“È la prima volta che arrivo in una finale di Coppa e voglio vincerla. Ci tengo così come ci tiene la società e ci tengono i ragazzi. Domani dobbiamo pescare la Coppa Italia. L’obiettivo è tornare a Padova con la Coppa. Non sarà facile, perché il Catania ha valori. Anche se in campionato hanno difficoltà, in Coppa è tutta un’altra storia. Dezi è a disposizione per Catania e tutta la squadrà verrà a Catania, anche Kirwan squalificato. Abbiamo due risultati su tre? È un piccolo vantaggio, ma le partite vanno giocate. Anche l’anno scorso ai playoff avevamo due risultati e sappiamo come è andata a finire. Ora per noi è importante vincere la Coppa. Abbiamo fatto un percorso importante, speriamo domani di coronarlo. Sarà una partita difficile perché loro arrivano da un periodo non positivo, ma avranno tante motivazioni, al pari nostro. Che Catania mi aspetto al Massimino? Vedo una gara in cui dobbiamo dare continuità alla prestazione, giocando per più di un’ora rispetto all’andata. Contro squadre esperte e di qualità un episodio può cambiare la partita, vedi la gara d’andata. Mi aspetto una partita dove dobbiamo stare sempre concentrati ed attenti ai dettagli. Servirà la partita perfetta per portare a casa la Coppa. Giocare a porte chiuse? Personalmente penso sia brutto e triste. Una delle cose belle calcio sono i tifosi. Sarebbe stato bello andare a Catania con 20.000 spettatori che ti danno una carica incredibile, le partite che vorrebbero giocare tutti. È un dispiacere ed un peccato, giocare a porte chiuse è una sconfitta per tutti. Ancora con il 4-2-3-1 a Catania? Stiamo lavorando su un discorso tattico fluido, cambiando il vertice. 4-3-3 o 4-2-3-1 non vedo grosse differenze, così come può succedere che ci rimettiamo con il 3-5-2. Non improvvisiamo, lavoriamo su più spartiti tattici, mantenendo chiari i nostri principi. I frutti li abbiamo raccolti con ogni sistema, la squadra può cambiare pelle anche a gara in corso. Vedo solo aspetti positivi in tutto questo. I due sistemi di riferimento in questo momento sono il 4-3-3 e il 4-2-3-1. Sfrutto le caratteristiche dei giocatori, ma poi quello che conta è l’atteggiamento. Zanellati parte dal 1′, per il resto tutti hanno possibilità di giocare. Avendo tutta la rosa a disposizione ho scelte per quanto riguarda uomini e tattica. Valente? L’ho visto meglio in questi giorni. Aveva cominciato bene, poi si è infortunato. Ci aspettiamo tanto da lui, sicuramente di più da lui. È la mia prima finale, spero di vincerla perché ci tengo tanto. Vincere aiuta a vincere e in prospettiva playoff ci può dare maggiore autostima, fattore di cui ne abbiamo bisogno. Conquistare un trofeo è qualcosa che ti rimane sempre». Queste le dichiarazioni di Vincenzo Torrente alla vigilia di Catania – Padova