Union. Ci ha messo un attimo a inserirsi nel gruppo il nuovo difensore del Ripa Fenadora. «Mi sono ambientato subito bene, con i compagni, il mister e tutto l’ambiente», racconta Alberto De March. «Sto proprio bene qui. Fisicamente non sono ancora al cento per cento, ma cercherò di raggiungerlo insieme al resto della squadra». Prima impressione. In questi primi mesi, De March è rimasto colpito «prima di tutto dalla serietà della società, che ha sempre fatto quello che ha detto», evidenzia il difensore. «Ci mette nelle migliori condizioni di fare tutto», aggiunge. «Abbiamo sempre un campo bello dove fare allenamento, le cose che ti servono ce l’hai sempre, la palestra a disposizione. La serietà della società è quello che spicca». Tranquillità. È l’aspetto che non è mai venuto meno. «Siamo sempre stati sereni», sottolinea Alberto De March. «Lo eravamo anche dopo la sconfitta, perché eravamo consapevoli di aver creato tante occasioni, la prestazione era buona. Nove partite su dieci fatte in quel modo le vinci, creando un sacco di palle gol e subendo poco, paradossalmente meno rispetto al Legnago, che però abbiamo battuto». Difesa da blindare. «Da difensore, mi piacerebbe fare una partita senza subire gol», dice Alberto De March. «Finora in quattro partite ne abbiamo sempre subiti. Una buona base di partenza sarebbe non prendere gol. Il morale comunque è alto, vincendo aumenta la fiducia e magari provi cose che non avresti provato prima se non avessi avuto i risultati a favore».

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Forti, fortissimi. Tanto che sarebbe bello vederli insieme. Belluno-Triestina sabato pomeriggio non sarà soltanto una sfida affascinante per il blasone della rivale e per il momento d’oro dei gialloblu che torneranno davanti al proprio pubblico dopo la trasferta di Fontanafredda che li ha confermati primi della classe. Belluno-Triestina sarà anche la sfida tra due bomber di razza, che stanno segnando a raffica e che in comune hanno un paio di cose: sono di Belluno, hanno giocato a Belluno e sono stati allenati entrambi da Daniele Pasa. Il quale, dovendo puntare un euro, lo punterebbe su Simone. «Sarà una bellissima sfida – assicura il tecnico del Montebelluna che ha lanciato Bez nel calcio che conta su intuizione di Roberto Padrin e ha accolto in prima squadra Corbanese, in uscita dalle giovanili – sono due ottimi attaccanti. Anzi, prima sono due splendidi ragazzi, poi due ottimi attaccanti. Ivo l’ho visto proprio lunedì sera, contro il Kras Repen, su Simone non occorre dire un granché; segna 15/20 gol all’anno da qualche stagione». Bravi e differenti. «Indubbiamente; tra i due quasi quasi Bez è più l’attaccante di movimento, Corbanese la prima punta. Ivo è un generoso al 100%, più forte sul lungo, quando ha spazio, Simone invece è indubbiamente più lucido sottoporta, più killer. Se proprio devo dirla tutta io li vedrei benissimo insieme, formerebbero una coppia che in questa categoria farebbe danni. Il Belluno potrebbe pensarci per il prossimo anno». In otto partite hanno segnato 8 gol: 5 il Cobra, 3 Ivo. Possibili capocannonieri? «Simone in questo momento è avvantaggiato perché fa parte di un gruppo solido, è a casa sua, ha fiducia ed è in una squadra molto forte; Ivo è in una formazione totalmente nuova, parte dietro. Stare davanti a Ferretti del Padova sarà difficilissimo, ma tra i due quello che potrà provarci è Corbanese». Ha un euro in mano, su chi lo gioca sabato? «Corbanese. Il Belluno in questo momento è nettamente più avanti, la Triestina l’ho vista indietro. Anche se per quanto è sentita potrebbe accendersi una di quelle partite da tripla». Che Belluno vede? «Il più forte in assoluto da quando me ne sono andato. Dietro a Padova e Altovicentino c’è il Belluno».

Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) Triste Trieste? Ma non scherziamo: a sentire l’ex Belluno. Ivo Bez, gli alabardati arriveranno al Polisportivo per vincere. Nessuno sarebbe depresso, anche se il derby in posticipo con il Kras Repen è finito solo 1-1 e la classifica non è uno spettacolo, con appena due punti. L’altra sera Bez ha anche fatto gol: «Purtroppo non è bastato. Non siamo riusciti a vincere, di fronte a quasi 4 mila spettatori», allarga le braccia il bomber longaronese di Igne, «il pubblico è stato meraviglioso, mentre noi ci siamo fatti raggiungere». Il sogno di un giocatore. Bella vita cambiarsi nello spogliatoio padroni di casa dello stadio Rocco e poi calpestare quell’erbetta minimo da serie B: «È un sogno giocare in una piazza così importante, indossando una maglia così gloriosa e carica di storia. Abbiamo tutti una bella responsabilità, oltre che essere un grande piacere». C’è chi ha 12 punti. Il vecchio Belluno ha sempre vinto e divide il primato con il Padova. Rispetto, come minimo: «Quello di sicuro, ma anche la voglia di dare finalmente una gioia a chi ci seguirà a Belluno in almeno un migliaio. Come anticipavo, vogliamo vincere, anche perché non meritiamo una classifica così avara. Naturale che il Belluno la pensi alla stessa maniera. Immagino che sarà una bellissima partita e sono sicuro lo spettacolo sarà anche in gradinata». Dopo il Belluno… Bez era stato, tra virgolette, scoperto dall’allora diesse gialloblù Roberto Padrin e valorizzato dal mister Daniele Pasa. Un grande campionato di serie D e via verso Montebelluna, Jesolo… «Quindi mi sono trasferito nel Lazio, dove ho giocato con Fidene, Albano e Fondi. Sono state tutte esperienze molto belle e gratificanti. Perché sono a Trieste? Il nostro presidente Marco Pontrelli è romano e, quando si è trattato di prendere una punta, si è ricordato di me. Qui si sta benissimo, quello che ci vorrebbe è una classifica migliore, non c’è dubbio». Ultime da Trieste. Damiano Pontrelli non si è allenato: gli esami clinici a cui si è sottoposto l’attaccante romano hanno evidenziato un trauma toracico (costola incrinata) a seguito di uno scontro di gioco occorso nella gara tra Triestina e Kras Repen. Fermi anche il portiere Nicholas Di Piero e l’attaccante Pasquale Manzo (problema muscolare). Qui Belluno. Confermata la porchetta, il mister ex ed di giornata Roberto Vecchiato ha annunciato qualche varazione, rispetto alla squadra che ha vinto 4-2 a Fontanafredda. La rosa è abbastanza ampia e permette un certo turn over. Dura che possa recuperare il difensore Julian Pruenster, che non ha ancora giocato nemmeno un minuto. Più facile che abbia spazio il rientrante Stefano Mosca a sinistra

Ore 19.50 – (Il Piccolo) Già nel derby con il Kras, la presenza in campo di Davide Giorgino si è fatta sentire in modo sensibile. Del resto, il 29enne alabardato è il giocatore con maggior esperienza ad alto livello della Triestina, come dimostrano le 10 presenze in serie A e il ruolo da titolare fisso per tanti anni in C1. Giorgino, si può definire il Lecce come trampolino della sua carriera? Sì, in quegli anni con la Primavera del Lecce abbiamo vinto quasi tutto tra scudetti, Coppa Italia e Supercoppa. E poi per me ha significato giocare in serie A: nella stagione 2004/05 debuttai contro il Cagliari. Il campionato successivo c’era l’allenatore Rizzo che avevo già alla Primavera e che contava di più su di me. E così quel secondo anno collezionai altre 9 presenze nella massima serie: in tutto ho giocato oltre 400 minuti in serie A, scendendo in campo anche contro Roma, Juve, Milan, inter e Fiorentina. Dopo, tanti di titolare in C1, e poi la discesa in serie D: come mai? Fra Sambenedettese, Taranto e Andria, ogni stagione di C1 ho collezionato circa 30 presenze all’anno. Ma mi sono imbattuto nei fallimenti prima del Taranto e poi dell’Andria. A quel punto ho ricevuto un’ottima proposta dal Matera che aveva un progetto per risalire in Lega Pro. Del resto con le regole attuali, bisogna scegliere progetti seri con società che cercano di puntare non solo sui ventenni. Anche per questo di giocatori forti ce ne sono molti a spasso. Cosa l’ha convinta ad accettare la Triestina? Trieste non è una piazza come le altre in D, è una società con tanta storia, ha una struttura importante, uno stadio come se ne vedono solo in serie A. Ora è subentrata una società nuova e ambiziosa che vuol far bene, ma le va dato tempo per lavorare: subentrare dopo gravi problemi come quelli di questi anni a Trieste non è semplice. Con che spirito è arrivato a Trieste? Sono venuto con gli stimoli giusti perché con tutto il rispetto per le altre piazze, Trieste dà stimoli importanti. È paragonabile a Padova e Siena, in D solo per fallimenti e non c’entrano niente con la categoria. Con la sua esperienza dovrà fare da guida per i giovani… Certo, avendo giocato in campionati professionistici, è normale che debba dare qualcosa in più sul campo e fuori, per aiutare i giovani a crescere in maniera sana e giusta. Quanto al comandare in campo, lo impone un po’ anche il ruolo: chi gioca a centrocampo vede meglio il gioco e viene naturale dare delle direttive.

Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Cavalcare l’entusiasmo, ma con i piedi per terra. Il Bassano Virtus si prepara alla sfida con l’Arezzo nel prossimo big match di domenica con la voglia di continuare a stupire, di volare, ma conscio di dover migliorare partita dopo partita. Partendo dalla fase difensiva, dove il Soccer Team sta concedendo qualcosa di troppo, come spiega uno che ne è diventato il perno, Dario Toninelli. «Il momento è importante, siamo in forma, ma dobbiamo migliorare – spiega il terzino destro classe 1992 – serve più attenzione in fase difensiva, soprattutto nei minuti finali. Dobbiamo evitare le ingenuità che rischiano di penalizzarci, anche perché poi concediamo poco agli avversari». Una citazione a quei momenti in cui il Bassano soffre abbassandosi troppo. «Io credo che si tratti cali di attenzione, non credo ci sia una spiegazione logica. Fatichiamo ad alzare la squadra e lì cominciamo a soffrire. Per questo possiamo e dobbiamo migliorare». Nonostante questo il momento per il Bassano è magico. «Siamo in un campionato nuovo – spiega Toninelli – in cui tutte le squadre sono attrezzate per far bene e molti giocatori sono scesi dalla B. Era questione di ambientamento per molti di noi e, credo, che siamo riusciti ad ambientarci in fretta. C Unica molto più fisica? Sì, ci sono molte squadre strutturate, ma non che mi abbiano fatto una particolare impressione». Con Asta Toninelli ha più spazio per spingere, magari trovando il suo primo gol da professionista. «Il mister chiede un gioco propositivo, con l’aiuto offensivo anche di noi terzini e mi sto abituando a percorrere tutta la fascia. Il gol? Come si è notato non è il mio forte – scherza l’ex Varese – cerco di più l’assist per i compagni, che sono più abituati a buttarla dentro di me».

Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Il Real Vicenza respira con i ritorni di Polverini, Carlini, Bardelloni. In vista del derby con il Venezia che si disputerà domenica alle 18, al Menti, Marcolini recupera tre pedine importanti. Sia i difensori che l´attaccante hanno ripreso ad allenarsi dopo i rispettivi problemi fisici (Polverini reduce da un fastidio muscolare, Carlini e Bardelloni da una botta rimediata in uno scontro di gioco in allenamento) e dovrebbero essere a disposizione per la gara. […] Per capire quanto il Real Vicenza tenga alla partita col Venezia dell´ex giocatore e tecnico del Vicenza, Dal Canto, basti sapere che Marcolini, per la prima volta dall´inizio del campionato, ha deciso di fare allenamenti a porte chiuse venerdì e sabato, con la chiara intenzione di mascherare le sue mosse. I biancorossi arrivano al big match forti di una bella classifica e con un giocatore, Lavagnoli, che sta letteralmente trascinando la squadra. Lui, assieme a Tomei, è tra i superstiti della passata stagione. «Cross e discese sulla fascia sono il mio pane – ha spiegato l´esterno veronese – se poi arrivasse anche qualche gol non sarebbe male». Intanto Lavagnoli, i gol, aiuta a farli. E anche in copertura, nel 3-5-2 su cui Marcolini insiste dall´inizio, si sta disimpegnando bene, nonostante abbia caratteristiche prevalentemente offensive ben sfruttate anche da chi l´ha allenato ai tempi del Sandonà Jesolo e del Pordenone. Il giocatore anche contro il Renate è stato instancabile e ha continuato a premere sull´acceleratore nel momento più importante della sfida, ossia quando il Real Vicenza doveva rincorrere gli avversari che erano avanti di un gol. «Arriviamo ad affrontare il Venezia forti del punto conquistato, che è stato prezioso per la classifica. Volevamo provare a vincere, ma bisogna anche saper capire le situazioni».

Ore 18.40 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Il match con il Renate è tutta salute per il Real Vicenza. Nel malaugurato caso la squadra accennasse a volare troppo alto (e non è così, vista la reazione corale e rabbiosa fino all’ultimo secondo di gioco), ci hanno pensato i rocciosi e quadrati brianzoli a rammentare quanto dura e difficile sia la serie C. Onore al merito, comunque, di un Real che non ha mai perso la testa e ha reagito da grande squadra, una squadra tosta che non molla mai. Il gol di Cristini nel recupero del recupero (concesso dall’arbitro per una sostituzione nei quattro minuti di extra-time) è stata una vera liberazione e una prova di grande maturità. In sala stampa il mister del Renate, Boldini, rasentava le lacrime e si consolava ricordando i suoi trascorsi con il Milan e di quando segnò, lui ruvido difensore, il gol della vittoria proprio qui al «Menti» in un Vicenza-Milan 2-3 del 1978. Mister Marcolini, invece, sezionava la partita, cercando di capire cosa non fosse andato per il verso giusto: «Abbiamo fatto più fatica del solito ma l’atteggiamento è sempre stato impeccabile. Siamo stati troppe volte troppo bassi e i centrocampisti correvano a vuoto. Se non si riesce ad alzarsi e attaccare in avanti, si fanno troppe rincorse, e io ne so qualcosa. È difficile, in quelle condizioni, essere brillanti e accompagnare l’azione. Dovevamo essere più aggressivi in avanti, anche perché il Renate è ben organizzato, sa giocare la palla, ha giocatori bravissimi nelle trame tra le linee e ci ha fatto correre molto a vuoto. Bravi noi a voler ribattere colpo su colpo e a non disunirsi fino all’ultimo». Marcolini ha dimostrato gran coraggio: con il risultato in bilico, ha buttato nella mischia due giovani come Chiarello e Ungaro, al loro debutto in Lega Pro. Sarà stato per la panchina corta a causa dei numerosi infortuni, ma Marcolini ha dimostrato veramente di non aver paura di rischiare: «Non ho preclusioni per nessuno e li ho inseriti serenamente. Lavorano bene, sono serissimi e sono entrati come se giocassero da sempre. Potevo inserire anche Bigoni, ma avevo paura di imbottigliare l’attacco con tre punte centrali». Giuseppe Ungaro, classe ’95 dal settore giovanile dell’Atalanta, ha gli occhioni che brillano per il positivo debutto, condito da un gol sfiorato con un bolide mancino.

Ore 18.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Ha preso per mano la squadra, guidandola nella vittoria di sabato scorso sulla FeralpiSalò. Il ritorno da titolare di Gennaro Esposito, dopo due uscite a spizzichi, ha coinciso con una prova convincente del Venezia. E non è un caso. Sempre più il capitano sta dando personalità alla squadra di mister Dal Canto. «Ma ciascuno di noi – dice – deve avere personalità. Non basta il singolo per fare la diffferenza. Tutto il gruppo deve avere personalità». In ogni caso, la sua presenza in campo ha alzato la qualità del gioco e, soprattutto nel primo tempo contro la Feralpi, capitan Esposito non ha sbagliato nulla. «E’ stato un primo tempo perfetto – ricorda – siamo stati bravi nel tenere la palla, nel raddoppiare. E cinici nel colpire. Abbiamo sbagliato davvero poco». Le sbavature, casomai, sono arrivate nella ripresa, quando sul 3-0 la squadra avversaria era riuscita ad accorciare con Abbruscato. Ed è questa la lezione da imparare in vista delle prossime sfide, a cominciare da quella di domenica contro il Real Vicenza. «Dobbiamo essere più bravi a gestire il risultato», conferma Esposito. E il salto di qualità passa per l’atteggiamento in campo. «Atteggiamento che in ogni caso – osserva Esposito – è migliorato decisamente rispetto a quello avuto con il Como. Abbiamo saputo impostare il gioco e creare fraseggi». Riconquistato il Penzo dopo il ko con il SudTirol, ora c’è da pensare a una nuova trasferta e in questo caso occorre rispolverare l’esperienza positiva di Mantova, dimenticando Como. Le tre uscite degli arancioneroverdi finora hanno coinciso con un pareggio (Pordenone), una vittoria (Mantova) e una sconfitta (Como). Ora l’obiettivo è dare continuità ai risultati, anche per corroborare una classifica vissuta finora sulle montagne russe. Davanti, con un punto in più, c’è proprio il Real Vicenza protagonista di un ottimo avvio di stagione. Al Menti peraltro la squadra di mister Marcolini è tuttora imbattuta.

Ore 18.00 – (La Nuova Venezia) Venezia verso la riconferma della squadra che ha travolto la Feralpi Salò con il trio Bellazzini-Magnaghi-Raimondi a guidare il fronte offensivo. Venezia che domenica sera perderà per una partita il terzino Ghosheh e Dal Canto spera che per sabato 11 ottobre Giuliatto torni utilizzabile anche se il terzino sinistro è fuori dal 31 agosto, quando si infortunò contro il Renate. Con Legati e Carcuro sotto diffida, Cernuto e Zaccagni sono pronti a scattare dal box. […] Il Real Vicenza si presenta all’inedito derby con un punto in più in classifica. Marcolini, lo scorso anno sulla panchina del Lumezzane, recupera il centrale difensivo Polverini, l’esterno Carlini e l’ex arancioneroverde Bardelloni, uno dei quattro della rosa insieme a Bonato, Barzan e Malagò. Matteo Solini ha scontato con il Renate il turno di squalifica, unico indisponibile dovrebbe essere proprio Barzan per un problema al piede.

Ore 17.30 – (Biancoscudati Padova) La Biancoscudati Padova e Macron sono liete di annunciare che domani pomeriggio al Macron Store di via della Croce Rossa 118 verranno presentate alla stampa le maglie da gara ufficiali per la stagione 2014-2015. All’evento, che inizierà alle 18, saranno presenti il presidente Giuseppe Bergamin, il vice presidente Edoardo Bonetto, l’amministratore delegato Roberto Bonetto, il diesse Fabrizio De Poli, e tutti i giocatori della prima squadra, capitanati da mister Carmine Parlato. A far gli onori di casa, per la Macron Saranno presenti lo Sports Marketing Manager Italy Gabriele Tacconi, il Chief Sales Officer Stefano Mazzardo e l’Area Manager Triveneto Gianluca Trulla.

Ore 17.10 – La Corte Sportiva d’Appello Nazionale III^ Sezione comunica che ha respinto il ricorso della Biancoscudati Padova avverso la sazione dell’ammenda di 2.500 Euro con diffida inflitta alla reclamante seguito gara Calcio Montebelluna-Biancoscudati Padova del 14/09/2014 (Delibera del Giudice Sportivo presso il Dipartimento Interregionale).

Ore 16.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.30 – Qui Guizza: nuovo cambio di modulo, provato ancora il 4-3-1-2.

Ore 16.10 – Qui Guizza: inizia il secondo tempo della partitella in famiglia. Ancora 4-2-3-1 per i Biancoscudati.

Ore 15.50 – Qui Guizza: gran gol in semirovesciata di Ferretti, applaudito dai tifosi presenti. Testato ora il 4-3-1-2.

Ore 15.30 – Qui Guizza: inizia la partitella in famiglia, Biancoscudati schierati col 4-2-3-1. Presenti agli impianti di via Gozzano il presidente Giuseppe Bergamin ed il vicepresidente Edoardo Bonetto.

Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.40 – In programma alla Guizza la consueta partitella in famiglia del giovedì.

Ore 14.10 – Serie D, girone C: tre delle nove gare della quinta giornata saranno anticipate a sabato. Si tratta di Ital Lenti Belluno-Unione Triestina, Dro-Mori Santo Stefano e Legnago Salus-Tamai.

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Lopez contro Lopez, una sorta di duello allo specchio tra gli allenatori di Vicenza e Bologna che si chiamano allo stesso modo. È una delle curiosità di una partita che ripropone in serie B una sfida che fino a qualche mese fa non era immaginabile. Il Bologna era in serie A, il Vicenza in Lega Pro. Poi è successo che i rossoblu sono retrocessi e che i biancorossi sono stati ripescati ed ecco servita al Menti una partita il cui fascino affonda negli annali del calcio. In via Schio Gianni Lopez, sotto contratto per un biennio dalla scorsa stagione, s´è trovato “promosso” a tavolino con la squadra. A Bologna per risalire subito nella massima serie hanno cambiato allenatore e si sono affidati a Diego Luis Lopez, uruguaiano, a lungo giocatore e poi tecnico delle giovanili del Cagliari. Dunque Lopez contro Lopez sabato al Menti. L´uomo che guida i biancorossi ha 47 anni, il rivale che è al timone dei rossoblu ne ha 40 e hanno un punto in comune: entrambi da giocatori sono stati difensori. Il Capitano è stato chiamato a Vicenza la scorsa estate per rimettere insieme i cocci di una squadra retrocessa due volte di fila, la seconda definitivamente, in Lega Pro. E per Gianni Lopez è stato praticamente il battesimo del fuoco da primo allenatore su una panchina professionistica. Il suo omonimo rivale di sabato si è affacciato alla ribalta a Cagliari, dopo aver chiuso la sua carriera di giocatore proprio nella squadra rossoblu. […] I due rivali di sabato adottano moduli tattici diversi. Il Lopez del Vicenza dopo un campionato di Lega Pro disputato con la difesa a quattro e preferibilmente con il 4-2-3-1 (ma anche con qualche variante), quest´anno ha virato su un assetto tattico che prevede la difesa con tre centrali e due esterni che devono marcare e spingere: un 3-5-2 che in contenimento diventa 5-3-2. Il Lopez del Bologna invece ha adottato fin qui il modulo con la difesa a quattro e tre centrocampisti e una formula offensiva variabile: un trequartista e due punte (4-3-1-2) oppure due giocatori offensivi dietro alla punta centrale nell´albero di natale (4-3-2-1).

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’ufficializzazione del ripescaggio in serie B data 29 agosto, a sole tre ore dall’avvio del campionato cadetto. Da quel giorno è trascorso un mese e per il Vicenza si è trattato di un periodo molto intenso in cui la dirigenza ha di fatto rivoluzionato l’organico a disposizione di Giovanni Lopez, una rosa costruita per cercare di competere per i vertici del campionato di Lega Pro. Con la proroga di mercato il Vicenza ha acquistato nove calciatori e ha debuttato nel torneo cadetto con un vero e proprio tour de force. I biancorossi infatti hanno saltato la prima giornata di campionato, andando poi a giocare ben sei partite in venti giorni. «La priorità nei primi giorni di settembre è stata quella di ricompattare il gruppo e di far salire di condizione i nuovi – spiega Lopez – tra questi solo Ragusa e Di Gennaro erano pronti a giocare, gli altri hanno avuto bisogno di almeno una quindicina di giorni. Per questo ho chiesto una ventina di giorni per cominciare a vedere quanto può dare il Vicenza, c’era e c’è ancora bisogno di lavorare molto». La paura era quella che il rinnovato Vicenza, dopo sei partite, potesse avere uno o due punti, una partenza ad handicap come nella stagione 2005-2006 in cui alla quinta giornata venne esonerato Giancarlo Camolese per far posto a Angelo Gregucci. Ma non meglio era andata nella stagione 2011-2012, con Silvio Baldini in panchina, con il Vicenza che dopo sei gare di punti ne aveva solo due. Le cose invece sono andate abbastanza bene, nonostante la squadra sia stata colpita da ben sei gravi infortuni, che però hanno forse dato ancora maggior carica ad un gruppo che con le unghie e con i denti ha portato a casa sei punti, perdendo a Trapani e con la Ternana, pareggiando con Latina, Perugia e Crotone e superando il Bari al Menti. L’avvio, quindi, è incoraggiante, con una retroguardia che dopo la sbandata di Trapani ha abbassato la saracinesca subendo solo tre reti in cinque partite. Meno bene va il reparto offensivo che finora è andato a segno solo quattro volte (tre con Ragusa) e che ha perso per lungo tempo per infortunio Maritato. Per rinforzare il reparto la dirigenza nei giorni scorsi ha contattato l’attaccante svincolato Innocent Emeghara ma la richiesta economica dell’ex Siena e Livorno è stata giudicata inaffrontabile. L’attacco del Vicenza resterà quindi questo fino al mercato di riparazione con l’inizio del 2015.

Ore 13.00 – (Gazzettino) «Il Centro di coordinamento sta svolgendo un ottimo lavoro con tante iniziative per coinvolgere e stimolare i vari club e per cercare di portare nuovi tifosi allo stadio». Fabiola è invece restìa a dare giudizi sulla squadra: «Mi astengo sull’aspetto tecnico, non è di mia competenza. Sono solo una tifosa e gradisco stare dietro le quinte. Nel calcio si sa che ci sono alti e bassi, sono comunque soddisfatta e fiduciosa su come si sta comportando il Cittadella». Margherita Gabrielli, invece, azzarda qualcosa in più: «Ero stata a Varese in pullman con le “Ladies” lo scorso campionato. Sandra Simionato sta dando uno spirito specifico e una identità propria al gruppo femminile. Anche la trasferta a Bologna con tre pullman organizzati, di cui uno quasi di sole donne, è stato un vero successo. Vedo un tifo sano, siamo state accolte bene, la collaborazione fra i diversi club e la Vecchia Guardia è un valore aggiunto». E sulla squadra conclude: «Nelle ultime partite ci è venuta meno la continuità per sfortuna, infortuni e squalifiche. Resto comunque molto fiduciosa sull’andamento della stagione». Sulla stessa falsariga la sorella Mariangela: «A Bologna per me è stata la prima volta in pullman con i tifosi. È stato bellissimo, una esperienza da ripetere».

Ore 12.50 – (Gazzettino) La caratteristica più specifica della tifoseria granata è quella di aumentare l’impegno quando il Cittadella vive un momento di difficoltà. È successo anche questa volta, dopo le due sconfitte con Pro Vercelli e Bologna: il Centro di coordinamento ha infatti ribadito l’unità di intenti con la società e la squadra per tornare a sorridere fin dalla prossima partita sabato al Tombolato con il Lanciano, portando più spettatori possibile allo stadio. In questo momento è anche sugli scudi il tifo al femminile con la trasferta a Bologna organizzata dalla sezione “Ladies” del club “Angelo Gabrielli granata per sempre”. Sul pullman anche la moglie del presidente Andrea Gabrielli, Fabiola Isoli, e le sorelle Margherita e Mariangela Gabrielli. «È stata la mia prima volta in pullman con i tifosi – racconta Fabiola Isoli – Una esperienza straordinaria, che mi ha permesso di conoscere gente nuova condividendo grandi emozioni e anche le sofferenze per il risultato della partita, unico aspetto che ci ha lasciato l’amaro in bocca». Quando si sente chiamare “presidentessa”, Fabiola si arrabbia per il suo carattere schivo alla notorietà. «È stato piacevolissimo trascorrere questa giornata insieme in un clima di condivisione molto coinvolgente. La trasferta a Bologna credo abbia segnato una importante tappa di crescita con circa duecento tifosi al seguito, che per la nostra realtà è tanta cosa».

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) «Bisogna remare tutti dalla stessa parte e smetterla di pensare che questa squadra dipenda da Sgrigna. È certamente un valore aggiunto, ma tutti devono dimostrare di essere importanti. Sgrigna poi non è riuscito a rendere al massimo da quando è tornato dall’infortunio, perché per un giocatore che è reduce da uno stiramento non è mai facile ritrovare la fiducia, soprattutto quando ci sono tanti impegni ravvicinati». Contro il Lanciano il Citta deve far risentire la propria voce al campionato. «Il Lanciano è una buona squadra, composta da giovani interessanti. Noi in casa però dobbiamo tornare assolutamente a vincere. È una gara fondamentale. Giocheremo con il dente avvelenato, perché il Lanciano nell’ultima di campionato dell’anno scorso ha giocato alla morte, facendo di tutto per spedirci ai playout. Alla fine è andata bene, perchè la salvezza ce la siamo conquistata con il sudore e con il cuore». Contro il Lanciano mancheranno gli squalificati Signorini e Pellizzer e gli infortunati Donazzan, Paolucci e Schenetti. Sono allora 4 i Primavera che si stanno allenando in questi giorni con la Prima Squadra e sono i difensori Ugo e Bonso, il centrocampista Rubin e l’esterno alto Bizzotto. Posticipata per ragioni di ordine pubblico a lunedì 13 la gara di Varese (ore 20.30) per la concomitanza domenica 12 con Varese-Cantù di basket.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Claudio Coralli sabato tornerà in campo, dopo lo stop per infortunio che lo ha costretto a saltare il match di Bologna. «Mi sento bene, sono al 100% e non credo che i 3-4 giorni di stop a causa di una piccola contrattura muscolare abbiano influito sulla mia forma fisica», spiega Coralli. «I tifosi ritroveranno sabato il Coralli di prima». Il forfait a Bologna è costato a Coralli la discesa al terzo posto della classifica marcatori. Comandano con 4 gol Castaldo dell’Avellino e Cerri del Lanciano, avversario di Coralli proprio sabato. «Non avessi sbagliato il rigore contro l’Avellino sarei ancora in vetta. Voglio assolutamente riprendermi la corona di capocannoniere. Sarà un bel duello con Cerri del Lanciano, un duello che voglio vincere». Coralli giocherà in attacco assieme a Gerardi nel probabile 4-4-2 iniziale. Sulle corsie esterne dovrebbero invece agire Sgrigna e Minesso. Rimane in piedi anche l’ipotesi 4-3-1-2 con Sgrigna trequartista e Gerardi e Coralli davanti. «Mi trovo bene a giocare con due punte. In casa è giusto puntare su uno schieramento offensivo, poi sia questo il 4-4-2 o il 4-3-1-2 poco importa». Il Cittadella spera di ritrovare le giocate non solo di Coralli, ma anche di Sgrigna. «Credo conti più la squadra. Se con la Pro Vercelli fossimo riusciti almeno a pareggiare, adesso non staremo qui a fare processi o ragionamenti sui singoli».

Ore 12.00 – (Gazzettino) Una sanzione decisamente severa, ma che secondo le previsioni dell’articolo 11 del codice di giustizia sportiva recentemente modificato, rappresenta il minimo applicabile per comportamenti discriminatori, per i quali, nei casi più gravi, è prevista pure la misura accessoria del divieto di accedere agli impianti sportivi in cui si svolgono manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, in ambito federale. La reazione della società non si è fatta attendere. «Conosciamo bene Bonazzoli -ha commentato il presidente Renzo Lucchiari – e sappiamo che è una persona squisita che in tanti anni nel calcio che conta non ha rimediato più di due o tre squalifiche. Non è dunque giusto che la sua carriera venga intaccata a 35 anni da una cosa del genere». Poi aggiunge: «Si tratta di una sanzione pesantissima che ci ha sorpresi e va a penalizzare la società e il giocatore. Faremo ricorso». Non solo: «Staremo vicini a Bonazzoli, il primo ad essere rimasto veramente colpito per questa decisione». «Emiliano è amareggiato, un ragazzo che ha valori importanti – aggiunge l’allenatore Gianluca Zattarin – e noi perdiamo molto perché si tratta del giocatore di punta e più rappresentativo, ma bisogna essere fiduciosi». E proprio ieri l’Este ha ufficializzato l’ingaggio dell’attaccante brasiliano classe ’94 Anderson Piva, già nella città murata da fine luglio, per il quale sono stati risolti i problemi amministrativi di tesseramento.

Ore 11.50 – (Gazzettino) Durissima sanzione del giudice sportivo nei confronti di Emiliano Bonazzoli. L’attaccante dell’Este, espulso domenica dopo il triplice fischio finale nella gara pareggiata per 1-1 con la Correggese, è stato squalificato per dieci giornate “per avere – come si legge sul comunicato -rivolto espressioni discriminatorie per ragioni di razza, nazionalità e colore della pelle all’indirizzo del direttore di gara”. L’ex giocatore di Reggina e Samp, in biancoscudato due stagioni fa, era entrato in campo dopo un quarto d’ora della ripresa e nelle battute finali aveva sfiorato la rete della vittoria con un tiro intercettato dal portiere. Dietro la sua reazione sfociata nel cartellino rosso, probabilmente su indicazione di un assistente, la decisione dell’arbitro, il medico torinese di origine marocchina Ramy Ibrahim Karmal Jouness, di chiudere le ostilità nel momento in cui l’Este, capolista del girone D, stava per battere un fallo laterale in zona d’attacco. L’interessato, venuto a conoscenza del verdetto proprio dalla nostra telefonata, è rimasto senza parole, preferendo non pronunciarsi e lasciando le valutazioni del caso alla società, ma non nascondendo il suo grande rammarico, soprattutto per una macchia di razzista da cui ha voluto immediatamente prendere le distanze. Sposato con Giorgia Matteucci, la “wedding planner” padovana che ha organizzato il matrimonio di Belen Rodriguez, nella sua lunga carriera Bonazzoli è stato espulso solo in tre occasioni, ironia della sorte, una volta contro il Padova e un’altra contro il Cittadella per proteste nel tunnel che porta agli spogliatoi.

Ore 11.30 – (Mattino di Padova) È cosa certa, però, che il giocatore, dopo il rosso, ha questionato ulteriormente con Ramy Jouness e non è escluso che sia volata qualche parola grossa, anche se lo stesso giocatore ha smentito le espressioni «discriminatorie per ragioni di razza, nazionalità e colore della pelle» messe a referto dal direttore di gara. Sta di fatto che ora l’acquisto più importante del mercato atestino se ne starà fuori fino al 7 dicembre (data di Este-Virtus Castelfranco) per una decisione che ha scosso tutto l’ambiente. Dopo l’allenamento di ieri al quartier generale di Pontevigodarzere, il giocatore ha discusso a lungo con il mister Gianluca Zattarin e il vice presidente Stefano Marchetti. Entrambi hanno raccontato di un «ragazzo molto dispiaciuto che non vuole assolutamente passare per razzista». L’entourage dell’Este ha dunque fatto quadrato attorno all’attaccante, tanto è vero che, sulla questione, parlerà solo il patron Renzo Lucchiari, che non ha alcun dubbio sull’integrità morale del suo tesserato: «Presenteremo ricorso già domani (oggi)» annuncia il presidente. «Bonazzoli ha preso due espulsioni in vent’anni di carriera ai massimi livelli tra Nazionale, serie A e B. È una persona corretta e squisita e di sicuro non è il tipo che va a combinare cavolate in una partita di quarta divisione». Poi aggiunge: «Può succedere di prendere un cartellino rosso per proteste e può starci la squalifica di due o tre giornate. Dieci sono un’esagerazione. Sono amareggiato ma fiducioso l’ esito del ricorso».

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Dieci giornate di squalifica a Emiliano Bonazzoli per insulti razzisti. Una mazzata, quella inflitta dal giudice sportivo all’attaccante dell’Este, che dalle parti del Nuovo Stadio non si aspettava nessuno. Anche perché, il cartellino rosso sventolato domenica scorsa dall’arbitro Ramy Ibrahim Kamal Jouness – medico torinese di origini marocchine – in faccia all’ex bomber di Fiorentina, Reggina, Samp e Padova, sembrava dovuto alla “tipica” espulsione per proteste. Nessuno aveva dato troppo peso alla contestazione di Bonazzoli nel post gara di Este-Correggese (finita 1-1), per un fuorigioco mal digerito e un’azione offensiva interrotta dal fischio finale. La punta 35 enne, rientrata in campo proprio domenica scorsa (al 15’ del secondo tempo) dopo una decina di giorni ai box per un fastidio all’adduttore, stava guidando l’ultimo assalto all’area della formazione emiliana. È stato un contropiede stoppato dall’arbitro Jouness per fuorigioco (dubbio) il primo motivo di maretta tra i due. L’espulsione è arrivata però a tempo scaduto, quando l’arbitro ha deciso di fischiare la fine del match prima di una rimessa laterale a pochi metri dall’area di rigore. In quel momento, Bonazzoli avrebbe pronunciato la frase «arbitro di m…», seppure a notevole distanza dal fischietto torinese. Epiteto che non sarebbe sfuggito al guardalinee, che avrebbe riportato la frase all’arbitro.

Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) «Appena due squalifiche di un turno in diciotto anni di carriera e all’improvviso mi dicono che Bonazzoli è un razzista. Vi pare possibile?». Il presidente dell’Este, Renzo Lucchiari, legge e rilegge il comunicato del giudice sportivo Francesco Riccio e non riesce a credere a quello che è scritto su quell’email che, come ogni settimana, ha raggiunto nel primo pomeriggio di ieri la casella di posta di tutti i club di serie D. Ed è una squalifica choc, quella comminata ad Emiliano Bonazzoli. Il centravanti dell’Este (un passato anche al Padova in B e in serie A con Verona, Parma e Fiorentina) è stato fermato con uno stop di dieci giornate e la motivazione è di quelle che non passano inosservate: «Per avere, al termine della gara, rivolto espressioni discriminatorie per ragioni di razza, nazionalità e colore della pelle all’indirizzo del direttore di gara». Le presunte espressioni a sfondo di discriminazione razziale da parte di Bonazzoli (a quanto pare contrariato dal fatto che il fischio finale fosse arrivato durante un’azione d’attacco dell’Este) sarebbero state rivolte a Ramy Ibrahim Kamal Jouness, arbitro della sezione di Torino designato per la sfida di domenica scorsa con la Correggese. Bonazzoli è rimasto impietrito quando gli è stato comunicato il provvedimento. «Sono sconsolato — la prima rezione a caldo del giocatore — non ho parole… non è giusto che mi si faccia passare per un razzista». L’Este ha annunciato che presenterà ricorso: «Sono stato tempestato di telefonate da tutta Italia per tutto il pomeriggio – sbotta Lucchiari – ma io cosa volete che dica se non che presenteremo ricorso? Stiamo parlando di Bonazzoli, un professionista esemplare, che guida i più giovani e i ragazzini, che è con noi da quest’anno e che si è sempre distinto per un comportamento inappuntabile dentro e fuori dal campo. Cosa ha detto all’arbitro? Cercate di capire, dobbiamo difendere un nostro giocatore e in questo momento meno parliamo e meglio è… Stentiamo ancora a credere che sia stata comminata una simile sanzione».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Un eventuale fallimento potrebbe però avere ripercussioni anche sulla Unicomm ed è per questo che si parlava di un possibile intervento da parte dell’azienda vicentina. «Non si sa mai cosa può succedere – replica – ma noi siamo fuori e tranquilli. C’è massima serenità anche se qualcuno in malafede volesse metterci in mezzo». E Cestaro va oltre la problematica fallimento, a volte con dichiarazioni ben precise, in altri momenti con messaggi cifrati: «Forse gli amici di Padova dovrebbero smetterla di chiamare in causa il sottoscritto senza conoscere con precisione i fatti. Un giorno, alla fine della vicenda, dirò tutto e ho già preparato un dossier su ogni cosa. Per ora lasciamo che i signori padovani si divertano». Cosa ha pensato alla notizia del ripescaggio in serie B del Vicenza, sapendo che quel posto sarebbe potuto essere del Padova? «Ai tempi avevo posto la questione con qualcuno che poi si è messo a ridere. Sapevo che ogni anno si creano situazioni del genere e con un piccolo atto di fede la squadra sarebbe ancora in serie B. Bastava una piccola manovra, iscrivendosi in Lega Pro, e ci si sarebbe trovati con i piedi all’asciutto anziché affondare. Io lo avrei fatto -conclude Cestaro – ma poi sono rimasto da solo».

Ore 10.30 – (Gazzettino) «Non compete a noi, non siamo coinvolti». La Unicomm, per bocca di Marcello Cestaro, ex presidente del Padova, esclude sul nascere un proprio possibile intervento per evitare il fallimento della vecchia società. «Noi siamo fuori da fine dicembre 2013 – aggiunge l’imprenditore vicentino – e non abbiamo niente a che vedere con i problemi sul tavolo». Come noto il 10 ottobre si svolgerà al tribunale di Padova la prima udienza sull’istanza di fallimento presentata dall’avvocato Mattia Grassani, uno dei numerosi creditori del Calcio Padova, per l’importo intorno a 80 mila euro che avanza dal vecchio sodalizio per avere prestato il patrocinio nelle vertenze relative al black-out con il Torino e al calcio scommesse. Già immediatamente eseguibile il precedente decreto ingiuntivo, con conseguente pignoramento di trofei, materiale tecnico, computer e arredamento della sede biancoscudata, l’istanza potrebbe essere ritirata dal legale bolognese a fronte di una proposta di concordato da parte dei rappresentanti del vecchio Padova, ma secondo Cestaro si tratta di un problema a carico della proprietà a lui subentrata e dunque di Diego Penocchio: «Spero che chi di dovere si muova».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Innanzitutto per la copertura che i tre mediani possono garantire alla difesa. Molte (delle poche) occasioni che il Padova ha concesso agli avversari sono state determinate dallo scarso filtro di un centrocampo a due, più portato ad attaccare che a difendere. E non è un caso che, lo scorso anno con il Pordenone, Parlato sia riuscito ad avere la miglior difesa del torneo, proprio grazie a tre mediani rocciosi in grado di fare da schermo davanti alla retroguardia. Ma non è tutto. Anche gli ultimi due acquisti sembrano suggerire a Parlato di provare nuove soluzioni. Un giocatore come Nichele in panchina rappresenta un lusso, e, infatti, sembra essere proprio lui il candidato per giocare come mezz’ala al fianco di Segato e Mazzocco. Come seconda punta, invece, potrebbe farsi largo Pittarello, dopo il buon impatto avuto nella ripresa di Tamai, schierato in coppia con Ferretti, nel primo esperimento di 4-3-1-2. Ma questo modulo sembra cucito apposta per Christian Tiboni, che ieri si è allenato con i compagni, non è ancora al massimo della forma, ma contro il Mezzocorona potrebbe essere pronto a esordire, magari partendo dalla panchina.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) In questo caso il sacrificato sarebbe Ilari, uno dei giocatori più positivi di questo inizio di stagione, che potrebbe anche alternarsi con Cunico nel ruolo di trequartista. Difesa sotto torchio. Mentre Parlato spiegava a centrocampisti e attaccanti i nuovi movimenti, il pacchetto difensivo ha lavorato a parte con il vice Rino Lavezzini. Se dovesse essere lanciato Pittarello dal primo minuto, la retroguardia resterebbe la stessa vista a Tamai, con Dionisi terzino. Dovesse giocare Tiboni, invece, occorrerebbe trovare un posto in difesa per un under, con Busetto spostato a destra. Sono solo ipotesi, alle quali il tecnico lavorerà anche nel corso dell’allenamento di questo pomeriggio alla Guizza. Ieri ancora qualche problema per il portiere Petkovic, che accusa sempre dolori alla caviglia destra. Dopo un paio di massaggi il serbo è tornato a difendere i pali concludendo la seduta con i compagni.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Padova, adesso si cambia. Per trovare un’alternativa, per blindare la difesa, per essere ancora più imprevedibili. Carmine Parlato sta pensando seriamente di cambiare modulo in vista della prossima partita contro il Mezzocorona all’Euganeo. Il più classico dei testacoda, visto che i trentini sono ultimi a -2, dopo aver raccolto appena due pareggi. E il tecnico biancoscudato non vuole regalarsi un’altra sofferenza come contro il Mori S. Stefano. Centrocampo rinforzato. La premessa è semplice: se il Padova riesce a mantenere la porta inviolata (circostanza avvenuta soltanto una volta nelle ultime sei uscite) ha la partita in mano, visto che almeno un gol lo segna sempre. Ma non può permettersi sempre il lusso di vincere subendo due gol e questo rimanda alla strigliata fatta dal tecnico ai suoi nello spogliatoio di Tamai, quando la squadra è rientrata, per la prima volta all’intervallo, in svantaggio. Ieri il tecnico ha provato ripetutamente il 4-3-1-2, soprattutto nella fase di possesso palla. Non è ancora detto che sia questo il modulo con il quale il Padova scenderà in campo domenica, ma ci sono buone possibilità.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «L’Altovicentino ha più qualità nei singoli, ma la Sacilese ha un buon organico che gioca un bel calcio di gruppo, nelle quali spiccano alcune individualità non da poco. È una formazione da tenere in grande considerazione anche per i primi posti». In vetta però c’è il Padova, nonostante le sette camice sudate a Tamai. Risparmiandosi la trasferta in Friuli De Poli ha evitato di correre un bello spavento. «Io sono contento perché stanno arrivando i risultati e a volte non ha nemmeno troppa importanza quanti gol si prendono. Non mi aspettavo di aver costruito una squadra così votata all’attacco, ma ci speravo. Tendenzialmente io sono più propenso a un calcio offensivo rispetto a uno difensivo. E questo ogni tanto mi fa esporre, anche nella ricerca dei giocatori, verso chi è più dotato ad attaccare piuttosto che a coprirsi».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Se il Padova continua la sua marcia in vetta a punteggio pieno, in coabitazione con il Belluno, l’avversaria più accreditata dei biancoscudati ha dovuto arrestare la marcia. L’Altovicentino, infatti, domenica è stata bloccata sul pareggio dalla Sacilese, perdendo quindi due punti preziosi nella corsa al vertice. E in una società così scaramantica come quella biancoscudata, il merito dovrà essere per forza ascritto alle “gufate” di Fabrizio De Poli, che domenica scorsa ha scelto di non seguire la squadra a Tamai, proprio per andare a Valdagno a vedere come si comportavano i rivali dell’Altovicentino. E ha scoperto che c’è un’altra squadra da tenere sotto stretta osservazione: «Ho visto due ottime squadre», il parere del direttore sportivo.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Il primo l’ho tirato molto male, domenica invece la traiettoria non si è alzata a sufficienza. La cosa importante, però, sono i risultati della squadra e sotto questo profilo possiamo essere contenti di quello che stiamo facendo». È opinione comune che Cunico abbia raccolto nella propria carriera molto meno di quanto avrebbe potuto: «Credo possa essere vero – ammette il diretto interessato – tuttavia è anche vero che ho fatto scelte precise che in qualche modo mi hanno condizionato, visto che sono stato undici anni nella stessa squadra a Portogruaro. La mia migliore stagione penso sia stata quella della promozione dalla C1 alla B, ma anche in B me la sono cavata bene. La peggiore? Non ho dubbi nel dire che è stata la scorsa al Marano. Sono successe tante cose, sono sceso di due categorie eppure non riuscivo a giocare due partite consecutive. L’allenatore (un altro Cunico, Enrico, ndr) non mi vedeva ed è stato un campionato veramente disastroso per me. Ho sofferto tanto in panchina, ma quest’anno a Padova sono convinto che saprò recuperare il tempo perduto. L’avversaria più pericolosa? Il Belluno sta facendo molto bene ma non ho dubbi che sarà l’Alto Vicentino la vera nostra antagonista».

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Una recente statistica ha stabilito che su dieci rigori calciati più di quattro vengono falliti. Una percentuale in deciso aumento rispetto al passato e che continua a mietere vittime illustri: da Palacio a Denis, da Balotelli fino a Higuain, senza dimenticare illustri campionissimi come Baggio, Del Piero e Totti che, durante la propria carriera, hanno visto più di qualche penalty non andare a destinazione. E pure Marco Cunico, in questo esaltante inizio di stagione dei Biancoscudati Padova, ha già fallito due volte dal dischetto. Strano ma vero, per uno come lui che nell’anno di serie B disputato a Portogruaro segnò quattro rigori su quattro. «La conosco anch’io quella statistitica – ammette il fantasista vicentino – e devo dire che nel corso degli anni è diventato sempre più difficile segnare dal dischetto. Non penso sia demerito dei tiratori bensì merito dei portieri, più alti e reattivi rispetto al passato: in più studiano gli attaccanti grazie alla diffusione capillare delle immagini televisive. Non sono preoccupato, ricordo che qualche anno fa Totti ne fallì sei quando in realtà è uno degli specialisti migliori in Italia. Quindi, se ce ne sarà un altro da tirare, per me non ci saranno problemi».

Ore 08.38 – Le nuove maglie ufficiali del Padova griffate Macron verranno ufficialmente presentate domani, venerdì 3 ottobre alle ore 18.00 presso il Macron Store di via della Croce Rossa a Padova e verranno indossate dai Biancoscudati già in occasione della sfida casalinga col Mezzocorona.

Ore 08.36 – Serie D, il prossimo turno (domenica 5 ottobre, ore 15.00): Padova-Mezzocorona, Alto Vicentino-Ripa La Fenadora, Clodiense-Fontanafredda, Dro-Mori Santo Stefano, Giorgione-Union ArzignanoChiampo, Belluno-Triestina, Legnago-Tamai, Kras Repen-Montebelluna, Sacilese-Union Pro

Ore 08.34 – Serie D, girone C, la classifica dopo la quarta giornata: Padova e Belluno 12, AltoVicentino 10, Fontanafredda e Union Pro 7, Clodiense, Sacilese, Union Arzignano e Montebelluna 6, Union La Fenadora 5, Tamai e Kras Repen 3, Triestina, Giorgione e Mori Santo Stefano 2, Dro e Legnago 1, Mezzocorona -2.

Ore 08.32 – Serie D, girone C, i risultati della quarta giornata: AltoVicentino-Sacilese 2-2, Fontanafredda-Belluno 2-4, Mezzocorona-ArziChiampo 0-0, Montebelluna-Dro 2-0, Mori Santo Stefano-Giorgione 3-3, Tamai-Padova 2-3, Union Pro-Clodiense 1-0, Union Ripa La Fenadora-Legnago 2-1, Triestina-Kras Repen 1-1

Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 1 ottobre: doppio allenamento alla Guizza per i Biancoscudati, tutti in gruppo ad eccezione di Salam Dené




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