«Il ritorno all’Euganeo? È stata un’emozione forte ritornare su quegli spalti: non ci volevo nemmeno venire, poi gli amici mi hanno convinto. Vivo questo sport con grande trasporto e i ricordi di quell’esperienza sono sempre molto vivi. Ho visto il pareggio con la FeralpiSalò: non è facile in Serie C assistere a partite così appassionanti, il Padova di quest’anno è una squadra per la quale vale la pena pagare il prezzo del biglietto. Caneo ha un gioco coraggioso, la gente si diverte. Certo, se fossi io il presidente farei almeno 7 o 8 infarti a partita. Sono riuscito a vedere quasi tutte le partite in tv, nelle ultime due è mancata la capacità di mantenere il risultato. Caneo fa un calcio molto dispendioso e rischioso, è difficile che si riescano a mantenere quei ritmi per 38 partite. E tanti protagonisti sono giovani che vivono di alti e bassi. Il Padova può competere per la vittoria del girone? Molto dipenderà dai rinforzi di gennaio. Ma in un campionato senza padroni come questo, secondo me il Padova ce la può fare. Il Vicenza lo vedo in crisi e dubito possa recuperare fino al primo posto, Novara e Feralpi non mi convincono. La favorita è il Pordenone che ha già perso 3 partite, quando il Süditrol lo scorso anno ne perse due in tutto. Uno scenario anomalo, aperto ad ogni soluzione»: queste le dichiarazioni rilasciate sulle colonne de “Il Mattino di Padova” da Edoardo Bonetto, ex vicepresidente del Padova.