Sulle colonne de “Il Gazzettino” gli allenatori Giuseppe Pillon e Attilio Tesser e il ds Andrea Maniero hanno parlato dell’eliminazione del Padova ai playoff. Queste le loro dichiarazioni:
ATTILIO TESSER: «In entrambi gli incontri dei play off il Vicenza ha meritato il passaggio del turno, dopodiché non so perché il Padova sia arrivato un po’ meno pronto ed è difficile per me da fuori decifrarlo perché bisogna esserci dentro per fare un’analisi il più corretta possibile. La stagione del Padova è stata comunque buona perché è arrivato secondo mantenendo anche l’imbattibilità per una lunga serie di partite, poi quello che è successo con il cambio di allenatore mi ha un po’ sorpreso ma non ci sono rimasto avendolo subito anch’io con la squadra terza in classifica e con nove punti di vantaggio sul Vicenza. L’anno prossimo deve provare a salire perché ha una squadra importante, solida e di categoria con tutti i valori per puntare decisamente a vincere il campionato».
BEPI PILLON: «Bisogna essere dentro per capire certe situazioni, anche quella del cambio di allenatore, poteva andare bene e invece è andata male: sono scelte che la società ha fatto e quando uno prende certe decisioni bisogna avere anche il coraggio di assumersi le responsabilità. Il futuro? Smantellare una squadra non è mai positivo, ci sono giocatori importanti: bisogna vedere come è la situazione all’interno dello spogliatoio, come i giocatori hanno vissuto la realtà. Non è semplice dopo avere mancato il salto negli ultimi anni ma non bisogna assolutamente mollare: chi va al Padova sa bene che deve cercare di vincere».
ANDREA MANIERO: «Il Padova deve ripartire con entusiasmo, forza e chiarezza, anche se non è facile in questo momento. Percepisco una delusione della tifoseria che va al di fuori del campo, bisogna cercare una sinergia e una comunicazione differenti. Al di là di essere eliminati, quello che ha pesato è avere perso entrambe le gare con il Vicenza: se avesse perso con un’altra formazione non dico che il Padova sarebbe uscito tra gli applausi, ma ci sarebbe stata molta meno delusione».