Mantova, Guccione: “Col Padova eravamo convinti di salvarci, quella è stata la batosta più importante”

Non sono ancora passati gli strascichi della dolorosa retrocessione in D in casa Mantova. E di certo non può riprendersi chi di questo Mantova è stato il capitano e ne ha indossato ia maglia negli ultimi quattro anni, cioè Filippo Guccione: “Cosa provo? Sono frastornato, questa è una cosa che non smaltirò mai dal punto di vista personale. Sto così. ma soltanto chi cade può rialzarsi e io sono certo che questa piazza si rialzerà” ha spiegato ai colleghi della Gazzetta di Mantova. “La stagione è stata molto travagliata, dal punto di vista calcistico e anche extracalcistico. Eravamo partiti male, poi sembrava fossimo riusciti a metterci a posto… Nessuno di noi si aspettava la retrocessione. Ce ne siamo resi conto quando abbiamo preso atto che perfino la Triestina, che aveva una squadra importantissima, era relegata nelle ultime posizioni. Ci siamo fatti un esame di coscienza, abbiamo reagito e fino all’ultimo minuto dell’ultima gara credevamo di farcela. Col Padova eravamo convinti di salvarci, quella è stata la batosta più importante”.

Da capitano e mantovano non è stato un bel momento: “No e ovviamente mi assumo tutte le responsabilità. Sono consapevole di non aver avuto un rendimento eccellente ma so che dal primo minuto in cui sono arrivato al Mantova fino all’ultima gara ho dato tutto ciò che avevo, in campo e fuori. Sono stati anni bellissimi ed essere ricordato per la retrocessione è una cosa che mi fa male. Questo è il rimpianto più grosso, è una cosa che non mi perdonerò mai. Ma non credo di aver dimostrato in questi quattro anni di essere quello per cui sto passando adesso. Mi stanno massacrando e ne ho sentite di tutti i colori… Ma io so di aver sempre dato il 100% per questa maglia, davvero se avessi potuto fare qualcosa in più, qualsiasi cosa, l’avrei fatta. Quindi non mi vergogno di nulla, pur portandomi dentro un grande dolore”.