Queste le dichiarazioni di Bruno Caneo nel giorno della sua presentazione ufficiale da nuovo allenatore del Padova: «Sono molto emozionato. La squadra che andrò ad allenare avrà un’identità precisa. Da calciatore ero aggressivo, dinamico e indipendente, la mia squadra deve avere queste caratteristiche. Volevo una squadra che mi potesse dare la possibilità di competere con le migliori. Considero Padova un punto di partenza, il mio lavoro alla Turris non è passato inosservato. Il mio modulo preferito è il 3-4-3, ci saranno accorgimenti a volte per essere più protetti. Voglio far giocare bene la squadra e gli allenamenti che andrò a fare saranno orientati alla massima resa. Valuto specificità dei calciatori e lui le avalla. Leonetti non viene? Non è detto, ne parleremo. L’attacco? Voglio trasformare il reparto in uno vero, peccherò di presunzione ma dico che concluderemo tanto in porta attraverso il gioco degli attaccanti. Su questo fronte ho avuto molte soddisfazioni. Come dico sempre continuerò sempre a sognare, voglio arrivare più in alto possibile come calciatore. Bisogna metterci lo spirito e il sacrificio. Non amo le chiacchiere, non vedo l’ora di iniziare e spero di poter trasmettere il mio entusiasmo da giocatore. A Padova ho giocato all’Appiani con Perugia, Pisa e Cosenza. Voglio una squadra che aggredisca, che corra e che attacchi. Sono tre anni o quattro che alleno una prima squadra. Ho l’entusiasmo di un quarantenne e l’esperienza di un sessantacinquenne. Voglio una squadra che entusiasmi la gente. A Torre del Greco venivano da Castellammare, da Napoli e da Pagàni per vedere la squadra. Non vedo nessun avversario più forti di noi che non noi stessi »