Riceviamo e pubblichiamo da Eleonora Mosco
“Non possiamo che unirci allo sdegno che i tifosi stanno giustamente manifestando. Nessuno più crede alle promesse di questa Amministrazione comunale. I fatti parlano chiaro anche sullo stadio euganeo. Milioni di euro buttati in tanti anni fino ad una curva che chissà mai se e quando verrà terminata. L’ennesima opera pubblica che ha creato disillusione e rabbia in chi ha sempre dato anima e cuore per la città. Lo stadio non è solo un’opera pubblica importante per Padova, è dove i tifosi vogliono sostenere con amore e dedizione la loro squadra.
L’Euganeo, nel corso di questi 30 anni, si è rivelato un fallimento sotto ogni punto di vista: logistico, economico, calcistico e ora anche per la sicurezza pubblica.
Le richieste del Questore, in questo senso, sono più che legittime e condivisibili.
Come possono i tifosi pensare di sostenere al meglio la loro squadra del cuore in uno stadio se questo stadio non è nemmeno a norma? Parliamo sempre di riportare la passione e le famiglie allo stadio. Ma chi si fiderebbe di vedere il proprio figlio in tribuna se quella tribuna non è in sicurezza? La scelta del tifo organizzato è estrema, ma ormai la disperazione è tale che non si può più fare diversamente”