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Ore 20.10 – (Il Piccolo) L’Unione Triestina 2012 continua la preparazione in vista della prima trasferta stagionale, che domani la vedrà opposta all’Abano sul campo di Este (inizio ore 15). E si prepara anche a quello che sarà un vero e proprio tour de force di 6 partite in 21 giorni. Lo slittamento della Coppa Italia che inizierà il 30 settembre e il girone a 20 squadre che prevede parecchi turni infrasettimanali, hanno infatti intasato il calendario. E questo gruppo di partite ravvicinate non sarà certo l’unico, anzi. Ma vediamo le tre settimane che attendono ora la squadra di Masitto: dopo la trasferta di domani contro l’Abano, mercoledì 16 settembre l’Unione 2012 tornerà al Rocco per affrontare il Calvi Noale. Domenica 20 settembre c’è la trasferta a Campodarsego, quindi il 27 settembre la sfida casalinga contro il Levico Terme. Mercoledì 30 settembre ecco il preliminare di Coppa Italia (ancora non si sa contro chi), mentre domenica 4 ottobre è di nuovo campionato con la trasferta a Tamai. Poi finalmente ci sarà una settimana di pausa, prima di un altro tour de force. Ma intanto c’è la partita di domani ad Abano, che Masitto in settimana ha preparato con grande cura e che in questi due ultimi due giorni sta preparando anche in gran segreto. Dopo l’allenamento di ieri pomeriggio, infatti, anche la rifinitura di stamattina si svolgerà a porte chiuse. Intanto in prova c’è un altro giocatore, Niccolò Guiducci, romano, difensore centrale classe 1996, la scorsa stagione al Porto Tolle e con qualche presenza anche nelle giovanili della Juventus. ANTICIPI. Oggi nel girone C della serie D ben quattro anticipi: Montebelluna-VirtusVecomp Verona, Campodarsego-Este, Luparense-Giorgione, Venezia-Sacilese. PENALIZZAZIONE. La Corte Federale di Appello ha annullato la penalizzazione di 1 punto in classfica alla Luparense San Paolo.
Ore 19.40 – (Corriere delle Alpi) Belluno, ecco la nuova maglia. All’Hotel Astor la società ed alcuni giocatori ha voluto festeggiare l’inizio della stagione mostrando la nuova divisa della stagione 2015-2016. La maglietta in realtà è già stata usata nella prima partita in casa con il Tamai e il presidente Gianpietro Perissinotto non ha dubbi, contro il Calvi Noale vuole la vittoria. «Speriamo che porti più fortuna della partita contro i friuliani – scherza il numero uno di Piazzale della Resistenza – domenica voglio i tre punti. Ci tengo a ringraziare i tre sponsor principali: Ital Lenti, Polar e l’Assicuratrice Val Piave. Il coro Si, Si, Serie C? Non posso cantarlo, se no in società mi bacchettano». «Questa maglia bisogna amarla – ha continuato l’amministratore delegato del Belluno Paolo Polzotto che poi ha definito chiaramente l’obiettivo stagionale – vogliamo arrivare più in alto dello scorso anno». Noale matricola pericolosa. Il Belluno si prepara alla trasferta insidiosa in casa del Calvi Noale, che è alla sua prima partecipazione alla serie D. All’esordio la squadra veneziana ha raccolto un ottimo punto in casa dell’Este e davanti ai propri tifosi non vorrà regalare nulla ad un Belluno che si presenta per conquistare il bottino pieno. «Possiamo aspettarci una partita simile a quella contro il Tamai – spiega Vecchiato – non bisogna sottovalutare il Calvi Noale, è una squadra compatta che ha fatto molto bene al suo esordio di stagione. Cosa chiedo ai miei? Di fare un gol in più degli avversari e di non prenderne, scherzi a parte, dobbiamo essere più veloci e più determinati». Sul gol annullato a Corbanese nel secondo tempo il tecnico gialloblù non ha dubbi. «Riguardando le immagini si vede che era regolare – conclude Vecchiato – la partita sarebbe andata diversamente con quella rete. Ormai però è passato e non ci pensiamo più». Chi gioca? Giovanni Pescosta non si è allenato. Vecchiato potrebbe schierare una formazione molto simile a quella vista al Polisportivo contro il Tamai. In porta dovrebbe essere confermato Davide Solagna, mentre la difesa dovrebbe essere composta da Stefano Mosca a sinistra e Stefano Longo sulla corsia opposta. Al centro Paolo Pellicanò è confermatissimo, mentre si giocheranno una maglia da titolare Nicola Calcagnotto e Sebastiano Sommacal. A metà campo Simone Bertagno guida la squadra gialloblù supportato da Marco Duravia e da uno tra Mike Miniati e Yari Masoch, con quest’ultimo favorito. Davanti capitan Corbanese guida l’attacco affiancato da Marco Farinazzo mentre per il terzo posto mister Vecchiato dovrà scegliere tra Antonio Acampora e Ruben D’Incà. Torna a disposizione anche Simone Quarzago, che era squalificato.
Ore 19.10 – (Alto Adige) Operazione Mantova. L’exploit ottenuto contro l’Albinoleffe è stato impacchettato, catalogato ed archiviato già da domenica sera. L’euforia di Coser e compagni è durata dunque il breve spazio del giorno dedicato al riposo. Da martedì l’atmosfera che aleggiava su Maso Ronco è stata avviluppata dalla concentrazione pretesa da mister Stroppa, in vista della sfida di domani contro i virgiliani. Per il debutto al Druso davanti al proprio pubblico l’Alto Adige vuol fare bella figura. Propositi che Luca Bertoni, geometra del centrocampo altoatesino, ribadisce con concetti chiari ed essenziali. «Siamo partiti bene, adesso è importante continuare su questa strada, fornendo altre prestazioni positive. Dobbiamo far divertire il nostro pubblico, i nostri tifosi, e, soprattutto, ribadire quelle certezze emerse nella prima di campionato». Tra queste certezze, quella più evidente è stata la forza del collettivo, un valore aggiunto che ha consentito agli altoatesini di scombinare da subito lo scacchiere dell’Albinoleffe. «La squadra ha fatto veramente bene – continua Bertoni –dimostrando compattezza ed unità. Abbiamo giocato l’uno per l’altro, questa è stata la nostra forza! Dobbiamo continuare così, dimostrando umiltà e grande coesione. Su questi valori il mister non transige e su di essi, sin dal primo giorno di ritiro, ha impostato ogni momento del nostro lavoro. Rispetto allo scorso anno in questa squadra vedo più esperienza apportata dai nuovi compagni, un valore importante anche per i giovani che possono crescere nella giusta direzione». Su questi presupposti l’operazione Mantova viaggia sulle ali del giusto entusiasmo, sostenuto dalla consapevolezza che contro i lombardi bisognerà sciorinare un’altra prestazione tutta cervello e collettivo. Il Mantova ha brindato all’esordio imponendosi di misura sul Renate. Un dato che per Bertoni è rilevante solo per la statistica. «Anche noi abbiamo vinto di misura, ma il golletto non dice tutta la verità sull’esatto potenziale della squadra. Diciamo la verità questo Mantova rappresenta per noi un altro banco di prova importante, ci prepariamo ad affrontare un’avversaria che gioca un buon calcio e che arriverà al Druso decisa a farsi rispettare. Se giocheremo con lo stesso spirito di Bergamo ci toglieremo ulteriori soddisfazioni». In sintonia con i propositi della Stroppa-band c’è anche l’intero “pianeta biancorosso”, quello popolato dai tifosi e dagli appassionati che si apprestano a vivere le emozioni della prima sfida casalinga. In questa prospettiva è stata organizzata l’iniziativa denominata “white-red Fanwalk”. Il gruppo degli “Eagles”, in collaborazione con la società di via Cadorna, svilupperà un momento preliminare che prevede il raduno dei tifosi presso la sede sociale da dove, dopo un breve conviviale, sostenuto da canti e cori si metterà in marcia il corteo biancorosso diretto allo stadio Druso.
Ore 18.40 – (La Provincia Pavese) Il Pavia domani sera torna allo Zini dove lo scorso aprile fu sconfitto malamente per 2-0 in una gara da dimenticare. Un ko che aprì un finale di stagione in flessione per gli azzurri. Lo ricorda Antonio Marino che seguì la gara dalla panchina. «Venivamo da un periodo dove c’erano molti infortunati e non giocando bene abbiamo fallito alcune gare. In quell’occasione si subì il gioco della Cremonese – ammette il difensore giunto al Pavia nel gennaio socrso -. In questa gara ci sono altre motivazioni. Perché ci offre la possibilità di iniziare con il piede giusto la nuova stagione». La Cremonese è un avversario che non viene sottovalutato, dopo il pareggio con il Bassano. «Temiamo la squadra di mister Pea come è giusto rispettare tutte le altre del girone perché anche i risultati della prima giornata hanno dimostrato che non ci sono avversari facili da affrontare – dice Antonio Marino -. Conosciamo le squadre di Pea che danno battaglia per tutti i novanta minuti e poi la Cremonese ha prestigio e storia e pur non partendo tra le strafavorite del girone, ha le carte in regola per lottare fino alla fine ». C’è poi finalmente la possibilità di scendere in campo in una gara ufficiale per il Pavia: l’ultima è stata a Ferragosto a Bologna in Tim Cup. «E’ da quel passaggio del turno che non giochiamo una gara in cui il risultato finale conti per un obiettivo, il passaggio del turno in Coppa o i primi tre punti che saranno in palio a Cremona: per questo non vediamo l’ora di scendere in campo per far bene – dice ancora il difensore azzurro – speriamo, poi, di migliorare da subito il nostro rendimento in trasferta che la scorsa stagione non era stato così brillante come quello casalingo». Marino è partito poi da titolare in queste prime uscite, un bel segnale di fiducia da parte di mister Marcolini. «L’anno scorso sono arrivato a metà campionato e sono stato impiegato a fase alterne – ricorda Marino -. Da quest’anno ho trovato invece subito continuità. Il gioco che ci ha dato mister Marcolini è più equilibrato rispetto all’anno scorso quando c’era tanta propensione offensiva, ora con tre uomini a centrocampo davanti alla difesa siamo più coperti. Con Maspero ci veniva chiesto di uscire palla al piede dalla difesa, quando siamo pressati l’attuale mister ci chiede di liberarci della palla. Lo si è visto nelle prime uscite dove oltre a subire pochi gol si è concesso poco ad avversarie anche di categoria superiore».
Ore 18.10 – (Gazzetta di Mantova) «Carattere» ed «entusiasmo». Sono le parole d’ordine con cui il presidente Sandro Musso fotografa in casa Mantova la vigilia della prima trasferta di campionato a Bolzano. Il numero uno di Viale Te si attende una sfida tosta, ma conta sulla tempra dimostrata dai biancorossi al debutto contro il Renate e ovviamente sulla qualità dei singoli: «Ho già capito che in questo campionato di Lega Pro tutte le partite saranno delle battaglie – esordisce Musso -. Avevano ragione Maspero e Pelliccioni a dire che contro il Renate sarebbe stato difficile spuntarla; figuriamoci sul campo del Sudtirol, che sulla carta è una squadra ancor più quotata… Io comunque ho fiducia nei nostri ragazzi, che hanno dimostrato di avere grande carattere e di poter sopperire con quello anche alle difficoltà. E poi abbiamo giocatori, a partire da Caridi che è di un’altra categoria, in grado di fare la differenza in qualsiasi momento. Andremo dunque a giocarcela senza assilli, cercando di entusiasmarci per entusiasmare ancor di più la nostra tifoseria». Questo è un chiodo fisso per Sandro Musso, che le sta studiando davvero tutte per tornare a riempire il Martelli: «La risposta del pubblico sul fronte abbonamenti è stata buona e io confido ancora di poter arrivare a toccare la soglia dei duemila abbonati. Ma è palpabile la sensazione che questa piazza ha enormi potenzialità e non aspetta altro che di esprimerle. Bisogna ricreare l’entusiasmo riconquistando credibilità e facendo capire a tutti che davvero qui c’è una società che vuole fare bene. Al di là degli incassi – aggiunge il presidente -, quello che mi preme è riempire lo stadio il più possibile per dare una mano alla squadra. Il Martelli ha un enorme fascino, ma essendo tanto grande corre il rischio di apparire un po’ vuoto anche con numeri importanti per la categoria. Contro il Renate, ad esempio, eravamo oltre 2.600 eppure il colpo d’occhio, a parte la curva Te, non era eccezionale». E allora, oltre a rinnovare l’appello ai tifosi affinché si riavvicinino al Mantova, Musso ne ha pensata un’altra: «Alle aziende con cui discuteremo di sponsorizzazioni – spiega -, proporremo oltre alle solite forme pubblicitarie anche un pacchetto di abbonamenti. Da imprenditore, penso che possa far piacere avere degli abbonamenti da dare a qualche dipendente o a qualche persona che si conosce e si vuole aiutare. Magari tifosi che non possono permettersi di andare allo stadio… Vedremo se funzionerà, ma a mio avviso potrebbe essere una buona iniziativa anche dal punto di vista sociale». Insomma, il Mantova punta a crescere in campo e fuori: «Sì – risponde Musso -, la nostra idea è quella di costruire una società e una squadra che possano far innamorare la città e anche la provincia di Mantova. In campo ci vorrà un po’ di tempo – avverte il presidente -, perché la squadra è molto rinnovata e deve ancora trovare la fluidità di gioco che Maspero chiede. Ma, lavorando seriamente come lo staff tecnico e i giocatori stanno facendo, credo che alla lunga arriverà anche il gioco spumeggiante che tutti ci auguriamo di vedere. Intanto – conclude – andiamo a Bolzano pensando positivo e stando tutti uniti per strappare un altro risultato utile».
Ore 17.40 – (Lega Pro) Si riporta il programma gare della 3^ giornata nelle date e con i relativi orari a ratifica delle richieste avanzate dalle società interessate.
GIRONE A
ALESSANDRIA CREMONESE sabato ore 20.30
BASSANO V. ALBINOLEFFE sabato ore 17.30
GIANA E. CUNEO * venerdì ore 20.30
MANTOVA PORDENONE sabato ore 20.30
PADOVA LUMEZZANE sabato ore 17.30
PAVIA SUDTIROL sabato ore 20,30
PRO PATRIA FERALPISALO sabato ore 14.00
PRO PIACENZA REGGIANA sabato ore 15.00
RENATE CITTADELLA sabato ore 15.00 Stadio”Città di Meda”,Meda (*) anticipata per la concomitanza con altra manifestazione
Ore 17.10 – (Gazzetta di Reggio) Erano cinque i calciatori granata costretti spesso ad allenarsi a parte, in attesa di trovare una collocazione altrove: per uno di loro, il bergamasco Marcello Possenti, l’occasione è arrivata ieri quando è stato ceduto a titolo temporaneo alla Pro Patria. Dopo una prima stagione sotto la guida tecnica di Battistini, dove ha praticamente sempre giocato, l’anno scorso, pur avendo altri due anni di contratto, non rientrava nel nuovo progetto granata ed è stato ceduto, sempre con la formula del prestito, prima al Pordenone e poi al Santarcangelo (affrontando gli ex compagni a Reggio nella gara terminata 1-1). Nuovamente chiuso sulla sinistra di difesa da Frascatore e Di Nicola quest’anno ha optato per una soluzione vicino a casa che gli garantisse un maggior minutaggio come quella di Busto, una piazza che tra l’altro era ambita anche da un altro atleta ai margini della squadra, Erik Panizzi, che ha già disputato lo scorso il campionato coi tigrotti e che attende una chiamata da qualche piazza, vantando comunque un contratto che lo legherà alla Reggiana anche la prossima stagione. Nessuna novità per gli altri Vacca, Bianciardi e Messetti che continuano a lavorare fra di loro. Pro Patria. A proposito di Pro Patria, va rimarcato che la cessione del club da parte del patron Pietro Vavassori alla cordata lombarda rappresentata dal duo Testa-Collovati, apre finalmente la porta della Reggiana all’imprenditore milanese che nei prossimi giorni rileverà da Mectiles il 34% delle azioni della società oltre a prolungare la sponsorizzazione di Italsempione per quanto riguarda il settore giovanile. Sembra arrivato il momento del definitivo ingresso in granata dopo un corteggiamento iniziato da Barilli oltre un anno fa e terminato adesso col presidente Compagni. La squadra. Domani alle ore 17.30 per gli uomini di Alberto Colombo c’è l’ostacolo Lumezzane da superare, trasferta non facile contro la squadra di una vecchia volpe come D’Astoli, alla quale però giocatori come Bartolomei, Nolè o Mogos arriveranno con una settimana di intesa coi compagni in più e dopo la buona impressione generale mostrata nell’amichevole di Rubiera. Ieri la squadra ha sostenuto una seduta defaticante al mattino e tattica nel pomeriggio dove il tecnico ha avuto a disposizione tutta la rosa, tranne i soliti Giannone e Rampi che dovrebbero aggregarsi dalla prossima settimana. Da segnalare che ha ripreso ad allenarsi regolarmente anche il portiere Rossini dopo i guai alla caviglia che lo hanno costretto al differenziato tutta la settimana. In campo molto lavoro con la palla mentre dietro le reti i tifosi iniziavano ad accordarsi sugli orari di partenza dell’autoraduno con direzione Lumezzane. Rifinitura questa mattina alle ore 11.30.
Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Quasi uno scherzo beffardo del computer. O forse solo un modo scelto da Tyche, dea della fortuna con la palla in mano, per riconciliarsi con il ramarro. Sarà l’Albinoleffe ad aprire la nuova stagione neroverde al Bottecchia, domani alle 17.30. La sfida in casa con i bergamaschi è stato forse il momento emotivamente più alto della passata stagione. Sicuramente quello di maggiore feeling fra squadra e pubblico. Era il 9 maggio. Il Pordenone, ultimo in classifica doveva battere la celeste, penultima, per agguantare dopo una lunghissima rincorsa i playout. Spinti dai tifosi, i ramarri riuscirono nell’impresa. BOATO NEROVERDE – Da brivido la reazione al gol di Federico Maracchi, che decise il match (1-0). Il boato si sentì sino in centro città. Grande tensione, palpabile, sospesa sopra il velodromo, negli ultimi minuti con il salvataggio di testa di Placido e la smanacciata («La mano di Dio», la definì Lovisa) di un Careri eroe zoppo. Poi la festa finale e l’abbraccio fra vincenti: squadra e pubblico. Fu tutto inutile perché, nonostante la trascinante rimonta dei Rossitto boys, il Pordenone perse poi la Terza serie nel playout con il Monza. In tutti rimase l’amaro in bocca per una stagione segnata da partite “viziate”, ingaggi gonfiati mai pagati, fallimenti, rinunce. In tanto caos, finì per pagare metaforicamente (e realmente durante l’estate, con la supertassa da mezzo milione) il Pordenone, una fra le poche società senza macchie nei rapporti Covisoc. Retrocessero insieme, ramarri e lombardi. Domani si ritroveranno al Bottecchia. Quasi che Tyche avesse chiesto scusa: ricominciamo da dove vi avevo lasciato. RITARDATARIE – Partite entrambe in ritardo rispetto alle avversarie già certe di essere in C, neroverdi e bergamaschi arrivano allo scontro diretto con stati d’animo diversi. Il Pordenone è reduce da un pari avaro a Piacenza, la Celeste ha perso in casa la prima con il Sudtirol (0-1) per un rigore discutibile. «Già – conferma David Sassarini, nuovo tecnico dei lombardi -, parecchio dubbio. Comunque abbiamo capito che possiamo stare in LegaPro. Cercheremo la nuova conferma contro una squadra organizzata e attenta». IPOTESI FAVASULI – Meglio il Pordenone, che con il 4-3-3 sembra aver trovato già un discreto equilibrio e parte favorito nel “match della memoria”. Ieri radio mercato raccontava di un interessamento per il centrocampista Francesco Favasuli, classe ’83, una vita in Terza serie, la scorsa stagione alla Salernitana. Oggi mattinata di rifinitura per i ragazzi di Tedino a porte chiuse.
Ore 16.20 – (Messaggero Veneto) Francesco Finocchio e Luca Strizzolo non hanno partecipato alla seduta di ieri. I due sono stati ai box precauzionalmente: il primo ha accusato un affaticamento all’aduttore, mentre il centravanti ha lamentato una botta al ginocchio. Entrambi sono recuperabili per domani anche se, al momento, i favoriti per il posto da titolare sono Valente e De Cenco. Difficilmente rientrano tra i convocati invece Ingegneri, De Agostini, Filippini, Careri e Baruzzini: i primi due sono rimasti fermi, mentre gli altri tre hanno lavorato a parte. Si va dunque verso la conferma della formazione titolare di domenica scorsa a Piacenza. Stesso discorso per l’Albinoleffe, con però una eccezione: al centro della mediana ci sarà Perini, ex Monza, che ha scontato la giornata di squalifica. I bergamaschi giocano con un modulo speculare ai “ramarri”, vale a dire il 4-3-3. Squadra totalmente rivoluzionata rispetto a quella vista al Bottecchia mesi fa, il team della Val Seriana ha nell’ex Pavia Soncin la stella. Definito l’arbitro del match di domani, che sarà Candeo di Este. Infine, la Pro Patria ha festeggiato il primo acquisto della nuova proprietà: in prestito dalla Reggiana è arrivato infatti il terzino ex Pordenone Marcello Possenti classe ’92.
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Di quella gara è stato l’uomo-copertina: ha segnato il gol valso la vittoria e l’aggancio ai play-out. C’è Pordenone-Albinoleffe e la mente, tornando a quel magico 10 maggio, non può che arrivare a lui, a Federico Maracchi, la mezzala neroverde che ha giustiziato i bergamaschi. Aveva segnato anche all’andata, il giocatore, ma questa è un’altra storia: «Altro sapore, però, la vittoria al Bottecchia. Una delle mie gioie più grandi». Il centrocampista passato alla Feralpi («offerta irrinunciabile» spiega) ha letto la sfida di domenica: «Pordenone favorito, per me vincerà la sua prima gara in campionato». Maracchi, quella domenica di maggio… «Che emozione. Lo stadio con più di duemila persone, una vittoria da prendere a tutti i costi per continuare a sperare. Ricordo tutto. Scambio tra Fortunato e Placido, cross di quest’ultimo e io che riesco a infilarmi e a segnare». Ricorda, poi, la corsa sotto la tribuna? «Uno dei momenti più belli della mia carriera. C’erano tutti i miei amici a vedermi: splendido. Peccato solo non essere riusciti a centrare la salvezza. Forse abbiamo speso troppo a livello mentale, da gennaio abbiamo fatto una rincorsa incredibile». Iniziata proprio a Bergamo: ora come vede la sfida di domenica? «Il Pordenone può vincere, ha qualcosa in più, in particolare in mezzo: Pederzoli, per dirne uno, è un signor giocatore. Poi basta vedere gli altri nomi della rosa. La squadra di Sassarini la vedo svantaggiata, è partita in ritardo rispetto ai neroverdi». Ci può essere anche l’effetto pubblico, determinante l’ultimo campionato. »Assolutamente sì: l’anno scorso giocare al Bottecchia era facile, i tifosi davano una spinta incredibile. Il loro apporto è stato fantastico e hanno contribuito a rendere indimenticabili quei mesi». I cuori neroverdi avrebbero voluto che rimanesse: perché è andato alla Feralpi? «Avevo dichiarato che, in caso di Lega Pro, Pordenone sarebbe stata la prima scelta. In quel momento però non si sapeva se fossero ripescati. Quindi è arrivata l’offerta del Salò, irrinunciabile sotto tutti i punti di vista. Non potevo dire di no, la società vuole puntare in alto”. Anche questo Pordenone: può puntare a una salvezza tranquilla? «Senza dubbio. La dirigenza ha capito gli errori della scorsa stagione. Farà bene».
Ore 15.30 – (Gazzettino) Andrea Pierobon, il mitico portierone granata, ha iniziato in questa stagione ad allenare i portieri del Cittadella, appendendo così i fatidici guantoni al chiodo dopo una carriera da professionista in serie C e in serie B che lo ha portato al record di longevità sfiorando i 46 anni anagrafici. Sul suo nuovo ruolo nello staff tecnico di Roberto Venturato, spiega: «Mi aspettavo che fare l’allenatore fosse un compito totalmente diverso rispetto al giocatore. Dopo 55 giorni queste aspettative stanno trovando conferma, anche se viverle non è come immaginarle. Essere stato portiere mi aiuta moltissimo nel nuovo ruolo perchè posso capire meglio le diverse problematiche; ho molto entusiasmo e le sensazioni che sto provando in questa mia nuova esperienza mi affascinano». Dalle aspettative al metodo, riprende Pierobon: «Da giocatore ripetevo anche in questi ultimi anni che c’è sempre da imparare perchè dapperttutto ci sono continui aspetti da approfondire per migliorare le conoscenze e, credo, che questo sia lo stimolo maggiore per bene operare. Adesso a maggiore ragione ribadisco la stessa filosofia di vita perchè sono agli inizi della mia nuova attività». Sui portieri che sta preparando, afferma: «Sono contento perchè mi seguono con entusiasmo e voglia di crescere. Enrico Alfonso è partito bene in ritiro a Lavarone ed è stato sfortunato durante la partita a Bergamo con l’Atalanta, dove si è infortunato per una iperestensione al soleo. Adesso sta meglio ed è rientrato ad allenarsi per cui dopo la sosta sarà pronto per la trasferta con il Renate. Ha tanta voglia di fare bene e per un preparatore ciò è fondamentale». Matteo Vaccarecci, che proprio domenica scorsa con il Cuneo ha preso un gol balordo mettendo a rischio la vittoria del Cittadella, preferisce non parlare. Sostiene Andrea Pierobon: «Ritengo sbagliato giudicare un giocatore da un episodio. Matteo lo conosco dall’anno scorso, è un ragazzo serio che ha tanta voglia di imparare. Quest’anno è cresciuto molto ed è partito bene sia in ritiro che in precampionato. Un gol così può capitare a chiunque. Nell’occasione aveva il sole in faccia e non è stato aiutato dai compagni, queste non vogliono essere giustificazioni perchè quando si prende gol la colpa ricade sempre nel portiere. Capiteranno altre opportunità e sono convinto che Matteo saprà dimostrare tutto il suo valore». Intanto oggi al Tombolato, con inizio alle 15.30, i granata affronteranno in amichevole la squadra Berretti.
Ore 15.10 – (Mattino di Padova) Più vantaggi che svantaggi. Alla fine, il rinvio a data da destinarsi della trasferta a Busto Arsizio in casa della Pro Patria, inizialmente prevista per domani, potrebbe persino giovare al Cittadella. Parola del professor Andrea Redigolo, preparatore atletico dei granata. «Lo spostamento della gara a data da destinarsi ci ha costretto a modificare i nostri piani, ma ci ha permesso di inserire un paio di giorni in più utili a concentrarci sulla forza: in questa fase non si parla tanto di pesi in palestra ma di allenamenti specifici con l’uso di elastici e sovraccarichi, che poi vengono “trasformati” con prove di velocità. In questo senso, la pausa inattesa ci consente di lavorare meglio», spiega Redigolo, «ma c’è anche un altro paio di elementi da considerare: i nuovi arrivati hanno a disposizione più tempo per ritrovare la condizione ed inserirsi nel gruppo. In più, potremo andare avanti con il recupero degli infortunati». Quali sono, se ci sono, gli aspetti negativi? «Sono soprattutto legati alla “testa”. Avevamo appena iniziato con gli impegni agonistici ufficiali e adesso ci tocca già fermarsi. Così si viene a perdere il ritmo, perché anche giocare è allenante». A proposito di ritmo, quanto ci vorrà perché Litteri e Chiaretti raggiungano la condizione dei compagni? «Chiaretti è un brevilineo e fino al 18 agosto si è allenato regolarmente con la Pro Vercelli, proseguendo poi da solo: non gli servirà molto. Litteri ha una costituzione fisica diversa ed è più indietro: dovrà lavorare in modo particolare per un paio di settimane ed entrerà in forma gradualmente. L’amichevole di questo pomeriggio con la Berretti di Giulio Giacomin (alle 15.30 al Tombolato, ndr), sarà utile soprattutto a loro». E gli infortunati, quando li rivedremo? «Sgrigna è ancora sotto fisioterapia, ma dalla prossima settimana tornerà a riaffacciarsi in campo. Il suo recupero procede bene, ma per sbilanciarsi sui tempi di rientro attenderemo fine settembre, perché il suo infortunio (la lacerazione del tendine dell’adduttore lungo della coscia sinistra) è delicato ed è meglio pazientare una settimana in più che forzare, rischiando una ricaduta. Tempi lunghi anche per Xamin, che ha appena tolto il gesso dopo la frattura del perone. Alfonso, invece, è ormai da considerare in gruppo e potrà essere regolarmente a disposizione per la terza giornata di campionato». L’esordio contro il Cuneo ha mostrato una squadra già in salute, ma quando vedremo il miglior Cittadella? «Ogni giocatore ha tempi diversi, tuttavia in generale il gruppo arriverà alla condizione migliore tra qualche settimana, quando avrà trovato una certa continuità: diciamo tra la quinta e la sesta giornata». E sarà proprio il momento giusto, visto che il 4 ottobre ci sarà Pavia-Cittadella e l’11 Cittadella-Padova… Tifosi in trasferta. Il Club Angelo Gabrielli organizza per domenica 20 settembre la trasferta allo stadio “Città di Meda”, paese della Brianza dove gioca il Renate, prossimo avversario granata. Costo del pullman 15 euro, prezzo del tagliando d’ingresso 13. Iscrizioni al bar Stadio entro giovedì prossimo. In base all’orario di gara ci sarà la possibilità di visitare l’autodromo di Monza. Esordienti ok a Tambre. Terzo posto per gli Esordienti 2004 granata di mister Gallinaro nell’Alpago Cup, torneo giovanile che ha visto la partecipazione di 20 squadre. Dopo aver lasciato alle spalle Atalanta (1-0) e Juventus (0-0), si sono arresi 4-0 in semifinale al Venezia, che però giocava con una formazione più grande.
Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Esordio non proprio casalingo per un Venezia costretto, a causa del pessime condizioni del prato del Penzo, ad ospitare la Sacilese in esilio allo stadio Zanutto di San Donà (ore 16). Dopo il convincente e comodo 3-0 di Dro gli arancioneroverdi, nella seconda giornata di serie D, cercano subito un altro successo per restare a punteggio pieno e ribadire il proprio ruolo di «favorita unica» per la promozione in Lega Pro. «A Dro ci hanno accompagnato in una trasferta non proprio comoda, oggi mi auguro che i nostri tifosi, anche sandonatesi, accorrano numerosi così da trascinarci reciprocamente – così il tecnico Paolo Favaretto alla vigilia -. Sarebbe un errore enorme pensare che per il Venezia sarà un campionato facile: mettiamocelo in testa non sarà così, una cosa è la convinzione di avere certi mezzi e possibilità, un’altra è la presunzione su cui non dobbiamo inciampare». Con la Sacilese si gioca di sabato poiché domani allo Zanutto scenderanno in campo i padroni del San Donà (Seconda categoria) con il San Stino. L’anticipo ad ogni modo non dispiace a Favaretto, infatti gli arancioneroverdi domani si alleneranno al Taliercio in vista della trasferta di mercoledì a Monfalcone (ore 15). Domenica 20, invece, il Venezia ospiterà i veronesi della Virtus Vecomp, lunedì si saprà se al Penzo o di nuovo allo Zanutto. «Nella formazione qualcosa potrebbe cambiare, o forse no, di sicuro ho la fortuna di avere una rosa lunga e voglio mandare in campo il miglior Venezia possibile nell’ottica della conquista dei tre punti. A Monfalcone e Virtus Vecomp penseremo quando sarà ora, oggi mi interessa solo prestare attenzione a una Sacilese giovane ma temibile, che ha perso senza meritarlo in casa con la Luparense e che, non dimentichiamolo, ci ha pur sempre battuti 2-1 in amichevole». A prendere in mano il gioco dovranno essere chiaramente i ragazzi di mister Favaretto. «A Dro abbiamo giocato su un vero biliardo, da anni non vedevo un prato così perfetto. Quello dello Zanutto è in buone condizioni, noi non siamo ancora al top però la vicinanza anche fisica dei nostri tifosi può diventare un valore aggiunto. Siamo il Venezia, aiutiamoci tutti a dimostrarlo».
Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Ci hanno battuti in precampionato e tanto basta a farci drizzare le antenne». Il Venezia scende in campo questo pomeriggio allo Zanutto per la sfida contro la Sacilese e Paolo Favaretto mette in guardia i suoi. «Affrontiamo una squadra composta da giocatori giovani che hanno voglia di far bene in campionato e di farsi notare. Ci hanno battuti a inizio agosto e di questo dobbiamo senz’altro tenere conto».
Era un altro Venezia quello dell’amichevole giocata durante il ritiro (persa 2-1), mancavano all’appello non pochi giocatori e la preparazione era all’inizio. Ma il campanello d’allarme va certamente ascoltato e l’avversaria non va sottovalutata. «Dimentichiamoci del 3-0 di Dro — prosegue il tecnico ripensando all’esordio vincente di una settimana fa — guai a pensare di aver già vinto il campionato: con tre punti in classifica si retrocede». Il timore, per il tecnico arancioneroverde, è che cresca nel gruppo la sensazione di essere una squadra talmente forte da non avere rivali, con il rischio di cadere così in scivoloni inaspettati. «L’avversario più pericoloso in questo momento siamo noi. Dobbiamo ancora dimostrare tutto. Ricordiamoci che siamo ancora in una fase di avvio difficoltoso per noi, avendo iniziato a lavorare in ritardo», aggiunge mister Favaretto che punta l’attenzione anche sulle qualità della squadra avversaria. «La Sacilese ha dei ragazzi di ottima qualità, che arrivano dai settori giovanili e puntano a mettersi in mostra. All’esordio in campionato sono stati sconfitti, ma mi sento di dire immeritatamente — aggiunge pensando all’1-0 della Luparense sui friulani, arrivato su rigore — non entro nel merito di quello, ma hanno preso una traversa quando erano sullo 0-0, hanno avuto più occasioni. Insomma affronteremo una squadra viva, che sta bene». Tutto da verificare il fattore campo, visto che l’esordio casalingo del Venezia è in «esilio» a San Donà, a causa delle cattive condizioni del terreno del Penzo e di fatto sono più vicini allo Zanutto i tifosi di Sacile, rispetto a quelli arancioneroverdi. «Contiamo molto sul sostegno dei nostri tifosi, sono venuti numerosi a Dro, speriamo — auspica Favaretto — che ci seguano anche a San Donà, per noi sarebbe molto importante».
La squadra scenderà in campo ancora con la maglia «neutra», in attesa che arrivino le nuove divise. A disposizione di Favaretto ci sono tutti tranne Modolo e Cantini, con Maccan che rientra dal turno di squalifica.
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Prima in “casa”, ma in esilio. Come in Lega Pro a Portogruaro con il Lumezzane, stavolta a San Donà tocca con la Sacilese. Squadra giovanissima, quella friulana, con più junior che senior in campo, ma da non sottovalutare. Venezia che non può fallire il primo dei tre match che l’aspettano in otto giorni (mercoledì a Monfalcone, domenica al Penzo con la Virtus Verona), anche se non potrà contare sul fattore campo. Intanto ieri pomeriggio gli abbonamenti sono arrivati a quota 315. La squadra. Favaretto non dovrebbe cambiare la formazione rispetto a Dro, magari pensando già a mercoledì alla trasferta di Monfalcone. Barreto, Modolo e Cantini non sono ancora in condizione, rispetto alla trasferta in Trentino rientra nella lista ei 20 convocati entra Maccan ed esce Busatto. «Non sottovalutiamo nessuno, anche perché in amichevole la Sacilese ci ha battuto» ricorda Favaretto, «squadra giovane, ma agguerrita, con la Luparense non meritava di perdere. Spero che i nostri tifosi vengano a sostenerci pur giocando a San Donà, lo “Zanutto” è un fortino, cercheremo di approfittarne». Si scaldano i bomber di Dro. «Siamo partiti bene, ma siamo solo all’inizio» dice Matteo Serafini, «sarà fondamentale iniziare con lo stesso atteggiamento tenuto domenica scorsa in Trentino». Sacilese. Esordio amaro (0-1) contro la Luparense per i biancorossi, tramortiti dal rigore dell’ex Beccaro, contestato dagli uomini di Vinicio Bisioli, portogruarese, arrivato la scorsa estate dopo la parentesi al Thermal Abano. In settimana è arrivato l’attaccante Mamadou Conte nato in Guinea, mentre si cerca di trovare l’accordo con il portiere Bazzichetto. Terremoto una settimana fa con il passaggio di consegne a livello societario dalla storica famiglia Presotto al piemontese Francesco Baù e le dimissioni del direttore sportivo Denis Fiorin. Squadra con più under che senior, Simone Giacomini, classe 1990, è il più anziano e forma la coppia di difensori centrali con il mestrino Federico Dal Compare (1994), in attacco l’ivoriano Yves Gnago (1992), in dubbio Villanova, se non recupera giocherà Barattin. Precedente. Tre anni e mezzo fa (8 gennaio 2012) la Sacilese fece soffrire il Venezia al Penzo, andando sul 2-0 dopo 11’ (Del Papa e Rossi), subendo il rigore di Zubin (25’) e resistendo fino a 5’ dalla fine quando incassò il pari di Oliveira. Probabili formazioni. Venezia (4-3-1-2): 1 Vicario; 2 Ferrante, 5 Beccaro, 6 Cernuto, 3 Galli; 7 Acquadro, 4 Calzi, 8 Gualdi; 10 Fabiano; 9 Serafini, 11 Innocenti. A disposizione: D’Alessandro, Di Maio, Soligo, Luciani, Malagò, Callegaro, Carbonaro, Cangemi, Maccan. Allenatore: Favaretto. Sacilese (4-3-3): 1 Andreatta; 2 Peressini, 4 Giacomini, 5 Dal Compare, 3 Canzian; 10 Guizzo, 6 Grion, 8 Stiso; 7 Craviari, 9 Gnago, 11 Villanova. A disposizione: Uccheddu, Pederiva, Bello, Moretti, Pigatti, Rigutto, Barbui, De Martin, Barattin. Allenatore: Bisioli. Arbitro: Meocci di Siena.
Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Modena è alle spalle, ma quei tre punti sono stati importanti per permettere al Vicenza di lavorare con serenità e per aumentare la convinzione nei propri mezzi. «Siamo partiti con il piede giusto con una vittoria fuori casa — sottolinea Pasquale Marino — e a riprova che prendersi i tre punti lontani dalle mura amiche, nella prima giornata siamo stati gli unici a riuscirci. Magari non abbiamo giocato benissimo, siamo consapevoli che c’è da migliorare e da lavorare, ma questo non ci spaventa perché sappiamo bene che i risultati vengono solo dal lavoro. Dobbiamo crescere anche dal punto di vista della condizione atletica perché gli ultimi arrivati sono un po’ più indietro degli altri, perfezionare schemi e coesione; ma anche questo è normale visto che abbiamo cambiato molto e in campo c’è da ritrovare la migliore intesa». Oggi al Menti sarà di scena il Bari, una delle favorite per la serie A e per il Vicenza sarà un bel test. «Rispetto a Modena abbiamo maggiori opportunità, questa settimana abbiamo lavorato quasi al completo e quindi ho anche possibilità di scegliere. Ci sono due o tre ballottaggi, come al solito mi prenderò tutto il tempo per decidere. In attacco Pozzi sta crescendo, ci sono Pettinari e Gatto che possono ricoprire più ruoli: valuterò. Soprattutto Pozzi per arrivare al top della condizione deve giocare, ma deciderò in funzione della squadra e non del singolo. I nostri avversari dispongono di un organico forte, hanno puntato molto sull’esperienza con Valiani, Del Grosso, Sansone, Rosina, De Luca, Maniero. E’ una squadra che può ambire al salto. Insieme a Cagliari e Cesena sono i più attrezzati per centrare la serie A». Il pericolo numero uno è l’ex pescarese Maniero, mentre a Vicenza ci si attende molto dall’ex barese Galano. «Maniero è un ragazzo per bene — sorride Marino — l’ho avuto a Pescara, e ha fatto molto bene, poi da lì ha trovato continuità di rendimento. In questa categoria è un lusso, un attaccante che in area non ti perdona, dovremo fare molta attenzione ma non solo a lui, perché il Bari ha tanti giocatori forti. Galano? Per lui sarà una partita particolare, non carichiamolo di troppo responsabilità e lasciamolo giocare come sa. Ha colpi importanti, ci darà una grossa mano». Ma per fare ben contro il Bari servirà un Vicenza che dimostri di essere cresciuto rispetto a Modena e che, soprattutto, dimostri di saper giocare di squadra. «Il Vicenza ha bisogno di tempo per migliorare la manovra e per crescere, dal lato atletico a quello della convinzione. Siamo sulla buona strada, in settimana vedo impegno, applicazione e voglia, questo è un buon punto di partenza. Per il modo di stare in campo e di tipologia di gioco risentiamo quando non siamo al top, quindi chiediamo un po’ di pazienza: se una squadra gioca con il fraseggio e palla a terra ma in certi momenti manca di lucidità, perché ancora a corto di condizione, può emergere qualche imprecisione e qualche errore in più». Insomma, la volontà di fare bene c’è ma come l’anno scorso ci si prepara pensando ad una partita alla volta. «Niente voli pindarici — conferma Marino — testa bassa e lavorare, perché la serie B è lunga e difficile. Intanto possiamo dire che mancano 47 punti alla salvezza, quello deve essere il nostro primo obiettivo». La tifoseria ha risposto ancora una volta alla grande, ma questa non è certo una novità. «I tifosi ci hanno sempre sostenuto e anche quest’anno avranno un ruolo importante, come è accaduto nella scorsa stagione. Cercheremo di dare il massimo per portare la gente allo stadio ed offrire un calcio divertente, affinché chi viene a vederci abbia voglia di tornare al Menti».
Ore 13.20 – (Gazzettino) Doppio anticipo di campionato e spettacolo assicurato oggi a Campodarsego e a San Martino di Lupari. CAMPODARSEGO. Alle 15 storico debutto al “Gabbiano” per il Campodarsego che affronta il derby con l’Este. «È la prima partita della nostra società in serie D ed è giusto che ciascuno di noi dia qualcosa in più – esordisce il tecnico Antonio Andreucci – Giochiamo con un’ottima squadra che attua un buon calcio e ha giovani interessanti, ci vuole grande attenzione. Ho molta fiducia nei miei giocatori, domenica scorsa hanno disputato una prestazione ottima e dobbiamo ripeterci». Nell’amichevole giocata qualche settimana fa vittoria 3-1 per l’Este. «Ogni partita fa storia a sè, e siamo ben consapevoli delle nostre qualità». Intanto, è arrivato il ricorso dell’Union Ripa Fenadora, con tanto di vittoria del Campodarsego al momento sub judice. «Nel modulo che hanno stampato lunedì mattina non hanno trovato il nome di Gal tra i nostri tesserati – spiega il direttore generale Attilio Gementi – ma solo per il fatto che la Figc non aveva ancora aggiornato la posizione, dato che il giocatore è stato tesserato giovedì 3 settembre. Siamo tranquilli». Tornando al derby, sponda Este, s’insegue la prima vittoria dopo il pareggio con il Calvi Noale. «Veniamo da un risultato discreto – afferma Andrea Pagan – Affrontiamo un avversario in salute che ha una propria fisionomia di gioco ed è guidato da un allenatore bravo, ma dobbiamo guardare in casa nostra e crescere come squadra. Abbiamo cambiato molto, sappiamo che questo primo periodo è di assestamento per capire dove possiamo arrivare. Disputeremo una partita propositiva senza snaturare la nostra organizzazione di gioco». Sul precedente vittorioso in amichevole, l’allenatore dell’Este sottolinea: «Oggi cambia tutto, ci sono in palio i tre punti e sarà una partita diversa». SAN MARTINO LUPARI. Giornata memorabile per la Luparense San Paolo che alle 15.30 debutta allo stadio Gianni Casée nel derby con il Giorgione, partita storicamente molto sentita. L’ultima sfida tra Luparense e Giorgione è datata 6 marzo 2006 in Promozione (1-1), in precedenza mancava da 25 anni. Il club ha deciso di celebrare l’esordio casalingo con una festa alla quale parteciperanno i ragazzi del settore giovanile, ex giocatori della Luparense e i sindaci di San Martino di Lupari e Castelfranco. Così il presidente Stefano Zarattini: «Mi auguro che tutti i tifosi sanmartinari vengano allo stadio, sono sicuro che risponderanno presente dato che vedo in paese entusiasmo e attesa. Speriamo di vendicare l’ultimo precedente che pur vedendoci pareggiare, a fine stagione ci vide retrocessi. Dopo tanti anni sono emozionato anch’io, in particolare di vedere tornare la serie D a San Martino di Lupari: è motivo d’orgoglio e di grande soddisfazione». Poi aggiunge: «Spero che questo esordio e questo ritorno in D dopo tredici anni possano essere una grande festa, stiamo allestendo lo stadio con l’abito delle grandi occasioni. Sarebbe bello onorare la giornata dei Lupi con un successo». Daniele Pasa è un ex Giorgione, al pari dei giocatori Donè e Mattioli, quest’ultimo però indisponibile insieme a Praticò. «Sarà una partita particolare – afferma il tecnico – dato che c’è rivalità tra le due squadre. Abbiamo fatto una settimana ottima, la vittoria con la Sacilese ha dato morale, anche se siamo consci di affrontare un avversario ben organizzato. Mi auguro che venga tante gente e che il risultato sia a nostro favore, il presidente se lo merita».
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Due derby di Serie D in un solo pomeriggio. In anticipo, fra l’altro, perché il primo turno infrasettimanale della stagione (in programma mercoledì 16) è alle porte e un giorno in più di riposo può sempre tornare utile. Due match-clou, quelli di oggi, che mettono di fronte squadre rivali per questioni puramente geografiche. Campodarsego ed Este rappresentano l’Alta e la Bassa Padovana, il progetto ambizioso e la lunga militanza nella categoria. Il “puro” campanilismo, nel significato più goliardico del termine, divide invece Luparense e Giorgione. Dieci chilometri separano lo stadio “Gianni Casée” di San Martino di Lupari dal Comunale di Castelfranco Veneto, quanto basta per riscaldare gli animi dei tifosi, desiderosi di rivivere le battaglie di 9 e 34 anni fa, in Promozione e Prima Categoria. Campodarsego-Este. Sul campo principale del Centro Sportivo “Gabbiano” (ore 15, arbitro Giuseppe Repace di Perugia) Campodarsego ed Este sono chiamati a confermare le buone impressioni dell’esordio. La “matricola” ha vinto in trasferta, anche se il risultato dev’essere ancora omologato a causa del ricorso presentato dall’Union Ripa La Fenadora per sospette irregolarità nel tesseramento di Federico Gal. Il tecnico Antonio Andreucci, però, preferisce guardare alla sfida contro i giallorossi: «Noi sul campo abbiamo vinto», taglia corto. «Non dobbiamo guardare al passato, perché ci attende una partita difficile: l’Este è una squadra forte e organizzata tatticamente». L’Este, reduce dall’1-1 con la Calvi Noale, vuole iniziare la serie positiva: «Sono fiducioso perché i ragazzi hanno lavorato bene», commenta Pagan. «Il Campodarsego è una neopromossa, è vero, ma ha un bravo allenatore e giocatori di categoria. Alcuni li conosco bene (Piaggio e Pellizzer, ndr), avendoli già allenati a Chioggia. Sarà un derby combattuto». Luparense-Giorgione. «Nei bar e nelle piazze riscontro entusiasmo e attesa, spero di vedere un sacco di gente allo stadio». Il presidente della Luparense Stefano Zarattini si aspetta il pienone a San Martino di Lupari per la partita contro il Giorgione (15.30, arbitro Stefano Camilli di Foligno). Per celebrare l’evento è stata indetta la “Giornata dei Lupi”, una festa pre e post-gara con tutti i ragazzi del settore giovanile, le vecchie glorie della società e i sindaci di San Martino di Lupari e Castelfranco, Gerry Boratto e Stefano Marcon. Per quanto riguarda la formazione, Daniele Pasa deve rinunciare a Praticò e Mattioli, ai box per problemi fisici.
Ore 12.40 – (Gazzettino) Sulla carta la Pro Piacenza appare formazione comunque più abbordabile rispetto alla Reggiana. «Ma ciò che conta è il campo, e dovremo affrontare questa partita con lo stesso spirito di domenica scorsa mettendoci ancora più attenzione e sbagliando il meno possibile. È la prima partita di campionato davanti al nostro pubblico, ci teniamo a fare bella figura». Oltre ai 3.178 abbonati, si aggiungeranno altri tifosi biancoscudati. «Ci fa molto piacere. Sta a noi con le nostre prestazioni fare sì che vengano allo stadio sempre più numerosi». È ormai approdato all’ombra del Santo da un paio di mesi, come si trova? «Benissimo, e conoscendo man mano l’ambiente, mi piace ancora di più. Sono felicissimo, devo solo ringraziare di essere al Padova e fare sempre il massimo».
Ore 12.30 – (Gazzettino) Da Reggio Emilia comunque il Padova è uscito molto bene. «La squadra ha dimostrato carattere e di essere unita. Tutti gli addetti ai lavori danno la Reggiana tra le favorite, e noi abbiamo dimostrato il nostro valore. È andate bene così, dobbiamo continuare a fare il nostro partita dopo partita». Domani, come detto, avversario è la Pro Piacenza. Oltre all’esperienza di Carrus in mezzo al campo, è proprio l’attacco il reparto più temibile con giocatori navigati come Rantier e Alessandro (quest’ultimo a segno su rigore nel pareggio con il Pordenone), senza dimenticare Bignotti che l’anno scorso giocava con il Castiglione e aveva segnato ai biancoscudati nell’1-1 valido per la poule scudetto di serie D. «Carrus va tenuto d’occhio dato che può inventare in ogni momento una palla gol. Quanto al loro attacco, hanno buoni giocatori e quindi dovremo raddoppiare l’attenzione. Con Rantier, tra l’altro, siamo stati compagni di squadra nel settore giovanile dell’Atalanta e l’ho già incontrato da avversario».
Ore 12.20 – (Gazzettino) «È stato emozionante debuttare con il Padova in campionato, un buon esordio per me e per la squadra. Spero di fare molte altre partite». Dopo essere stato tra i protagonisti del pareggio al Mapei Stadium, Fabiano prenota la maglia anche per la “prima” dei biancoscudati in campionato all’Euganeo con la Pro Piacenza. In terra emiliana il difensore brasiliano ha anche sfiorato il gol con una punizione nel primo tempo che poteva valere il 2-1. «Ho calciato bene e per un attimo ho pensato che potesse entrare, ma il portiere ha compiuto una grande parata, non so come ha fatto dato che la palla era passata sotto la barriera». Nella stessa frazione, poco prima, il pareggio reggiano con Arma che è sgusciato in mezzo proprio a Fabiano e a Favalli. «È stato bravo lui a prendere posizione in mezzo a noi due, e a sfruttare quel tiro sbagliato del compagno».
Ore 12.10 – (Gazzettino) Dionisi e Favalli in gruppo. Questa la novità arrivata dall’allenamento di ieri alla Guizza, che fa ben sperare per l’impiego dei due terzini titolari nella sfida con la Pro Piacenza in programma domani alle 17.30 allo stadio Euganeo. Sessione che è stata anticipata da una seduta video, dopodiché i biancoscudati si sono cimentati sul campo per ripassare sotto gli ordini di Parlato i meccanismi in chiave anti Pro Piacenza. Squadra impostata sempre con il 4-2-3-1, con lo stesso undici schierato a Reggio Emilia, salvo inizialmente i giovani Dell’Andrea e Anastasio al posto appunto di Dionisi e Favalli, che poi hanno preso il loro posto. Tra gli avvicendamenti provati dal tecnico anche quello di Giandonato per Bucolo e di Niccolini al posto di Fabiano. A completare l’allenamento schemi per andare al tiro su palle inattive: prima sugli sviluppi delle rimesse laterali, poi su punizione e infine su calcio d’angolo. Ha continuato invece a lavorare a parte Ilari che si è cimentato in corsa sostenuta: difficilmente l’esterno sarà nella lista dei convocati. Questa mattina la squadra si ritroverà all’Euganeo per la seduta rifinitura alla vigilia della partita. ARBITRO. Sarà Salvatore Guarino di Caltanisetta a dirigere la partita di domani. Il fischietto siciliano sarà coadiuvato da Giulio Bassutti (Maniago) e Stefano Lipizer (Udine).
Ore 11.45 – Sul campo: “È messo meglio rispetto alla partita col Pordenone, ma è un campo di uno stadio da serie A o B e quindi vanno fatte delle valutazioni… Ma non voglio che sia un alibi, quindi diciamo che è messo da Dio!”.
Ore 11.42 – Sulla campagna abbonamenti: “È un ulteriore conferma dell’attaccamento dei nostri splendidi tifosi”.
Ore 11.40 – Sul girone A: “Non ci sono squadre materasso? Sono d’accordo, andiamo a tastarle tutte coi nostri occhi prima…”
Ore 11.37 – Sulle scelte: “Dionisi e Favalli sono dei nostri, mentre gli indisponibili saranno Ilari, Gorzelewski, Aperi ed Amirante. Dubbi? Meglio averceli!”
Ore 11.35 – Arriva Parlato. Sul Pro Piacenza: “Abbiamo corretto gli errori fatto col Pordenone e con la Reggiana, domani affrontiamo una squadra importante perché è comunque reduce da un bel pareggio domenica. Mi aspetto una partita di grande attenzione e personalità, perché domani siamo alla prova del nove. Siamo ad un livello già altissimo in Lega Pro, non possiamo sbagliare davvero niente. Domani dobbiamo fare tutti una prestazione da 7, anzi da 8! Loro hanno un attacco di grande dinamicità, due coppie di terzini bravi ed elementi esperti quindi non dobbiamo lasciare nulla al caso! Non so cosa vorranno fare loro, ma so cosa vogliamo fare noi… Servono gli stessi 11 leoni di Reggio Emilia, con ancor più concretezza!”
Ore 11.10 – Qui Euganeo: termina l’allenamento.
Ore 10.50 – Qui Euganeo: partitella a tutto campo.
Ore 10.30 – Qui Euganeo: Biancoscudati in campo per la rifinitura. Regolarmente in gruppo Dionisi e Favalli.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Ballottaggio davanti. In attacco la disposizione è tutta da decifrare. Per Bearzotti e Petrilli non dovrebbero esserci sorprese: vista l’assenza certa di Marco Ilari, ancora alle prese con l’ematoma alla coscia rimediato due settimane fa e pronto, si spera, per la settimana prossima, quando all’Euganeo arriverà il Lumezzane, i due esterni di Reggio saranno in campo sicuramente dal primo minuto. I tre “vecchietti” si giocano invece due maglie: al Mapei Stadium hanno giocato Cunico e Neto Pereira, ma stavolta anche Altinier è a disposizione e la scelta di Parlato non sarà facile. Soprattutto per ciò che riguarda la decisione sulla prima punta: Neto domenica scorsa ha sfoderato un partitone, può garantire una tecnica superiore e a lasciarlo fuori ci vuole una bella dose di coraggio, ma Altinier è il vero “uomo d’area” che potrebbe fare molto comodo contro una difesa, quella della Pro Piacenza, che presumibilmente verrà a Padova per non prenderle e che cercherà per quanto possibile di chiudersi. Le possibilità sono, al momento, ancora tutte aperte. Qui Piacenza. All’esordio la Pro ha ottenuto un pari interno contro il Pordenone grazie ad un rigore molto discutibile concesso nei minuti di recupero. Il tecnico Viali, rispetto al match con i neroverdi friulani di Tedino, recupera il capitano Bini, che ha scontato il turno di squalifica e riprenderà il proprio posto al centro della difesa, ma dovrà ancora fare a meno del centrocampista Barba e del terzino Sall, entrambi acciaccati.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) La loro presenza domani, però, è tutt’altro che certa: sarà decisiva la rifinitura di questa mattina, programmata allo stadio Euganeo alle 10, per sciogliere gli ultimi interrogativi sulle loro condizioni fisiche. Se la risposta sarà positiva per tutt’e due, la retroguardia vista a Reggio Emilia, con Diniz e Fabiano al centro, verrebbe confermata in blocco. Se solo uno dei due fosse a disposizione, Parlato sarebbe costretto a mettere mano alla disposizione e valutare l’inserimento di Niccolini con il probabile spostamento di Diniz sull’esterno, come avvenuto a Mantova in Coppa Italia. Se, invece, dovessero alzare bandiera bianca entrambi, la difesa sarebbe completamente da reinventare. Polmoni d’acciaio. In mezzo al campo, se non altro, la scelta è ampia. Perché, oltre a Corti e Bucolo, che dopo la gran prova di una settimana fa viaggiano verso la riconferma quasi certa a scapito di Giandonato, che potrebbe essere costretto alla seconda panchina consecutiva, finalmente il tecnico ha a disposizione anche Davide Mazzocco, ristabilitosi dai propri guai fisici e pronto a dire la sua a gara in corso, se sarà necessario.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La prima regola di Carmine Parlato verrà rispettata anche domani pomeriggio: dopo l’ottima prova fornita all’esordio in campionato contro la Reggiana, il tecnico biancoscudato sta studiando la formazione anti-Pro Piacenza per la prima casalinga della stagione, in programma alle 17.30, arbitro Guarino di Caltanissetta. E le buone risposte ricevute a Reggio Emilia non verranno certo dimenticate: squadra che vince non si cambia, conferma quasi scontata del modulo con i tre trequartisti e Padova a trazione anteriore contro l’undici emiliano. Ma qualche dubbio agita la vigilia e complica le decisioni del tecnico partenopeo. I dubbi in difesa. È quello arretrato il reparto maggiormente sotto la lente, in questi ultimi giorni che precedono la sfida. Ieri pomeriggio l’allenamento alla Guizza ha portato notizie confortanti, ma non ancora risolutive: sia Matteo Dionisi, dolorante dopo un pestone ricevuto domenica scorsa, che Alessandro Favalli, sofferente nei giorni scorsi per un leggero affaticamento muscolare, si sono allenati regolarmente con i compagni facendo tirare al tecnico un bel respiro di sollievo, dopo una settimana intera con il fiato sospeso.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il campionato è ripartito e con l’arrivo dell’autunno ripartono anche tutte le trasmissioni televisive e radiofoniche legate al Padova. Anche se il panorama non è mai stato così incerto, complice una Lega che ha comunicato soltanto da pochi giorni i prezzi dei diritti per acquistare i vari pacchetti televisivi. Le dirette. Per il momento l’unica cosa certa è che la trasmissione diretta di tutte le partite della Lega Pro (e quindi anche di quelle in casa e in trasferta di Padova e Cittadella) sarà assicurata gratuitamente dal portale internet Sporttube. Non sono ancora stati acquistati i diritti nazionali per la trasmissione di alcuni incontri in diretta, ovvero ciò che faceva Rai Sport l’anno scorso trasmettendo l’anticipo del venerdì e il posticipo del lunedì. È ancora in ballo l’acquisto della trasmissione diretta per le partite in trasferta del Padova da parte delle emittenti locali. Lo scorso anno Telenuovo comprò i diritti per la Serie D, quest’anno tali diritti devono ancora essere assegnati, ma non è escluso che ci siano novità nei prossimi giorni. Studio-stadio. Le certezze sono le trasmissioni di domenica e lunedì. Da domani Telenuovo tornerà con “Alè Padova”, collegandosi un quarto d’ora prima del fischio d’inizio della partita di Cunico & C. Conduce Marco Campanale, il racconto del Padova da studio è affidato a Martina Moscato, mentre dallo stadio per commenti e interviste ci sarà Andrea Moretto. Da lunedì 21, poi, alle ore 21 torna anche l’approfondimento del lunedì di Biancoscudati Channel, condotto da Martina Moscato. Discorso simile per Tv7 Triveneta. A Giorgio Borile ogni domenica è affidato il programma “Tuttincampo”, che inizia mezz’ora prima del fischio d’inizio della gara del Padova, con un occhio anche a Serie A e Serie D. Dallo stadio la diretta sarà assicurata da Elisabetta Corazza. Il lunedì, dalle 21, ci sarà “Tuttincampo spogliatoi”, con approfondimenti su Padova, Cittadella ma anche sulle altre squadre venete. In via di definizione la trasmissione “Sportlandia” su Serenissima Tv. In attesa di capire se saranno acquistati i diritti per la radiocronaca in diretta, Radio Italia Anni 60 Nordest conferma la trasmissione “Radioscudati” con Nicola Grassetto e Alessandro Vinci il lunedì e il venerdì alle 18. Web. Nel frattempo si è mosso il web. Il Calcio Padova ha lanciato la propria web tv ufficiale ricca di video e approfondimenti sulla prima squadra. Nei prossimi giorni partiranno anche servizi, partite e highlights del settore giovanile, del calcio a 5 e del calcio femminile. Padova Goal ha lanciato la propria Social Web Tv su Facebook.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Padova e Cittadella insieme, anche per ciò che riguarda i “baby”. È stata infatti decisa la composizione dei gironi del campionato “Berretti”, ai nastri di partenza della sua 50ª edizione, che vedrà impegnate le formazioni giovanili delle due padovane, inserite nel girone B insieme ad Ancona, Bassano, Cremonese, Feralpisalò, Lumezzane, Maceratese, Mantova, Pordenone, Reggiana, Rimini, Santarcangelo e Sudtirol. I biancoscudati, vincitori del trofeo nella lontana stagione 1972-73, sono allenati quest’anno dal Vladimiro Carraro (nella foto), mentre i granata quest’anno saranno guidati da Giulio Giacomin. La competizione inizierà sabato 19 settembre: scenderanno in campo i nati dal 1997 in poi, con l’eccezione di massimo 3 elementi “fuori quota” del 1996.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Domani c’è Padova-Pro Piacenza. Quali sono le sue aspettative? «Abbiamo due partite casalinghe consecutive. Il massimo sarebbe ovviamente fare sei punti, ma mi limito a dire che voglio che i ragazzi facciano il massimo per ottenere più punti possibili e per sfruttare il doppio impegno all’Euganeo. Sulla carta ce la possiamo giocare, mi aspetto ulteriori progressi dalla squadra». Il sindaco Massimo Bitonci insiste nel progetto di portare la squadra al Plebiscito. Che ne pensa? «Bitonci non ha parlato solo di Plebiscito, ma di un progetto a più ampio spettro e inviterei tutti a non soffermarsi sul trasferimento di complesso che ha in mente. Se l’obiettivo finale è quello di creare un nuovo stadio non possiamo che dargli fiducia. Siamo attenti e partecipi alla sua iniziativa e seguiremo passo dopo passo l’evolvere della situazione».
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) «Ringrazio i tifosi che ci hanno dato fiducia e agli altri dico che continueremo a lavorare per poter portare il maggior numero di persone possibile allo stadio». Il suo appello pare aver colto nel segno… «Tutto serve, magari anche quell’appello ha contribuito. Ma ci sono state tante circostanze che hanno determinatio lo sfondamento di quota tremila, la soglia “psicologica” per definire la campagna, tutto sommato, positiva. Alla fine il numero è buono, magari potevamo fare ancora qualcosina di più, ma con le nuove iniziative potremmo anche recuperare il tempo perduto». Che fotografia ha scattato del tifo padovano? «Un tifo caldo e appassionato, molto esigente, che si scontra con le difficoltà economiche del momento e con la burocrazia legata alla tessera del tifoso e agli orari d’inizio delle partite, che sicuramente non agevolano le buone intenzioni. Tutto questo ha influito negativamente, ma l’affetto che lega lo zoccolo duro a questa squadra non morirà mai».
Ore 08.40 – (Corriere del Veneto) Che non sia stato un successo clamoroso è sotto gli occhi di tutti, ma con i numeri bisogna andarci cauti. E, con tutte le dovute proporzioni, gli oltre 3100 abbonati messi in cassaforte dal Padova sono un risultato di tutto rispetto. Superiore alla gestione Cestaro, quando il Padova veleggiava nei meandri della Lega Pro senza riuscire a spiccare il volo e superiore a tutte le altre società del girone A della terza serie. Il presidente Giuseppe Bergamin aveva lanciato un appello nei giorni scorsi e pare proprio che il suo «invito» abbia colto nel segno. Presidente Bergamin, diversi tifosi invitano la società a riaprire la campagna abbonamenti dopo l’impennata degli ultimi giorni. Ci state almeno pensando? «La settimana prossima avremo un incontro in cui discuteremo se riaprire la campagna abbonamenti. Abbiamo in mente qualche iniziativa particolare e che annunceremo a tempo debito».
Ore 08.30 – Rifinitura mattutina per i Biancoscudati all’Euganeo.
Ore 08.28 – Lega Pro girone A, il prossimo turno (seconda giornata, domenica 13 settembre): Cremonese-Pavia, Cuneo-Alessandria, FeralpiSalò-Bassano, Lumezzane-Reggiana, Padova-Pro Piacenza, Pordenone-AlbinoLeffe, Renate-Giana Erminio, SudTirol-Mantova, Pro Patria-Cittadella
Ore 08.26 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Cittadella, FeralpiSalò, Giana Erminio, Mantova e SudTirol 3, Bassano, Cremonese, Padova, Pordenone, Pro Piacenza e Reggiana 1, AlbinoLeffe, Alessandria, Cuneo, Lumezzane, Renate, Pavia e Pro Patria o.
Ore 08.24 – Lega Pro girone A, i risultati della prima giornata: AlbinoLeffe-SudTirol 0-1 (Maritato su rigore al 31′ pt), Alessandria-FeralpiSalò 1-2 (Iunco (Al) al 38′ pt, Guerra (Fs) al 7′ st, Romero (Fs) al 25′ st), Bassano Virtus-Cremonese 1-1 (Candido (Bv) al 24′ pt, Brighenti (Cr) al 38′ st), Cittadella-Cuneo 2-1 (Jallow (Ci) al 19′ pt, Bizzotto (Ci) al 12′ st, Ruggiero (Cu) al 38′ st), Giana Erminio-Lumezzane 2-1 (Cruz (Lu) al 8′ st, Perico (Ge) al 28′ st, Bruno (Ge) su rigore al 47′ st), Mantova-Renate 1-0 (Caridi (Ma) al 35′ st), Pavia-Pro Patria rinviata a mercoledì 16 settembre, Pro Piacenza-Pordenone 1-1 (Pederzoli (Pn) al 9′ pt, Alessandro (Pp) su rigore al 34′ st), Reggiana-Padova 1-1 (Neto Pereira (Pd) al 1′ pt, Arma (Re) al 7′ pt).
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E’ successo, 11 settembre: allenamento pomeridiano alla Guizza, tornano in gruppo Dionisi e Favalli.