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Ore 22.20 – (La Nuova Venezia) Il sorriso di Michele Serena la dice lunga. Una faticaccia, certo, ma anche una vittoria costruita con intelligenza e tanto spirito di sacrificio, quello che i suoi ragazzi hanno dimostrato. «Verissimo. Però lasciatemi dire che non sono sorpreso. Contento sì, tantissimo. Sorpreso no. Conosco questi giocatori e so che sono disposti a seguirmi. Qualcuno era fuori ruolo, vero anche questo, ma in realtà persone come Bellazzini, tanto per fare un nome, sanno fare questo e altro. Ho fatto un esempio, non voglio fare graduatorie di merito, perché sono stati tutti fantastici». Poco distante sta parlando Ezio Capuano, che per ovvi motivi misura e centellina le parole. «Prendo atto di questa sconfitta», dice il tecnico dell’Arezzo, «ma penso che non sia meritata, per quanto il Venezia abbia fatto la sua giusta gara. Quel gol di Magnaghi ci ha tagliato le gambe, l’altro è arrivato su palla inattiva. Complimenti al loro portiere, ha parato anche l’imparabile». Torniamo a Michele Serena. «Mi aspettavo questo tipo di partita, ad altissima densità agonistica, con tante palle sporche. L’Arezzo è una squadra che lotta su tutti i palloni, non molla, incarna lo spirito del suo allenatore, per questo penso che la nostra vittoria conti ancor di più. Nel finale mi sono coperto, ho irrobustito la difesa, era logico. Ma non abbiamo mai avuto paura». Arriva Antonio Marino, a segno domenica con la Giana, a segno anche qui. Un saluto al bomber. I bomber sono altri», se la ride il centrale del Venezia, «però se capita l’occasione non mi tiro indietro. I difensori che segnano sono un’arma in più». E la coppia Legati-Marino è tra le più forti del campionato. «Grazie. Abbiamo anni e presenze in serie B, ovvio che dobbiamo farle pesare. Questo campionato non è facile, per noi è uno stimolo in più». Un’altra prova maiuscola di Federico Varano, uno di quelli che sta giocando fuori ruolo. «Mi sto abituando e a dire il vero mi piace. Se la squadra funziona, e adesso funziona, non è nemmeno un sacrificio. Serena? Ha portato un entusiasmo eccezionale, il vero Venezia sta venendo fuori». Altro bomber, Simone Magnaghi, che ha una dedica. «A Espinal, che speriamo torni presto in squadra. Per me è il quinto gol, ma lo sento importante. Oggi ho visto un grande Venezia, veniamo da una settimana vissuta all’insegna della cultura del lavoro e questo è il risultato. La scossa derivata dal cambio di allenatore si è vista, il gruppo è sempre stato unito, ma sicuramente anche in noi è scattato qualcosa». Infine uno dei grandi protagonisti, Stefano Fortunato. «Tutto bene, tutto perfetto», dice il portiere quasi respingendo anche i complimenti personali , «ha vinto la squadra, io ho fatto il mio, come tutti i miei compagni. Bisognava giocare con la massima concentrazione, così è stato, forse è superato quel blocco mentale che prima ci frenava. La parata più difficile? Due o tre palloni nel secondo tempo».
Ore 22.00 – (La Nuova Venezia) Ma quant’è bella la Toscana, anche se piove, il cielo è grigio E l’umidità scardina le ossa. Il cielo sopra Arezzo presenta un arcobaleno arancioneroverde, quello che spunta per dire che la tempesta è passata e la prospettiva sempre più Serena. Perché se ieri mattina vi avessero detto che il Venezia veniva qua e vinceva 2-0 vi sareste, ci saremmo fatti una risata, accompagnata da un magari. Invece tutto vero. Bello e meritato. Ma andiamo con ordine. Le scelte. A fare la conta assenti-presenti sta peggio Serena, che a centrocampo deve veramente fare magie per allestire un reparto competitivo. Anche l’Arezzo comunque non è al completo e cerca di costruire in mezzo la superiorità numerica schierando una linea a cinque. Il Venezia, oltre ai soliti noti, lungodegenti o squalificati, rinuncia all’ultimo momento anche a Scialpi, Emerge – e questa è una cosa assolutamente positiva – la disponibilità al sacrificio di almeno tre-quattro ragazzi, costretti per esigenze di scuderia a giocare fuori ruolo. Qui probabilmente sta la chiave giusta usata dal tecnico per ottenere di tutto e di più da ogni singolo. La cornice. Una bella curva, quella dell’Arezzo, calorosa e instancabile. Mezza tribuna, poi una intera curva e una gradinata senza una persona. Brutto a vedersi, ma è un problema dell’intero campionato, non certo degli aretini. E a proposito di brutture: dov’è finita la bella e gloriosa maglia amaranto dell’Arezzo? I toscani si presentano con una divisa improponibile, più da fantini del Palio di Siena che da calcio. Non è serata da pagelle, ma francamente l’ideatore-stilista non è fra i promossi. Aggiungiamo che i numeri color argento sono illeggibili e chiudiamo la nota di colore. Primo tempo. La legnata di Magnaghi, al 6’, imprime alla serata un leit motiv diverso. L’Arezzo l’aveva preparata diversamente e si trova a dover rincorrere. Dall’altra parte il Venezia può contenere e ripartire. Lo fa di buon passo, ma senza eccessi di velocità, non permessi da un campo pesante e scivoloso. Il gol arriva un minuto dopo una bella rovesciata di Montini, sussulto per i tifosi amaranto. Magnaghi scarica una botta da fuori area all’incrocio, il portiere Benassi manco la vede. Ci sarebbe l’occasione per il pareggio ma Horacio Erpen spara alto. Passa il tempo e il Venezia controlla bene la situazione, Legati è un gigante, tutti per uno e uno per tutti il meccanismo funziona. Fortunato. Cognome, non aggettivo. Perché l’inizio del secondo tempo si apre con un ruggito amaranto, tre maligni rasoterra che trovano il portiere veneziano prontissimo, tanto da mettere la firma sull’impresa. Fortunato aggettivo invece vien buono poco dopo la mezzora, quando la deviazione da sottomisura di Bonvissuto centra in pieno il palo. Ma nel frattempo il Venezia ha già messo dentro il secondo pallone, qualche minuto prima, con un corner di Varano e un gran tuffo di testa di Antonio Marino, difensore con licenza di far gol, due in pochi giorni.
Ore 21.30 – (Giornale di Vicenza) L´impossibilità di essere uno qualsiasi è il tratto distintivo di Simone Iocolano che dopo il capolavoro di Cremona, a Busto Arsizio ha segnato l´1-1 al volo nel traffico e di esterno destro nell´angolo. Poi, per contrappasso sbaglia un gol solissimo da un metro col Pavia alla prima giornata e verrebbe da rincorrerlo col battipanni della nonna. Se realizzasse anche le occasioni semplici, non abiterebbe in terza serie, è evidente. Ma è uno che in campo si fa notare, non solo per la chioma identica a quella dei Jackson Five. Con questi standard di rendimento in C ci sta pochino, garantito, al pari di Furlan. «Tanto a Cremona che a Busto non ci ho pensato – rivela Ioco – sono colpi istintivi, mi vengono sul momento e se riescono è favoloso. Ma noi siamo fatti così, vedo delle gran squadre che si chiudono, che quasi rinuciano a giocare. Noi invece pur essendo una matricola tiriamo a vincere sempre, ci prendiamo dei rischi e non sempre si va a bersaglio come la settimana scorsa, però è la nostra filosofia di calcio e la stessa del tecnico: facciamo la partita in maniera propositiva, che siano gli altri ad adeguarsi». Ecco perchè il primo posto per il momento sfumato non lo incupisce. «Ma no, il primato non deve rappresentare un chiodo fisso, ora conta poco – taglia corto – adesso da neopromossa dobbiamo allargare il divario dalle pericolanti in fondo e quando saremo al sicuro, vedremo cosa poter fare davanti, ma senza trasformare il desiderio comprensibile di rimanere in alto il più a lungo possibile in un´ossessione controproducente. Poi è ovvio, talvolta è necessario badare alla concretezza ed essere esteticamente meno godibili, perchè la tendenza a voler entrare in porta col pallone a dire la verità un po´ ce l´abbiamo – e nel dirlo mima il gesto di depositare il pallone con le mani – ora è indispensabile mirare al bottino senza incantare a ogni costo». Intanto i due derby col Venezia del 30 novembre e col Real Vicenza del 7 dicembre si disputeranno entrambi di domenica: alle 18 quello con gli arancioneroverdi a Sant´Elena, alle 12.30 all´ora di pranzo col Real al Mercante. In mezzo il duello secco di Coppa Italia a Salò con la Feralpi mercoledì 3 dicembre.
Ore 21.00 – (Il Piccolo) Prosegue la preparazione degli alabardati alla sfida di domani pomeriggio allo stadio Nereo Rocco contro il Montebelluna (inizio ore 14.30, arbitra Meloni di Carbonia). Ieri Arvia è rimasto fermo, anche se in via precauzionale, ma è chiaro che a questo punto il difensore non sarà certamente nell’undici iniziale di domani e con ogni probabilità, nel 3-5-2 allestito dal tecnico alabardato Ferazzoli, verrà riconfermato il terzetto difensivo Antonelli-Piscopo-Giannetti. Sul fronte under la Triestina affronta invece una situazione di emergenza: Giordano e Ventura sono out per infortunio, Pontrelli non è al meglio ed è stato convocato per prendere parte alla partita odierna della Juniores contro il Giorgione a Castelfranco Veneto. In questo confronto ci saranno anche Pennicchi e Muccio Crasso. È evidente che a questo punto che per la sfida di domani al Rocco contro il Montebelluna si va verso la riconferma dei due classe 1997 Crosato e Loperfido, visti in scena domenica scorsa a Padova contro i Biancoscudati, per il resto tra i classe 1995 l’unico disponibile è Manzo, che però non vede il campo da molto tempo. In mezzo al campo l’unico dubbio è legato al rientro di Giorgino, che è ormai pienamente recuperato: bisognerà vedere se andrà in campo dal primo minuto, se lo farà sarà probabilmente al posto di Gasparotto. Davanti, con Ivo Bez costretto ai box per la squalifica, spazio probabilmente al congolese Kabangu, affiancato da Aquilani. Ma ci spera anche Max Lionetti, in cerca di un rilancio. Stamane l’ultima rifinitura degli alabardati a Prosecco.
Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Union vs Union. I neroverdi dell’Union Ripa La Fenadora (13), settimi in classifica, andranno a Mogliano a far visita all’Union Pro (8), attualmente in tredicesimo posizione con un piede all’interno della zona playout. Il sintetico pedavenese del Boscherai ha permesso di aggirare le copiose piogge settimanali concedendo di preparare al meglio la gara che il Ripa La Fenadora vuole assolutamente vincere. Sulla carta l’avversario è più che abbordabile con un ruolino di marcia anche recente non brillante (1 punto nelle ultime 5 gare). La rosa a disposizione di mister Parteli è come sempre ampia, ma potrebbero mancare all’appello Giorgio Sommavilla e Alberto Tibolla, entrambi fuoriquota, per problemi fisici: la certezza si avrà solo domani. Ad arbitrare la sfida sarà Filippo Bonassoli di Bergamo assistito da Michele Passarella di Ferrara e Marco Reggiani di Ravenna.
Ore 20.10 – (Corriere delle Alpi) Al Ripa Fenadora, per fare il definitivo salto di qualità, manca solamente la costanza nel centrare i tre punti, qualità che aveva caratterizzato i neroverdi nel girone di ritorno dello scorso anno. Per cominciare con il piede giusto, la squadra di Parteli cercherà di centrare la vittoria domani contro l’Union Pro. La trasferta a Mogliano però nasconde insidie. «Mi aspetto una partita difficile, complicata tatticamente ma anche a livello di ambiente», spiega il tecnico del Boscherai, «la classifica in questo momento dice che i nostri avversari sono dietro di noi, ma questo non vuol dire niente. Negli ultimi due anni hanno centrato due promozioni consecutive e questo dimostra che sanno vincere. Sulla panchina dell’Union Pro c’è un tecnico di esperienza come Feltrin e dovremo cercare di mettere subito sui binari giusti il match. Nelle ultime partite hanno fatto fatica a segnare ma dovremo essere bravi noi a enfatizzare le loro difficoltà. In questo momento ci manca solo la continuità di vittorie e stiamo lavorando per ritrovarla. I ragazzi si stanno allenando bene; e li ringrazio». Prestazioni in crescita. I risultati non sempre sono stati a favore dei ragazzi del Boscherai ma Parteli è soddisfatto delle prestazioni dei propri ragazzi. «Quando guardo il pareggio interno con il Tamai vedo il bicchiere mezzo pieno», continua, passo dopo passo stiamo crescendo e stiamo arrivando ai livelli che ci siamo prefissati ad inizio stagione. Il Boscherai non è più il nostro fortino? Gli avversari quest’anno non ci affrontano più come avessero davanti una squadra che si deve salvare. In più chi arriva al Boscherai è più organizzato per quanto riguarda le dimensioni del campo che, si sa, sono più piccole rispetto agli altri terreni di gioco». Sommavilla e Tibolla out. I due fuoriquota non saranno disponibili per domani ma Parteli ha fiducia nei giovani che prenderanno il loro posto. «Sommavilla ha dolore ad un ginocchio mentre Tibolla domenica sera ha fatto un piccolo incidente stradale e non si è allenato in settimana perché ha male ad una spalla. Cercheremo di recuperarli per il turno successivo; ma non sono preoccupato, perché in rosa ci sono le carte giuste per sostituirli e sono certo che chi giocherà farà bene».
Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sono risultate completamente infondate le voci che circolavano ieri a Chioggia in merito al cambio di nome della Clodiense. Queste voci (sembra siano state fatte circolare su iniziativa di alcuni giocatori della squadra di calcio della città che milita in Serie D) indicavano che dalla prossima partita la Clodiense avrebbe giocato con nuove maglie con la scritta Union CS e che quindi la Società avrebbe cambiato la denominazione sociale. Voci subito smentite dal presidente della società lagunare Ivano Boscolo Bielo, apparso sorpreso dalla notizia e che ha escluso categoricamente questa ipotesi. «Se qualcuno o qualche giocatore di testa sua ha preso questa iniziativa facendo circolare queste voci, non è sicuramente il pensiero della società ed inoltre non sarebbero cose che competono ai giocatori – è stato il commento seccato del patron lagunare – L’unica cosa che posso dire – conclude Ivano Boscolo Bielo – è che stiamo studiando il modo di mettere in atto la modifica di un piccolo logo sulla maglietta, per venire incontro alle esigenze dei tifosi, ma è una cosa che se ne parlerà più avanti. Ribadisco che il nome della Società è e resterà “Clodiense”».
Ore 19.30 – (La Nuova Venezia) Cambio di rotta alla Clodiense. In occasione della partita interna con la Triestina, in programma domenica 16 novembre, la squadra sfoggerà le nuove divise e il nuovo logo che richiama, nelle fattezze, lo stemma della vecchia Union Cs che negli anni Settanta partecipò al campionato di Serie C. L’iniziativa, promossa dai giocatori granata con l’avallo della società, dopo anni di sterili diatribe, ha tutta l’aria di essere un’apertura importante nei confronti della tifoseria. «Il nuovo stemma», ha dichiarato il presidente Ivano Bielo, «verrà presentato ufficialmente la settimana prossima. Questo dimostra per l’ennesima volta che noi siamo sensibili verso le idee degli sportivi chioggiotti senza nessuna preclusione e che la Clodiense non è la squadra di Ivano Bielo ma rappresenta la città di Chioggia».
Ore 19.00 – Lega Pro, vittoria esterna per il Real Vicenza: 2-1 sul campo dell’AlbinoLeffe, a segno Bruno e l’ex di turno Piccinni.
Ore 18.50 – (Messaggero Veneto) DERBY BIANCOROSSONERO – L’ultimo fu giocato nel 2001, in Eccellenza, al Tognon. Vinse il Fontanafredda per 2-1. Quello precente al XXV Aprile fu vinto invece dalla Sacilese per 2-0. Fu l’anno della retrocessione dei rossoneri nel campionato di Promozione. Le due società presero strade diverse. La Sacilese arrivò sino alla Seconda divisione (C2), per poi rientrare in Lega D, dove il Fontanafredda l’ha raggiunta dopo la promozione dall’Eccellenza al termine della passata stagione. Il bilancio dei confronti fra le due squadre vede in leggero vantaggio la Sacilese, che ha vinto 13 derby contro i 12 dei rossoneri. I pareggi sin qui sono stati 15. Domani dirigerà Eduart Pashuku di Albano Laziale.
Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) Il derby che tutti aspettano da 13 anni (Fontanafredda-Sacilese) rischia di far passare in secondo piano il big match della giornata fra Tamai (sesto a quota 15) e Altovicentino (primo insieme al Padova con 25 punti). Una sfida, quella delle 14.30, che i rossi affronteranno in emergenza. Sono ben 5 i titolari che potrebbero restare ai box. Una situazione analoga a quella della vigilia della sfida con la Sacilese. Poi sappiamo come andò a finire. Recuperarono tutti e il Tamai si impose per 2-1 con una prestazione monstre di Federico Furlan, allora come ieri pomeriggio uno degli “irrecuperabili”. MIRACOLI DEL BORGO – «Già – inizia Stefano De Agostini -, ma i miracoli sono tali proprio perché non si ripetono spesso». Di certo saranno assenti Faloppa (squalificato) e Colombera (stiramento). In forte dubbio Ursella (tendinite), Davide Furlan (ginocchio) e Federico Furlan (risentimento muscolare). «Mi dicono – riesce a sorridere De Agostini – che bisogna aver fede. Allora spetto che passi la notte, per vedere se qualcuno guarisce nel sonno». Se avesse dovuto far giocare oggi il suo Tamai, il tecnico avrebbe fatto ricorso ampiamente ai fuoriquota, mandando in campo Peresson fra i pali; Bozzetto, Rigutto, Brustolon e Dal Bianco in difesa; Pavan, Bertoia e Petris in mezzo; Bolzon, Sellan (al rientro) e Zambon in prima linea. MISSIONE IMPOSSIBILE – «Lo è così e lo sarebbe stata comunque anche al completo – De Agostini non vuole accampare scuse in caso di sconfitta -. Resta una partita molto difficile. L’Altovicentino, o Marano che dir si voglia, è uno squadrone. A livello di organico – giudica il tecnico delle furie – è ancora migliore del Padova. Domenica scorsa avevano in panca Giuseppe Giglio (ex C1, ndr), Mehdi Kabine (altro ex C1 oltre che della Sacilese), Roveretto (già al Tamai) e Alessandro Cortesi (in B al Bologna), tanto per fare qualche nome. Il presidente Dalle Rive per andare in C ha messo insieme quest’anno una rosa che non è difficile definire addirittura imbarazzante». L’Altovicentino-Marano da quando è in Lega D ha perso una sola partita: successe la scorsa stagione al Bottecchia (0-2). Nel torneo attuale ha vinto 8 gare e ne ha pareggiata una: 2-2 con la Sacilese alla quarta giornata. Ha subito 8 gol e ne ha segnati 23 (meglio solo la Sacilese con 25). I bomber più prolifici sono Peluso (ex di Pisa e Juve Stabia in C1) con 7, Giglio, Roveretto e Dal Dosso con 3. La sfida sarà arbitrata da Riccardo Campana di Seregno.
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Il campo c’è. Al termine di una settimana in cui l’infermeria è rimasta vuota, a preoccupare in vista del match di domani contro la Clodiense era il prato dello stadio polisportivo di Belluno. Tanta la pioggia caduta negli ultimi giorni, ma a quanto pare il manto verde del polisportivo ha risposto al meglio e dunque non ci saranno problemi per ospitare il match contro i chioggiotti. Un match che mister Vecchiato prevede tutt’altro che semplice. «Loro non avranno niente da perdere – assicura il tecnico gialloblù – stanno facendo un ottimo campionato nonostante mi pare fossero partiti con l’obiettivo di una salvezza tranquilla. Quel che è certo è che non si chiuderanno dietro come Dro e Giorgione, bensì proveranno ad attaccarci». «Detto questo – aggiunge l’allenatore del Belluno – i miei ragazzi sono pronti per provare a portare a casa con determinazione i tre punti. Sono tre turni che restiamo a secco, ma non mi preoccupo e sono sereno perché nonostante siano mancate le vittorie ho visto buone prestazioni, salvo i minuti iniziali contro il Dro. Per quanto possa essere difficile dunque abbiamo l’obbligo di provarci anche per la società e per i tifosi che non ci hanno mai fatto sentire soli». Direttore di gara del match di domani (fischio d’inizio alle 14.30) sarà il signor Mario Berger, piemontese della sezione Aia di Pinerolo.
Ore 17.40 – (Corriere delle Alpi) Voglia di tornare a vincere. Il Belluno vuole rompere il digiuno che dura ormai da tre partite e per farlo “inquadra” la Clodiense. La partita non è però delle più semplici perché gli avversari stanno facendo un buon campionato e si trovano solamente quattro lunghezze dietro i ragazzi di Vecchiato. «Domani sarà sicuramente una partita molto difficile, anche perché i nostri avversari non hanno niente da perdere», commenta il tecnico gialloblù, «la Clodiense sta facendo davvero un ottimo campionato, anche se credo che il loro obiettivo a inizio anno fosse quello di salvarsi tranquillamente. Rispetto al Giorgione e al Dro, credo che non si chiuderà in difesa ma proverà ad attaccarci e a metterci in difficoltà. I miei ragazzi sono comunque pronti a qualsiasi situazione e proveremo con determinazione a portare a casa i tre punti. Nonostante siano ormai tre turni che non otteniamo la vittoria, sono tranquillo perché ho sempre visto la mia squadra giocare bene, a eccezione dei primi minuti contro il Dro. Superare la Clodiense non sarà facile, ma abbiamo l’obbligo di provarci: per la società, che non ci ha mai fatto mancare il suo appoggio, e per i nostri tifosi, che ci seguono sempre con passione». I precedenti con la Clodiense. L’anno scorso la formazione veneziana ha militato in un altro girone ma due stagioni fa i ragazzi allenati allora da Roberto Raschi vinsero 3-0 un mercoledì pomeriggio sotto il diluvio grazie alla doppietta di Corbanese e al gol di Davide Furlan. Nel girone di ritorno il match, giocato sempre nel turno infrasettimanale, la prima volta fu rinviato mentre la seconda fu sospeso a fine primo tempo per l’infortunio dell’arbitro. Al terzo tentativo i veneziani la spuntarono 1-0. Soliti dubbi di formazione. In porta potrebbe essere il turno di Damiano Schincariol, anche se non sarebbe una sorpresa rivedere Davide Solagna . In difesa il tecnico gialloblù deve valutare la condizione di Julian Pruestner e scegliere tra lui o Sebastiano Sommacal. Sulla sinistra il ballottaggio è tra Paolo Pellicanò e Stefano Mosca, con quest’ultimo favorito. In avanti Corbanese sarà affiancato da Duravia mentre per il terzo posto del tridente se la giocano Francesco Posocco e Ruben D’Incà. A centrocampo Bertagno, Masoch e Miniati non si toccano.
Ore 17.10 – Serie B, la classifica aggiornata: Carpi e Frosinone 25, Avellino e Spezia 23, Bologna e Lanciano 22, Livorno e Trapani 21, Perugia 20, Pro Vercelli 17, Bari 16, Catania, Entella, Modena e Varese 15, Brescia 14, Pescara e Vicenza 13, Cittadella 12, Ternana 11, Crotone e Latina 10.
Ore 17.00 – Serie B, i risultati finali: Bologna-Carpi 0-0, Brescia-Pescara 1-3 (Benali, Melchiorri, 2 Maniero), Catania-Varese 2-1 (Calaiò, Rosina, Neto Pereira), Cittadella-Latina 1-1 (Coralli, Viviani), Frosinone-Trapani 4-1 (Gucher, 3 Curiale, Mancuso), Lanciano-Livorno 1-0 (Piccolo), Modena-Avellino 1-2 (2 Castaldo, Granoche), Perugia-Entella 2-1 (Falcinelli, Sansovini, Parigini), Vicenza-Pro Vercelli 2-1 (Marchi, 2 Moretti).
Ore 16.30 – (Tribuna di Treviso) Chi non muore si rivede: Giorgione-Padova torna dopo quasi 15 anni dall’ultimo precedente in C/2. Teatro di domani, come all’epoca, l’Ostani: vetusto ma glorioso, che aprirà i cancelli già alle 12.30 con i biglietti a 15 euro in tribuna coperta e a 10 euro in tribuna. Atteso un esodo di tifosi da Padova: per loro sarà forse la trasferta più comoda dell’anno, potendo contare pure sulla linea ferroviaria diretta, con la stazione di Castelfranco a pochi metri dallo stadio. Quel famoso Giorgione-Padova del febbraio 2000 fu il preludio al fallimento societario dei castellani. La squadra ripartì poi dalla Terza categoria con una nuova presidenza, al timone i fratelli Orfeo e Tiziano Antonello, risalendo in serie D a suon di promozioni sul campo (esempio più unico che raro). «Prima dell’estate 2000 noi gestivamo solo il vivaio rossostellato tramite il Postumia 73», spiega il presidente Orfeo Antonello, «Non eravamo né in società con il vecchio Giorgione, né presenti alla sfida con il Padova che tanto fece rumore». Tornando al presente. «Mi auguro che l’incontro di domenica sia una festa di sport tra due tifoserie civili. Dall’entusiasmo che si respira su entrambi i fronti, dovrebbe uscire una bella partita di calcio, per una giornata che rimarrà nella storia. Noi arriviamo da un buon periodo, siamo cresciuti parecchio ma abbiamo ancora margini di crescita. La rosa è tutta a disposizione di mister Paganin (Gianmarco Vio ex di turno, arrivando dalla Primavera del Padova) e i ragazzi stanno bene». Capitolo spettatori. «Parlando con gli organi competenti, è emerso che, complici la vicinanza e la comodità dei servizi, sono attesi più tifosi padovani rispetto a quelli presenti a Montebelluna: potrebbero arrivarne 1.500. Aggiungendo i nostri, si potrebbe superare il totale di 2.000 su una capienza di 3.000 posti». Intanto c’è già un vincitore: il cassiere.
Ore 16.10 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Ancora un match di sabato per il Real Vicenza. Alle ore 17 la squadra di Marcolini affronterà il curioso Albinoleffe, la squadra più bizzarra di questo inizio di campionato. Basti pensare che i bergamaschi «vantano» il peggiore attacco della Lega Pro con soli cinque gol all’attivo, tutti realizzati dallo jesolano Matteo Momentè. L’Albinoleffe si sta riprendendo dopo un inizio disastroso Ora però la vittoria sull’Alessandria e il pareggio in casa del SudTirol hanno ridato fiato alle speranze e alla classifica dei bergamaschi. Il Real Vicenza recupera Bardelloni, ed è già una buona notizia. La punta bresciana riprenderà posto a fianco di Salvatore Bruno e tapperà i buchi di un attacco che già deve fare a meno di Odogwu e Ungaro, infortunati. Fuori anche Barzan, fresco di rinnovo contrattuale fino al 2017 ma ancora vittima del dolore al piede destro, e Calcagnotto, in via di guarigione dalla mononucleosi che l’ha colpito un paio di settimane fa. Dalla Bona e Carlini, usciti malconci dalla sfida con la Cremonese, saranno invece presenti senza alcun problema. Piccinni, difensore centrale che sta attraversando un ottimo periodo di forma, è il grande ex di turno, avendo trascorso ben quattro anni, di cui tre in serie B, con la maglia celeste: «Ho passato tre anni molto belli – conferma il centrale – con l’Albinoleffe, mentre quando ci sono tornato l’anno scorso ero in scadenza di contratto e non ho praticamente mai giocato. È il match che attendo di più nell’intero campionato, sono carico e spero di fare bella figura e magari anche un gol». Mister Marcolini, invece, si sofferma sulla pericolosità dei bergamaschi, anche se privi del loro faro Taugourdeau: «Un bel giocatore – ammette Marcolini – lo abbiamo rincorso a lungo anche noi, una brutta assenza per loro. L’Albinoleffe è la classica squadra rognosa, combattiva. Solo da poco hanno potuto schierare i due attaccanti su cui avevano puntato, Momentè e Pesenti. Le difficoltà iniziali erano dovuto anche ai vari infortuni. Ma noi andiamo lì per vincere». Si gioca allo stadio «Atleti Azzurri d’Italia» di Bergamo agli ordini del sig. Panarese di Lecce che all’ultimo ha sostituito l’infortunato Prontera di Bologna.
Ore 16.00 – Serie B, i risultati parziali: Bologna-Carpi 0-0, Brescia-Pescara 1-0 (Benali), Catania-Varese 2-0 (Calaiò, Rosina), Cittadella-Latina 1-0 (Coralli), Frosinone-Trapani 1-0 (Gucher), Lanciano-Livorno 0-0, Modena-Avellino 0-2 (2 Castaldo), Perugia-Entella 2-1 (Falcinelli, Sansovini, Parigini), Vicenza-Pro Vercelli 1-1 (Marchi, Moretti).
Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Albinoleffe–Real Vicenza sarà la partita di Matteo Piccinni. Ex di turno non avvelenato («A Bergamo ho passato anni meravigliosi, non ho nulla contro la mia ex squadra»), il difensore biancorosso quando gli chiedono cosa farà in caso di gol, risponde di getto: «Non sono Ibrahimovic e di gol non ne segno tanti – sorride – quindi credo proprio che esulterò. Ora sono un giocatore del Real Vicenza, sono un professionista e devo fare il massimo per la maglia che indosso. E non credo che l’esultanza sia una mancanza di rispetto». Si gioca alle 17 al Comunale di Bergamo e sarà il terzo sabato consecutivo in cui i ragazzi di Michele Marcolini saranno impegnati in anticipo. Per l’Albinoleffe, fiora, un campionato di Lega Pro in chiaroscuro, difficile fare un pronostico nella sfida contro il Real.
Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) Dopo tre pareggi di fila il Real Vicenza cerca nuovamente i tre punti in casa dell´AlbinoLeffe. Partiamo con due novità che riguardano i protagonisti dell´incontro. È cambiato il direttore di gara. L´infortunato Alessandro Prontera della sezione di Bologna verrà sostituito da Riccardo Panarese di Lecce. Problemi a centrocampo per la formazione di casa. Il francese Taugourdeau s´è infortunato e non sarà della partita. Tra l´altro il centrocampista era stato seguito a lungo dal Real Vicenza nella sessione estiva del mercato. Nelle file del Real Vicenza, dove ci sarà il grande ex di turno, Piccinni, non è stato convocato Barzan: si è riacutizzato il fastidio al piede destro di qualche settimana fa. Ancora indisponibili gli infortunati Odogwu, Ungaro e Calcagnotto in ripresa dalla mononucleosi. «È stata una buona settimana – le parole alla vigilia del tecnico Marcolini – abbiamo potuto lavorare senza intoppi e preparare al meglio la difficile partita che ci attende. L´AlbinoLeffe è una squadra rognosa ed è sempre stata molto combattiva. Ha incontrato parecchie difficoltà finora, ma perché ha potuto contare poche volte sulla coppia d´attacco». Nel Real Vicenza rientra dalla squalifica Bardelloni, che dovrebbe affiancare Bruno dal primo minuto e superare così Galuppini. «È un giocatore che dà una grossa mano anche dal punto di vista della quantità. È generoso e sicuramente tornerà presto al gol, anche se questo non deve diventare una fissazione». Il Real Vicenza è reduce da tre 1-1, l´ultima vittoria risale al 12 ottobre, Lumezzane-Real Vicenza, con reti di Malagò e Bardelloni. «Sono pareggi da vedere in un´ottica particolare perché se l´ultimo con la Cremonese è stato ben accetto ed è arrivato al termine di una gara assai equilibrata, negli altri due casi doveva vincere una sola squadra. I tre punti sarebbero importanti sempre, ogni fine settimana, è logico che a Bergamo andiamo con la voglia di ritrovare il successo. Sono molto soddisfatto del momento della mia squadra e la vittoria ci manca ora solo dal punto di vista numerico». C´è un giocatore avversario che Marcolini stima particolarmente. «Sono già due anni che incontro Pesenti ed è uno degli attaccanti più incisivi della categoria». A quanto pare il tecnico degli avversari Pala non potrà contare su Taugourdeau. «È un giocatore che mi piace e credo sarà Gazo a sostituirlo. Lui è meno bravo in fase di costruzione ma più dinamico e difensivo».
Ore 15.00 – Serie D girone D, l’Este espugna il campo dell’Abano (0-1) e torna al primo posto in classifica.
Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Ha avuto un’intera settimana per preparare la partita odierna con la Pro Vercelli il nuovo allenatore del Vicenza Pasquale Marino. Che conta di raccoglierne i frutti oggi. «Abbiamo lavorato con grande impegno e attenzione nonostante il meteo non ci abbia aiutato e siamo stati costretti a proseguire la preparazione sul sintetico. So che ci attende una bella sfida da qui in avanti, non sono preoccupato ma fiducioso perché vedo una squadra che vuole apprendere e applicarsi. Qualche problema a livello atletico può esserci ma non dipende dal lavoro svolto dal precedente staff. Il problema di questa squadra è che è stata assemblata in pochi giorni, sono arrivati giocatori che hanno svolto la preparazione con altre squadre e con poche amichevoli sulle gambe. Una volta a Vicenza si sono trovati a disputare tante partite in poco tempo. Ora stiamo cercando di migliorare anche qualche lacuna fisica sfruttando il fatto che non ci saranno turni infrasettimanali e con una settimana tipo davanti si può lavorare in modo completo». Marino non si sbilancia sui tempi necessari per arrivare all’idea di squadra che ha in mente, ma lancia un auspicioà «Spero che il mio Vicenza si possa vedere presto. È chiaro che le verifiche dovranno essere fatte di partita in partita analizzando la crescita sia a livello di singoli che come organizzazione globale. Il nostro obiettivo è quello di migliorare e domani potrò già vedere se quello che è stato fatto in settimana si riuscirà a portarlo in campo con una certa facilità. Non mi piace fare proclami ma sono moderatamente fiducioso per quanto visto in questi giorni. La cosa che m’interessa è l’approccio della squadra, spero che i ragazzi disputino una bella partita, arrivando al risultato». Non ultimo per importanza, un cenno sull’avversario di turno… «La Pro Vercelli sta facendo molto bene, soprattutto in casa. Marchi sta disputando un buon campionato così come gli altri attaccanti esterni, Di Roberto in particolare. Ho visto diverse partite, sono molto organizzati e cercando il risultato attraverso il gioco».
Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Pasquale Marino debutta al Menti con un nuovo modulo. Il Vicenza affronterà la Pro Vercelli con il 4-3-3, che evidenzia due cose: la prima è che il tecnico pare volersi affidare all´impianto di gioco che nel tempo gli ha dato migliori garanzie nelle varie squadre che ha allenato prima del Vicenza, la seconda è che con un assetto del genere è chiaro dove voglia arrivare. Quel che manca come il pane al Vicenza è la vittoria, e il 4-3-3 non è certo un modulo per chi ama difendersi. Vigorito tra i pali. Per Bremec è stata una settimana molto particolare. Il portiere titolare del Vicenza, infatti, è stato fermato da una brutta febbre e per giorni non si è allenato. Lo spagnolo non ha effettuato nemmeno la rifinitura al centro tecnico Morosini e come ha affermato senza indugi Marino in conferenza al suo posto giocherà Vigorito. Ad ogni modo Bremec è stato convocato e potrebbe accomodarsi in panchina se le sue condizioni saranno valutate buone. Ieri, oltre al numero uno biancorosso, non si è visto nemmeno Gentili che è alle prese con un affaticamento muscolare e non figura tra i convocati. Cocco ok. La notizia che più conforta riguarda il reparto offensivo, quello più in sofferenza al momento visti anche i pesanti infortuni di Tutino e Maritato prima, Ragusa poi, senza considerare quello di Cocco. Ecco, proprio il centravanti sardo si è allenato con i compagni sia giovedì che ieri mattina e sarà della partita. Reggerà tutti i 90 minuti? Difficile stabilirlo e anzi bisogna tenere conto del fatto che Cocco non si presenterà nelle migliori condizioni. Certamente però il suo recupero è una nota lieta. Ballottaggi. Per quel che si è visto, i maggiori indiziati a vestire la maglia da titolari come terzini sono Laverone, a destra, e il rientrante D´Elia a sinistra, che sembra favorito su Garcia Tena. La coppia centrale dovrebbe essere formata da Brighenti e Camisa. A centrocampo Marino è orientato a riproporre il terzetto di Carpi con Moretti sul centro-destra, Cinelli sul centro-sinistra e Di Gennaro nel consueto ruolo di play. Il recupero di Cocco darà maggiore peso all´attacco e se la punta sarda sarà il terminale offensivo biancorosso, toccherà a Lores Varela (a sinistra) e Giacomelli (a destra) puntare sulla velocità per convergere verso il centro e creare pericoli alla Pro Vercelli, con l´idea di arrivare al tiro il più spesso possibile.
Ore 14.00 – (Gazzettino) Dopo tre pareggi consecutivi è tempo di tornare alla vittoria, che in casa granata manca ormai da troppo tempo: sono infatti già otto le partite senza i tre punti per il Cittadella, a secco dal 3-2 con il Pescara, quasi due mesi fa. «Ci troviamo ancora in una zona grigia, né all’inferno né in paradiso. Abbiamo la necessità di tirarci fuori da una situazione delicata, e non mi riferisco soltanto alla classifica, ma anche alle prestazioni. Abbiamo fatto intravedere segnali di ripresa, lo spirito è quello giusto: non sono arrivati per caso i tre pareggi consecutivi, adesso ci manca la vittoria per cambiare rotta» spiega Claudio Foscarini alla vigilia della sfida al Tombolato con il Latina. Il tecnico poi sottolinea: «Non ci manca tanto per tornare al successo. La differenza sta tutta in una linea sottilissima, e siamo arrivati molto vicino a superarla. Non ravviso, infatti, carenze in tante cose, dobbiamo soltanto trovare maggiore convinzione e determinazione in determinati episodi, che alla fine fanno la differenza. Così arriverà anche quella vittoria che ci potrebbe sbloccare e magari, chissà, farci fare un altro tipo di campionato». Il Latina è ultimo in classifica, ha già cambiato allenatore e l’ambiente è molto nervoso. «Se guardo ai nomi della rosa mi accorgo che è una buonissima squadra, che merita il massimo rispetto. Anche una “grande” però può incontrare momenti difficili, fatica quando non trova i risultati anche se lotta e gioca. È sempre difficile, poi, ripetere gli ottimi risultati dello scorso campionato. Al Latina, come al Cittadella, manca una vittoria per ripartire». Che partita si aspetta? «Il Latina è reduce dal derby perso malamente per 4-1 con il Frosinone e perciò verrà da noi per cercare un immediato riscatto. Ci troveremo di fronte un avversario agguerrito e affamato di punti. Lo stesso discorso però vale per il Cittadella, che non vuole che il suo campionato diventi anonimo». Il tecnico granata è pronto a tutto. «Non so se il Latina giocherà a due o tre punte, ma non è una priorità per noi: dobbiamo pensare alla nostra partita». Un pensiero sull’allenatore avversario, Breda: «È un ottimo tecnico e un amico, trevigiano come me. Più di una volta è venuto a vedere i nostri allenamenti». Foscarini recupera gli squalificati Pellizzer, Busellato e Gerardi. È disponibile anche Donazzan dopo due mesi di assenza per infortunio. L’allenatore si sofferma sul capitano: «Pellizzer è un giocatore molto importante per noi, sa che deve ritrovare lo smalto dei giorni migliori, a livello mentale, ed io sono convinto che da qui in avanti saprà offrirci il suo grande contributo». Occhio poi al comportamento in campo. «A livello numerico siamo ridotti un po’ all’osso, non abbiamo bisogno di ulteriori penalizzazioni a livello comportamentale». Quanto alle scelte di formazione, l’unico dubbio è in avanti: Gerardi dovrebbe fare rifiatare Coralli, mentre Mancuso e Minesso si giocano una maglia da titolare. LATINA. Squadra in silenzio stampa e allenamenti a porte chiuse: anche in queste decisioni si pesa il difficile momento della squadra di Breda. Il Latina oggi sarà senza gli esterni titolari, Angelo e Rossi, ma recupera Brosco e Valiani. Il 3-5-2 è il modulo più gettonato, come avvenuto a La Spezia. La vittoria manca dal 6 settembre, 1-0 al Crotone, poi 6 pareggi e 5 sconfitte, l’ultima, pesante, nel derby di domenica con il Frosinone. Tra i pali non ci sarà Di Gennaro, ex di turno, fermo per un problema al ginocchio. Probabile formazione Cittadella (4-3-3): Valentini; Cappelletti, Scaglia, Pellizzer, Barreca; Busellato, Rigoni, Benedetti; Mancuso, Gerardi, Sgrigna.
Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Se Atene piange, Sparta non ride. Se in casa Cittadella il successo manca dal 3-2 al Pescara dello scorso 20 settembre, a Latina le cose vanno ancora peggio, visto che tre punti tutti assieme i pontini li hanno visti solo alla prima giornata, nell’1-0 al Crotone. Crisi nera, nerissima, la loro. Mentre in casa granata il colore è il… grigio, dopo una striscia di tre pareggi uno in fila all’altro. «Siamo in una zona grigia, sì, e a me il grigio non piace» chiarisce subito Claudio Foscarini alla vigilia del match. «Non siamo né bianchi, né neri. Nelle ultime giornate abbiamo fatto intravedere qualcosa di buono, ma ancora non c’è stato il salto di qualità. Sono convinto, però, che ci manchi davvero poco». Lo smalto del capitano. È grigia pure la situazione degli indisponibili, anche se in miglioramento rispetto alle sette assenze dello scorso turno. In queste ore si deciderà se Lora dovrà sottoporsi all’intervento al ginocchio, e assieme a lui saranno fuori causa Paolucci, Schenetti e Signorini, che ha accusato una ricaduta dal suo fastidio al polpaccio e non è stato nemmeno convocato. Si rivede invece Donazzan, «che non è al 100% ma che rientrerà in gruppo». L’uomo su cui però il tecnico si sofferma di più è capitan Pellizzer, al rientro dalla squalifica. «Gli ho parlato in settimana: deve ritrovare quella brillantezza mentale e quello smalto che l’hanno fatto diventare un leader per noi. Sono convinto che da adesso in poi disputerà un grande campionato». Amici-nemici. E il Latina? Breda, tornato in panchina in corso d’opera, potrebbe saltare in caso di sconfitta. «Mi spiacerebbe per lui, perché lo stimo molto come tecnico e come persona e poi perché è trevigiano come me» sottolinea Foscarini. «Ma adesso non posso guardare all’amicizia: i tre punti sono troppo importanti. Mi aspetto un Latina agguerrito: la squadra è stata costruita per raggiungere obiettivi di alto livello dopo un ottimo campionato come quello della scorsa stagione. Le sue difficoltà dimostrano quanto sia difficile ripetersi in serie B». I dubbi principali, per il tecnico di Riese, sono legati all’attacco, fra un tridente pesante, con Sgrigna alle spalle di Gerardi e Coralli, o uno più leggero, come nelle ultime partite. Busellato azzurro. Bella notizia per Massimiliano Busellato. Il centrocampista di Bassano è stato convocato dal Ct Evani per la sfida che la nazionale under 20 sosterrà giovedì 13 novembre allo stadio Picco di La Spezia contro la Francia under 21: un impegnativo test match in vista dei prossimi impegni del “Quattro Nazioni”. In campo, fra i transalpini, ci saranno ben 9 campioni del mondo con l’under 20, in Turchia, nel 2013. Evani ha preso le contromisure, rinforzando la sua squadra con l’inserimento di un gruppo di azzurrini che dall’under 20 sono passati un anno fa, come lo stesso Busellato. Per tutti raduno domenica a Forte dei Marmi. Probabile formazione Cittadella (4-3-3): Valentini; Cappelletti, Scaglia, Pellizzer, Barreca; Benedetti, Rigoni, Busellato; Mancuso, Gerardi, Sgrigna.
Ore 13.20 – (Corriere del Veneto) Il digiuno di vittorie è durato abbastanza, il Cittadella vuole invertire la rotta e tornare ad assaporare il gusto ormai sconosciuto dei tre punti nel torneo cadetto. Alla vigilia dello scontro diretto con il Latina, arriva qualche piacevole assist da un’infermeria sempre troppo piena. Contro i pontini tornerà a disposizione Donazzan, dopo quasi due mesi di assenza, però solo in panchina in attesa del pieno recupero fisico e atletico. «È un rientro importante – spiega l’allenatore trevigiano – Siamo una squadra che ha bisogno di tutti, le assenze sono pesanti, serve il contributo di ogni giocatore della rosa». Niente da fare, invece, per Signorini che ha avuto una ricaduta dopo il problema accusato la settimana scorsa, Schenetti e Paolucci. Foscarini bacchetta Pellizzer che, negli ultimi tempi, non ha dimostrato il suo valore andando diverse volte in difficoltà. «Gli ho voluto parlare in settimana – sottolinea Foscarini – Deve ritrovare brillantezza e avere una motivazione diversa quando scende in campo per tornare il leader che ha sempre dimostrato di essere». Sulla condizione fisica della squadra Foscarini ha le idee chiare. «Affrontiamo il Latina, una squadra che sinora ha ottenuto meno di quanto avrebbe meritato – analizza il mister – Sarà un sabato in cui dovremo prestare molta attenzione anche ai dettagli, ci manca qualcosina per compiere il salto di qualità definitivo. Breda, il tecnico degli ospiti è un amico, ma solo dopo le 17… ». Probabile formazione Cittadella (4-3-3): Valentini; Cappelletti, Scaglia, Pellizzer, Barreca; Busellato, Rigoni, Benedetti; Minesso, Gerardi, Sgrigna.
Ore 13.00 – (Gazzettino) «Per me è un giocatore importante, uno dei più bravi che abbiamo a livello tecnico». Il pareggio con la Triestina ha interrotto un filotto di otto vittorie. «Sapevamo delle difficoltà che incontravamo in campionato, però dobbiamo essere più bravi nel cercare soluzioni che ci possano far fare meglio di quello abbiamo fatto fino a oggi. E dobbiamo essere meno ingenui: l’episodio del rigore è frutto di due errori. Il pareggio comunque non è un dramma, meritavamo di vincere». Per la promozione sarà un testa a testa tra Padova e Altovicentino? «No, perchè Belluno e soprattutto Sacilese possono rientrare tra i primi». A inizio dicembre si riapre il mercato. «Mi incontrerò con il tecnico e la proprietà per vedere quali situazioni si possono muovere. Già così, siamo una buona squadra: se riteniamo che qualcuno non ci dà certe garanzie per aumentare il nostro bagaglio, cercheremo di dargli una mano aprendo lo spazio ad altri innesti. Il mio principale desiderio, comunque, è quello di sfoltire il gruppo».
Ore 12.50 – (Gazzettino) Domani, comunque, il diesse non seguirà la partita. «Andrò a vedere Tamai-Altovicentino per capire come l’Altovicentino reagisce in un campo come quello. Anche se non sarò a Castelfranco, ripeto, i ricordi sono bellissimi. Ho ancora molti amici lì». Che match si deve aspettare il Padova? «Una partita rognosa, mi hanno detto che il Giorgione è una squadra che corre molto per novanta minuti, quindi dovremo essere applicati, attenti e molto veloci. Se abbassiamo i ritmi, potremmo andare in difficoltà». Cosa può fare la differenza? «Il nostro reparto offensivo». Beh, quasi certamente Ferretti rientrerà dal primo minuto. «Al di là di Ferretti, abbiamo l’obbligo che a fare la differenza sia chi gioca davanti. Il nostro sistema difensivo è buono, a farci vincere devono essere gli attaccanti». E allora chi può essere l’uomo decisivo? «Ferretti, partirà dall’inizio e vorrà fare gol. Però dobbiamo essere bravi a metterlo nelle condizioni di segnare». Restando al pacchetto avanzato, si aspettava finora qualcosa di più da Tiboni? «Giovedì nell’amichevole per la prima volta l’ho visto benino fisicamente, anche se deve arrivare ancora al top».
Ore 12.40 – (Gazzettino) Vent’anni fa ha iniziato la carriera di direttore sportivo proprio nel Giorgione, avversario domani del Padova. Era la stagione 1994-93 e la formazione di Castelfranco Veneto partecipava al campionato di C2. «Ho ricordi belli, sono rimasto nel Giorgione un anno e mezzo. Ero agli inizi ed è stata una fortuna per me avere trovato un segretario come Renzo Stocco, dal quale ho imparato moltissimo. Ho fatto la gavetta ed essendo anche direttore generale dovevo guardare a tutto». Come era arrivato al Giorgione? «Grazie all’allora presidente Gino Zecchin che purtroppo è scomparso, davvero una grande persona. Siamo dello stesso paese e lo trovai per caso a novembre a Milano in occasione del calcio mercato, aveva bisogno di un direttore e riaccompagnandomi a casa mi chiese di andare, il giorno dopo era lì. Dopo quella esperienza sono approdato al Cittadella, mi chiamò Angelo Gabrielli: il Giorgione stava passando di mano a un altro gruppo e accettai la proposta del club granata».
Ore 12.30 – (Gazzettino) Solo nella stagione di C2 1999-2000 Giorgione e Padova si sono affrontate in campionato, ma della sfida giocata a Castelfranco il ricordo più vivo è legato a quanto successo fuori dal campo prima del match, con la squadra biancoscudata impossibilitata a cambiarsi negli spogliatoi a causa di un pavimento cosparso di ammoniaca, da fare bruciare gli occhi. Alle rimostranze dell’allora capitano Diego Bonavina replicò Raffaele Auriemma, figlio del patron Mario, con cui il il Giorgione retrocesse e fallì, il quale aprì la giacca, mostrando la pistola che portava addosso. «Sicuramente è l’episodio più brutto che mi è capitato in carriera – ricorda Bonavina – perché tutto il resto, compresi gli infortuni più gravi, resta circoscritto al campo. Capii che c’era qualcosa di strano quando al nostro arrivo corse verso di me la custode del campo che ben conoscevo, avendo io giocato sei anni al Giorgione. Mi disse piangendo che non voleva più restare lì». Poi l’intervento della giustizia penale (due mesi di reclusione trasformati in pena pecuniaria) e di quella sportiva, con la radiazione dei due Auriemma, misero le cose a posto, con una ferita che però resta ancora aperta. «Tutti videro, ma solo il medico Brusomini intervenne a mio favore. Nessuno dei miei compagni di squadra confermò i fatti e ciò ebbe conseguenza negative nei rapporti tra di noi all’interno dello spogliatoio e anche nei risultati sul campo. Decisiva per la condanna fu la testimonianza spontanea del gestore del ristorante Roma, dove il Giorgione pranzava, che quel giorno vide Auriemma appoggiare la pistola sul tavolo del guardaroba: quando gli chiese spiegazioni rispose che quella partita si doveva vincere con le buone o con le cattive». Conseguenze per quell’episodio, sempre con il lieto fine, anche per il nostro giornalista Paolo Donà, reo di averlo narrato su giornale. «Fui chiamato in giudizio al tribunale di Venezia per un risarcimento danni di 15 miliardi di lire. Secondo l’avvocato di Auriemma avrei dovuto parlare solo delle vicende del campo. Poi fu tutto archiviato, ma per molte domeniche ricevetti telefonate strane, e il giorno prima dell’udienza una persona cercò di entrare nella mia auto ricordando il risultato della gara».
Ore 12.05 – Sul modulo: “Non può essere fisso, soprattutto in una categoria come la serie D in cui bisogna pensare anche ai giovani”.
Ore 12.03 – Sul Giorgione: “La loro è una squadra giovane con un attacco pungente che ti lascia poco spazio, in più avranno entusiasmo che noi dovremo immediatamente spegnere. Devi agire e non puoi aspettarli, perché possono farti male. Mi aspetto una pronta reazione dopo il pareggio con la Triestina, e contano i tre punti più che la prestazione. Noi e l’AltoVicentino stiamo facendo un cammino sopra alla media, e quindi dobbiamo continuare a correre perché sarà una sfida continua, fino alla fine. Ho già detto ai miei ragazzi che mi auguro che la testa non faccia scherzi…”.
Ore 12.00 – Sulle scelte: “Vanno fatte pensando anche ai giovani ed alle sostituzioni a partita in corso. Cerco di dare priorità alla mia squadra ed agli incastri con i giovani. Di sicuro voglio una squadra che corra fino al triplice fischio dell’arbitro, perché le partite possono cambiare fino all’ultimo secondo. Da oggi dobbiamo chiudere la bocca e mettere in moto le gambe”.
Ore 11.58 – Su Ferretti: “Potrebbe tornare nell’undici titolare dato che la sua condizione fisica sta migliorando pur non avendo novanta minuti nelle gambe. Prima della gara con la Triestina si è sentita la sua assenza come peso in avanti e come caratteristiche dato che fa salire a dovere la squadra, ma a livello di occasioni abbiamo sempre creato sbagliando però magari l’ultimo passaggio…”.
Ore 11.55 – Arriva Parlato. Sulla squadra: “Abbiamo provato giovedì alcune soluzioni, ci sono delle idee nella testa ma i ragazzi devono farsi trovare pronti. Serve ancor più concentrazione da adesso in campo, le chiacchiere le porta via il vento…”
Ore 11.40 – Qui Appiani: termina l’allenamento.
Ore 11.30 – Qui Appiani: provati i calci di rigore.
Ore 11.10 – Qui Appiani: partitella a campo ridotto, mister Parlato mischia le carte.
Ore 10.50 – Qui Appiani: provati schemi anti-Giorgione.
Ore 10.40 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per la rifinitura. Assenti Russo, Mattin e Dené, in campo nel pomeriggio con la Juniores.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) A centrocampo esperienza e polmoni davanti alla difesa con la coppia formata da Maurizio Bedin (rossostellato due stagioni fa, dopo essere stato capitano del Padova in serie C) e Diego Bonavina, storico capitano del Giorgione con 180 presenze in otto stagioni a Castelfranco, poi biancoscudato in serie C/2. Sulla fascia di destra, corsa e cross di Bepi Pillon, 129 presenze in 4 campionati con il Padova (di cui fu anche allenatore nel ’97) e 34 con il Giorgione nell’88. A sinistra, invece, Alessandro Bellemo, prodotto del vivaio biancoscudato e rossostellato dal 1992 al 1994. In attacco, tre punte e fantasia. Andrea Giordano con il Giorgione divenne capocannoniere della C/2 nel ’93, tanto che il Padova lo prelevò la stagione successiva, ma in biancoscudato non riuscì a lasciare il segno. Stefano Marchetti, attuale d.g. del Cittadella, giocò sia con i biancoscudati che con i castellani, così come Angelo Montrone, tra i protagonisti dell’ultimo Padova in serie A e di una grandissima stagione proprio con il Giorgione: agli inizi della carriera, nel 1986, mise a segno 8 reti in 30 partite.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) «Per me è stata comunque una bella esperienza, ricordo Castelfranco come uno dei paesi più belli visti in vent’anni di calcio, e domani sarà la prima volta da “ex”. Un’emozione di sicuro». Sul campo. Tra i pali, spazio all’inossidabile Adriano Zancopè: cresciuto nelle giovanili del Padova, con il Giorgione giocò in serie C/2 (1993/94) prima di spiccare il volo fino alla serie A, e oggi allena i portieri di Carmine Parlato alla Guizza. Nella difesa a tre, doveroso cominciare da colui che – unico di questi undici – sarà della partita domani pomeriggio. Ovvero Gianmarco Vio, giovanissimo difensore del 1995, ex Primavera del Padova, oggi titolare nell’undici trevigiano, del quale si faceva un gran parlare: la Sampdoria stava per prenderlo in prestito un anno fa, ma la dirigenza biancoscudata di Penocchio fissò un diritto di riscatto esorbitante (un milione di euro) e non se ne fece niente. Ai lati, a completare la difesa, ecco Devis Tonini e Terry Cavazzana: il primo, cresciuto nelle giovanili del Padova e aggregato alla prima squadra dal 1985 al 1988, concluse la carriera da giocatore proprio a Castelfranco; Cavazzana, oggi responsabile dello scouting dei Biancoscudati, giocò nei Giovanissimi del Padova e in C/2 con il Giorgione.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Giorgione-Padova? Stavolta lasciamo da parte rancori (e… pistole), e ce la giochiamo sul campo con i tantissimi incroci che la sfida di domani tra padovani e castellani porta con sé. Basta sfogliare poche pagine di almanacchi per ritrovarsi una squadra completa in tutto, costruita solo con gli “ex” della sfida. Giocatori e tecnici che hanno indossato le maglie biancoscudata e rossostellata, quelle di due società che nel corso degli anni diverse volte si sono scambiate talenti ed opportunità. Le guide. A comporre lo “staff” c’è Fabrizio De Poli, attuale direttore sportivo dei Biancoscudati ma ex general manager del Giorgione a metà degli anni Novanta. E sulla panchina della formazione amarcord c’è Rino Lavezzini, attuale vice di Parlato nello staff tecnico del Padova ma già tecnico dei castellani nel 1995. Arrivò a febbraio, e non riuscì a salvare la squadra: «Venni chiamato a stagione in corso», ricorda. «Vincemmo anche il derby con il Cittadella, ma venimmo sconfitti nei playout dal Ponsacco per un clamoroso errore del nostro portiere De Toffol (altro doppio “ex”, ndr) e a fine stagione lasciai».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Ultime prove di formazione, questa mattina, per Carmine Parlato: appuntamento all’Appiani per la rifinitura in vista del match di domani pomeriggio (ore 14.30) con il Giorgione, con diversi dubbi da sciogliere e qualche idea da consolidare. Ieri mattina, nell’ultimo allenamento settimanale alla Guizza, il tecnico partenopeo ha riproposto in blocco la formazione che ha affrontato due giorni fa il primo tempo contro la Santangiolese, confermando la coppia Ferretti-Pittarello in avanti e la presenza in campo simultanea sia di Dionisi che di Nichele. Una circostanza che accresce le probabilità di vederla confermata dal primo minuto, con Tiboni e Ilari pronti eventualmente a subentrare a gara in corso. Il Giorgione, intanto, ha comunicato ieri che i cancelli dello stadio Comunale, domani, apriranno ai tifosi alle 12.30, due ore prima dell’inizio del match. I biglietti per la partita, venduti ai botteghini dello stadio, saranno distribuiti al prezzo di 15 euro per la tribuna coperta e di 10 per quella scoperta.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Orfeo Antonello è il presidente del Giorgione e si appresta a fare gli onori di casa alla Biancoscudati Padova. «Mi auguro che l’incontro di domenica sia una festa di sport tra due tifoserie civili», il suo auspicio espresso ieri, mentre la società castellana è impegnatissima ad organizzare tutto nel migliore dei modi. «Dall’entusiasmo che si respira su entrambi i fronti, dovrebbe uscire una bella partita di calcio, per una giornata che rimarrà nella storia. Noi arriviamo da un buon periodo, siamo cresciuti parecchio, ma abbiamo ancora margini di crescita. La rosa è tutta a disposizione di mister Paganin (Gianmarco Vio è l’ex di turno, arrivando dalla Primavera del Padova, ndr) e i ragazzi stanno bene». Quanto all’esodo dei supporter padovani, i numeri parlano chiaro: «Parlando con gli organi competenti, è emerso che sono attesi più tifosi rispetto a quelli presenti alla prima trasferta di Montebelluna: potrebbero arrivarne 1.500. Aggiungendo i nostri, si potrebbe superare il totale di 2.000 su una capienza di 3.000 posti».
Ore 09.20 – (Gazzettino) L’Este per tornare in vetta alla classifica in attesa domani del risultato del Piacenza, l’Abano per il riscatto dopo la scoppola con l’Imolese. Anticipo di campionato da non perdere oggi alle 13 allo stadio delle Terme per il derby tra le due migliori padovane del girone D, sfida che sarà trasmessa in diretta da Raisport 1. L’Abano punta a scrollarsi di dosso un momento poco fortunato, non solo per lo stop in terra romagnola, ma anche sul piano degli infortuni con emergenza soprattutto nel pacchetto centrale della difesa per i forfait di Antonioli e Bilato, e con Zompa e Maniero in dubbio, senza dimenticare che davanti non ci sarà Barichello (oggi si laurea), mentre Da Ros e Franceschini non sono al meglio. Massimiliano De Mozzi è eloquente: «Sarebbe una partita bella e alla pari se l’Abano fosse al completo, il problema è che non lo siamo. Siamo in grande difficoltà, andremo comunque in campo in undici e mi inventerò qualcosa per fare una buona gara e dare il massimo. Dobbiamo affrontare questo derby con il massimo impegno cercando di restare il più concentrati possibile e provando a metterli in difficoltà. Per portare a casa un risultato positivo serve un’impresa». Un giocatore che toglierebbe all’Este? «Ce ne sarebbe più di uno, ma per loro in questo momento è decisivo Rondon che ha segnato sette gol ed è forte sulle palle inattive». De Mozzi e Zattarin si sentono spesso per scambiarsi informazioni sulle squadre. «C’è collaborazione e lo ringrazio: l’Este, infatti, affronta avversari che noi incontriamo dopo due settimane. Al di là di questo, è un allenatore che conosce benissimo la serie D ed è andato vicino a vincerla, ho grande stima nei suoi confronti. È una bravissima persona». Parole al miele che trovano conferma nelle dichiarazioni di Zattarin. «C’è un rapporto di stima reciproco, è un bravissimo allenatore. E insieme a una società seria hanno costruito un gruppo importante. Ho sempre detto che l’Abano sarebbe stata una sorpresa del campionato e lo sta dimostrando». Addentrandoci nella sfida aggiunge: «Loro hanno giocatori forti dalla trequarti in avanti, ci aspetta una gara difficile. Nelle ultime tre partite abbiamo preso sempre gol, mi raccomanderò di essere concentrati e attenti perché l’Abano è una squadra che crea molto». Cosa può fare la differenza? «La cura dei particolari e le palle inattive saranno importanti». Este al completo, a parte Bonazzoli. «Veniamo da una vittoria importante, pensiamo a dare il massimo e ad avere un grande atteggiamento. Il risultato è sempre una conseguenza di come interpreti la gara». Un giocatore che toglierebbe all’Abano? «Bortolotto, è fuori categoria».
Ore 09.10 – (Mattino di Padova) Una squadra è tornata in serie D dopo 30 anni grazie alla forza di un progetto lungimirante, con l’intenzione di restarci un bel po’. L’altra, invece, si gode la decima stagione consecutiva nella categoria, con un sogno velato e impronunciabile, la Lega Pro. Abano ed Este, 30 chilometri dalle Terme al Castello carrarese. Un derby sentito per la classifica, un chiodo fisso (e non potrebbe essere altrimenti) per un primato tutto particolare, quello di prima in Gallia, cioè di “regina” delle provinciali. Un derby sentito dagli uffici al campo, passando per le panchine. Una sfida nella sfida tra presidenti rivali, Rizzato e Lucchiari, tra allenatori new age, De Mozzi (43 anni) e Zattarin (40) e tra capitani, Antonioli e Lelj. Oggi, allo stadio delle Terme di Monteortone (si gioca alle 13, arbitro donna), si affronteranno Abano ed Este, le squadre padovane più in forma del girone D. Un evento che ha attirato l’attenzione della Rai, con diretta su Rai Sport 1 (canale 57 del digitale terrestre), il che potrebbe far desistere qualche spettatore, nonostante il pienone annunciato. Abano ed Este non s’incrociano (amichevoli estive a parte) dal 28 aprile 2002, quando i giallorossi, impegnati nel testa a testa con i “cugini” per il salto in Eccellenza, espugnarono Abano con uno spettacolare 3-2. Si ritroveranno dopo 12 anni, dunque, da protagoniste in quarta serie, anche se con una classifica piuttosto diversa. L’Este è secondo a 20 punti, ad una sola lunghezza dal Piacenza capolista, mentre l’Abano è staccato, a quota 14, ma pronto a spiccare il volo. Massimiliano De Mozzi, però, sarà costretto a rimescolare le carte a causa dei numerosi infortuni: «Tutti i miei difensori centrali hanno problemi fisici», spiega, «e potrei essere costretto a schierare un fuoriquota al centro della retroguardia. Non farò chissà quali stravolgimenti,spero solo di recuperare qualcuno in extremis. Faremo di necessità virtù, cercando di giocare la nostra partita». L’allenatore dell’Abano mette la compagine atestina tra le favorite per un posto in Lega Pro: «L’Este è una squadra fortissima, che vanta il miglior centrocampo del girone. Penso soprattutto a Lelj, Rubbo e Beghetto. Ma dovremo fare attenzione anche a Favaro, terzino che potrebbe giocare nei professionisti, e all’attacco, composto da Rondon e Coraini, che si muovono molto bene». All’undici di casa mancherà pure il bomber Fabio Barichello (ex Este), che proprio oggi, a Venezia, ritirerà il suo diploma di laurea all’Università Ca’ Foscari. L’emergenza neroverde, però, non ha fa abbassare la guardia a Gianluca Zattarin: «A noi manca Bonazzoli dall’inizio del campionato, quindi possiamo ritenerci altrettanto sfortunati», commenta laconico. «L’Abano ha giocatori di grande esperienza, e un attaccante come Bortolotto, che può fare la differenza in qualsiasi momento». Come va affrontato questo derby? «Con grande attenzione, soprattutto in fase difensiva. Prendiamo gol da tre partite e dobbiamo tornare ad essere solidi».
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Precisa l’ad biancoscudato: «Potremmo avere un beneficio economico da tutto questo e ci serviva il placet di Bitonci che si è dimostrato, ancora una volta, molto attento e sensibile alle esigenze della nostra società e della tifoseria». Durante l’incontro pare che le parti abbiano sfiorato anche l’argomento-futuro cioè gli eventuali nuovi assetti societari in caso di promozione in Lega Pro. Su questo, però, Bonetto taglia corto: «Non sono cose che competono al sindaco, non abbiamo parlato di ciò. Sono state discusse alcune iniziative relative allo stadio Euganeo e, con la collaborazione di tutti, potremmo riuscire a fare qualcosa di interessante». E Bonetto annuncia con la prudenza dimostrata finora: «Quando arriverà il mese di febbraio, ci incontreremo tutti assieme e metteremo a punto due diversi piani di battaglia. Il primo in caso di promozione e il secondo in caso, malaugurato, di mancata promozione. Ma, come si dice in questi casi, va tutto fatto un passo alla volta, senza affrettare inutilmente le cose. Registriamo questo importante passo in avanti e continuiamo a lavorare con fiducia come abbiamo sempre fatto finora».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Un incontro cordiale, dai toni collaborativi e con uno sguardo al futuro. Ieri, all’ora di pranzo, il sindaco Massimo Bitonci ha incontrato l’amministratore delegato dei Biancoscudati Padova Roberto Bonetto e il figlio Edoardo, attuale vicepresidente del club di viale Nereo Rocco. Diversi gli argomenti trattati, su tutti la questione-stadio e l’annuncio del primo cittadino nei giorni scorsi di voler costruire una curva in tubi innocenti all’«Euganeo» da avvicinare al campo di gioco in caso di promozione in Lega Pro. «Un incontro cordiale e proficuo – spiega Roberto Bonetto – abbiamo discusso di vari argomenti, del presente e del futuro. È tutto prematuro, ma fra gli argomenti trattati c’è stata la proposta dell’amministrazione comunale sulla curva da costruire all’Euganeo vicina al campo e la possibilità di sponsorizzare lo stadio da parte di un’azienda che poi gli darebbe il nome. Abbiamo due o tre nomi di aziende che sarebbero interessate, vorremmo fare come col Palasport San Lazzaro divenuto PalaFabris».
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (domenica 9 novembre, ore 14.30): ArziChiampo-Dro, Belluno-Clodiense, Fontanafredda-Sacilese, Giorgione-Padova, Mezzocorona-Legnago, Mori Santo Stefano-Kras Repen, Tamai-AltoVicentino, Triestina-Montebelluna, Union Pro-Union Ripa La Fenadora
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica: AltoVicentino e Padova 25, Belluno 20, Sacilese 18, Clodiense 16, Tamai 15, Fontanafredda, Montebelluna e Union Ripa La Fenadora 13, Union Pro 11, Giorgione 10, ArziChiampo 9, Kras Repen e Dro 7, Mori Santo Stefano e Triestina 3, Mezzocorona 0.
Ore 08.34 – Serie D girone C, i risultati della nona giornata: AltoVicentino-Mori Santo Stefano 4-1, Clodiense-Giorgione 1-0, Dro-Belluno 1-1, Kras Repen-Fontanafredda 1-4, Legnago-ArziChiampo 2-1 (giocata ieri), Montebelluna-Union Pro 2-0, Padova-Triestina 1-1, Sacilese-Mezzocorona 4-2, Union Ripa La Fenadora-Tamai 0-0
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Ore 08.30 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 7 novembre: allenamento mattutiono alla Guizza per i Biancoscudati, tutti a disposizione di mister Parlato