Lecco-Padova, Volpe: “Le parole non servono a niente, dobbiamo solo dimostrare sul campo quello che valiamo”

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Gennaro Volpe, come hai visto il tuo Lecco?
«Riduttivo, soprattutto questa settimana dopo la prestazione di Gorgonzola. Le parole servono a niente, possiamo solo dimostrare: le parole servono a niente e interessano a nessuno, dobbiamo dimostrare a noi stessi di non essere quelli di Gorgonzola».

Gli infortunati?
«Purtroppo la situazione è questa, poco importa. Quelli che ci sono daranno il massimo, ne sono straconvinto. Qui c’è da ricostruire soprattutto una mentalità: i tifosi e la società non possono essere contenti di questa situazione».

Mancano dei leader?
«Avere in campo dei giocatori che possano supportare i compagni è un elemento imprescindibile: leader si può diventare, non c’è un’età per poterlo fare. Personalità è giocare con coraggio ed è quello di cui ha bisogno questa squadra».

In attacco…
«(Ride, ndr) Il mio compito è trovare delle soluzioni, quando fai fatica a costruire l’allenatore deve aiutare la squadra».

Momento delicato?
«Quando fai questo mestiere devi sempre portare risultati: lavoro a testa bassa dalla mattina alla sera e non sempre può bastare. C’è grande forza di volontà, sono tenace e non mollo niente per dare le soluzioni che portino il Lecco a ritrovare mentalità: i percorsi a volte hanno delle interruzioni, cercherò sempre di ritrovare la retta via. Non è stato agevole subentrare con tre partite in dieci giorni, il tempo per lavorare diventa poco ma poi abbiamo avuto due settimane intere per introdurre qualcosa di diverso sotto il punto di vista della mentalità e sul focus della partita: nel calcio servono soprattutto gli attributi, particolarmente in questi momenti».

Le soluzioni sul mercato di gennaio:
«Troppo lontano, l’ultima cosa alla quale penso. I giocatori sono i più importanti che posso avere, devo dare delle risposte alla società attraverso i risultati: cinque partite sono tante, non c’è tempo per pensare al mercato. Chi subentra si adegua a quello che trova, la mia idea di calcio può essere un’altra ma non voglio scuse né alibi perché sento addosso una grossa responsabilità e una partita come quella contro la Giana Erminio mi mortifica: vi garantisco che non succederà più, domani faremo una grande prestazione».

Qual è il segreto del Padova?
«Il Padova è una squadra forte, fortissima. Ha mantenuto l’ossatura completa rispetto all’anno scorso, con l’aggiunta di giocatori forti e funzionali sulle richieste dell’allenatore: sono forti nella loro semplicità, poi vincere aiuta a vincere. Sanno cosa devono fare».

Assenti e presenti:
«Abbiamo un po’ di problemi, ci siamo allenati tutta la settimana con numeri ridotti. Ci prendiamo ancora 24 ore per capire e decidere. Ionita? Cercheremo di recuperarlo fino all’ultimo, per noi è determinante sotto tutti i profili. Zuberek? Sta bene, è giovane e dovrebbe avere voglia ed entusiasmo. Se sbaglia un gol non deve ridere, oggi mi ha fatto arrabbiare: i giovani devono crescere in questo, nell’arrabbiatura si migliora e cresce».

Fonte: Lcn Sport




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