“La fiducia al DS è stata data quando ha rinnovato il contratto in autunno. Non c’è dubbio che ci siano dei difetti di comunicazione del direttore. La società ritiene che il DS abbia operato bene nella costruzione della squadra, è stato fatto un buon lavoro, ottimizzando le risorse. Sulla base di questo si crede in questo nucleo di giocatori. Gli allenatori non hanno funzionato, ma la fiducia che il direttore gode non deriva solo dal mercato. È stata creata una base di giocatori affamati che, con l’esperienza accumulata quest’anno, possono dare soddisfazioni. Ogni opinione è lecita, la mia ve l’ho data. Io penso che il direttore abbia operato bene per la squadra e si è guadagnato il rinnovo del contratto e la fiducia ulteriore. Sono convinto che il prossimo sarà un anno importante in termini di valutazioni. Sembra che l’unico motivo per cui la società ha confermato Mirabelli sia per la capacità di vendere, ma non è così. La creazione dello zoccolo della squadra che noi riteniamo una base per l’anno prossimo è stato un buon lavoro. Premesso che non si può parlare di allenatore futuro visto che è ancora tutto in divenire. È innegabile che il tema degli allenatori sia un punto dolente del passato. Ne stiamo riflettendo a livello interno e lo sappiamo. La durata del contratto del prossimo allenatore dipende da vari fattori, viene proposta dal direttore sportivo alla società e poi si deciderà. Chiunque sia l’allenatore prossimo, l’intenzione non è di fare un contratto annuale. Quest’anno un’eventuale vendita di qualcuno non diminuirà l’apporto dei soci sul budget. Faccio un appello ai tifosi: prendetevela con noi, con la società, non con la squadra. La squadra è rimasta molto addolorata da come è finita la scorsa stagione e bisogna preservare i ragazzi e sostenerli tutti. Hanno dato tutto l’anno scorso e ci hanno provato fino alla fine. Non bisogna far loro vivere un clima pesante fin dall’inizio. Io avevo un rapporto speciale con Torrente ma tutti vedevamo le cose che non stavano andando nella maniera che speravamo. Torrente è una persona eccezionale ma purtroppo c’è stato un certo tipo di valutazione. Quando c’è un solo risultato che conta bisogna fare delle scelte e prendersi gli insulti della piazza se si sbaglia”.
Così Francesco Peghin sulla posizione del direttore sportivo Massimiliano Mirabelli