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Ore 23.00 – (Trentino) Emotivo finché si vuole, ma Davide Zoller, all’indomani della sconfitta di Montebelluna, non può che essere realista e cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno. Dopo la vittoria contro il Kras Repen, la prima in assoluto in categoria per la truppa tricolore, in terra trevigiana l’allenatore lagarino si aspettava risposte e conferme. Che sono arrivate, ma solo parzialmente: il Mori ha dominato la sfida contro il “Monte”, ha creato almeno sei – sette nitidissime palle gol, ha subìto tre conclusioni da parte degli avversari e ha perso la partita. Cosa ha fatto la differenza? I limiti tecnici e l’esperienza dei singoli: è vero che il Montebelluna è una delle squadre più giovani del girone, ma è altrettanto innegabile che la maggior parte dei calciatori a disposizione di Daniele Pasa conosca assai bene (o, quanto meno, molto meglio rispetto ai colleghi del Mori) la categoria e abbia già al proprio attivo due – tre stagioni in serie D. «Il discorso è proprio questo – spiega Zoller – e la sconfitta contro il Montebelluna deve esserci di lezione: abbiamo affrontato una squadra che si è difesa, ha rischiato in diverse occasioni e poi, quando abbiamo sbagliato per inesperienza, sfortuna (vedi lo scivolone di Concli in occasione della prima marcatura veneta, ndr) o altro, ci ha castigato. La Serie D è questa: commetti mezzo errore e vieni punito dagli avversari. Noi, invece, non riusciamo ancora ad essere cinici come richiesto dalla categoria. Un punto sarebbe stato strameritato e, infatti, a fine partita gli stessi avversari ci hanno ricoperti di complimenti per l’atteggiamento e la prestazione, ma purtroppo siamo tornati a casa a mani vuote». L’imperativo è archiviare immediatamente il rovescio di Montebelluna e ripartire di slancio perché domenica al Comunale arriverà l’Union Ripa La Fenadora, quinta forza del torneo e avversaria dal notevole potenziale offensivo. Certo è che il Mori ha già dimostrato in questa stagione di sapersi esaltare contro le “grandi”: stavolta servirà una super prestazione e, magari, anche tre punti.
Ore 22.50 – (Trentino) Tanti complimenti, le frasi di rito che «una squadra così giovane ma determinata non l’abbiamo mai vista», ma nessun punto e tanta amarezza. Contro le “grandi” il Mezzocorona dei bad boys si esalta: a Padova la sconfitta era arrivata solamente al 94′ per mano di Ilari e domenica i gialloverdi hanno sfiorato l’impresa sul campo dell’Altovicentino, l’altra capolista del torneo. Le parate di un Zomer in giornata di grazia e il “muro” eretto dai rotaliani a protezione della propria porta hanno tenuto in scacco l’Altovicentino per 87 minuti, poi Peluso ha pescato il jolly e i tre punti sono rimasti allo stadio “Dei Fiori”. Luca Lomi – nella foto – che sta dimostrando di essere un tecnico preparato ma anche un fine psicologo, ha già archiviato la sconfitta perché non c’è tempo per piangersi addosso visto che domenica prossima in via Santa Maria arriverà il Kras Repen. La sfida è di quelle da “dentro o fuori” visto che i friulani (che, proprio ieri, all’indomani della sconfitta contro l’Arzignanochiampo, hanno esonerato il tecnico Predrag Arcaba: oggi si conoscerà il nome del sostituto e, intanto, la squadra è stata affidata al preparatore atletico) sono una diretta rivale dei gialloverdi nella corsa verso i playout. Tre punti per il “Mezzo”, sette per il Kras Repen: senza la penalizzazione le due squadre oggi sarebbero appaiate. La classifica è quella che è: nelle sfide incrociate il Mezzocorona non può più sbagliare.
Ore 22.30 – (Il Piccolo) Pontrelli e Di Piero hanno un mese di tempo per rispondere alla Commissione Accordi Economici della Lega Nazionale dilettanti. Il presidente sapeva che la dead line sarebbe arrivata e ha detto più volte pubblicamente che la società avrebbe provveduto. Il tempo per sistemare la questione c’è se c’è la liquidità. I 32 mila euro da versare ai giocatori per evitare la penalizzazione possono essere negoziati. Ma le vertenze arrivate sul tavolo delle Lega sono solo una prima tranche. Riguardano quei nove giocatori che si sono mossi nel mese di luglio quando hanno capito di non avere più chanche con la Triestina. Si tratta solo di un acconto. Ci sono altri giocatori e tecnici a rivendicare denari relativi a contratti sottoscritti dalle precedenti proprietà. La questione più spinosa riguarda l’esonerato (da Puglia e Cergol) Maurizio Costantini e il suo staff. Pontrelli ha tentato di negoziare sin da agosto la somma da corrispondere all’ex tecnico alabardato. L’accordo che prevedeva una rateizzazione in sei tranche è saltato perché già la scadenza della prima rata non è stata rispettata. La procedura di Costantini è partita a fine settembre. L’importo richiesto dal legale dell’allenatore supera i 30 mila euro (comprese le istanze del preparatore atletico Tul e dell’allenatore dei portieri Di Justo). I conti su questo fronte la Triestina dovrà farli a gennaio. Ma non basta. Costantini aveva sottoscritto un contratto da professionista e quindi sull’importo lordo grava una ritenuta previdenziale (Enpals) del 23%. Circa altri 5 mila euro da versare, prima o poi, all’Istituto. E poi, come detto, la questione giocatori non è affatto finita. È vero che con qualcuno sono subentrati accordi o transazioni a dirimere la questione, ma qualche vertenza è ancora sul piatto: solo che essendo stata fatta successivamente a quella dei nove giocatori citati nel comunicato di lunedì, sarà trattata in una futura riunione della Commissione Accordi Economici.
Ore 22.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) I soli punti lasciati per strada dall’Altovicentino sono stati portati a casa dalla Sacilese (2-2 a Valdagno alla quarta, 28 settembre), bestia nera del clan di Dalle Rive. Nelle altre 10 gare, Peluso (il bomber tarantino segna da 8 giornate ed è arrivato a quota 9) e compagni hanno sempre vinto. Domenica i bianconeri arriveranno al Tognon, dove hanno già fatto il pieno Padova (3-1), Belluno (4-2) e Sacilese (2-0). PIANETI DA ESPLORARE – «Vero – inizia Renzo Nadin -, ma questo significa che abbiamo già incontrato tre delle quattro migliori del campionato e siamo comunque a quota 13 dopo 11 gare. Non male – si compiace il ds rossonero – per una matricola. Padova, Altovicentino, Belluno e Sacilese sono formazioni fuori dalla nostra portata. Ciò non significa che andremo in campo a fare i turisti. Sono pianeti lontani, da esplorare con impegno. La Sacilese da noi ha sofferto non poco prima di vincere (0-2). Con Belluno e Padova non abbiamo certo sfigurato, ci faremo valere anche con i vicentini». LA SINISTRA DEL TABELLONE – Il Fontanafredda ha stazionato a lungo nella parte sinistra del tabellone, scalzato dalle ultime due sconfitte consecutive, con Sacilese e Union (1-2). «Eppure – riprende Nadin -, sono state proprio queste partite a farci capire che possiamo fare della Lega D casa nostra. Sia con i cugini biancorossi che con i neroverdi di Seren del Grappa la squadra ha costruito parecchie occasioni. Non abbiamo saputo sfruttarle perché davanti ci manca un giocatore “furbo”, che conosca la categoria, da affiancare a Lauro Florean. Abbiamo ragazzi fantastici e di grande prospettiva (Grotto, Alcantara, Salvador e Davide De Martin, ndr) – precisa – che non possiamo però responsabilizzare troppo, rischiando di bruciarli». MERCATINO DI NATALE – Il Fontanafredda cercherà a dicembre il rinforzo giusto. «Dobbiamo bilanciare esigenze e budget – premette Nadin -. In regione o nelle vicinanze ci sarebbero attaccanti da riportare in D, come Diaw (Virtus Corno), Acampora (Ufm), Vianello (Liventina Gorghense), Della Bianca (Vittorio), ma è gente fuori dalla nostra portata. Probabilmente dovremo – allarga le braccia – cercare più là, sempre in Veneto». TATTICA ANTIMARANO – Poi Nadin “gioca” la gara di domenica. «Il Marano (l’Altovicentino, ndr) – osserva – non ha la potenza fisica del Padova, né la velocità della Sacilese. Non aggredisce. Arriva alla vittoria attraverso gioco e possesso palla, con pazienza. Spesso verso gli ultimi minuti, quando la concentrazione degli avversari cala. Noi non dovremo avere paura o soggezione: affrontiamoli con coraggio e sfruttiamo la nostra rapidità».
Ore 21.50 – (Messaggero Veneto) Il ds Fiorin l’aveva già puntano la scorsa estate, quando la Torres non gli aveva rinnovato il contratto. Poi non se ne fece più niente. Adesso la storia potrebbe essere diversa: la Sacilese è tornata seriamente sulle tracce di Riccardo Bolzan, esterno classe ’84, ex professionista, svincolato. Il giocatore, cresciuto in riva al Livenza, si sta allenando coi biancorossi e potrebbe essere tesserato. Il club della famiglia Presotto, complice l’infortunio del difensore Grazzolo, avrebbe bisogno di un giocatore esperto, lui potrebbe fare al caso: non è propriamente un centrale ma si può adattare, oppure potrebbe ricoprire il suo ruolo originario di ala sinistra con Beccia che arretrerebbe al posto suo. Si vedrà. Non c’è la controprova, ma magari con lui in campo la gara col Belluno sarebbe finita diversamente. Curriculum notevole il suo: partito in serie D col Conegliano nel 2002-2003, Bolzan ha giocato nei professionisti per 11 anni, vestendo le maglie di Sangiovannese (C2-C1, ‘03-‘05), Modena (B, ’05-’06), Pisa (C1, ’06-07), Lucchese (C1, ’07-08), Monza (C1, ’08-09), Taranto (C1, ’09-’10), Nocerina (C1 e B, ’10-’12), Benevento (C1, ’12-’13), Messina e Torres (C2, ’13-’14). In tutto, ha collezionato 222 presenze e segnato 7 reti. Voleva rimanere tra i “pro” ma vista la scarsità di offerte allettanti sta valutando di scendere in serie D e giocare per la Sacilese, la squadra della cittadina dov’è cresciuto. La dirigenza spera che il presidente Presotto faccia un regalo a Zironelli: il giocatore, intanto, sabato scorso era sugli spalti del XXV aprile, dove ha assistito al match col Belluno. Si sta continuando ad allenare a Fontanafredda anche Marco Frison, terzino classe 1995 proveniente dal Sorrento: la società non esclude di tesserarlo, ma eventualmente per farlo bisognerà aspettare il primo dicembre, giorno di riapertura delle liste di svincolo. Il giocatore, infatti, è ancora “impegnato” formalmente con il club campano.
Ore 21.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Studiando il Legnago. Concessa la due giorni di riposo dopo il vittorioso anticipo con la Sacilese la truppa di Roberto Vecchiato è tornata ieri al lavoro registrando un «tutti presenti» a eccezione di Pellicanò, a riposo per una caviglia gonfia. Continua a correre Andrea Radrezza, che «se continua così a gennaio dovrebbe rientrare in gruppo», parola del mister, e intanto il Legnago si avvicina. E occhio al leone dormiente: 14 punti appena in classifica, per una squadra che mirava ben più in alto, ma un 5-2 al Giorgione fresco fresco che fa rizzare le orecchie. «Li stiamo studiando e presto ne parlerò alla squadra – confessa il tecnico del Belluno, terzo nella classifica del girone C di serie D – quel che è certo è che le loro ambizioni a inizio anno erano ben più alte dell’attuale posizione (nono posto con 14 punti in 11 partite, a – 12 dai bellunesi, ndr). Sono una di quelle squadre che per quanto mi riguarda vedevo nelle prime sei o sette posizioni e il 5-2 al Giorgione di domenica potrebbe essere un campanello d’allarme». Occhio in particolare all’arsenale offensivo. «Non so se la difesa sia il loro tallone d’Achille – chiude Vecchiato – quel di cui sono certo è che in mezzo al campo e davanti sono molto forti».
Ore 21.10 – (Corriere delle Alpi) Difesa impenetrabile. Il Belluno, oltre ad essere ben saldo in terza posizione, vanta la retroguardia meno bucata del girone con solamente sette reti subite in undici gare. Una delle tante forze e qualità della squadra gialloblù è proprio la solidità del reparto arretrato, che Vecchiato (da buon ex difensore) sta assemblando in maniera sontuosa. Il merito ovviamente non è solo dei quattro dietro, ma di un intero meccanismo di squadra; a partire dagli attaccanti fino ad arrivare al centrocampo. Sebastiano Sommacal è un protagonista indiscusso della stagione del Belluno avendo giocato dieci partite su undici, saltandone solamente una per squalifica. «L’obiettivo di un difensore è cercare di prendere meno gol possibili», spiega, «nelle retrovie stiamo facendo davvero bene ma il merito è anche di chi ci sta davanti e ci fa da schermo. Siamo una squadra che si aiuta molto in tutti i reparti e il tecnicoi con la sua esperienza ci insegna molto». La stagione del riscatto. L’anno scorso “Seba” ha giocato poco, chiuso dalle prestazioni in crescendo di Nicola Calcagnotto; adesso però si è ripreso il centro della difesa insieme a Ivan Merli Sala formando una coppia invidiabile. «Con Vecchiato ho sempre avuto un buon rapporto», spiega Sommacal, « la scorsa stagione non la valuto in maniera negativa ma come una possibilità di crescere. Ho imparato a fare il terzino, ruolo che non avevo mai fatto prima, e penso sia importante per un giocatore saper coprire in più di una posizione. Mi sono tolto anche belle soddisfazioni scendendo in campo nei playoff contro la Sacilese. Sono contento di come sta andando la mia stagione fino ad ora ma ogni domenica è il tecnico a scegliere chi comincia dal primo minuto».
Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) La forza dei nervi distesi. L’ha mostrata l’Altovicentino in una partita che sembrava stregata, riuscendo in dirittura d’arrivo ad avere ragione di un Mezzocorona giovane ma assai coriaceo. E nel testa a testa con il Padova non è poca cosa. Nonostante i minuti passassero senza che la palla volesse entrare nella porta rotaliana, la squadra di Cunico non si è mai disunita, anzi. Nel corso della partita ha cambiato modulo tre volte, e sempre senza scendere di rendimento. Come ha detto Toledo a fine gara, «l’importante è riuscire a creare le opportunità da rete, il gol prima o dopo arriva sempre»). A regalare i tre punti all’Altovicentino il solito Peluso, autore del nono centro personale stagionale che gli vale il primo posto nella classifica cannonieri con due lunghezze di vantaggio sugli ex Marano Ferretti (Padova) e Sottovia (Sacilese). Altovicentino uscito tra gli applausi dei tifosi dello Stadio dei Fiori, ma presidente Dalle Rive, e non è la prima volta, non soddisfatto. «Non mi è piaciuto l’approccio alla gara. Nel primo tempo non siamo stati determinati come avremmo dovuto essere. Poi quando si sbagliano otto palle gol ovviamente diventa tutto più difficile. Il testa a testa con il Padova? Soffriremo insieme fino alla fine».
Ore 20.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Siamo più compatti, più intensi. Ancor prima dell’aspetto tecnico o tattico è questo che sta facendo la differenza». Tommaso Bellazzini spiega così le tre vittorie consecutive conquistate dal Venezia. Dopo l’arrivo di Michele Serena la squadra ha ricevuto una scossa e i risultati (tre successi nelle ultime quattro giornate) stanno arrivando. «Siamo più concentrati, più attenti e più reattivi. Probabilmente è venuto fuori quel qualcosa che prima ci mancava. Poi, le qualità dei singoli ci sono, lo sapevamo». Anche lo stesso Bellazzini ha ritrovato smalto nelle ultime partite, soprattutto da quando è stato spostato sulla trequarti. «Quello sarebbe il mio ruolo preferito. E credo che anche grazie a questo elemento le mie prestazioni stiano migliorando». Contro l’Albinoleffe l’attaccante arancioneroverde ha disputato un’ottima partita, rendendosi pericoloso in proprio e in favore dei compagni. Peccato solo che ancora non abbia trovato il gol. «Questo un po’ mi dispiace, ma sto trovando continuità e chissà che il gol prima o poi non arrivi». La squadra sta preparando il match di Lumezzane, anticipato alle 14 di sabato per problemi all’impianto di illuminazione dello stadio bresciano. «Ogni settimana cambiamo giorno e orario, ma ci stiamo abituando. Personalmente non è un problema. Dovremo stare attenti al Lumezzane, che da poco ha cambiato allenatore», avverte Bellazzini ricordando l’esonero di fine ottobre di mister Paolo Nicolato per Maurizio Braghin. «Ogni partita è difficile, a prescindere dalla classifica. Ma se riusciremo a mettere gli ingredienti giusti, come con l’Albinoleffe, sono sicuro che avremo soddisfazione». Sabato mancherà Esposito per la squalifica, arrivata ieri dal giudice sportivo. E nell’elenco delle sanzioni figura anche una multa di 1.500 euro per la presenza al Penzo di persone non autorizzate nel recinto di gioco «riconducibili alla società». Ieri intanto al «Palco» di Mestre la società ha presentato il nuovo sito internet: presenti dirigenti, staff tecnico e giocatori, oltre a un gruppo di tifosi. Nuova grafica per richiamare i colori sociali, sezioni più articolate, statistiche aggiornate e l’immancabile spazio «social», che ospiterà i tweet della società e dei tifosi.
Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) I segnali di «risveglio» c’erano già stati con il tacco per il gol di Raimondi nel 2-1 alla Giana Gorgonzola. Contro l’AlbinoLeffe però Beppe Greco ha lasciato da parte gli assist e si è caricato sulle spalle un attacco che, viste le recenti prestazioni sta davvero ingranando. «L’ultima doppietta l’avevo segnata con il Modena in serie B (21 maggio 2011, 3-1 al Portogruaro, ndr) e quindi mi fa piacere essermi sbloccato – la soddisfazione del 31enne palermitano -. Questo Venezia per come lavora merita di raccogliere finalmente punti pesanti e soddisfazioni». Con Michele Serena in panchina Greco (acciaccato in vista dei 90’di sabato a Lumezzane, ore 14) ha sempre giocato titolare, con o al posto di Magnaghi, esibendo quella duttilità che aveva spinto il ds De Franceschi a marcarlo stretto per strapparlo alla Pro Vercelli. «Nella risalita appena iniziata c’è grande merito di mister Serena e del suo staff, però anche noi giocatori ci stiamo mettendo molto del nostro perché sapevamo di poter cambiare registro. Gli applausi del pubblico sono il premio più importante e il vero stimolo». «Con l’AlbinoLeffe mancava Raimondi – prosegue l’ex genoano – che era in gran forma, ma la sua assenza non si è avvertita grazie alla prova di compattezza del gruppo. Io mi sento bene, ho voglia, ripiegare e tornare ad aiutare il centrocampo è una fatica ben spesa. È vero, sui gol c’è la mia firma, però mai come stavolta è un dettaglio data la prestazione di tutti». Tra i due gol per Greco altri tentativi e spunti personali, ma anche una «stecca» a vanificare un bello schema su punizione con assist di Varano. «Il pallone mi è capitato sul destro, ma non è una scusa visto che poi il 2-0 l’ho fatto proprio con quello che non è il mio piede». Oltre ad aver squalificato per un turno capitan Esposito (come Meduri del Lumezzane) il Giudice Sportivo ha sanzionato per 1.500 euro il Venezia «per indebita presenza nel recinto di gioco di persone non autorizzate e riconducibili alla società». Ufficiale l’orario di Venezia-Torres al Penzo domenica 14 dicembre alle 14.30.
Ore 19.50 – (La Nuova Venezia) Il Venezia vola e la difesa diventa blindata. Nelle quattro partite della gestione Serena il Venezia ha incassato solo tre reti, due su calcio di rigore e una sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La linea difensiva non è cambiata, solo Fortunato ha preso il posto dell’infortunato Zima tra i pali. «Le vittorie portano altre vittorie», ha spiegato Elia Legati, che sabato erediterà dallo squalificato Esposito la fascia di capitano a Lumezzane, «il cambio di allenatore ha portato alla svolta, ma anche Dal Canto è un ottimo tecnico. Forse inconsciamente siamo vissuti sull’alibi che un po’ tutti se la prendevano con lui per i risultati negativi. Da Cremona non abbiamo più avuto alibi, c’è uno spirito diverso. Tutti si sacrificano per i compagni. Anche quando c’era Dal Canto non concedevano tante occasioni agli avversari, solo che avevano una percentuale di realizzazione più alta». Venezia in rimonta in classifica. «Ci siamo trovati tanto indietro, stiamo ancora risalendo, quindi è vietato distrarsi o adagiarsi per tre vittorie consecutive. Adesso ci divertiamo in campo? Quando arrivano i risultati positivi, tutto diventa più facile e più bello». Ancora uno squalificato, Esposito, per somma di ammonizioni. «Non va bene, e io sono il primo che devo migliorare», ammette serenamente Elia Legati, autore di una grande prestazione anche contro l’Albinoleffe, «non potrò mai esimermi di commettere un fallo per salvare una situazione critica, ma basta cartellini gialli inutili. Io ne ho rimediato due per proteste e l’ultimo mi ha portato a saltare il Novara per squalifica». Nuovo sito. La società cresce anche sul piano della comunicazione. Ieri sera, al Palco, alla presenza del direttore generale Dante Scibilia, è stato presentato il nuovo sito del club arancioneroverde (www.fbcunionevenezia.com), che nella home page vede campeggiare la foto di squadra realizzata al Taliercio. Nuova grafica, nuovi contenuti, maggior spazio alle nuove piattaforme tecnologiche (facebook, twitter). Il nuovo sito è stato realizzato dall’agenzia di comunicazione DPSOnline di Genova.
Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) Osvaldo Jaconi è da cinque anni che dice di voler smettere. Probabilmente staccherà il giorno del mai perchè ieri, alla soglia dei 68 l´ha chiamato la Fermana in serie D per la solita operazione salvezza. «Siamo penultimi, ma io e Angelo (Cetera, il suo fidato braccio destro anche ai tempi di Bassano, ndr) siamo abituati alle missioni impossibili». Il suo Bassano lo segue anche nella C unica, lunedì c´è il Como al Mercante. Lei è di Mandello del Lario, non lontano… Sì, ma io sono lecchese e col Como era un derby da giocatore. Quindi tifo Bassano, non si discute. A Como coi giallorossi in C1 ho pure vinto: gol di La Grotteria ma gran assist di Guariniello, lo ricordo bene. E di questi virtussini che dice? Proietti, Toninelli, Stevanin e lo stesso Iocolano, tutti giocatori che ho avuto alle mie dipendenze, hanno fatto progressi da gigante, ma avevano stoffa, si vedeva. E poi sono felice per la proprietà. Due anni fa pareva sul punto di mollare e da quel momento non ha sbagliato un colpo, due gran campionati, la scelta di due allenatori coi controfiocchi come Petrone e Asta e mosse azzeccatissime sul mercato. Ha visto il Bassano lassù, protagonista anche nella C unica? Mi ha stupito fin lì perchè conosco l´ossatura della squadra. Non è un caso che stia facendo così bene, sono risultati figli di una programmazione mirata, ma adesso è fondamentale l´equilibrio dell´ambiente. Guai a mugugnare alla prima sconfitta o per un pareggio in casa. Sarebbe deleterio. Lasciamo che giochino sereni. E ad Asta che pratica un 4-2-3-1 molto produttivo dico di non rinunciare al suo calcio offensivo. Con lo stesso modulo portai l´Ivrea in C1. Chi vede favorita per la B? Se guardo a nomi e tradizione dico Novara, Alessandria, Como e Monza. Ma occhio al Real, è fortissimo e ha il pregio che nessuno gli chiede nulla. A Vicenza sono tutti per il Lanerossi e loro vanno in campo con la testa sgombra. Comunque questa C unica è salita un bel po´ di livello rispetto alla vecchia C1, e questo vale pure per la D attuale, di fatto una C2.
Ore 19.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il paradosso del Real Vicenza fa pensare e riflettere. Primo in classifica, applaudito, etichettato come società modello del calcio italiano. Magistralmente guidato in panchina da Michele Marcolini e diretto dietro la scrivania senza sbagliare un colpo da Lino Diquigiovanni, eppure quasi senza tifosi. Non è un’esagerazione, perché scrutando con attenzione i dati disponibili relativi alla passata stagione, si scopre che nel girone A di Seconda divisione la media spettatori che ha seguito i biancorossi è stata di appena 138 spettatori paganti. L’ulteriore paradosso è che nell’attuale stagione, nonostante il salto di categoria e i continui miglioramenti di una classifica da urlo, il dato è addirittura in calo. Al momento gli abbonati si contano sulle dita delle mani, mentre sugli spalti le presenze si attestano attorno alle cento unità. Nonostante le promozioni e gli appelli, il Real non è riuscito in alcun modo a «erodere» spettatori e appassionati al Vicenza e non c’è da stupirsi che sia così, considerato l’attaccamento della piazza allo storico »Lane» (ben oltre 5mila abbonati, quarta piazza in serie B in questa speciale graduatoria). L’operazione messa in piedi nel 2010 da Diquigiovanni è stata audace quanto azzeccata, ma non si sa dove potrà portare. Dopo aver inutilmente tentato di acquistare il Vicenza, di cui è tifosissimo, l’imprenditore ha puntato sulla fusione di tre piccolissime realtà parrocchiali: il Leodari Villaggio del Sole, il Cavazzale di Monticello Conte Otto e il Real Vicenza-Laghetto. Insieme hanno creato il Real Vicenza, capace in quattro anni di passare dal campionato di Eccellenza al sogno della serie B. La domanda sorge spontanea: se il Real Vicenza dovesse riuscire nell’impresa di scalare un’altra categoria cosa accadrebbe? Si continuerebbe a viaggiare su diverse frequenze o si dovrebbe forse pensare a come unire le forze? Nella vicina Verona la favola Chievo ha portato un quartiere a competere nel calcio di serie A in antitesi all’Hellas, a Vicenza la storia potrebbe ripetersi. Dietro le quinte si parla, per ora senza un approdo concreto. Ma prima o dopo, bisognerà per forza di cose farsi qualche domanda. E capire come affrontare la questione.
Ore 18.50 – (Giornale di Vicenza) Quello scherzo chiamato serie B. Nello spogliatoio del Real Vicenza primo in classifica se ne parla, ma soprattutto si scherza. Perché a sei giornate dal giro di boa, con un girone di ritorno da disputare – e la finestra del mercato invernale – è presto per sentirsi sicuri. Di certo, il Real Vicenza sta conducendo il campionato con merito per quel che ha fatto vedere sul campo. Mancano però le partite di cartello, contro il Bassano (al Mercante il 7 dicembre) e il Pavia (6 gennaio). «Serie B? La pronunciamo – racconta il capitano Matteo Tomei – più che altro ci scherziamo su. Magari ci vedremo in tranquillità i recuperi delle partite che sono state rinviate, come Alessandria-Bassano». Il Real è tornato al lavoro ieri, giocherà domenica ad Arezzo alle 16. «Più che sul traguardo finale, concentriamoci sulla partita che viene. Ad Arezzo incontreremo una squadra importante. Ci interessa arrivare il prima possibile alla salvezza. Poi vedremo a che punto saremo e allora andremo avanti di domenica in domenica». Tomei. alla sua seconda stagione in biancorosso, lunedì sarà premiato come migliore giocatore del Real della passata stagione al Galà del calcio triveneto organizzato dall´Aic. «La fascia al braccio mi rende orgoglioso – dice – il mio obiettivo è dare tutto me stesso per la squadra e l´allenatore. E poi per questa società, che è un grande esempio nel calcio attuale». Tomei lo scorso campionato è stato tra i grandi protagonisti con le sue parate. Quest´anno si sta ripetendo, con qualche gara magari più difficile, perché sono cresciuti gli avversari. Contro il Novara il portiere di Motta di Livenza ha tolto un gol ad Evacuo nel primo tempo. Una parata delle sue, d´istinto, che pure Marcolini ha elogiato. «Evacuo ha incornato benissimo su quel cross, ma per fortuna ho evitato che la palla si insaccasse. È sempre difficile spiegare una parata, perché non me ne rendo conto. In campo sono uno che non lascia nulla al caso, i miei compagni lo sanno. Mi piace sapere che ho contribuito al successo della squadra, ma sottolineo che contro il Novara si è visto un formidabile gruppo. Abbiamo la consapevolezza di continuare a crescere».
Ore 18.30 – Padova-Union Ripa La Fenadora, anche se l’ufficialità non è ancora arrivata, sarà trasmessa in diretta dai Raisport Sat in anticipo sabato 20 dicembre con orario ancora da definire, probabilmente con fischio d’inizio alle ore 14. Una notizia trapelata ieri in serata e che viene confermata da fonti vicine al club bellunese, da quest’anno sponsorizzato dall’ex presidente biancoscudato Marcello Cestaro. Si attende solo il comunicato ufficiale della Lega serie D per la conferma definitiva. Sarebbe la prima volta del Padova sulla tv di stato nel campionato di serie D.
Ore 18.10 – Serie D girone D, termina 0-0 il recupero tra Fiorenzuola ed Abano.
Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) C’è voluto un eurogol di Andrea Cocco perché il Vicenza centrasse la prima vittoria stagionale in trasferta. Vittoria importante perché rafforza la classifica della squadra di Marino e trasmette fiducia in vista del derby di sabato con il Cittadella, gara a cui i tifosi della curva sud potranno assistere solo da un settore diverso. Ieri, infatti, come recita una nota del Club, «si è svolta una riunione della Commissione Provinciale di Vigilanza. Nel corso della stessa è stato analizzato lo stato dei lavori a fronte degli interventi di ristrutturazione che stanno interessando da alcune settimane la Curva Sud dello Stadio Romeo Menti. Dopo un’attenta verifica, al fine di garantire il rispetto delle condizioni di sicurezza, è stata decisa la chiusura dell’intero settore in occasione della gara Vicenza-Cittadella. Il Club biancorosso, nel garantire la sistemazione degli abbonati di Curva Sud nel settore Distinti, si sta altresì adoperando per eventuali iniziative tese ad agevolare l’acquisto dei tagliandi per la gara». «Giocare con la curva sud vuota darà sicuramente sensazioni strane, ma di sicuro i tifosi non mancheranno di farci sentire il loro sostegno», dichiara Cocco, consapevole che i due successi di fila hanno ridato entusiasmo all’ambiente. «Alla fine – riprende l’attaccante – quello che conta nel calcio sono solo i risultati. Adesso stanno arrivando e ciò non fa che accrescere la fiducia. Sabato abbiamo l’opportunità di fare tris, anche se il Cittadella è una squadra esperta, organizzata, che verrà al Menti decisa a riscattare la pesante sconfitta subita a Carpi». Voi siete reduci da una vittoria tanto importante quanto inaspettata. «Forse in pochi, guardando la classifica prima di quella sfida, pensavano che potessimo vincere, invece lo abbiamo fatto con merito, giocando da squadra, lottando su ogni pallone, difendendo in 11, attaccando con pericolosità». E segnando un gol bellissimo. «Ci ho provato. Sul cross di Laverone ho colpito di prima intenzione. Mi è andata bene, perché è uscito un tiro forte, angolato, imprendibile per il portiere. È stata una soddisfazione grandissima, anche perché è coincisa con un successo pieno».
Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Con due vittorie consecutive, ottenute al Menti contro la Pro Vercelli e nell’ultimo turno al Partenio di Avellino, il Vicenza è uscito dalla zona retrocessione, anche se nel fondo della classifica Virtus Entella e Modena devono recuperare la gara rinviata domenica scorsa a causa dei danni procurati nella zona di Chiavari dall’alluvione dei giorni scorsi. Il Vicenza è salito a quota 16 punti, sei di questi conquistati da Pasquale Marino, il nuovo tecnico dei berici che ha sostituito Giovanni Lopez all’undicesima giornata. Parlare di svolta dal punto di vista del rendimento e della classifica pare decisamente prematuro, quello che invece è certo è che il Vicenza di Marino presenta delle differenze nel modulo, ed in parte anche negli interpreti che finora hanno composto l’undici iniziale. Lopez si era sempre affidato, gara di esordio a Trapani a parte quando il Vicenza giocò con il 4-4-2, al 3-5-2 un modulo che ha garantito una buona solidità difensiva ma scarsa pericolosità offensiva, situazione che è stata aggravata dai gravi infortuni che hanno colpito il giovane Gennaro Tutino, il bomber della passata stagione Piergiuseppe Maritato e il gioiello della campagna acquisti di settembre, Antonino Ragusa. Perdite importanti, che sono state fondamentali anche nell’esonero di mister Lopez, a cui la società berica ha imputato la costante applicazione del 3-5-2, a discapito del 4-3-3 che mister Marino sta applicando nelle sue prime gare sulla panchina biancorossa. Moduli e schieramenti a parte, le statistiche e i numeri delle prime quattordici giornate stabiliscono che il Vicenza finora è riuscito a calciare molto poco nello specchio della porta (appena 2,9 volte in media a gara) mentre la pericolosità in percentuale, considerando le capacità di tenere il possesso palla, verticalizzare, oppure giungere al tiro, è molto bassa, appena del 33,4%. In entrambe queste particolari statistiche, il Vicenza si trova all’ultimo posto della serie B, mentre meglio va col possesso palla dove la compagine berica occupa il 15esimo posto, come quello effettivo della classifica attuale. Dati che, indipendentemente da chi siede in panchina, non possono certo rassicurare per il futuro, nonostante il cambio di panchina abbia portato due vittorie di fila e la squadra abbia rialzato la testa di scatto. In questo contesto pare chiaro come sia necessario andare a rafforzare l’organico a disposizione di Marino che, come il suo predecessore, non può certo continuare a giocare con Cocco come unico attaccante di ruolo disponibile nell’organico. Ecco quindi che nell’ormai prossimo mercato di gennaio, il Vicenza dovrà rafforzare il reparto offensivo con almeno due elementi, un attaccante e un esterno offensivo adatto al 4-3-3 del mister biancorosso. Le prime voci portano a due giocatori di proprietà dell’Atalanta, Matteo Ardemagni che attualmente è allo Spezia da dove se ne andrà per chiara incompatibilità con il tecnico dello Spezia Nenad Bjelica e Salvatore Molina che in serie A con la maglia nerazzurra trova poco spazio. Contatti sarebbero già in corso con l’Atalanta a cui piace il giovane biancorosso Giovanni Sbrissa, sul quale ha chiesto informazioni anche l’Udinese.
Ore 17.10 – (Giornale di Vicenza) RIGONI: «Eravamo partiti molto bene, poi ci siamo un po´ persi. Forse il fatto di avere molti esordienti in categoria ci sta rendendo difficile affrontare le prime serie difficoltà. Dobbiamo affidarci all ´esperienza di Foscarini e ad una società che ci è molto vicina e sta facendo il massimo per cementare il gruppo e l´ambiente». Un giudizio sul Vicenza? SGRIGNA: «È una buona squadra, che oltretutto viene da due vittorie di fila, quindi dal punto di vista emotivo avrà proprio quell´entusiasmo e quella carica che speriamo di ritrovare anche noi al più presto. Mi è dispiaciuto per l ´infortunio di Ragusa, che aveva iniziato alla grande, ma la rosa ha comunque alcuni elementi di grande valore come Cocco, che conosco bene e stimo per averci giocato insieme a Verona. Contro l´Avellino ha fatto un gol meraviglioso, dovremo tenerlo d´occhio». RIGONI: «Il Vicenza si sta ritrovando. Magari anche il cambio di allenatore ha portato i giocatori ad assumersi maggiori responsabilità, ma secondo me bastava avere un po´ di pazienza perché era chiaro che Lopez lavorava in una situazione difficilissima, con una squadra rivoluzionata all´ultimo minuto e troppi infortuni. Dovremo stare attenti soprattutto al mio amico Cocco, con cui ho giocato alla Reggina e che spesso rivedo volentieri a Vicenza, e a Di Gennaro: con lui prevedo un duello molto difficile a metà campo». E se segnate, esulterete? SGRIGNA: «Sicuramente no. In genere non faccio mai esultanze particolari, ma stavolta per il rispetto e l´affetto che porto nel cuore per il Vicenza e i suoi tifosi a maggior ragione non mi sognerei proprio di farlo. Detto questo, ovviamente spero di segnare perché so che il Cittadella ne ha bisogno: mi auguro con i miei gol di dare un contributo importante per arrivare alla salvezza. Se questo traguardo alla fine accomunerà Cittadella e Vicenza, per me sarà festa doppia». RIGONI: «Sono sincero, proprio non ci riuscirei: per me sarebbe andare contronatura. Già sarà difficile pensare di giocare contro il Vicenza, figurarsi gioire per un gol contro i biancorossi. Chissà, magari in futuro potrò ancora provare la gioia e l´orgoglio di giocare con questa maglia al Menti. Stavolta invece darò il massimo per il Cittadella, una squadra che mi sta dando tantissimo, facendomi sentire importante e con cui voglio assolutamente centrare la salvezza».
Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) Per loro tornare al Menti sarà come tornare a casa, e non per modo di dire. Alessandro Sgrigna e Nicola Rigoni, attualmente in forza al Cittadella, hanno vissuto la maggior parte della loro carriera in maglia biancorossa. L´attaccante romano, giunto a Vicenza per la prima volta nel 1999 ancora diciottenne, tra andate (in prestito) e ritorni ha collezionato complessivamente 148 presenze e 28 gol. Il centrocampista di Cogollo del Cengio, vicentino di nascita, di tifo e di formazione, dopo la trafila nelle giovanili è sceso in campo per 68 volte con la prima squadra biancorossa, segnando 6 reti. Ecco perché la partita che li attende sabato non potrà essere come tutte le altre: ci raccontano la loro attesa in questa “intervista doppia”. Sabato tornerete al Menti da avversari. Che effetto vi fa? SGRIGNA: «Per me non sarà la prima volta, ma è sempre una partita speciale. Oltre alla mia lunga militanza in biancorosso ho sposato una vicentina, abito qui, quindi ci saranno tanti amici e parenti, alcuni a tifare per me, altri contro E poi sarà bello ritrovare tante persone di cui conservo un bellissimo ricordo, da Cristallini a Margiotta, passando per lo staff medico, i magazzinieri. Sarò al Menti da avversario, ma non mi sentirò certo un nemico in uno stadio a me ostile, anzi». RIGONI: «Sarà un´emozione forte, difficile da spiegare. Mi sembra stranissima l´idea di entrare al Menti senza la maglia biancorossa, di vedere i giocatori del Vicenza come miei avversari: me l´ha detto anche mio fratello Luca, raccontandomi la sua prima volta da “ex” a Vicenza, e mi ha raccomandato di non farmi fregare dall´emozione. Ci saranno tanti miei amici tra il pubblico, ma ovviamente tiferanno per i biancorossi. Scherzando, hanno detto che mi faranno anche qualche coro contro. Spero invece che il Menti non mi accolga male: io per il Vicenza ho sempre dato tutto e anche di più, ma mi resta l ´enorme rammarico per due stagioni chiuse con retrocessioni amarissime». Il Cittadella è ultimo in classifica. Come state vivendo il momento difficile? SGRIGNA: «Non vinciamo da troppo tempo, ed è proprio questo che sta diventando frustrante. Anche a Carpi, dove il risultato alla fine ci ha molto penalizzati, non stavamo giocando male, ma gli episodi ci hanno condannati. Foscarini e tutti noi ce la stiamo mettendo tutta, avvantaggiati anche da una società e da una tifoseria che ci danno fiducia e ci lasciano la serenità per provare ad uscire da questa situazione il prima possibile».
Ore 16.50 – (Giornale di Vicenza) Davide Di Gennaro rispecchia quanto di buono il Vicenza ha saputo mettere in campo domenica contro l´Avellino. Alla fine è arrivata la meritata vittoria ed è riuscita l´impresa di espugnare il Partenio a dimostrazione che carattere e grinta, sommati a buone qualità tecniche, fanno sempre la differenza. E pensare che quasi nessuno credeva che Di Gennaro sarebbe riuscito ad essere in campo vista la brutta distorsione alla caviglia subita nella gara con la Pro Vercelli. «È stato un piccolo miracolo – racconta lui – perchè le mie condizioni erano davvero molto precarie, non per nulla si è deciso solo domenica mattina col tecnico di rischiare, un grazie va pure allo staff medico per come ha gestito tutta la settimana di allenamenti». Ma lei in campo avvertiva dolore? «Ero senza dubbio ancora assai gonfio alla caviglia, ma è valsa la pena correre dei rischi vista la bella vittoria che abbiamo portato a casa, comunque alla fine sono sceso in campo anche senza fasciatura per non comprimere di più la parte gonfia». Così è stato smentito anche chi afferma che lei è giocatore di qualità ma a volte poco grintoso. «Purtroppo a volte si creano convinzioni che non hanno nessun riscontro nella realtà, dovunque sono stato non mi sono mai tirato indietro». Vicenza potrebbe essere una tappa importante per la sua carriera visto il ruolo nuovo che ricopre davanti alla difesa? «Intanto mi trovo molto bene in questo gruppo, poi sì, spero di mettermi in luce da centrocampista centrale visto che in Italia non ce ne sono molti in questo ruolo, il mio obiettivo è riuscire ad emergere anche in altre categorie». Insomma scelta giusta alla fine accettare il trasferimento in biancorosso? «Senza dubbio, è vero che non ci pensavo a questa soluzione ma poi quando si è concretizzata mi sono messo subito al lavoro per poter ricoprire un ruolo in cui mi trovo sempre meglio a mano a mano che passa il tempo, un ruolo che mi sta dando anche delle soddisfazioni». In tanti di voi hanno sottolienato che è stata una vittoria del gruppo. «Di sicuro, da soli non si fa nulla, tanto per fare un esempio: Sciacca che è entrato nel secondo tempo ha dato un contributo notevole. Sono convinto che se tutti non avessimo dato il massimo non saremmo mai riusciti a centrare un risultato così importante: espugnare il Partenio per la prima volta in questo campionato». Con questi tre punti avete fatto un bel salto in avanti in classifica. «Eh sì, visti gli altri risultati questa è stata una vittoria preziosa ma io resto convinto che la nostra salvezza passerà dal Menti e quindi dobbiamo ripeterci sabato col Cittadella».
Ore 16.30 – Coppa Italia di serie D, fischio finale: ArziChiampo-Union Ripa La Fenadora 1-2. La squadra bellunese approda dunque ai quarti di finale.
Ore 16.10 – (Gazzettino) «Anche e soprattutto le esperienze negative devono insegnare qualcosa», sostiene il dg Marchetti riferendosi all’espulsione di Busellato a Carpi. «Il giocatore sa di avere sbagliato, ci siamo parlati e dopo un errore così grande mi aspetto che da qui alla fine non capiti più». Il centrocampista, reo di una bestemmia, ammette: «C’è solo da scusarsi. Mi sono lasciato prendere da un momento di nervosismo danneggiando la squadra e me stesso. Ho sbagliato, non dovevo farlo, mi assumo le mie responsabilità». Oltre alla giornata di squalifica, scatterà la multa da parte della società. Fermato dal giudice per un turno anche il difensore Scaglia, che era in diffida e che sabato è stato ammonito. Alessandro Sgrigna, invece, a Carpi ha messo a segno la sua quarta rete personale realizzando da ex un rigore, che l’arbitro ha fatto battere per ben tre volte. «Ha applicato alla lettera il regolamento – spiega il fantasista romano – poichè alcuni giocatori erano entrati in area anzitempo». Sulla delicatissima trasferta di sabato a Vicenza, riprende: «Mi auguro di mettere a segno un gol utile perchè dobbiamo ripartire. La nostra situazione è difficile e sarà una partita molto dura, però ci sono i margini di tempo per rimediare e sono convinto che abbiamo i mezzi per farlo». I suoi trascorsi a Vicenza non contano. «Non è tempo per i bei ricordi. Dobbiamo pensare a scendere in campo determinati per ottenere il risultato che cerchiamo, questa è la cosa più importante». Sulla vittoria dei berici ad Avellino, conclude: «Il campionato è duro per tutti e partite facili non ce ne sono. Noi dobbiamo concentrarci solo su noi stessi perchè il nostro destino dipende da noi. A Vicenza andremo a fare la partita per ripartire nel gioco e in classifica, per il morale, per i tifosi e per la società». LORA. Ieri come previsto il giocatore è stato operato all’ospedale di Cittadella dal prof. Roberto Bordin. «L’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro – spiega il medico sociale Ilario Candido – è perfettamente riuscito. I tempi di recupero sono di cinque-sei mesi».
Ore 15.50 – (Mattino di Padova) Ecco uno che ha le qualità per spaccare il mondo. O, volendo evitare di spararla troppo grossa, almeno per saltare l’uomo in dribbling. E invece gliene riescono pochi, ultimamente. È un momento difficile per il Cittadella, ultimo in classifica e atteso dallo scontro-verità con il Vicenza, e lo è pure per Mattia Minesso, che sabato a Carpi dopo un inizio gara discreto si è eclissato. «Abbiamo toccato il fondo, sì, ma in tutti noi c’è la voglia di uscirne» spiega il 25enne centrocampista prima di entrare in campo al Tombolato. «Tutto ci gira storto, ma proprio per questo abbiamo il dovere di curare ancora di più i particolari. È anche per questo motivo che, questa settimana, faremo tre allenamenti bigiornalieri e non uno solo. Non la vedo come una punizione decisa da Foscarini, ma come un’opportunità per affinare certi meccanismi. È l’attenzione quella che ci manca». Per la verità, adesso, fra infortuni e squalifiche, mancano anche i giocatori. «Rosa corta? Credo sia stata una precisa scelta della società, che non ha preso troppi uomini proprio per dare a tutti noi l’opportunità di scendere in campo. Come giocatori ci sentiamo responsabilizzati, e ora dobbiamo tirar fuori qualcosa di più». Paolucci c’è. Già, gli infortunati: la buona notizia di ieri è che Paolucci ha giocato la partitella di fine seduta assieme ai compagni, facendo un altro passo avanti verso il pieno recupero. Palma e De Leidi hanno invece lavorato a parte, tutti e due per una contusione che, però, non desta preoccupazioni. Lora operato. Il dottor Roberto Bordin ieri mattina ha operato il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro di Filippo Lora. L’intervento, durato un’ora circa, è riuscito con successo all’ospedale di Cittadella. Per Filippo ora qualche giorno di riposo, dopo di che comincerà la lunga riabilitazione: serviranno almeno cinque mesi per rivederlo all’opera. Al centrocampista è arrivato anche l’in bocca al lupo dei sostenitori granata, che, nell’occasione, in una nota hanno aggiunto anche gli auguri al tecnico Claudio Foscarini: oggi compie 56 anni. A proposito di tifosi: stasera al ristorante “Da Godi” a Fontaniva è in programma la cena solidale Pro Fratres, per una serata di solidarietà a sostegno dell’ente no profit che si occupa delle persone con disabilità. Derby, i biglietti. Il Vicenza comunica che i biglietti del settore ospiti dello stadio Menti (1.300 posti) potranno essere acquistati dai possessori di tessera del tifoso al costo di 14 euro, a cui si aggiunge il diritto di prevendita, fino alle ore 19 di venerdì, nelle rivendite Lottomatica abilitate: a Cittadella sono la tabaccheria di via Borgo Treviso 16 e la tabaccheria Munari di via Indipendenza 44. Il giorno gara l’acquisto dei tagliandi del settore ospiti sarà possibile esclusivamente nei punti vendita allestiti allo stadio, al prezzo a 20 euro.
Ore 15.30 – Coppa Italia di serie D, fine primo tempo: ArziChiampo-Union Ripa La Fenadora 0-2, reti di Solagna e Mastellotto.
Ore 15.10 – (Gazzettino) Abano in campo oggi alle 16 in trasferta con il Fiorenzuola per il recupero della dodicesima giornata di campionato non disputata una settimana fa per maltempo. Dopo avere steso (3-2) il Delta Porto Tolle Rovigo, i neroverdi puntano a confermare la prestazione. Così il tecnico De Mozzi: «C’è la volontà di ripartire dalle prestazioni fatte con Este e Delta. Importante è giocare da squadra, stare uniti. Dobbiamo stringere i denti dato che anche in questa occasione siamo un po’ in difficoltà: Zompa si è infortunato e Antonioli è l’unico difensore centrale a disposizione. Inoltre si sono fermati anche Danieletto e Guccione». In caso di bottino pieno l’Abano aggancerebbe il Fiorenzuola a quota 20 punti in classifica. «Vincere sarebbe un grande colpo, anche per la classifica, che vorrebbe dire sesto posto a una lunghezza dal quinto. E farebbe diventare buonissima una prima parte di stagione che è già buona. Ma non dimentichiamo che il Fiorenzuola è una delle cinque-sei squadre di livello superiore che ha già sconfitto Rimini e Delta, e battendoci salirebbe al terzo posto». Il mercato è quasi alle porte. E il primo innesto sarà il centrocampista olandese Jaime Bruinier. «Si sta allenando con noi da un mese e mezzo, stiamo aspettando il tesseramento. Di sicuro faremo qualche altra operazione, ne abbiamo bisogno. Stiamo valutando alcune situazioni per non sbagliare: chi arriva deve spostare gli equilibri, altrimenti non facciamo niente». Intanto, stando ai rumors, l’attaccante Rocco del Thermal sarebbe nel mirino dell’Abano e dell’Este.
Ore 14.50 – Giudice Sportivo: un turno di squalifica per Davide Boscolo della Clodiense, che salterà dunque la sfida di martedì sera all’Euganeo. Nessuna squalifica o sanzione per i Biancoscudati.
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Ritrovato morale e sorriso dopo la larga vittoria (1-4 con doppietta di Marchetti e reti di Trinchieri e Carlotto) ottenuta domenica sul campo del Kras Repen, l’Arzignanochiampo si rituffa nella Coppa Italia. Oggi pomeriggio (calcio d’inizio ore 14.30, dirige l’incontro Camplone della sezione di Pescara) al «Dal Molin i grifoni ricevono la visita dell’Union Ripa La Fenadora: in palio il biglietto per i quarti di finale della competizione. Come nei precedenti quattro turni, anche questo si disputa in una gara secca. L’avversario dei gialloazzurri si presenta con ottime credenziali. La compagine bellunese in campionato sta viaggiando con il vento in poppa, tanto da occupare la quinta posizione in classifica con all’attivo 19 punti, sei dei quali conquistati nelle ultime due giornate ai danni di Union Pro e Fontanafredda. »Il successo di sabato – ha dichiarato l’allenatore Paolo Beggio – ci ha dato tre punti importanti, ma soprattutto ci ha fatto bene dal punto di vista della testa e del morale. Nelle ultime partite abbiamo giocato e creato ma non siamo mai stati capaci di concretizzare, col Kras Repen finalmente ci siamo riusciti, e questo ci dà slancio e nuove motivazioni sia per la sfida di coppa che per quella di campionato di domenica contro la forte Sacilese”. Piccolo retroscena. Per preparare al meglio la sfida con i triestini di Monrupino, giocatori ed allenatore si sono autotassati per anticipare a sabato la trasferta: un gesto che indica unità da parte del gruppo ed attaccamento alla maglia. Tornando alla coppa, il mister dei gialloazzurri annuncia turnover in campo. «Chi ha giocato meno troverà sicuramente spazio. Sono convinto che chi andrà in campo darà il massimo per strappare il prestigioso pass che porta tra le otto migliori di tutta Italia. Il turnover è logico che ci sia, tre gare così ravvicinate ad alto livello non permettono recuperi frettolosi».
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Pochi giorni fa, il pensiero della partita di Coppa faceva alzare gli occhi al cielo. Della serie: «Ci mancava solo questa, adesso». Ma dopo la vittoria-liberazione di domenica, il cielo sopra l´ArzignanoChiampo è cambiato. E la gara di oggi con l´Union Ripa la Fenadora (calcio d´inizio alle 14.30), che vale l´accesso ai quarti di Coppa Italia, potrà essere vissuta come tutte le altre partite della competizione. «La nostra storia – spiega il tecnico, Paolo Beggio -, è legata alla Coppa Italia: ci ha dato la possibilità, oltre a quella di giocare in Serie D quest´anno, anche di confrontarci con squadre di altre regioni. E passare il turno domani (oggi, ndr) vorrebbe dire avere ancora l´opportunità di rivivere queste emozioni». Emozioni grandi, come quelle di domenica contro il Kras Repen. «Quando Trinchieri ha segnato il primo gol – racconta il tecnico – tutta la squadra è corsa verso la panchina: vedere 22 ragazzi abbracciarsi è stata la cosa più bella». Non resta che proseguire oggi sulla stessa strada. Anche se, inevitabilmente, cambieranno alcune pedine. Spazio quindi a chi ha meno minuti nelle gambe: Simonato, Bolcato, Cristofoli, Azzolini e Marchesini. Ma con alcune certezze, come quella di Trinchieri, che difficilmente cambieranno. Anche perché l´Union Ripa non se la passa certo male in campionato: 19 punti e sei risultati utili di fila, sette se si conta la vittoria per 3-0 sul Tamai negli ottavi di Coppa. Nelle fila dei neroverdi sarà squalificato il difensore Enrico Antoniol, nessuno nell´Arzichiampo. «Tolto il terzetto di squadre là davanti – conclude Beggio – loro fanno sicuramente parte del gruppo da playoff. Hanno assorbito la categoria, e con giocatori come Brotto, Andreolla e Moresco i nomi non mancano di certo».
Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Alle 14.30, ad Arzignano, in palio ci sono i quarti di finale. L’Union quinta in campionato con 15 punti sfida l’ArzignanoChiampo (undicesimo a quota 12) per continuare il cammino nella Coppa Italia di serie D. Inutile negare che l’Union vuole alimentare quel feeling particolare con il trofeo che l’ha portata alla vittoria della Coppa Italia d’Eccellenza nel 2013. Non da meno l’Arzignano che, come i neroverdi, ha vinto la fase veneta del trofeo per squadre di Eccellenza, succedendo nell’albo d’oro proprio ai feltrini, allungando il cammino fino alle semifinali nazionali. «È una squadra quadrata – commenta il vice di mister Parteli e osservatore, Mauro Fin – a cui dobbiamo prestare grande attenzione. Un occhio di riguardo è destinato a Filippo Fracaro, il mancino ex Sacilese che ci fece gol la scorsa stagione. Oltre a lui, l’ArzignanoChiampo gode di ottime individualità e vuole continuare l’avventura in Coppa. Sarà una bella e combattuta gara». Fin continua la sua analisi: «Non ci sarà Enrico Antoniol che contro il Tamai ha rimediato la seconda ammonizione e quindi la squalifica. Per il resto la rosa è completamente a disposizione e si prospetta, come è giusto che sia, il turnover. Con tre gare in otto giorni risulta naturale proporre dei cambiamenti». La partita sarà diretta da Giacomo Camplone di Pescara assistito da Elpidio Capasso di Piacenza e Vittorio Pappalardo di Parma.
Ore 14.00 – (Corriere delle Alpi) Voglia di Coppa; anche perché, se funziona come l’anno scorso, arrivare in semifinale vorrebbe dire avere in tasca un biglietto per i play-off. Oggi il Ripa Fenadora gioca gli ottavi ad Arzignano per cercare una storica qualificazione ai quarti (calcio d’inizio alle 14.30); in caso di vittoria, ne mancherebbe sono un’altra per entrare tra le migliori quattro della Coppa. Un passo alla volta, però; e a suonare la carica è il vice allenatore neroverde Mauro Fin, che l’Arzignanochiampo, avversario di giornata, è andato a osservarlo la settimana scorsa (quando ha perso in casa 1-0 con il Dro). «Ho visto una squadra quadrata e con belle individualità come Fracaro, il mancino che l’anno scorso ci ha segnato con la maglia della Sacilese al Boscherai», dice, «sarà una bella partita, tosta. Noi andiamo là per passare il turno, anche perché chi riesce ad arrivare in semifinale avrebbe un posto per i play-off nazionali, stando alle regole dell’anno scorso». A CACCIA DELL’IMPRESA. L’Union ha tutta l’intenzione di andare a giocarsela al meglio, «anche per raggiungere un risultato storico per la società. Siamo tra le prime sedici, sarebbe bello entrare nelle otto», sottolinea il vice di Parteli, «sarebbe prestigioso, oltre a essere un premio per i ragazzi, che stanno facendo bene». UN PO’ DI TURNOVER. Con tre partite in una settimana, qualche cambio di formazione è da mettere in conto: «Qualcosa bisogna pensare di diverso rispetto al solito», commenta Fin, «certo che abbiamo una rosa di 25 giocatori che hanno dimostrato più volte di poter giocare in qualsiasi istante, dando il loro contributo». NESSUN CAMBIAMENTO TATTICO. Non ci saranno stravolgimenti di modulo, quello che servirà sarà intensità: «Bisognerà mettersi sullo stesso livello agonistico degli avversari che, giocando in casa, avranno dalla loro parte il pubblico; poi dovremo sfruttare i valori tecnici che abbiamo», aggiunge il vice allenatore del Ripa Fenadora. Senza molto tempo a disposizione tra domenica e oggi, la partita è stata preparata ieri dallo staff tecnico; e, quanto agli undici da schierare titolari, dubbi ce ne sono pochi: «La formazione più o meno è decisa», dice Mauro Fin, «senza stravolgimenti tattici». Sicuro di un posto dovrebbe essere Andreolla, visto che domenica sarà squalificato.
Ore 13.40 – (Gazzettino) A inizio dicembre si apre la finestra del mercato. Siete pronti a intervenire? «Nei prossimi giorni ci troviamo tutti insieme per verificare alcune situazioni nell’ottica di rafforzare ulteriormente la squadra, ne dobbiamo parlare con il direttore sportivo De Poli e con l’allenatore. Già è bella così, vediamo se possiamo farla diventare ancora più bella». C’è un giocatore in circolazione che prenderebbe subito? «Sì, ma non posso dire il nome. Sono un paio che piacciono non solo a me». Punterete su di loro? «Dobbiamo concentrare gli sforzi su una qualità superiore, ma anche i giovani sono molto importanti». Sempre Dalle Rive ha affermato che la gestione dell’Altovicentino costa un milione o forse un milione e duecentocinquanta mila euro all’anno. Il Padova supera queste cifre? «Faremo i conti… Quanto all’Altovicentino, credo che il suo costo di gestione sia più alto. Ma se il presidente Dalle Rive ha detto così, forse la mia è una percezione sbagliata».
Ore 13.30 – (Gazzettino) Tornando ai tifosi, avete avuto contatti in questo periodo con il Comitato per la rinascita del Padova? «Abbiamo nominato tre professionisti che devono incontrarsi con i loro rappresentanti. Il discorso è avviato e sta andando avanti, si sono visti per tracciare le linee guida. Poi si devono ritrovare per verificare se ci sono le condizioni». Cosa si aspetta? «Non è così semplice come può sembrare, bisogna capire quello che si può fare e non. Preferisco non entrare nel merito, è complicato». Ma c’è in ballo anche la questione dell’azionariato popolare, giusto? «Comitato e azionariato sono un unico argomento. Una cosa poi è l’azionariato, un’altra è l’eventuale ingresso in società di altri imprenditori. Noi confermiamo l’apertura per entrambi, ma non sono cose che si fanno con uno schiocco delle ditta». Di nuovo alla squadra: dieci vittorie e un pareggio, se lo sarebbe aspettato all’inizio della sua presidenza? «Non l’avrei mai immaginato sia perché non sapevo esattamente come era la categoria e sia perché non avevo una conoscenza completa del nostro organico. I risultati dicono che per questa categoria è sicuramente da primi posti».
Ore 13.20 – (Gazzettino) Il patron vicentino ha affermato di essere stato contattato dai tifosi biancoscudati per prendere il Padova quando è scoppiata la crisi della vecchia società. «Ho sentito, se l’ha detto sarà vero. Ma non ho alcun tipo di informazione al riguardo». L’ha sorpresa questa rivelazione? «Non so quali tifosi possano averlo contattato, ma non mi sorprende che in un momento di tracollo qualcuno si sia fatto promotore. Di sicuro comunque la cosa non mi turba». Parlato e il pubblico padovano sono gli spauracchi del numero uno vicentino. «Fa bene a temere il nostro allenatore, sappiamo che è bravo. Quanto ai tifosi, ho sempre detto che sono una parte fondamentale per il nostro percorso. Oltre a questo, direi che deve temere anche la qualità dei nostri giocatori». Tra questi anche Cunico e Ferretti, che l’hanno scorso erano proprio alla corte di Dalle Rive: è contento di averli dalla sua parte? «Puntiamo molto su di loro. Oltre a essere buoni giocatori, sono due trascinatori e motivatori della squadra. Nel nostro gruppo fanno la differenza, e non solo in campo».
Ore 13.10 – (Gazzettino) Presidente Giuseppe Bergamin, il suo collega Dalle Rive dell’Altovicentino ha dichiarato l’altra sera in televisione che per la vittoria del campionato il Padova ha il 55 per cento di possibilità e l’Altovicentino il 45 per cento. «Immagino che l’abbia detto pensando l’esatto contrario. Se deve essere testa a testa il valore lo vedremo nello scontro diretto, e come ci si arriva non lo so dato che prima bisogna disputare altre quattro partite. Non ho mai visto giocare l’Altovicentino e non posso dare un giudizio, ma se vincono significa che hanno una squadra forte». Ha avuto modo di conoscere Dalle Rive? «No. Ho visto la trasmissione, mi sembra un po’ personaggio: faccio tutto io, dipende tutto da me. Anche quello è un modo di gestire una società. Ha la gestione diretta e la disponibilità anche in termini di tempo per seguire tutte le cose. Mi sembra un decisionista». Al Padova non funziona così. «Noi siamo un team di lavoro. Ci siamo presi la responsabilità dell’organigramma ciascuno per le sue competenze, e poi noi non abbiamo la giornata completa disponibile».
Ore 13.00 – (Gazzettino) Grazie al successo ottenuto dal Padova sul Dro, Carmine Parlato ha superato sè stesso, migliorando il già eccezionale inizio di stagione sulla panchina del Pordenone di un anno fa. In quella occasione la squadra rimediò infatti la sua prima sconfitta in casa con il Tamai proprio all’undicesima giornata, a seguito di un filotto di dieci vittorie, anche se quella conquistata a Mezzocorona arrivò a tavolino dopo un pareggio a reti bianche sul campo. Trenta i punti ottenuti dai friulani, uno in meno dei biancoscudati che vantano pure un attacco più prolifico (26 gol contro 19), ma pagano dazio in retroguardia (10 reti al passivo) mentre la difesa neroverde si rivelò praticamente insuperabile (3 gol, nessuno nelle prime nove gare). Questa mattina all’Appiani la ripresa della preparazione in vista del match casalingo di martedì sera con la Clodiense. Domani alle 14.30 amichevole a Rio contro il Ponte San Nicolò Polverara che milita in Promozione.
Ore 12.30 – Qui Appiani: termina l’allenamento.
Ore 12.10 – Qui Appiani: lavoro atletico finale.
Ore 11.50 – Qui Appiani: partitella finale a campo ridotto.
Ore 11.30 – Qui Appiani: continui consigli da parte di mister Parlato ai suoi giocatori.
Ore 11.10 – Qui Appiani: in corso esercizi per migliorare il possesso palla.
Ore 10.50 – Qui Appiani: esercizi col pallone. Assente Tiboni.
Ore 10.30 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per l’allenamento e a colloquio con mister Parlato.
Ore 10.20 – (Biancoscudati Padova) La Biancoscudati Padova informa che sono già in vendita i biglietti per la gara Biancoscudati Padova – Clodiense, in programma martedì 25 novembre alle 20.30. I tagliandi possono essere acquistati nei punti vendita Ticketone, sul sito www.ticketone.it fino alle ore 18.00 di martedì 25 novembre. Le biglietterie dello Stadio Euganeo apriranno il giorno della gara alle ore 19.00. Punti vendita TicketOne abilitati alla vendita dei biglietti: – Coin Ticketstore, via Altinate 16/8 Padova, Tel. 049-8364084. – Toto Abano, viale delle terme 87 Abano Terme, Tel. 049-810665. – Totoricevitoria “Casa Fortuna”, via Bajardi 5 (presso Centro Commerciale “La Corte”), Tel. 049-8647805. – Lastminute Tour Vigonza c/o Centro Matrix Shop, Via Udine 3 Vigonza (Padova), Tel. 049-629171. Per informazioni – Mail – biglietteria@
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Dalle sale da pranzo dell’hotel la vita chioggiotta di Ferretti viveva di molti luoghi che sarebbero poi entrati nell’album dei ricordi: «Come la pizzeria Rustichello, i gestori Fabio e Salvino», ricorda, «o la mamma di un mio compagno che il venerdì sera mi preparava un tiramisù eccezionale. Loro, come moltissima altra gente, sono diventati presto un punto di riferimento». E poi c’erano loro, i tifosi: quei tifosi che, ormai da qualche anno, hanno deciso di lasciare il Ballarin, delusi da una proprietà che, dopo aver acquisito il titolo del vecchio (e fallito) Union Chioggia Sottomarina, ha deciso di mantenere il proprio nome di Clodiense, in barba alla storia e alla fede del paese. «La storia è una, a Chioggia c’è solo il Chioggia: sarebbe come se il Padova fallisse e riprendesse vita sotto il nome, che so, di Guizza», spiega Ferretti, «Al Ballarin ho visto più di tremila persone per le partite in Serie D, per molti di loro andare a vedere il Chioggia la domenica era un rito, venivano in tanti a vedere persino gli allenamenti».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Le immagini di quegli anni felici sono lì, nella memoria: «Ero un ragazzino quando arrivai, ma il paese mi fece sentire subito a casa. I tifosi mi cantavano Rulo gol, al Ballarin vedevo sventolare le bandiere dell’Argentina, tante immagini che porterò sempre con me. Uno stadio incredibile, che per com’è fatto in piccolo ricorda un po’ l’Appiani. Ah, mi viene la pelle d’oca ogni volta che ci entro il sabato mattina. Avrei voluto vederlo, pieno di gente doveva essere una bella caldaia…». Proprio in granata, nel 2005, per la prima volta giocò insieme al fratello Pablo, che oggi è tornato in Argentina. E poi c’è lei, Katia, una ragazza siciliana che all’epoca lavorava d’estate in un campeggio del luogo e che, di lì a poco, non sarebbe stata più una qualunque: «Dopo dieci anni ora siamo marito e moglie, è la madre di mia figlia Clara, lei è la cosa più bella che mi lega a Chioggia. Ci siamo conosciuti praticamente per caso, con i colleghi veniva a mangiare nell’albergo in cui alloggiavo insieme ad altri miei compagni, e quando, un paio di anni più tardi, venne a studiare a Padova, cominciammo a frequentarci di più».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) A Chioggia ha lasciato il cuore, ed è per questo che quella con la Clodiense non è mai una partita come le altre. Sul campo dello stadio Ballarin, tra le vie del porto e ai tavoli della pizzeria Rustichello, Gustavo Ferretti ha vissuto i primi, intensi della sua vita italiana. Cinque anni e 43 gol: un trampolino di lancio che avrebbe fatto svoltare la sua carriera. L’esperienza sfortunata a Perugia non l’aveva abbattuto, a Milano era arrivato per giocarsi col Brera la sua seconda chance. Da pochi mesi in Italia, il Rulo sbarcò in riva all’Adriatico pieno delle speranze dei suoi vent’anni. «Arrivai a Chioggia in una giornata splendida: era estate e c’era un sole incredibile, le spiagge erano piene di gente e c’era un calore unico. Mi sistemarono all’hotel Sole, sul mare, e lì conobbi per la prima volta il presidente Pavan e mister Sormani». Fu la prima volta in cui Ferretti incrociò l’allenatore che l’avrebbe plasmato come attaccante. Da buon difensore qual era, con Sormani si convinse che segnare era nelle sue corde: cinque stagioni e 43 gol ne furono la riprova. Chioggia per Ferretti è una seconda casa: anche due giorni fa l’attaccante biancoscudato era lì, a pranzo a casa dei tanti amici da cui non si è mai staccato.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova dopo due giorni di riposo torna ad allenarsi in vista del match di martedì prossimo allo stadio Euganeo contro la Clodiense, positicipato per la presenza del test-match di rugby tra Italia e Sudafrica. La squadra si ritroverà stamattina alle 10.30 allo stadio Appiani per riprendere la preparazione, e ci saranno anche Dionisi e Ferretti dopo aver scontato il turno di squalifica. Attese novità anhce sulle condizioni di Tiboni: se l’infortunio all’adduttore sinistro dovesse essere meno grave del previsto, l’attaccante potrebbe presto rientrare. Domani pomeriggio, invece, il Padova affronterà in amichevole il Ponte San Nicolò Polverara, che milita in Promozione, sul campo di Rio (via Faggin) con calcio d’inizio alle 14.30. L’ingresso alle tribune sarà a offerta libera, e alla fine della partita la società ospitante offrirà castagne e vino novello a tutti i presenti. QUI CHIOGGIA. Ripresa fissata per oggi anche per la Clodiense, pronta a sbarcare all’Euganeo dopo il pareggio con quella Triestina che due settimane fa aveva costretto proprio i biancoscudati al primo pareggio stagionale.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Non conoscevo la categoria, ero andato a vedere qualche partita del Marano lo scorso anno, ma pensavo che il mercato estivo avesse messo almeno quattro squadre sullo stesso livello. Invece noi e l’Alto Vicentino abbiamo dimostrato sinora di avere qualcosa in più». Il presidente dell’Alto Vicentino, Rino Dalle Rive, ha affermato che, prima dello scontro diretto, probabilmente entrambe perderanno una partita e che è impossibile mantenere questo ritmo. Lei concorda? «Io sono abituato a ragionare partita dopo partita. Non guardo troppo in là, sono fatto così. In ogni caso mi auguro di perdere, perché succederà, il più tardi possibile». Due giorni di riposo in più prima della partita con la Clodiense di martedì. Come valuta questo aspetto all’interno del vostro cammino? «Il mister sa come gestire questo aspetto. Teniamo anche presente che la settimana prossima avremo due giorni di riposo in meno. Tutte cose che, all’interno di un campionato, capitano e ci stanno».
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Cambiamo domanda: l’infortunio di Tiboni potrebbe influenzare le strategie di mercato? «Credo proprio di no. Non abbiamo ancora la valutazione definitiva per quanto riguarda i tempi di recupero ma non parliamo certo di un infortunio grave. Per cui il suo rientro dovrebbe avvenire nello spazio di poco tempo». In attacco, peraltro, c’è persino abbondanza, con ben nove giocatori dalle caratteristiche offensive… «Dobbiamo coprire quattro ruoli, tenendo presente che giochiamo spesso col 4-2-3-1 e, quindi, abbiamo deciso di non farci mancare nulla». A centrocampo e in difesa avete ricambi in tutti i ruoli: siete a posto? «Diciamo che se si presenterà l’occasione saremo pronti a sfruttarla, sappiamo che una macchina che funziona non va revisionata. Al massimo va cambiato un pezzo, ma senza correre rischi». Si aspettava un dualismo così forte fra Alto Vicentino e Padova, un paio di squadre dietro come Sacilese e Belluno e poi il vuoto? «Sinceramente no».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Mancano meno di due settimane alla riapertura del mercato della serie D. L’appuntamento è fisssato dall’1 al 16 dicembre, quando si potranno modificare le liste acquistando esclusivamente altri giocatori dilettanti e non calciatori professionisti. Un’abitudine tutta nuova, che si interseca con la finestra di mercato di gennaio per i professionisti, che tuttavia coinvolgerà la serie D soltanto per i giovani calciatori. Il ds del Padova, Fabrizio De Poli, fa il punto della situazione e lascia aperto un spiraglio per qualche possibile operazione che vada a ritoccare il valore della squadra senza ovviamente stravolgerla. De Poli, è possibile migliorare questo Padova? «Mica facile… Siamo primi in classifica, abbiamo vinto dieci partite e ne abbiamo pareggiata una, questo è il segno che il valore della rosa è già molto buono». Si è parlato di Zubin come possibile innesto dal Pordenone… «Mai avuto contatti neppure indiretti con lui».
Ore 08.38 – Ricordiamo che la sfida tra Padova e Clodiense è stata posticipata a martedì 25 novembre alle ore 20.30 in quanto sabato all’Euganeo si disputerà il test match di rugby tra Italia e SudAfrica.
Ore 08.36 – Serie D girone C, prossimo turno (domenica 23 novembre, ore 14.30): ArziChiampo-Sacilese, Belluno-Legnago, Fontanafredda-AltoVicentino, Giorgione-Dro, Mezzocorona-Kras Repen, Mori Santo Stefano-Union Ripa, Padova-Clodiense (martedì 25 novembre ore 20.30), Tamai-Montebelluna, Triestina-Union Pro
Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica: AltoVicentino e Padova 31, Belluno 26, Sacilese 21, Union Ripa la Fenadora e Montebelluna 19, Clodiense 17, Tamai 16, Legnago 14, Fontanafredda 13, Union Pro e ArziChiampo 12, Giorgione e Dro 10, Kras Repen 8, Mori Santo Stefano 6, Triestina 4, Mezzocorona 3.
Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati dell’undicesima giornata: AltoVicentino-Mezzocorona 1-0, Clodiense-Triestina 1-1, Dro-Padova 2-3, Kras Repen-ArziChiampo 1-4, Legnago-Giorgione 5-2, Montebelluna-Mori Santo Stefano 2-1, Sacilese-Belluno 0-1, Union Pro-Tamai 1-1, Union Ripa La Fenadora-Fontanafredda 2-1
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E’ successo, 18 novembre: secondo ed ultimo giorno di riposo dopo la vittoria col Dro.