«Da padovano sto soffrendo per questa annata più complicata del previsto. Ci sono stati momenti difficili, i risultati sono altalenanti, ma vogliamo finire la stagione nel modo migliore, qualificandoci ai playoff e giocandoci il tutto per tutto. Le speranze ci sono, ma quello che fa la differenza è la continuità, che noi non abbiamo mai avuto. L’obiettivo si fissa una gara alla volta: domenica andiamo ad Arzignano, dobbiamo puntare a batterli per superarli in classifica. Pentito di aver lasciato la Reggiana? No, perché sono nella squadra in cui desideravo essere. Certo, non avrei mai immaginato una situazione del genere a livello personale e di squadra, ma quando indosso il Biancoscudo torno indietro di 20 anni. Non è una maglia di calcio ma una maglia di vita. La fede non può cambiare da una stagione all’altra. Sono stato male tanto anni lontano da Padova, in una carriera è difficile avere la fortuna di essere una bandiera della propria squadra del cuore, come lo è stato Totti. Anche io lo sognavo e magari se non ci fosse stato il fallimento del 2014 lo sarei stato. Ma adesso sono tornato, sono felice e mi piacerebbe aiutare il Padova a tornare dove merita»: queste le dichiarazioni rilasciate alla trasmissione di Telenuovo “Supermercato” – e riportate da “Il Mattino di Padova” – da Igor Radrezza, jolly di centrocampo del Padova.