Il sindaco di Verona Federico Sboarina è intervenuto oggi in conferenza stampa attaccando ancora Luca Campedelli dopo le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal presidente della morente società gialloblù. Com’era ampiamente prevedibile il Comune non avrebbe mai potuto indicare in Campedelli il soggetto per la ripartenza del Chievo e il perché lo spiega chiaramente lo stesso Sboarina: “Voglio fare chiarezza sulla vicenda Chievo. Ad un certo punto gli organismi sportivi non hanno ammesso il Chievo alla Serie B. Io fin da subito ho cercato di capire le problematiche relative all’articolo 52 delle norme della Federazione. Mi sono sentito immediatamente con il presidente Gravina (della Figc, ndr) ma l’unica che ora può ribaltare la vicenda è la giustizia ordinaria amministrativa. Il sindaco può intervenire solamente sull’attivazione dell’articolo 52: nel nostro caso è già un’eccezionalità perché ci sono già altre squadre professionistiche in città come l’Hellas e la Virtus”. Così Federico Sboarina è intervenuto in conferenza stampa a palazzo Barbieri per far chiarezza sulla vicenda Chievo. Chiedo a Campedelli quale sarebbe la deroga che non ho richiesto. Il sindaco non può intervenire su queste cose, ma deve intervenire la magistratura in questo campo, non è possibile una deroga del sindaco in questo caso. Ricordo che il Chievo ha un debito di 3 milioni con i cittadini veronesi per l’affitto dello stadio Bentegodi. Cosa dovrei fare? Mandare una lettera che garantisca la bontà della società. Da mesi stavamo portando avanti la questione dei debiti del Chievo col Comune per lo stadio, ma Campedelli non si presentava agli incontri e solo dopo varie richieste ai dirigenti e avvocati sono riuscito a parlargli. Anche l’Hellas ha un debito per lo stadio, ma ora sta regolarmente pagando. Noi abbiamo lavorato su tutti i fronti e fatto il possibile per venire incontro al Chievo dopo l’esclusione dalla Serie B. Quello che ha detto Campedelli è inaccettabile ed ingeneroso. Non si possono scaricare le responsabilità sugli altri di quello che è successo. Detto questo ho parlato con Gravina e la porta non è chiusa definitivamente: c’è la possibilità di riattivare l’articolo 52 se ci sarà un buon progetto per il futuro” ha concluso Sboarina.