Südtirol, Bravo: “Brutto presentimento quando il Padova aveva vinto al 93′ a Zanica: e Poluzzi nello scontro diretto…”

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TuttoC.com ha intervistato Paolo Bravo, direttore sportivo del Südtirol, uno dei grandi protagonisti di quest’impresa altoatesina.

Avete messo in piedi lo show dei record. Ma la cosa più importante resta la Serie B.
“Il triplice fischio finale è stata pura emozione, questo risultato gratifica l’anima. Un momento indescrivibile: per chi fa sport, un traguardo così è sopra qualsiasi altra cosa. Per me esserci riuscito con questa squadra è un orgoglio, una grande soddisfazione. Vedere la gente felice è una delle cose che ti lasciano più traccia”.

Quando ha capito che era fatta?
“Al 94′ di oggi, all’ultimo secondo. Logico che le orecchie erano attente a quanto accadeva sugli altri campi. Però quando abbiamo fatto il 2-0 e la Virtus Verona ha pareggiato a Padova, ho iniziato a visualizzare il traguardo. Da tempo, in realtà, credevo che questa squadra sarebbe arrivata in fondo, precisamente dalla partita d’andata col Padova: eravamo messi male causa Covid ma riuscimmo a portare via un pari giocando una bella partita. Ho avuto un brutto presentimento solo qualche settimana fa, quando il Padova ha vinto con l’Albinoleffe al 94′ e noi abbiamo perso con la Feralpisalò al 93′”.

Proprio col Padova, una settimana fa, la parata decisiva di Poluzzi a pochi istanti dalla fine…
“Ho perso due o tre anni di vita in un colpo solo, sicuramente. Anche se, onestamente, devo dire che è stato dato grande risalto a quella parata ma ci sono state altre situazioni a nostro sfavore in cui non abbiamo mai detto niente. Per scelta, non abbiamo mai parlato di altri mentre gli altri spesso hanno parlato di noi. Nessuno dice che abbiamo fatto 20 partite di seguito tra Coppa e campionato, senza fermarci mai. Non ci è stato concesso di spostare la Coppa: in silenzio, in pieno stile Sudtirol, siamo scesi in campo e abbiamo fatto il nostro dovere”.

Tra i grandi artefici di questo successo c’è mister Ivan Javorcic.
“Ho sempre cercato di scegliere persone che potessero apportare delle migliorie, sia in panchina che in campo, gente che potesse portare il Sudtirol, come detto, a essere straordinario. Per questo ho scelto di puntare su un tecnico come Javorcic. Ma ci tengo a ringraziare tutti coloro che sono passati prima di noi in questa squadra: direttori sportivi, allenatori e giocatori. Questo risultato è anche merito del loro lavoro”.

Siete diventati famosi in tutta Italia per la difesa: 9 reti subite in 38 partite. Un bunker più che una retroguardia…
“Una delle nostre componenti più importanti, realizzato grazie al sacrificio di tutta la squadra. Quando prendi così pochi gol, alla fine il merito è da dare sia ai difensori e al portiere che al resto della squadra”.

Eravate partiti per un campionato di vertice. Ma non eravate sicuramente la favorita…
“Il Sudtirol non poteva aspettarsi che accadesse con certezza qualcosa di così importante. Doveva costruirlo e doveva realizzare qualcosa che fosse straordinario. Ci siamo messi in testa di farlo, lavorando tutti i giorni con quest’obiettivo nella testa. I ragazzi sono stati straordinari, non hanno mai smesso di allenarsi, scendendo in campo molto spesso ogni tre giorni. Per intenderci, in quattro mesi siamo tornati a casa solo un paio di volte. Tutti sacrifici che ci hanno portato a fare qualcosa di straordinario e a festeggiare questa vittoria”.

Il tutto senza fare mai il passo più lungo della gamba.
“Questo è il modo di fare società del Sudtirol, un modo che io condivido. Si scelgono delle strade un po’ più lunghe, se vuoi costruire ci vuole più tempo. Ognuno si ritaglia la strada più consona al proprio essere. Questa strada giusta e sana dovrebbe essere presa da esempio da altri club”.

Dopo tanti anni di playoff, Paolo Bravo potrà finalmente riposarsi già ad aprile. Magari pensando al prossimo campionato…
“Potersi fermare già adesso è una sensazione strana, in effetti. In realtà adesso stacco la spina per 2-3 giorni, poi inizieremo a prepararci per la Supercoppa perché vogliamo fare bene. Il mio futuro? Adesso è il momento di festeggiare. A bocce ferme mi vedrò con la società e insieme decideremo con calma il da farsi”.

Oggi la doppietta di Casiraghi, forse l’uomo simbolo di questo Sudtirol.
“Daniele ha fatto due anni importanti e si è sempre dimostrato determinante. Però di uomini simbolo, quest’anno, ce ne sono tanti. Sarebbe ingeneroso fare un solo nome: tutti hanno dato il loro contributo. Del resto 90 punti non riesci a farli se non hai una squadra straordinaria…”.

Il suo collega del Modena ha detto di voler festeggiare la promozione ubriacandosi. Seguirà la sua strada?
“Sono astemio, bevo solo qualche gin tonic di tanto in tanto. Quindi non festeggerò bevendo ma preferisco non dirvi come festeggerò (ride NdR)”.




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