«Quanto mi è bruciato l’esonero? Tanto, perché ad esempio mi ha lasciato senza la possibilità di giocarmi la finale di Coppa Italia e a questo proposito approfitto dell’occasione per ringraziare Oddo della dedica al sottoscritto per il successo di Bolzano. In me è rimasta l’idea di un’opportunità che non è stato possibile cogliere, anche perché ero convinto che il Sudtirol non avrebbe potuto reggere quel ritmo. Le favorite del prossimo campionato? Vedo soprattutto la FeralpiSalò molto pericolosa perché sta dando seguito ad un lavoro di anni, con il miglioramento costante della rosa. Poi c’è il Novara, potrebbe essere la sorpresa perché si è mosso molto bene sul mercato, e a seguire la Triestina, che ha cambiato proprietà ed effettuato investimenti molto significativi per la categoria. Infine, le solite tre: Vicenza, Pordenone e Padova, due retrocesse e una finalista, per due volte, dei playoff. Sono le favorite d’obbligo per il salto in B. Il Biancoscudo? Non penso che si possa accettare un ruolo da comprimario. Anche se l’impegno economico è minore, la base della squadra c’era e c’è, si stanno seguendo le idee dell’allenatore e questo potrebbe anche favorire lo sviluppo del gioco e di una mentalità nuovi, però è chiaro che si parte un po’ più indietro rispetto ai due anni precedenti, dove c’era un gruppo consolidato. Caneo? È una persona a modo e di grande esperienza e saprà barcamenarsi in un ambiente comunque non semplice. Credo che parlare ai padovani di 5°-6° posto non piaccia molto, un campionato di transizione non sarebbe visto bene, storcerebbero il naso»: queste le dichiarazioni rilasciate sulle colonne de “Il Mattino di Padova” da Massimo Pavanel, ex allenatore Biancoscudato.