Questo il comunicato comparso oggi pomeriggio sulla pagina Facebook degli Ultras Padova sulla questione Curva Sud
“Con la doverosa cautela che necessita un argomento di tale portata, abbiamo aspettato in silenzio, ma non passivamente, il consumarsi di numerosi teatrini provenienti da tutti i versanti della “politica padovana”. Consci che la tematica coinvolga un’opera pubblica di portata economica rilevante, eravamo preparati al tam tam mediatico che avrebbe travolto l’ambiente del nostro amato Calcio Padova. Ci teniamo però ad affermare pubblicamente e con decisione, ove ce ne fosse bisogno, che noi tifosi eravamo, siamo e saremo sempre l’unica vera parte lesa di questo ennesimo scandalo, assieme a tutti i cittadini e contribuenti che abbiano a cuore il biancoscudo.
Dopo un attento confronto tra le nostre componenti, riteniamo che la problematica giudiziaria emersa nei confronti della nuova curva sud non sia che, paradossalmente, solo uno degli elementi (seppur rilevante) della preoccupazione e dell’apprensione che nutriamo nei confronti del mondo Calcio Padova nella sua totalità.
Ma andiamo con ordine nelle considerazioni; partendo dal presupposto che alcuni possano legittimamente sviluppare interessi su discipline differenti, è inconfutabile, e va evidenziato con chiarezza, che gli eventi del Calcio Padova muovano e coinvolgano (anche nelle partite non di cartello) un numero di spettatori di gran lunga maggiore a tutte le altre realtà sportive del territorio patavino, per le quali, ci teniamo a precisare, nutriamo un profondo rispetto (ogni elemento che porti in alto i colori della città è per noi motivo di vanto e orgoglio).
Se poi dovessimo fare un’analisi anche sotto il profilo meramente economico, l’indotto generato dallo sport calcio è indiscutibilmente di maggiore impatto e di maggior portata per la città di Padova nel suo complesso di visibilità, come accade nel resto della penisola. In relazione alla questione calcio a Padova, dal lontano 1994, lo stadio Euganeo ha determinato un lento ed inesorabile deterioramento di una delle componenti di socialità e aggregazione più importanti a livello sportivo, nonché della tifoseria in tutte le sue componenti. L’Euganeo si è sempre dimostrato uno stadio dispersivo, asettico e totalmente inadeguato sia al calcio che all’atletica (una pista mai amata e mai funzionale).
Sovente ci capita di guardare, con triste malinconia, video e documentari sul web di partite del nostro amato Padova allo Stadio Appiani, in cui, seppur non si navigasse nei primi posti della serie A, ma tra campionati di B e C, il pubblico contava numeri decisamente importanti e Padova era riconosciuta da tutti come una delle piazze più calde e passionali d’Italia. Oggi ci sembra di fare un impietoso paragone tra due città così simili quanto tremendamente differenti.
Ribadiamo con fermezza che l’Euganeo è uno stadio esteticamente e sostanzialmente BRUTTO, la sua viabilità è a dir poco critica anche solo quando si superano le 3000 unità di spettatori. È privo di servizi, è assolutamente mal servito alla città e le sue strutture sembrano blocchi di cemento assemblati senza logica e criterio estetico alcuno. Prendiamo atto che fare gli spettatori del Padova all’Euganeo sia un gesto di amore folle, a tratti masochista. A dirla davvero tutta, ci accreditiamo il piccolo merito di aver allestito la cosiddetta “favelas”, unico reale polo di aggregazione e servizi basici per TUTTI i tifosi del Padova, dove poter mangiare e bere qualcosa provando a sentirsi finalmente a casa propria.
A dispetto di chi, faziosamente, ci attribuisca superpoteri che mai realmente abbiamo avuto, fin troppo spesso negli anni ci siamo trovati a dover subire nefaste decisioni di una politica impreparata, ed evidentemente disaffezionata, riguardanti la nostra collocazione all’interno dello stadio, la fruibilità dei servizi minimi e la vivibilità della struttura. Ci auguriamo di essere tutti d’accordo sul fatto che Padova sia una città bellissima, ricca di storia e cultura (siamo patrimonio UNESCO!) e ci rendiamo conto di quanto possa stridere il fatto che lo sport più seguito si svolga in un impianto palesemente distante dal concetto di bello, costruito in maniera ostile nei confronti di chi dovrebbe sentirlo proprio e frutto delle mani sporche di tangenti, di una politica che ha da sempre fatto gli interessi dei singoli, provocando danni inimmaginabili da trent’anni a questa parte.
Come se non bastassero un roboante fallimento e decine di anni nelle più infauste posizioni del campionato di serie C, oltre a due recenti promozioni sfiorate, ci siamo anche dovuti imbattere nell’ illusione di un progetto decisamente entusiastico come lo spostamento del Calcio Padova allo stadio Plebiscito, tristemente vanificato per via di decisioni politiche di dubbia moralità a 360 gradi (vorremmo avere anche noi i poteri di certi comitati di protesta magicamente nati e spariti dal giorno alla notte). Uno stadio, a nostro avviso, esteticamente bello e a dimensione di calcio e di Calcio Padova, ben collegato ai servizi pubblici e che, con la costruzione di due curve e parcheggi, sarebbe potuto risultare un impianto a vera misura di tifoso. Anche in questo caso abbiamo dovuto mandare giù un “rospone” non indifferente per decisioni politiche che fin troppe volte ci sono sembrate derivare da dispetti e rivendicazioni di matrice opportunistica ed individualistica, non certo nel pieno rispetto dell’interesse della città e dei tifosi.
Arrivando quindi ai giorni nostri, l’unica proposta per continuare a masticare questo boccone amaro chiamato Stadio Euganeo, si concretizzava con l’idea di un restyling che prevedesse, da progetto iniziale, la costruzione di una curva a bordo campo, due palazzetti per altri sport e un settore ospiti, oltre ad una serie di raccordi che ne rendessero più armonica la struttura. Spinti come sempre dallo smisurato amore per questa maglia, abbiamo cercato con tutte le nostre possibilità di essere presenti e proattivi, in concerto con le altre fondamentali realtà della tifoseria (che ringraziamo!), nel seguire un progetto che sicuramente potrebbe rendere più agevole coltivare una passione che siamo sicuri coinvolga ben più padovani rispetto alla media spettatori presenti ultimamente. Abbiamo per l’ennesima volta riposto fiducia perché siamo abituati a far questo da sempre, amiamo senza pretendere nulla in cambio. Proprio perché non ci prestiamo ai tranelli della politichetta padovana in nessun modo, ribadiamo con forza che non accettiamo di essere strumentalizzati da questo ridicolo gioco delle parti e non intendiamo entrare in merito ai tecnicismi delle indagini in corso, pretendiamo però, con assoluta fermezza, che non ci si trovi per l’ennesima volta ad aver cullato un sogno che puntualmente rischia di infrangersi all’ultimo passo. Siamo rimasti per trent’anni senza una vera curva e con uno stadio anti calcio,subendo tutte le conseguenze che ne sono derivate tra cui la disaffezione lenta e costante dei tifosi; la fretta non era quindi l’elemento che muoveva le nostre azioni bensì la legittima pretesa che i termini promessi per la fine dei lavori venissero onorati.
La politica padovana con noi ha sbagliato spesso e non sappiamo se abbia mai veramente pagato, quel che è certo è che noi tifosi abbiamo sempre pagato tutto, ci abbiamo sempre messo la faccia. Se lo scandalo del sequestro della curva in sé e per sé considerato potrebbe sembrare un argomento di mero interesse ultras, riteniamo che questa ennesima tegola sul Calcio Padova possa determinare lo sviluppo di scenari alquanto preoccupanti per TUTTO l’ambiente, circa sostenibilità e futuro del Biancoscudo. Come possiamo pretendere che un Presidente “foresto” (gli imprenditori padovani sono innamorati troppo a parole e poco a fatti) possa investire su una squadra e sviluppare un progetto sportivo laddove si ritrovi di fronte a continue difficoltà e ostacoli per poter costruire un proprio centro sportivo, disporre di uno stadio quantomeno adatto al gioco calcio, avvalersi di strutture che attraggano nuovi investitori?
Credete veramente che non si renda conto, esattamente come noi, che quello che dovrebbe essere un patrimonio della città venga troppo spesso confinato a fardello scomodo per una serie di entità pubbliche e territoriali che dovrebbero agevolarlo o quantomeno tutelarlo? Troppo spesso sembra che il Calcio Padova sia elemento avulso e isolato dalla città. Per il bene unico del Calcio Padova e della città di Padova, prima che da ultras, stiamo parlando da Padovani, stremati da un corso storico troppe volte avverso e impietoso nei nostri confronti, tutto questo non lo meritiamo e non intendiamo accettarlo!
La Società Calcio Padova, mai come adesso, deve sentire un popolo unito che cammini verso la stessa direzione, spinto da principi di lealtà e amore incondizionato che da sempre hanno mosso ogni nostro singolo passo. La curva a bordo campo potrà anche non interessare i tifosi delle tribune ma di sicuro futuro e sostenibilità del Biancoscudo sono un argomento che deve stare a cuore a TUTTI! Come già detto pretendiamo SINCERITÀ, SERIETÀ e RISPETTO, vogliamo veder realizzato il progetto promesso, non dalla politica agli ultras ma dalla politica ai Padovani. Sappiate che la misura è colma e per amore siamo pronti a tutto, anche a proposte o scelte drastiche!
FINITE QUESTO CANTIERE, RISPETTATE GLI ULTRAS, I TIFOSI, I PADOVANI TUTTI”