«Il Padova deve dare un segnale di risveglio, paradossalmente è un piccolo vantaggio giocare fuori casa con il Novara. É una partita delicata, ma quando affronti un avversario in difficoltà l’ultima cosa da fare è dargli fiducia: il Padova deve essere subito aggressivo, fare la partita cercando di andare ad aggredirlo perché se a una squadra in difficoltà fai prendere un po’ di coraggio soprattutto all’inizio, ti può creare problemi. Ultimamente all’Euganeo e in città non si respira un bel clima: l’errore più grande è non avere saputo dare ai tifosi un obiettivo chiaro a inizio stagione. Si doveva dire che era un anno di transizione per cercare di mettere le basi in vista della prossima annata. Avendo la fortuna di avere una proprietà forte, devi programmare e non navigare a vista: dare un traguardo reale per il quale tutti lottano e sanno che l’anno prossimo ci si riprova mettendo qualche tassello ulteriore. Invece mi sembra tutto improvvisato. Oughourlian parla di playoff, Mirabelli di salvezza: è questa mancanza di sintonia nella comunicazione e negli obiettivi che fa più male al tifoso perché si trova sballottato, ma lo è anche la squadra. Questi sono errori che paghi in termini di prestazione, equilibrio e voglia. Una squadra come il Padova non può giocare per la salvezza: deve giocare partita dopo partita e alzare la testa quando è in dirittura d’arrivo. Adesso non deve guardare alla classifica, bisogna ritrovare morale, gioco e risultato»: queste le dichiarazioni rilasciate sulle colonne de “Il Gazzettino” da Carlo Perrone, doppio ex di Novara-Padova.