Intervistato da Rai Sport, l’attaccante del Catania Luca Moro ha parlato della sua esperienza a Catania dopo la puntata in Under 20: “Speravo di avere subito un buon impatto con la Nazionale, l’ho avuto e sono contento. Segnare all’esordio in azzurro vuol dire tanto, dà fiducia e autostima. Bisogna lavorare per fare altri gol. Ho avuto un buon impatto anche col Catania, sono stato inserito all’interno di un gruppo che mi ha saputo accogliere al meglio. Come ho vissuto il passaggio in Sicilia da padovano? La vita è completamente diversa, frenetica, c’è più caos ma mi piace e mi sono ambientato bene. Mi ha colpito molto l’affetto della gente, la carica che i tifosi ti danno durante le partite. Ho imparato l’uso di una parola in dialetto, a Catania si chiamano tutti «mbare» e anch’io chiamo i compagni così, ci ridiamo su“.
“Sto vivendo il periodo favorevole in maniera tranquila, ma dovrò reagire bene anche nei momenti in cui non avrò tutta questa attenzione mediatica. Perchè il mito Lewandowski? Per la passione e l’impegno che ci mette, per i gol che fa, perchè ha tutto, movimenti, fisico. Posso solo imparare da lui. Se io non avessi fatto calcio avrei fatto il bancario perchè fin da piccolo avevo la passione per la matematica, andavo bene a scuola. Poi non si sa mai. Magari lo farò più avanti. Studi? Ho finito le superiori, adesso vediamo se proseguire o meno. Il mio paragone con Lucca? Io sono semplicemente Luca Moro. Abbiamo giocato entrambi in Sicilia, forse ci paragonano per questo ma siamo due tipi di attaccanti diversi. Se potremmo giocare insieme? Perchè no“.
“Ai tifosi dico che possono stare tranquilli perchè finchè sono a Catania io darò il 100%. In futuro non si sa mai cosa potrebbe accadere. Io ho sempre tifato Inter, sarebbe un sogno giocare lì ma poi tutte le squadre possono andare bene, arrivando a certi livelli si può fare qualsiasi cosa. Il mio sogno è partecipare ai mondiali ed essere l’attaccante di riferimento della Nazionale, penso che sia il sogno di tutti”.