“La tifoseria padovana e’ prigioniera da 30 anni di uno stadio insicuro che cade a pezzi e che non permette alle famiglie di sostenere i propri colori. Dopo tanta sofferenza, abbiamo presentato ai capigruppo a Palazzo Moroni un documento per illustrare uno stato dell’arte ormai inaccettabile e chiedere l’impegno, a tutti i rappresentati dei cittadini di Padova, un impegno vero e concreto per avere uno stadio degno di tal nome. Altre città, come Modena e Ferrara, hanno costruito un vero stadio per I propri tifosi. Se lo hanno fatto loro, perché non possiamo farlo noi? Abbiamo preso atto della relazione che L’Assessore allo Sport, Diego Bonavina, presente all’incontro, ci ha voluto fornire. Il punto però non sono tanto questi lavori o quella manutenzione. La questione a monte è che la città di Padova merita di meglio di un cantiere perennemente aperto, mal collegato e senza servizi igienici. Il Questore, con i suoi rilievi, non ha fatto altro che mettere il dito in una piaga che tutti noi ormai sappiamo da anni. La tifoseria, la gente comune merita di arrivare allo stadio in piena sicurezza, per poter vedere con gli occhi, e non con i binocoli, una partita di calcio. Dopo tre decenni (tre!) di questo scempio, vorremo che la politica padovana, tutta, prendesse atto della nostra situazione oggettivamente vergognosa e si impegnasse ad uscire da questa pena dantesca. La mozione, preparata da noi, e’ stata inviata a tutti i capigruppo. Ci auguriamo che tutti i gruppi politici la facciano propria e la portino presto in Consiglio Comunale per approvarla alla unanimità. Per il bene e la bellezza di Padova e dei tuoi tifosi” Questa la nota del Direttivo di Appartenenza Biancoscudata che, dopo essersi confrontata con i suoi soci, ha voluto incontrare i capigruppo a Palazzo Moroni a Padova per rappresentare la sofferenza dei tifosi padovani legata all’Euganeo