Luca Crescenzi è uno dei più grandi misteri della scorsa stagione del Padova. Il centrale biancoscudato, spesso fra i migliori se non il migliore nel girone di andata con la retroguardia patavina la meno battuta del girone, improvvisamente non vide più il campo dopo un’ammonizione che gli costò un turno di squalifica prima del big match Triestina-Padova. Spiegazione ufficiale: “Scelta tecnica”. Spiegazione davvero poco credibile, quella fornita in un primo momento. Sono seguite varie versioni sul suo mancato impiego a oltranza: “Non ha avvisato della sua assenza quando il padre stava male”. “Il Padova punta su Delli Carri nel suo ruolo come futura plusvalenza”. “Non si allena bene”, fino a quella chiosa finale fornita dal direttore sportivo Mirabelli, che lasciò intendere durante l’ultima conferenza stampa che, per varie vicissitudini familiari, Crescenzi non avesse la testa giusta per scendere in campo. Fatto sta che il Padova tentò di fare pressioni per cederlo a gennaio, spingendolo verso Taranto con continue chiamate anche di Eziolino Capuano per convincerlo a trasferirsi. Il rifiuto di Crescenzi ha alimentato il muro contro muro, conclusosi con l’esclusione a oltranza fino a fine stagione dell’ex capitano del Como . Ora, con una nuova stagione alle porte, si poteva pensare che il Padova lo mettesse in uscita. E invece no. Almeno fino ad ora a Crescenzi non è stato comunicato di trovarsi un’altra squadra. Ragion per cui il difensore biancoscudato ad oggi è confermato e partirà per il ritiro di Pieve di Cadore. Con quali prospettive non è chiaro, anche se l’arrivo di un nuovo centrale potrebbe cambiare ancora la situazione. E il mistero continua.