Il presidente del Cittadella Andrea Gabrielli, dalla festa di fine stagione a “La Casa dei Gelsi”, ha parlato della situazione della squadra: «Sono soddisfatto perché abbiamo raggiunto l’obiettivo prefissato», riconosce il numero 1 granata. «Abbiamo avuto un rendimento double face: nel girone d’andata siamo stati sfolgoranti, mentre nel ritorno abbiamo incominciato ad avere qualche preoccupazione nell’animo di tutti. Ne siamo usciti bene, invertendo il trend nelle seconda parte del annata e ci siamo salvati con anticipo. La soddisfazione resta, è un risultato che dobbiamo considerare molto positivo. Quando entri in loop negativo siamo stati bravi a non farci risucchiare nella zona pericolo. Mentalmente abbiamo avuto una fase negativa, non spiegabile. L’organico si è comportato unitariamente e alla fine la resilienza ci ha premiato. Speriamo possa essere d’insegnamento per tutti. Anche il direttore Marchetti mi pare concorde nel sostenere che il gruppo c’è ed ha lavorato nel suo complesso bene. Non ci rimproveriamo moltissimo, i playoff non li meritavamo, forse sarebbero stati una cosa in più rispetto a quanto meritavamo. Gorini? Sono domande premature. Facciamo passare qualche giorno e valuteremo la sua posizione, ma è ancora presto per dirlo.
«La collaborazione con l’amministrazione comunale è ottima. Stiamo cercando di fare le cose che hanno un senso in ottica di un futuro miglioramento strutturale complessivo. Ora cogliamo l’occasione di rifare il terreno, lo stesso da 30 anni e il sistema di irrigazione, addirittura risalente agli anni 70. Poi è chiaro che lo spostamento verso la Tribuna Est del campo rientra in un’ottica di interventi futuri che speriamo possano toccare anche il completamento della Tribuna Sud e lo spostamento della Tribuna Ovest. Il tutto per dotare Cittadella di uno stadio più moderno. Quando si fanno lavori in uno stadio, qualora i tempi non vengano rispettati, siamo obbligati a comunicare alla Lega B un campo alternativo. Noi confidiamo di fare tutto per tempo. Nell’eventualità abbiamo parlato con il presidente Peghin per l’Euganeo di Padova, ma ci sono state difficoltà e Peghin non ha potuto dare il benestare, condizionato dagli interventi che devono essere fatti su indicazioni ben precise». La soluzione alternativa è Ferrara