“Siamo felici ma non felicissimi perché c’è un’opera pubblica che è ancora ferma, e quindi la mia preoccupazione è tale e quale a quella di sei mesi fa”. Così l’assessore allo sport del Comune di Padova Diego Bonavina dopo l’archiviazione dell’indagine a suo carico per la nuova Curva Sud dell’Euganeo al Corriere del Veneto. C’è tuttavia un raggio di sole, scrive il quotidiano, che fa ben sperare, e a diffonderlo è il nuovo Codice degli Appalti, approvato a fine marzo dal Consiglio dei Ministri: con la liberalizzazione degli appalti sotto soglia — fino a 5,3 milioni di euro — le stazioni appaltanti potranno decidere di attivare procedure agevolate o affidamenti diretti, rispettando il principio della rotazione.
In poche parole: dato che per la prosecuzione dei lavori di costruzione di curva sud e palazzetti servirà una cifra di molto inferiore alla soglia stabilita, invece di pubblicare un bando di gara Palazzo Moroni potrà anche contattare cinque ditte (che magari hanno già lavorato con la pubblica amministrazione) e concedere l’appalto a quella che fornirà migliori garanzie. Risparmiando così tempo, anzi dimezzandolo: se prima ci si mettevano anche sei mesi prima dell’aggiudicazione, infatti, ora potrebbero bastarne anche tre. Risultato: qualora lo stato di consistenza si chiudesse entro l’estate, il cantiere dello stadio Euganeo potrebbe tornare ad animarsi in autunno. E da quel momento, dato che lo scheletro in cemento è già pronto da mesi, di tempo per completare la Curva sud non dovrebbe occorrerne molto.