«La gestione ordinaria del campo spetta alla nostra società, ma qui c’è da fare qualcosa di straordinario che non tocca a noi perché il sottofondo è a fine vita. Il Comune deve decidere se l’Euganeo deve essere utilizzato per i concerti o per fare calcio. Per quelle che sono le caratteristiche della squadra dobbiamo avere un campo decente e anche la città fa brutta figura nel far vedere a tutta Italia un terreno di gioco in queste condizioni. Abbiamo chiesto al Comune un incontro urgente perché in uno stadio si possono anche tenere concerti, ma poi chi rompe paga. Invece oggi ci troviamo a ragionare su come possiamo sistemare il campo e nessuno si muove. L’anno prossimo si pensa addirittura di fare quattro-cinque concerti pertanto se qualcuno continua a fare orecchie da mercante, la nostra società potrebbe essere chiamata a fare scelte drastiche in vista della prossima iscrizione al campionato trovando un’altra sistemazione. Sappiamo il valore dell’allenatore, della rosa con ragazzi giovani e dobbiamo continuare su questa strada. Vedremo sempre un Padova con questa idea propositiva, poi il risultato dipende dall’avversario e dagli episodi come è stato a Vercelli. Noi stiamo aprendo un nuovo ciclo proiettato sui giovani, stiamo gettando delle basi importanti per il futuro e dobbiamo pensare unicamente a dare il massimo gara dopo gara. Oughourlian? Venerdì io e Alessandra Bianchi facciamo un’andata e ritorno per parlare di questioni già programmate. Anche se da lontano Joseph è presente ed è contento della squadra»: queste le dichiarazioni rilasciate sulle colonne de “Il Gazzettino” da Massimiliano Mirabelli, direttore sportivo del Padova.