Questo il comunicato pubblicato poco fa da Appartenenza biancoscudata sul proprio profilo social
CI AVETE RUBATO 30 ANNI.
NON CI RUBERETE IL FUTURO.
Si, son ormai 30 lunghi anni che giochiamo in trasferta uno stadio nato male, che NON è mai stato terminato (spulciatevi il progetto originale dell’Euganeo) e che ad oggi è distante anni luce dall’essere completato e vissuto dalla nostra tifoseria.
Non ci siamo mai sentiti a casa, qui, ma sempre OSPITI NON GRADITI.
Faceva meno schifo quando era pieno in serie A ma l’abbaglio è durato un anno e mezzo fino alla sciagurata cessione il giorno del derby Padova – Vicenza del 1996, tappa iniziale di un calvario che ad oggi non ha fine.
Il tifo c’è sempre stato anche se – per stessa ammissione dei giocatori – da quella distanza non viene assorbito il calore che emaniamo cantando per il Biancoscudo.
NON vogliamo morire di ricordi, NON VOGLIAMO CHE I NOSTRI FIGLI VIVANO SOLO DEI RICORDI DEI PADRI.
Ci siamo impegnati – in questi anni di gestione di J.O. – a portare idee concrete di marketing per avvicinare le nuove generazioni e consolidare i tifosi storici;
abbiamo coinvolto altri imprenditori sulla ricerca di una nuova casa per il Biancoscudo;
ultimo importante esempio è quello da noi proposto e declassato da molti riguardante la grande opportunità di fare il Centro Sportivo e lo Stadio a Montegrotto, con progetti REALI, rendering, preventivi e approvazioni di varianti con la disponibilità assoluta del Sindaco del Comune termale.
Non abbiamo fatto il tifoso qualunquista – che comunque rispettiamo – che parla di tecnica, tattica, campagna acquisti e gol fatti e sbagliati.
Per molte ragioni abbiamo cercato di costruire rapporti con chiunque: la società Calcio Padova (dalla proprietà fino al magazziniere), politici, giornalisti, imprenditori. tecnici, investitori, cercando di essere propositivi per il bene e per il FUTURO del Calcio Padova.
Ogni volta che salivamo sempre più in alto, poi ad un certo punto trovavamo una cupola, un cielo chiuso, un muro di gomma, un “questo non si può fare, non avete portato soci nuovi e capitale sociale, belle le vostre idee ma per il marketing il centro sportivo lo stadio non ci sono soldi, forse ne parliamo in B, forse in A”.
Nel frattempo il tifoso muore.
Ucciso dal fuoco amico di chi su piazza invece di vedere il Calcio Padova come un bene comune, un urbs picta da lanciare a livello nazionale, vede il pallone un qualcosa di vecchio sgonfio da buttare via.
Ora che fare?
Ci siamo riuniti recentemente in più occasioni anche con i nostri iscritti e simpatizzanti ed è emersa a maggioranza la volontà di dare un segnale forte ed inequivocabile.
NO ALLO STADIO EUGANEO, NO ALLA CAMPAGNA ABBONAMENTI.
Oggi, senza programmazione, l’abbonamento non ha un valore!
NO alla presenza alle partite in casa! Scelta forte ed estrema ma siamo già all’opera con delle proposte per aggregare e tifare il Padova in altri modi.
SI alla presenza a tutte le trasferte, ad alcune partite del settore giovanile e ad altre attività aggregative.
SI alla padovanità da riconquistare.
Non ce ne vogliano Andreoletti e la squadra.
Ma da innamorati del Biancoscudo, lotteremo in ogni sede e con ogni mezzo per proteggere il nostro Amore.
Il Direttivo