Live 24! Dro-Padova, -2: stiramento per Tiboni, disponibile solo Pittarello in avanti domenica

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Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Treviso) Quando una società sta per cambiare proprietà, come per incanto, spunta il nome di Massimo Zanetti, patron della Segafredo. L’anno scorso sembrava vicino all’acquisto del Padova ma l’operazione non andò in porto e la società del Santo fallì ripartendo dalla serie D. Poi è toccato al Bologna quando l’amico di sempre, Gianni Morandi, lo aveva convinto a versare 6 milioni di euro per aumentare di capitale e salvare la società rossoblù dal fallimento. Poi sono arrivati gli americani guidati da Joe Tacopina che hanno preso tutto il pacchetto di azioni e di fatto Zanetti è uscito di scena. Adesso il copione si sta ripetendo sempre in Emilia ma sulla sponda Parma. L’attuale presidente Tommaso Ghirardi, sembra pronto a consegnare le chiavi della sede a chiunque garantisca la sopravivenza della società ma soprattutto a far fronte al passivo simile ad una voragine. In questo momento l’unico nome caldo è quello del petroliere Albanese Taci che offre un milione di euro per rilevare il club crociato ed è pronto a sanare i debiti che si aggirano sui 15 milioni di euro. Ma sul Parma non c’è solo Taci. I soliti bene informati assicurano che anche l’enturage di Zanetti abbia fatto dei sondaggi per capire meglio com’è la situazione finanziaria. Luca Baraldi, uomo di fiducia di Zanetti per quanto riguarda il calcio, non lo conferma ma dalla sede parmense qualche spiffero è uscito. Il contatto ci sarebbe stato ma il passivo rappresenta una zavorra pesante che rallenta le trattative. E i tempi stringono. Ghirardi ha tempo fino a lunedì per formalizzare la cessione. Dovesse saltare la trattativa lampo, l’opzione sarebbe quella di un aumento di capitale. Gli evetuali acquirenti avranno poi tre mesi per farsi avanti. Il passato parmense è glorioso. E’ stata la squadra di Buffon, Cannavaro, Dino Baggio, Asprilla, Zola, Crippa, Minotti e tanti altri. Poi la bancarotta Parmalat e il conseguente arresto di Tanzi decretarono la conclusione di un’epoca d’oro. Adessolo scenario è cambiato e il Parma si trova all’ultimo posto solitario in classifica. Chi può prendere una squadra con un passivo così pesante e con il concreto rischio della B? Questa è la domanda che Massimo Zanetti e il suo fedele Baraldi si stanno facendo tutti i giorni.

Ore 21.30 – (Il Piccolo) Pochissimi punti, ma una marea di giocatori. La Triestina di questo primo scorcio di campionato non vanta (si fa per dire) soltanto un record negativo con soli 3 punti in classifica, ma anche uno score incredibile per numero di giocatori utilizzati. Nelle prime dieci giornate di campionato, infatti, con la maglia dell’Unione sono scesi in campo addirittura 31 calcatori, un vero e proprio plotone con il quale costruire quasi tre squadre. Ma è evidente che la frenetica girandola non ha funzionato, visto che i numeri sono sotto gli occhi di tutti. D’accordo le circostanze contingenti, va bene il turnover causa infortuni, comprensibili anche i vari esperimenti iniziali alla ricerca di un buon assetto dopo la partenza in ritardo: ma 31 giocatori significa essere andati in campo quasi sempre con formazioni profondamente diverse, con inevitabili ripercussioni sul piano dell’amalgama, della continuità e della costruzione di una vera e propria squadra. E non sono nemmeno iniziati i periodi delle squalifiche per il raggiunto bonus di ammonizioni. Con questi numeri, è ovvio che i veri perni della formazione siano stati finora pochissimi. Ad aver fatto l’en-plein di presenze sono solamente in tre: Piscopo, Celli e Proia. Un altro elemento fisso (e sicuramente finora tra i migliori) è il portiere Di Piero, che solo a Belluno ha lasciato il posto a Zucca per infortunio. Anche Ivo Bez è stato finora un perno, anche perché unica punta centrale di ruolo, ma la probabile rivoluzione in attacco dovrebbe ridimensionare il suo apporto. Anche Fiore stava giocando con continuità, ma è stato bloccato da un infortunio. Per tutti gli altri, una segmentazione di presenze, con tanti contributi minimi e continui cambi di rotta, soprattutto nell’utilizzo degli under.

Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Belluno) «I risultati dicono che abbiamo trovato il passo giusto. Ora dobbiamo concentrarci per continuare con questo ritmo». Il direttore sportivo dell’Union Ripa La Fenadora, Aberto Faoro, non nasconde la sua fiducia per questa Union (quinta nel girone C di serie D con 16 punti in 10 partite) che riesce a vincere fuori casa al 95’, come accaduto domenica scorsa: «Il 2-1 sul campo dell’Union Pro (quattordicesimo a quota 8, ndr) dà senza dubbio una buona dose di morale, quella che ci serve per affrontare il prossimo periodo che sarà, calcisticamente parlando, particolarmente duro». Sulla strada dei neroverdi tornerà presto la Coppa Italia con la sfida esterna di mercoledì 19 novembre sul campo dell’ArzignanoChiampo: «Andiamo avanti passo dopo passo – spiega Faoro – cominciando domenica con il Fontanafredda (nono a quota 13, ndr) per poi proseguire con la Coppa e ritornare al campionato ospiti del Mori Santo Stefano (sedicesimo a 6 punti). Un passo alla volta». Volendo mettere un po’ di pepe fra le due cugine bellunesi, in caso di vittoria dell’Union e di sconfitta del Belluno (terzo a 23) nell’anticipo di domani a Sacile (quarto a 21) i punti di distacco si ridurrebbero a 4: «La classifica ha ora un’importanza relativa. Se non sbaglio il Belluno è davanti alla Sacilese e per noi sarebbe migliore una vittoria dei gialloblù per guadagnare in classifica».

Ore 20.40 – (Corriere delle Alpi) Ripa Fenadora senza Alberto De March. Il difensore ha preso la quarta ammonizione che costa la squalifica e non ci sarà domenica con il Fontanafredda. Mercoledì 19 poi ci sarà la coppa Italia, ma niente turnover annunciato: «Non pensiamo a mercoledì, daremo il massimo per trovare la seconda vittoria consecutiva in campionato», dice il vice allenatore neroverde Mauro Fin. «Adesso l’obiettivo è questo». Stessa grinta, più efficacia. Ecco quello che ci vuole per centrare il secondo successo consecutivo, che il Ripa Fenadora ancora non ha infilato. Ci riproverà domenica: «L’obiettivo che ci siamo posti in settimana con il mister e i ragazzi è di bissare i tre punti di Mogliano», rimarca Mauro Fin. «La posizione di classifica è quella che ci eravamo programmati all’inizio (quinto posto a quota 16, anche se in coabitazione con il Montebelluna e la Clodiense), adesso dovremo essere più bravi nel dare continuità di vittorie». Si torna al Boscherai. Il Ripa Fenadora ha pareggiato le ultime due volte in casa (1-1 col Montebelluna e 0-0 col Tamai) e adesso vuole ricominciare a correre sul campo amico. «L’anno scorso eravamo la sorpresa e le squadre che venivano al Boscherai giocavano in maniera più spregiudicata, lasciando maggiori spazi, mentre ora pensano a difendersi per poi ripartire», spiega Fin. «Dovremo stare attenti a questo». Cambiamenti tattici non dovrebbero essercene, con il rombo confermato a centrocampo. Serve solo maggiore incisività sotto porta. «Non credo ci siano stravolgimenti tattici in corso, dovremo essere bravi a concretizzare le occasioni che ci capiteranno». Morale alto. Cinque risultati utili consecutivi, ma soprattutto i tre punti strappati in extremis domenica scorsa, in rimonta, danno entusiasmo ai neroverdi. «La vittoria di carattere che abbiamo ottenuto contro l’Union Pro a Mogliano ci ha rafforzato ulteriormente dal punto di vista della convinzione», sottolinea Mauro Fin. «Abbiamo visto che attraverso la pazienza e il carattere possiamo recuperare una partita anche all’ultimo secondo: è una forza che la squadra aveva dimostrato anche a Trieste». L’Arzignanochiampo in Coppa. «Se facciamo bene domenica in campionato, poi è più facile anche preparare la partita di mercoledì. Al contrario, se facciamo male sarà più problematico. È a questo che bisogna stare attenti», commenta il vice allenatore dell’Union, che mette l’accento sul gruppo, in cui tutti si fanno trovare pronti quando vengono chiamati in causa: «Abbiamo una rosa di 25 giocatori e abbiamo dimostrato anche nel turno scorso in coppa contro il Tamai che chiunque scende in campo può far bene. Questa è la fortuna del mister e la bravura della società nell’allestire la squadra».

Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Il gruppo è pronto, Andrea corre e il satellite è sintonizzato. Il quarto atto in meno di un anno di Sacilese-Belluno può avere inizio. E dei tre precedenti, campionato più playoff, non ce n’è stato uno che sia finito a baci e abbracci. L’andata fu quel che fu: la Sacilese che schiera un giovane su cui pende una squalifica da mesi, il Belluno che se ne accorge e il ricorso che parte, arriva a destinazione e consegna ai gialloblù il 3-0 a tavolino (in campo era finita 1-1). Apriti cielo. Il ritorno, al grido di «begli amici Fardin&Co.», rei secondo i biancorossi di essersi comportati male al termine del match di andata, fu un fuoco di polemiche prima della gara e dopo la gara, vinta dalla Sacilese al polisportivo al 90’. Quindi, qualche mese dopo, la sfida ai playoff che eliminò i gialloblù (anche in quel caso 1-0 per la Sacilese al 93’). Domani sapremo se gli strascichi hanno continuato a bruciare nei mesi oppure no. OGGI ULTIMA SEDUTA – Tutti presenti ieri all’allenamento del Belluno, oggi ultima seduta nonostante l’anticipo (domani si scende in campo alle 14) e buone notizie dall’unico assente dalla partita: Andrea Radrezza ha iniziato a correre.

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Belluno) Scurdammoce ’o passato. Sacilese-Belluno? Una partita come le altre, certo: 22 giocatori in campo, una manciata in panca, due allenatori e tre punti in palio. A ripassare la storia recentissima di questa sfida però, ecco che l’anno scorso Sacilese-Belluno, sia all’andata sia al ritorno, non fu una partita come le altre. Il ricorso che consegnò la vittoria a tavolino al Belluno all’andata e una coda di polemiche e stilettate che incendiò animi e ambienti. Tanto che Fardin, attuale direttore sportivo gialloblù, uno dei tanti ex della sfida, replicando a Zironelli, allenatore dei friulani, si chiese «perché abbia aperto bocca, pontificando senza conoscere». «Io però non vivo di ricordi – assicura proprio Zironelli alla vigilia del match che domani alle 14 sarà trasmesso su RaiSport – per me il passato è passato e vivendo del presente penso solamente alla prossima partita. Che, per quanto mi riguarda, sarà una delle tante». Già, ma superare il Belluno in diretta tv farebbe gola a chiunque. «Sarebbe bello, indubbiamente, ma sabato non si deciderà nulla, non sarà una partita decisiva. Se riusciremo a battere e superare il Belluno in classifica portandoci noi al terzo posto, bene, ma in questo momento voglio vedere una buona prestazione dei miei, che la squadra giochi bene e possibilmente che nessuno si faccia male. Al momento abbiamo 4 punti in più rispetto a un anno fa, dunque siamo felici. Abbiamo qualche acciacco e squalifica in più di loro, ma nessun problema». Che partita si aspetta? «Una bella partita, divertente, tra due squadre molto simili. Credo che noi e il Belluno ci somigliamo molto: stesso allenatore e stesso gruppo dell’anno scorso, stessa ossatura, dunque stessa filosofia societaria, un buon mercato per entrambe e una classifica simile, con due sole lunghezze di differenza ed entrambe di recente abbiamo regalato due punti: noi al Kras Repen, il Belluno al Dro. Insomma, stiamo viaggiando in maniera parallela». A maggio chi sarà davanti? «È troppo presto per dirlo. Di sicuro possiamo pensare che molto facilmente ne avremo davanti due, Padova e Altovicentino. Per il resto è tutto da giocare, sia noi sia il Belluno possiamo farcela con chiunque. Dunque vinca il migliore».

Ore 19.30 – (Corriere delle Alpi) La tivù dei ragazzi. Roberto Vecchiato sta studiando una grande partita del suo Belluno, in diretta domani su Rai Sport da Sacile. Fin dal primo pallone delle 14 in punto, l’ordine sarà uno solo: continuare quest’altro grande campionato di serie D. Non passerà dal… barbiere, per essere più telegenico, mentre forse qualcuno dei giocatori ci ha pensato o ci sta riflettendo. Sono giovani: «Sarò come sempre, anche per l’intervista che, di solito, bisogna fare. Una cosa artigianale, come ogni mattina. L’importante è quello che succederà in campo, partendo dal presupposto che si debba essere orgogliosi di essere davanti alla Sacilese». Due punti da aumentare. Al limite da conservare. I gialloblù hanno ripreso a vincere con la Clodiense, mica una squadretta qualsiasi. Quasi un avvertimento ai friulani, che peraltro sono andati a vincere a Fontanafredda: «Noi ci siamo, ma è anche vero che affrontiamo una delle avversarie, che in un’ipotetica graduatoria viene subito dopo Padova e Alto Vicentino. Una società solida e una squadra di qualità, che è migliorata con gli innesti di Beccaro e Sottovia». Non una gara qualsiasi. Vietato dire che è una partita come tutte le altre. Per il semplice fatto che non è vero: «Ci mancherebbe. Per cinque anni, sono stato il capitano biancorosso e non nego che sia stato uno dei momenti più belli della mia carriera da calciatore. L’unico momento buio è stato quello della retrocessione dalla Lega Pro, alla fine del secondo campionato, per il resto gioie e soddisfazioni. Stimoli fin sopra i capelli. Bei ricordi, ma anche tanta voglia di vincere: «Ci mancherebbe altro. Intanto, siamo in vantaggio e poi esiste una rivalità notevole tra le due società, basata anche su una nostra vittoria a tavolino, per un giocatore squalificato. L’anno scorso abbiamo perso all’ultimo minuto la partita dei play off, proprio al XXV aprile e, se per caso serve, questa è una motivazione supplementare. I ragazzi lo sanno molto bene e non hanno alcuna intenzione di fermarsi alla Clodiense». Occhio alla Sacilese. Quella friulana passa per essere una formazione che gioca un ottimo calcio, grazie anche alle idee del tecnico Mauro Zironelli: «Giocano in maniera diversa da noi, motivo in più per stare attenti. Sono in grado di farti ballare, perché hanno giocatori di grande qualità. Pensiamo, per esempio, al centrocampo, dove ci sono Favret e Boscolo Papo o all’attacco con Sottovia (sette reti) e Beccaro (cinque), un giocatore che mi piace molto. Noi proveremo a vincere, come al solito. Finora il nostro campionato è stato molto buono e allora vediamo di continuare così. La diretta televisiva sarà anche una bella vetrina per i miei giocatori».

Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Le statistiche, si sa, sono roba da sport a stelle e strisce, eppure ce n´è una che racconta di un piccolo primato made in Vicenza. È la media punti di Enrico Cunico alla corte del presidente Rino Dalle Rive, prima come tecnico del Marano e oggi dell´Altovicentino. Un triennio carico di vittorie (appena 3 le sconfitte ed una manciata i pareggi) che ha visto l´allenatore di Caldogno conquistare 219 punti in 89 gare per una media di 2,46. Il bottino è impressionante: 33 punti (su 15 partite del girone di ritorno) nel primo anno, 75 e cavalcata trionfale la stagione successiva (30), 83 e record al primo campionato di serie D (34) e 28 in queste prime 10 giornate. Negli ultimi anni solo la Juventus di Antonio Conte (2,68) e l´Inter del Trap della stagione ´88-´89 (2,47) hanno fatto meglio ma in un solo campionato. Se andiamo, infatti, a guardare il ruolino di marcia del Commissario Tecnico della Nazionale, da Siena in poi ha viaggiato ad una media di 2,30. Insomma, tu chiamale se vuoi soddisfazioni. «Ma sì – sorride Cunico – fa morale e piacere. Vuol dire che si sta lavorando bene. Personalmente però, mi dà più soddisfazione essere invitato, come è successo lunedì sera a Verona, per un incontro con 60 allenatori». Riconoscimento importante per uno che da due anni è costretto a convivere con l´ombra ingombrante di Carmine Parlato e che si ritrova a volte a dover fare i conti con i suoi 4 secondi posti, che nel calcio non sempre pagano in termine di immagine. «Carmine è bravo e quest´anno è in una piazza di nome, sarà una bella sfida fino in fondo». Lui, nel frattempo, si gode la sua prima volta a Tamai, dove non aveva mai vinto, e tira innanzi anche di fronte alle esternazioni poco simpatiche che il suo omonimo in campo patavino rilascia periodicamente agli organi di stampa della Città del Santo. «Non mi interessa la polemica con Marco anche se certe cose non sono proprio così, ma va bene ugualmente. Quest´anno ho una squadra di personalità molto forti oltre che di qualità». Tanto da prendersi pure i complimenti del “pres”, talora critico nelle precedenti 9 gare. «Lui è come me, vuole vincere sempre e soprattutto vedere bel calcio. Vedremo di continuare così».

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) C’è la terza vittoria di fila nel mirino di un Venezia che, rispetto a sette giorni fa ad Arezzo, torna a disporre di una «mini abbondanza». Può infatti permettersi di scegliere il tecnico Michele Serena alla vigilia dei 90’di domani pomeriggio al Penzo – ore 15 – contro un AlbinoLeffe in difficoltà, penultimo a quota 10 punti, sei in meno di Esposito e compagni tuttora in fase di rilancio. Contro i bergamaschi mancherà l’uomo più in forma del momento, l’attaccante Raimondi (fermato per un turno dal Giudice Sportivo), ma quantomeno a centrocampo i conti iniziano pian piano a tornare con il rientro di Zaccagni dalla squalifica e il recupero di Scialpi dall’influenza. A questo punto resta da capire se Serena opterà o meno per l’inserimento di Zaccagni al fianco di Esposito e Varano, restituendo di fatto Bellazzini (positivo da mezzala nel 2-0 di Arezzo) al suo ruolo di trequartista alle spalle delle due punte, con ogni probabilità Magnaghi e Greco. Un ballottaggio anche in difesa, dove sulla corsia sinistra Giuliatto e Ghosheh si giocano una maglia per completare il quartetto con Sales, Legati e Marino davanti Fortunato. Proprio il portiere, mancando per infortunio Carcuro (ed essendo in panchina Cernuto e Panzeri) sarà l’unico arancioneroverde superstite a poter cercare la rivincita contro l’AlbinoLeffe, che il 4 maggio scorso all’ultima di campionato vincendo per 2-1 escluse il Venezia dai maxi playoff a otto squadre. Fino a mezzogiorno di domani è possibile acquistare i biglietti a prezzi scontati (solo in prevendita) nei settori curva sud (5 euro), distinti (7) e tribuna laterale (16): info su www.fbcunionevenezia.com.

Ore 18.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Due gol consecutivi, entrambi pesanti. «Ci sto prendendo gusto», dice Antonio Marino (nella fotografia) , difensore centrale del Venezia con il «vizio» del gol. A segno con Giana Erminio e Arezzo, Marino vuole riprovarci anche domani, nella partita che si giocherà allo stadio «Penzo» contro l’Albinoleffe (ore 15). «In carriera ho segnato spesso, sono contento di farlo soprattutto se torna utile alla squadra. Mi capita di propormi in avanti, specie quando ci sono dei calci piazzati» chiarisce il giocatore. Il suo ruolo in difesa, quasi sempre in coppia con Legati, è però quel che gli riesce meglio e il blocco centrale del Venezia sta diventando una garanzia. «Forse abbiamo subito un po’ troppi gol all’inizio – riconosce Marino – ma in questo reparto siamo tutti giocatori nuovi e serve tempo per trovare i migliori meccanismi. Ora comunque sta andando meglio». La scossa portata dal nuovo mister Serena succeduto ad Alessandro Dal Canto ha fatto il suo effetto e il Venezia, dopo aver vinto due partite consecutive, punta domani alla conferma. Anche perché l’Albinoleffe è squadra in crisi, con 10 punti all’attivo (è terzultima) e proprio per questo ha esonerato in settimana l’allenatore, sostituendo Alessio Pala con Roberto Bonazzi. «Come noi – osserva Marino – anche i nostri avversari cercano la scossa dal cambio di allenatore. Dobbiamo stare attenti. Non guardiamo la loro classifica, hanno buoni giocatori e vorranno dare una scossa alla loro stagione. Ma noi giochiamo in casa e, dopo aver ottenuto due successi, vogliamo vincere ancora. Dobbiamo continuare su questa strada, se vogliamo risalire la classifica». Con 16 punti il Venezia è nono, a un punto dall’ottavo posto della FeralpiSalò. Lontana, per ora, la zona playoff ma è presto per questi ragionamenti. Domani mancherà Raimondi squalificato, rientra Zaccagni.

Ore 17.50 – (La Nuova Venezia) Mai guardare la classifica, né la propria né quella degli avversari. Michele Serena è un “martello” e insiste sui suoi giocatori per dare continuità a risultati e prestazioni. Vigilia del match contro l’Albinoleffe, squadra che a inizio settimana ha cambiato allenatore e si presenta al Penzo desiderosa di dimostrare che i numeri sono bugiardi. «Arriviamo a questa partita di slancio, dopo una buona settimana di lavoro» spiega il tecnico mestrino, «ripeto quanto avevo detto già alla fine della partita di Arezzo: bisogna cercare di vincere anche contro l’Albinoleffe per dare continuità a quanto fatto nelle ultime tre settimane. Due vittorie sono nulla, non bastano due successi per sentirsi appagati o arrivati. Siamo una squadra in rincorsa e quando rincorri non puoi decelerare o prenderti una pausa, devi tenere sempre un ritmo sostenuto per approfittare dell’eventuale rallentamento altrui. I forti non si accontentano mai, vogliono sempre fare meglio». Parole chiare, nette. «Sarebbe un errore madornale accontentarci di quanto fatto da Cremona ad Arezzo, il Venezia è costretto a correre forte se vuole recuperare punti e posizioni». Albinoleffe con 10 punti in classifica, Matteo Momentè unico marcatore dei bergamaschi (6 reti, di cui due su rigore), un primato che l’ex centravanti del Venezia baratterebbe con qualche punto in più in classifica. «Avverto tutti, e non solo i miei giocatori: l’Albinoleffe è una buona squadra, ho visionato le partite dei bergamaschi e non è in crisi di prestazioni. Segna solo uno? Speriamo che non si sveglino gli altri a Sant’Elena. Due attaccanti come Momentè e Pesanti non li hanno tante squadre in Lega Pro». Rientra dalla squalifica Zaccagni, starà in tribuna per lo stesso motivo Raimondi. «Uno entra e uno esce, ormai è il ritornello da quando sono arrivato» osserva Serena, «per fortuna c’è anche Scialpi disponibile, dopo aver saltato Arezzo per la febbre che l’ha bloccato per quattro giorni». Due rientri che dovrebbero consentire a Serena di schierare gli uomini in base alle loro caratteristiche. «Noi siamo cresciuti come atteggiamento, come approccio alla partita. Posso solo dire che da Cremona ad Arezzo la squadra è migliorata, ho visto spirito di sacrificio da parte di tutti». Con il rientro di Zaccagni a centrocampo (lunedì ritorna in gruppo anche Davide Carcuro), Bellazzini dovrebbe riprendere la sua posizione alle spalle delle due punte con Greco al fianco di Magnaghi.

Ore 17.20 – (Giornale di Vicenza) Tegola Faragò, si riempie l´infermeria del Novara. I piemontesi chiederanno aiuto al pubblico. Il match di domani (fischio d´inizio alle 16 al Menti), quello tra la formazione favorita al ritorno in B e la matricola terribile, il Real Vicenza, attirerà le attenzioni degli addetti ai lavori di Lega Pro. Un po´ perché è la partita di cartello del girone A, un po´ perché la posta in palio è alta, vista la posizione in classifica delle due squadre. Nessuna ci sta a perdere. La condizione psico-fisica è la stessa per entrambe. Il Novara, che segna parecchio e ne prende pochi, ha raccolto 4 vittorie di fila, 13 punti nelle ultime 5 gare; numeri che colpiscono. Non è da meno il Real, che ha perso una sola partita, la prima, ed è comunque davanti in classifica ad Evacuo e soci. I biancorossi si aspettano un Menti più caldo del solito e la società ha varato agevolazioni (10 euro in tribuna e nella curva degli ospiti, 5 euro per i genitori dei ragazzi del settore giovanile, 1 euro per i giovani tesserati) per garantire il massimo sostegno ai giocatori. I tifosi più numerosi, però, saranno quelli del Novara, nonostante la trasferta non sia delle più comode. Sono attesi dai 300 ai 400 sostenitori, galvanizzati dalla trionfale marcia in campionato dei propri beniamini. Veniamo alle assenze. Il Real è al completo ma non troppo. Mancherà infatti Pavan, che è squalificato. E poi non saranno disponibili i soliti, vale a dire Odogwu, Ungaro, Calcagnotto e probabilmente neanche Barzan, sempre ai box per un fastidio al piede. Marcolini potrà quindi, per dieci undicesimi, schierare i soliti partenti. Sarà con ogni probabilità Malagò a fare le veci di Pavan ma se ne saprà di più oggi pomeriggio al termine della rifinitura. Per quanto riguarda gli avversari, Vicari e Manconi, convocati dal ct della nazionale under 20 Evani, hanno disputato ieri l´amichevole contro la Francia under 21. Solo oggi si riuniranno ai compagni di club ed è difficile che il tecnico Toscano faccia affidamento sui due giovani al Menti. Non saranno a disposizione, perché infortunati, i difensori Bergamelli e Ludi, il centrocampista Faragò e l´attaccante ungherese Adorjan. L´ultimo, nell´ordine, a fermarsi, è stato il centrocampista del 93´ Faragò: dovrà stare fermo un mese per una lesione al retto femorale della coscia destra. L´allenatore del Novara teme la squadra di Marcolini. Così si è espresso alla vigilia dell´incontro, che rappresenterà uno snodo importante del campionato: «Non perdere a Vicenza sarebbe già un bel risultato per noi. Ho grande rispetto per Marcolini e la squadra che andiamo ad affrontare, perché assieme al Bassano è la grande rivelazione del campionato».

Ore 16.50 – Qui Appiani, queste le dichiarazioni rilasciate da Cristian Tiboni: “Mi portavo avanti questo fastidio dalla scorsa settimana, e dopo l’allenamento di mercoledì mi sono fermato definitivamente perché il fastidio era più intenso. Sono arrabbiato perché stavo bene e mi stavo allenando con intensità e continuità. Spero di rientrare il prima possibile, indipendentemente dalle squalifiche e dagli infortuni altrui. Che poi sia titolare o no mi dispiace non poter dare una mano alla squadra”.

Ore 16.40 – Qui Appiani, queste le dichiarazioni rilasciate da Fabrizio De Poli: “Tiboni ha uno stiramento all’adduttore sinistro, non sappiamo ancora di che grado. Domani faremo una nuova ecografia per effettuare una comparazione diagnostica perché essendo in posizione profonda non riusciamo a valutarne con precisione la gravità. Domenica di sicuro non sarà a disposizione”.

Ore 16.10 – Qui Appiani: termina l’allenamento.

Ore 16.00 – Qui Appiani: provati i calci di punizione diretti.

Ore 15.50 – Qui Appiani: presente con abiti borghesi Tiboni. Quasi certa la sua assenza domenica.

Ore 15.30 – Qui Appiani: provati schemi da palla inattiva.

Ore 15.10 – Qui Appiani: ancora in corso il torneo di calcio-tennis.

Ore 14.50 – Qui Appiani: torneo di calcio-tennis per i Biancoscudati, assente Tiboni.

Ore 14.30 – Qui Appiani: in campo per l’allenamento i Biancoscudati, che ricevono la visita del presidente Giuseppe Bergamin.

Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) In un calcio dove il portiere è praticamente sempre il più alto della squadra, in cui il 190 è ormai quasi un obbligo, esistono ancora eccezioni che confermano come il fisico spesso non basti. Gian Maria Rossi, comunque 180 di reattività e elasticità, ha dimostrato come attenzione, carisma, riflessi, contano spesso più della struttura fisica. Per questo ha vinto la concorrenza prima di Lombardi, poi di Grandi, per questo è una sicurezza di questo Bassano Virtus dalla scorsa stagione. «Sono contento delle mie prestazioni, ma come ripeto sempre, il rendimento dei singoli dipendono da quello della squadra – spiega il portiere giallorosso – stiamo tutti vivendo dal primo all’ultimo un buon momento, sicuramente sono felice di dare il mio contributo.» In testa ancora il campionato, dopo la cavalcata vittoriosa dello scorso anno. «Fa piacere essere davanti a tutti, noi vogliamo provare a rimanerci il più possibile, ma sappiamo che non sarà facile. Siamo abituati bene dallo anno – continua Rossi – ma questo è un altro campionato, lungo e difficile: ci godiamo la posizione di classifica che ci permette di lavorare con serenità, pensando a poterci migliorare con gli allenamenti, senza la pressione della retrocessione». Bassano che dall’alto in basso guarda formazioni storiche e fortissime come Novara, Como, Monza che, pur con le difficoltà che sta vivendo la società, non molla l’osso. Oltre alla sorpresa Real Vicenza. «In questo momento ci troviamo davanti a squadre costruite per vincere, vedo quattro cinque formazioni con organici decisamente importanti per la categoria, ma il fatto che noi siamo prima di loro vuol dire che possiamo dar filo da torcere a tutti».

Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) “All´attacco della capolista”. Così recita il volantino dal sapore vagamente paramilitare, stampato in oltre quattromila copie che da due giorni ha invaso ogni angolo di Alessandria, distribuito, nelle scuole, nei bar, nei negozi, negli uffici e nelle fabbriche. Una specie di adunata generale, una chiamata alle armi per il popolo alessandrino in vista del giorno dei giorni, quello designato all´assalto alla prima della classe. Tenuto conto che sino a ieri il territorio è stato sotto allerta alluvione, il tam tam a fianco dei grigi è indicativo di quanto sia considerato il match di domani sera al Moccagatta e di quale sia la reale priorità del week-end da quelle parti. I piemontesi con le ali in testa e ai piedi, lanciati da due vittorie di fila e sorretti dalla tradizione propizia che li vuole perennemente vincenti nella loro arena ogni volta che incrociano il muso coi giallorossi. Il puntero Marconi, poi, sicario virtussino la scorsa stagione, c´ha messo il carico da undici. Come se non bastasse la mobilitazione generale. «È il momento migliore per affrontare i primi in classifica – ha comunicato ai taccuini – siamo in gran condizione e non vediamo l´ora». Alè, tanto per rendere l´idea dell´ambiente più o meno sulfureo che attende i boys Diesel tra ventiquattro ore. E così brucia dover annotare che in un clima presumibilmente di feroce dimensione agonistica, Asta debba rinunciare a quella sberla d´uomo di Guido Davì in mezzo al campo, non esattamente quel che si dice uno stilista della pedata, ma medianone gladiatorio e strutturato che all´occorrenza sfodera la clava e il randello. È squalificato, sinora ha raccolto più cartellini che presenze, ma l´ultima esibizione col Mantova a battagliare nel cuore del centrocampo ha destato buonissima impressione. «Ci tenevo tantissimo ad esserci, specie adesso che ho rintracciato il ritmo gara – mastica amaro l´interno cresciuto nel Palermo – tantopiù che il fallo che mi è costato il giallo era un intervento pulito sulla palla. L´arbitro mi ha anche detto “Ora vai fuori” e io “No, perchè?” Poi si è accorto che era solo la prima ammonizione…». Perciò, esentato dal ring di Alessandria, Davì spazia ad ampio raggio sul Bassano e dintorni. «Giuro, ho trovato qui il miglior gruppo e lo spogliatoio più unito di tutti i miei anni di professionismo – argomenta il ventiquattrenne – per questo non mi stupisce la vetta della classifica. Quando sono arrivato ho capito subito che c´erano valori tecnici ed umani. Il mio primo gol? Sono sempre stato mediano difensivo, ma il mister vuole gol anche dai centrocampisti e mi manda a saltare. È il momento di rompere il ghiaccio».

Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Vicenza) Andrea Cocco è pronto a stringere i denti anche ad Avellino. L’attaccante sardo, autore finora di due reti, al debutto a Trapani e al Menti con il Pescara, sabato scorso contro la Pro Vercelli è sceso in campo pur non essendosi pienamente ripreso dall’infortunio alla caviglia che lo aveva costretto a saltare le sfide con Modena e Carpi. Ma adesso come sta? «Martedì non mi sono allenato e mercoledì ho lavorato a parte. Sto cercando di recuperare forzando un po’ i tempi, ma probabilmente avrei lo stesso anche se ci fosse stato qualcun altro con le mie caratteristiche davanti, perché rientra nel mio carattere. In fondo si tratta solo di sopportare la soglia del dolore». Come si è trovato nel cambiamento dal 3-5-2 al 4-3-3? «Prima eravamo in due a reggere il peso dell’attacco, io e Ragusa. Adesso invece c’è un centrale, il sottoscritto, con due esterni ai lati. È un modulo che mi si addice, ma non c’erano problemi neppure con l’altro». Qual è stato l’impatto con il nuovo allenatore? «Intanto mi preme sottolineare che mi è dispiaciuto per l’esonero di lopez: è avvenuto per demerito nostro visto che la scelta della società è stata fatta perché non arrivavano i risultati, ma il nostro rapporto personale era ottimo. Quanto a Marino, ha le idee chiare e trasmette i suoi concetti con molta tranquillità. Facendo così, in un momento difficile ci sta dando una mano». Domenica ad Avellino dovrete cercare di invertire la rotta in trasferta, visto che finora siete tornati con un punto solo da Perugia e Crotone… «Ci teniamo a fare punti fuori casa, anche una bella vittoria non sarebbe da buttare. Sarebbe veramente tanta roba, considerato che in casa che in casa ce la caviamo, anche se è sempre possibile fare meglio». Pronto a sostenere il peso dell’attacco da solo fino alla riapertura del mercato a gennaio? «Sicuramente prenderanno qualcuno, perché davanti siamo stati falcidiati dagli infortuni, ma io penso solo a dare il massimo in campo, come i miei compagni di reparto».

Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Domenica il Vicenza è atteso alla difficile sfida contro l’Avellino del capocannoniere del torneo cadetto Castaldo. Una gara complicata considerato che la compagine irpina occupa il terzo posto in classifica e al «Partenio» finora, su sei partite, ha ottenuto 14 punti sui 18 disponibili. Un impegno tutto in salita per il Vicenza di Pasquale Marino che sta tentando di allontanarsi dalla zona playout che attualmente occupa la squadra berica. Il problema più grande da risolvere per il nuovo allenatore del Vicenza, è la composizione del reparto offensivo, già privo di Tutino, Maritato e Ragusa. Assenze a cui si deve aggiungere un Andrea Cocco ancora non del tutto a posto dopo l’infortunio subito a Catania alla caviglia sinistra. L’ex attaccante di Reggina e Verona contro la Pro Vercelli ha voluto esserci a tutti i costi nonostante si fosse allenato poco durante la settimana e lo stesso farà domenica prossima ad Avellino. «La caviglia sinistra mi fa ancora un po’ male – spiega Cocco – Credo che l’aver giocato contro la Pro Vercelli pur non essendo ancora guarito del tutto ha pesato, anche perché il piede sinistro lo uso per saltare di testa e quindi la caviglia è stata molto sollecitata. Vedremo comunque come evolverà la situazione nei prossimi giorni. Di sicuro sto meglio rispetto a una settimana fa, per cui se il mister mi chiederà di giocare penso proprio che ci sarò». La scelta di mister Marino di far giocare Cocco contro la Pro Vercelli anche se l’attaccante biancorosso era a mezzo servizio, testimonia come le scelte nel reparto offensivo siano molto poche e che un’alternativa con le stesse caratteristiche del centravanti sardo in rosa non c’è. «Purtroppo siamo stati molto sfortunati perché perdere Maritato e Ragusa nello stesso momento e con infortuni così gravi non capita tutti i giorni – prosegue Cocco – Fuori loro due, in attacco siamo contati. Così se mi si chiede di stringere i denti e giocare lo faccio volentieri». Nel 4-3-3 impostato da mister Marino, un centravanti dotato di chili e centimetri è fondamentale e Cocco è l’unico a disposizione. «Il 4-3-3 è un modulo che mi piace molto, mi permette di avere vicino due punte esterne che, a seconda delle situazioni tattiche, possono andare sul fondo e crossare in area oppure tagliare al centro e cercare di combinare con me. Finora abbiamo potuto provare poco perché io non mi sono allenato quasi mai dall’arrivo di mister Marino, ma ci basterà qualche seduta tattica per trovare una buona intesa». La Serie B però va di fretta, domenica ad Avellino si giocherà la 14esima giornata dell’andata del campionato e il Vicenza deve tornare a fare punti in trasferta. «Finora abbiamo pareggiato solo a Perugia e a Crotone – ricorda Cocco – Lontano dal “Menti” non abbiamo mai vinto e, nonostante l’Avellino sia una squadra forte, nel calcio non c’è mai niente di scontato. Dobbiamo provare a prenderci i tre punti».

Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) Cocco e Di Gennaro ad Avellino potranno esserci. Spetterà a Marino, di concerto con lo staff medico, valutare se schierare i due giocatori dall´inizio o portarli in panchina, ma l´allenamento di ieri pomeriggio ha dato indicazioni confortanti: entrambi, alle prese con i postumi della distorsione ad una caviglia (la sinistra per l´attaccante, la destra per il regista), hanno infatti svolto regolarmente la partitella in famiglia sul sintetico di Isola, senza risparmiarsi anche nei cambi di direzione e nei contrasti. Solo Cocco, in qualche occasione, ha dimostrato di patire un po´ di dolore, ma la sensazione è che si tratti di un fastidio comunque sopportabile. Botta per Giacomelli. Per due giocatori in recupero, va segnalato un nuovo infortunio (fortunatamente leggero, a quanto pare) che ha coinvolto Giacomelli. Dopo pochi minuti di partitella in cui stava giocando da centravanti come “vice-Cocco”, ieri l´attaccante ha rimediato una botta in un contrasto con Figliomeni: vista la differenza di stazza, è facile immaginare chi abbia avuto la peggio. Il pestone al piede destro ha causato l´uscita precauzionale dal campo del fantasista, che comunque dovrebbe essere disponibile. Laverone in attacco. La principale novità nella formazione anti-Avellino sarà il probabile utilizzo di Laverone come esterno offensivo di destra nel 4-3-3: un´opzione sulla quale Marino ha lavorato per l´intera settimana, puntualmente riproposta anche ieri. Il “gemello” di Laverone sulla sinistra dovrebbe essere Lores Varela, mentre la boa centrale (caviglia permettendo) sarà Cocco. Moretti “double face”. A centrocampo sembrano praticamente certi di una maglia da titolare Cinelli (interno di centrosinistra) e Moretti. Resta da capire se il numero 4 agirà da regista, al posto di Di Gennaro, o se la condizione fisica di quest´ultimo consentirà a Marino di schierarli insieme, con Moretti spostato da interno destro. Se Di Gennaro si accomodasse in panchina, a completare il trio di centrocampo con Cinelli e Moretti ci sarebbe Sciacca. Sampirisi e Bremec. Proprio Sciacca e Sampirisi hanno messo a segno i due gol della partitella. L´esterno, complice l´avanzamento di Laverone, dovrebbe tornare titolare come terzino destro. Il resto della difesa si avvia invece ad una conferma in blocco: Brighenti e Camisa centrali, Garcia Tena a sinistra. Cambio della guardia infine in porta: Bremec si è lasciato alle spalle l´influenza e sarà tra i pali.

Ore 12.10 – (Gazzettino) In tredici partite di campionato non è ancora successo che la porta del Cittadella rimanga inviolata. Che prima o poi succeda se lo augura anche Filippo Scaglia, uno dei difensori granata che ha giocato di più finora. «Non si può solo contare che i nostri attaccanti facciano un gol in più -sostiene l’ex Torino-, noi dobbiamo cercare innanzitutto di non prenderne. Finora ci sono stati troppi errori da parte nostra e anche diverse situazioni sfortunate, per cui la nostra porta è sempre stata violata. Stiamo lavorando per rimediare a queste lacune e credo che sia vicino il momento di riuscire nell’obbiettivo». Con il Carpi la tradizione è favorevole: vittoria per 1-0 in entrambi gli ultimi incontri. «Non vuol dire niente – corregge Scaglia -, ogni partita fa storia a se. Noi dobbiamo concentrarci sul presente per portare a casa un risultato utile. Solo così ci possono essere i presupposti per fare bene». Poi continua: «Dobbiamo avere più fame di loro, lottare e giocare con la massima determinazione dall’inizio alla fine. Soprattutto bisogna evitare gli errori e scendere in campo con l’idea di fare il nostro gioco. Noi esprimiamo il massimo potenziale con un atteggiamento offensivo, ma dobbiamo farlo senza esporci al rischio di lasciare troppo campo all’avversario». Sul Carpi capoclassifica e sul suo bomber Mbakogu, conclude: «Dobbiamo avere rispetto per il Carpi che merita il posto che occupa in classifica, è una buona squadra con elementi di qualità ed ha mantenuto l’intelaiatura dello scorso anno per cui fa del collettivo la sua forza. Noi però dobbiamo affrontarlo senza timori reverenziali. Mbakogu sta usufruendo del momento positivo della squadra, è un buon attaccante, ma sarebbe limitativo concentrarci troppo su di lui». Questa mattina alle 11 rifinitura e alle 16.30 partenza per Carpi. Domani (la partita è alle 18) arbitra Saia di Palermo.

Ore 11.40 – (Gazzettino) Il Piacenza ricorderà a lungo la gara con il Thermal giocata mercoledì a Monteortone. Non solo per la sconfitta (4-2), ma anche per il provvedimento del giudice: ammenda di tremila euro e una partita a porte chiuse «per aver un folto gruppo di propri sostenitori, per l’intera gara, rivolto: espressioni gravemente offensive e di estrema trivialità, anche dal contenuto discriminatorio per ragioni di razza, territorio e religione all’indirizzo dell’arbitro; rivolto espressioni offensive all’indirizzo degli organi federali». L’arbitro è il fischietto di origini marocchine Kamal di Torino, lo stesso che al termine di Este-Correggese (1-1) aveva espulso Bonazzoli, poi squalificato dieci giornate per espressioni razziste, con ricorso respinto dalla Corte sportiva d’appello. In casa San Paolo, squalificati gli allenatori: una giornata a Longhi «per essersi rivolto in modo minaccioso nei confronti di un occupante la panchina avversaria», due giornate al vice Tubaldo «per espressioni offensive all’indirizzo degli ufficiali di gara».

Ore 11.20 – L’arbitro di Dro-Padova sarà il signor Nicolò Cipriani di Empoli, coadiuvato dagli assistenti di linea Santarpia e Salvalaglio.

Ore 11.00 – (Gazzettino) Il Dro è un avversario che conosce, avendoci giocato contro nella passata stagione quando era al Pordenone. «L’anno scorso abbiamo vinto 2-0 sul loro campo a Dro. Le squadre trentine sono sempre toste, puntano molto sulla forza fisica. Sarà una gara sulla falsa riga di quelle con Mezzocorona e Mori: ci aspetteranno bassi e cercheranno di metterci più grinta possibile. La nostra fortuna è che giochiamo sul campo di Trento, è più grande e c’è più spazio da sfruttare». Il testa a testa in vetta alla classifica con l’Altovicentino non è una novità per lui. «L’ho già vissuto l’anno passato al Pordenone. Ci sono stati momenti in cui ci siamo trovati avanti di cinque punti, e anche in ritardo di cinque punti. In un campionato così lungo le insidie sono sempre dietro l’angolo, devi cercare di essere il più continuo possibile. Cosa può fare la differenza? Il gruppo. Se è forte e unito, riesci a sopperire in qualche maniera a qualche giornata storta che può capitare».

Ore 10.50 – (Gazzettino) «Ma nel loro caso è un investimento, non si cimentano dietro ai fornelli. A me piace proprio cucinare». In attesa tra qualche anno dello Niccolini «chef», per ora tutte le sue attenzioni sono appunto ai biancoscudati. Pronto a rientrare domenica? «Sono a disposizione del tecnico che farà le sue scelte. Siamo tre difensori centrali dello stesso livello e chiunque di noi va in campo garantisce grande affidabilità. Personalmente mi sono trovato benissimo a giocare sia con Sentinelli e sia con Thomassen, domenica scorsa hanno fatto coppia disputando un’ottima partita». Niccolini ha saltato la trasferta vittoriosa con il Giorgione essendo stato espulso (doppia ammonizione) con la Triestina in occasione del fallo da rigore che ha consentito agli alabardati di pareggiare. Torna ora a disposizione, anche se resta in diffida e il prossimo cartellino giallo gli costerà un’altra giornata di stop. «Purtroppo è così, sono cose che capitano. Il fatto di essere in diffida comunque non mi condiziona in campo, quando gioco non ci penso».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Il presente nel calcio, il futuro dietro ai fornelli. Dopo avere scontato la giornata di squalifica con il Giorgione, Daniel Niccolini tornerà a disposizione per la trasferta a Trento con il Dro, e quasi certamente si riprenderà il posto al centro della difesa. Tra un allenamento e l’altro però, c’è anche spazio per portare avanti una passione: quella per la cucina. Tanto che da un paio di settimane frequenta un corso a Pordenone (dove abita) che lo impegna martedì e giovedì mattina. «È una passione che porto avanti piano piano – esordisce Niccolini – Intanto faccio queste dieci lezioni e più avanti cercherò qualcosa di più impegnativo. In questo momento preferisco dedicarmi al calcio, ho ancora la testa da calciatore. Ma tra cinque-sei anni quando smetterò di giocare vorrei entrare nel mondo della ristorazione e aprire un ristorante o un’osteria». Anche in serie A non è raro che i giocatori aprano un proprio ristorante, come gli ex milanisti Gattuso e Seedorf.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Partitella in famiglia ieri per i biancoscudati che hanno fatto un pò le prove generali in vista della sfida con il Dro. Nel primo tempo, al quale Parlato ha assistito dalla tribuna dell’Appiani dispensando suggerimenti, presunta squadra titolare schierata con il 4-2-3-1: linea difensiva (da destra a sinistra) con Busetto, Sentinelli, Niccolini e De Grassi; Segato e Nichele in mezzo al campo; Ilari, Cunico e Aperi dietro a Pittarello. A segno è andato Sentinelli con un colpo di testa. Nella ripresa inizialmente lo stesso modulo con gli inserimenti di Thomassen (terzino destro), Bedin (centrocampo) e Mazzocco (esterno destro), a seguire altri interpreti e passaggio al 4-4-1-1. In gol sono andati Bruzzi e l’attaccante della squadra juniores Giuliatto (doppietta). Assente Tiboni che si è sottoposto ad accertamenti per un problema all’adduttore. Oggi alle 14.30 seduta sempre all’Appiani.

Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Dei record di Carmine Parlato si è detto e scritto. Ma c’è un’altra squadra che sta macinando primati in serie, e anche questa è biancoscudata. Sono gli Juniores Nazionali: una formazione nata sulle macerie della vecchia Primavera del Padova, costruita in fretta e furia dopo la diaspora estiva dei baby talenti andati a rinforzare i settori giovanili dei club professionistici del Triveneto e non solo, ma capace in pochi mesi di diventare una macchina da gol, proprio come la prima squadra. Inserita del girone D del campionato nazionale, insieme a moltissime delle squadre che affrontano in campionato anche gli uomini di Parlato, la formazione di Gualtiero Grandini viaggia a punteggio pieno dopo otto giornate e domani, contro il Giorgione, l’ex tecnico delle giovanili biancoscudate può superare perfino le otto vittorie di fila di Parlato. Una formazione schiacciasassi, che con 30 gol può vantare il miglior attacco fra tutti gli undici gironi del campionato, e la miglior difesa del proprio con sole 4 reti subite. Grandini, capace due stagioni fa di portare gli Allievi del Padova agli ottavi di finale verso lo scudetto, oggi è riuscito a formare una squadra nuova, solida e vincente, che ha mandato in rete sin qui ben 11 giocatori (capocannoniere è il mestrinese Davide Marcandella con 7 centri) e che spesso può contare anche sull’apporto dei giovani “prestati” da Parlato come Formigoni, Mattin e il portiere Vanzato. Domani, a Castelfranco, Grandini può battere il record del suo illustre omologo, arrivando a nove vittorie consecutive, quelle mancate da Cunico & C. contro la Triestina.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Ed è proprio questo ciò che Parlato ha fatto intravvedere nel test in famiglia disputato ieri allo stadio Appiani, dopo che la consueta amichevole in provincia, che avrebbe dovuto tenersi a San Giorgio in Bosco, è saltata per le avverse condizioni atmosferiche. Segato e Nichele sono stati schierati davanti alla difesa, con Ilari, Cunico ed Aperi alle spalle di Pittarello. Il giovane Mazzocco, pedina fondamentale in questo inizio di campionato, potrebbe essere almeno inizialmente lasciato a riposo, anche per sfruttare la verve di un Aperi in stato di grazia e che dovrebbe verosimilmente essere confermato dal primo minuto. Gli ultimi dubbi del mister saranno sciolti soltanto tra oggi pomeriggio e domattina, con la squadra che continuerà ad allenarsi ancora all’Appiani per preservare i terreni della Guizza. Mercoledì pomeriggio, primo ed unico giorno di prevendita per la sfida con il Dro, erano stati staccati 158 biglietti, pochi per qualcuno in confronto ai numeri cui la tifoseria ha sin qui solitamente abituato in trasferta. La sensazione, in ogni caso, è che domenica ci sarà comunque un nutrito gruppo di padovani, almeno 500, a gremire la tribuna Nord dello stadio “Briamasco”. I biglietti, infatti, saranno venduti anche il giorno della partita all’esterno dello stadio: le biglietterie aprirannoi battenti alle ore 11, mentre i cancelli dell’impianto saranno accessibili a partire dalle 13.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Parole, quelle del tecnico, che non accantonano l’ipotesi che quella di Tiboni sia una semplice contrattura, risolvibile in pochi giorni, magari già tra oggi e domani, ma che lasciano trasparire comunque un sottile filo di preoccupazione. Le scelte di formazione, a questo punto, diventerebbero obbligate nel reparto avanzato: a disposizione cisarebbe il solo Pittarello, e senza Tiboni viene da sé che sarebbe proprio il giovane attaccante padovano a scendere in campo dal primo minuto. Togli Ferretti, togli Tiboni, togli pure Matteo Dionisi, che è anch’egli squalificato per una giornata, ed ecco che le possibilità di scelta si riducono per lo meno in 3/4 di quella che dovrebbe essere la formazione titolare a Trento. La buona notizia è il rientro di Daniel Niccolini, che dopo aver scontato il suo turno di squalifica ritornerà regolarmente in campo al fianco di Davide Sentinelli. Sulle fasce, invece, spazio a Busetto e Degrassi, altre due soluzioni obbligate viste l’assenza di Dionisi ed il loro status di under. Status che appartiene anche a Pittarello, e questa, nelle difficoltà che comporta la presenza di un solo attaccante a disposizione, può diventare un’opportunità unica da sfruttare. La sua presenza come quarto giovane, oltre ai due terzini e all’inamovibile Petkovic tra i pali, permette infatti di gestire il centrocampo e la linea dei trequartisti senza dover considerare la carta d’identità degli interpreti.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La tegola cade sul Padova e su Carmine Parlato a tre giorni dalla sfida con il Dro. Si è fermato Cristian Tiboni, e questa è una pessima notizia in vista della sfida di domenica (ore 14.30) al “Briamasco” di Trento. Perché contro i gialloverdi il Padova deve far fronte anche all’assenza di Gustavo Ferretti, appiedato per un turno dal Giudice Sportivo dopo il “rosso” di cinque giorni fa a Castelfranco contro il Giorgione. E la squalifica del “Rulo”, unita al nuovo, possibile forfait di Tiboni, significa una cosa sola: che il tecnico sarà costretto a portare con sé un solo attaccante centrale, il giovane Filippo Pittarello. A fermare Tiboni è stato un fastidio all’adduttore della coscia. Un leggero malanno muscolare di cui sembra soffrisse già da qualche tempo, ma che solo negli ultimi due giorni gli ha impedito di allenarsi, probabilmente perché sollecitato ancora di più dalle condizioni pessime dei campi da gioco dopo le piogge insistenti. «Vedremo dagli esami cosa emergerà, al momento non ho la più pallida idea di quello che può accadere», ha commentato ieri Parlato al termine della seduta all’Appiani, a cui non ha ovviamente preso parte l’ex attaccante di Atalanta e Verona. «Domani mattina (oggi, ndr) probabilmente sapremo con un po’ più di precisione di cosa si tratta».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il corso per allenatori del settore giovanile del Padova lunedì 24 sarà dedicato al tema “La costruzione e la finalizzazione del gioco”. Relatori della serata i tecnici dell’Ajax, Sander De Goede (creatore dell’Ajax Online Academy) e Patrick Ladru, Technical Manager del settore giovanile del club olandese. Moderatore David Endt, che è stato team manager dal 1997 al 2013. Nell’occasione verrà presentato il progetto Ajax Online Academy. Il corso si terrà al PalaGozzano alla Guizza. Per iscriversi (10 euro) bisogna mandare una mail al responsabile organizzativo Andrea Nonnato all’indirizzo andrea.nonnato@gmail.com.

Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) La Tribuna Fattori preferisce non commentare fino a fatti concreti. E la società? L’ad Roberto Bonetto è cauto. «Per ora solo un pour parler col Comune per capire quale sarebbe l’iter burocratico per l’ok a cambiare il nome. Da qui a chiudere una sponsorizzazione ne passa. Non vorrei che qualcuno si facesse pubblicità gratis». Unica certezza è che l’eventuale nuova denominazione è legata al salto di categoria. Promozione che il Padova quasi sicuramente si giocherà con l’Alto Vicentino fino al termine della stagione, a cominciare da domenica a Trento dove i Biancoscudati affronteranno il Dro. Ieri per i ragazzi di Parlato amichevole in famiglia all’«Appiani». Preoccupa l’attacco. Con Ferretti squalificato, sembrava Christian Tiboni il sostituto naturale del «Rulo». Ma ieri l’ex Verona non si è visto in campo. «Ha un problema agli adduttori – ha spiegato mister Parlato – aspettiamo l’esito degli esami per capire l’entità dell’infortunio. La partita col Dro? Dovremo giocare con la testa, serve concentrazione». L’attacco dovrebbe essere guidato dal giovane Pittarello nel 4-2-3-1 che il mister vuol riproporre dopo la buona prova col Giorgione. Ilari dovrebbe tornare titolare dopo un turno di riposo. Dietro quasi certo il rientro di Niccolini dal primo minuto dopo la squalifica.

Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) C’è chi lo paragona già a un tempio d’oriente e chi gioisce nell’immaginare uno stadio sponsorizzato da un diretto concorrente di Marcello Cestaro, l’ex presidente patron dei supermercati Famila. La voce che l’«Euganeo» potrebbe cambiare nome in caso di promozione in LegaPro dei biancoscudati ha scatenato i tifosi del Padova che, sui social network, si sono sbizzarriti nel commentare la notizia. L’ipotesi è che a giugno l’impianto di viale Nereo Rocco possa diventare «Alì Stadium», dal nome dell’azienda padovana guidata da Francesco Canella, proprietaria tra città e provincia di più di 40 supermercati. La piazza si divide tra chi sarebbe disposto ad accettare la denominazione solo a garanzia di un vantaggio economico per i Biancoscudati, chi non vedrebbe l’ora di poter usare un marchio concorrente dell’ex presidente e chi proprio non sopporta che uno sponsor rappresenti la casa del pallone padovano. «Sembra il nome di uno stadio orientale». E ancora «non capisco perché si debba usare Stadium che non è italiano». O anche «non mi piace, ma l’idea che sia un concorrente di Cestaro mi fa godere». Si tratta solo di alcuni dei commenti che si possono leggere sui vari siti web. Alcuni organi ufficiali della tifoseria hanno le idee chiare, altri preferiscono aspettare per dare un giudizio. Giorgio Ferretti dell’Aicb è incerto. «Mi piacerebbe fosse un personaggio legato al Padova a dare il nome allo stadio – chiosa – ma se la cosa avesse un buon ritorno economico per la società la accetterei».

Ore 08.38 – La Biancoscudati Padova informa che la Lega Nazionale Dilettanti ha comunicato che la gara Dro – Biancoscudati si terrà domenica (ore 14.30) allo stadio “Briamasco” di Trento. Ai tifosi biancoscudati sarà riservata la Tribuna Nord (coperta), con capienza 1500 posti. DOMENICA ALLO STADIO BRIAMASCO ore 11.00 apertura botteghini, ore 13.00 apertura Stadio. Costo dei biglietti: Intero 10,00, Ridotto 7,00 € per i nati/e dal 1/1/1996 al 31/12/2000 (presentare documento sia al momento dell’acquisto sia all’entrata allo stadio). Ingresso gratuito per i nati dal 1/1/2001 in poi (presentare documento sia al momento dell’acquisto sia all’entrata allo stadio).

Ore 08.36 – Serie D girone C, il prossimo turno (undicesima giornata, domenica 16 novembre, ore 14.30): AltoVicentino-Mezzocorona, Clodiense-Triestina, Dro-Padova, Kras Repen-ArziChiampo, Legnago-Giorgione, Montebelluna-Mori Santo Stefano, Sacilese-Belluno, Union Pro-Tamai, Union Ripa La Fenadora-Fontanafredda.

Ore 08.34 – Serie D girone C, la classifica aggiornata: AltoVicentino e Padova 28, Belluno 23, Sacilese 21, Clodiense, Unione Ripa La Fenadora e Montebelluna 16, Tamai 15, Fontanafredda 13, Union Pro 11, Giorgione e Dro 10, ArziChiampo 9, Kras Repen 8, Mori Santo Stefano 6, Triestina e Mezzocorona 3.

Ore 08.32 – Serie D girone C, i risultati della decima giornata: ArziChiampo-Dro 0-1, Belluno-Clodiense 2-0, Fontanafredda-Sacilese 0-2C Giorgione-Padova 2-4, Mezzocorona-Legnago 3-0, Mori Santo Stefano-Kras Repen 1-0, Tamai-AltoVicentino 0-2, Triestina-Montebelluna 0-2, Union Pro-Union Ripa La Fenadora 1-2.

Ore 08.30 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.28 – Ringraziamo anche oggi i nostri sponsor Macron Store, Maglietteveloci.it, Studio Pignatelli Netstore, InterBrau Birra Antoniana, Zero Emissioni, Ecosystem, Agenzia fotografica Zangirolami, Piccolo Teatro Padova e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.

E’ successo, 13 novembre: partitella in famiglia per i Biancoscudati, assente Tiboni causa problema all’adduttore




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