Padova-Arzignano, l’analisi e le pagelle de “Il Mattino di Padova”

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“Ma il Padova ci è o ci fa? La domanda è lecita quando vedi ripetersi situazioni su cui pensavi si fosse ragionato e alle quali si fosse possibilmente posto rimedio, mentre invece non è (ancora) così. Dopo la Virtus Verona e il Novara (che ha addirittura vinto), anche la “matricola” Arzignano Val Chiampo – bella squadra, organizzata bene e dalla mentalità sbarazzina – esce imbattuta dall’Euganeo, facendo ingoiare un mezzo rospo a Caneo e alla sua truppa. Che è recidiva nel regalare gol, e dunque punti, agli avversari, se è vero che nelle ultime tre partite ha raccolto solo due pareggi. Dunque, ennesimo salto in avanti mancato, e posizione che non cambia: sesti si era prima di questo inedito derby veneto, e sesti si rimane, a quota 19, sempre a – 4 dal vertice. Ancora una volta, dopo aver recuperato il risultato già alla fine del primo tempo, ed aver sopravanzato i rivali a neppure metà ripresa su rigore (che c’era), Valentini & C. hanno concesso loro campo, consentendo di acciuffare un 2 a 2 che, tutto sommato, ci sta, se non altro perché gli uomini di Bianchini ci hanno creduto, anche dopo essere andati sotto. Il fatto è che il Padova non è più brillante come all’inizio di campionato, paga dazio alla distanza per la fatica e per uno strano atteggiamento tattico, l’arretramento del baricentro del gioco di una trentina di metri”: questo l’incipit dell’analisi di Padova-Arzignano apparsa sulle colonne de “Il Mattino di Padova”.

 

Le pagelle Biancoscudate (Mattino di Padova): Donnarumma 6; Belli 5.5, Valentini 6, Calabrese 5.5 (Piovanello sv); Vasic 6 (Russini 7), Dezi 6.5, Franchini 6, Zanchi 6; Liguori 7 (Cretella 5.5), Jelenic 6; Ceravolo 6 (De Marchi 5.5).




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