E’ tempo di Padova-Triestina, un match molto sentito anche su sponda alabardata. Ed è già uno snodo fondamentale per Cristian Bucchi, se non si vuole perdere contatto con il vertice della classifica: “Il freno mentale non è dato dall’avversario, il freno mentale è riferito alla storia purtroppo recente della Triestina, quindi all’ambiente che respira tanti anni di difficoltà societarie. Ora è che è arrivata una società forte, solida, magari c’è ancora il ricordo dello spareggio perso, del playoff perso, quindi si sommano questi pensieri negativi e vuoi o non vuoi, sembra che circondino un po’ la squadra e l’ambiente in generale. Dobbiamo essere bravi noi, solo noi possiamo liberare il campo da queste nuvole, con le prestazioni, con i risultati, credo sia questo quello che vuole vedere la nostra gente. Credo i tifosi abbiano apprezzato moltissimo il secondo tempo di lunedì sera, una squadra aggressiva, sbarazzina, che ha giocato per vincere, cosa che in queste prime partite non eravamo riusciti a fare. Quando mi riferisco al blocco mentale, mi riferisco quindi a qualcosa che è a prescindere dall’avversario di turno”.
I prossimi avversari dell’Alabarda sono i favoriti, come previsto nelle quote 22Bet accesso: “Il Padova – dice Bucchi – è la squadra che tutti si aspettavano, una squadra che lo scorso anno ha fatto 80 punti e ha aggiunto a un organico di per sé fortissimo una serie di giocatori di categoria superiore. Ha ripreso Valentini, Chiricò, Curcio, ha preso Monaco, Ceravolo, Kirwan, Busellato, Settembrini, Terrani, giocatori di spessore assoluto. E tutto questo con lo zoccolo duro della passata stagione, quindi mantenendo una certa continuità. Non mi meraviglia quindi la posizione ed il rendimento, credo sia una squadra esperta e matura, che ha saputo ottimizzare al massimo le situazioni sin dalle prime giornate. Questo ci dà il senso di quanto questa squadra sia forte, ma questo ci interessa relativamente. Perché quando la Triestina sarà squadra e spero lo sia presto, è una squadra che non deve preoccuparsi degli avversari ma pensare solo a far bene le proprie cose”.
L’assetto tattico alabardato è ancora incerto. Ci sono possibilità di vedere il 3-4-2 o il 3-5-2. Bucchi tiene le carte coperte: “In questo momento – spiega l’allenatore alabardato – siamo alla ricerca di una nostra identità, sotto tanti punti di vista. La differenza tra noi e il Padova è che noi abbiamo ricostruito in pratica quasi tutto per intero. Questo comporta il trovare l’amalgama tra i giocatori e il sistema di gioco che permetta loro di esprimersi al meglio. Questo ovviamente sta a me, ma il tutto è dato sempre ai giocatori che abbiamo a disposizione. Non dimentichiamoci che non abbiamo ad esempio Petrella, Sarno e De Luca, giocatori rapidi, tecnici ed imprevedibili che possono farci variare tante situazioni, dobbiamo quindi comportarci di conseguenza”.
Le condizioni generali della rosa sono in via di m igliorameento: “Dobbiamo valutare Capela – sottolinea Bucchi – che ha preso una brutta botta alla testa col Piacenza, non sappiamo se lo avremo. Lo stesso vale per Ligi che si porta dietro un risentimento muscolare dalla gara col Seregno. Siamo un po’ contati in alcuni reparti ma queste difficoltà, i momenti dove abbiamo dovuto tener botta, ci sono stati in pratica sin dall’inizio, ad esempio con gli infortuni di Calvano e Coppola. Non mi piace comunque parlare di emergenza, ma di opportunità, occasione per tifare fuori carattere, agonismo, voglia”.
Il rientro dalla squalifica di Natalucci può aiutaree: “Ha sicuramente grande fisicità, sprint, corsa. Dispiace – chiude l’allenatore – che in questa prima parte di stagione si sia riusciti a lavorare poco insieme a lui, secondo me se trova un suo equilibrio è un giocatore che può avere un grande futuro. Di certo, tra le tante difficoltà di questo primo scorcio di stagione, il suo rientro non può che renderci molto contenti”.