“Che sia stata la partita della svolta? E’ presto per dirlo, le verifiche sono attese a stretto giro di posta, prima mercoledì il quarto di finale di Coppa Italia con la Juve Next Gen e poi domenica la trasferta di Lecco. Ma l’importante era tornare a vincere e il Padova ha fatto suo lo scontro diretto (in chiave salvezza) con il Trento, a distanza di un mese e mezzo dal blitz di Trieste (era il 19 ottobre) e a ben due e mezzo dal 3 a 0 casalingo con la Pro Patria (17 settembre). La zona playout è distante sempre 4 lunghezze, ma quella playoff, da cui i biancoscudati sono ancora fuori essendo undicesimi, soltanto 2. Insomma, stavolta si può sorridere dopo tanti bocconi amari e sperare in un futuro migliore. Sebbene alcuni “difetti” continuino a persistere, come quello dei gol subìti nei minuti finali o come l’incapacità di chiudere una gara senza soffrire il ritorno degli avversari, già messi sotto. I tre punti servivano come il pane. Per cancellare la pessima prestazione infrasettimanale di Seregno con il Sangiuliano City e soprattutto per mandare in archivio una striscia negativa di risultati, con 8 punti in 11 giornate e sconfitte incredibili”: questo l’incipit dell’analisi di Padova-Trento apparsa sulle colonne de “Il Mattino di Padova”.
Le pagelle Biancoscudate (Mattino di Padova): Donnarumma 6; Germano 6, Belli 6, Gasbarro 6.5, Curcio 6 (Calabrese 6); Vasic 7 (Valentini sv), Dezi 6, Franchini 6 (Radrezza 6); Liguori 7, De Marchi 5.5 (Ceravolo 6), Jelenic 6 (Cretella 6.5).