«Il Padova ha bisogno di segnare di più, ma sono già contento di avere visto la squadra al Menti con il giusto entusiasmo e anche la mentalità necessaria per affrontare al meglio sfide del genere. Mi hanno favorevolmente colpito per come hanno interpretato la partita, senz’altro meglio del Vicenza. Di sicuro mi aspettavo qualcosa in più dalla formazione berica, ma se ciò non è avvenuto è soprattutto per i meriti del Padova che ha disputato una grande partita sia a livello di gruppo e sia sul piano dell’aggressività. Magari si poteva chiuderla prima, ma alla fine è venuto fuori il pareggio. Il mancato 2-0 di De Marchi? Quella è una giocata nella quale si deve fare gol: purtroppo il Padova non riesce a segnare, mentre il Vicenza ha Ferrari che alla fine ha fatto la differenza ed è andato già a segno undici volte. Però, ripeto, sono già contento di avere visto una squadra che si è difesa bene perché è vero che nel calcio bisogna buttarla dentro, ma è importante anche non prendere gol. Torrente? Avendo visto tutte le ultime tre partite emerge che c’è stata un escalation delle risposte sul campo da parte del gruppo, nel senso che si è sempre visto un passo in avanti. E con il Vicenza si è notata grande determinazione nonché la capacità di mettere in apprensione l’avversario senza farlo giocare, cosa che prima non accadeva»: queste le dichiarazioni rilasciate sulle colonne de “Il Gazzettino” da Fabrizio De Poli, ex giocatore e direttore sportivo del Padova.