Rovigo trionfa nella finale di Top 10 di Rugby, batte 16-9 la rivale più fiera del Petrarca e si cuce sul petto lo scudetto 2023. È il quattordicesimo trionfo della storia del club, che arriva nell’ultimo anno in cui ai nastri di partenza ci sono dieci squadre: in futuro molte cose cambieranno per la palla ovale italiana, ma per adesso il presente dice derby d’Italia, ancora una volta. E ci si gode lo spettacolo nello spettacolo, l’eterna sfida che per l’ennesimo anno mette in palio in tricolore. Oltre 4000 i tifosi presenti sugli spalti del Lanfranchi di Parma per l’ultimo atto della competizione. Al 6’ si sblocca il match: calcio per Rovigo, con Montemauri che trasforma implacabilmente per il 3-0 che stappa la serata. La reazione del Petrarca è furiosa e produce un comodo piazzato messo fra i pali da Lyle. Al 25’ la stella del Petrarca si ripete dalla lunga distanza e firma il primo sorpasso dei tuttineri per il 6-3 che anima il finale di prima frazione. Al 31’ ecco la prima metà del match: nuovo controsorpasso del Rovigo, con una touche giocata splendidamente e Stavile che approfitta al meglio del lavoro della maul trovando il punto esclamativo del primo tempo. La successiva trasformazione di Montemauri scolpisce il 10-6. Il tempo si chiude con il terzo calcio di un chirurgico Lyle per il 10-9 che lascia tutto aperto in vista della ripresa. In apertura di secondo tempo tremendo scontro fra De Masi e Tavuyara con il primo che perde i sensi e fa tremare un intero stadio. Poi ecco il sospiro di sollievo e l’attacco multifase dei rodigini, che guadagnano un calcio di punizione: e ancora una volta Montemauri è un cecchino per il 13-9 che apre la strada alla battaglia per la gloria in un secondo tempo senza esclusione di colpi. Finale ad altissima elettricità. Rovigo gioca d’astuzia, il Petrarca pigia sull’acceleratore ma non riesce a colpire. Servirebbe una meta per capovolgere il destino, ma quella meta non arriva. E, anzi, arriva il drop sensazionale di Montemauri che chiude definitivamente il conto sul 16-9. Rovigo gode, il Petrarca s’inchina.
Fonte: Corriere del Veneto
Foto: Federugby