“Aggrappati ad un filo di speranza, dopo aver dato il massimo. Il Padova ha fermato a 8 (più il successo nella Coppa Italia) la striscia delle vittorie consecutive sotto la gestione Oddo e a 90′ dalla conclusione della stagione regolare non è più padrone del suo destino, ma dipende nuovamente dagli altri. Il Sudtirol, affrontato dieci giorni dopo la finale di ritorno del trofeo tricolore di categoria, è riuscito a reggere l’assalto al proprio fortino e adesso si ritrova spalancate le porte della Serie B, mai raggiunta nella sua storia. […] Ai punti avrebbe meritato la vice-capolista. Perché ha giocato una partita gagliarda, non facile, da agonismo puro, di fronte ad un avversario fortissimo, ancora più solido fisicamente di quanto aveva dimostrato in Coppa e che, specie nei primi 45′, l’ha messa alla frusta, anche se Donnarumma non ha fatto una parata che fosse una. La (mezza) delusione è per ciò che poteva essere e non è stato, come le due strepitose parate di Poluzzi nella ripresa e in pieno recupero, una con il provvidenziale aiuto della traversa e l’altra d’istinto, in mischia. Ma dall’ennesimo confronto con gli altoatesini è emersa ancora una volta l’immagine di un Padova tosto, di personalità, capace di creare pericoli alla difesa più forte d’Europa”: questi alcuni stralci dell’analisi di Südtirol-Padova apparsa sulle colonne de “Il Mattino di Padova”.
Le pagelle Biancoscudate (Mattino di Padova): Donnarumma 6; Kirwan 6, Valentini 6.5, Ajeti 6.5 (Pelagatti sv), Gasbarro 5.5; Jelenic 6, Ronaldo 6 (Cissé sv), Dezi 6 (Della Latta sv); Chiricò 6, Santini 6 (Ceravolo 6), Bifulco 5.5 (Saber 6).