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Ore 22.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Grazie Friuli per aver ospitato la Nazionale under 16. Grazie Sacile e Sacilese per aver messo a disposizione il XXV Aprile e tutta l’organizzazione per accogliere gli azzurrini e i pari quota della Norvegia. Il premio per tanta disponibilità? Partita persa (0-3) e un punto di penalizzazione alle formazioni juniores della Sacilese e del Fontanafredda e mille euro di multa ciascuna alle due società. La ragione del provvedimento? Un’altra perla del palazzo del nostro calcio. I FATTI – Il derby fra gli juniores nazionali delle due società avrebbe dovuto essere disputato mercoledì 5 novembre. Vista l’emergenza pioggia e le previsioni meteorologiche (campionati giovanili regionali sospesi) i dirigenti responsabili delle due società comunicavano all’arbitro designato, Michele Donadelli di Tolmezzo, di essere disposte a rinviare di comune accordo la sfida per preservare il rettangolo del XXV Aprile per la successiva gara della Nazionale under 16, organizzata dalla Eventi di Sandro Sandrin. Se il derby juniores biancorossonero si fosse disputato, gli azzurrini e gli under 16 di Norvegia avrebbero probabilmente giocato nel fango con ovvie conseguenze per lo spettacolo e, ciò che più conta, per la loro incolumità. A detta dei dirigenti il direttore di gara, dopo aver consultato via cellulare il “palazzo” (non si sa bene chi), si sarebbe dimostrato accondiscendente. Non c’è stato alcun sopralluogo però per constatare in presenza dei capitani delle due squadre se il pallone rimbalzasse o meno. Fatto l’appello, tutti a casa. Poi la doccia (quella sì fredda, altro che la pioggia!) della disciplinare con relative sanzioni perché, pare, l’arbitro sul suo referto avrebbe scritto che le condizioni del campo erano tali da consentire la disputa del derby juniores. SOLE E CUORE – «Felici di essere in Friuli – aveva detto il segretario della nazionale under 16 Alessandro Lulli, ospite insieme al tecnico Daniele Zoratto, domenica sera a Roxy Bar Sport Nordest di Tpn – perché il calore che non ci dà il sole ce lo date voi con il vostro cuore». Friuli, gente buona, anzi, tre volte buona con quel che segue nel popolare proverbio.
Ore 21.50 – (Il Piccolo) Penultimo allenamento della settimana ieri per gli alabardati, che stanno ultimando la preparazione in vista della trasferta di domani a Chioggia contro la Clodiense (inizio ore 14.30, dirigerà Di Cairano, arbitro di Ariano Irpino). La principale novità da segnalare è il recupero di Proia e Kabangu, che ieri pomeriggio hanno lavorato regolarmente con il gruppo e pertanto dovrebbero essere disponibili per la partita di domani. Se per il centrocampista un posto nell’undici iniziale è pressoché sicuro, l’attaccante congolese dovrà invece vincere la concorrenza del rientrante Bez, di Aquilani e di Lionetti, il cui poker di reti in settimana contro la rappresentativa juniores regionale potrebbe essere un importante segnale di crescita. E chissà che non venga concessa una chance proprio alla punta triestina. Nulla da fare ovviamente per Fiore, ma anche Arvia e Pontrelli rimarranno ai box per problemi muscolari. Sul fronte under la Triestina dovrà fare a meno di Loperfido, squalificato, e al momento quello che sembra sicuro di giocare è Crosato. Per il resto Ferazzoli avrà a disposizione Giordano, Pennicchi e Muccio Crasso, anche se questi ultimi due sono convocati anche per l’impegno odierno della squadra Juniores, che affronterà i pari età della Sacilese alle 14.30 a Prosecco. La sensazione, nonostante gli esperimenti di 4-3-3 visti nell’amichevole infrasettimanale contro la rappresentativa juniores regionale, è che il tecnico alabardato insista ancora sul 3-5-2, anche se per quanto riguarda i nomi tutto è ancora da decidere. Considerato come la Triestina è riuscita a strappare un pareggio a Padova sul campo della capolista (l’Unione resta l’unica squadra ad aver preso punti contro la corazzata di Parlato), gli alabardati sperano di giocarsela e fare punti anche contro la Clodiense, anche se classifica alla mano l’impegno sarà molto difficile. Il pareggio di quest’estate in Coppa Italia fa ben sperare, ma è evidente che il divario attuale tra le due compagini è notevole.
Ore 21.30 – (Il Piccolo) Quest’ultimo importo, secondo quanto hanno riferito Puglia e Cergol (mai smentiti), era così strutturato: 150 mila euro per pagare i tesserati, 50 mila euro per l’utilizzo dello stadio e dei campi di allenamento e 100 mila euro di arretrati (affitti, trasferte e altri servizi logistici). In entrata c’erano delle fatture da emettere per le sponsorizzazioni e comunque se le uscite complessive avessero superato i 465 mila euro per l’eccedente se ne sarebbe fatto carico lo stesso Cergol. LA QUERELLE Secondo il legale di Cergol i 390 mila euro sono stati certificati da due bonifici mai arrivati nella banca della Triestina. La bizzarria è che, non essendo più il proprietario, Cergol non poteva più controllare quel conto. Sarebbe stato poi più opportuno sollevare la questione in primavera. Ma cosa succede da marzo in poi? I nuovi proprietari pagano due mensilità e mezzo ai giocatori (più qualche transazione a chi ci sta) e non agli staff tecnici. Diciamo all’incirca 100 mila euro ai quali si aggiunge una cifra di qualche decina di migliaia di euro per campi e logistica varia. IL BUCO Nel frattempo arrivano delle parcelle di professionisti (ad esempio quella dell’ex dg Vidal) e il Comune rivendica 76 mila euro e rotti di arretrati per l’utilizzo dello stadio (per la mancata firma della convenzione ora sottoscritta da Pontrelli). Insomma, fatti due conti a spanne, il “buco” nei conti della Triestina ereditata da Pontrelli e soci dovrebbe assestarsi attorno ai 400-450 mila euro (dei quali almeno 250-300 mila dovevano essere coperti da Mehmeti). Gli altri 250 mila euro di ammanco per logica dovrebbero essere maturati nel corso dei cinque mesi della penultima gestione o negli ultimi due dell’attuale gestione (ma è meno probabile). LE PROSPETTIVE È un tourbillon di cifre ricostruite in base a diverse testimonianze. I dati contabili si potranno analizzare solo sul prossimo bilancio (quando verrà redatto e poi reso pubblico). La certezza è che nè Cergol, nè Mobck, nè Pontrelli hanno trovato denari nella cassa della Triestina. E al di là dei rimpalli tra i protagonisti (con i conseguenti strascichi giudiziari) il presente e il futuro dell’Unione dipendono da una costante iniezione di liquidità. La partita dunque non si gioca solo sul campo. C’è un banco da gestire con grande maestria. Perché potrebbe saltare.
Ore 21.20 – (Il Piccolo) Mehmeti sostiene di essere adempiente rispetto al rogito siglato l’8 marzo scorso e poi di avere trovato più debiti di quanto dichiarato da Cergol. Cergol risponde (attraverso una lettera dell’avvocato Urso che pubblichiamo integralmente a parte) che «mai sono arrivati i 390 mila euro pattuiti per il passaggio della Triestina nella mani di Mbock» (gli unici denari sarebbero i 12.500 euro del valore nominale delle quote). Tra i due litiganti il terzo (Pontrelli e Di Piero) non gode e non solo per la situazione di classifica e per l’atmosfera nella quale si svolge l’attività agonistica dell’Unione. IL BILANCIO L’unico punto di partenza accertato è che il bilancio dell’Unione al 31 dicembre 2013 (elaborato con la consulenza del commercialista Montesano) evidenzia una perdita di 100 mila euro. Il presidente Pontrelli, che ha preso in mano la Triestina il 30 settembre, dichiara pubblicamente di avere come obiettivo quello di ripianare gradualmente i 700-800 mila euro che mancano all’appello. Stando alle dichiarazioni delle varie parti in causa, in dieci mesi nella gestione dell’Unione si sarebbe aperta una voragine di oltre 600 mila euro. Lasciando in pace Pontrelli che ha già molte gatte da pelare, la querelle tra Mehmeti (rappresentato dall’avvocato Lunder che è anche il legale dell’attuale proprietà) e Cergol, suggerisce un’analisi a ritroso. IL BUDGET Il budget per la stagione 2013-2014 era di circa 950 mila euro. Cergol ha ripianato due mesi di stipendio dei giocatori relativi alla stagione precedente e poi sono venuti a mancare ricavi per almeno 400 mila euro (300 mila di sponsor e 120 mila euro dal contratto di collaborazione rescisso con Zamparini). La gestione del presidente Andrea Puglia (con Cergol proprietario) ha consegnato la Triestina a Mbock con l’impegno di un versamento di 390 mila euro: 90 mila euro come manleva degli amministratori uscenti (50 mila euro di debito verso l’erario, 20 mila verso il fornitore di materiale tecnico, 20 mila euro di un prestito erogato da Cergol) e 300 mila euro a copertura del debito pregresso e dei costi di esercizio fino al 31 maggio.
Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) L’Union Ripa La Fenadora ridisegna la coppia difensiva. Alberto De March non sarà della partita con il Fontanafredda (13 punti e nona posizione) a causa della squalifica derivante dalla quarta ammonizione rimediata domenica scorsa nella gara con l’Union Pro. I neroverdi (quinti a quota 16) punteranno sulla polivalenza di Enrico Antoniol, che affiancherà De Checchi, come già accaduto in altre occasioni per scelte tattiche. Sul fronte delle assenze in vista della sfida interna di domani si conta ancora Alberto Tibolla, che ha ripreso gli allenamenti in settimana, ma che risente ancora di qualche guaio fisico. In forse anche Giorgio Sommavilla il quale ha dato segni di notevole miglioramento relativamente al problema al ginocchio garantendosi così quantomeno la disponibilità. Dirigeranno la gara Giorgio Sangregorio di L’Aquila, assistito da Luca Vettorello di Chioggia e Matteo Campagnolo di Castelfranco Veneto: appuntamento alle 14.30 di domani al Boscherai di Pedavena.
Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) Ci vuole un’altra vittoria. Il Ripa Fenadora mette nel mirino il Fontanafredda con l’obiettivo di centrare il secondo successo consecutivo, missione ancora non riuscita finora ad Andreolla e compagni. Nessuna ansia da prestazione, però, visto che la squadra sta andando in linea con gli obiettivi stagionali: le quattro vittorie, gli altrettanti pareggi e le due sconfitte valgono la quinta posizione con un ritardo di cinque lunghezze sulla Sacilese. «Questo è l’obiettivo a breve termine che ci siamo posti nelle ultime settimane», spiega il vice di Parteli, Mauro Fin, «veniamo da una lunga serie di risultati positivi, ma le due vittorie ancora ci mancano e stiamo lavorando duramente per questo. Il Fontanafredda si presenterà al Boscherai cercando di chiudersi il più possibile e noi dovremo essere bravi a sfruttare le occasioni che riusciremo a creare. Differentemente dall’anno scorso le squadre che arrivano sul nostro campo non cercano di fare la partita, ma al contrario si difendono per ripartire. Il Ripa Fenadora ha dimostrato di trovarsi meglio nelle ultime uscite in trasferta, perché la squadra ha avuto a disposizione più spazi». Boscherai nemico? «No, è sempre un grande alleato, visto il pubblico che viene a vederci ogni domenica. Dal punto di vista tecnico, però, a volte ci mette in difficoltà»” De March squalificato. Il centrale difensivo neroverde non potrà essere del match, avendo rimediato il quarto cartellino giallo contro l’Union Pro. Mister Parteli non avrà a disposizione neanche Alberto Tibolla, che in settimana ha sentito riacutizzarsi un dolore fisico rimediato nell’ incidente stradale di qualche settimana fa. Giorgio Sommavilla, assente nell’ultima uscita neroverde, sta recuperando da un problema al ginocchio e dovrebbe almeno andare in panchina. Seconda miglior difesa. La linea arretrata del Ripa Fenadora è la meno bucata dopo quella del Belluno e il secondo di mister Parteli chiede ai suoi di continuare così ma vuole più attenzione in avanti. “Bisogna indubbiamente migliorare in fase realizzativa, un esempio lampante è il match contro il Tamai, dove in attacco abbiamo commesso qualche leggerezza di troppo. In difesa, invece, va bene così». Che carattere. De Carli e compagni stanno dimostrando in questa stagione di non mollare mai, centrando vittorie importanti nei secondi finali di partita, come contro la Triestina, quando il gol è arrivato all’88’, o contro l’Union Pro, rete di Brotto a quindici secondi dalla fine. «I ragazzi hanno un carattere incredibile», conclude il vice di Parteli, «sono bravi perché credono nel risultato fino alla fine. La pazienza di cercare sempre la soluzione migliore ci sta ripagando».
Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Alessandro Camisa, facendo i debiti scongiuri pare che vi siate finalmente messi alle spalle il momento peggiore. «La vittoria ottenuta con la Pro Vercelli ci ha aiutato molto, sia sotto l’aspetto del morale, anche se non eravamo provati, che pratico. La classifica infatti è molto corta e può succedere di tutto». Qual è l’effetto delle prime due settimane di lavoro con il nuovo allenatore Marino? «Intanto direi che il suo curriculum parla da sè. Per il resto ci siamo conosciuti. È una bravissima persona, un allenatore molto competente, che ha le idee chiare su determinate cose e noi ci siamo messi al 100% a sua disposizione, come era sempre accaduto anche con Lopez d’altronde». Cosa è cambiato nel reparto arretrato con il passaggio alla difesa a quattro? «Qualche cambiamento c’è stato, però, come ho detto prima, in questi casi bisogna adattarsi ed impegnarsi al massimo. Non c’è mai un vantaggio o uno svantaggio, se il mister è convinto che con le nostre caratteristiche si possa fare bene con la difesa a quattro, è indispensabile seguire gli insegnamenti dell’allenatore». Dopo Marchi, che ha segnato nell’unica opportunità che gli avete concesso, domenica prossima ad Avellino vi toccherà un altro cliente tosto, Castaldo, che è addirittura il capocannoniere della serie B con 10 reti… «Castaldo sta dimostrando tutto il suo valore segnando tanti gol. Va affrontato quindi con un occhio di riguardo, ma credo che giocando come abbiamo sempre fatto si possa superare anche questo ostacolo». Buone notizie infine dall’infermeria: Cocco è in netta ripresa ed anche i tempi di recupero dalla distorsione alla caviglia destra per Di Gennaro si sono notevolmente ridotti rispetto alle previsioni iniziali. Se Marino non lo volesse rischiare, a centrocampo agirebbe da regista Moretti, con Sciacca e Cinelli ai lati, mentre Lavarone sarà avanzato nel tridente offensivo assieme a Cocco e Lores Varela, con Giacomelli e Spiridonovic in panchina.
Ore 19.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Seduta pomeridiana ieri per il Vicenza, che ha continuato la preparazione in vista della sfida di domani al Partenio contro l’Avellino del bomber Castaldo. Mister Marino ha lavorato a lungo sulla parte tattica, provando e riprovando le fasi di attacco e di difesa, e dedicando la parte finale dell’allenamento alla palle ferme, con particolare attenzione ai calci d’angolo. Dall’infermeria arrivano buone notizie da Andrea Cocco, che ha ormai del tutto superato la distorsione alla caviglia sinistra, mentre rimangono dei dubbi sulla disponibilità di Di Gennaro che ieri si è allenato con i compagni rientrando però in anticipo in spogliatoio. Notizie negative invece arrivano da Giacomelli, che si era fermato giovedì a causa di uno scontro con Figliomeni per una contusione alla caviglia che non pareva essere grave. Ieri l’ex pescarese non si è visto in campo, sottoposto alle cure dello staff medico che questa mattina si pronuncerà circa la disponibilità dell’attaccante biancorosso. «Vedremo domani (oggi per chi legge, ndr ) – ha spiegato mister Marino – in attacco purtroppo l’emergenza continua, ma una soluzione alternativa, nel caso Giacomelli non ce la facesse, la troveremo di sicuro». L’alternativa tattica in realtà è già pronta, con lo spostamento nel tridente offensivo di Laverone e l’inserimento nel ruolo di terzino destro dell’ex genoano Sampirisi. Con questa soluzione, in attacco Cocco manterrebbe la posizione di punta centrale mentre Lores Varela si sposterebbe a sinistra per lasciare a Laverone la fascia destra. In casa Vicenza gli ultimi dubbi verranno quindi sciolti stamattina, mentre ad Avellino sembra rientrato il dubbio circa la disponibilità del centrocampista Moussà Konè, che ha lavorato a parte negli scorsi giorni per un affaticamento muscolare, ma è tornato ieri ad allenarsi regolarmente con il gruppo e sarà quindi a disposizione del tecnico Massimo Rastelli per la sfida di domani. Sono rientrati ieri i giovani difensori Luca Bittante e Marco Chiosa, impegnati nei giorni scorsi con l’Under 20, così come Rodrigo Ely, in Cina con l’Under 21 brasiliana. Restano in dubbio Schiavon, Regoli e Vergara, che anche ieri si sono allenati a parte e stanno cercando di recuperare dai rispettivi infortuni per mettersi a disposizione. Rastelli punterà sulla forza del reparto offensivo dell’Avellino, che vedrà nel bomber Gigi Castaldo il punto di forza e come spalla quasi certamente il centravanti di scuola milanista Gianmario Comi, che pare in vantaggio su Arrighini e Pozzebon.
Ore 19.20 – (Giornale di Vicenza) Averceli due attaccanti così, uno soprattutto. Luigi Castaldo, capocannoniere della serie B, ha segnato 10 gol, cioè da solo ha realizzato più reti di quante ne abbia fatte il Vicenza tutto insieme: 9, record negativo del campionato. Non che l´Avellino, avversario di domenica dei biancorossi, abbia segnato a valanga: 15 centri nel complesso, però ha due attaccanti che fanno bene il loro mestiere. Oltre a Castaldo c´è anche Gianmario Comi, che è andato a bersaglio tre volte. E quindi la coppia d´attacco dell´Avellino ha firmato 13 dei 15 gol della squadra di Rastelli. Non serve aggiungere altro per capire che Camisa e compagni dovranno stare anche più attenti del solito contro due avversari da prendere davvero con le molle. Gigi Castaldo non è un ragazzino, ma a 32 anni sta vivendo la sua stagione magica, quando ci prova la butta dentro, con una regolarità incredibile. Sua la doppietta con cui l´Avellino ha vinto nell´ultimo turno sul campo del Modena. Ma quasi sempre i suoi gol hanno un peso specifico decisivo nei risultati della squadra. Castaldo avrà anche una motivazione ulteriore per provare a prolungare il suo momento d´oro: segnasse anche al Vicenza infatti il centravanti dell´Avellino eguaglierebbe in appena 14 giornate il bottino di reti che aveva raccolto in tutto lo scorso campionato nel quale, sempre nella squadra irpina e sempre in serie B, giocò 39 delle 42 partite del torneo. In assoluto il record personale del centravanti che il Vicenza dovrà cercare di “disinnescare” domani è di 14 gol, realizzati ancora con l´Avellino ma in Lega Pro prima divisione nella stagione 2012-13. Un primato che di questo passo l´attaccante originario di Giugliano, in provincia di Napoli, sembra avviato a battere agevolmente. Una carriera singolare quella del bomber dell´Avellino, visto che s´è sviluppata praticamente tutta in Campania dal 2000 a oggi: prima nella Puteolana, la squadra di Pozzuoli, in serie D e quindi via via nella Juve Stabia, nel Benevento, nella Nocerina e ora nell´Avellino. Unica eccezione le due presenze in B nell´Ancona all´inizio della carriera.
Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Si va ad Avellino per fare risultato. Il Vicenza parte per la difficile trasferta sul campo degli irpini (fischio d´inizio al Partenio domani alle 18) portandosi in valigia la fiducia garantita dai tre punti conquistati contro la Pro Vercelli. Un bottino prezioso per il morale e la classifica che i biancorossi vogliono incrementare nei prossimi novanta minuti, come conferma il capitano Alessandro Camisa: «I segnali giunti nell´ultima partita sono stati incoraggianti, ma più ancora lo sono stati i tre punti messi in cascina – sottolinea il difensore salentino -. Anche in precedenza secondo me non avevamo giocato male, ma troppo spesso eravamo usciti dal campo a mani vuote. Adesso diventa fondamentale essere concreti: scendiamo in campo sempre per provare a vincere, ma quando lo sviluppo della partita rende impossibile il successo bisogna tenere duro e fare il possibile per portare a casa almeno un punto». Il sorvegliato speciale per voi difensori sarà il capocannoniere della serie B Luigi Castaldo. «Lui è un ottimo attaccante e in questo periodo la butta dentro con regolarità. Però a mio avviso non dobbiamo cercare contromisure particolari: per controllarlo bene risulteranno decisivi i movimenti di squadra, il coordinamento efficace tra i vari difensori ma anche con gli altri compagni per chiudere gli spazi d´attacco all´Avellino». Si profila una conferma per la coppia centrale composta da lei e Brighenti: come va l´intesa? «Con Nicolò ci capiamo bene, ma questo vale anche per tutti gli altri compagni. Abbiamo la fortuna, almeno nel reparto arretrato, di avere una certa abbondanza in questo periodo. Siamo tutti a disposizione del tecnico, che così ogni settimana può fare le sue scelte in base alla nostra condizione e al tipo di avversario che dovremo affrontare». Non teme che l´incertezza nelle gerarchie possa essere un po´ destabilizzante? «Anzi, al contrario, la sana concorrenza interna dev´essere un motivo di stimolo. Se uno è troppo tranquillo del posto da titolare può rischiare di calare un po´ a livello subconscio nella tensione agonistica, così invece tutti noi siamo portati a impegnarci sempre al massimo sia in allenamento, sia in partita». Il nuovo modulo 4-3-3 è ormai ben assimilato? «Non è stato difficile, anche perché lo avevamo comunque già provato in passato, quindi non è stato un percorso completamente nuovo. Ogni allenatore giustamente propone l´impianto tattico che ritiene più efficace, il nostro compito è quello di assecondarlo con il massimo dell´impegno».
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Continua la favola del Bassano Virtus che viaggia in casa dell’Alessandria, nel mitico Moccagatta, da capolista, nell’anticipo serale della C Unica. Una partita che vede la grande sorpresa della stagione sfidare una delle grandi storiche della categoria, quei Grigi che hanno anche assaporato categorie superiori. Una sfida equilibrata, tra due squadre in forma, l’esperienza della squadra di D’Angelo contro la voglia di emergere dei giallorossi. «L’Alessandria è una squadra che se ad inizio campionato soffriva alti e bassi – spiega Asta – ora ha trovato la cosiddetta quadratura del cerchio, nelle ultime tre partite ha fatto veramente bene mostrando tutta la sua qualità. È una formazione importante, ha tanti giocatori che hanno fatto la Serie B, da Mezavila a Vitofrancesco, passando per Obodo o Nordi, il portiere. Sarà una gara bella da giocare, con due variabili importanti». Si parla del Moccagatta, lo stadio mitico dei Grigi. «In primis troveremo un ambiente eccezionale per loro, si dice che ci sarà il record di spettatori per questo campionato, una tifoseria che aiuta molto i locali. In più un campo pesante, che favorisce l’Alessandria, molto più struttura di noi: dovremo essere bravi a non patire la loro fisicità ma soprattutto attenti sulle palle inattive, loro specialità». Asta vuole fare una precisazione importante. «In settimana, a colleghi della stampa, anche nazionale, ho paragonato questo Bassano al Chievo di Del Neri. Questo non perché voglia nascondermi o in caso di sconfitta avere un alibi, ma perché veramente come quella formazione siamo stati costruiti con un budget minore, sono i pochi giocatori che hanno già fatto la categoria, mi stupisco sentire allenatori che ci danno favoriti quando dalla loro magari hanno una squadra che vanta moltissimi atleti dalla Serie B». Bassano però che non per questo non ci crede. «Questo esula dal nostro atteggiamento, è solo una precisazione. Noi andiamo in campo per vincere, con il nostro atteggiamento, giochiamo allo stesso modo e se vinciamo è per merito e se perdiamo è per merito dell’avversario. Però vorrei allontanare ora la pressione sulla nostra squadra costruita per vincere i campionato: noi come sempre giochiamo per divertirci e divertire, se i risultati arrivano è perché lavoriamo bene».
Ore 18.10 – (Giornale di Vicenza) Ad Alessandria c´è un´attesa da Champions per questa partita che solo un rovescio del cielo (purtroppo niente affatto peregrino, da ieri sera è nuova allerta meteo sul Monferrato) potrebbe raffreddare. Se non si scatena un´altra alluvione (fino a giovedì ha piovuto a dirotto) si viaggia verso un Moccagatta da pienone e ambiente elettrizzato dall´attacco alla capolista, come da hashtag tambureggiante ritmato da quelle parti come un mantra propiziatorio per tutta la settimana. Tre vittorie di fila, inclusa quella di Coppa Italia hanno acceso come un cerino un contesto che aspetta da quarant´anni di tornare a respirare aria di grandeur e ora fiuta finalmente la fine dell´anticamera. E se l´hashtag alessandrino, un inno all´entusiasmo, mobilita le masse, Asta invece prepara le sue mosse. «Il clima di passione che si respira attorno ai grigi deve galvanizzare anche noi – chiarisce il nocchiero virtussino – è un premio per Bassano, il club, i tifosi e la città. Perchè tutta questa considerazione ce la siamo meritata e dobbiamo esserne orgogliosi. Se un territorio vasto e un sodalizio prestigioso e di tradizione come quello considerano il match di stasera alla stregua della gara dell´anno, credo che tutta Bassano debba sentirsi lusingata. E noi non dovremo sentirci intimiditi da una simile atmosfera. Personalmente temo due cose – argomenta Tonino – il terreno pesante, forse addirittura pesantissimo e la loro poderosa struttura fisica: combinati assieme possono diventare un fattore micidiale, incontenibile, specie per noi che non siamo di sicuro pesi massimi». In più manca Davì, il muscolare della mediana che sarebbe stato essenziale per arginare l´onda piemontese («Mannaggia, avrebbe giocato di certo – rivela Asta – i suoi chili ed i suoi centimetri nelle battaglie là in mezzo mi avrebbero fatto comodissimo…»). Ergo il tecnico riscrive il copione. «Dovremo stare alti e ripartire di slancio – detta le istruzioni – loro sono grandi e grossi, i nostri brevilinei potrebbero metterli in difficoltà se il fondo non sarà completamente zuppo». Sì, ma tra gli scattisti giallorossi marcherà visita Cattaneo: Veleno lamenta un risentimento muscolare all´inguine, non è nemmeno salito sul pullman e si lavora per riattivarlo per il posticipo di lunedì prossimo col Como. «A volte sorrido dinanzi alle dichiarazioni di certi miei colleghi – riattacca caustico Asta – siamo in testa e fa gioco a tutte le big annunciate dirottare pressioni su di noi. Poi però leggo gli organici e i diversi budget e mi girano da impazzire: l´Alessandria e con lei anche Novara, Monza, Pavia e via discorrendo, oltre ad investimenti superiori a quelli del Bassano sfoggiano giocatori come Mezavilla, Obodo, Nordi e Vitofrancesco che lo scorso anno erano in B da protagonisti. Se guardo alla nostra rosa, invece, salvo Nolè e il portiere Rossi, non c´è nessuno che ha solida esperienza di C1. E allora di cosa parliamo? Poi, ovvio, tiro a vincere ugualmente». Sì, anche perchè lì sinora solo grugni sui denti. Mica bello.
Ore 17.50 – (Gazzettino) «Ci servono tante “F” per superare questo momento difficile: forza, fiducia, fede in noi stessi. Mettiamoci anche la fortuna, che arriva se ci sono le altre componenti». È il pensiero di Claudio Foscarini alla vigilia della trasferta di Carpi, di fronte alla prima della classe. Il tecnico poi aggiunge: «E ci vuole un po’ di coraggio in più da parte di tutti». In settimana Foscarini ha ripetuto più volte che la sfida con il Carpi arriva al momento giusto, convinto che questo genere di partite è l’ideale per “svegliare” il suo Cittadella. «È un avversario che ci deve dare qualcosa anche a livello motivazionale. Sono incontri da affrontare a viso aperto, che ti fanno crescere. Il Carpi è in testa alla classifica, e se analizzi le sue gare ti accorgi che non si trova così in alto per caso: è una squadra che esprime un buon calcio, sempre propositiva, come piace a me. Sono contento per il mio amico Castori, che merita queste soddisfazioni. Ben venga il Carpi: so che sarà difficile, ma partiamo anche noi dallo 0-0 e ce la giocheremo». Due trasferta consecutive, Foscarini è chiaro sull’immediato futuro. «Partite belle, da vivere fino in fondo, contro la prima della classe e poi il derby con il Vicenza. Almeno una vittoria va centrata». Con il Latina il 3-5-2 ha restituito la compattezza che s’era smarrita negli ultimi tempi: può essere ancora questa la soluzione più congeniale per la sfida con il Carpi? «Si lavora sempre per confermare e migliorare i concetti e il modulo, ma anche per trovare delle variabili. Farò una riflessione soprattutto sugli uomini più adatti da contrapporre al Carpi. Poi che si cominci in una maniera e si finisca in un’altra, non incide più di tanto. Il Cittadella sa fare la difesa a tre e a quattro». L’importante è non avere paura. «A livello mentale ti può condizionare il fatto di dovere portare a casa quella vittoria che manca da tanto tempo, anche se a Cittadella non ci sono grandi pressioni, né dalla stampa né dai tifosi». Parlando dei convocati, Foscarini spiega: «Non ci sono novità. Paolucci non è ancora pronto, Schenetti e Signorini sono infortunati, mentre Lora è in attesa dell’intervento al ginocchio. Seppure con una rosa ridotta all’osso (solo 18 i convocati, ndr), ho alternative sia a livello di giocatori che di modulo. L’allenatore deve avere una idea dell’undici da mandare in campo e serbare anche qualche variabile. Queste defezioni però ci costano non soltanto in partita, ma anche nella gestione degli allenamenti settimanali». Ci sarà Busellato. «Arriverà direttamente dal ritiro dell’Under 20: non l’ho visto per tutta la settimana, vedremo se schierarlo dall’inizio». L’ultimo pensiero di Foscarini è per il “collega” Castori. «Per certi versi ci assomigliamo, tra le altre cose abbiamo fatto il corso di Coverciano assieme. Nel modo di imporsi è sempre deciso, concreto e schietto. Gli auguro tanta fortuna». QUI CARPI. Anche l’allenatore degli emiliani deve fare a meno di qualche giocatore: due dei portieri della rosa sono infortunati (Gabriel e Dossena), come pure Struna e Pasciuti, mentre Suagher è squalificato: Poli agirà al centro della difesa, fra i pali il debutto di Maurantonio. Unico dubbio la posizione di Concas e Lollo, che potrebbero invertirsi i ruoli nel 4-4-1-1, modulo scelto negli ultimi tempi. «Il Cittadella è un cliente scorbutico e difficile da affrontare. Arriva da quattro pareggi consecutivi ed è una squadra che non molla mai. Foscarini lo conosco bene, è una persona pacata, una figura positiva», le parole pronunciate da Castori alla vigilia del match. Probabile formazione Cittadella (3-5-2): Valentini; Scaglia, Pellizzer, De Leidi; Cappelletti, Pecorini, Rigoni, Benedetti, Barreca; Gerardi, Sgrigna.
Ore 17.30 – (Mattino di Padova) Da Dorando Pietri a Jerry Mbakogu il passo è lungo, ma nemmeno troppo. In fondo, sia lo sportivo più famoso della storia di Carpi, eroe della maratona olimpica di Londra 1908, che l’attaccante nigeriano, rinato in terra modenese dopo l’amara esperienza al Padova (finora 8 gol), hanno in comune la passione per la corsa. Sì perché questo Carpi, sorprendente capolista in serie B e avversario del Cittadella nell’anticipo della 14esima giornata, in campo dà davvero l’impressione di non fermarsi mai, come il suo bomber. Il “sindaco” Foscarini. All’arrivo in sala stampa alla vigilia del match, la prima battuta dell’interista Claudio Foscarini è per Walter Mazzari: «Non mi aspettavo proprio il suo esonero. Mi spiace, ricordo che quando l’ho incontrato un paio di stagioni fa mi ha detto: ti faranno sindaco, a Cittadella». Poi tocca guardare in casa propria: «Ben venga questa sfida, potrà regalarci motivazioni in più. Sono queste le partite che ti fanno crescere. Il Carpi è in stato di grazia ma merita di essere in testa, perché è una squadra abile nella fase difensiva ma allo stesso tempo molto propositiva e abituata ad attaccare con tanti giocatori. E poi in panchina ha un amico come Castori, con cui ho svolto il corso a Coverciano: un grande allenatore meno considerato di quanto meriti». “F” di… fiducia. Foscarini snocciola le “f”. «Forza, fiducia, fede dei nostri mezzi. E’ quello che ci serve adesso, trovando il coraggio per rischiare un dribbling in più, il pressing più alto: dobbiamo slanciarci per superare la tensione che ci blocca in questo momento. E poi serve pure la “f” di fortuna, ma quella devi sapertela propiziare da solo». Il tecnico granata come d’abitudine non si sbilancia ma è plausibile che riproponga il 3-5-2 che si è ben comportato nel primo tempo con il Latina. «Potremmo partire con la difesa a tre e cambiare in corso d’opera. I miei uomini sanno stare in campo con entrambi gli schieramenti». Assenti e presenti. I convocati sono gli stessi dell’ultima giornata. Busellato, di ritorno dalla chiamata in azzurro nella nazionale di Evani che giovedì sera ha pareggiato 1-1 con la Francia under 21, ha raggiunto i compagni ieri sera, a Carpi. Non ha giocato, ma Foscarini, che questa settimana non ha potuto averlo a disposizione, valuterà se schierarlo da subito solo dopo aver parlato con lui: possibile che al suo posto ci sia Pecorini. L’altro dubbio riguarda l’impiego di Gerardi in attacco. A Castori mancheranno lo squalificato Suagher e gli infortunati Pasciuti, Gabriel e Dossena. Alla trasferta parteciperanno anche una cinquantina di tifosi granata, con un pullman che partirà dal ristorante Da Godi, a Fontaniva. Probabile formazione Cittadella (3-5-2): Valentini; Scaglia, Pellizzer, De Leidi; Cappelletti, Pecorini, Rigoni, Benedetti, Barreca; Sgrigna, Coralli.
Ore 17.10 – (Corriere del Veneto) Dopo due mesi senza vittorie, il Cittadella ci spera anche se il calendario non è certo l’ideale per una squadra che cerca di ritrovare il sorriso. Il Carpi fa paura e mancheranno Paolucci, Schenetti, Lora e Signorini. «Abbiamo necessità di ritrovare la vittoria — evidenzia Claudio Foscarini — ma il Carpi sta andando forte. A noi manca un po’ di coraggio nelle giocate, la classifica e la vittoria che non arriva ci condizionano. I complimenti del presidente Stefano Bonacini mi fanno piacere ma il Carpi ha già un bravissimo allenatore in panchina». La guida di Fabrizio Castori, in effetti, ha permesso un salto di qualità quasi clamoroso rispetto alle previsioni e reso ancor più eclatante dal rendimento eccellente in zona gol dell’ex padovano Jerry Mbakogu. Foscarini sta pensando di confermare il 3-5-2 ma in ballo c’è l’ipotesi del 4-4-2 con l’inserimento di Minesso. «Il modulo dipende da tanti fattori — sottolinea l’allenatore trevigiano — Schenetti è ancora indisponibile, Donazzan sarà dei nostri. Busellato è convocato ma è stato impegnato con la Nazionale. Ho fiducia, abbiamo solo bisogno di vincere una partita e poi tutto migliorerà». Foscarini spera nelle motivazioni di Alessandro Sgrigna, il grande ex di turno, che dovrebbe essere riconfermato titolare nonostante non attraversi un gran momento di forma. Probabile formazione Cittadella (4-3-1-2): Valentini; Cappelletti, Scaglia, Pellizzer, Barreca; Benedetti, Rigoni, Busellato; Sgrigna; Coralli, Gerardi.
Ore 16.50 – (Giornale di Vicenza) Frosinone e Carpi guardano tutti dall´alto alla vigilia del 14° turno di serie B. Gli emiliani, usciti indenni dal superderby di Bologna, nell´anticipo di oggi alle 18 proveranno a far valere i 13 punti di distacco in classifica nella partita casalinga contro il Cittadella. Partirà da premesse simili Bologna-Brescia, secondo anticipo in programma alle 20,30: gli emiliani vogliono rilanciarsi dopo due gare senza vittorie, ma il Brescia ha bisogno di guadagnare sulla zona playout dopo le sconfitte con Trapani e Pescara. La domenica del campionato cadetto (serie A ferma per gli impegni della Nazionale) partirà quindi domani alle 12.30 con il derby siciliano tra Trapani e Catania: i siciliani hanno un´occasione importante per ricucire il distacco che li separa dalla zona playoff. Tra le partite previste alle 15, è stata rinviata Entella-Modena a causa dei gravi allagamenti che hanno colpito Chiavari in questi giorni. Il Frosinone capolista è invece atteso a Pescara da una squadra che, grazie al colpo esterno di Brescia, ha salvato la panchina di Baroni. Sarà da vedere se riusciranno a fare altrettanto i giocatori del Bari, guidati da Mangia nella trasferta di Crotone dopo l´ennesimo inatteso passo falso contro la Ternana. Ultima chiamata anche per Roberto Breda sulla panchina del Latina: i nerazzurri, in coda al gruppo con il Crotone, non avranno alternative alla vittoria ospitando un Lanciano in grande spolvero, capace di liquidare anche il Livorno. Una sconfitta che brucia per gli amaranto, intenzionati a rialzarsi immediatamente ricevendo la Pro Vercelli; i piemontesi a Vicenza hanno dimostrato di avere ancora troppi limiti nelle partite esterne per puntare in alto (solo un successo e sei ko finora). Vuole invece confermare di poter lottare per la serie A lo Spezia, atteso da un importante banco di prova a Terni. Andrà infine a caccia di conferme il Perugia a Varese: gli umbri hanno ritrovato il successo dopo un mese e mezzo battendo l´Entella e domani puntano al bis per tornare a pieno titolo nel gruppo delle squadre candidate ai playoff.
Ore 16.30 – Serie D girone C, la classifica aggiornata dopo l’anticipo: AltoVicentino e Padova 28, Belluno 26, Sacilese 21, Clodiense, Unione Ripa La Fenadora e Montebelluna 16, Tamai 15, Fontanafredda 13, Union Pro 11, Giorgione e Dro 10, ArziChiampo 9, Kras Repen 8, Mori Santo Stefano 6, Triestina e Mezzocorona 3.
Ore 16.20 – Fischio finale: Sacilese-Belluno 0-1, a segno a sette minuti dal termine Corbanese, che riscatta l’errore dal dischetto del primo tempo siglando un eurogol.
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Arriva la corazzata! Il Novara cala a Vicenza con tutta l’esuberanza dei suoi numerosissimi tifosi (previsti almeno 300 supporters azzurri) e con la baldanza di chi sa di essere forte. Vengono da quattro vittorie consecutive, i piemontesi. Nell’ultimo match hanno schiantato come un rullo compressore la capolista Como, mica il Borgorosso. È vero, sono indietro in classifica rispetto al Real, ma solo perché pagano un inizio stentato, a corrente alternata. In realtà il Novara, sedotto e abbandonato dalla Lega, era convinto di avere i numeri per essere ripescato in B, categoria dalla quale è appena sceso a vantaggio del Vicenza. Ora questo squadrone sembra aver trovato la quadra, il giusto amalgama. Nomi come Evacuo, Gonzalez, Corazza, Freddi, Pesce sono sprecati per la Lega Pro. Per i Real si preannuncia un pomeriggio di fuoco. Gli uomini di Marcolini, almeno, vi giungono con l’organico abbastanza completo. Mancherà lo squalificato Pavan al centro della mediana, oltre ai lungodegenti Odogwu, Ungaro, Calcagnotto e Barzan. Per il resto sarà battaglia tra due modi di intendere il 3-5-2, più puro quello di Marcolini, più annacquato e fuso in un 5-3-2 quello di Toscano. La società vicentina cercherà di arginare l’ondata di tifosi azzurri richiamando quanto più pubblico possibile allo stadio con prezzi popolari (massimo 10 euro in tribuna). Uno che non prende paura è sicuramente Bardelloni, carico come una molla: «È ora che io cominci a segnare. In genere li faccio sempre decisivi, i gol. Mi è già capitato con il Lumezzane. Se il mister mi fa giocare, stavolta la rete decisiva la faccio al Novara». E mister Marcolini filosofeggia: «Un gruppo maturo come il nostro non solo non si spaventa, ma addirittura non vede l’ora di giocarle, certe partite. Sono degli stimoli. Il Novara ha fatto un pò di fatica ad adattarsi al campionato, ma poi ha schiacciato l’acceleratore. Speriamo che ci sia tanta gente allo stadio».
Ore 15.40 – (Giornale di Vicenza) Il Real Vicenza riceve il Novara, Marcolini sogna lo sgambetto e altri tre punti in classifica. Arriva una grande al Menti per il tredicesimo turno del girone di andata. I piemontesi sono in serie positiva, lanciatissimi verso il traguardo che, a parere degli addetti ai lavori, li vede favoriti: la serie B. Il Novara del tecnico Toscano dovrà però confrontarsi con una squadra in ottima salute, che non perde dal 31 agosto. Quel Real Vicenza che ha in bomber Bruno il migliore finalizzatore del girone con 7 reti (assieme a Fischnaller dell´Alto Adige).
Marcolini per la supersfida ha perso Pavan, squalificato, che si aggiunge agli infortunati Ungaro, Odogwu (il secondo ha cominciato a correre, il primo ha ancora le stampelle) e Barzan. Nemmeno Calcagnotto sarà della partita. Per quanto riguarda la formazione titolare, sarà Malagò, salvo sorprese, a prendere il posto di Pavan. In avanti, largo a Bruno e Bardelloni. Dietro, nessuna variazione: squadra che vince non si cambia.
«L´atmosfera è serena come dev´essere per una squadra come la nostra – il commento del nocchiero del Real alla vigilia – queste sono partite che non si vede l´ora di giocare. Invece di spaventare, stimolano. Da parte mia e dei ragazzi c´è la grande voglia di approcciare la gara contro la favorita numero uno». Di una sola lunghezza, ma il Novara è dietro al Real in classifica. Anche un pareggio non sarebbe da buttare, per carità. Ma Marcolini è un vincente e il Real prova sempre a vincere. «Il Novara ci ha messo qualche partita per capire il nuovo campionato ma appena si è adattato ha schiacciato il piede sull´acceleratore. Resterà nel gruppo di testa, non c´è dubbio. È una squadra forte con giocatori di qualità eccezionale, basti pensare a Pesce, Gonzalez, Garofalo». Real Vicenza e Novara potrebbero affrontarsi con moduli speculari (entrambi i tecnici propendono per il 3-5-2), anche se non è escluso l´impiego di Gonzalez dal primo minuto con Evacuo e Corazza in prima linea; in questo caso il modulo diventerebbe un 3-4-3. «A volte basta un episodio perché il match prenda una piega particolare. Noi affronteremo la partita con l´atteggiamento di sempre e i ragazzi, lo so, daranno il massimo come hanno fatto in tutte le occasioni. Credo che a inizio anno pochi ci additassero come favoriti, ora invece iniziano tutti a considerarci in un certo modo; questo fa piacere». Da Novara dovrebbero arrivare 300 tifosi, nelle migliori previsioni. Marcolini e i biancorossi si aspettano un clima caldo, più del solito. «Mi auguro venga più gente possibile indipendentemente dal fatto che ci siano più sostenitori del Novara».
Ore 15.20 – Fine primo tempo: Sacilese-Belluno 0-0, rigore sbagliato da Corbanese.
Ore 15.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Si aggrappa ai gol del veneziano Momentè un AlbinoLeffe in difficoltà piuttosto evidente, a guardare il penultimo posto in classifica dopo 12 giornate. I bergamaschi, infatti, contano gli stessi 10 punti del Lumezzane e hanno appena cambiato allenatore – via Pala, dentro la bandiera Bonazzi dalla Berretti – dopo aver incassato la sesta sconfitta. In realtà il momento degli orobici non pareva nemmeno dei peggiori, visto che il ko per 2-1 in casa con il sorprendente Real Vicenza era giunto dopo l’1-1 di Bolzano col Sudtirol e il successo casalingo per 2-0 sulla quotata Alessandria. Ad ogni modo il club biancoceleste ha optato per il cambiamento tecnico per provare a ripartire, essendo evidente che da sola la ritrovata vena offensiva di Momentè non può bastare per risalire. Il 27enne di Jesolo (5 volte a segno in 25 presenze nel Venezia 2008/09 di Serena) finora ha segnato tutte e 6 i gol di un AlbinoLeffe che esibisce suo malgrado il peggior attacco di tutti i tre gironi della Lega Pro.
Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Battere l’Albinoleffe per dare peso e continuità ai progressi delle ultime settimane. Per l’appuntamento di oggi pomeriggio al Penzo mister Michele Serena ha un solo obiettivo: «Vogliamo vincere per continuare la strada intrapresa fin qui. Ci arriviamo di slancio, ma se vogliamo dare peso ai due risultati ottenuti, soprattutto ai tre punti conquistati ad Arezzo, dobbiamo vincere al Penzo». Guai a sedersi sugli allori dopo il cambio di passo determinato dall’arrivo del nuovo tecnico: il Venezia non se lo può permettere. «Saremmo degli sciocchi se pensassimo di adeguarci dopo solo due vittorie, anche perché di tempo ne abbiamo perso fin troppo e dobbiamo recuperare punti e posizione. E poi — aggiunge mister Serena — le squadre forti non si adagiano mai». Il tecnico arancioneroverde insiste sul tasto motivazionale, caricando la squadra perché trovi dentro di sé convinzione e spirito per affrontare ogni tipo di avversaria. Compreso l’Albinoleffe che, sulla carta, sembrerebbe più che abbordabile. Ma le cifre in classifica potrebbero risultare fuorvianti: è vero che la squadra bergamasca è terz’ultima con 10 punti, non ha mai vinto fuori casa e all’attivo ha solo 6 gol, peraltro tutti segnati da un unico giocatore (l’ex arancioneroverde Momentè). Ma è anche vero che prima della sconfitta con il Real Vicenza l’Albinoleffe era andato a pareggiare con il Sud Tirol e prima aveva battuto l’Alessandria. Inoltre in settimana la società ha deciso l’esonero di mister Alessio Pala, sostituito da Roberto Bonazzi, idolo della piazza da calciatore e promosso dalla panchina della Berretti alla prima squadra: di sicuro al Penzo arriverà una squadra decisa a vender cara la pelle. «Non fermiamoci alla classifica — avverte mister Serena — questa è una buona squadra, con molti giocatori interessanti. E uno, Momentè, lo conosciamo», dice il tecnico che al Venezia lo aveva allenato nella stagione 2008-2009. «E poi — aggiunge — davanti hanno anche Pesenti. Sono pericolosi e se finora ha segnato un solo giocatore, non vorrei che proprio contro di noi si sbloccassero gli altri». E’ per questo che il tecnico veneziano nel corso dell’intera settimana ha continuato a battere sul tasto dell’approccio e delle motivazioni. «Voglio lo stesso spirito di sacrificio visto ad Arezzo. Dobbiamo essere intensi, avere l’atteggiamento giusto, quello che si è visto fin dalla partita con la Cremonese dove peraltro non meritavamo di perdere. In queste settimane ho visto una crescita, che però deve continuare. La nostra squadra deve saper sempre giocare in maniera aggressiva». A maggior ragione contro un’avversaria come l’Albinoleffe che finora ha subito pochi gol e che probabilmente anche oggi in campo cercherà di scoprirsi poco. Intanto il Venezia non ha ancora chiuso il capitolo emergenze, anche se a centrocampo rientra Zaccagni dalla squalifica che consentirà a Bellazzini di riprendere il suo posto naturale sulla trequarti. Davanti mancherà invece Raimondi, squalificato, e dovrebbero giocare Magnaghi, bomber della squadra con 5 reti, insieme a Greco. In difesa probabile il ballottaggio tra Ghosheh e Giuliatto.
Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) A caccia del tris e, in parte, della rivincita. Venezia che punta alla terza vittoria consecutiva della gestione Serena, dopo Giana Erminio e Arezzo, nel mirino c’è l’Albinoleffe, e allora ritorna in mente il sorpasso-playoff effettuato dai bergamaschi lo scorso torneo all’ultima giornata. Dare continuità nelle prestazioni e nei risultati, è il monito di Michele Serena, mentre sulla panchina opposta esordirà Roberto Bonazzi, il tecnico della Berretti chiamato ad avvicendare Alessio Pala all’indomani della sconfitta casalinga contro il Real Vicenza (1-2). Il Venezia sembra in rampa di decollo, ma per riprendere quota non deve più perdere colpi, soprattutto al Penzo, dove finora sono passati Alto Adige, Monza e Novara e dove il pareggio è un “signor” sconosciuto. Albinoleffe oggi e Lumezzane sabato prossimo possono costituire un bel trampolino prima dei due big-match contro Bassano e Pavia. La formazione. Uno entra, Zaccagni, e uno esce, Raimondi. Venezia più coperto a centrocampo, anche con il recupero di Scialpi ma senza uno dei due bomber, squalificato dopo l’ennesimo giallo in terra toscana. Ecco, oltre alla vittoria, il Venezia dovrà prestazione attenzione alle ammonizioni visto che Serena avrà, tra campo e panchina, sei elementi in odor di squalifica, il settimo Carcuro sarà in tribuna, ma lunedì riprenderà ad allenarsi. Con il rientro di Zaccagni, la mossa più prevedibile è il ritorno di Bellazzini alle spalle delle punte con Magnaghi che si è meritato la riconferma e Greco come prima spalla, aspettando gli inserimenti di Zaccagni e, soprattutto, di Varano. Possibile il ritorno in difesa di Ghosheh, che è in ballottaggio con Giuliatto. Bergamaschi. Squadra aggrappata, finora, ai gol dell’ex Matteo Momentè (sei centri sui sei complessivi), che aveva superato l’Alessandria e pareggiato con l’Alto Adige, prima della frenata casalinga con il Real Vicenza costata la panchina ad Alessio Pala. Promosso Roberto Bonazzi dalla Berretti, mentre il preparatore dei portieri è rimasto Pierluigi Brivio, che pilota oltre a Offredi anche Amadori, ex numero uno del Venezia. Dieci punti in classifica, due in sei trasferte (Cremonese alla prima giornata e Alto Adige due settimane fa), squadra che ricalca a grandi linea quella che ha conquistato a spese del Venezia i playoff nella passata stagione. Mancherà l’esterno difensivo Salvi, squalificato, Cortinovis ha fatto parte dell’under 20 di Lega Pro insieme a Panzeri e inizio settimana.
Ore 14.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Sacilese contro Belluno, oggi al XXV Aprile (alle 14, anticipo per le riprese di Rai Sport), in palio il terzo gradino del podio, come la scorsa stagione, con un pizzico di astio in meno. Dimenticato – assicurano le due dirigenze – il caso Slongo (gara vinta a tavolino dai gialloblù nell’ottobre del 2013 dopo il ricorso presentato perché i liventini avevano utilizzato il giocatore squalificato fra gli juniores la stagione precedente). I biancorossi espugnarono Belluno nel ritorno (1-0) con coda polemica negli spogliatoi. «Resta solo – garantisce Mauro Zironelli – la sana rivalità sportiva fra le due compagini. La cosa più bella – continua il tecnico della Sacilese – è che dopo un anno ci ritroviamo entrambi ancora a rappresentare quello che di meglio c’è dopo i marziani di Valdagno (Altovicentino) e Padova». VECCHIATO SPRINTER – Il Belluno ha 23 punti, 2 più della Sacilese. Impressionante l’inizio della squadra di Roberto Vecchiato con 6 vittorie di fila prima di andare a pagare dazio a Padova (0-1). Quella con i Biancoscudati di Parlato è stata l’unica sconfitta subita da Corbanese (6 centri per il Cobra, uno dei tanti ex biancorossi fra campo, panchina e uffici) e compagni. Il Belluno vanta la miglior difesa dell’intero girone (solo 7 reti subite), grazie anche all’ottimo rendimento fra i pali del bellicoso Davide Solagna che in settimana ha lanciato la sfida: «A Sacile per vincere e consolidare il terzo posto». ZIRONELLI ACROBATA – La squalifica di Peressini costringe Ziro a fare acrobazie per sistemare la difesa. Possibile l’arretramento come esterno di sinistra di Favret, con inserimento di Grion a centrocampo. Potrebbero quindi partire Favaro in porta, Manucci, Baggio e Favret (Manolache) in difesa, Craviari, Grion (Favret), Boscolo Papo e Beccia a centrocampo, Sakajeva, Sottovia e Spagnoli in prima linea con Beccaro che scalpita per riprendersi il suo posto.
Ore 13.50 – (Messaggero Veneto) L’antagonista di Padova e Altovicentino? Uscirà dal match del XXV aprile. Sacilese e Belluno, quarta contro terza, a due soli punti di distanza, e oggi una di fronte all’altra per giocarsi il podio del girone. Considerata l’importanza della sfida, si sono scomodate anche le telecamere di Raisport: diretta della gara dalle 14. Dettagli decisivi. Mauro Zironelli prova a buttare acqua sul fuoco: «Una gara come le altre, ma in cui conteranno molto i particolari, dato che si affrontano due squadre dall’uguale valore e già rodate. Nei confronti diretti della scorsa stagione si è visto un grande equilibrio. E penso che ci sarà anche stavolta, per questo anche i dettagli potranno fare la differenza». Zironelli non nasconde che la posta in palio e la vetrina mediatica nazionale spingono a dare il massimo per cercare un successo che significherebbe sorpasso sui diretti avversari. «Il terzo posto ci stuzzica – conferma l’allenatore liventino – e vogliamo provare a conquistarlo, anche perchè ritengo che soltanto due squadre in questo girone ci siano superiori, ovvero le due in testa. Ma è presto per parlare di gara decisiva. Pensiamo soltanto a giocare come sappiamo». Dubbi. Alcuni attesi protagonisti sono in forte dubbio. Uno su tutti: Marco Beccaro. L’attaccante della Sacilese non ha ancora recuperato del tutto dall’infortunio subito nel derby col Tamai. Il suo impiego si deciderà soltanto all’ultimo istante: molto probabile che parta dalla panchina, lasciando ancora una volta la maglia da titolare al giovane Sakajeva. Non è l’unico dubbio per Zironelli: c’è da sostituire lo squalificato (2 giornate) Peressini in difesa. Gli indizi portano a Biasi Manolache, ma non è esclusa la mossa a sorpresa di abbassare capitan Favret e inserire Grion in mezzo al campo. Salute. Sta in ogni caso bene la Sacilese che si appresta a sferrare l’attacco al terzo posto. Cinque vittorie nelle ultime 6 partite, miglior attacco (27 reti) del girone, terzo a livello nazionale. Insomma, i numeri inducono all’ottimismo, sebbene al cospetto di una formazione solida, che l’ex biancorosso Roberto Vecchiato ha saputo far partire a razzo (5 successi di fila) prima dello stop di Padova, forse pagato psicologicamente anche nei due successivi pareggi. Ma il recente successo sulla Clodiense ha detto che i gialloblù sono tornati in salute. Pericolo ex. Vecchiato non potrà contare sul solo Radrezza e valuta almeno due ipotesi di formazione: confermare l’undici che ha superato i chioggiotti o (più probabile) trovare spazio al prolifico (3 gol) centrocampista Miniati, sacrificando qualche “esperto” (Mosca?) in difesa per questioni d’età. Subito in campo gli ex Bertagno e Corbanese.
Ore 13.40 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Siamo al posto loro. Alla vigilia dell’anticipo con diretta tv su RaiSport (fischio d’inizio del signor Cosimo Cataldo di Bergamo alle 14) Roberto Vecchiato accende la sfida dei tanti ex replicando al pari-ruolo Mauro Zironelli. 24 ore fa l’allenatore della Sacilese aveva definito la sua squadra e il Belluno società e squadre gemelle, che hanno confermato il tecnico, il gruppo e che mirano a una classifica simile. «Sinceramente, e se lo dico è perché so di cosa parlo – risponde a distanza l’ex difensore biancorosso oggi mister gialloblù – la Sacilese è una società con ambizioni più alte delle nostre, che ha investito di più e che ha cambiato solo due undicesimi della squadra dell’anno scorso, mentre noi ne abbiamo cambiati quattro, più il modulo. Insomma, dietro a Padova e Altovicentino ci sono loro, il terzo gradino del podio sulla carta sarebbe loro. Oggi però ci siamo noi». Quale partita dobbiamo aspettarci? «Intensa, con tanti ribaltamenti di fronte e sotto la pioggia. Insomma tosta. Se poi devo parlare della partita che mi aspetto dai miei allora dico ottima». Allungare sulla Sacilese proprio al terzo posto, e in diretta tv, non sarebbe niente male. «Certo, sarebbe un’eccellente iniezione di autostima e nel calcio ce n’è sempre bisogno, ma è ancora molto presto e avere tre o sei punti di vantaggio oggi non fa la differenza. Ricordiamoci però che in quanto a “cose buone fatte” sette vittorie su dieci e una sola sconfitta dovrebbero già dare molto in quanto a carica e soddisfazione. Io sui 23 punti in 10 gare (+2 sulla Sacilese) ci avrei messo la firma istantaneamente. Oggi indubbiamente il Belluno ha dietro di sé alcune squadre che pensavano di stargli davanti. Io però penso solo alla prossima sfida, che è Sacilese-Belluno, partita che per me ha sempre un sapore speciale, avendo passato cinque stagioni con quella maglia, ma che non ha nulla a che fare quanto successo l’anno scorso. Niente strascichi; per me non esiste già più la vittoria con la Clodiense, figurarsi quanto è successo un anno fa». LA FORMAZIONE – Quanto ai probabili titolari, Vecchiato ha molte opzioni. Appare difficile cambiare la squadra che ha così ben impressionato con la Clodiense, ma è anche vero che sembra strano pensare a due esclusioni consecutive di Mike Miniati. Optiamo per la conferma dell’ultimo undici, favorito dall’equilibrio dei fuoriquota: in porta Solagna; in difesa Pescosta, Sommacal, Merli Sala e Mosca; a centrocampo Bertagno, Masoch e Duravia; in attacco D’Incà e Posocco con Corbanese.
Ore 13.30 – (Corriere delle Alpi) Mai facile a Sacile. Il Belluno si è fatto bello per la diretta in anticipo su Rai Sport 1 delle 14. Terza contro quarta e due punti di differenza. I gialloblù stravincono il confronto degli ex: ci sono i Simone Bertagno e Corbanese in campo; il mister Roberto Vecchiato in panchina e il direttore sportivo Augusto Fardin e il segretario Paolo Mezzacasa in gradinata. Tutta gente che in Friuli ha fatto anche due anni di Lega Pro 2. Squadra da scegliere. Sarà anche perché incontra dei vecchi amici, ma forse è la prima volta che Vecchiato fa pretattica: «È sicuramente una partita bella da disputare, contro una squadra molto forte e con tutto il contorno che darà la giusta importanza a questo match, come le telecamere di Rai Sport», dichiara il tecnico bellunese, «davvero non ho ancora deciso chi scenderà in campo dal primo minuto, ma fortunatamente ho diverse soluzioni. Per un allenatore questo è molto importante e anche i giocatori sono consapevoli che nessuno ha il posto da titolare garantito. E’ naturale che dispiace tenere fuori qualche ragazzo ma questo fa parte del calcio e soprattutto del ruolo di un allenatore». Rispetto per gli avversari. L’ultimo ricordo di Sacile è negativo e risale ai play off dell’anno scorso: 1-0 per i biancorossi, con la rete all’ultimo istante di Favret e la qualificazione per la finale con il Marano. Meglio quel 18 febbraio 2012, quando decisivo fu lo sloveno Dejan Marijanovic: «La Sacilese è una squadra costruita molto bene durante il mercato estivo, che sta dimostrando tutto il suo valore. Noi per il momento siamo davanti di due lunghezze ma questo non vuol dire nulla. Ovvio che sia bello vederli nello specchietto retrovisore, ma questo non significa poter gestire il risultato. Punteremo a vincere, come al solito, peraltro». Sacilese senza Peressini. Mauro Zironelli fa la formazione senza l’espulso di Fontanafredda. Il candidato a sostituirlo, nel 3-4-3 iniziale, è il 1996 ex Inter, Alex Mihai Biasi Manolache. Probabile che, nel tridente offensivo, ci sia spazio per il gialloblù mancato Fatmir Sakajeva, al posto di Marco Beccaro. Tifosi con mezzi propri. I sostenitori bellunesi più caldi raggiungeranno lo stadio XXV aprile a bordo di mezzi propri. Non ci saranno pulmini organizzati, ma il calore non mancherà sicuramente. Dirige Cataldo. L’arbitro arriverà in riva al fiume Livenza direttamente da Bergamo. Mentre gli assistenti sono Collesano di Reggio Emilia e Taccone di Parma. Le quote scommesse. betcalcio.it paga la vittoria della Sacilese a 2.20; il pari a 3.15 e la vittoria del Belluno a 3.05. Superscommesse è più o meno lì: 2.35 il segno 1; 3.30 l’X e 3.05 il 2.
Ore 13.10 – (Gazzettino) Proprio Parlato sul suo conto ha dichiarato tempo fa che è un giovane di qualità, che non deve essere però gravato di troppa responsabilità. «Il tecnico ha giustamente paura di “distruggere” un giovane che mancando di esperienza potrebbe essere sovraccaricato di un qualcosa che non è in grado ancora di fare». Per lei comunque può essere l’occasione di mettersi in mostra. «Esatto, diciamo che è la prova del nove. Se l’allenatore riterrà di mettermi in campo, dovrò fare vedere che è stata la scelta giusta. Fisicamente mi sento bene e se dovessi segnare, sarebbe una grande cosa». Che partita si aspetta con il Dro? «Una gara difficile. Contro di noi tutte le squadre giocano alla morte. Dobbiamo essere pronti ad alzare il ritmo e a fare la partita giocando da Padova». Oggi alle 10.30 è in programma all’Appiani la seduta di rifinitura. Alle 14 (diretta su Rai Sport) invece tutte le attenzioni saranno rivolte all’anticipo Sacilese-Belluno, staccate attualmente in classifica di 7 e 5 lunghezze.
Ore 13.00 – (Gazzettino) Come si è fatto male? «È stata una cosa graduale. Ho iniziato a sentire dolore la settimana scorsa, poi ci sono stati dei giorni in cui stavo bene e altri meno. Fino all’altro ieri quando abbiamo fatto doppio allenamento e in occasione della partitella mi sono fermato definitivamente perché non ce la facevo più, non riuscivo nemmeno a camminare. È destino che dovesse andare così, negli ultimi anni non ho mai avuto problemi, ma sono cose che capitano nel calcio». Con Ferretti squalificato, per lei poteva essere l’occasione di tornare a giocare dal primo minuto, davvero un peccato. «Non auguro mai il male o la squalifica di qualcuno. Al di là del fatto che Ferretti ci fosse o meno, mi dispiace di non poter essere della partita. Ci metto sempre il massimo per essere a disposizione». A questo punto sembra scontato che scocchi l’ora di Pittarello, impiegato giovedì nel primo tempo della partitella in famiglia come unica punta nel 4-2-3-1 con alle spalle Ilari, Cunico e Aperi. Ma proprio l’interessato frena: «Di scontato non c’è niente, sarà l’allenatore a decidere se farmi giocare o meno. Ovviamente se sceglie di mettermi in campo, sono pronto. Ho già giocato quest’anno come unica punta nella sfida di Coppa Italia con il San Paolo, sono un attaccante centrale e vedremo come deciderà di impiegarmi l’allenatore».
Ore 12.50 – (Gazzettino) Tiboni costretto al forfait a causa di uno stiramento all’adduttore sinistro. E con Ferretti relegato forzatamente ai box per squalifica, il Padova si trova a dovere fare i conti con l’emergenza in attacco per la trasferta a Trento con il Dro, con il giovane Pittarello unica punta disponibile. Per Tiboni, in borghese ieri all’Appiani, gli accertamenti clinici effettuati giovedì hanno evidenziato una lesione, la cui entità non può essere però ancora definita con precisione come spiega il direttore sportivo Fabrizio De Poli: «Non si può dire ancora di che grado è dato che c’è un ematoma. Vediamo domani (oggi per chi legge, ndr) di fare un’altra ecografia per effettuare una comparazione diagnostica e poi faremo le valutazioni. Speriamo che sia una cosa da poco». Accanto a De Poli è presente proprio Tiboni, visibilmente seccato per l’inconveniente: «Sono molto arrabbiato perché stavo bene fisicamente e avevo iniziato a lavorare con continuità, purtroppo è capitato questo infortunio e adesso vediamo il da farsi. Spero di rientrare il prima possibile».
Ore 12.40 – (Gazzettino) E proprio la sinergia tra più sport è una delle finalità perseguite dal Comitato a sostegno della rinascita del Calcio Padova, nato a fine estate su iniziativa di tifosi e professionisti con a cuore i colori biancoscudati, sulla scia dell’idea dell’azionariato popolare. Su questo fronte è all’opera una specifica commissione in contatto con i professionisti incaricati dalla società. «L’argomento è complesso – si legge in una nota – e ha svariate possibili modalità di attuazione, ma c’è motivo di credere che nascerà qualcosa di innovativo per Padova». Tra gli altri obiettivi su cui operano specifici gruppi di lavoro, il coinvolgimento di tutte le componenti cittadine e provinciali, come già avvenuto con l’Ascom, un lavoro sotto traccia per fornire un sostanzioso supporto all’impegno finanziario dell’attuale proprietà con allargamento della base societaria e “operazioni simpatia” per dare un giusto significato all’evento sportivo. Si mira pure alla privatizzazione dell’Euganeo per una ristrutturazione completa nel medio periodo.
Ore 12.30 – (Gazzettino) È la prima esperienza a Padova che mette insieme le tifoserie di due diverse discipline e l’operazione funziona alla grande. Protagonista dell’iniziativa il club “Elisir – Man in black”, sodalizio dell’Aicb che accomuna la passione per i biancoscudati e quella per la Tonazzo di pallavolo. L’altra sera alla birreria Pisani di Codiverno, nel quinto compleanno del club, il gemellaggio ha avuto pieno compimento, alla presenza per il Padova del vicepresidente Edoardo Bonetto, dell’attaccante Ferretti e del portiere Vanzato, e per la Tonazzo del presidente Fabio Cremonese e dei giocatori Orduna e Quiroga. Insieme a loro una novantina di persone, in un caloroso clima di festa, con il presidente Massimiliano Diroma a fare gli onori di casa. «La passione e la fatica – ha dichiarato – sono ripagate dalla risposta della gente. Ho convinto molti tifosi della pallavolo ad abbonarsi al Padova e spero avvenga anche il cammino inverso». Come sempre, solidarietà in primo piano con una lotteria a favore di Silvia, la bambina con ritardo psicomotorio a cui è intitolata l’associazione “Silvia occhi del cielo”.
Ore 12.15- Su Aperi: “Per entrare a far parte degli undici ci vuole grande determinazione, e lui da questo punto di vista è stato bravo a cogliere l’attimo giusto e dunque merita continuità”.
Ore 12.12 – Su Sacilese-Belluno: “Meglio il pareggio? Pensiamo solo a noi”.
Ore 12.10 – Sul Dro: “Fanno pochi gol ma ne subiscono anche pochi, in più si gioca in un campo neutro. È una squadra fisica con un allenatore preparato, che conosco bene. Vorrà romperci le uova nel paniere, ma noi vogliamo mangiarcele. E vogliamo portare a casa i tre punti, anche senza prestazione pur di dare continuità ai risultati. Servirà anche meno irruenza nella nostra area di rigore…”.
Ore 12.07 – Su Pittarello: “Sta crescendo, ma voglio prendermi queste 24 ore per pensare se farlo partire dall’inizio o se scegliere altre soluzioni che ho in testa, come Cunico punta… Non è questione di dubbi, è questione di valutazioni”
Ore 12.05 – Queste le dichiarazioni rilasciate da Carmine Parlato alla vigilia di Dro-Padova. Sulla squadra: “Non piangiamoci addosso per le assenze, facciamo in modo di farci rispettare nonostante le ultime defezioni tra squalifiche ed infortuni”.
Ore 12.00 – Qui Appiani: termina l’allenamento.
Ore 11.40 – Qui Appiani: provati i calci di rigore.
Ore 11.20 – Qui Appiani: partitella per i Biancoscudati.
Ore 11.00 – Qui Appiani: provati schemi anti-Dro.
Ore 10.40 – Qui Appiani: Biancoscudati in campo per la rifinitura.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Domani a Trento Cristian Tiboni non sarà della partita. Tutta colpa del problema muscolare all’adduttore sinistro, confermato ieri dall’ecografia cui si è sottoposto l’attaccante bresciano. La lesione c’è, è un piccolo stiramento ma per valutare entità e tempi di recuperò bisognerà attendere ancora nuovi esami. «Sono molto arrabbiato», ha ammesso ieri il giocatore all’Appiani, dove non si è allenato e ha assistito da bordo campo alla penultima seduta prima della gara, «Non sono a disposizione per la gara col Dro e questo contrattempo arriva quando finalmente avevo trovato la condizione». Un vero peccato, soprattutto per lui visto che complice la squalifica di Ferretti sarebbe stato certamente titolare al centro dell’attacco: «Era dalla settimana scorsa che avvertivo un po’ di fastidio all’adduttore, negli ultimi giorni il dolore è cresciuto fino a quando mercoledì non sono più riuscito a continuare. Evidentemente era destino, in carriera non avevo mai avuto un problema muscolare di questo tipo». Domani al “Briamasco” salgono dunque le quotazioni di Filippo Pittarello, unica prima punta di ruolo a disposizione di Carmine Parlato. L’attaccante padovano sarà il prescelto a condurre il reparto avanzato nel 4-2-3-1 biancoscudato. L’undici titolare è praticamente ormai deciso, tanto che Parlato ieri si è dedicato quasi esclusivamente allo studio delle situazioni da calcio da fermo, fondamentali contro una squadra come il Dro che, verosimilmente, cercherà di scendere in campo per non prenderle. Davanti a Petkovic difesa a quattro con Busetto (in luogo dell’altro squalificato, Dionisi) con Degrassi a sinistra e la coppia Sentinelli-Niccolini al centro della retroguardia. Detto che dietro Pittarello dovrebbero agire Ilari, Cunico e il confermato Aperi, in un gran momento di forma, a centrocampo sarà probabilmente risparmiato Mazzocco, con Nichele e Segato, al rientro, ad agire davanti alla difesa. Gli ultimi dubbi saranno sciolti questa mattina: alle 10.30 è in programma la rifinitura allo stadio Appiani.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Per adesso i due, si accontenteranno di fare il tifo a vicenda, visto che domenica 23, sfruttando lo slittamento della gara contro la Clodiense, una nutrita delegazione biancoscudata è annunciata sugli spalti del Palafabris per la sfida tra Tonazzo e Milano, e due giorni dopo i pallavolisti potrebbero ricambiare il favore. «Mi piace giocare a calcio e mi confronterò con El Rulo», ha sorriso Orduna. «Sono felice che sia Ferretti che i biancoscudati stiano andando bene e spero continuino così. Noi abbiamo avuto un inizio di stagione difficile ma finalmente sono arrivati i primi tre punti. Quest’unione tra calcio e pallavolo ci fa piacere e spero porti ancora più tifosi al palazzetto». A fine serata, alla quale hanno partecipato anche il presidente della Tonazzo Cremonese, il terzo portiere Vanzato e il vice presidente biancoscudato Bonetto, il numero uno del club, Diroma, ha tirato le somme: «Ho voluto unire le due anime del tifo padovano e devo dire che tanti pallavolisti si stanno appassionando al calcio e si sono fatti anche l’abbonamento. I calciofili, invece, sono un po’ più reticenti, ma ne porteremo sempre di più al palazzetto».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Ma i tifosi, a quanto pare, l’hanno già perdonato. «Questo affetto incredibile mi ha fatto passare l’amarezza per quell’espulsione, anche se mi rode ancora non poter essere della partita contro il Dro», confessa Ferretti. «Per fortuna domenica è andata bene e ora dobbiamo solo continuare così. Non ero mai stato in una piazza come quella padovana e non mi aspettavo nemmeno così tanto amore nei miei confronti. È stupendo ed è difficile trovare le parole per ringraziare tutti. Di sicuro questo entusiasmo ci dà una carica maggiore domenica dopo domenica, e noi metteremo il massimo impegno per portare questa piazza e questa società lontano da una categoria che non meritano». Ferretti vuole la Lega Pro, per giocarci e restare a Padova. Quindi ci potrà essere anche spazio per una sfida speciale: «Mi ha fatto piacere conoscere Orduna, ci eravamo sentiti solo via internet. Gli ho augurato il meglio per questo campionato e ho sentito anche che è bravo con i piedi. Anche io non me la cavo male a pallavolo, dobbiamo organizzare una sfida incrociata e mettiamo in palio un asado».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Polenta e asado, ecco la ricetta vincente dello sport padovano. Si erano studiati, si erano fatti i complimenti a vicenda, ma fino a giovedì sera non si erano mai incontrati. Gustavo Ferretti e Santiago Orduna rappresentano due leader carismatici di Biancoscudati Padova e Pallavolo Tonazzo. Due argentini purosangue che hanno messo radici nella città del Santo e sono stati subito adottati e coccolati dai tifosi. Il primo incontro non poteva che andare in scena alla festa del club Elisir Man in black, il sodalizio che ha scelto di unire le forze creando il primo gruppo di tifosi congiunti di pallavolo e calcio, grazie alla fusione voluta dal presidente Max Diroma tra Elisr biancoscudato e Man in black. Stretta di mano e abbraccio tra i due argentini, a cui si è aggiunto anche l’altro albiceleste, il nuovo schiacciatore della Tonazzo, Gonzalo Quiroga. Tante chiacchiere in spagnolo e complimenti reciproci, soprattutto all’indirizzo del “Rulo”, quando sullo schermo della birreria Pisani di Codiverno sono andate in onda le immagini del suo “golazo” da metà campo contro il Giorgione. Il coro del centinaio di tifosi presenti è stato unanime “Rulo, rulo, rulo”, mentre il centravanti, quasi imbarazzato, ha detto di aver avuto molta fortuna e si è girato dalla parte opposta: «Per non rivedere la sciocchezza che ho commesso dopo».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Ovviamente si potrà dire qualcosa di più preciso nel momento in cui sarà noto il progetto». In parole povere, che sia soltanto un piccolo passo, per arrivare a qualcosa di concreto e definitivo. «Il futuro può essere assicurato solo da uno stadio nuovo e sappiamo che il Comune non potrà mai avere le risorse per farlo. Per questo noi ci stiamo muovendo in una precisa direzione. Dopo aver contattato tecnici ad hoc, stiamo studiando un piano industriale per capire quanto costerebbe mettere in piedi un impianto nuovo, con al suo interno varie strutture commerciali e ludiche. Sulla base di tutto ciò potremmo avere un’idea precisa dell’investimento e di che soggetti privati possano essere interessati. Solo successivamente si potrà aprire il discorso sul progetto e studiare tutti i possibili piani architettonici». Nelle prossime settimane dovrebbero esserci novità anche per quanto riguarda “operazioni-simpatia” dei tifosi e nuove possibili sinergie con altre società sportive e associazioni cittadine. Prosegue intanto il progetto di azionariato popolare, mentre il Comitato ha voluto spendere una parola anche sul vecchio Calcio Padova: “Ci auguriamo si arrivi al concordato e non al fallimento».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) «Curva a bordo campo? D’accordo, a patto che sia solo l’inizio e non la fine». A una settimana dal proclama a sorpresa del sindaco Massimo Bitonci, che ha annunciato la costruzione di una tribuna mobile a ridosso del terreno di gioco davanti alla curva sud, ha voluto prendere posizione anche il Comitato a sostegno della rinascita del Calcio Padova, il gruppo di diciotto tifosi, del quale fanno parte anche diversi professionisti, al lavoro da un paio di mesi a questa parte per mettere nero su bianco alcune proposte da sottoporre a Bonetto e Bergamin. Un lavoro sottotraccia, anche per quel che riguarda la complessa questione dell’Euganeo, tema per il quale è stato costituito un gruppo di lavoro ad hoc. Gruppo che si sta dando da fare per stilare un business plan per un rifacimento completo dello stadio. «A nostro parere il tema strutturale sullo stadio non può essere eluso, sia pure nel medio periodo», spiegano i portavoce del comitato. «La notizia di questi giorni, della possibile realizzazione da parte dell’amministrazione di una tribuna rimuovibile dietro una porta a bordo campo, si situa in una prospettiva diversa, che è quella del breve periodo. Nulla osta alla cosa, se davvero funzionale al tifo, accettabile sotto il profilo estetico, sostenibile economicamente dall’ente pubblico e non pregiudizievole dell’ipotesi di rifacimento strutturale, che deve rimanere l’obiettivo principale».
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Chi, adesso, nel ruolo di centravanti al posto dei due grandi assenti della domenica? Le possibilità sono diverse. La prima è dare fiducia a Pittarello, che quel ruolo lo ricopre naturalmente e che tuttavia non offre complete garanzie per la giovane età, oppure giocare col falso nueve , che sia Aperi, Ilari o Petrilli poco importa. Quel che è certo che in vista della partita di domani Parlato sarà costretto a una vera rivoluzione per far quadrare i conti. Nel frattempo è stato finalmente costituito ufficialmente dopo settimane di duro lavoro il «Comitato per la rinascita del calcio Padova» sorto a fine estate dall’incontro di tifosi e professionisti di diversa provenienza con l’obiettivo di contribuire concretamente al rilancio del calcio biancoscudato. Il comitato esprime in un comunicato «la più viva soddisfazione per l’andamento sportivo della squadra ed il riscontro quotidiano della serietà della società: fattori che hanno creato un entusiasmo crescente che sta accompagnando giorno per giorno l’avventura dei Biancoscudati». Si elencano poi i punti del proprio programma, tra cui spiccano l’azionariato popolare, la sinergia con rugby e volley e la risoluzione strutturale tramite l’intervento di privati della questione Euganeo, considerato una zavorra per squadra e società.
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Allarme rosso per il Padova, in vista della trasferta di Trento in programma domani contro il Dro. Dopo Gustavo Ferretti, fermo per un turno per squalifica, alza bandiera bianca pure il suo naturale sostituto e compagno di reparto Christian Tiboni. Il centravanti di Desenzano si è procurato uno stiramento alla coscia, con ogni probabilità non troppo serio, ma sarà comunque costretto a uno stop, nella migliore delle ipotesi, non inferiore alle due settimane. «Mi portavo avanti questo fastidio dalla scorsa settimana — ha spiegato ieri Tiboni — e dopo l’allenamento di mercoledì mi sono fermato definitivamente perché il fastidio era più intenso. Sono arrabbiato perché stavo bene e mi stavo allenando con continuità. Spero di rientrare il prima possibile, indipendentemente dalle squalifiche e dagli infortuni altrui. Che poi sia titolare o no mi dispiace non poter dare una mano alla squadra». Così, invece, il ds Fabrizio De Poli: «Tiboni ha uno stiramento all’adduttore sinistro, non sappiamo ancora di che entità. Faremo una nuova ecografia per effettuare una comparazione diagnostica: essendo in posizione profonda non riusciamo a valutarne con precisione la gravità. Domenica di sicuro non sarà a disposizione».
Ore 08.38 – La Biancoscudati Padova informa che la Lega Nazionale Dilettanti ha comunicato che la gara Dro – Biancoscudati si terrà domenica (ore 14.30) allo stadio “Briamasco” di Trento. Ai tifosi biancoscudati sarà riservata la Tribuna Nord (coperta), con capienza 1500 posti. DOMENICA ALLO STADIO BRIAMASCO ore 11.00 apertura botteghini, ore 13.00 apertura Stadio. Costo dei biglietti: Intero 10,00, Ridotto 7,00 € per i nati/e dal 1/1/1996 al 31/12/2000 (presentare documento sia al momento dell’acquisto sia all’entrata allo stadio). Ingresso gratuito per i nati dal 1/1/2001 in poi (presentare documento sia al momento dell’acquisto sia all’entrata allo stadio).
Ore 08.36 – Serie D girone C, il prossimo turno (undicesima giornata, domenica 16 novembre, ore 14.30): AltoVicentino-Mezzocorona, Clodiense-Triestina, Dro-Padova, Kras Repen-ArziChiampo, Legnago-Giorgione, Montebelluna-Mori Santo Stefano, Sacilese-Belluno, Union Pro-Tamai, Union Ripa La Fenadora-Fontanafredda.
Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino e Padova 28, Belluno 23, Sacilese 21, Clodiense, Unione Ripa La Fenadora e Montebelluna 16, Tamai 15, Fontanafredda 13, Union Pro 11, Giorgione e Dro 10, ArziChiampo 9, Kras Repen 8, Mori Santo Stefano 6, Triestina e Mezzocorona 3.
Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati della decima giornata: ArziChiampo-Dro 0-1, Belluno-Clodiense 2-0, Fontanafredda-Sacilese 0-2, Giorgione-Padova 2-4, Mezzocorona-Legnago 3-0, Mori Santo Stefano-Kras Repen 1-0, Tamai-AltoVicentino 0-2, Triestina-Montebelluna 0-2, Union Pro-Union Ripa La Fenadora 1-2.
Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.
E’ successo, 14 novembre: allenamento blando all’Appiani, alza bandiera bianca Tiboni causa stiramento.