Finisce ancora con una contestazione dura, durissima, da parte degli oltre 200 tifosi al seguito. Perché il Padova si è fatto raggiungere, in pieno recupero, dalla Virtus Verona, dopo aver chiuso in vantaggio il primo tempo; perché dopo l’intervallo gli uomini di Gigi Fresco hanno attaccato a testa bassa, escludendo il loro giocatore di maggior tecnica, Danti, sceso nettamente di rendimento dopo il rigore fallito nella frazione iniziale; perché non si può rinunciare a ribattere nel finale in quel modo, subendo la rete del pareggio con ben 5 difensori schierati davanti al portiere. E così, una settimana dopo la sconfitta con la Pergolettese, arriva un solo punto dal derby (inedito) con gli scaligeri di Borgo Venezia, lasciando tutto o quasi come prima: due lunghezze di distacco dal decimo e ultimo posto utile per i playoff, quattro sopra i playout, il nuovo traguardo stagionale indicato in settimana dal ds Mirabelli, nel mirino degli ultras (e non solo), e a pochi giorni dalla visita di patron Oughourlian in città. E’ l’undicesimo pareggio in 27 partite, e conferma tutte le difficoltà che Valentini & C. incontrano quando devono affrontare avversari di medio-bassa classifica (adesso ci sarà la sfida con la Triestina fanalino di coda). A fronte di una prima metà di gara interpretata anche discretamente, infatti, è seguita una seconda frazione di qualità e intensità decisamente inferiori”: questo l’incipit dell’analisi di Virtus Verona-Padova apparsa sulle colonne de “Il Mattino di Padova”.
Le pagelle Biancoscudate (Mattino di Padova): Donnarumma 7; Belli 6, Valentini 5.5, Delli Carri 6, Curcio 5 (Crivello 5.5); Vasic 7, Dezi 5.5, Jelenic 6 (Franchini 6); Liguori 6.5 (De Marchi sv), Bortolussi 5.5 (Ilie sv), Russini 5 (Cannavò 5.5).