Un solo possibile obiettivo

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Una campagna acquisti scoppiettante nonostante la riduzione del budget certificata dai fatti, un inizio di stagione promettente, un solo possibile obiettivo inquadrato nel mirino: la Serie B. Il Padova si presenta ai nastri di partenza della nuova stagione con sei punti in cassaforte nelle prime due giornate, una squadra rinnovata con intelligenza e coperta in tutti i reparti e con un nuovo allenatore che sa perfettamente quello che lo aspetta, tanto da averlo ribadito in più occasioni a chiare lettere. Bene fa Massimo Pavanel a mantenere un profilo basso, predicando la giusta umiltà, ma quello di cui si ha la sensazione è che sia già riuscito a toccare le corde giuste della squadra in queste prime uscite stagionali. Giusto per fare un esempio tangibile, lo scorso anno una partita come quella con la Pergolettese probabilmente la si sarebbe persa e, invece, grazie ai cambi dalla panchina e alla pazienza del suo allenatore, il risultato negativo è stato ribaltato anche in una giornata in cui la squadra aveva giocato piuttosto male, risultando inceppata, prevedibile e involuta. Un segnale molto confortante. La differenza con Padova-Imolese di dodici mesi fa è sotto gli occhi di tutti e l’auspicio è che aver portato a casa l’intera posta in palio contro un avversario che lotterà per la salvezza regali ulteriore consapevolezza al gruppo. Domani ecco la prova del nove, nel vero senso della parola, a Legnago, contro una rivale che non sarà semplice superare per tanti motivi, più che mai in assenza di Ronaldo. Poi ci sarà il primo vero bivio della stagione, con lo sbarco della Triestina all’Euganeo per un big – match da assaporare fino in fondo.

Motivi per essere ottimisti ce ne sono parecchi, sulla carta la squadra è la più forte e attrezzata del girone e deve superare un unico grande ostacolo: i propri fantasmi, ossia la scarsa pazienza che l’ambiente avrà dopo il beffardo epilogo dello scorso anno e la capacità dello stesso Pavanel di reggere le pressioni di una piazza sempre meno disposta a perdonare, considerato il pregresso e l’insofferenza a una categoria che sta molto stretta alla tifoseria. Le difficoltà di Padova, tanto per fare un parallelismo che spieghi al meglio le trappole che si presenteranno lungo il percorso, potrebbero essere analoghe a quelle di Trieste, dove la Triestina è reduce da una serie di campionati deludenti e dove si è creata una cappa di negatività pronta a deflagrare al primo venticello contrario. Parliamoci chiaro, dal punto di vista tecnico le incognite sono ben poche. In porta Vannucchi sembra un altro rispetto allo scorso anno e Antonio Donnarumma (papabile titolare) avrà ben presto voglia di dimostrare di non essere soltanto il “fratello di”, la difesa è più forte di quella dello scorso anno, il centrocampo con l’arrivo di Busellato e Settembrini pure, i big sono rimasti tutti e l’attacco ha acquisito altri interpreti di prim’ordine come Ceravolo che spostano gli equilibri. Uno come l’ex Cremonese, reduce da due anni molto negativi, ha dimostrato sabato scorso cosa significhi avere un centravanti in grado di fare la differenza al centro dell’attacco. Con la Pergolettese non dico che il risultato lo abbia ribaltato lui da solo, ma di sicuro ha dato due poderose spallate a un avversario che stava portando a casa uno scalpo eccellente. Il resto lo ha fatto Tommaso Biasci, un altro da cui ci si aspetta molto sia dal punto di vista tecnico che motivazionale.

Il resto lo possono fare la qualità di Chiricò, la costanza svizzera in zona gol di una mezzala come Della Latta, la classe di Ronaldo, l’affidabilità di Busellato, il dinamismo di Saber, ricambi all’altezza in ogni reparto. Insomma, prima che gli avversari, che pure ci sono eccome come Triestina e Südtirol, il Padova deve fare i conti prima di tutto al suo interno. La B passerà prima di tutto dalla capacità di gestire psicologicamente la pressione e in tal senso le due vittorie nelle prime due partite non erano certo scontate. Sono un punto di partenza nella giusta direzione, in un cammino che sarà lungo e ricco d’insidie. Ma che si può affrontare con la consapevolezza di poter essere, non solo sulla carta, la squadra da battere.




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About Dimitri Canello

Direttore responsabile del sito web Padovagoal. Nato a Padova l'11 ottobre 1975, si è laureato nel marzo del 2002 in Lingue Orientali con la specializzazione in cinese. Giornalista professionista dal settembre 2007, vanta nel suo curriculum numerose esperienze televisive (Telemontecarlo, Stream Tv, Gioco Calcio, Sky, La 7, Skysport24, Dahlia Tv, Telenuovo, Reteazzurra, Reteveneta, Telecittà), sulla carta stampata (collaborazioni con Corriere dello Sport, Tuttosport, Corriere della Sera, Repubblica, Il Giornale, World Soccer Digest, Bbc Sport online, Il Mattino di Napoli, Corriere del Veneto) e sui media radiofonici (RTL 102.500, Radio Italia Uno)

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