Autentico specialista del campionato di Serie D, con ben cinque promozioni (Rovigo, Pordenone, Padova, Rieti e Trento), Carmine Parlato ha iniziato la stagione sulla panchina della Casertana per poi passare, da novembre, al Cjarlins Muzane, dopo l’esonero dai campani. Il tecnico ha parlato ai microfoni di TuttoC per commentare il suo cammino alla guida dei friulani: “La stagione è finita con un obiettivo raggiunto, a novembre eravamo ultimi in classifica e abbiamo risalito la china. Dopo 17 risultati utili consecutivi, sul rush finale non abbiamo avuto la forza mentale per stare al passo con gli altri. L’importante era salvare la categoria, sembra facile ma non è affatto così e solo vivendola da ultimi in classifica si capiscono le difficoltà. Ad un certo punto eravamo arrivati anche a -7 dal Legnago, a cui faccio i complimenti per la promozione in C, ma non abbiamo avuto la forza per andare ai playoff”.
Qual è il progetto del Cjarlins Muzane?
“C’è voglia di tornare in C, il presidente Zanutta è molto ambizioso e lo sono anche io. Mi auguro che, dando continuità al progetto, ci sia la possibilità di costruire una squadra con dei valori molto alti, che possa apprezzare il territorio anche a livello famigliare. Cjarlins è un’ottima realtà e farò di tutto per creare quei presupposti per ambire alla C l’anno prossimo”.
Trento e Latina si sono salvate in Serie C
“Sono stato benissimo in tutte e due le squadre. Faccio i complimenti per aver mantenuto la categoria, il Trento ha un po’ rischiato nel finale mentre il Latina ha conquistato i playoff. Ai nerazzurri auguro di andare il più avanti possibile negli spareggi, perché è una piazza che merita davvero tanto”.
Il Padova poteva fare meglio?
“Non so se si potesse dare di più. Il budget è cambiato totalmente rispetto all’anno scorso e dopo due mesi si era già capito che il campionato poteva essere da medio-alta classifica. Voglio bene al Padova e da tifoso spero che possa fare bene ai playoff, anche se affronterà squadre molto importanti”.
Chi vincerà questi playoff?
“Il blasone, l’esperienza e la qualità faranno le differenza in tutte e tre i gironi. Venerdì affronteremo il Pordenone in amichevole e riaffioriranno i ricordi di quel campionato di Serie D del 2013 con tanto di Scudetto, vinto sulla panchina dei neroverdi. Sarà un’amichevole in famiglia, ritroverò tanti amici e faremo in modo che questa partita possa dare quella continuità fisica al Pordenone in vista dei playoff. Saluterò con affetto Mimmo Di Carlo, penso che la sua esperienza debba essere ascoltata. Parliamo di un allenatore che ha vinto e che sa come si vince. Auguro al presidente Lovisa di poter ambire alla Serie B”.