Padova, la lettera del tifoso e quel paragone con Italia-Germania del 1970…

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Riceviamo e pubblichiamo dal tifoso Michele Moro

Italia-Germania 🇮🇹 4-3 🇩🇪: E se gli azzurri avessero pensato che finiva male?” Cari tifosi biancoscudati, lo sappiamo tutti: un’altra #trasferta, un’altra #delusione. E adesso il Vicenza, quello che sembrava lontano mesi fa, è lì, a un solo punto. Manca poco alla fine del campionato, e l’ansia bussa forte, come il freddo sulle gradinate a gennaio.

Ma fermiamoci un attimo. Guardiamoci negli occhi – noi, voi, tutti quelli che questa maglia ce l’hanno nel cuore 💓 – e facciamoci una domanda:
É QUESTO IL MOMENTO DI MOLLARE?

La risposta è una sola, ed è un NO SECCO!
E qui vi porto un esempio che tutti conosciamo, ma che oggi suona più forte che mai: Italia-Germania 4-3, la famosa “Partita del Secolo”. Minuto 90, siamo avanti. Poi, beffa: i tedeschi pareggiano al 92′. Sembra finita. Sembra che il destino abbia già scritto la parola “sconfitta”. Cosa avrebbero dovuto fare gli azzurri di Valcareggi? Abbassare la testa?

No, amici. Non lo fecero. Chi aveva sbagliato si rimboccò le maniche. Chi era stanco, corse più forte. Chi era deluso, si fece trascinare da chi ci credeva ancora. E alla fine, dopo quell’incredibile 3 a 3 tedesco con Rivera di fianco al palo, proprio lui si rimboccò le maniche, si lanciò all’attacco e arrivò quel 4-3. E un urlo che ancora oggi sentiamo nelle ossa.

Adesso tocca a NOI!

Perché sì, siamo stanchi.
Sì, ci sono stati errori.
Sì, il Vicenza è lì dietro, col fiato sul collo.
Ma proprio per questo serve il cuore
quello vero.

Serve l’#ambiente, serve il fuoco negli occhi. Serve il #tifo, quello che non smette di cantare anche quando la voce non ce la fa più.

Le partite si vincono con i piedi, ma i punti si portano a casa con la testa. E la #testa, adesso, la dobbiamo tenere #alta.
Non per illuderci. Ma per crederci.

Perché se anche molliamo noi,
se mollate voi dagli spalti,
allora sì che è finita!

Abbiamo 5️⃣ battaglie davanti. ⚔️
E ogni battaglia si combatte con il sangue freddo e il cuore caldo. I ragazzi lo sanno.
Mister Andreoletti lo sa. Per questo ha fatto fare quadrato in mezzo al campo alla fine della sconfitta di Novara.

E noi dobbiamo ricordarglielo.
Un coro in più può fare la differenza.
Un applauso dopo un errore può valere quanto un gol.
Un #ambiente #unito può trasformare la paura in #coraggio.

Ricordiamoci chi siamo.
Ricordiamoci quante volte ci hanno dato per spacciati, e siamo tornati a galla nei secondi finali: recentemente proprio a Vicenza o con la Pergolettese!

Oggi, più che mai, serve ognuno di voi.
Serve un tifo che non giudica ma sostiene.
Serve esserci con lAtalanta.
Serve uno stadio Euganeo che diventa casa, rifugio, e trampolino.
Perché se la squadra sente che noi ci crediamo, allora ci crederanno anche loro.
E se ci credono, tutto è ancora possibile.
Siamo ancora davanti!

Vicenza è lì? Bene. Ma noi siamo ancora davanti. E insieme possiamo scrivere un finale diverso da quello indicato dalle nostre paure.

Avanti. Tutti uniti. Tutti dentro.
Come Facchetti, come Rivera, come chi non ha mai mollato quando mollare sembrava l’unica cosa che sembrava facile fare e doveva accadere.

La storia la scrivono quelli che non si arrendono. 🏴󠁧󠁢󠁥󠁮󠁧󠁿

E noi, la nostra, non l’abbiamo ancora finita.

calciopadova #CrederciSempre #Unitifinoallafine #unitiperlapromozione




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