La serie A ha appena cominciato il proprio cammino in riferimento alla stagione 2023-2024 e sono un po’ le solite note a distinguersi: il Milan è primo, l’Inter è seconda, poi c’è la Juventus insieme alla Fiorentina, poi ancora il Napoli e, un po’ attardate le due romane. Difficile però ipotizzare che una di queste, alle quali aggiungiamo con convinzione anche l’Atalanta, possa in qualche modo rischiare di scendere in serie B, per lo meno in relazione ai risultati sportivi. Troppo il divario, tecnico ed economico, tra queste realtà e le cosiddette provinciali le quali, gioco-forza, devono più che altro guardarsi alle spalle e preoccuparsi principalmente di mettere almeno tre squadre alle spalle.
E’ un dato di fatto, evinto anche dalle scommesse serie A , che non è considerata favorita per lo scudetto una delle squadre di medio-basso livello. Non a caso il Cagliari, peraltro partito anche piuttosto male, ha una quota di 1.28 e dunque una retrocessione non certa ma quasi, poco più l’Empoli a 1.45, poi la Salernitana a 1.62. Già Frosinone e Udinese vantano chance maggiori di salvezza (quota a 3.35), poi a salire il Verona a 4.25, il Lecce a 4.50, il Genoa a 5.50.
Fine, stop! Sono queste otto le principali indiziate all’amara discesa nella categoria inferiore, le altre dodici si giocheranno una salvezza tranquilla, magari un posto in Conference o Europa League, poi le big per lo scudetto ed i posti Champions.
Il calcio in provincia, a meno che non si distingua come avviene a Bergamo, a Firenze o a Sassuolo, è sempre più in difficoltà perché i fatturati fanno molto più la differenza che in passato. Difficile, per non dire impossibile, pensare ad una competizione alla pari quando c’è chi fattura 800milioni e che invece arriva a malapena a 80milioni… La disparità è evidente e, anche se qualche big toppa una stagione, di certo non potrà mai essere risucchiata nei bassifondi della classifica.
L’ultima ‘provinciale’ che ha vinto un titolo è stato il Leicester di Claudio Ranieri, incredibilmente vincente di una Premier League dove nessuno l’aveva data per favorita. E in Italia il ‘miracolo’ non avviene in pratica dalla stagione 1990-1991, quando a trionfare fu la Sampdoria di Vialli e Mancini, ma erano decisamente altri tempi e comunque, alla guida dei blucerchiati c’era un certo Mantovani, industriale che da quelle parti ancora, giustamente, rimpiangono.