Ai microfoni di tuttoc.com, ha parlato l’ex mister biancoscudato Claudio Foscarini, in Veneto dal novembre al dicembre 2018: “Credo ci sia difficoltà ad accettare la categoria, ai primi risultati negativi si va in escandescenza. Quando a Padova non si è subito protagonista si crea un clima turbolento, con la società che si lascia influenzare dai risultati. Credo che il malessere sia dovuto alla mancata promozione dell’anno scorso e alle difficoltà di quest’anno. Il Padova a livello tecnico è la squadra più forte, anche più del Sudtirol, ma non si capisce come mai non sia primo: è questo che crea il malcontento e allora si cerca sempre un capro espiatorio. L’addio con Sogliano? Quando succedono queste cose è essenziale la forza di una società: quando mandi via un Ds e un allenatore significa ricominciare tutto da capo e diventa molto più difficile. Non si può ricominciare a dodici partite dalla fine del campionato, devi creare i presupposti per far bene, non puoi permetterti di perdere tempo: a Padova i risultati contano molto, forse la programmazione molto meno. Se la rimonta è possibile? Penso proprio di sì, solo che davanti c’è un Sudtirol micidiale, con una compattezza di squadra incredibile: è una squadra che non perde e che subisce solo sei gol in quasi trenta partite. Vuol dire che c’è una costanza pazzesca. Dodici partite son tante, ma gli altoatesini non sbagliano nulla e anche quando vanno in difficoltà la risolvono sempre”.