«Gli errori arbitrali? Torrente ha fatto un discorso molto lucido, garbato nei modi e totalmente sensato perché tutti possono sbagliare. Il tema è che a differenza di A e B, la C oltre ad avere risorse inferiori ha anche il triplo delle squadre. Parliamo di 1.200 partite a stagione con spesso infrastrutture che non hanno i requisiti necessari per impiantare una tecnologia di questo genere. E comunque nei programmi che quest’anno il Var possa essere esteso a tutte le fasi dei play off e dei play out, non come l’anno scorso in cui c’era solo a partire dalle fasi nazionali. Bisogna anche ragionare in maniera un po’ diversa nel senso che non ci sono i costi per un Var totale, ma si possono magari pensare a situazioni tali per cui le telecamere della produzione televisiva esistente possano aiutare gli arbitri qualora vi sia la volontà da parte loro o qualora via sia la richiesta da parte della squadra di rivedere determinati episodi. Una situazione per cui la chiamata possa essere attivata dal quarto uomo o dalla squadra con un limite di una o due volte a partita con lo stesso meccanismo che c’è anche nel tennis. Gli arbitri sono umani e sbagliano anche loro, in C abbiamo una categoria di direttori di gara che sono in formazione, meno esperti dei colleghi di A e B, e non hanno aiuti. Al tempo stesso ci sono club che si giocano campionati, risorse e futuro. Come Governance di Lega Pro abbiamo il dovere di pensare a qualcosa che possa venire in aiuto agli arbitri senza arrenderci al tema dei costi»: queste le dichiarazioni rilasciate sulle colonne de “Il Gazzettino” da Alessandra Bianchi, amministratore delegato del Padova.