Trento-Padova, Tabbiani: “La caccia alle streghe non mi va bene, non cambieremo il nostro modo di giocare: con loro ci hanno provato in tutti i modi, ma quasi tutte hanno perso”

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Queste le dichiarazioni di Luca Tabbiani in vista di Trento-Padova: ” Abbiamo recuperato tutti, tranne Frosinini, però stiamo bene, abbiamo fatto una buona settimana. Ho rivisto tante cose che ero abituato a vedere dai ragazzi, quindi siamo pronti ad affrontare questa squadra forte. È inutile stare a raccontare tutto quello che ha fatto, c’è solo da fare i complimenti al Padova e cercare di fare il massimo per chiudere bene il Natale e questa prima parte di stagione, anche se poi è già la prima di ritorno. Il Vicenza? Io penso che sia giusto dare merito agli avversari quando ti mettono in difficoltà e serve saper valutare quello che è il Trento oggi. La partita del Menti ci ha insegnato che abbiamo fatto degli errori ed è normale che contro squadre di livello così alto il minimo errore venga evidenziato. Non abbiamo fatto sicuramente una partita brillante, ma ho visto un avversario veramente forte che ha meritato di vincere e che ci ha messo in difficoltà. Penso che sia giusto rimarcare anche i meriti degli avversari perché altrimenti ogni volta che uno perde si devono attribuire colpe che non esistono. Sicuramente noi potevamo fare meglio e sicuramente noi abbiamo l’obiettivo di fare meglio domenica. Sappiamo che affrontiamo un’altra squadra dello stesso livello del Vicenza, al Padova vanno fatti i complimenti per quello che ha fatto. Qualcosina sicuramente noi abbiamo sbagliato, siamo consapevoli di ciò, però penso che sia anche giusto rendere merito agli avversari sia per la qualità di gioco che hanno espresso e sia per la qualità che hanno messo in campo.

Ma io infatti leggo spesso che con le big dovremmo cambiare: noi abbiamo la nostra identità, ci abbiamo messo del tempo a costruirla, crediamo ciecamente in quello che proponiamo e i ragazzi hanno dimostrato di seguirmi. Per cui noi abbiamo la nostra identità. Mi è dato un po’ noia leggere alcune cose su quanto fatto a Vicenza: abbiamo cercato di fare una partita, non ci siamo riusciti, ma il nostro atteggiamento, il nostro modo di stare in campo, la nostra voglia di andare ad aggredire rimarranno gli stessi. Non siamo stati bravi a farlo a Vicenza, ma l’atteggiamento non lo cambieremo mai. Noi potremmo giocare contro chiunque e vogliamo creare quello che è il nostro modo di giocare. A volte ci riusciremo, a volte non ci riusciremo, ma non si cambia la mentalità e l’atteggiamento che ho io, almeno finché io faccio l’allenatore, perché per me la cosa più importante in una squadra è creare un’identità e creare un modo di stare in campo. Esistono la mentalità e la strategia. Si può cambiare qualcosa a livello strategico, ma la mentalità non la cambieremo mai. Non vedrete mai difenderci perché giochiamo contro una squadra più forte. Paradossalmente esaspereremo ulteriormente il nostro modo di stare in campo,  magari non ci riusciremo. Amen, ci avremo provato. Penso che contro Padova e Vicenza abbiano giocato tante squadre alte, basse, medie e hanno perso tutti, perché il Padova ha pareggiato tre partite in un anno e il Vicenza ne ha perse due in un anno, una con la Triestina e l’altra con il Padova, se non sbaglio. Noi l’affrontiamo con il nostro modo di essere, con il nostro modo di voler giocare, con il nostro atteggiamento. Se loro saranno più bravi, come ha fatto il Vicenza venerdì scorso, saremo i primi, come abbiamo fatto io e Aucelli dopo la gara, a complimentarsi con gli avversari. Perché dopo la partita, quando si perde, è giusto rendere merito agli altri, ma noi non cambiamo il nostro modo di essere. Questo non vuol dire essere presuntuosi: rispettiamo tantissimo le squadre, tutte, dalla prima all’ultima, figuriamoci se non rispettiamo le prime due, ma abbiamo un nostro modo di voler fare calcio, abbiamo un nostro modo nel quale lavoriamo da luglio, quando abbiamo iniziato insieme, e non vedo perché io oggi debba cambiare questa cosa. Soprattutto è un modo che ci ha permesso di fare determinati risultati. Mi chiedete: speri di fare gli stessi punti dell’andata? Ci metterai una firma a rifare i 30 punti. 30 punti vuol dire che abbiamo fatto un grande campionato. Proveremo a farne di più? Sì. Ne potremmo fare di meno? Sì. Ma non è che io stiamo qua a piangere, a dire noi adesso abbiamo fatto bene, quindi cercheremo di fare sempre di più. Questa non è però una cosa che deve passare come presunzione, né da parte mia, né da parte dei ragazzi. Deve passare che noi lavoriamo su un modo di giocare, su una mentalità, su un atteggiamento, che i ragazzi hanno sempre messo in campo bene, che venerdì scorso probabilmente abbiamo fatto meno bene, ma non è che una partita può cancellare tutto quello che si è fatto prima. Se no diventa una caccia alle streghe che a me non va assolutamente bene. La settimana prima di Vicenza non abbiamo fatto una settimana nel nostro standard. Può capitare, è stata la prima volta che ho visto una settimana un po’ al di sotto, sotto l’aspetto mentale”




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