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Ore 21.30 – (Salernitana Calcio) L’U.S. Salernitana comunica di aver raggiunto l’accordo con il centrocampista classe ’86 Andrea Bovo assicurandosi le prestazioni del calciatore per l’attuale stagione sportiva. “Sono molto contento di tornare in granata, un’occasione molto importante per potermi rilanciare in una piazza straordinaria come Salerno. Ringrazio la Proprietà Lotito e Mezzaroma per avermi riportato alla Salernitana: arrivo con grande umiltà e tanta voglia di dare il mio contributo alla squadra, cercando di mettermi a disposizione per dare una mano ai compagni”. Queste le prime parole da calciatore della Salernitana di Andrea Bovo.
Ore 20.40 – (Corriere delle Alpi) Mese decisivo per dare una svolta al campionato. Per il Ripa Fenadora si apre un ciclo di tre partite fondamentale, le prime due in casa contro il Kras Repen e il Montebelluna prima della trasferta a Trieste. «È presto, ma il campionato comincia a prendere un’altra piega se riusciamo a fare un filotto di tre risultati utili consecutivi», afferma l’attaccante Gianmarco Brotto. «Con tre vittorie saliremmo a 14 punti, ma anche con due successi e un pareggio saremmo già a 12 con la prospettiva poi di giocare un’altra gara in casa. Sarebbe importante fare dei buoni risultati nel mese di ottobre così da far prendere alla stagione una piega diversa da quella che è stata l’anno scorso». Voltare pagina dopo la sconfitta. Così come è arrivata, così bisogna dimenticare la sconfitta di domenica. «Rimane l’amaro in bocca», commenta Brotto. «Anche se l’Altovicentino ha tenuto più il pallino del gioco rispetto a noi, prima del gol ho visto poco per una squadra che dovrebbe lottare per vincere il campionato con i giocatori che ha. E dall’altra parte ho visto una squadra, la nostra, che ha cercato di dare tutto, correndo, lottando e aiutandosi l’un l’altro. Il gol subito è arrivato da una circostanza di sfortuna, non è stata un’azione combinata o un gran tiro». Nessun dramma. «Non è una tragedia aver perso fuori casa a Valdagno», evidenzia la punta dell’Union. «Conquistare un punto poteva fare più morale, proseguendo la striscia di risultati positivi, ma come avevo già detto dopo la sconfitta di Chioggia, di sicuro non c’è da buttarsi giù e da calare l’entusiasmo. Sapevamo che la sconfitta poteva arrivare, brucia che sia venuta così, ma se ci gira un attimo meglio, facciamo un punto pesante fuori casa». Il Kras Repen nel mirino. «Pensiamo a far bene con l’obiettivo di portare a casa il massimo risultato». Gianmarco Brotto suona la carica: «Il Kras Repen sarà da affrontare con la stessa voglia di sacrificarsi e di aiutare i compagni, decisione e determinazione. Siamo ancora all’inizio del campionato, ci saranno ancora momenti di difficoltà e ci sarà tanto da dare durante la stagione».
Ore 20.10 – (Il Piccolo) Poker di addii in casa alabardata: è arrivata infatti già l’ora dei saluti per Guerain, Amadio, Fabbri e Giacani. Che ci fosse aria di qualche taglio, lo si percepiva già da qualche giorno, considerati anche gli arrivi di nuovi giocatori in prova. Ieri è arrivata l’ufficializzazione, anche se le modalità dei tagli sono diverse. Il caso più eclatante riguarda ovviamente l’olandese Robert Guerain, sul quale si puntava parecchio e che era da ormai quasi due mesi in attesa del transfer. Ieri il giocatore non ha preso parte ai due allenamenti e risulta ormai escluso dalla rosa della prima squadra per motivi disciplinari. Una vicenda dagli aspetti strani, considerato poi che l’olandese ha vissuto un’estate davvero particolare: era già qui in quel gruppetto spedito da Mehmeti che arrivò in prova a maggio, a fine campionato. Poi era partito col primo ritiro, quello targato Mbock con Luiso allenatore, quindi con tutto il caos che ne era seguito era tornato in patria. Una volta acquisita la Triestina, a metà agosto Pontrelli e il suo staff fecero di tutto per farlo tornare: Guerain alla fine accettò, ma per lui finora c’erano stati solamente allenamenti visto che il transfer non arrivava mai. Più lineare il taglio degli altri tre giocatori. In un comunicato la società alabardata ha infatti annunciato di aver risolto consensualmente i rapporti con i centrocampisti Amadio e Fabbri e con l’attaccante Giacani, specificando che rinuncia alle prestazioni sportive dei tre giocatori «nell’ottica di un rinforzamento complessivo della rosa della prima squadra e in previsione di imminenti integrazioni all’organico a disposizione di mister Lotti».
Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Mazzata pazzesca sul capo della Clodiense. Mister Andrea Pagan, espulso dal direttore di gara al 32’del primo tempo, ha visto quasi tutta la partita dalla tribuna. «Intanto ci tengo a sottolineare che non ho offeso l’arbitro ed anche l’allenatore del Tamai lo può testimoniare – si difende Pagan – Ho solo detto, istintivamente, che c’era stato un fallo su un mio giocatore, azione che è proseguita e loro hanno colpito il palo. Se non si può neanche parlare cosa stiamo a fare in panchina? Ma venendo alla partita devo dire che il risultato è bugiardo e troppo pesante. Avevamo giocato un bel primo tempo, segnando un bellissimo gol, tenuto il pallino del gioco e sfiorato il raddoppio. Il Tamai non era quasi stato mai pericoloso. Per come siamo scesi in campo nella ripresa ci sarebbe da prendere una bacchetta e bastonarli perché non si possono prendere due gol così nell’arco di tre minuti. Poi ci eravamo anche ripresi andando a sfiorare il pari. È stato molto bravo il portiere del Tamai a deviare quel tiro di Santi. L‘espulsione di Davide Berto poi ci ha condizionati. Ora non facciamo nessun dramma e dobbiamo capire il perché di queste pause e poca concentrazione. Non ci eravamo montati la testa prima con le tre vittorie ed ora non dobbiamo avvilirci per questa sconfitta seppur pesante. Tutti però devono capire che bisogna sempre giocare a mille, senza pause. Questo è un campionato difficile ed anche una squadra giovane deve capire».
Ore 19.20 – (La Nuova Venezia) In un colpo solo la Clodiense subisce il doppio dei gol che aveva preso finora, segno di una prestazione molle e poco convincente in tutti i reparti. Andrea Pagan, espulso per proteste nel primo tempo (è il secondo cartellino rosso stagionale), riesce comunque a vedere il bicchiere mezzo pieno. «Se andiamo ad analizzare la gara» dice il tecnico «la squadra ha fatto molto bene nel primo tempo, quando ha avuto il 70% del possesso palla, è passata in vantaggio ed ha sfiorato a più riprese il raddoppio. Siamo andati al riposo consapevoli di aver fatto una buona prima parte di gara. Poi in meno di due minuti ad inizio ripresa abbiamo preso due gol e questo non deve assolutamente capitare. Abbiamo provato a reagire e proprio nel nostro momento migliore siamo rimasti in dieci per l’espulsione di Davide Berto e nonostante tutto abbiamo rischiato di pareggiare lo stesso. Mi permetto di dire che il risultato è pesantissimo ma anche bugiardo. Per non parlare poi del rigore finale con il fallo commesso abbondantemente fuori area». Qualche problema Federico Furlan lo ha creato. «Dovevamo impedirgli di penetrare in area, però evidentemente qualcosa non ha funzionato. Ma ciò che non sopporto è il fatto che non si deve abbassare la tensione come successo oggi». Stefano De Agostini si gode il terzo successo fuori casa della sua squadra. «Vero, ma in casa abbiamo giocato con Belluno e Padova, squadre fuori dalla nostra portata. Il risultato è forse un po’ esagerato» dice il tecnico del Tamai, «ma credo meritato contro una Clodiense sbarazzina, che gioca bene, ma che oggi paga qualche peccato di gioventù».
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) La partita per Riccardo Meneghel è vinta dal Tamai, con una grande rimonta. La squadra di De Agostini cala il poker nel recupero vincolato al doloroso evento. La seconda vittoria in 5 giorni proietta le Furie nella parte alta della classifica. A 9 punti, come Sacilese e Montebelluna. Subito bene il Tamai e fin dalle prime avvisaglie si mette in mostra Federico Furlan. Nel momento buono dei rossi, la sorpresa è il gol della Clodiense. A Pellizzer riesce una serpentina con cui s’inserisce nella difesa. Il tiro verso il secondo palo viene deviato da Brustolon, che spiazza Peresson. Petris e compagni continuano a fare il loro gioco. Passata la mezzora, Bolzon colpisce un palo, dopo ripartenza e servizio di Pavan. La gara svolta in avvio di ripresa. Angolo di Petris, la difesa rinvia la sfera e ancora il capitano la rimette alta. Spizza di testa Federico Furlan, sul secondo palo Brustolon va in spaccata e pareggia. Il vantaggio ospite nasce da un recupero di Davide Furlan. Bolzon di petto gira a Federico Furlan, il cui diagonale supera il portiere di casa per la seconda volta in 2′. Espulso Berto Boscolo per fallo su Federico Furlan, Tamai non ne approfitta subito. Anzi, cala la tensione, concedendo un’occasione chioggiotta (33′) neutralizzata con bravura da Peresson su Mazzetto. Evitato il 2-2, Zambon inventa un colpo di punta e allunga il parziale. Rifinito nel recupero, quando Federico Furlan se ne va in contropiede e serve Zambon. L’attaccante viene steso da Carlucci. Dal dischetto “Fede” Furlan chiude la pratica con il bis personale.
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Si va contro Trinchieri, ma se volete potete già pensare al Padova. Il Belluno di Roberto Vecchiato sta marciando spedito verso la partita di domenica contro l’Arzignano dell’ex Martin Trinchieri, a cui – ad oggi – mancheranno solamente Julian Prünster e Andrea Radrezza. Intanto però qualcosa già si muove per il big match che tra dieci giorni metterà una contro l’altra le due regine del girone C: Biancoscudati Padova e Ital-Lenti Belluno. La società patavina ha reso noto infatti che i biglietti per gli ospiti, e dunque per i tifosi gialloblu, saranno in vendita dalle 15.30 di lunedì prossimo e fino alle 19 di sabato 18 in tutti i punti vendita del circuito TicketOne (per info www.ticketone.it). Il prezzo è di 10 euro (gratis per i ragazzi fino agli 11 anni) e allo stesso identico prezzo saranno acquistabili il giorno stesso della partita, all’Euganeo, dalle 14 alle 15.15. Il gruppo ultras inoltre sta organizzando una corriera per raggiungere Padova (info su www.ultrasbelluno.wordpress.com).
Ore 18.10 – (Corriere delle Alpi) Roberto Vecchiato studia l’Arzignanochiampo. Il tecnico del Belluno non ha perso tempo e domenica si è “goduto” la sua domenica libera in tribuna a Castelfranco, per osservare i prossimi avversari in campionato, impegnati sul campo difficile del Giorgione. Il Belluno dovrà vedersela contro la squadra vicentina, che in questo momento si trova a metà classifica, ma il match sarà sicuramente impegnativo. L’Arzignanochiampo è l’avversario più impegnativo che affrontate in queste prime sei partite? «Sicuramente sarà una partita tosta, ma guardando le vittorie raccolte fino ad ora, sono convinto che non sia stato facile neanche fare i tre punti con la Triestina e il Fontanafredda – spiega mister Vecchiato – in campionato non credo ci siano partite semplici, il Belluno però ha una rosa per raggiungere i play off e giocheremo per vincere. Conosco molti giocatori dell’Arzignanochiampo avendo giocato tanti anni nel Vicentino e hanno dieci “vecchi” molto esperti. Ho visto la partita che hanno giocato contro il Giorgione, ma è possibile che contro di noi cambino modulo e anche qualche ragazzo». Il Belluno rispetto alla scorsa stagione gioca un calcio migliore? «No, semplicemente giochiamo un calcio diverso. Aver cambiato modulo è un fattore che influisce sul modo di affrontare la partita. Nella scorsa stagione eravamo più veloci, mentre oggi abbiamo più qualità in campo e gestiamo in maniera diversa il possesso palla». Adesso chi gioca tra Mosca e Pellicanò? È possibile vedere Samba e Corbanese insieme? «Per i due terzini posso dire che il dubbio c’è e valuterò in settimana chi scenderà in campo. Bisogna ricordarsi che in campo devono sempre andare quattro giovani ma che se un giocatore finisce in panchina per una partita non vuol dire che quella dopo non possa giocare. Sceglierò in base al stato di forma dei ragazzi e all’avversario che avremo davanti. Per i due attaccanti ci sarà la possibilità di vederli insieme, ma per ora Samba non è ancora pronto per fare l’esterno e per adesso rimane un’arma in più a disposizione della squadra». E se a maggio siete ancora primi in classifica? «Se lo saremo allora andremo su – commenta sorridendo mister Vecchiato – ora c’è tanta euforia ed entusiasmo che fa sicuramente bene all’ambiente, ma in spogliatoio viviamo la situazione con molto equilibrio. Vogliamo cercare di fare le cose nel miglior modo possibile e bisogna tener conto che il calcio non è una scienza esatta e in campo ci sono anche gli avversari».
Ore 17.40 – Una battuta flash anche da Fabrizio De Poli: “Credo ci siano i crismi per ottenere uno sconto nelle giornate di squalifiche. Per noi Segato non ha compiuto atti violenti, quindi ricorreremo. Ferretti? Aspettiamo domani”.
Ore 17.20 – Queste le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione ed ai colleghi di “Mattino” e “Gazzettino” alla Guizza dall’amministratore delegato dei Biancoscudati Roberto Bonetto: “Faremo ricorso, abbiamo chiesto tramite l’avvocato Simone Perazzolo una copia del referto arbitrale anche se purtroppo non si può usare la prova televisiva. Lo faremo perché il ragazzo non ha assolutamente colpito l’avversario, dispiace che sia stato punito in maniera così pesante. Sarà dura ottenere uno sconto ma ci proviamo. Ovvio però è che dobbiamo essere più sereni e tranquilli in campo, non è che dobbiamo per forza vincerle tutte, possiamo anche pareggiare qualche volta…”.
Ore 17.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.50 – Qui Guizza: Tiboni regolarmente in campo nella ripresa.
Ore 16.30 – Qui Guizza: secondo tempo della partitella, cambiati interpreti e modulo.
Ore 16.10 – Qui Guizza: in corso il primo tempo della partitella, provati due diversi moduli.
Ore 15.50 – Qui Guizza: iniziata la partitella in famiglia.
Ore 15.30 – Qui Guizza: riscaldamento per Cunico e compagni, che disputeranno la consueta partitella in famiglia del giovedì con la Juniores.
Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo, colloquio con mister Parlato.
Ore 14.50 – Disponibile a questo link l’articolo con le info aggiornate per i tifosi sulla trasferta di Fontanafredda.
Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Marcolini, Mandelli, Carlini, Galuppini. E pure il segretario, Paladino. Il Real Vicenza che sabato affronterà il Lumezzane in trasferta è una colonia di ex. Marcolini al “Lume” ha chiuso la carriera di calciatore e nella passata stagione è stato allenatore. Mandelli, il vice di Marcolini, ha giocato due stagioni nelle file dei rossoblu in Prima divisione collezionando oltre trenta presenze. Prima, l´ex difensore aveva indossato le maglie del Chievo, per otto lunghe stagioni, Torino, Siena, Varese, Biellese, Monza. Carlini e Galuppini, arrivati in estate, hanno militato in tutto cinque anni nel club bresciano. Due il primo, con 45 presenze e un gol, tre il secondo, con 31 gettoni e 4 reti. Sebbene il campionato del Lumezzane non sia costellato di successi (solo uno contro il Pordenone alla prima giornata, 6 punti e quint´ultimo posto), è una gara da prendere con le pinze. «Ha pareggiato con l´Alessandria e con il Renate – ha commentato ieri Marcolini terminato l´allenamento – e posso assicurarvi che meritava di vincerle entrambe». Regna il buon umore a San Pio X dove si allenano i biancorossi. Il tecnico non perde occasione di tornare calciatore e disputare le partitelle con i suoi ragazzi. «Ma oggi ho sbagliato tanti di quei gol!» ha affermato. Riposo precauzionale per il regista Dalla Bona, per il dolore al fianco che l´ha costretto ad uscire contro il Venezia. Oggi tornerà regolarmente in gruppo. Il Lumezzane ha il secondo peggior attacco. Solo 4 le reti segnate fino a questo momento. «Speriamo che non si scatenino con noi – la speranza del grintoso difensore Carlini – sarà una partita difficile perché la squadra è tosta e si difende bene. Benedetti è uno dei giocatori più bravi che hanno».
Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Ad inizio campionato, pochi avrebbero pronosticato il Bassano Virtus in testa e il Novara a sette punti di distanza al momento dello scontro diretto. La sfida di sabato (ore 20.45) diventa così un crocevia per entrambe le formazioni: per il Soccer Team la vittoria in uno stadio prestigioso (dopo aver preso lo scalpo della Cremonese) come il Silvio Piola di Novara sarebbe la definitiva consacrazione, per gli azzurri di Toscano una sconfitta potrebbe portare ad un cambio sia nella panchina che di piani societari. Partita delicata dunque, come ci fa capire il portiere Gian Maria Rossi. «Siamo chiari, il Novara ha un organico per fare la Serie B – spiega il numero 1 giallorosso – con Pavia, Alessandria e Monza la più accreditata per vincere il campionato. Però il bello del calcio è questo, non conta il nome sulla maglietta o il talento, ma anche altro». Il Bassano è carico per questa sfida. «Noi pensiamo settimana dopo settimana, non guardiamo la classifica, quindi stiamo solo aspettando la gara di sabato: andiamo in uno stadio bellissimo, con una grande tifoseria, giocando la sera, sono match che tutti vogliono giocare». Bassano, si può ancora considerare una sorpresa del campionato dopo questo inizio? «A noi va benissimo che ci considerino una sorpresa – scherza il portierone – diciamo che i risultati sono dalla nostra parte e se parlano bene di noi, ben venga». Rossi ha un primato non simpaticissimo, in sette giornate ha già visto quattro avversari dal dischetto realizzargli un rigore. «Effettivamente non è normale, il prossimo cercherò di pararlo, dobbiamo essere meno ingenui e commettere meno errori in area, sicuramente è un aspetto da migliorare. Poi, se gli avversari segnano praticamente solo su rigore e noi vinciamo, meglio così».
Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) Bassano grandi numeri dà la polvere a chiunque. La Lega Pro, almeno fino a oggi è ai suoi piedi: nessuno nei tre gironi ha raccolto più punti del Bassano (16 contro i 15 di Benevento e Salernitana nel raggruppamento C e i 13 della Spal capolista del B), nessuno può sfoderare l´attacco boom dei giallorossi, il più prolifico dei 60 club che partecipano alla terza serie professionistica: 15 gol a referto in 7 gare, alla considerevole media di oltre due gol a partita. E avrebbero potuto essere almeno 4 di più se fossero stati segnati i due rigori concessi e se soprattutto fossero state concesse le due reti al fotofinish annullate a Maistrello contro Giana e Cremonese, che le immagini tv hanno poi dimostrato essere regolarissime. Quanto alla retroguardia, 8 gol al passivo non segnalano la difesa virtussina come tra quelle meno battute, tuttavia è doveroso annotare come la metà dei centri altrui (4 su 8) sia giunta dal dischetto e un altro gol (il primo a Cremona) fosse viziato da un pallone uscito dal campo e non ravvisato dall´assistente arbitrale. Come dire che Bassano non deve dire grazie a nessuno di questo primato se non a se stesso, visto che nel suo specialissimo conto attivo registra pure 6 tra pali e traverse nelle prime sette giornate e minimo tre clamorosi salvataggi sulla linea a portiere battuto, indice di una produzione offensiva di primissima fascia e incessante.
Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) L’emergenza chiama e Alberto Giuliatto ha tutte le intenzioni di rispondere presente. Con Ghosheh sicuro assente per Venezia-Monza di sabato al Penzo (ore 16), solo il 31enne trevigiano potrebbe coprire la corsia difensiva di sinistra senza costringere mister Dal Canto ad adattare un terzino destro (Panzeri o Sales) o un centrale (Marino). Il problema è che Giuliatto è ai box dal 31 agosto, dalla prima di campionato vinta 3-0 sul Renate ma per lui amara, per l’infortunio muscolare alla gamba destra che ne ha bloccato l’ascesa. «Ero in un buon momento, avevo fatto tutta la preparazione allenandomi e giocando senza alcun problema – ricorda l’ex Treviso e Lecce -, quel problema a fine primo tempo col Renate è stato una vera mazzata. Il recupero è stato un pò più lungo del previsto, adesso però ci siamo quasi». Un quasi che, in effetti, è destinato a ricevere una risposta definitiva solo in extremis. «Ho iniziato questa settimana lavorando ancora a parte, però sto facendo di tutto per centrare il mio obiettivo che è quello di rientrare in campo contro il Monza. C’è bisogno di me, la squadra è un pò in emergenza, purtroppo proprio alla vigilia di una gara molto importante».
Ore 12.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Nel Vicenza — che dopo sette partite ha realizzato solo 4 gol — a giudizio di molti un ruolo determinante per perforare le difese avversarie potrebbe averlo Davide Di Gennaro. Di mestiere non fa l’attaccante, ma ha dimostrato nei suoi trascorsi a Modena e a La Spezia di avere una certa dimestichezza con il gol. Per la verità, le stagioni in gialloblù e in Liguria, il centrocampista milanese le ha giocate nel ruolo di trequartista, mentre al Vicenza mister Lopez lo schiera «alla Pirlo», a costruire gioco davanti alla difesa. Un cambiamento di posizione in campo che è iniziato a Palermo quando Beppe Iachini lo impostò regista arretrato. «E’ così – conferma Di Gennaro – per la verità anche Ancelotti mi vedeva in quel ruolo ma solo l’anno scorso ho iniziato a giocare in quella posizione. ll ruolo mi piace, lo sento mio e qui a Vicenza ho l’opportunità di crescere dal punto di vista tattico perché giocare trenta metri più indietro è molto diverso». Sono in molti, anche a causa delle difficoltà realizzative del Vicenza, a volerlo rivedere vicino alle punte e quindi alla porta avversaria, situazione che Lopez non ha escluso di provare in futuro. «Il campionato di serie B è lungo e ci saranno senza dubbio dei momenti in cui si dovranno attuare delle soluzioni tattiche diverse – spiega Di Gennaro – sono a disposizione e gioco come e dove vuole il mister. Ritengo però sbagliato parlare di un singolo perché quello che conta è la squadra e devo sottolineare che, finora, il Vicenza ha dimostrato di avere grinta e carattere, elementi importanti per disputare un buon campionato di serie B». E Di Gennaro sottolinea volentieri la compattezza del gruppo biancorosso. «Da noi la cosa che più mi piace è che chi non gioca ha incitato dalla panchina i compagni sino alla fine, un segno chiaro della coesione. Una situazione importante che fa ben sperare per il prosieguo della stagione». Insomma, un Vicenza con una grande compattezza nonostante il gruppo si sia formato da poco con giocatori che, al loro arrivo a Vicenza, non erano a posto dal punto di vista fisico. «Per noi nuovi è stata una possibilità che non ci si aspettava, ma tutti quelli che sono venuti a Vicenza lo hanno fatto convinti di avere tutto per fare bene. Quanto alla condizione, allenandoci e giocando tutto andrà meglio, del resto è solo mettendo minuti sulle gambe che si riesce a raggiungere la miglior condizione».
Ore 12.30 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Il Vicenza ha una base solida. Dopo le prime sette giornate di campionato l’ossatura base è abbastanza consolidata, infortuni a parte. Dei 25 giocatori fin qui impiegati dall’allenatore Lopez, infatti, quattro sono scesi in campo in tutte le partite, tre hanno saltato una sola gara e altri due hanno totalizzato cinque presenze. I quattro inamovibili sono stati i difensori Camisa e Gentili e i centrocampisti Laverone e Cinelli, seguiti a ruota dal portiere Bremec (che ha scontato un turno di squalifica dopo l’espulsione subita con il Latina), il centrocampist Di Gennaro, assente solamente nel debutto a Trapani, quando non era stato ancora tesserato, e l’attaccante Cocco (impiegato solo nei minuti di recupero con il Bari). A quota cinque troviamo altri due innesti di settembre, il difensore Garcia Tena, utilizzato in pianta stabile dopo l’infortunio che ha messo fuori causa Brighenti ed El Hasni,, e l’attaccante Ragusa, goleador della squadra con tre reti realizzate nei primi due incontri in biancorosso. A completare l’undici titolare, ecco l’ex genoano Sampirisi, un destro adattato sulla fascia sinistra per sopperire all’assenza di D’Elia, ed il giovane centrocampista Sbrissa, tra i migliori nonostante i 18 anni appena compiuti. Una sola gara da titolare e tre spezzoni per Moretti, mentre Maritato, purtroppo, si rivedrà solo in primavera. Con tre presenze a testa ci sono Brighenti, Varela (inserito sempre nella ripresa), Sciacca e Spiridonovic. Con due i portiere Vigorito, i difensori El Hasni, Figliomeni e D’Elia, i centrocampisti Alhassan e Gerbaudo. Un solo breve spezzone per Urso, e Giacomelli, utilizzato finora per poco più di un’ora col Bari.
Ore 12.10 – (Giornale di Vicenza) Adesso si deve provare ad accelerare. Superato positivamente l´impatto con il campionato cadetto, il Vicenza si prepara ad affrontare la doppia sfida abruzzese (Lanciano in trasferta domenica alle 15, Pescara al Menti venerdì 17 alle 20,30) con l´obiettivo di aggiungere alla solidità difensiva anche i gol per puntare alla vittoria. Conforta comunque la crescita graduale della squadra biancorossa, confermata anche dai progressi dei singoli, come Antonio Cinelli, fin qui motorino davvero inesauribile nel centrocampo di Giovanni Lopez. Cinelli, il tecnico all´inizio della stagione aveva detto di attendersi molto da lei. Sta rispondendo sul campo? «Io ce la sto mettendo tutta, mi sembra anche con risultati apprezzabili. Certo si può sempre migliorare, però il fatto che tutta la squadra stia facendo bene mi aiuta molto, perché ogni compagno dà un contributo importante, remiamo compatti dalla stessa parte, e in campo questo si vede». Le si chiedeva di essere un trascinatore in Lega Pro, ma lo sta diventando anche in serie B. Se lo aspettava? «Questo per me è un campionato fondamentale. Tra l´altro sono in scadenza di contratto, quindi giustamente la società si aspetta che io dimostri sul campo che posso valere la riconferma: io stesso ho condiviso l´idea di mettermi in gioco, è uno stimolo in più. A quel punto la categoria conta relativamente: devo far vedere che sono maturato, che posso essere un giocatore utile per il Vicenza». Che cosa ha contribuito alla sua crescita? «La serie B dà inevitabilmente degli stimoli enormi, anche perché è arrivata quando nemmeno più ci speravamo, quindi ci siamo sentiti tutti in dovere di mettere subito ogni energia sul campo per non sprecare questa enorme opportunità a livello personale e di squadra. E poi la grande fiducia che dimostrano di avere in me l´allenatore e i compagni, il sostegno così appassionato e caloroso dei tifosi, sono tutti fattori che mi aiutano a dare il massimo. Spero di dare continuità a queste buone prestazioni, perché in passato ho avuto qualche passaggio a vuoto di troppo». E il Vicenza, come sta dopo queste prime sette partite? «Abbiamo trovato un´importante solidità ed è un´ottima base di partenza. Adesso però è il momento di provare a dare ancora qualcosa in più: dalla settimana scorsa ci possiamo allenare, possiamo lavorare di più sulla costruzione del gioco, quindi mi aspetto una squadra più efficace e continua nel creare occasioni da gol. E vedrete che quando Cocco arriverà al massimo della condizione si rivelerà un terminale offensivo importantissimo, così come ha già fatto capire di poter fare grandi cose Ragusa».
Ore 11.50 – (Mattino di Padova) A Varese si cambia. Claudio Foscarini pare deciso a mutare volto al suo Cittadella, soprattutto dal punto di vista tattico. Lunedì, all’Ossola, il Cittadella potrebbe abbandonare il modulo 4-4-2, proposto anche nella poco felice partita di sabato persa con il Lanciano, per passare al 4-3-1-2, che dà in questo momento maggiori garanzie ai granata. In un periodo difficile come quello attuale, segnato da tre ko consecutivi, il Citta sembra non poter permettersi di giocare di fatto con quattro attaccanti. Contro il Lanciano la squadra ha preso tre gol e, dopo sette giornate, la difesa granata ha nel complesso già incassato 12 reti. Serve quindi maggior copertura e allora ecco che uno tra Sgrigna, Minesso, Coralli e Gerardi potrebbe essere costretto a partire dalla panchina per lasciare lo spazio a un centrocampista di ruolo. In panca potrebbe finire Minesso. A centrocampo si andrebbe di conseguenza a formare il trio Benedetti-Rigoni-Busellato. In questo caso in attacco giocherebbero Sgrigna come trequartista, Gerardi e Coralli davanti. Un dubbio riguarda anche il reparto difensivo. Michele Pellizzer sconterà nel posticipo di Varese l’ultima giornata di squalifica e solo dal match di lunedì 20 contro la Virtus Entella tornerà a comporre la coppia centrale di difesa con Filippo Scaglia. Con l’ex Torino potrebbe allora essere confermato Alessandro De Leidi che, seppur con quale sbavatura, non ha fatto male contro il Lanciano. A contendergli una maglia da titolare sarà Andrea Signorini, che tornerà disponibile dopo la squalifica. Solo nelle ultime ore Foscarini scioglierà i suoi dubbi. È ancora una volta una settimana all’insegna dell’emergenza, visto che lunedì saranno appena 19 (compreso il baby della Primavera Ugo) i giocatori disponibili. Non recuperano infatti gli infortunati Schenetti (ieri si è unito per la prima volta al gruppo e quindi tornerà in campo con l’Entella), Donazzan e Paolucci. Martedì e ieri ha invece lavorato a parte Nicola Rigoni. Il centrocampista soffre di un’infiammazione al tendine d’Achille del piede sinistro, ma il medico sociale Ilario Candido rassicura. «Ci sono due giorni in più per recuperare visto che si gioca lunedì e quindi non ci saranno problemi». È assente in questi giorni Antonio Barreca. Il terzino sinistro sarà impegnato oggi, alle 18.30, con la Nazionale Under 20 in una gara del Torneo Quattro Nazioni in programma in Polonia. È intanto in corso la seconda fase della campagna abbonamenti, che si protrarrà fino al 20 ottobre. È possibile sottoscrivere la tessere nella sede sociale granata di via Ca’ dei Pase.
Ore 11.30 – (Gazzettino) Oltre alla trasferta di domenica a Fontanafredda e quella del 26 ottobre sul campo dell’Arzignano Chiampo, Segato sarà costretto a saltare la sfida al vertice con il Belluno, capolista a punteggio pieno insieme al Padova, in programma tra due domeniche all’Euganeo. «L’avversario non conta, bisogna pensare di gara in gara. Siamo all’inizio e il campionato è ancora lungo». Così sul prossimo impegno: «Si va in uno stadio bello, con le tribune attaccate al campo, speriamo sia una bella bolgia». Oltre a Segato mancherà per circa un mese pure Ferretti, vittima di una lesione muscolare tra il primo e il secondo grado. Domani o sabato verrà sottoposto a un’ulteriore risonanza per verificare meglio i tempi di recupero. Nella doppia seduta di ieri si è visto in campo Tiboni, suo possibile sostituto, che nel pomeriggio, dopo avere lavorato a parte, ha disputato con i compagni le partitelle finali su campo intero e ridotto.
Ore 11.20 – (Gazzettino) «Capisco l’arbitro che, nella velocità e concitazione del momento, può avere visto male. Siamo tutti uomini e ci si può sbagliare, ma la punizione è eccessiva. Questo è un episodio di gioco – aggiunge -avvenuto con il pallone vicino, e non c’è stato alcun cazzotto per cui faremo ricorso». Possibile una multa a Segato? «Prima vediamo l’esito del nostro appello». E il primo sorpreso per la decisione di ieri è proprio il protagonista diretto dell’episodio. «Di solito per l’espulsione diretta – esordisce – vengono date due giornate e a quelle pensavo, ma tutto dipende da quello che è stato scritto nel referto. Io so solo di non avere dato né manate né pugni, non l’ho mai fatto in vita mia e non so nemmeno come si fa. Ho semplicemente allargato le braccia e secondo me non c’era nemmeno il rosso, tanto che al fischio dell’arbitro pensavo arrivasse l’ammonizione per simulazione al giocatore del Mezzocorona». E invece: «Evidentemente il direttore di gara è stato ingannato dal fatto che l’avversario ha messo le proprie mani sul viso. Speriamo in una riduzione della squalifica perché stiamo parlando di un normalissimo fallo di gioco, non con palla lontana o di reazione. Pur sicuro di questo, ho anche voluto riguardare le immagini televisive, nel dubbio che nell’immediatezza avessi interpretato male i fatti, ma anche il video ha confermato la mia ricostruzione».
Ore 11.10 – (Gazzettino) Mano pesante del giudice sportivo nei confronti di Nicola Segato, espulso domenica nel finale del primo tempo della partita vinta all’Euganeo con il Mezzocorona. Tre le giornate di squalifica inflitte al centrocampista biancoscudato “per aver colpito con un pugno un calciatore avversario”, come riportato sul comunicato della Lega. “La sanzione è stata determinata così determinata – si legge ancora – ai sensi dell’articolo 19 comma 4 lettera b del codice di giustizia sportiva” che prevede la sanzione minima di tre giornate per gli episodi di condotta violenta nei confronti di calciatori, salva l’applicazione di circostanze attenuanti o aggravanti. Il Padova farà ricorso non ritenendo il comportamento di Segato rientrare in questa fattispecie. «Ho guardato le immagini televisive, dato che domenica non ero a Padova – commenta il direttore sportivo Fabrizio De Poli – e personalmente questo pugno sul volto del giocatore avversario non l’ho proprio visto. Il nostro ragazzo ha allungato la mano per tenere lontano l’uomo, appoggiandola al torace».
Ore 11.00 – (Gazzettino) Ultimissimi posti disponibili sul pullman dell’Aicb per Fontanafreddda. Il costo del viaggio è di 10 euro, partenza dal capolinea del tram alla Guizza alle 10.45, con tappa alle 11 all’Euganeo (per informazioni e prenotazioni telefonare ai numeri, 338-457.86.66 e 329-424.64.40). E anche dalla Tribuna Fattori arriva l’invito a una partecipazione in massa alla trasferta. «Domenica scorsa – scrivono gli ultras – abbiamo dimostrato la nostra fondamentale importanza per vincere le partite, ora tutti in trasferta per trascinare il nostro Padova alla vittoria». Ritrovo alle 13 al parcheggio dello stadio di Fontanafredda, località che dista da Padova un centinaio di chilometro ed è raggiungibile percorrendo l’autostrada A27 fino a Conegliano, per poi deviare sull’A28, in direzione Pordenone, con uscita a Sacile Est. A disposizione dei tifosi del Padova la gradinata scoperta sud, con capienza di 1.500 posti. Il costo del biglietto per tutti settori è di 10 euro. Botteghini aperti dalle 13, cancelli dalle 13.15, ma sin dalle 11 sarà operativo il chiosco del tifoso dove sarà possibile rifocillarsi, in assenza di bar o ristoranti nelle vicinanze.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Le chiavi ritornano in mano al sindaco. Ma gli impianti sono talmente mal ridotti da non essere più utilizzabili, in condizioni di sicurezza, da nuovi gestori. Cala dunque, nel modo più malinconico, il sipario sulla convenzione che ha legato per anni il vecchio Calcio Padova al centro sportivo di Bresseo. Ieri mattina, infatti, dopo un accurato sopralluogo fra un delegato dell’ex patron Diego Penocchio e il sindaco di Teolo, Moreno Valdisolo, gli impianti sono stati riconsegnati al comune collinare. In uno stato di notevole approssimazione. «La società – ha lamentato infatti il primo cittadino – non ci ha reso i documenti di agibilità delle strutture e di conformità degli impianti elettrici e termini, sicuramente compromessi da anni di utilizzo senza manutenzione. Significa che prima di riconsegnare a nuovi concessionari la struttura il Comune dovrà spendere cifre non trascurabili. Prolungando la sosta forzata della struttura». Il Comune ha ricevuto in comodato gratuito, al momento della restituzione, del materiale sportivo lasciato a Bresseo. Ma non gli attrezzi della palestra, che il vecchio Calcio Padova tenterà di vendere. «A meno che – ha puntualizzato Valdisolo – non servano ad ammorbidire il conto dei danni lasciato al Comune di Teolo. Mettendo fine ad una vicenda che potrebbe ora riservare possibili contenziosi».
Ore 10.30 – (Mattino di Padova) Alcune società, prima fra tutte la Thermal, si erano fatte avanti per avere la gestione del centro sportivo, ma senza le dovute garanzie tecniche il sindaco non può concedere alcun uso degli spogliatoi. «Senza l’idoneità, Bresseo non è utilizzabile», spiega Valdisolo, «Per rimettere tutto a norma servono non poche migliaia di euro. O troviamo il modo di far saltar fuori soldi che il Comune non ha a bilancio, oppure studiamo un bando di assegnazione che preveda la concessione a chi si accollerà le spese di messa a norma». Un’eventualità tutta da valutare, visto che le sole utenze costano circa 100 mila euro all’anno. Senza una soluzione, altrimenti, 50 mila metri quadri di area sportiva rischiano di rimanere fermi. »Il deperimento dei campi e delle strutture, se non curati, sarebbe velocissimo», conclude Valdisolo, «In ogni caso il Comune si riserva qualsiasi azione legale contro il Calcio Padova, visto il mancato rispetto della convenzione. Ma se continueranno a chiedermi di riservare la palestra per la custodia delle loro costose attrezzature, a quel punto metterò sul piatto anche le mie richieste».
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) «In primo luogo ci sono inadempienze evidenti, legate alla totale incuria derivata dai mesi di abbandono cui il Centro Sportivo Euganeo è stato lasciato dalla fine della scorsa stagione a oggi. L’altro aspetto, ben più importante, riguarda però la costruzione che ospita gli spogliatoi: il Calcio Padova non ci ha consegnato, insieme alle chiavi, i certificati di agibilità e di conformità degli impianti elettrici e termoidraulici. Dicono di non averli trovati, il problema è che qui a latitare sono le persone, da Penocchio a Valentini, prima ancora dei documenti. Ciò che significa che finchè non salteranno fuori, la struttura rimarrà in stand by». All’ufficio tecnico comunale i certificati di agibilità sono conservati sin dalla costruzione della struttura, ma a seguito di alcune modifiche apportate agli impianti negli anni di usufrutto, il Padova non ha fatto pervenire la nuova copia della documentazione. E alla vigilia di una richiesta (forse già oggi) di accesso al concordato preventivo per evitare il fallimento, ha ben altro a cui pensare.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Il Calcio Padova ha riconsegnato al Comune di Teolo il centro sportivo Euganeo di Bresseo. Con nove mesi di anticipo rispetto alla convenzione stipulata due decenni fa, tuttavia senza le garanzie di agibilità che permetterebbero al sindaco Moreno Valdisolo di consegnarlo alla Thermal. Le firme che sanciscono la restituzione degli impianti sono arrivate ieri mattina: Diego Penocchio ha delegato Benedetto Facchinato, già nell’area amministrativa del Calcio Padova, di mettere nero su bianco la restituzione dell’area, che servirà anche per l’imminente Fiera di Bresseo in programma da sabato prossimo. La brutta sorpresa, però, è arrivata lo stesso. La clausola. Secondo la convenzione stipulata un ventennio fa con il Comune, infatti, il Calcio Padova avrebbe dovuto restituirlo alla collettività in condizioni accettabili, in modo che fosse pronto e utilizzabile da chiunque ne avesse bisogno. «Le buone condizioni non ci sono e nel verbale di riconsegna delle chiavi questo è stato evidenziato», taglia corto il primo cittadino di Teolo.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Ha organizzato qualche party speciale? «No, cena con i miei e i parenti nella nostra casa nel quartiere di via Sorio. Poi farò un piccolo brindisi con gli amici più stretti, ma niente bagordi. Voglio farmi trovare pronto domenica in campo». Come cambia il Padova senza Ferretti? «È un giocatore fondamentale per la nostra squadra». E mister Parlato cosa ti chiede? »Di essere più scaltro». Tanti tifosi dicono che se fosse caduto, invece di calciare in area, contro il Mezzocorona, l’arbitro avrebbe dato il rigore e magari si sarebbe sofferto di meno. «Vero, ma non mi viene naturale imbrogliare». E i compagni che le dicono? «C’è un bel clima. Tra i vecchietti del gruppo ho legato soprattutto con Nichele». Da grande, Filippo Pittarello, cosa vuole fare? «Intanto sono contento di come è iniziata la stagione per me e per la squadra. Il prossimo obiettivo è lavorare sodo per conquistarmi una maglia da titolare».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «D’ora in poi nella mia vita cambieranno tante cose, so che mi si apriranno molte possibilità ma allo stesso tempo sono pronto a prendermi le mie responsabilità». Anche sul campo da gioco? Con il ko di Ferretti potrebbe toccare a lei sostenere l’attacco contro il Fontanafredda? «Sono prontissimo. Non mi aspetto una maglia da titolare ma lo spero. Da qui a domenica farò di tutto per conquistarmi il posto». Qual è la prima cosa che hai sempre sognato di fare, una volta arrivata la maggiore età? «Prendere la patente è sempre stato il mio primo obiettivo. E ora voglio realizzarlo». Che regalo hai chiesto a mamma e papà? «Nulla di particolare. L’importante è essere con la mia famiglia e star bene in questo giorno. Oltre a papà Luca e mamma Giuliana, ci saranno anche mia sorella Anna di 20 anni e il mio fratellino Giovanni di 10, che gioca nei pulcini del Padova. Il regalo più grande, poi, vorrei farmelo da solo». E quale sarebbe? «Segnare domenica contro il Fontanafredda sarebbe un regalone. Ci spero tanto, così poi dovrò offrire le pastine all’allenamento, come fatto dopo il gol contro il San Paolo».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) C’è una data cerchiata in rosso nella vita di tutti gli adolescenti. Un giorno che tanti programmano da mesi, per far festa, gioire, sfogarsi. Per Filippo Pittarello questo giorno è oggi. Il centravanti biancoscudato compie 18 anni e sa già da mesi che brinderà con famiglia, amici e parenti. Quello che non avrebbe mai immaginato, non più tardi della scorsa primavera, è che l’avrebbe fatto da giocatore della prima squadra del Padova. Proprio lui, scartato dal vivaio biancoscudato quando era a un passo dalla Primavera, costretto a ripartire dal San Paolo e in grado di riprendersi quanto perso in poco più di una stagione. E di motivi per festeggiare ne ha Pittarello, dal gol dell’ex all’esordio in coppa con i Biancoscudati, agli ultimi due spezzoni di gara convincenti giocati contro Tamai e Mezzocorona che potrebbero anche schiudergli le porte della maglia da titolare domenica prossima. «Festeggiare questo giorno importantissimo da giocatore biancoscudato è una cosa fantastica», sorride Pittarello.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Tre giornate di stop, il che significa che non giocherà né a Fontanafredda, né nel big-match dell’Euganeo contro il Belluno, e nemmeno nella successiva trasferta ad Arzignano. Il Giudice Sportivo ci è andato giù pesante con Nicola Segato: il centrocampista biancoscudato, espulso al 46’ del primo tempo della sfida col Mezzocorona, è stato squalificato per tre turni «per avere colpito con un pugno un calciatore avversario». La sanzione è stata decisa sulla base della «condotta violenta nei confronti di calciatori», che l’arbitro Parrella di Battipaglia deve quindi aver riportato nel suo referto. «Non mi aspettavo una simile punizione», commenta Segato, «Primo perché non era un fallo di reazione, e secondo, soprattutto, perché io un pugno non l’ho mai dato in vita mia. È stato l’ avversario (Alouani) a buttarsi a terra con le mani sul viso, ingannando l’arbitro». Versione confermata anche dalle immagini televisive. Per questo motivo la società farà ricorso: «Riteniamo sia una punizione eccessiva», spiega il diesse De Poli, «Siamo convinti nella buona fede dell’arbitro, sul momento può aver fatto una valutazione errata, ma le immagini parlano chiaro e non possiamo passare oltre senza dire la nostra». In appello Segato potrebbe ottenere al massimo una riduzione della squalifica, e per questo domenica prossima Parlato dovrà comunque variare la formazione tipo. Se in mediana si vedrà quasi certamente Nichele dal primo minuto, in avanti, senza Ferretti, dovrebbero essere schierati Cunico, da trequartista, e Ilari, al fianco di uno tra Pittarello e Tiboni. Con il secondo favorito. Recupero. Ieri pomeriggio il Tamai ha battuto a Chioggia la Clodiense per 4-1, raggiungendola a quota 9 in classifica.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) «Il Belluno? Non sorprende più di tanto, l’allenatore era il mio capitano ai tempi della Sacilese e si è portato dietro tre giocatori importanti con cui giocavamo insieme all’epoca. Vediamo chi arriverà fino in fondo». Ieri, intanto, durante la partitella, Christian Tiboni ha mostrato progressi confortanti segnando anche un bel gol in diagonale e candidandosi a una maglia da titolare in vista di domenica. Un’occasione davvero importante per l’attaccante di Desenzano sul Garda, complice proprio l’infortunio capitato a Ferretti. «Tiboni sta migliorando di giorno in giorno — sorride Segato — e si è inserito perfettamente nel gruppo come peraltro tutti i giocatori arrivati a stagione in corso. Ci potrà dare una bella mano». Fontanafredda, Belluno, Arzignano: un trittico niente male per il Padova e una serie di esami da superare di slancio. La forza di un gruppo si misura anche così.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Non ho mai tirato un pugno in vita mia, non so neanche come si faccia… Ho rivisto le immagini e sono sempre più convinto di non aver fatto nulla. Quando ho sentito il fischio pensavo che l’arbitro ammonisse il loro numero 11 e invece ha estratto il rosso perché, mettendosi le mani sul volto, l’avversario ha ingannato il direttore di gara». L’assenza di Segato sarà molto pesante per gli assetti del Padova di Carmine Parlato, anche se Matteo Nichele avrà finalmente l’occasione di mettersi in mostra. «Dispiace sempre saltare una partita e in questo caso il big-match con il Belluno, ma dispiace indipendentemente da chi sia l’avversario. Ferretti è il nostro bomber, e abbiamo preparato le partite in base ai suoi movimenti ed alla sua fisicità, ora il mister sta preparando quella di Fontanafredda con altri uomini. In quello stadio non ci ho mai giocato, sembra molto bello e le tribune sono attaccate al campo quindi sarà una bella bolgia».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) La stangata è arrivata, così come si temeva del resto, il ricorso pure: «Sicuramente faremo qualcosa, adesso vedremo cosa». Il Padova mastica amaro per lo stop di tre turni a Nicola Segato ma cercherà, per quanto possibile, di abbreviare la lontananza dai terreni di gioco del centrocampista. Il ds Fabrizio De Poli concede un solo flash in merito alla decisione del giorno, ossia la squalifica inflitta dal giudice sportivo della Lega nazionale dilettanti a Segato. Colpevole secondo il giudice Francesco Riccio, che si è basato sul referto arbitrale consegnatogli, di «aver colpito con un pugno un calciatore avversario». Sanzione in qualche modo attesa, vista l’aria che tirava e l’arbitraggio domenicale tutt’altro che accomodante, anche se sia la dirigenza biancoscudata che il diretto interessato speravano di incappare in uno stop di due giornate. Segato salterà, dunque, non solo le gare con Fontanafredda e Belluno ma anche la sfida del 26 ottobre con l’ArzignanoChiampo. Una mazzata che si aggiunge all’infortunio muscolare che terrà lontano dai campi da gioco Gustavo Ferretti per circa un mese: «Non mi aspettavo una squalifica così dura — sospira Segato dopo l’allenamento del pomeriggio alla Guizza — perché non è stato né un pugno né una manata, ho solo allargato il braccio verso il petto del mio avversario».
Ore 08.38 – Serie D girone C, il prossimo turno (12 ottobre, ore 15.00): ArzignanoChiampo-Belluno, Fontanafredda-Padova, Mezzocorona-Giorgione, Montebelluna-Sacilese, Mori Santo Stefano-Clodiense, Tamai-Dro, Triestina-Alto Vicentino, Union Pro-Legnago, Union Ripa La Fenadora-Kras Repen
Ore 08.36 – Serie D girone C, la classifica aggiornata dopo il recupero: Belluno e Padova 15, AltoVicentino 13, Sacilese, Clodiense, Tamai e Montebelluna 9, Fontanafredda e Union Pro 7, ArziChiampo 6, Union La Fenadora e Giorgione 5, Dro 4, Kras Repen 3, Triestina e Mori Santo Stefano 2, Legnago 1, Mezzocorona -2.
Ore 08.34- Nella giornata di ieri si è disputato il recupero della terza giornata di campionato tra Clodiense e Tamai. Vittoria esterna per 4-1 dei friulani dopo che i padroni di casa avevano chiuso il primo tempo in vantaggio per 1-0.
Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati della quinta giornata: Belluno-Triestina 2-1 (giocata sabato), Dro-Mori Santo Stefano 2-1 (giocata sabato), Legnago-Tamai 0-2 (giocata sabato), Alto Vicentino-Ripa La Fenadora 1-0, Clodiense-Fontanafredda 2-0, Giorgione-Union ArzignanoChiampo 1-0, Kras Repen-Montebelluna 1-2, Padova-Mezzocorona 1-0, Sacilese-Union Pro 5-0.
Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 8 ottobre: doppia seduta alla Guizza, testati varie soluzioni per sopperire alle assenze di Ferretti e Segato.