«I 10 punti di vantaggio persi? Mi dispiace per il Padova perché è una città nella quale sono stato due anni e mezzo: cosa dire, non gira, anche perché ha mantenuta una lunga imbattibilità con Andreoletti, conquistando tanti risultati positivi. Però il calcio è tremendo e l’ho pagato tante volte sulla mia pelle, anche a Padova: nel calcio mai niente è sicuro, però mancano tre giornate e con un punto da recuperare può ancora succedere di tutto. La Triestina? Forse è l’ago della bilancia, sicuramente è uno snodo importante per biancoscudati e biancorossi. Prima toccherà al Padova, che dovrà fare di tutto per uscire indenne dal Rocco, e poi si vedrà: a Trieste i biancoscudati devono guardare solo a se stessi e cercare di andare a vincere in un campo difficile perché da quando è arrivato Tesser la squadra alabarda è cambiata. Come va a finire tra Padova e Vicenza? Sembrava un esito scontato, invece si è riaperto tutto e adesso a Padova rivedono le streghe perché ci siamo già passati, mentre a Vicenza hanno rivisto la luce quando sembrava di nuovo una stagione buttata via. Poi non capisco questi maledetti playoff: due squadre arrivano davanti di 20 punti rispetto alle altre e una delle due deve giocarsi di nuovo tutto. Ci sono già passato proprio a Trieste, eravamo secondi con 20 lunghezze di vantaggio e poi abbiamo perso la finale con un rigore. Si dovrebbe fare qualcosa perché nel caso di Padova e Vicenza non possono fare tanti punti e poi ripartire con tutte le altre nei playoff, non è giusto»: queste le dichiarazioni rilasciate sulle colonne de “Il Gazzettino” da Andrea Mandorlini, ex allenatore di Padova e Vicenza.
