Queste le dichiarazioni di Igor Radrezza rilasciate oggi in conferenza stampa alla Guizza: «Sono felice di essere tornato e di ritrovare casa mia, non tornavo da 10 anni ma ho ritrovato tutto come prima , quindi per me sarà facile ambientarmi da subito, son contentissimo.
Non è stata semplice la trattativa, la mia grande volontà è stata decisiva, al direttore ho detto ” o mi fai tornare a casa o mi fai tornare a casa” ed ora sono soddisfatto.
La mia carriera è stata un po’ particolare, sono partito dal basso ( fallimento del Padova ) ma ora arrivo con spirito di rivalsa, scorso anno ero già stato vicino al ritorno, e adesso sono tornato ed ora mi auguro di rimanere a lungo e perché no? Magari di finire proprio qui.
Io sono arrivato da ieri , c’è un ambiente molto sano, i tifosi so che son delusi per le due finali perse ma faremo in tutti i modi per riconquistare la loro fiducia, io da padovano posso trasmettere tanto ai miei compagni, se stiamo tutti uniti e seguiamo il mister si può fare un bel campionato, voglio trasmettere che cosa vuol dire essere padovano e giocare per questa gloriosa maglia.
Mettere piede di nuovo all’euganeo dopo tanto tempo mi ha fatto tremare le gambe.
Quando ho firmato il contratto l’altro giorno mi sono molto emozionato, ho un grande legame con questa città .
Sono nel pieno della maturità anche a livello calcistico ed ora mi piace mettere ordine in campo per questo penso che il mio ruolo sia in mezzo al campo. Però Non ho problemi di ruolo , sono molto duttile.
Non vedo l’ora di segnare un goal sotto la curva.
Per un giocatore padovano e un tifoso padovano è molto bello avere lo stadio pieno ma il pubblico ora ripeto è da riconquistare con la piena fiducia.
Capitano? Ci sono delle gerarchie da rispettare , se dovesse arrivare la possibilità mi prenderò questa grande responsabilità.
Squadre che scendono dalla b di solito sono le favorite, il 28 di agosto però tutti partono da 0 punti quindi noi le giochiamo tutte per vincere; il padova non può far un campionato mediocre.
Avevo 2 anni di contratto con la reggiana per loro ero un punto di riferimento ma volevo cambiare esperienza e poi quando mi chiama il Padova non esiste nessun’altra sqaudra.
Le prime persone che ho visto quando ho firmato sono stati il direttore e l’ad bianchi, son tornato ed è come se fosse rimasto tutto uguale.
Il numero sulla maglia? Ho avuto sempre il 21 ma anche il 10 però non è un problema il numero.»