Padova-Spezia, l’analisi de “Il Mattino di Padova”

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“Due gradini di differenza fra Padova e Spezia e il risultato dell’amichevole andata in scena all’Euganeo non fa una piega: 5-1 per i liguri, che sfruttano le ripartenze e le ingenuità difensive degli avversari, consolidando il punteggio a proprio favore nel finale. Ma non è il risultato a contare, nel debutto stagionale davanti al proprio pubblico, bensì provare ad intuire qualcosa del nuovo Padova. Al di là della dimensione negativa del punteggio, qualcosa si è visto. Ma in attesa di innesti nell’organico, c’è parecchio da lavorare per Caneo. […] Siamo ai lavori in corso, ovviamente, mancando ancora un mese al debutto in campionato ed è comprensibile che i biancoscudati fatichino ad ingranare. Dove non ti aspetti, però, che palesino incertezze e distrazioni è in difesa, perché l’avversario in 25′ va due volte a segno, complici vistose sbavature proprio nel reparto arretrato. […] La tanto attesa velocità di manovra, uno dei punti fermi del gioco di Caneo, si intuisce a tratti, così come il palleggio stretto, ma nelle gambe la squadra non ha ancora quel cambio di passo che è negli auspici di tutti. Buona impressione da parte di Franchini, qualche spunto discreto di Russini, ma, oltre ai necessari accorgimenti difensivi, c’è ancora molto da fare. Vero è che sono fuori due titolari sicuri come Valentini e Radrezza (fresco di contratto biennale), ma è ancora tutto troppo approssimativo per poter esprimere un giudizio sulle chance di questa squadra”: questi alcuni stralci dell’analisi di Padova-Spezia apparsa sulle colonne de “Il Mattino di Padova”.




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